Per un pezzo di pane, Addestramento medio per Karen91 (PA)

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view post Posted on 2/7/2014, 10:48     +1   -1
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Rieccoci di nuovo! Niente presentazioni per noi due, sono superflue, quindi passiamo subito al sodo.
Come sempre il primo post è libero. Tuttavia vorrei che tu ambientassi la situazione all'eremo e mi facessi un po' vedere Chiaki alle prese con la bimba. Difficoltà, bestemmie, in fin dei conti sono passati ancora pochi mesi dalla nascita e il peggio è solo iniziato :P Decidi te quando e dove fermarti nella narrazione. Buon divertimento!
 
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view post Posted on 5/7/2014, 09:41     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Occhi verdi come il mare, quando le luci del sole creano quelle sfumature sulla superficie dell'acqua; la fissavano sorridendo seguiti da quell'espressione pacata e gioiosa. Più fissava Amane e più non riusciva a smettere di amarla. Dal lato opposto però la ragazzina dalla chioma blu la osservava pensierosa, quasi impacciata mentre la piccola se ne stava lunga distesa su un pezzo di stoffa imbottito, posizionato sul tavolo di legno della cucina.
Da dove doveva cominciare? Da quando la piccola era venuta al mondo aveva dovuto imparare parecchie cose che non corrispondevano alla sua quotidianità; Fujime era stata un'ottima insegnante ma ancora alcuni passaggi le sfuggivano a Chiaki come allo stesso mustelide che nonostante la sua vasta cultura sugli umani, lo rendevano piuttosto insicuro su determinati punti così specifici. I due si fissavano, attirati l'una dall'altra in quel gioco di sguardi reciproci. Avrebbe potuto rimanere li a guardarla all'infinito se non fosse stato per un piccolo problema che ormai si odorava nell'aria.

- Lo sai Amane che non sono brava in queste cose... - disse la nukenin portandosi una mano sul viso stanco e affranto.

Stava cercando di giustificarsi davanti a una bambina di pochi mesi che continuava a osservarla ridendo e divincolando i piedini, adesso che era libera da qualsiasi tipo di relegazione. Prese un lungo respiro la quindicenne, avvicinando le mani titubanti verso la pargoletta, poi con un gesto rapido aprì il pannolino mostrando al mondo ciò che quell'esserino aveva prodotto. Una smorfia disgustata si dipinse sul suo viso, costringendola a portare la mano libera sul naso per chiudere le narici, che già in parte avevano lasciato passare quell'odore nauseabondo.
Con la mano volontaria aveva iniziato a sciogliere il secondo fiocchetto della stoffa che accuratamente teneva stretto quel piccolo vestiario pratico e leggero. Le occorreva l'altra mano per completare il lavoro ma come poterla levare dal naso? Alzò gli occhi esasperata e dopo aver preso un lungo respiro con la bocca, s'immerse in quell'operazione precisa e accurata per sbarazzarsi dell'indumento. Quando ebbe finito in uno scatto da folle lo lanciò lontano, finendo fuori dalla finestra e facendole tirare nuovamente un respiro di sollievo. Non poteva andare avanti così tutti i giorni, non avrebbe potuto reggere. Amane continuava a ridere più forte come se trovasse il tutto alquanto divertente per lei.

- Non c'è m-molto da ridere...soprattutto sulle disgrazie altrui - disse la kunoichi prima in tono leggermente severo e poi scoppiando a ridere genuinamente.

Stava già prendendo un altro pezzettino di quella stoffa candida che aveva cucito con le sue mani quando la porta di casa si spalancò improvvisamente, rivelando una figura controluce abbastanza inquietante. Era piccola ma la sua ombra si prolungava fino ai piedi della dolce ninja. La creatura s'avvicinò a passo rigido e duro verso la nukenin che aveva sollevato la testa per capire chi adesso la stesse cercando. Ultimamente aveva deciso di prendersi un piccolo periodo di pausa dalla famiglia, soprattutto dopo l'ultimo evento che avevano deciso d'organizzare con tanto amore.
Chiaki ancora non poteva credere d'essere stata messa alla prova con Amane in braccio, nonostante le loro intenzioni fossero state buone ancora non riusciva a mandare giù il fatto. Quando l'animale fu abbastanza vicino la Hyuga poté vedere uno Yin abbastanza infuriato e sporco che teneva in mano qualcosa che prima era appartenuto alla sua primogenita. Non ci voleva uno scienziato per capire cosa fosse successo, la chunin si limitò a sorridere imbarazzata e a scusarsi come meglio poteva, anche se con il carattere che aveva suo fratello sapeva che sarebbe stata una cosa molto difficile.

- Vedo che te la stai cavando piuttosto...bene - disse l'evocazione dal manto nero quasi indeciso se dire la verità o una bugia, optando alla fine per la seconda.

Effettivamente per quanto Chiaki potesse essere una donna di casa a tutti gli effetti, sembrava troppo impacciata per simili mansioni, quasi non le si addicessero. Forse la sua ignoranza sul campo o anche il fatto che vivesse lontano dalle terre abitate. A quell'affermazione fece un sorriso sghembo, notando soprattutto che non avrebbe dovuto farsi perdonare inutilmente.

- Dici sul serio? - squillò la voce del medico come se fosse il primo complimento ricevuto in tutta la sua vita.

Probabilmente il piccolo animale aveva capito quante difficoltà stesse sopportando sua sorella e preferì per una volta non infierire troppo. Avvicinandosi piuttosto ad Amane e toccandola con la zampetta come se fosse una sostanza strana, che doveva essere studiata.

- Certo che sono strani i vostri cuccioli...senza peli e così movimentati... - disse Yin abbastanza annoiato dalla vista dell'esserino.

Non fece in tempo a dire quelle parole che la piccola gli afferrò la coda e iniziò a tirarla come fosse un giocattolo. Il mustelide sobbalzò e gli strattonò via la sua fascinosa coda, lisciandola per far tornare i peli al suo posto. Si vedeva che era figlia anche di Fuyuki, glielo riusciva a leggere da quel suo modo di fare; ma come poteva la sua amata sorella aver scelto quel tipo? Ancora non se lo spiegava.

- Sei proprio dispettosa! - disse l'evocazione infastidita ma non riuscendo poi a resistere a quello sguardo innocente e ingenuo che gli ricordava quello della firmataria.

Per quanto quella nuova presenza fosse una novità tutti stavano cercando di farla integrare nella famiglia, nonostante il suo stadio di bocciolo. Proprio come era successo per Aiko, ognuno di loro provava ad avvicinarsi a studiare la nuova arrivata proprio come aveva fatto il piccolo furetto. Una novità bella e che avrebbe portato allegria in un ambiente dove la morte dominava su tutto, come poterla mettere da parte?
 
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view post Posted on 8/7/2014, 09:50     +1   -1
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Intenta com'era ad accudire la neonata, la giovane non si era accorta di una seconda presenza che, dopo il piccolo Yin, si trovava nei pressi della piccola casetta di legno costruita dall'eremita. Se ne stava in disparte, ad osservarla dalla finestra mentre si prendeva cura della piccola creatura appena nata, una nuova luce in grado di rischiarare l'eremo e di portare una ventata di lieta novità. Una bambina da allevare in quelle condizioni non era semplice; Chiaki era poco più che una quindicenne, una kunoichi che, anche se capace di badare a se stessa, trovava ancora difficoltà a destreggiarsi in quella vita da nukenin che lei stessa aveva scelto per sé. I suoi fratelli erano al suo fianco, pronti ad aiutarla in quell'ardua impresa, anche se ognuno a modo suo. Aveva riconosciuto la nota perplessa che si celava dietro la voce del furetto dal pelo nero come la pece la bella Fujime e, stanca di ascoltare quelle parole titubanti, si decise a mostrarsi, saltando giù dalla finestra e atterrando ai piedi della kunoichi.

