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| Continua da Qui Sembrava una crudele corsa contro il tempo e, in vero, la realtà non si discostava per niente da una simile visione. Correva rapido tra le fronde il soldato delle nuvole rosse, stringendo tra le sue braccia la sua amata e cercando di condurla in un luogo sicuro, lontano da quei mostri, affinché potesse affrontare senza intoppi la dura prova che l'attendeva. Mettere al mondo una vita non era roba da poco e non lo era specialmente per una ragazza così giovane; aveva soltanto quindici anni del resto, eppure si ritrovava coinvolta nella vita di uno dei più pericolosi nukenin e costretta a badare alla creatura che adesso spingeva per venire finalmente alla luce. Da quando aveva scoperto della gravidanza di sua moglie, il ventenne aveva sempre immaginato il momento in cui il frutto del loro amore avrebbe visto per la prima volta la luce del sole, circondato dall'affetto dei suoi genitore e dei suoi nuovi fratelli. Adesso quel momento era giunto, ma lo scenario che si presentava dinanzi ai suoi occhi non era affatto roseo come lo aveva immaginato, anzi. I fulmini che K aveva lasciato di se squarciavano il cielo così come le emozioni contrastanti facevano con il cuore dello shinobi che, sotto la pioggia che aveva appena iniziato a bagnare i suoi capelli, si guardava intorno per cercare un riparo decente. Riuscì a trovarlo dopo qualche secondo e, una volta raggiunto, atterrò ai piedi di un grosso albero la cui chioma forniva un'ottima copertura contro il temporale e lì adagiò con cautela il corpo della ragazza.
- Devi stringere i denti, Chiaki. Il bambino sta per arrivare..
Era certo che anche lei, esattamente come lui, avesse già intuito cosa stava accadendo e che fosse spaventata allo stesso modo. Durante la sua carriera da shinobi Fuyuki aveva collezionato diverse esperienze, che avevano forgiato il suo corpo e soprattutto la sua mente, rendendola elastica e capace di adeguarsi a qualsiasi situazione senza andare in tilt. Eppure in quel caso, con la sua amata ridotta in quelle condizioni e un parto da gestire, si sentiva impotente, incapace di guidare con mano ferma e sicura il cammino di Chiaki. Era la prima volta per entrambi e l'inesperienza poteva giocare un cattivo ruolo in quella vicenda. Avrebbe potuto riportarla all'eremo utilizzando il richiamo inverso, ma temeva che il viaggio turbolento potesse nuocere alla salute del neonato e a quel punto si vide costretto a chiedere ausilio a qualcuno ben più esperto di entrambi. Si decise quindi a richiamare Fujime, affinché la situazione non scappasse dal loro controllo; il furetto dal manto aranciato rispose prontamente al richiamo, ma rimase anch'esso sconvolto nel ritrovarsi davanti a una scena simile, mentre la pioggia sembrava spazzare via ogni briciolo di lucidità e fermezza rimasta nei cuori dei due amanti.
Fujime - Oh cielo!
Non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi immischiata in una simile situazione, ma si vide costretta a superare in fretta lo shock iniziale, dato che né l'eremita, né sua moglie sembravano in grado di prendere in mano le redini della situazione. Scambiò uno sguardo d'intesa con il primo, poi un altro più rassicurante con la fanciulla, cercando di prepararla al travaglio.
Fujime - Il procedimento dovrebbe essere lo stesso che noi seguiamo per mettere al mondo i nostri cuccioli. Allora Chiaki, devi respirare profondamente e spingere più che puoi.. farà male, ma devi stringere i denti. Devi essere forte, per te, per Fuyuki e per il vostro bambino.
Tutti i presenti erano consapevoli del fatto che il parto non sarebbe stato una passeggiata, specialmente nelle pessime condizioni in cui versava l'ambiente che avrebbe ospitato la nascita del piccolo. I dolori del travaglio sarebbero stati atroci da sopportare per la dolce kunoichi, ma il suo amato non le avrebbe mai fatto mancare il suo appoggio. Fu per questo che lui le prese la mano e la strinse, così da farle arrivare tutto il suo calore. Non l'avrebbe lasciata per nessun motivo al mondo e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere pur di sostenerla in quel momento. Avrebbero compiuto insieme quel passo decisivo.
- Sono qui con te, Chiaki..
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