Teatro fuori programma!, Addestramento medio per Karen91 (PA)

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view post Posted on 17/6/2014, 13:23     +1   -1
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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-GdrOff-

Ecco le regole per una veterana come te....

...divertiamoci XD ahahahahaahhahah

-GdrOn-

I giorni all'eremo stavano andando avanti piuttosto sereni per Chiaki e il suo piccolo scricciolo appena nato. Quella nuova fiamma che era nata era stata una gioia per tutti, un piccolo miracolo a cui spesso si assisteva ma il cui peso era sempre blando, una cosa così comune ma unica da essere sempre sottovalutata, ma non questa volta, non in un mondo in guerra, non per lei, non per Chiaki. La giovane era ancora all'inizio della sua vita e sulle spalle ora non aveva soltanto il peso della sua vita, ma anche quello di sua figlia. Gioia e angoscia erano un po' i sentimenti che avevano accolto molti nell'eremo e la preoccupazione che questa nuova fiamma possa essere spenta con una leggera brezza. Doveva essere evitato, quella vita andava protetta e bisognava dare alla giovane i giusti strumenti per farlo.

Mentre Chiaki riposava tranquilla con la figlia, si avvicinò a lei Okojo, zampettando con il suo fluido pelo bianco e la sua aria da duro.


<<chiaki, ma manda Mujinahen, mi ha detto di riferirti che ha pensato ad un allenamento speciale per te, per proteggere la piccola finchè non sarà in grado di proteggere sè stessa, in fondo noi ti aiuteremo come posiamo, ma sai bene che non potrai contare su noi in ogni situazione, quindi metti la bimba nella culla e seguimi!>>



Annuì, incrociando le zampette sul petto e voltandosi. Ora alla giovane kunoichi non restava altro da fare che prendere baracca e baracchini e seguirlo in giro per l'eremo, fino a raggiungere uno spiazzo circondato da una folta foresta, un posto estremamente scoperto e dove era facile essere attaccati se non fossero stati al sicuro in quell'eremo!


<<oggi tutti noi inizieremo a darti la caccia per uccidere tua figlia....come la metti?>>



Chiese con un sorrisetto, voltandosi verso di lei una volta raggiunto proprio il centro di quello spiazzo e fissando la bimba che Chiaki si era portata dietro, proprio come se quella fosse la sua vittima sacrificale!
 
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view post Posted on 18/6/2014, 07:49     +1   -1
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La leggera brezza primaverile filtrò dalla finestra poco lontana dal letto, spostando il ciuffo ribelle della dolce kunoichi che riposava sul letto. Il solletico dei capelli le stava provocando prurito al naso così dovette utilizzare la mano libera per riportarla al suo posto dietro l'orecchio. Ormai era troppo tardi per riaddormentarsi, ora che il sonno era stato interrotto definitivamente. Le sue palpebre s'alzarono lentamente individuando la leggera luce del mattino che creava i suoi gioiosi giochi velati sul pavimento. Tutto sembrava al suo posto, tutto tranne una presenza di troppo. Le sue iridi perlacee scesero fino ai piedi del letto e fissarono il nuovo arrivato con sguardo perplesso ed interrogativo. Cosa ci faceva Okojo a quell'ora li? Non ci volle molto prima che l'animale le spiegasse la situazione costringendola a prestare l'attenzione che da appena sveglia non aveva. Le sue parole suonarono strane, quasi insensate ma non appena la creatura si fu messa da parte, Chiaki decise faticosamente d'alzarsi per capire meglio cosa stava succedendo.
Le sembrava assurdo che l'ermellino fosse venuto a quell'ora del mattino per dirle una cosa che sapeva perfettamente. La sua espressione dubbiosa mutò in un sorriso non appena s'accorse dove il suo braccio era incastrato. La piccola Amane dormiva al suo fianco, in una serenità celestiale come il nome che le apparteneva. I capelli castani come quelli del padre che spuntavano dalla testolina ancora delicata, la pelle liscia e diafana paffuta come quella di qualsiasi altro bambino. La nukenin non aveva avuto chissà quante possibilità d'incontrare pargoletti così piccoli, le sue conoscenze erano assai limitate; costretta a vivere in una casa da sola per anni da quando Hazuki era morta e Takayoshi beh aveva deciso che buttarsi sul lavoro era assolutamente meglio piuttosto che badare a una figlia che assomigliava così tanto a sua moglie. No, lei non avrebbe fatto lo stesso errore e sapeva quanto potesse essere protettivo Fuyuki.
Aiko al fianco della sua bambina dormiva beatamente stringendo la manina della piccola nella sua. Nonostante il piccolo orfanello non fosse figlio loro, s'era perfettamente ambientato in quella famiglia costretto da forze superiori: uno spirito vendicatore che lo voleva morto e un genitore folle. La quindicenne provava lo stesso tipo d'amore che poteva condividere con l'intera comunità dei Mustelidi solo in maniera più forte, dato che era stata proprio lei a sprigionarlo dalle catene in cui sarebbe stato costretto. Fece scivolare la mano da sotto il corpo dei due che erano stati cullati dal suo caldo abbraccio, infilandosi addosso lo stretto necessario. Quel letto stava diventando un po' troppo piccolo per un'intera famiglia di quattro persone avrebbe dovuto chiedere all'eremita d'ingrandire un po' la casetta, magari avrebbero potuto farlo insieme invece delle solite battaglie sanguinarie a cui erano costretti da quella vita da reietti. Non appena si fu inserita il grosso dell'equipaggiamento lanciò un occhiata al suo compagno di tante battaglie che non sembrava intenzionato a muoversi dalla sua postazione.
Guardava ammaliato Amane come se lei centrasse qualcosa nel suo progetto. La giovane lo continuò a guardare accigliata chiedendosi che cosa avesse quel giorno di così strano, non sembrava nemmeno lui, il fratello che faceva da consigliere al suo amato, che correva ogni volta in suo aiuto con un orgoglio smisurato, generoso e altruista. C'era qualcosa che non andava in lui. Fu proprio per quel motivo che contro le sue aspettative dovette svincolare la mano della creatura ancora in fasce dal suo fratello acquisito per portarla con se. La strinse al suo petto con un'enorme pezzo di stoffa così che potesse continuare a dormire beatamente nonostante il cullare degli spostamenti. Il fanciullino aveva tutto il letto per se adesso, certamente finché il suo sonno fosse rimasto pensante non li sarebbe dispiaciuto. Iniziarono a camminare ininterrottamente tra la fitta foresta che nascondeva quel luogo sacro, come se avessero un obiettivo.
Ancora con gli occhi stanchi e provati dalle notti trascorse in bianco per i pianti, la ragazza riuscì a mettere a fuoco una radura. Forse poteva essere persino la stessa dove le avevano organizzato l'addio al nubilato per quanto si ricordava la strada. Si guardò intorno con aria sufficiente, quasi chiedendosi e adesso? Le parole che uscirono successivamente dalla piccola evocazione svegliarono completamente i suoi sensi, come se lava incandescente si fosse abbattuta sui suoi piedi scalzi.

- Okojo ma di cosa stai parlando? Ti sembra il caso? - chiese la bella dalla chioma blu come la notte facendo vibrare la voce innervosita per tutto quel mistero insensato - Non so che s-scherzo hai messo su ma non mi piace per niente...