Fujime - Quando la smetterai di prenderla in giro?

Lanciò un'occhiataccia a Yin, infastidita per quel comportamento. Nonostante fosse consapevole che lui stesse solo cercando di non farle pesare la sua inesperienza con i bambini, al tempo stesso il furetto dal pelo arancione sapeva che in quel modo la ragazza non avrebbe ottenuto alcun frutto. Bisognava intervenire con i fatti; in quel caso, le parole non servivano a nulla.

Fujime - Ragazza mia, così proprio non va. Ti aiuterei più che volentieri se potessi, ma i nostri cuccioli hanno esigenze diverse rispetto ai vostri..

Non voleva demoralizzarla con quelle parole, ma solo farle prendere coscienza del fatto che fosse necessario informarsi meglio per placare in maniera efficiente e veloce tutti i bisogni della bambina. Dalla sua voce trapelava in maniera evidente il suo reale desiderio di aiutarla in quel compito e al tempo stesso la consapevolezza di non esserne in grado, ma ben presto un'espressione compiaciuta rimpiazzò la smorfia dispiaciuta che aveva corrugato il suo muso fino a quel momento.

Fujime - Ci sono! Su qualche libro potremmo trovare qualcosa di utile.. Cosa ne dici Chiaki?

Che fosse davvero quello l'unico modo per riuscire in quel difficile compito? Non era detto, ma di certo in assenza di altre idee trovare informazioni tra le pagine di qualche libro rappresentava la soluzione migliore per colmare le lacune di quella giovane madre inesperta.

 
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view post Posted on 15/7/2014, 09:14     +1   -1
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La voce di Fujime rimbombò improvvisamente nella stanza adesso che aveva mostrato la sua presenza schernendo il piccolo furetto dal manto nero. Un'espressione perplessa dell'animaletto si sostituì a una più dura, quasi maledicendola per quella sua uscita spropositata. Yin non sopportava quando veniva preso in giro o attaccato, doveva essere lui quello che aveva la prima e l'ultima parola, questo succedeva soprattutto quando colui che esternava i propri pensieri non veniva definito adatto per fronteggiarsi con lui, esattamente quello che stava provando nei confronti del mustelide aranciato. Chiaki passò il suo sguardo interrogativo dal suo fedele fratello alla nuova arrivata, che sembrava sempre quello che fare. Tanta era l'ammirazione per quella creatura che nonostante la sua piccola statura sembrava saperne sempre di più di lei e di qualsiasi altro essere dell'eremo; forse la sua conoscenza superava persino quella di Mujinahen in determinati ambiti.
Non era arrabbiata la nukenin per quella piccola bugia detta a fin di bene ma era più interessata a vedere cosa aveva da dire la nuova arrivata. Come una secchiata d'acqua ghiacciata l'evocazione la mise al corrente del suo fallimento come madre, effettivamente se ne rendeva conto anche lei. Nonostante facesse di tutto per arrivare a qualcosa di concreto, rimaneva una perfetta mediocre in quel campo. Sospirò appoggiando le mani sul tavolo con fare un po' esasperato mentre le piccola Amane non smetteva di sorridere e divincolarsi, estranea da quel discorso. Il viso si rabbuiò pensierosa sul da farsi, come se quella condizione l'annientasse. Effettivamente in quel poco tempo aveva dovuto fare di tutto per diventare una buona moglie, una buona madre e una ninja abbastanza forte per proteggere la sua famiglia, era costantemente sotto stress e la rabbia, la paura di non arrivare era sempre li con il fiato sul collo.

- E quindi...cosa mi consigli di fare? - chiese lei con voce insicura, quasi titubante - Basta che non sia un'altra p-prova come quella di Mujinahen-sama...non sono molto il vena in questo momento.

Quando la creatura capì che Chiaki sarebbe stata al suo gioco allora una scintilla s'accese in lei, finalmente avrebbe potuto dare qualche sua iniziativa facendola apparire come un'idea del momento. Un aiuto concreto ecco cosa avrebbe fatto al caso suo, altro che i complimenti poco convincenti di quel topino spelacchiato. Un'occhiata furente arrivò nuovamente dal tavolo dove era appoggiata la pargoletta, insieme a un'altra più gioiosa che adesso aveva alzato la testa. La kunoichi la fissava serena e tranquilla ma gli occhi le brillavano come a una bambina.

- Hai ragione, un libro è la soluzione! - disse felicemente la bella Hyuga.

Non fece in tempo a dire quella frase che i dubbi iniziarono a insediarsi in lei. Ma un libro dove mai avrebbe potuto trovarlo? Occorreva qualcosa che parlasse di quell'argomento e per quanto avesse anche potuto rischiare di tornare a casa mettendo a soqquadro la libreria del padre, li non c'era nulla che trattasse di quel genere di cose; probabilmente Takayoshi non l'aveva mai ritenuto fondamentale per un ninja. E allora dove? Qualche biblioteca? Ma i suoi volantini erano ovunque, avrebbe dovuto acquisire il potere dell'invisibilità.

- Si ma mi sorge un dubbio...dove lo possiamo trovare un libro del genere senza che nessuno di noi finisca nei guai? - chiese con curiosità la quindicenne.

- Dai Chiaki non è la prima volta che ci infiliamo a casa di sconosciuti, cosa vuoi che sia? Potremmo prenderlo in prestito da qualcuno... - disse Yin con superficialità facendo spallucce.

Il vero obiettivo dell'animaletto dal pelo nero era piuttosto far sentire inferiore l'altra della sua stessa specie, che da quando era entrata non aveva fatto altro che metterlo in cattiva luce. Una guerra silenziosa era appena iniziata sotto gli occhi della chunin che già intenta a sognare ad occhi aperti aveva lasciato mentalmente quella casa.
 
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view post Posted on 23/7/2014, 16:38     +1   -1
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Un grosso sorriso si dipinse sul muso del furetto aranciato, lieto del fatto che la ragazza avesse trovato utile la sua proposta. Lanciò un'occhiata compiaciuta al piccolo Yin, quasi come per darsi delle arie. Sembrava come se Fujime si sentisse in competizione con lui nell'aiutare la giovane madre in quel duro compito e l'aver sconfitto il rivale riusciva a riempirla di un orgoglio impossibile da smorzare. L'entusiasmo di quei secondi tuttavia si estinse ben presto, non appena la stessa kunoichi chiese dove era possibile recuperare un libro del genere, senza però cacciarsi in un brutto pasticcio. L'espressione di giubilo che aveva corrugato il muso del mustelide si tramutò lentamente in una smorfia dubbiosa. Si massaggiò il pelo della nuca, come per prendere tempo, mentre rifletteva nel tentativo di trovare una buona risposta per placare i dubbi di Chiaki. Aveva dimenticato che Konoha aveva messo una taglia sulla testa di quella dolce creatura e che il manifesto con la sua immagine impressa sopra avrebbe potuto raggiungere ogni angolo del Paese del Fuoco, proprio dove era ubicato l'eremo dei mustelidi. Sospirò rassegnata Fujime, ammettendo infine la sua incapacità nel risolvere quel problema.

