Una fiamma si accende, Ruolata libera per Karen91 e .Melo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/8/2014, 14:54     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Continua da Qui

Sembrava una crudele corsa contro il tempo e, in vero, la realtà non si discostava per niente da una simile visione. Correva rapido tra le fronde il soldato delle nuvole rosse, stringendo tra le sue braccia la sua amata e cercando di condurla in un luogo sicuro, lontano da quei mostri, affinché potesse affrontare senza intoppi la dura prova che l'attendeva. Mettere al mondo una vita non era roba da poco e non lo era specialmente per una ragazza così giovane; aveva soltanto quindici anni del resto, eppure si ritrovava coinvolta nella vita di uno dei più pericolosi nukenin e costretta a badare alla creatura che adesso spingeva per venire finalmente alla luce. Da quando aveva scoperto della gravidanza di sua moglie, il ventenne aveva sempre immaginato il momento in cui il frutto del loro amore avrebbe visto per la prima volta la luce del sole, circondato dall'affetto dei suoi genitore e dei suoi nuovi fratelli. Adesso quel momento era giunto, ma lo scenario che si presentava dinanzi ai suoi occhi non era affatto roseo come lo aveva immaginato, anzi. I fulmini che K aveva lasciato di se squarciavano il cielo così come le emozioni contrastanti facevano con il cuore dello shinobi che, sotto la pioggia che aveva appena iniziato a bagnare i suoi capelli, si guardava intorno per cercare un riparo decente. Riuscì a trovarlo dopo qualche secondo e, una volta raggiunto, atterrò ai piedi di un grosso albero la cui chioma forniva un'ottima copertura contro il temporale e lì adagiò con cautela il corpo della ragazza.

- Devi stringere i denti, Chiaki. Il bambino sta per arrivare..

Era certo che anche lei, esattamente come lui, avesse già intuito cosa stava accadendo e che fosse spaventata allo stesso modo. Durante la sua carriera da shinobi Fuyuki aveva collezionato diverse esperienze, che avevano forgiato il suo corpo e soprattutto la sua mente, rendendola elastica e capace di adeguarsi a qualsiasi situazione senza andare in tilt. Eppure in quel caso, con la sua amata ridotta in quelle condizioni e un parto da gestire, si sentiva impotente, incapace di guidare con mano ferma e sicura il cammino di Chiaki. Era la prima volta per entrambi e l'inesperienza poteva giocare un cattivo ruolo in quella vicenda. Avrebbe potuto riportarla all'eremo utilizzando il richiamo inverso, ma temeva che il viaggio turbolento potesse nuocere alla salute del neonato e a quel punto si vide costretto a chiedere ausilio a qualcuno ben più esperto di entrambi. Si decise quindi a richiamare Fujime, affinché la situazione non scappasse dal loro controllo; il furetto dal manto aranciato rispose prontamente al richiamo, ma rimase anch'esso sconvolto nel ritrovarsi davanti a una scena simile, mentre la pioggia sembrava spazzare via ogni briciolo di lucidità e fermezza rimasta nei cuori dei due amanti.

Fujime - Oh cielo!

Non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi immischiata in una simile situazione, ma si vide costretta a superare in fretta lo shock iniziale, dato che né l'eremita, né sua moglie sembravano in grado di prendere in mano le redini della situazione. Scambiò uno sguardo d'intesa con il primo, poi un altro più rassicurante con la fanciulla, cercando di prepararla al travaglio.

Fujime - Il procedimento dovrebbe essere lo stesso che noi seguiamo per mettere al mondo i nostri cuccioli. Allora Chiaki, devi respirare profondamente e spingere più che puoi.. farà male, ma devi stringere i denti. Devi essere forte, per te, per Fuyuki e per il vostro bambino.