Sembrava essere parecchio indignata per quell'uscita spropositata del suo amico che non aveva niente a che fare con il suo solito modo di fare. S'aspettava forse che stesse al gioco? Ne aveva passate talmente tante per salvaguardare l'eremo, aveva persino rischiato di morire per ognuno di loro che quella ai suoi occhi le apparve come la beffa del secolo. Alzò un sopracciglio in attesa d'una risposta, una risposta che almeno dovesse essere alquanto convincente per giustificare il teatrino che aveva appena allestito la creatura. Non poteva essere un idea partita da Mujinahen-sama, lui riusciva a leggere tutti i pensieri e ciò che più in profondità nello spirito non andava, avrebbe potuto capire quanto si sentisse spossata la bella. Ma perché il piccolo ermellino avrebbe dovuto mentire? Cosa c'era sotto a quello scherzo mattutino?
La kunoichi iniziò a riflettere ma senza successo, accumulando tutto ciò che aveva potuto fare contro Okojo negli ultimi tempi. Pensò al fatto che lo avesse lasciato da parte quando aveva provato a rendersi disponibile per salvare il suo amato, al rifiuto di Fukuizuna durante il matrimonio ma li non c'entrava lei. Forse gli si era creato un odio verso il sesso femminile? Effettivamente era da un po' che non lo vedeva in giro negli ultimi tempi che stesse scovando proprio quel piano malvagio per sfogare la sua frustrazione? No, non poteva essere niente di tutto quello. Aspettò pazientemente la risposta e se non fosse stata abbastanza persuasiva il suo prossimo obiettivo sarebbe stata la sua umile dimora che aveva appena abbandonato.

Mary attenta alle contraddizioni! Se prima le dici di lasciare il bambino nella culla (tramite Okojo) non puoi descrivere gdron che Chiaki se l'è portato dietro. Ho cercato di salvarmi in calcio d'angolo. :asd:
 
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view post Posted on 19/6/2014, 11:26     +1   -1
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E io devo imparare ad esprimermi meglio Oo hai fatto proprio quello che intendevo D= in ninja non hanno le culle portatili? D= un po’ come quelle cose a marsupio che usava mia cugina e con il quale sballottavo in giro il mio povero cuginetto correndo a destra e a manca D= un po’ tipo questo come-indossare-una-fascia-porta-bebe_abd940d4fa7be59d4598e5e3e3252d35

-GdrOn-

La giovane kunoichi era a dir poco sconcertata, pensando addirittura che quello fosse soltanto un piccolo stupido scherzo, in fondo lei stessa sapeva di aver dato molto di sè stessa per quel posto, per quelle creature con cui era riuscita a diventare amica, eppure adesso si trovava davanti a un grande pericolo che veniva proprio dall’interno della sua felice radura. Iniziò anche a pensare che potesse essere un qualche strano complotto del piccolo ermellino, bullizzato probabilmente dall’intero eremo, ma non era così e presto Chaki avrebbe potuto scoprirlo a sue spese. Okojo sorrise un po’ di più con espressione ancora più cattiva prima di alzare lo sguardo verso di lei.


<<questo non è uno scherzo giovane mukenin, noi vogliamo la tua piccola creatura e tu non potrai fare niente per imepdircelo…ci puoi provare però e adesso giochiamo a nascondino!>>



Il piccolo ermellino schizzò via dal suo posto molto velocemente e non poteva assolutamente essere fermato, forse perché Chiaki era stata colta di sorpresa, forse perché il potere di quelle evocazioni poteva essere ancora più grande di quello che lei pensava, ma il giovane ermellino si nascose in mezzo alla boscaglia. Il silenzio calò come la calma prima della tempesta e tutto sembrava in pace e in perfetta armonia come al solito ma, uno strano frusciare alle spalle della giovane attirò la sua attenzione. Avrebbe potuto avvicinarsi o fare qualsiasi cosa me niente avrebbe potuto evitare l’attacco che si calò su di lei spietatamente. Kamatari spuntò fuori come se fosse uscito dal nulla, con la sua lama affilata mentre l’occhietto vispo fissava la sua preda: la piccola Amane. Sghignazzò leggermente, senza avere il tempo di ciondolare come al suo solito con la testa, ma semplicemente alzò la lama per generare le sue lame taglienti che il vento portava sempre con sé ma che solo lui sapeva controllare alla perfezione.


<<puoi provare a scappare, nasconderti e trovare un modo per vincere! Impara a proteggere la tua piccola Amane e noi siamo i primi nemici da sconfiggere! Conosci l’eremo, fallo tuo e proteggi il tuo piccolo tesoro sconfiggendo tutti noi!>>



La voce del sommo Mujinahen si espanse nell’aria poco prima che le lame di vento si formassero davanti all’ermellino con gli occhi simili al mare in tempesta. Ora toccava a lei. Cosa poteva fare per cercare di venire a capo di quel dilemma. Perché tutti sembravano impazziti ma, soprattutto, come poteva sconfiggerli per salvare la vita alla sua piccola creaturina che portava stretta al suo petto palpitante? Doveva pensare e farlo anche in fretta o quelle lame si sarebbero scaraventate su di lei come cani sulla carne fresca.
 
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view post Posted on 19/6/2014, 14:06     +1   -1
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Non le piaceva il modo in cui la guardava, non le apparteneva minimamente ma nonostante tutto rimase impassibile davanti a quel comportamento. Cosa stava nascondendo la piccola creatura dal manto candido? La formalità con cui si rivolse verso di lei la face rabbrividire, era come se avesse preso parte a un incubo senza nessun lieto fine. Le parole dell'animale non avevano senso logico d'esistere. Ma che allenamento poteva essere prendersela con la sua bambina? Avrebbero potuto convocarla e chiederle chissà quale cosa assurda ma il loro atteggiamento sembrava una follia. Se ad Amane fosse stato torto anche un singolo ciuffo, il patto di sangue che aveva firmato con quelle creature si sarebbe spezzato per sempre. Non solo perché loro sarebbero venuti meno con i patti che tanto avevano elargito ma piuttosto perché il valore della famiglia nella quale era stata educata e cresciuta si sarebbe distrutta in quel preciso istante.
Dopo quell'ultimo verdetto tremendo la bella Hyuga vide la piccola evocazione scomparire nel folto bosco e facendo spallucce, iniziò a dirigersi nel punto da dove era venuta pronta a tornare a casa. La faccenda la stava innervosendo parecchio, in maniera palese. Stava già inoltrandosi nella fitta vegetazione quando all'ultimo secondo scorse una lama luminosa e acuminata piombare su di lei. Fece appena in tempo per creare la sua forte corrente alare così che potesse volare via dal suo aguzzino. Kamatari nella sua fierezza la fronteggiava, l'occhio azzurro come il mare in tempesta era sempre duro e fermo. Aveva un conto in sospeso con il mustelide, un conto che risaliva proprio all'intervento del salvataggio di Fuyuki. I due si fissarono a qualche metro di distanza mentre la nukenin rimaneva in aria sospesa cercando di capire cosa potesse frullare nella testa all'intera comunità.
Sapeva che l'eremita non avrebbe gradito un tale loro comportamento, stavano giocando con il fuoco. Poteva anche essere una prova ma giocare con un'infante era assai contro il loro credo. Sembrava quasi che fossero tutti sotto l'effetto di qualche strano genjutsu. Doveva essere quella l'unica spiegazione. Rimanere ferma li non era un'idea saggia per quanto ogni serie di dubbio iniziava ad affollarsi nella sua testolina sempre in movimento. La donnola sventolò la sua falce fendendo l'aria e una raffica di onde d'urto taglienti le piombarono addosso. Persino le sue ali di chakra furono tagliate e cadde al suolo rovinosamente. Per quanto riuscì a proteggere con le sue braccia la piccola qualcosa al suo interno le provocò rammarico, rabbia, dolore. Una miscela perfetta d'emozioni che la costrinsero a contrattaccare. La voce del sommo si fece largo nella sua mente, com'era solito parlare. Un tono possente e determinato ma che non fece altro che farla rabbuiare.