Fujime - Conosco un piccolo villaggio, non molto lontano da qui, famoso per la sua libreria. Si tratta di una delle più grandi della nazione e si dice che al suo interno si riesca a trovare sempre ciò che si cerca. Il villaggio si chiama Sagawa e si trova a tre ore di cammino da qui, procedendo verso nord.

Sembrava essere un posto a dir poco interessante, specialmente per una ragazza come la Hyuga, che sin dalla più tenera età aveva apprezzato la lettura, richiudendosi spesso all'interno di quelle pagine ingiallite piene di caratteri scuri che l'avevano accompagnata durante la sua infanzia. Era probabile che lì avrebbe potuto trovare ciò di cui aveva bisogno, ma come fare? Non era nemmeno detto che in quel villaggio vi fosse la presenza di shinobi della Foglia, ma il fatto stesso di procedere verso nord - direzione in cui si trovava Konoha - poteva rappresentare un pericolo per la nukenin. Yin non sembrava preoccupato per la faccenda e probabilmente quelle di Fujime erano solo inutili paranoie; del resto Chiaki era cresciuta, divenendo una figura di spicco all'interno dello stesso eremo, e sicuramente era capace di camminare sulle proprie gambe. Stava a lei adesso scegliere se e come procedere.

Fujime - Siamo quasi al confine del Paese e di raggiungere altri villaggi non se ne parla per niente.. ti avvicineresti troppo a Konoha e non vale la pena rischiare grosso per un libro.

 
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view post Posted on 4/8/2014, 18:34     +1   -1
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I dubbi che si manifestarono sul musetto di Fujime furono gli stessi che si presentarono in quelli degli altri partecipanti della conversazione. Un libro del genere non poteva essere posseduto da tutti, occorrevano dei canoni da rispettare: un posto pubblico e molto spazioso con quantità infinite di libri come una biblioteca o una libreria, una casa di qualche madre di famiglia o di qualche dottore, medico. Si vergognava un tantino ad avere le carte in regola per poter vedere gente squartata e guarirla e trovarsi così in difficoltà solo con una bambina appena nata. Amane doveva ricevere il massimo, anche se era un dono del cielo inaspettato avrebbe fatto di tutto perché la sua luce si fosse propagata come la più pura e intoccabile. Un bagliore di speranza nell'oscurità del mondo. Fu quando il piccolo furetto aranciato aprì di nuovo bocca che un sorriso iniziò ad accendersi sul viso della kunoichi fino a diventare immenso.

- Penso sia la s-soluzione giusta, basterà mascherare la mia identità e sarà fatta - disse convinta alla fine Chiaki.

Il suo entusiasmo si spense immediatamente quando sentì la direzione che avrebbero dovuto prendere. Tre ore a Nord poteva significare soltanto una cosa, Konoha si trovava a pochissima distanza. Mentre una parte di lei si rassicurava pensando che in fin dei conti trovarsi vicino alla propria patria poteva essere un buon diversivo, soltanto un folle con quella taglia si sarebbe messo allo scoperto; dall'altra essere così vicino a casa sua le creava una nostalgia, un sentimento che mai fino a quel momento aveva provato.
Avrebbe voluto correre all'impazzata a casa sua e consegnare a suo padre quella lettera che ancora teneva sgualcita dentro la tasca del suo vestito, forse avrebbe capito la sua pazzia, forse l'avrebbe perdonata e sarebbero potuti essere nuovamente una famiglia anche se distanti; avrebbe potuto conoscere Amane e amarla. I loro occhi erano così simili, sembrava quasi che il padre naturale fosse suo nonno piuttosto che Fuyuki. Quanto avrebbe desiderato che le cose fossero diverse ma quella era la vita che aveva scelto, quella ora era lei; avrebbe seguito il jonin in capo al mondo se solo lui glielo avesse chiesto.

- Avvicinarsi a Konoha comporterà anche dei rischi. Potrei trasformarmi ma non so quanto un trucchetto così futile ci metta ad essere scoperto mentre Yume, beh lei potrebbe passare inosservata sempre che si metta qualcosa di meno appariscente - disse pensierosa la kunoichi, serrando gli occhi.

Le venne un leggero giramento di testa non appena finì a pronunciare quelle parole, che lo spirito non avesse approvato il suo giudizio leggermente sarcastico? Sospirò fissando Yin che ancora guardava un po' scettico la piccola Hyuga scalciante.

- Sarò frettolosa ma quando partiamo? - domandò in fibrillazione la ninja - Forse prima d-dovrei pensare a chi lasciare Amane. Qualcuno da suggerirmi?

Non aspettò una risposta che già s'era lanciata sulle sue cose. Rimanere troppo a casa in stato di reclusione la faceva sentire fuori dal mondo e un po' d'aria era quello che le ci voleva, senza contare che stava facendo tutto quello per il frutto del suo amore. L'avrebbe protetta a qualsiasi costo, era proprio per questo che l'avrebbe lasciata a casa rischiando il tutto per tutto. Fujime sembrava seguirla da lontano e quando furono vicine, non riuscì a mantenere la calma.

- Pensi che questa libreria potrebbe avere libri specifici riguardanti...maledizioni o medicina? - chiese mantenendo bassa la voce la bella dalla chioma blu.

Se era veramente così famosa come diceva il mustelide, allora forse li avrebbe potuto avere un aiuto in più, forse avrebbe scoperto la cura per salvare il suo amato. Gli appunti di Seikatsu erano preziosi ma ancora per molti versi indecifrabili. Sperava che la creatura non s'insospettisse ma la serenità con cui stava per affrontare quella nuova missione, difficilmente si sarebbe spenta.
 
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view post Posted on 5/8/2014, 10:52     +1   -1
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Senza alcun ripensamento, la giovane kunoichi aveva acconsentito alla proposta del furetto aranciato, accogliendola con entusiasmo e curiosità. Poteva averci visto giusto Chiaki; in una biblioteca così grande non sarebbe stato strano mettere le mani su un libro che avrebbe potuto aiutarla a sconfiggere la maledizione che stava consumando la vita del suo amato come un cancro. Gli appunti e gli studi di Seikatsu forse non erano ancora sufficienti per riuscire in una tale impresa e la ghiotta opportunità che le si parava dinanzi al suo cammino non poteva non essere colta. Fujime venne colta alla sprovvista da una richiesta del genere e anche nella voce con cui rispose poteva essere rintracciata facilmente la sorpresa che aveva provato nell'udire le parole dell'evocatrice.

Fujime - Ehm, non saprei.. credo di si..