Tutti i presenti erano consapevoli del fatto che il parto non sarebbe stato una passeggiata, specialmente nelle pessime condizioni in cui versava l'ambiente che avrebbe ospitato la nascita del piccolo. I dolori del travaglio sarebbero stati atroci da sopportare per la dolce kunoichi, ma il suo amato non le avrebbe mai fatto mancare il suo appoggio. Fu per questo che lui le prese la mano e la strinse, così da farle arrivare tutto il suo calore. Non l'avrebbe lasciata per nessun motivo al mondo e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere pur di sostenerla in quel momento. Avrebbero compiuto insieme quel passo decisivo.

- Sono qui con te, Chiaki..

 
Top
view post Posted on 21/8/2014, 09:25     +1   -1
Avatar

Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


Group:
Konoha
Posts:
8,623
Location:
Da una Lacrima di Luna

Status:


Il rimbombo della voce del joker la fece ridestare per un breve istante dai suoi dolori. Avrebbe voluto rispondergli per le rime ma la voce sembrava essersene andata in vacanza. Da quello che scorgeva si stavano allontanando a passo veloce e Fuyuki la reggeva in braccio preoccupato.
Avrebbe voluto scusarsi con i presenti per la stessa Amane che aveva scelto un momento poco congeniale, forse doveva tornare indietro. Solo Chiaki poteva pensare a simili cose verso un branco di criminali. Il vento le sferzava in faccia e il suo kimono svolazzava impigliandosi di tanto in tanto tra le fronde della foresta che erano rimaste. Impressionante come tutto fosse andato distrutto, si sentiva così allo scoperto davanti a quello scenario di desolazione.

- Sono troppo pesante, mettimi giù, m-mettimi giù - disse infine provando a muoversi tra le forti braccia del suo amato.

Nonostante la sua opposizione sembrava quasi non sentire niente il jonin che imperterrito cercava un luogo sicuro. Smise subito lei, sentendo che ogni movimento amplificava i dolori di dieci volte. Senza volerlo alcuni gemiti uscivano dalla sua bocca, versi che vennero smorzati dalla mano libera che s'impose di farla tacere. Per quando amasse il suo uomo, si sentiva comunque in imbarazzo. Una sensazione nuova quella di dover dare alla luce qualcosa che aveva portato dentro per ben nove mesi. Tremava la bella kunoichi ma non riuscì a trattenere il suo spirito quando lo Hyuga la posizionò in quello che secondo lui poteva essere un buon riparo.

- Sapevi che quando piove non è consigliato stare sotto gli alberi? - fece una piccola risata la chunin che si trasformò immediatamente in una smorfia, quando provò a tirarsi leggermente su.

Le rassicurazioni del suo amato per quanto sembrassero così lontane al traguardo la facevano sentire meglio. Non era da sola in quella sofferenza ma lui le era rimasto accanto, nonostante la sua precaria esperienza nel campo. Una parte di lei era terrorizzata che qualcosa andasse storto. In fin dei conti da quello che aveva saputo lei stessa aveva rischiato grosso, solo il sacrificio d'Hazuki l'aveva resa la persona che era. Strusciò nel terreno asciutto con i gomiti finché non trovò l'appoggio dell'immenso tronco. Avvertiva qualcosa muoversi dentro di lei e spingere, faceva male e non si sentiva pronta.
Non voleva spaventare ulteriormente suo marito ma una parte di lei voleva dare sfogo li con lui a tutti i suoi dubbi, lui non sapeva niente del suo passato. In fin dei conti come poteva? L'aveva scoperto lei da pochissimo tempo grazie a una visione di Yume. Si morse il labbro mentre dalla sua bocca si fece largo un gridolino. La fronte era piena di goccioline di sudore, avvertendo più caldo di quello che realmente c'era. I dolori erano sempre più lancinanti, arrivando ad annaspare come se le mancasse l'aria. Nemmeno quando il membro delle nuvole rosse l'aveva colpita non intenzionalmente, rischiando la morte, si era sentita così.

- Fuyuki ma te...come te la cavi con queste cose? - chiese preoccupata l'evocatrice che ormai riusciva a malapena a tenere una conversazione.