- Se cercavate una sfida non occorreva che lei v-venisse con me... - fece eco la voce della fanciulla nel fitto della natura - Il vostro gioco può finire qui!

L'aria iniziò a spirare tagliente mentre il cielo mutava trasportando delle nuvole lontane. Il clima era totalmente mutato e dagli occhi chiari e trasparenti della ragazza sempre solare, filtrava una serietà e una compostezza che non le appartenevano. Non avrebbe creduto nemmeno lei tanto tempo prima che un simile gesto l'avesse portata alla follia. Mentre tutto intorno a loro iniziava a mutare, lei con una delicatezza sovrumana spostò il fagottino dietro la schiena come per tenerla lontano da quello che presto sarebbe stato il campo di battaglia. Era felice che ancora riposasse e le sue urla non riempissero quella valle di lacrime; non avrebbe voluto mostrarle quella parte di lei già dai suoi primi anni di vita.
Avrebbe potuto essere tutto, non doveva seguire per forza una strada come era stata costretta lei da Takayoshi. Si sarebbe accontentata anche se avesse voluto essere una pasticcera, a quel pensiero avrebbe riso in altre condizioni ma non quella volta. Le accarezzò delicatamente il volto prima di riportare le mani vicino al petto pronte all'esecuzione dei sigilli. Tutto ciò era una prova, un'illusione. Capire cosa volesse il suo nemico, cosa pretendesse da lei. Le parole non bastavano, adesso occorrevano i fatti. Semmai lui avesse provato a farle del male allora avrebbe sfruttato la sostituzione e con una rapidità a regola d'arte si sarebbe portata alle spalle dell'animale dove avrebbe provato a colpirlo con l'arma che le era stata tramandata. Cosa le costava prendersi un altro po' di tempo?

- Kamatari provi piacere in tutto questo? Beh sicuramente tutto ciò regolerà i nostri conti in sospeso... - disse fermamente la quindicenne lasciando alla creatura la libera scelta di reagire.

Si si ma non si chiama culla per quello m'ero persa. Comunque si intendo questo [x]. Se continua così Chiaki non ci parlerà più con le evocazioni :asd:
 
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view post Posted on 21/6/2014, 21:12     +1   -1
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Si vabbè alla fine lo so che sono io che mi spiego XD ahahahah e dai Je non fare la presa a male XD ahahahahahah è solo un allenamento lo sai che non faranno niente alla tua povera bimba XD ma ora andiamo avanti XD ahahahah

E chiedo scusa per le precedenti incongruenze con i posto ç_ç

-GdrOn-

L’occhio di Kamatari fisso per un attimo la giovane kunoichi, muovendo la sua arma e facendo volare delle lame di vento verso la neo madre che riuscì nel suo intento di sostituzione sparendo proprio sotto gli occhi dell’evocazione che saltò sul ramo di un albero digrignando i denti e vedendosela comparire alle spalle. Era veloce, era davvero diventata brava.


<<conti in sospeso? Non è per questo che sono qui oggi….vediamo se sei davvero così veloce come credi!>>



Ridacchiò di nuovo, saltando via e riuscendo a saltare via prima che la giovane donna riuscisse nel suo intento. Con un ultimo lampo degli occhi verso di lei riflettè un attimo: doveva trovare un modo per trascinarla alla prossima tappa. Rimase ferma per un attimo ridacchiando e guardandola sadica.


<<avanti, da dove vuoi cominciare a sistemare le cose? Parla?>>



Chiese, rimanendo fermo e in attesa. Intanto il suo pensiero era, per un attimo, volato verso Okojo che stava preparando la situazione o almeno lo sperava.

Intanto, nei dintorni di quella radura, il giovane ermellino si stava dando particolarmente da fare intorno ad un enorme salice i cui rami sfioravano il terreno accarezzandolo dolcemente. Proprio sui suoi rami protesi aveva appeso quello che poteva sembrare un pannolino. Finito il lavoro si guardò intorno un po’ spaesato con aria preoccupata. Quello che stava facendo non gli piaceva per niente, ma ormai aveva accettato e non poteva tirarsi indietro in quella maniera.


<<povera piccola!>>



Sospirò piagnucolante fra sé e sé. Una volta finito di fissare il sacchetto si guardò intorno tentando di capire se Chiaki stava arrivando. Possibile che avesse davvero deciso di rimanere a combattere con Kamatari? Proprio al fianco del piccolo ermellino qualcun altro si fece avanti e, voltando la testa, vide che gli si era affiancato Fukuizuna.


<<non possiamo tardare troppo, il sommo Mujinahen la sta aspettando, ci sta aspettando tutti! Li vado a prendere io…tu vai al prossimo step, quando torno non voglio trovarti qui a fare niente!>>



Detto ciò estrasse l’enorme Dai Katana, schizzando via verso il punti in cui pensava potessero trovarsi Kamatari e Chiaki. Okojo, invece, sbuffò leggermente, prima di andare piagnucolando verso la prossima tappa che la giovane evocatrice avrebbe dovuto raggiungere.