Non riusciva a smettere di chiedersi per quale motivo la dolce ragazza che aveva di fronte fosse così tanto interessata a un argomento così cupo e misterioso. Molte erano le domande che affollavano la sua mente, ma non era quello il momento adatto per porle le giuste domande; avrebbe atteso l'occasione giusta e poi avrebbe finalmente potuto placare ogni sua incertezza. In seguito a questo breve tentennamento, il mustelide si riprese prontamente e si offrì volontaria per accudire Amane durante l'assenza della madre. Si trattava di poco tempo, ma nelle mani affidabili di Fujime la piccola sarebbe stata al sicuro anche per un lasso di tempo maggiore. Terminati gli ultimi preparativi quindi la quindicenne si mise in viaggio, affiancata dal fidato Yin, che le avrebbe guardato le spalle durante il cammino in direzione di Sagawa.
Non impiegarono più del tempo dovuto a raggiungere le porte del villaggio, che si presentava come un piccolo borgo le cui case in legno erano immerse in un verde più lussureggiante di quello che addolciva le strade di Konoha. Le vie erano affollate, ma non sembrava esserci presenza di shinobi tra la gente che si muoveva seguendo il ritmo di quella vita frenetica e priva di soste. Ciò però risultava strano: la distanza con la Foglia non era poi tanta ed era incredibile che un villaggio così florido non possedesse nemmeno dei militari a sorvegliarne le porte. Non appena si fu immessa nel continuo fluire dei passanti, la ragazza non impiegò più di mezz'ora per individuare la libreria di cui Fujime le aveva parlato. La struttura si presentava come un enorme edificio a tre piani, interamente costruito in legno; ampi scaffali pieni di libri erano stati sistemati persino all'esterno, mentre l'interno si presentava come un intricato labirinto di pagine e copertine sgargianti che venivano baciate dalla calda luce che riusciva a filtrare attraverso le finestre che costellavano le facciate laterali dell'edificio. Fu quella la parte più dura. Orientarsi in mezzo a un numero così consistente di libri non era semplice e la ricerca dei due libri occupò diverse ore della giornata. Alla fine però la pazienza fu premiata e, dopo aver trovato facilmente una guida su come gestire una bambina durante i suoi primi anni di vita, la Hyuga riuscì a mettere le mani anche su un grosso volume dalla copertina sgualcita e dalle pagine ingiallite dall'inesorabile corso del tempo. Fu però mentre si avviava verso l'uscita che una misteriosa figura entrò bruscamente in scena. Svelta e abile come un ninja degno di nota, si scontrò in corsa con Chiaki e pochi secondi dopo l'impatto riuscì a sottrarle i libri che aveva preso. L'urto inaspettato e violento aveva fatto perdere l'equilibrio alla dolce nukenin, ma mentre si trovava al suolo poté finalmente distinguere meglio i tratti di quella figura. Le dava le spalle e ciò le impediva di scorgerne il viso, ma la lunga chioma vermiglia e il fisico esile e sottile, ma dalle curve ben accentuate, facevano intendere chiaramente che si trattasse di una donna. Oltre i due appena rubati, teneva molti altri libri con sé e l'agilità con la quale si destreggiava tra la folla mostravano in maniera nitida che non si trattava del suo primo furto.
Adesso toccava a Chiaki decidere cosa fare. Poteva rinunciare a inseguirla, ma ciò avrebbe comportato una grossa perdita. La libreria era colma di libri che trattavano argomenti inerenti alla prima infanzia, ma quello che quella donna aveva rubato era l'unico libro presente in quel negozio che poteva concederle un'opportunità in più per liberare Fuyuki dalle catene di quella sporca maledizione.

 
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view post Posted on 8/8/2014, 17:23     +1   -1
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L'adrenalina scorreva nel corpo della fanciulla; per quanto temesse d'essere scoperta la voglia di uscire da quelle quattro mura aveva avuto la meglio. Odiava separarsi da Amane, era stato strano quando era venuta alla luce, non avere più il pancione e qualcuno che bussava di tanto in tanto da dentro come per dire "Ehi io sono qui" ma non poterla guardare negli occhi per tutto quel tempo diventava soffocante. Una sensazione come quella apparteneva a ogni genere di mamma ma di tanto in tanto la ricerca della libertà, la bambina che scorrazzava nei boschi a perdifiato respirando l'aria che impetuosa entrava nei polmoni, prendeva il sopravvento. In fin dei conti lei era un ninja, non poteva stare a braccia conserte come una brava donna di casa, aspettando che suo marito tornasse dal sue mestiere tutto tranne che tranquillo.
Aspettò la risposta della cara Fujime che un tantino perplessa sembrò non essere totalmente sicura di quello che stava affermando la ragazzina. Che le stesse nascondendo qualcosa? Per il momento non importava dato che il compito del furetto sarebbe stato vegliare sulla creatura giocosa che ancora se la prendeva con il piccolo Yin e la sua coda. Chissà che un giorno il mustelide non si fosse vendicato, con il caratterino che si ritrovava. Sicuramente finché al fianco di Amane ci fosse stata la creatura aranciata nulla avrebbe potuto sfiorare la sua pelle o almeno sempre aveva creduto così. Non si fece troppi problemi a lasciare la sua bambina li con lei mentre l'evocazione dal pelo nero s'arrampicava fiera sulla sua spalla. La strada verso Sagawa sarebbe stata un buon modo per parlare con il piccolo animale.

- Quindi...hai avuto notizie di Fuyuki? - domandò la kunoichi dalla chioma blu, un po' titubante.

- Beh ho parlato con qualche fratello sparso qua e la ma sembra che abbia volutamente fatto perdere le sue tracce... - disse Yin parecchio scocciato che il suo compito fosse sempre quello di fare da balia all'eremita, lui che in primis non lo sopportava.

- Forse si starà occupando di qualche compito pericoloso - disse Chiaki iniziando a fare i peggiori pensieri a tal proposito.

- O forse si starà divertendo a tua insaputa - provocò il mustelide color pece, storcendo il muso.

- Che intendi? - chiese incuriosita la chunin percependo uno strano clima.

- Niente, stavo solo scherzando - rispose di rimando Yin avvertendo i dubbi profondi della sua evocatrice, quello che era successo nell'altra dimensione non era il caso che lei ne venisse a conoscenza.

Dopo quello che era accaduto a pochi chilometri dall'eremo, la Hyuga non riusciva a smettere di pensare a K e a quel Tensai. Poteva seriamente essere tranquilla con quei due tizi che si trovavano nella stessa organizzazione del suo amato? Ripensò al dialogo che ebbe con suo fratello ma non riuscì a ricavarne niente di sensato, forse era meglio che prestava attenzione alla loro missione. Non mancava molto alle porte del villaggio, stagliate contro il cielo tra il florido bosco. Per quanto assomigliasse a Konoha, il borgo era evidentemente più piccolo. Aspettare altro tempo avrebbe rallentato solamente il piano d'azione. Yume era già pronta come se avesse perfettamente ascoltato tutte le sue conversazioni, adesso toccava a lei prendere il controllo del corpo.
I capelli le divennero bianchi e alcune lunghe ciocche sgorgarono dal cappuccio scuro e coprente. Per quanto quel nuovo potere fosse ancora nuovo, lo spirito della Luna sembrava adattarsi più velocemente del previsto. Allungò il passo dopo che le sue gambe tentennarono leggermente a quella nuova entità. Se da una parte adorava prendere lei il controllo di quell'unico corpo dall'altra si sentiva leggermente sfruttata; le venivano lasciati solo momenti di pericolo. Proprio come aveva previsto la dolce fanciulla non ci fu nessun intoppo, all'apparenza sembrava un villaggio come un altro, fatto di comuni abitanti. Niente ninja.
Se c'era una cosa in cui sicuramente Yume era diversa rispetto a Chiaki era proprio il suo passo sicuro, elegante e la capacità di raggiungere con facilità l'obiettivo. Trovare la biblioteca nonostante il caos delle strade, fu una passeggiata data la sua immensa imponenza. Sembrava quasi che l'intero posto girasse intorno a quel rinomato insieme di scaffali. La luce era presente ovunque anche negli spazi più isolati, costruito alla perfezione, studiando ogni possibile necessità del lettore. Nonostante il posto pullulasse di gente, solo il rumore di passi e lo sfogliare delle pagine erano gli unici suoni permessi.