Non è che non si fidasse di lui ma nella sua voce era chiara l'insicurezza che provava. Aveva bisogno di qualcuno pronto, di qualcuno che avesse potuto liberarla da quel peso. Forse proprio per questo motivo qualche secondo dopo dietro a una nuvoletta comparve la piccola Fujime. Se c'era qualcuno che volesse vedere in quel momento era proprio lei oltre che a un bel letto caldo dove poter stare più comoda. I loro occhi s'incontrarono per un breve istante ma già la nukenin sapeva che poteva ritenersi fortunata.
Rilassò leggermente i muscoli ascoltando le direttive della levatrice. Il procedimento non sembrava troppo complicato soprattutto seguendo i ritmi del piccolo furetto ma i dolori a volte la bloccavano, trovandosi sempre un passo indietro. Per quanto avrebbe dovuto restare in quello stato? Strinse forte la mano del suo amato che generosamente le aveva donato un appiglio a cui aggrapparsi. Gli sorrise amabilmente sentendo il coraggio che lui le stava infondendo; purtroppo tutto ciò durò meno di mezzo secondo perché le sue attenzioni tornarono immediatamente all'animaletto.

- Lo vedo! La testa è quasi uscita, fai un ultimo sforzo Chiaki - disse la creatura pelosa allungando le zampette pronta a rendersi utile.
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 22/8/2014, 11:45     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Furono minuti impregnati di tensione e sofferenza, durante i quali lo shinobi condivise l'ansia e la paura per ciò che stava accadendo con la sua amata. Era la prima volta per entrambi, erano preoccupati e spaventati per il buon andamento del parto, ma la loro unione era forte e l'amore che l'uno nutriva nei confronti dell'altro era capace di far fronte a qualsiasi avversità. Insieme avevano combattuto parecchie difficoltà, che non avevano fatto altro che forgiare e rendere più saldo e robusto il loro legame; avrebbero superato anche quella sfida, insieme, come avevano sempre fatto. Si trattava di un passo importante della loro vita e l'avrebbero compiuto mano nella mano, avanzando verso la loro meta, forti del sentimento che li rendeva vivi.
Ricambiò diverse volte la stretta della sua amata, così da infonderle coraggio. Vederla ridotta in quelle condizioni lo faceva sentire inutile, impotente, e per questo motivo cercava di esserle d'aiuto in quel modo, donandole la forza necessaria per affrontare il travaglio. Per fortuna, sotto la guida più sicura del furetto dal manto aranciato, il travaglio proseguì nei binari che lei aveva costruito per far raggiungere al nascituro la destinazione stabilita. Quando Fujime affermò di vedere la testa, un colpo al cuore mozzò il fiato al jonin, che quasi rischiò di svenire quando poté vedere quella creatura con i suoi occhi. Era sporca di sangue, minuscola e così indifesa.. avrebbe potuto tenerla con una sola mano, se entrambe le sue mani non fossero tremate in quel modo. Il primo pianto di quella creatura fu come una melodia soave che nutrì l'animo del ventenne d'immensa gioia. Era sì piccola e vulnerabile, ma viva e sana come un pesce.


Fujime - E' una femmina!

Annunciò entusiasta il furetto, mentre tranciava il cordone ombelicale. Dopo averla ripulita alla meglio con i suoi vestiti, la prese in braccio la piccola e l'affidò alle braccia forti del padre che, superato lo shock, sembrava essere al settimo cielo per la felicità che aveva pervaso il suo cuore. Tuttavia lui preferì lasciare la piccola alla madre, colei che per tutto quel tempo l'aveva accudita in grembo e che più di tutti i presenti meritava di stringere a sé quella creatura, frutto del loro amore e della loro unione. Si sedette al fianco di lei, le diede un bacio sfuggente e poi l'avvolse a sua volta tra le sue braccia. Poté sentire il calore che quel contatto riusciva a trasmetterle; loro per lui erano tutto ciò di cui aveva bisogno per sentirsi vivo. Poteva ancora sentire il suono del pianto della loro bambina, una melodia che riusciva a coccolare la sua anima come la voce della splendida kunoichi dalla chioma blu.

- Suono del paradiso.. Amane.