Edited by Misato Kojima - 22/6/2014, 12:35
 
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view post Posted on 22/6/2014, 18:03     +1   -1
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Non appena la forza brutale del vento e della lama scintillante della donnola si scagliarono contro di lei, una miriade di petali di dispersero sul campo di battaglia volteggiando come farfalle senza ali. Chiaki era completamente sparita e con una velocità disarmante s'era portata alle spalle di Kamatari che con immensa tranquillità si trasferì su un ramo più alto. Tsuki No Namida non andò a fondo travolgendo solo l'immenso nulla che adesso si parava davanti a lei. Come poteva aver dimenticato la velocità spodestante delle creature dell'eremo? Non era una intenzione fargli del male e anche se il colpo era stato fatto senza esitazione, la nukenin sapeva che sotto a tutto ciò si nascondeva chissà quale imbroglio. Avrebbe voluto evocare Fuyuki, mostrargli quella messa inscena e chiedere un suo parere ma allo stesso tempo le sembrava inutile disturbarlo per una simile sciocchezza.
Storse la bocca contrariata dalla risposta emblematica di suo fratello. Che la stesse sfidando non era una cosa troppo strana ma il fatto che avesse negato la sua presenza li per il conto in sospeso, la fece tranquillizzare per un breve istante. Seriamente avevano messo su quel teatrino per aiutarla a proteggere la sua bambina? Sorrise sotto i baffi, cercando di mantenere un perfetto controllo della situazione. Si scagliò addosso alla creatura la bella dalla chioma blu mentre il sole ormai oscurato dalle nubi che la giovane aveva chiamato a raccolta sembrava aver anticipato la notte. Un allestimento a regola d'arte per commemorare un momento come quello, una sfida che probabilmente avrebbe sancito una decisione importante nella vita d'entrambi. Il ramo non si smosse sotto i loro pesi leggerissimi, come se a malapena fossero venuti a contatto con quello.
Non c'era bisogno di vantarsi, la quindicenne sapeva la scaltrezza dell'evocazione fu per questo che nemmeno dovette utilizzare la sua arma ma piuttosto compose nuovamente i sigilli per prenderla alla sprovvista. Un enorme quantità d'acqua esplose dal sottosuolo ripetutamente mentre suo fratello cercava di muoversi rapidamente per la radura evitando ogni possibile colpo diretto. Essere colpiti da una tecnica così pericolosa poteva significare se non la sconfitta, diverse ripercussioni. Stava giocando sul serio la kunoichi, nonostante non ne avesse la benché minima voglia. Ancora risentiva del parto che l'aveva spodestata e lentamente aveva deciso di rimettersi in carreggiata ma nonostante i suoi muscoli irrigiditi e i riflessi leggermente più lenti, la potenza distruttiva dei suoi attacchi elementari rimaneva sempre la stessa. Un vincolo con la natura che nessuno poteva tranciare. Riuscì a malapena a parlare la bestiola perché poi il fiato iniziò a mancare persino ad un essere preparato come lui.
La voglia di parlare era passata alla giovane che non avendo ricevuto nessuna novità interessante, s'apprestava semplicemente a eseguire ciò che il suo istinto la spingeva a fare. Era inutile dire che stesse proteggendo la piccola Amane semplicemente perché non aveva paura, non di quelle creature con cui aveva vissuto i suoi ultimi anni. La rabbia sbolliva ma la voglia di stare al loro gioco scemava sempre di più. Come poteva interrompere tutto quello? La pioggia iniziò a scendere bagnando il mustelide in mezzo alla radura. Nonostante avesse un obiettivo la sua voglia di combattere probabilmente non gli permetteva di ritirarsi, non adesso che si stava divertendo così tanto. Piegò la testa e ridacchiò, chissà cosa voleva fare?

- Hai intenzione di scappare ancora per molto? - chiese la ragazzina appoggiandosi all'albero e puntando su ciò che aveva imparato da quella creatura.

L'orgoglio era il suo punto debole e se stimolato, avrebbe potuto causare una catastrofe. Non se lo sarebbe più levato di torno finché la ragazza non avesse pagato con il suo sangue un cospicuo tributo alla sua lama. Cosa che con le sue provocazioni la dolce Hyuga lo stava chiaramente spingendo a fare. Con un carattere irascibile e temuto persino dalla sua famiglia, Kamatari non l'avrebbe più lasciata andare; nemmeno sotto l'ordine di Mujinahen. Coprì velocemente il pargoletto che ancora teneva le palpebre chiuse in quel piccolo fagottino che lo copriva dalle intemperie, pronta a ricevere il suo avversario. Probabilmente adesso avrebbe fatto sul serio, ne valeva il suo onore.

Ho preferito lasciare a te l'arrivo di Fukuizuna :asd: Con il carattere di queste evocazioni è tosta gestirle


Edited by Karen91 - 23/6/2014, 20:08
 
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Si tranquilla XD ahahah i penso io al suo arrivo. Comunque è vero! Ho fatto una fatica bestia a trovare una trama che potesse mettere d’accordo tutti in effetti XD

-GdrOn-

Ormai mancava poco all’arrivo al salice, ma Kamatari non ce la faceva più, non avrebbe mai permesso a nessun di parlargli in quella maniera, soprattutto non ad una mocciosa impertinente, perché Chiaki era questo davanti agli occhi leggendari di quella piccola e sadica evocazione. La guardò con quell’occhio nudo che sembrava voler rovesciare tutta la devastazione che il mare era in grado di fare su di lei. Alzò la sua lama pronto a lanciarsi contro quella ragazza tanto impertinente, conscio del fatto che probabilmente gli sarebbe stato permesso solo di farle qualche graffietto. Mujihanen era stato molto chiaro a riguardo. Prese un profondo respirò pronto a lanciarsi con la sua lama, quando qualcuno bloccò il suo braccio, guardandolo con aria severa.


<<cosa stai facendo? Non era questo il patto, siamo qui per un preciso compito, davvero vuoi lasciarti soggiogare da quelle parole? In tutto questo tempo ancora non hai imparato a controllarti?>>



Chiese Fukuizuna che sembrava essere comparsa dal nulla. I suoi occhi severi stavano studiando attentamente il compagno, prima di volgersi verso la ragazzina madre.


<<il tuo compito qui è finito! Raggiungi pure Okojo, ora me la vedo io!>>



Kamatari digrignò i denti, ma se ne andò. Mai avrebbe anche solo pensato di mettersi contro di lei, era conscio della sua superiorità. Lanciò un ultimo sguardo rancoroso verso Chiaki sparendo poi nel verde delle foglie per andare a questa “prossima tappa”. Per quanto riguarda l’ermellina lanciò uno sguardo verso la giovane madre ridacchiando piuttosto sadica.


<<prendersela con Kamatari è troppo facile! Sei in gamba…vediamo come te la cavi con me! Però vieni con me….mentre combattiamo dovrai fare una cosa molto interessante…>>



Ridacchiò, voltandosi e facendosi seguire fino al salice. Qualunque azione avrebbe tentato di fare la ragazza per attaccarla sarebbe risultata vana dal momento che l’ermellina sarebbe stata in grado di evitarle tutte con una facilità sorprendente. L’enorme Dai katana era appoggiata con delicatezza sulla sua spalla e, nonostante quello che sembrava un enorme peso, si muoveva con agilità sorprendente fra i rami. Quando finalmente giunsero al salice, Fukuizuna le avrebbe indicato il sacchettino che pendeva dal ramo.


<<forza, cambiale il pannolino….o da qui tu non te ne vai!>>



Disse alla fine, in fondo, con tutto quello sballottamento, Amane aveva fatto una piccola puzzetta, segno che qualcosa nel pannolino attuale era nato. Se la ragazza non si fosse avvicinata al sacchetto di sua spontanea volontà sarebbe comparsa velocemente dietro a Chiaki dandola una piccola spintarella verso l’oggetto. Poi sarebbe rimasta in attesa. A qualsiasi fuga tentata sarebbe riuscita a bloccarla e, appena la giovane avrebbe afferrato il sacchetto, avrebbe iniziato ad attaccarla con dei fendenti non troppo forti per quello di cui era capace Fukuizuna.
 