*Quanto s'affaticano gli umani per creare, costruire e distruggere*

Il pensiero della divinità si perse inconsistente in se stessa mentre riprendeva la strada, seguendo le diciture sugli scaffali che segnavano le varie categorie d'argomenti. Utilizzare metodi poco ortodossi avrebbe catturato l'attenzione su di lei, fu proprio per questo motivo che preferì comportarsi come una perfetta umana; sopra ogni aspettativa quel compito stava diventando veramente stancante. La pazienza non era qualcosa che andava a braccetto con un essere che poteva avere tutto e subito ma il furetto, anche se un po' scettico sulla sua partecipazione, sembrò riuscire a colmare le parti di resa che di tanto in tanto si facevano vive in lei. Di libri per bambini ce n'erano parecchi ma trovare quello giusto per Amane, comportò una rigorosa scalata di ben due scaffali. Lo stesso non poté dire per quello su Fuyuki, aveva quasi perso la speranza quando il mustelide dal manto scuro gli era ricomparso con il volume dalla copertina completamente oscura.
Non c'era nemmeno una scritta che potesse rivelare di cose trattasse ma ci volle solo qualche sguardo al suo interno per scoprire che probabilmente si trattava della traccia giusta. Stava arrivando alla porta e fissava il sole che indicava chiaramente quanto tempo fosse passato da quando lo spirito s'era intrufolato in quel posto, quando qualcosa stravolse la sua tranquilla passeggiata. Non capì immediatamente cosa stava succedendo, si trovò soltanto a terra ma più leggera. Quando i suoi occhi grigi come il cielo d'inverno fecero ammenda di ciò che mancava, Yin aveva già capito tutto. La piccola creatura si lanciò all'inseguimento della ladra dalla chioma rossa mentre Yume cercava di riprendersi. Se avesse voluto provare le abilità della Hyuga quella era l'occasione perfetta.
Non le importava chi le avesse sottratto il materiale, voleva solamente che tornasse a lei. Si slanciò all'inseguimento senza pensare minimamente all'altra opzione di trovare dei possibili sostituti, se quella donna stava cercando di catturare la sua attenzione allora c'era sicuramente riuscita. Se le doti da ninja erano fuori discussione, gli elementi invisibili potevano essere un'ottima alternativa. Il vento, avrebbe utilizzato quello nel caso estremo, la sconosciuta fosse stata più abile ma già sapeva che il peso dei libri sicuramente l'avrebbe messa in difficoltà.
 
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Era stata disturbata per poco la bella e inarrivabile Yume e adesso, come se non bastasse, si ritrovava persino a dover fare i conti con una ladra. Il piccolo Yin era già corso al suo inseguimento e non appena si fu rimessa in piedi, anche lei seguì il suo esempio, lanciandosi in una folle corsa tra i passanti che affollavano la via principale. Era veloce la rossa, così tanto da riuscire a mantenere le distanze dai suoi due inseguitori e da metterli in seria difficoltà. Avrebbe potuto ricorrere al fuuton la regina della luna, ma in quelle condizioni rischiava di coinvolgere qualche innocente. Era necessario che la ladra si isolasse e a quel punto sarebbe stato un gioco da ragazzi metterla alle strette, come un cacciatore astuto con la propria preda. E per sua fortuna, dopo lunghi minuti di inseguimento, la donna sorpassò lesta le porte del villaggio, tuffandosi come un felino tra le fitte fronde della foresta che l'attendeva. Adesso che era sola, sarebbe stato semplice colpirla con un ninjutsu di fuuton, ma qualcosa di inaspettato distrasse Yume dal compito che avrebbe dovuto svolgere. Non erano soli in quella foresta. Poteva percepire distintamente altre quattro presenze muoversi tra il verde lussureggiante, distanti a sufficienza da lei e la fuggitiva per non essere rintracciati. Prima ancora che potesse ragionare e decidere cosa fare, un kunai che le sfiorò l'orecchio la costrinse a scendere da un albero e lo stesso accadde alla fanciulla dalla chioma cremisi, che a sua volta si ritrovò a soltanto pochi metri dalla sua inseguitrice. Entrambe furono poi raggiunti dai quattro, che finalmente si decisero a uscire allo scoperto.
Erano ninja di Konoha, lo si poteva intuire facilmente dal coprifronte che sfoggiavano come fosse motivo di vanto. Tre di loro, due ragazzi e una fanciulla, erano soltanto dei genin e nemmeno troppo esperti; dovevano avere al massimo dodici anni e dal loro sguardo insicuro si intuiva immediatamente che per loro si trattava della prima missione di rango C. Davanti a loro svettava colui che doveva essere il leader. Si trattava di un chunin, fieramente avvolto nel giubbotto che testimoniava il suo rango, i cui occhi smeraldini - perfettamente coronati da una chioma dorata e sbarazzina - erano inchiodati sulle due donne che si trovavano dinanzi a lui. Doveva avere al massimo l'età di Chiaki, eppure nel suo sguardo si leggeva parecchia sicurezza di sé. Fu lui infatti a spezzare la tensione e il silenzio, tuonando con una voce grave e accusatoria.


??? - Ed eccoti, Shuuka, come un topo in gabbia.. chi è poi questa donna? Una tua complice? Dopo di te prenderemo anche lei per sicurezza, non preoccuparti.

Non era solo sicuro di sé, ma anche parecchio presuntuoso. Suo malgrado, Yume si era ritrovata invischiata in una questione che metteva in pericolo la vita di Chiaki e che per giunta non la riguardava nemmeno. Quei ninja avrebbero dovuto mettere le mani soltanto su quella ladra, ma non conoscendo la verità sulla seconda donna si erano mostrati intenzionati a catturare anche lei per poi appianare i dubbi in un secondo momento; un modus operandi indubbiamente discutibile, ma quel chunin non sembrava tanto astuto da essere capace di agire con mezze misure.
Fece un segnale ai suoi compagni, che svelti presero degli shuriken e li lanciarono contro la rossa. Nonostante fosse un attacco rapido, questa sembrava pronta a schivarli con facilità, ma qualcosa non andò come aveva previsto. Il biondo aveva composto rapidamente alcuni sigilli e in men che si dica il numero delle stelle di ferro si era moltiplicato esponenzialmente. Era stata colta completamente alla sprovvista la ladra e se nessuno avesse agito in suo favore, sarebbe stata sicuramente travolta da quella potente pioggia di metallo.