Sorrise, guardando prima la sua amata e poi la piccola. Era un nome perfetto per quella piccola fiamma accesasi sotto la pioggia.



Edited by .Melo - 22/8/2014, 13:53
 
Top
view post Posted on 24/8/2014, 08:44     +1   -1
Avatar

Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


Group:
Konoha
Posts:
8,623
Location:
Da una Lacrima di Luna

Status:


Era realmente pronta? I dubbi più esistenziali della sua vita le ruzzolarono in mente spazzando via la gioia del momento e il dolore che persistente le attraversava interamente il corpo. La voce di Fujime fu come una secchiata d'acqua e iniziò a pensare di voler fare marcia indietro. Poi guardò gli occhi del suo amato, la fronte corrugata e preoccupata quanto lei e capì: doveva farlo anche per lui, non era solo una sua decisione. Continuò a spingere sotto la guida del piccolo furetto anche se i suoi modi calmi in quel momento le davano il nervoso. Era facile parlare e dare suggerimenti quando non ci si trovava invischiati in un simile impiccio. Si morse il labbro ma i denti le scivolarono per il sudore. Con le mani teneva stretta l'erba che sotto la sua presa salda si staccava dal suolo, lasciando delle chiazze di terreno spoglio. Un ultimo grido soffocato e finalmente la voce del piccolo furetto. Si trattava d'una femmina.
Chiaki socchiuse gli occhi accasciandosi al suolo come una bambola rotta, sembrava quasi non avere nemmeno le forze per vedere il viso dell'esserino che aveva stanziato nella sua pancia fino a quel momento. La luce era tornata a splendere in cielo e il fascio luminoso la infastidì, costringendola diverse volte a chiudere gli occhi e riaprirli per mettere a fuoco la situazione. Lasciò andare la mano del jonin che fino a quel momento insieme all'erba era stato un antistress abbastanza sfruttato. La voce della piccola era meravigliosa per quanto strillasse, sembrava udire le campane del paradiso. Il tutto forse era dovuto alla stanchezza. Riaprì gli occhi di nuovo per qualche istante e vide suo marito che sorridente si prendeva già cura di un piccolo fagottino di coperte. Non ce la fece e appoggiò nuovamente la testa al terreno ma senza levarsi quel sorriso dal volto. Ne era valsa la pena. Quando il suo amato gliela porse, un brivido le attraversò il corpo. Conoscere per la prima volta colei che per nove mesi aveva stanziato nella sua pancia, non si poteva descrivere con semplici frasi.
Era sana e i suoi occhioni verdi splendevano come la vegetazione che li circondava. Sbatté più volte le palpebre la bella kunoichi non capacitandosi di quella scoperta. Sia lei che suo marito appartenevano al clan Hyuga eppure lei, le due iridi erano completamente differenti. Guardò indagatrice l'eremita come per vedere se lui se ne fosse accorto. In fin dei conti i bambini cambiano colore fino ai primi sei mesi ma la pargoletta aveva qualcosa che i suoi genitori non avevano come caratteristica del clan, la pupilla. Fu una scoperta sensazionale e le diede un pochino di nostalgia, quelle iridi erano uguali a quelle di Takayoshi; quanto le mancava suo padre. Se solo avesse potuto vedere la sua nipotina chissà che espressione avrebbe fatto, in fin dei conti le cose tra loro si stavano rimettendo apposto.
Non poté far troppo affidamento su quel pensiero dato che sapeva delle locandine che il loro Hokage aveva sparso nel mondo. Cercò di rimettersi dritta con le spalle e venne aiutata dal suo compagno mentre quella piccola creatura indifesa la guardava e muoveva leggermente le sue manine piccolissime. Sentiva le braccia forti di lui che la sorreggevano e quando si fu appoggiata allo Hyuga riuscì solo ad udire le sue ultime parole. Il nome della bimba. Amane, suono del paradiso. Era bellissimo. Non riuscì nemmeno a rispondere perché il sonno già s'era impadronito del suo corpo.
 
Web Contacts  Top
3 replies since 19/8/2014, 14:54   253 views
  Share