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Proprio come aveva sospettato le sue parole colpirono nel segno, la caccia al topo era appena iniziata. Alzò la spada tenendo alta la guardia non appena vide il suo avversario muovere celermente lo spicchio di luna che sembrava essere tutt'uno con il suo corpo. Non rideva la kunoichi, non in quel momento che sapeva quanto grosso stava per rischiare. Stava per scattare, l'occhio furente dell'evocazione che faceva attrito con l'insicurezza ma la determinazione di sua sorella. L'odore della pioggia confondeva gli odori, donando all'erba quel sapore forte che le piaceva tanto. Quella radura cosa sarebbe diventata per lei dopo quello scontro. Si mosse celere in uno scontro diretto quando dovette immediatamente fermare la sua corsa. Imponente e dallo sguardo severo Fukuizuna li guardava dai suoi tre metri d'altezza. Sembrava non essere compiaciuta del comportamento del suo compagno che a quanto sembrava aveva evitato di rispettare qualche patto.
Non stavano seriamente ancora parlando dello sciocco addestramento indetto dal sommo. Alzò un sopracciglio mentre la donnola se la prendeva senza ricevere risposta con il mustelide dalle piccole dimensioni. Nessuno si metteva mai contro una femmina come quella, soprattutto per le sue ingombranti fattezze. Solo Fuyuki sembrava aver stretto un forte legame con lei, forse tutto ciò era dovuto al fatto che fosse l'eremita o dalle battaglie combattute insieme, non ne aveva idea. Non era dalla nukenin farsi pregiudizi sugli altri ma dopo il discorso ambiguo dell'addio al nubilato e il trattamento scortese che aveva riservato ad Okojo, il rapporto tra le due s'era fatto più in tensione, non che fosse mai esistito un vero e proprio rapporto. Dal canto suo Kamatari abbandonò lo scontro ma non senza un'espressione contrariata e furente sul muso. Se fosse stata in vena di prenderlo in giro probabilmente la fanciulla avrebbe alzato una manina, in moto giocoso di saluto ma purtroppo ogni secondo che passava la rendeva sempre più stanca di quella sfida insensata.
A quanto sembrava la sua prossima sfidante sarebbe stata proprio quell'immensa palla di pelo marroncino che con i suoi enormi occhi, la scrutava dall'alto in basso quasi fosse un moscerino. Se Kamatari incuteva timore per il suo carattere imprevedibile e spietato, Fukuizuna era il peggio del peggio. Anche se vigeva la regola della famiglia non era poi così convinta la dolce Hyuga che la donnola l'avrebbe rispettata adesso che ne aveva l'occasione. Un'opportunità che il tasso le aveva chiaramente offerto su un vassoio d'argento. Sembrava intenzionata a condurla in qualche altra parte fu per quel motivo che la quindicenne non si oppose, piuttosto sbuffò infastidita prima di sparire tra le fronde della foresta. Era sorprendente la sua velocità come la leggerezza che la sua stazza non dimostrava minimamente; i rami sembravano quasi baciati dalle sue zampe. Non ci misero molto ad arrivare a destinazione nell'altra radura che ospitava uno stupendo salice dalle sue fronde che sfioravano l'erba fresca.
Non se n'era ancora accorta, non aveva ancora visto quello straccio di panno bianco pendere dalle fronde dell'albero, non prima che l'evocazione glielo mostrasse. Se fino a quel momento si era tenuta sulle sue cercando d'indagare a fondo nella faccenda, per un breve istante la sua espressione si riempì di stupore, sdegno e stanchezza tutta in una volta.

- Mi sono stancata di corrervi dietro, tutto questo è sciocco... - disse infine la chunin con voce atona tornando a guardare l'altra - Sono stanca, devo ancora r-recuperare energie, la mia prossima meta sarà casa...fattene una ragione.

Su una cosa aveva ragione il mustelide, l'odore che aveva mascherato la pioggia e che fino a quel momento era rimasto occultato dalla spessa stoffa della culla arrivò al naso della ragazzina. Stava facendo pratica negli ultimi tempi ma quello non le sembrava un posto per poter svolgere un simile lavoro, non avrebbe rischiato di tirare fuori la sua dolce creatura con quelle temperature che avevano rinfrescato un po' troppo l'aria. Fece per girare le spalle ed andarsene quando si trovò il manto scuro dell'animale di fronte ai suoi occhi. Le stava bloccando il passaggio? Ma che era tutta quell'ostinazione per una simile cosa così superficiale?
Non fece la benché minima resistenza e quando il pezzo di stoffa fu a qualche centimetro dalla sua testa, la ninja non allungò la mano per afferrarlo, piuttosto rimase immobile. Era stata chiara sulle sue idee, non voleva stare al loro gioco. Non mettendo a repentaglio la salute di Amane, non combattendo con la piccola addosso. Con Kamatari aveva rischiato grosso ma se non avesse accolto la sfida forse sarebbe stata lasciata in pace.

- Lo ripeto...non starò al vostro gioco - disse Chiaki con un viso cereo.

Se avesse voluto farle del male ci sarebbe riuscita con una facilità disarmante, glielo si leggeva negli occhi il suo disappunto su tutta quella vicenda, che non avrebbe dovuto nemmeno esistere.

Edited by Karen91 - 25/6/2014, 18:23
 
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view post Posted on 25/6/2014, 11:34     +1   -1
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Si, la creatura che aveva incontrato ora Chiaki era molto veloce, molto potente, forse più di quello che poteva credere. In fondo per poter combattere al fianco del suo sposo non si doveva solo avere un fegato d’acciaio e coraggio da vendere, ma anche una forza fuori dal comune. Queste erano un po’ le caratteristiche che distinguevano Fukuizuna in tutto l’eremo. La sua velocità era qualcosa di eccezionale, così come la grazia con cui si appoggiava con delicatezza su quei rami e la giovane madre l’aveva visto proprio con i suoi occhi. Una volta giunti all’albero, la donnola ascoltò attentamente ogni sua parola, non dimostrando nulla, né rancore né altri sentimenti. In quel momento per lei esisteva soltanto la missione e mettere in mezzo cose personali non sarebbe stato saggio, il suo istinto glielo diceva, così come il castigo che sapeva poter ricevere dal sommo!


<<e chi l’ha detto che è un gioco? Ad ogni modo che tu voglia o non voglia non mi importa, tu da qui non passi finchè non avrai cambiato quel pannolino e se mi farai stufare troppo ho anche il permesso di attaccarti….e non credo che ti convenga metterti contro di me! Ricorda che io combatto la fianco di Fuyuki e che ho dovuto sopportare cose ben peggiori di una giovane chunin che ha appena dovuto sopportare i dolori del parto!>>



Certo, non poteva mischiare quello che stava succedendo con i suoi sentimenti personali, ma un sorrisetto malefico si dipinse sul suo volto. Almeno le aveva fatto capire che poteva anche rimanere lì delle ore, ma alla fine doveva decidere se cambiare il pannolino della piccola Amane in modo pacifico o con le cattive! L’ermellina era pronta anche a cambiarlo con le sue stesse mani se fosse stato necessario!

Intanto, poco lontano da lì, in una piccola radura, Okojo aveva acceso un piccolo fuoco e stava riscaldando un po’ di latte in un piccolo pentolino. Accanto a lui, appoggiato su un telo bianco, si trovava un piccolo biberon aperto.


<<come dovrò farlo il latte? Mmm…..perchè nessuno mi ha dato delle istruzioni più precise?>>



Si chiese, continuando a riscaldare il bianco liquido e continuando a chiedersi quale potesse essere la temperatura giusta. Ma alla fine Chiaki stava dimostrando di essere una madre provetta, bastava farlo bello caldo e poi sarebbe stata ei stessa e raffreddarlo nel caso la temperatura fosse stata esagerata. Il piccolo ermellino dal pelo bianco sospirò, ancora poco convinto di quello che lo avevano obbligato a fare. Insomma era un’evocazione da guerra!


