Non la riprese il jonin convinto che la giovane kunoichi avesse capito; il nome del giovane poteva essere anche sbagliato ma i documenti che parlavano di lui no di certo. Si alzò trotterellando per la stanza la bella dalla chioma blu, intenta a mettere da parte tutto il materiale che poteva esserle utile. Non c'erano vincoli, non era una missione dove occorreva prepararsi in fretta e in furia, doveva solo essere pronta fisicamente e mentalmente. In tutto quello ascoltò ogni singola parola del suo amato, facendosi sfuggire solo qualche parola superflua. Si sarebbe assicurata lei che lui fosse nell'area portuale del Paese del Fuoco in quei giorni per mantenere la promessa che aveva fatto. Non avrebbe dovuto per forza interagire con il sottoscritto ma sarebbe bastato un controllo a distanza, in fin dei conti dove avrebbe potuto sbagliare? Se poi ce l'avesse fatta ad integrarsi in una città come Kiri, conosciuta proprio per l'alta criminalità e il regime piuttosto duro; senza contare la lealtà verso il villaggio.
Eppure erano molti i traditori che venivano da quelle terre, dove la morte in passato era ben accetta. Fuyuki l'aveva un po' acculturata a tal riguardo ma immaginarsi un tale scenario macabro era ancora troppo difficile. Il suo amato comunque non sembrava del tutto convinto sulla riuscita del prescelto, forse si rendeva conto persino lui di aver un tantino esagerato. Mettersi sul tragitto di "Sasukki" poteva significare maggior pericolo per lui ma anche una maggior sicurezza per il membro delle Nuvole Rosse che si era esposto. Stava ancora manovrando le varie boccette di erbe che aveva posto sullo scafale più alto quando l'ex ANBU le comparve dietro le spalle facendola sobbalzare, non si ricordava mai quanto potesse essere silenzioso.
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Che spavento - disse lei portandosi la mano sul cuore come se fosse la cosa più anormale in assoluto che il suo sensei fosse così silenzioso nonostante fosse un ninja.
Sistemò le varie ampolle in borsa mentre le orecchie prestavano completa attenzione al suo partner. Non si trattava di un tipo comune colui con cui avrebbe avuto a che fare bensì a qualcuno di veramente ingegnoso per arrivare a sviluppare una tecnica come quella della contorsione dei muscoli. La ninja non credeva potesse essere possibile una simile manovra, soprattutto dopo il suo accurato studio in medicina ma ogni giorno scopriva elementi sempre più interessanti. Chissà se un giorno le avrebbero mai dato modo di investigare sopra qualche corpo senza vita? Non aveva fatto in tempo a prendere appunti mentali che già era terminata in un mondo completamente suo, perdendosi il resto di qualsiasi altro intervento. Afferrò la mappa e sotto lo sguardo serio dell'eremita non poté che commentare a modo suo.
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Si, si sono stata attenta durante le ripetizioni sull'i-infiltrazione e l'occultamento. Sarò un'ombra - disse la kunoichi determinata.
Sul suo viso stonava quella faccia seria, quasi l'avesse fatta apposta per dare maggior sicurezza al compagno che stava per lasciare. Dopo un po' la rigidità venne abbandonata per un caldo abbraccio; quello era il momento che più aveva aspettato da quando lui le aveva rivolto la parola. Sorrise anche se un po' tristemente, tra le vesti di suo marito. Se da un lato si annoiava dall'altro essere lontano da lui la faceva sentire sola, debole e insicura. Lui la completava e ormai se ne era fatta una ragione.
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Tornerò presto, te lo prometto - rispose lei lasciandole un ultimo tocco sulle labbra.
*Forse dovevo fare qualche domanda più precisa sul posto in questione...*
Confusamente la fanciulla giocherellava con la mappa che le era stata ceduta dal suo amato. Il suo era un passo equilibrato e tranquillo come di qualcuno che sia alle prese con una passeggiata piuttosto che con qualche compito importante. L'entusiasmo con il quale era partita le avevano permesso di macinare diversi chilometri senza sentire la minima fatica ma adesso che si trovava ad un'adeguata distanza dal luogo si sentiva persa. Passeggiava lungo la costa mantenendosi comunque celata dietro gli enormi alberi che appartenevano al Paese del Fuoco. Il foglio di carta non era del tutto preciso perché ormai era da un po' che camminava interrottamente. S'era quasi decisa a prendersi una pausa quando sentì la voce di un uomo alquanto adirato. I suoi occhi si spostarono verso la riva dove un piccolo fanciullo correva alla rinfusa stringendo un enorme pesce tra le sue mani, sicuramente quello era il bottino di qualche razzia. Il proprietario del cibo sembrava furibondo, tanto che ormai lo aveva quasi raggiunto. Poteva vedere la sua mano protesa quasi a sfiorare la veste sporca del pargolo.
*Mi dispiace Fuyuki ma non posso stare qui a guardare*
Ad una velocità impressionante afferrò il bambino per riportarlo nel luogo in cui si trovava. Fortunatamente l'uomo non sembrava un ninja ma un comune pescatore. La scomparsa del ladro la trovò bizzarra e si guardò diverse volte intorno prima di fare spallucce e tornarsene verso il luogo da dove veniva. Chiaki intanto si era rannicchiata non lasciando nemmeno per un breve istante la bocca di quel piccolo che con gli occhi sbigottiti diceva le sue ultime preghiere. Quando l'inseguitore su abbastanza lontano allora la nukenin si decise a interagire con la creatura che mollò immediatamente il suo bottino pur di uscire incolume dalla situazione.
- Ti prego non mi fare del male, puoi prenderlo tu se vuoi - disse lui con le lacrime agli occhi supplichevole.
L'evocatrice si limitò a una piccola risatina divertita e un sorriso. Sapeva che non era giusto rubare ma quando la fame chiamava, l'istinto era l'unica sicurezza che rimaneva. Si rialzò in piedi, fissando quella gracile creatura di appena dieci anni e tirando un sospiro rassegnato, confermò quello che sperava lui avesse già compreso.
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Puoi tenerlo, non mi interessa del pesce. Piuttosto stai bene? E...sapresti i-indicarmi la strada per il porto più vicino? Dovrebbe essere da queste parti ma è un po' che giro e mi sono stancata - risposte lei facendosi aria con la mano, esasperata.
Il fanciullo annuì diverse volte e senza aggiunge altro si avviò nella direzione che interessava alla ragazza. Le curiosità lungo il tragitto furono molte ma la chunin dovette accontentarlo solo con sintetiche risposte, il più delle volte incomplete. Il fatto che lui avesse visto il suo reale aspetto le sarebbe costato molto, soprattutto ora che indossava le nuvole oro. La fortuna volle che il ragazzino sembrava totalmente ignorante sull'argomento, aveva notato solo che lei era una ninja. La lasciò sulla soglia del fitto bosco e la discesa che si allungava verso il mare. In fin dei conti li era il posto migliore sia per lei che per quel piccolo furfantello.