 
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view post Posted on 11/8/2014, 10:46     +1   -1
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Correre era una sensazione strana, avvertiva le sue gambe prendere sempre più sicurezza e velocità, passo dopo passo. La gente si scostava infastidita, altri ricevevano qualche spallata, soprattutto dalla bella rossa che sembrava non accusare la stanchezza dell'inseguimento, al contrario di Yume. Non aveva mai sentito necessario sviluppare una pratica del genere ma adesso aveva capito che occorreva superare i suoi limiti mentali per salvaguardare Chiaki. Inciampò diverse volte su quello che non riusciva a cogliere sotto i suoi piedi, non per sbadataggine ma più che altro per la rigidità non del tutto sparita del suo corpo. Il potere che legava lei e la kunoichi dalla chioma blu era forte ma non era ancora abbastanza. Riusciva comunque ad avvertire la sua aura spirituale, le emozioni contrastanti della fanciulla, non l'avrebbe persa così facilmente di vista.
Yin stava più avanti, sicuramente la sua corporatura minuta aiutava tra tutto quel traffico. Non poté nemmeno usufruire dei suoi poteri, fuori programma c'era troppa gente e il vento dominava il cielo, costringendola ad agire su un attacco a largo raggio. Per quanto questi diversi fattori sembravano impossibilitarla, il suo sguardo e la sua espressione rimaneva sempre impassibile come se non importasse. La sua buona volontà era sovrapposta a quella maschera fredda e impassibile, che faceva capire immediatamente quanto la sua umanità fosse solo un'illusione fisica. Continuarono così per parecchio finché non raggiunsero le porte del villaggio e poi la foresta; quale miglior posto per poter essere se stessa?

*La tua corsa può finire qui...adesso dovrai restituire ciò che hai preso*

Estrasse la sua spada, pronta a puntare verso la gola della sua preda ma qualcosa le fece voltare il viso verso il verde incontaminato di quel posto. Non erano soli. Complici? Sentì il fruscio dell'aria permearle nell'orecchio e i suoi occhi grigi si soffermarono sull'oggetto scintillante che ora se ne stava incagliato nel suolo. Ninja. Entrambe poterono guardarsi negli occhi per la prima volta ma quello che più interessava allo Spirito della Luna erano i libri che fissò per un breve istante con sguardo intenso.
Le sue attenzioni per la donna vennero immediatamente trasferite ai nuovi arrivati. Non erano semplicemente shinobi ma shinobi di Konoha, eppure per Yume quell'informazione data dal loro coprifronte sembrava così inutile. C'erano dei bambini e un tizio dell'età della sua protetta che a giudicare dal modo di parlare credeva un po' troppo nelle sue capacità. Eppure era un chunin, quel giubbetto doveva essere un distintivo del suo villaggio.

*Ci mancava solo questo...sembra abbia capito tutto delle situazione*

La bella divinità sembrava più intenzionata a fare un monologo da sola, in modo che Chiaki la sentisse piuttosto che comunicare con gli sconosciuti e smentire le bugie che le avevano appena riversato contro. Stava per cominciare uno scontro? L'aria era in tensione e poteva quasi palparne la rigidità. L'entità capitò sui tre più piccoli, nonostante avesse potuto avvertire il loro timore a chilometri di distanza, si iniziò a chiedere che necessità avessero gli umani a portare in battaglia delle simili creature. Da dove veniva lei non esistevano guerre o perlomeno se c'erano ne accadeva una dopo milioni e milioni di anni.
Lasciò perdere quel dettaglio insignificante per concentrarsi nuovamente su Shuuka, era così che il ragazzo sicuro di se l'aveva chiamata. Per quanto non le piacesse d'essere stata chiamata in questione avrebbe atteso li che il gruppo avesse finito le loro diatribe prima di mettere mano su quei preziosi manufatti che le avevano fatto perdere diverse ore nella libreria. La pazienza e la capacità di non avvertire il tempo erano state delle caratteristiche molto utili in un momento del genere ma se c'era qualcosa che non sopportava la divinità era non ottenere il premio per la quale aveva lavorato duramente con le sue forze. Era per questo motivo che i suoi pensieri erano solo concentrati sui manufatti, finché qualcosa non cambiò. Mentre gli shuriken volavano verso l'obiettivo, questi si moltiplicarono esponenzialmente nell'aria facendo sparire l'espressione sicura di Shuuka.
Improvvisamente avvertì qualcosa di strano dentro di se; in un'iniziativa non sua percepì la mano muoversi da sola e una folata di vento fece deviare completamente la traiettoria, spingendo le armi tradizionali contro diversi tronchi immobili. Forse come il resto della truppa, Yume era quella più sconvolta. Anche se i suoi poteri erano più forti quando la sua protetta dormiva non s'era scordata come avesse cercato d'evitare che lei si desse fuoco nella residenza del Daimyo. Chiaki aveva esposto con un gesto il suo pensiero a riguardo e adesso l'albina sentiva il peso delle conseguenze di quel gesto avventato. Attese qualche secondo di perplessità per poi riprendere la compostezza che aveva mantenuto fino a quel momento.

- Rivorrei indietro i miei libri integri se non vi dispiace. Sarebbe più proficuo che mi occupassi personalmente di questa faccenda - disse la bella spostando il suo sguardo ammaliatore dal giovane ai ragazzini che rimanevano nelle retrovie.

Non sapeva se quella fosse stata la mossa giusta dopo l'intoppo creato da Chiaki ma lei per prima aveva trovato la ladra e lei se ne sarebbe dovuta occupare. Se quei libri fossero finiti in mano a quei ninja, la situazione si sarebbe fatta ancora più problematica.
 
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view post Posted on 14/8/2014, 11:24     +1   -1
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Con enorme sorpresa dei presenti, la dea dalle ciocche argentee si esibì con una mossa magistrale, deviando grazie al potere del fuuton i dardi che altrimenti avrebbero colpito in pieno la povera Shuuka. Fu probabilmente quest'ultima colei che più di tutti era rimasta a bocca aperta in seguito all'intervento tempestivo della sua inseguitrice; lei non aveva esitato a rubarle i libri da sotto il naso, ma nonostante ciò lei sembrava disposta a correre in suo aiuto. Perché? Diceva di rivolere quei manufatti integri, ma dietro quel comportamento forse si celava qualcosa di più. Avrebbe potuto spiegare a quei ninja come stavano realmente le cose, eppure non l'aveva fatto, preferendo tacere e assumersi la responsabilità anche della sua vita, in uno scontro in cui lei non avrebbe avuto la minima occasione di uscirne vincitrice. Consapevole di essere soltanto d'intralcio si fece da parte, mentre il chunin non si curava di nascondere la frustrazione che covava dentro.

??? - Sei in grado di controllare il chakra, eppure non indossi nessun coprifronte. Sei una nukenin per caso? O forse si tratta solo di una vagabonda..

Rifletteva ad alta voce, cercando di districare il filo della matassa e di giungere finalmente a toccare con le proprie dita la verità. Una cosa però era certa. Non poteva far scappare né la ladra, né Yume. Una volta catturata anche lei, l'avrebbe condotta a Konoha e lì chi di competenza avrebbe avuto l'opportunità di indagare a fondo sulle sue origini, per accertarsi del fatto che non fosse una traditrice. Avanzò sicuro di qualche passo, dando le spalle ai suoi compagni e incrociando in un contatto visivo che avrebbe potuto fendere l'aria gli occhi della regina della luna.

??? - Lasciatela a me.

Unì le mani e un sorriso perfido sfregiò il suo viso. Tutto a un tratto il suolo venne perforato da diverse lingue di legno, che in men che si dica vennero indirizzate contro l'avversario. Danzavano in aria come serpi e possedevano punte affilate, pronte a divorare le carni morbide di quella donna che aveva osato ostacolare il cammino del dominatore del legno. A quel punto lo scontro appariva ormai inevitabile e Yume avrebbe dovuto tirare fuori il meglio di sé per sottomettere la sicurezza incrollabile dello shinobi che aveva di fronte.