-GdrOff-

Post di transizione! Purtroppo finchè non ti muovi di lì non potrà succedere nulla XD ahahahah comunque Okojo che prepara il latte per Amane mi fa pensare tanto a Melo che preparar il caffè Oo lol XD ahahhahahh

-GdrOn-
 
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view post Posted on 25/6/2014, 20:22     +1   -1
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La stava minacciando la donnola? Non era difficile da capire come potesse innervosire la sua ostinazione a non voler stare ai loro sciocchi scherzi. Avrebbe preferito di gran lunga un combattimento, magari con la sicurezza che Amane potesse stare chiusa in casa con Aiko a giocare e invece le era toccata quella prova alla quale non poteva ancora credere ci fosse lo zampino di Mujinahen-sama; appena lo avesse visto gliene avrebbe dette quattro anche se dall'ultima volta che aveva reagito in maniera così esagerata si era ripromessa di starsene calma e buona. Sospirò esausta e affranta dall'insistenza di Fuikuzuna, non ci stava niente da fare. Se non avesse cambiato quel pezzo di stoffa probabilmente sarebbe rimasta li per sempre. Si sciolse il piccolo fagottino di dosso legandolo delicatamente al ramo del salice così che potesse rimanere al sicuro, anche se senza il corpo della ragazza che lo scaldava c'avrebbe messo prima a raffreddarsi; proprio per questo motivo nonostante la potenza distruttiva dell'evocazione avrebbe dovuto essere veloce e precisa nei suoi attacchi.
Le fronde a cascata dell'albero avrebbero protetto per il momento la creatura che continuava a dormire beatamente quasi tutti quei trambusti fossero all'ordine del giorno; che fosse nata con l'attitudine già ad essere una ninja? A quel pensiero la quindicenne sorrise per poi tornare immediatamente seria mentre si volgeva nuovamente alla sua avversaria. Non scambiò nessuna parola con lei questa volta piuttosto s'affrettò a tirare di nuovo fuori la sua katana bianca e lucente con quel leggero alone azzurro che illuminava la lama. Non aveva problemi a combattere contro di lei anche se fosse rimasta li mezza giornata, i suoi unici pensieri andavano alla pargoletta che se le fosse successo qualcosa probabilmente avrebbe dato di matto. Si aveva paura, nonostante fosse sua sorella quello stato d'animo non la abbandonava mai. Fino a quel momento aveva considerato la sua vita come una cosa piuttosto futile mettendola sempre dopo quella degli altri, non aveva mai avuto modo di sentirsi migliore, non aveva mai capito cosa avesse di speciale ma da quando nel suo scorrere quotidiano qualcosa era evoluto, da quando la sua strada s'era incrociata con quella dell'eremita, molte cose erano cambiate.
Amane era qualcosa che se in un primo momento l'aveva terrorizzata adesso riusciva a capirne l'attaccamento morboso, l'ostinazione di non abbandonarla per niente al mondo. Hazuki aveva sacrificato la sua vita per lei ma crescere senza una madre era stata una sofferenza che ben pochi avrebbero potuto capire, soprattutto perché al contrario di molti altri lei aveva ancora un genitore. Un famigliare che però la odiava proprio per quei tratti così simili alla sua amata, per quel suo comportamento insicuro e per la sua negazione nel voler essere una ninja. Dolori che avevano portato all'isolamento della bambina, al suo maltrattamento dai suoi compagni, a estenuanti allenamenti che mostravano giorno dopo giorno i loro frutti. Il sorriso divertito della donnola era un chiaro monito a ciò che sarebbe successo in quel momento.

*Yume ho bisogno del tuo aiuto*

La dolce Hyuga serrò gli occhi e un'aura lucente illuminò il suo corpo, i capelli lentamente divennero bianchi e qualcuno o qualcosa si sostituì a se stessa. Una presenza idilliaca dalle sembianze delicate adesso stringeva la lama nelle sue mani, quell'oggetto dello stesso colore dei suoi occhi. Ogni tratto nel corpo della fanciulla non apparteneva più a colei che la donnola conosceva. Si librava leggermente nell'aria come se non volesse toccare il terreno e fissava l'animale con uno sguardo impassibile, che non apparteneva a quel mondo. Al contrario di Chiaki lei, Yume, non aveva nessun vincolo da rispettare con gli abitanti dell'eremo.

*Cerca di non fargli troppo del male...voglio solo portare in salvo la piccola Amane*

La voce di Chiaki rimbombò nella testa dell'entità che si era lanciata a lama tratta verso quell'ammasso indomabile di peli. Le sue energie non sarebbero potute durare all'infinito dato che quella era la prima volta che la kunoichi richiedeva seriamente le sue abilità. Se era arrivata a tanto, sicuramente la stanchezza le stava giocando un brutto scherzo, quella poteva essere l'unica ragione. In qualunque caso l'avrebbe fatta riposare, almeno finché le fosse stato possibile. Intanto un'aria di sonnolenza si stava propagando nell'ambiente, chissà quanto Fukuizuna avrebbe resistito a tale torpore?

Non sono intenzionata a cambiarle il pannolino :asd: Rimango fedele sulle mie idee, al massimo facciamo un sacco di post di transizione. Comunque Chiaki lo allatta con il seno, non so nemmeno se esistevano i biberon al tempo di Naruto :dexsin:

<attivazione> - Karada O Kyōyū Suru: Condivisione Corporea - [Stm: -5 a turno][Int: +80] "Che lo Tsuki no Seishin vive nel proprio corpo non è più una novità per la kunoichi. Troppo debole spiritualmente questa entità si presenta al cospetto della sua protetta solo occasionalmente; il modo più facile per incontrarsi sono proprio i sogni o quando la parte emozionale di Chiaki vacilla quel tanto per indurla ad avere una forte paura. La sua presenza anche se fievole è andata incrementando nel corso della sua carriera ninja, mano a mano che diventava più forte. Adesso è pronta per proteggerla e guidarla verso la ricerca della pace che la Hyuga ha sempre agognato. Lo scambio del corpo è chiaro non appena la folta chioma blu diventa bianca e lucente delle stesse tonalità della luna, gli occhi albini mutano in iridi grigie e le vesti lunghe e candide sembrano non appartenere minimamente a una guerriera ma preferisco danzare nell'aria. I forti poteri sensitivi della creatura durante la permanenza all'esterno, amplificano quelli della Hyuga facendole avvertire emozioni e sensazioni di chi le sta intorno, salvaguardandola da possibili malintenzionati. La presenza dello spirito sul campo di battaglia crea una strana atmosfera di dolce torpore donato dal sonno. Per questo motivo gli attacchi ravvicinati dell'avversario, che subirà l'influenza della presenza di Yume, sentendosi improvvisamente stanco e intorpidito, subiranno un malus di 80. Si potrà usare una sola alternativa (o bonus a int, o malus agli attacchi ravvicinati) a turno; il turno successivo sarà possibile cambiare alternativa ripagando il costo dell’attivazione."
 