 
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view post Posted on 17/8/2014, 09:51     +1   -1
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La sua mossa sprovveduta fece infuriare il ragazzo che non sembrava essere intenzionato a far fallire la sua missione. Yume lo fissò con il suo solito sguardo vuoto mentre questo riversava su di lei tutta la sua rabbia, contenuta allo stremo dal ruolo che ricopriva; al contrario l'altra che era stata appena salvata teneva le distanze ma lo sbigottimento non era riuscito a scomparire dal suo viso.

*Chiaki hai intenzione di complicare le cose? Sai quali rischi abbiamo corso venendo qui...*

Utilizzare le arti ninja significava anche stringere il cerchio delle possibili accuse. Chi poteva essere quella fanciulla dalla chioma argentata se non una nukenin o una ragazza senza meta? Le sue sembianze erano troppo delicate per poter essere una comune viandante, anzi era evidente come i suoi tratti erano così perfetti da sembrare modellati con le mani, nemmeno una ferita contornava la sua pelle diafana. Vista da vicino sembrava così fuori dal comune, d'altronde le sue origini non erano terrene. Nonostante gli insulti non troppo velati del chunin di Konoha, la ragazza mantenne la calma.

- Chiunque io sia, non credo che faccia parte della missione che ti hanno assegnato - disse lo Spirito della Luna, accennando un piccolo sorriso di convenienza.

Sembrava non voler essere scortese ma non conoscendo bene le emozioni umane, si trovava in difficoltà a muovere quei muscoli sul suo viso. Un conto era avvertire cosa provassero gli altri, quali fossero le intenzioni altrui e un conto era dover dimostrare di saperle applicare essa stessa. Leggeva dentro quel ragazzo fiero e gradasso cosa lo spingeva a lottare, non era odio. Non ne era sicura ma sembrava quasi che cercasse apprezzamenti per la buon riuscita della missione, elogi. Le sensazioni erano poco chiare soprattutto quando andavano contrastandosi con la concentrazione e il timore di sbagliare. Che fosse al suo primo vero incarico? Yume rimase immobile anche quando il suolo si aprì a qualche metro da lei delle lingue di legno sgusciarono fuori, affilate e pericolose. I loro movimenti ondulatori facevano intendere che non sarebbe stato poi così facile capire a cosa avrebbero puntato; anticiparle avrebbe comportato parecchia grazia.
La velocità non era stata mai una delle sue strategie migliori per vincere ma gli elementi, quelli si. Delle ali trasparenti e taglienti comparvero sulle sue spalle, portandola immediatamente in volo non appena un serpente ligneo perforò la superficie del suolo. Quello non era più un posto sicuro ma uno scontro anche se fuori dal villaggio avrebbe potuto portare dei curiosi e l'ultima cosa che voleva era che le sue sembianze fossero finite in qualche documento dei Kage. Non giudicava Chiaki per il suo modo di salvaguardare tutti ma quella non era lei, l'unica cosa che la spingeva a non puntare direttamente al cuore di quel ragazzo era la distanza che avrebbe dovuto mantenere con gli umani. Avevano creato loro il mondo, la vita che lo popolava e non potevano certamente arrivare al punto di distruggere una loro creazione così strana e contorta.
Proprio come un artista che rimane ammaliato dalla sua stessa opera, per lei il valore della vita di quelle persone aveva lo stesso significato. Ancora intenta a deviare i vari attacchi che si conseguivano uno dopo l'altro, la bella divinità puntò il suo sguardo sulle giovani leve. Come dei cuccioli impauriti erano rimasti in disparte lasciando campo libero alla loro guida. Alzò un immenso polverone affaticando la vista del ninja e poi in un attimo era dietro di loro. Non occorreva che facesse niente perché dopo lo stupore iniziale dei più piccoli, questi iniziarono a mostrare i primi segni d'affaticamento. La regina della notte aveva i suoi trucchetti in fin dei conti.

- Riposate bambini, è arrivata l'ora della nanna - disse sorridendo in un sussurro la fanciulla.

In fin dei conti il compito di un caposquadra è badare al team, forse avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di loro piuttosto che dare sfogo alla sua gloria personale. Chissà cosa avrebbe comportato quel gesto? Appena la polvere si fosse diradata probabilmente l'avrebbe scoperta ma lei era li che lo attendeva.

- Forse dovresti occuparti prima di loro, piuttosto che di me... - affermò Yume atterrando dolcemente sull'erbetta fresca.

Dimmi se va bene. Non ho detto che si addormentano i bambini ma data la vicinanza con loro e lo status sonno che emana la divinità, speravo di metterli a dormire con i pesci :asd:
 
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view post Posted on 17/8/2014, 16:05     +1   -1
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Era scontato che tu ci riuscissi, ma in ogni caso hai fatto benissimo a non essere autoconclusiva :D

Lesta e sinuosa come una foglia che danza, mossa dal vento, la regina della notte riuscì a tenere testa alla rapida e inaspettata offensiva del chunin. Quest'ultimo digrignò i denti, senza curarsi di nascondere la frustrazione che provava nel vedere la propria strategia andare in fumo. Yume poteva percepire chiaramente quali fossero i sentimenti che lo spingevano ad agire in quel modo; era un ninja la cui carriera aveva appena ricevuto un'ottima svolta, aveva bisogno di dimostrare quali fossero le sue reali capacità e quale modo migliore di completare in maniera impeccabile la missione che gli era stata affidata? Eppure i suoi scopi non si limitavano a questo. Catturare Shuuka non gli bastava, aveva puntato i suoi occhi e la sua attenzione sulla straniera che aveva osato intralciare il corso della giustizia e non avrebbe avuto pace finché il suo ego non sarebbe stato completamente compiaciuto. Voleva strafare, nonostante fosse consapevole che agendo in quel modo non avrebbe fatto altro che complicarsi la vita, per dimostrare di avere stoffa, ma dopo ogni secondo che passava il momento della disfatta sembrava avvicinarsi sempre più, inarrestabile.
Fu un attimo, prima che inspiegabilmente i tre genin cadessero al suolo, privi di sensi. Era bastato che la donna si avvicinasse a loro affinché questi venissero sopraffatti dal suo potere divino. Si fece beffe del chunin la bella Yume, forse sperando in una ritirata dei nemici, una possibilità che a quel punto sembrava la scelta più saggia. Stupendo tutti però il quindicenne scosse la testa in segno di dissenso, mentre ridacchiava tra sé.


??? - Taci, donna. Fossi in te smetterei di scherzare, anche tu dovresti badare a qualcuno..

A quel punto poté avvertire chiaramente ciò che si celava nel cuore di quel folle. Egocentrismo, ambizione, crudeltà. Qualsiasi leader con un po' di buon senso avrebbe compreso immediatamente la gravità della situazione e avrebbe fatto di tutto pur di aiutare i propri compagni in difficoltà; quel ragazzo invece non provava nulla di ciò, non gli importava il fatto che i suoi uomini fossero crollati ai piedi del nemico. Voleva continuare a combattere ed era disposto a tutto pur di ottenere il risultato desiderato.. anche sporcarsi le mani e giocare d'azzardo con la misteriosa kunoichi. Prima ancora che quest'ultima potesse rendersi conto di cosa stesse accadendo, il giovane unì le mani e immediatamente Shuuka venne intrappolata in una gabbia di legno che, una volta partorita dal suolo, l'aveva ingoiata senza pietà. Non appena Yume ebbe notato ciò che costellava i pilastri lignei, un sorriso sadico si dipinse sul volto dello shinobi di Konoha.