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view post Posted on 26/6/2014, 20:11     +1   -1
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-GdrOff-

Magari non il biberon che conosciamo noi D= ma secondo me esisteva qualcosa del genere D= Mio dio hanno l’elettricità e non hanno un cazzo di biberon? XD ahahaahhahh come va bene XD l’hai voluta tu! :sisi:

-GdrOn-

La giovane sembrava rimanere ferma sulle sue parole, così come sui suoi ideali. Piantata bene a terra come quell’enorme albero che in quel momento stava proteggendo la sua piccola. Si piegava ma non si spezzava mai la giovane Hyuga e l ostava dimostrando per l’ennesima volta, sfoderando la sua arma e chiamando a sé un aiuto prezioso, probabilmente essenziale per la buona riuscita di quell’impresa. La stessa Fukuizuna non sembrava voler venire meno alla lotta, preparandosi a ricevere la giovane con la sua enorme Dai Katana puntata davanti a sé. Le due stavano per scontrarsi ma probabilmente le loro lame non si sarebbero mai incontrate.

Purtroppo, o per fortuna, il sommo Mujinahen vedeva e osservava tutto. Aveva seguito la giovane in ogni suo singolo spostamento e ascoltato ogni sua singola parola. Aveva visto il turbamento della sua anima e le aveva letto fin dentro. Quella poteva si sembrare una follia, ma tutto l’eremo di era messo in gioco per vedere come si poteva muovere la giovane con la piccola Amane durante un combattimento. Alla fine spuntò fuori il sommo, circondato da una piccola aureola di luce, giusto per attirare l’attenzione, e seguito sia da Kamatari e Okojo che teneva fra le sue zampine il biberon con il liquido ustionante. L’ermellino tentava continuamente di bere tanto, per come stavano andando le cose, quell’oggetto non sarebbe assolutamente servito alla bella Hyuga. Il sommo Mujinahen sorrise verso Chiaki, avvicinandosi a lei.


«Non temere, questo pazzo addestramento può terminare qui!»



Annuì, lanciando a Fukuizuna uno sguardo eloquente, intimandola, silenziosamente, a riporre le armi. Prese un altro profondo respiro mentre Okojo si avvicinava alla ragazza con un’espressione rammaricata.


«Mi dispiace Chiaki! Io non volevo mi hanno costretto loro, hanno detto che solo un vero guerriero era degno di fare una cosa del genere, io l’ho fatto solo perché questo poteva aiutarti a capire come proteggere meglio Amane se foste finiti in uno scontro insieme…lei è piccola e innocente! Io non voglio che muoia!»



Iniziò a dire il piccolo ermellino, mentre alle sue spalle Kamatari scoppiava a ridere sadicamente.


«piangevi come un bimbo….non fare il codardo Okojo….»



Purtroppo non ebbe tempo di andare avanti, perché Mujinahen, con un gesto di zampa, mise a tacere tutti quanti, attirando nuovamente l’attenzione su di sé e spostando lo sguardo su Chiaki. Era con lei che doveva parlare. Era lei la creatura che doveva imparare qualcosa da tutto quel teatrino messo su in maniera…egregia a suo parere.


«Come ben sai noi proteggeremo sempre la tua creatura e qualsiasi altro bimbo potesse nascere fra te e Fuyuki o qualsiasi creatura, a voi affezionata, che potrebbe aver bisogno del nostro aiuto. Però gli imprevisti capitano sempre e non voglio che la tua piccola rischi la vita. Oggi volevo solo farti capire quanto questo mondo possa essere crudele con la tua piccola, così come lo sono stati Fukuizuna e Kamatari. Preparati a queste cose perché il mondo sarà sempre in guerra, per quanto noi possiamo cercare la pace. Abbi sempre cura di lei e trova sempre il modo di proteggerla!»



Sorrise incoraggiante, mentre le altre evocazioni si portavano al suo fianco, pronti anche a ricevere tutto l’odio della giovane.


«Se hai domande, opposizioni….parla pure adesso,cercheremo di rispondere a tutte le tue perplessità, sappi solo che quello che è accaduto qui oggi non è stato per un attentato alla vostra vita, ma per prepararti a ciò che può esserci al di fuori di quest’eremo!»



Annuì nuovamente, rimanendo fermo e attendendo una qualsiasi domanda o recriminazione.


-GdrOff-

Direi che ormai siamo alla conclusione. Se il tuo pg non ha particolari necessità con il prossimo post intendo già darti la valutazione e tutto il resto, se invece hai in mente delle cose che potrebbero servirti per il bg o per delle future ruolate fammi sapere! Sai dove trovarmi =)

-GdrOn-
 
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view post Posted on 29/6/2014, 12:58     +1   -1
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Scintillò la lama quasi come se il suo spirito fosse stato risvegliato, adesso che l'altra arma era stata sguainata dalla creatura; il loro canto sarebbe stato il più melodioso lungo quella distesa erbosa. Il vento smosse le fronde dell'albero, facendo dondolare la piccola Amane, cullata dalla stessa natura in cui stava crescendo. Yume si bloccò improvvisamente insieme all'immensa donnola, attratte da una voce possente che ora dominava le loro menti. Mujinahen era comparso davanti a loro costretto a smuoversi dall'immenso trono di pietra, cosa che raramente faceva se non per le occasioni importanti; ma se lo spirito della luna non lo sapeva Chiaki che si stava riposando ne aveva la certezza. Abbassarono entrambi i loro prolungamenti taglienti in segno di rispetto, da parte dell'evocazione e impassibilmente, da parte della donna che con i suoi occhi grigi inespressivi fissava il nuovo arrivato.
Un comportamento prettamente nato dallo studio della stessa ragazzina dalla chioma blu che studiava da quando era in fasce ma che effettivamente a lei non apparteneva; lei che di umano non aveva niente se non il corpo. La famiglia era quasi al completo e poteva vederli attraverso gli occhi dello spirito con cui condivideva il suo corpo, la nukenin. Okojo era intento a consumare un liquido che all'apparenza sembrava latte ma per quale strana ragione lo stava facendo? Non si pronunciò, quasi tentata a scambiarsi nuovamente con Yume tornando padrona dei suoi movimenti ma desistette per il momento. Il piccolo ermellino si lamentava come un'anima in pena, sembrava che il suo orgoglio fosse stato spezzato dal comportamento che aveva assunto la kunoichi verso ognuno di loro, soprattutto verso di lui. Probabilmente lui in realtà non voleva nulla di tutto quello. Non poteva mentire a se stessa, non lo aveva mai visto in quelle condizioni e si sentì leggermente in colpa per il modo rigido in cui aveva deciso di prendere di petto tutta la vicenda.
Ma Amane, Amane non doveva diventare una fonte d'allenamento anche se lo avessero fatto con il presupposto d'aiutarla. Rivivere l'incubo di Aiko su sua figlia sarebbe stato lo shock più grande che avrebbe potuto coinvolgerla. Che la loro paura fosse proprio quella? Ma cosa volevano dimostrare con tutta quella messa in scena se seriamente lei avesse dato ragione alle loro insulse parole? Che avrebbe seriamente creduto che i suoi fratelli si fossero svegliati con quel piano o che era da un po' che lo stessero architettando? Il tasso avrebbe potuto percepire fin da subito i suoi pensieri, li aveva captati tanti di quelle volte; invece s'era presentato a lei solo quando la vicenda si stava facendo più pericolosa. Proprio come lui, persino la figura eterea che aveva preso il suo posto fisico poteva avvertire il turbamento dentro la sua protetta, una destabilizzazione troppo forte persino per lei. Non mosse un muscolo quell'involucro vuoto almeno all'apparenza.
Proprio come il sommo anche lei riusciva ad avvertire le emozioni dei partecipanti allo scontro, tranquilli adesso che non avevano più una missione da portare avanti, una obiettivo prettamente imposto dall'evocazione suprema. Penetrò nella sua mente un'altra volta l'animale dal pelo chiaro spiegando le motivazioni del suo comportamento, informando le due entità a cosa era dovuto tutto quello. Fu abbastanza strano farlo con davanti qualcuno che non fosse la sua allieva, con qualcuno che lo guardava in quella maniera ma la sua mente era vigile da milioni di anni, non si meravigliava più di situazioni così assurdamente strane.