??? - Goditi i fuochi d'artificio.

Carte bomba. Schioccò le dita e subito una scintilla si accese in aria. Era questione di attimi, prima che la deflagrazione colpisse in pieno la ladra di libri, pronta a spazzarla via e a non lasciare nulla di lei, se non il ricordo del suo ultimo urlo disperato.

 
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view post Posted on 17/8/2014, 20:56     +1   -1
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Il rumore dei denti che digrignavano la infastidivano ma prima avesse chiuso quella faccenda e prima sarebbe potuta tornare a dormire dentro la piccola Chiaki. Le docili creature caddero sull'erba fresca delicatamente con i loro visi angelici persi ormai nel mondo dei sogni, quello che per Yume era casa sua. Sorrise angelica come se lontanamente potesse immaginare solo lei cosa stessero provando quei cuccioli ormai resi indifesi. L'attenzione si spostò immediatamente al loro supervisore non appena questo parlò. Il suo atteggiamento non era cambiato di una virgola, sembrava non essere intenzionato a trattare. Anzi questa volta le sue emozioni si fecero più forti e nitide, l'aveva messo sotto pressione e adesso probabilmente avrebbe pagato le conseguenze. Ma su una cosa si sbagliava perché lei non era l'anello debole del gruppo ma piuttosto colei che doveva essere annientata ad ogni costo. Successe tutto in un istante e la ladra venne catturata in una morsa lignea.
Non che le importasse troppo se stesse li dentro, anzi probabilmente le stava facendo un favore non permettendole di scappare. Solo quando notò successivamente quei pezzi di carta attaccati alla superficie dei tronchi artificiali ebbe un sussulto; impercettibile, ma che la fece persino meravigliare. Quella strana sensazione non le apparteneva. I suoi occhi rimasero impassibili e se qualche secondo prima aveva fatto un passo verso il suo interlocutore adesso aveva deciso d'indietreggiare. Afferrò rapidamente uno dei fanciulli addormentati, per poi puntare lo stiletto di della kunoichi alla sua gola. Se lei era avvantaggiata e riusciva a scavare dentro i sentimenti contorti delle persone, gli altri avrebbero avuto qualche difficoltà a intercettare i suoi sentimenti. Il chunin non sapeva nulla di lei ma sapeva quanto quel gesto potesse essere sbagliato. Forse fu per quel motivo che la stessa ragazza dalla chioma blu lasciò completamente le redini alla sua coinquilina.

- Dubito che un villaggio come Konoha t'abbia ordinato di catturarla morta, soprattutto se il suo unico mestiere è rubare libri. Senza contare che secondo te sarebbe meglio fallire una missione uccidendo l'obiettivo e perdendo uno dei tuoi allievi oppure dire semplicemente che colei che stavi cercando era scappata prima che tu arrivassi qui? - lo chiese con un tono calmo Yume ma affondando leggermente la lama nel collo del piccolo ninja.

La roulette Russa è un gioco rischioso e a volte bisogna realmente capire se il gioco vale la candela. Gli occhi grigi come il mare in tempesta fissavano la scintilla che velocemente bruciava. Il suo sguardo furbo però aveva già individuato quello che le occorreva, se il giovane non avesse retto la tensione, in quel caso avrebbe dovuto chiedere aiuto a tutta l'acqua della zona, soprattutto di quel piccolo torrente che scorreva a qualche metro da li; deviando la traiettoria forse avrebbe risparmiato la disfatta totale per entrambi. Le sue ricerche andate perdute e la missione di quel neochunin archiviata con un etichetta rossa. La scintilla consumava e con lei l'inquietudine dei presenti.
 
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view post Posted on 18/8/2014, 13:43     +1   -1
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Sgranò gli occhi il chunin, incredulo per ciò che essi avevano messo a fuoco. Ritrovatasi alle strette, la bella kunoichi aveva ben pensato di intrappolare anche il suo nemico in uno stallo che avrebbe potuto risolversi in una completa disfatta per entrambi o, magari, con un compromesso che avrebbe potuto accontentare ambedue le parti. Uno dei suoi compagni era stato preso in ostaggio e adesso che una lama era puntata al suo collo il ragazzo si vedeva costretto a trattare con il nemico che, consapevole di averlo in pugno, non si dimenticò di sputargli in faccia la vera realtà. Perdere un alleato e fallire la missione avrebbe comportato un disonore indubbiamente maggiore rispetto a ciò che avrebbe ottenuto mentendo su come erano realmente andate le cose, esattamente come la donna dalla chioma argentea gli stava suggerendo. A quel punto era lei a reggere il coltello dalla parte del manico e infatti immediatamente la scintilla, che a breve avrebbe segnato la fine di Shuuka, si estinse e con essa ogni preoccupazione riguardante l'incolumità della prigioniera.

??? - Immagino che a questo punto non abbia altra scelta.

Alzò le mani in segno di resa e, anche se ancora dubbioso riguardo le buone intenzioni della kunoichi, avanzò fino a raggiungere il punto esatto in cui i suoi compagni si erano accasciati al suolo.

??? - Direi che le nostre strade si dividono qui.. quest'incontro non è mai avvenuto.

Commentò freddo, prima che l'attenzione di entrambi venisse catturata dal fruscio delle fronde vicine. Non aveva perso tempo Shuuka e per evitare spiacevoli inconvenienti, sia con gli shinobi di Konoha che con la sua salvatrice, aveva preferito optare per una fuga strategica. Era stata accorta però e, imparando da ciò che aveva vissuto durante l'ultima ora, aveva pensato bene di abbandonare i libri che aveva sottratto alla regina della notte. Non aveva speso nessuna parola di gratitudine a favore di colei che l'aveva sottratto a una cattura pressoché scontata, era semplicemente fuggita via col vento, lontano, immergendosi nel verde sempre più fitto. Poco dopo, non appena i genin si furono ripresi, anche il team della Foglia seguì il suo esempio, abbandonando quella figura fin troppo eterea e lasciando dietro di sé la frustrazione per il fallimento che era riuscito a collezionare. L'unica che non era rimasta a bocca asciutta era proprio Yume che finalmente, dopo l'odissea trascorsa per riuscire nel suo intento, poteva lasciare il posto a Chiaki, affinché quest'ultima avesse modo di mettere mano su quei preziosi manufatti e di tornare al calmo e pacato eremo dei mustelidi.


L'addestramento è terminato! E' durato qualche post in più di quanto avevo preventivato, ma perlomeno è venuto fuori un filler abbastanza carino e lineare. Per quanto riguarda te non ho niente d'aggiungere a quanto ho già detto nell'ultima valutazione. Sei bravissima a scrivere e sei riuscita a mantenere i tuoi standard anche con il poco tempo a disposizione, le vacanze e con qualcuno di troppo a romperti le palle :D Alla prossima!

Addestramento Medio - Valutazione: Bene
+380 exp
+4 PA
 
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16 replies since 2/7/2014, 10:48   406 views
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