- Penso che questo lo avesse già capito, un fatto simile era già accaduto in passato...riesco a percepire che il vostro non era un mal proposito ma cogliere il momento opportuno a volte è fondamentale in simili prove, quello che non siete riusciti a fare Mujinahen, nonostante la vostra saggezza. Comunque il mio compito qui è finito, spero che la prossima volta che ci rivedremo non mi toccherà di nuovo intervenire per faccende insulse come questa. Arrivederci - un discorso freddo e senza ombra d'emozioni quello dell'albina che si rintanò dal luogo in cui era venuta.

Forse Chiaki aveva sbagliato a chiedere il suo aiuto in un momento del genere ma non ce l'aveva con lei, frustrata da quell'inspiegabile situazione in cui l'avevano catapultata gli abitanti dell'eremo. Non appena riprese il controllo di se stessa si guardò la mano stupita dalla trasformazione, era la prima volta che assaporava qualcosa del genere. Fissò il tasso ma non disse nulla contro di lui, a tal proposito aveva già detto tutto l'altra anche se contro la sua volontà. Una schiettezza che la giovane non avrebbe mai riuscito a mostrare o esternare, non con qualcuno che reputava così importante. La piccola bambina fece udire le sue urla e preoccupata la madre s'avvicinò all'albero sul quale era stata riposta. S'era svegliata e con se sarebbero arrivati tutti i problemi che ne seguivano: cambio del pannolino, allattamento e un po' d'affetto. La prese tra le sue braccia e sentì il suo cuoricino battere all'unisono con il suo. Il peggio era passato, adesso potevano finalmente tornare a casa insieme.

Dato che come hai detto questo è l'ultimo post è giusto che io lascio il mio commento/valutazione. Sinceramente all'inizio ero un po' dubbiosa sul fatto che per come stavi cercando di prendere Chiaki, saremmo arrivati a una conclusione concreta; invece il finale mi è piaciuto. Non l'hai costretta a fare qualcosa che era proprio iniziata con il piede storto. E' stata anche colpa mia che ho voluto ambientare l'addestramento nella riabilitazione da parto ma mi serviva proprio per non tenere fermo immobile il mio PG in un momento importante come questo. Ho percepito anche la difficoltà dell'interpretare le evocazioni ma non standoci in contatto perfetto come master è pure normale, avrei lo stesso problema io con altre che non conosco ma il loro strano comportamento dovevo ruolarlo come qualcosa fuori dal comune per forza. Che altro dire...beccati questi 100 ryo, ci vediamo alla prossima ^^


Edited by Karen91 - 1/7/2014, 15:14
 
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view post Posted on 1/7/2014, 11:57     +1   -1
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Non ho ben capito che soldi mi vanno in tasca o cosa devo fare XD quindi attend poi la valutazione dello staffa per sapere cosa me ne viene XD aahahahah comunque anche io ho avuto parecchie difficiltà nel cercare di mettere insieme tutti i caratteri delle evocazioni, però è stata una sfida interessante XD sono content ache il finale ti sia piaciuto, spero di farti divertire di più la prossima volta XD

-GdrOn-

Tutte le evocazioni rimasero in silenzio mentre Yume parlava senza peli sulla lingua. Mentre Fukuizuna e Kamatari digrignarono un attimo i loro denti e Okojo assumeva un’espressione triste, Il saggio Mujinahen rimase fermo, con la sua espressione beata sul volto, proprio quella tipica di chi aveva raggiunto la pace dei sensi secoli prima. Alla fine annuì.


«Il disegno del mondo è enorme signorina, penso che non ci fosse un momento migliore di questo, un momento in cui la giovane Chiaki è troppo vulnerabile alla vita e in cui ha appena capito che il suo punto debole è la piccola Amane! Ho però ammirato profondamente la sua forza d’animo davanti Kamatari e Fukuizuna, ma penso che con il tempo sarà anche meno impulsiva di come si è dimostrata ora!»



Rispose a Yume prima che questa sparisse facendo comparire nuovamente chiaki con i suoi scuri capelli fluenti. Il saggio non poteva che sorridere.


«Sei su un’ottima strada giovane Hyuga, continua così e diventerai una madre e una ninja sempre più forte e saggia! In questi momenti mi sento davvero molto vecchio!»



Sospirò, mentre alle sue spalle Kamatari ridacchiava divertito alle sue parole. Comunque era finito quel teatrino fuori tempo e quegli strani comportamenti. Mijunahen sperava solo che tutto quello non avrebbe lasciato degli strascichi in quel luogo di pace e armonia. Anche la piccola, che era appena scoppiata a piangere, aveva fatto capire a tutti che era giunto il momento di tornare alle proprie mansioni, ognuno per la sua strada in quel luogo di pace e di armoni.


-GdrOff-

Veniamo alla valutazione XD come già mi aspettavo il tuo role mi è piaciuto parecchio e hai anche tenuto duro nel far capitolare i miei piani XD peccato, avevo in mente un altro paio di cose, ma alla fine sono contenta così. Errori di battitura o di distrazione ne ho visti proprio un paio nel corso di tutto l’addestramento, quindi direi nulla da ridire per me ti sei guadagnata un bel 9 XD adesso veniamo ai tuoi premi!

Basato su punti talento quindi ricevi la tua bella esperienza ridotta sia per la base dell’addestramento sia perché li npg non credo si possano considerare tuoi diretti sensei.

Exp: 342
Punti abilità: 3

Vai in pace e spero di averti nuovamente come masterata XD a presto XD

-GdrOn-

Edited by Misato Kojima - 1/7/2014, 14:30
 
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view post Posted on 27/9/2014, 12:02     +1   -1
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Valutazione


Ho seguito questo addestramento in tempo reale, quindi posso valutarlo senza troppi problemi. I post sono scritti abbastanza bene, ma hai prestato poca attenzione alla caratterizzazione e alle particolarità delle singole evocazioni che hai tirato in causa. Ad esempio non avrebbero rischiato di mettere a repentaglio l'incolumità della bambina soltanto per addestrare Chiaki e solitamente Mujinahen parla usando i suoi poteri telepatici... Che io sappia le volte in cui ha usato la sua vera voce possono contarsi sulle dita di una mano. Forse avresti dovuto prima informarti meglio con l'eremita, così che lui potesse darti più dettagli al riguardo e precisare determinati punti, ma nel complesso è stato un addestramento simpatico che merita una valutazione positiva.

Voto: 6
Paga: 70 ryo


 
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13 replies since 17/6/2014, 13:23   346 views
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