Non si poteva stare meglio che così. Se solo quella non fosse stata una copertura praticamente avrebbe potuto rimanere tutta la giornata in compagnia di Misato. Erano passati si e no pochi minuti dalla loro conoscenza eppure già conversavano come se fossero grandi amiche. In parte mostrare quelle sembianze la rendeva più sicura, per un altro verso nascondersi dietro una maschera non le era mai andato a genio. Voleva essere sincera con gli altri come lo era sempre stata con se stessa e la fanciulla dalla chioma blu si sentiva in colpa per non poterlo essere con una ragazza così gentile e premurosa.
Nonostante tutto non poteva permettersi distrazioni e il suo volto congelato in un espressione armoniosa e pacata, lasciava i tumulti al suo cuore. Quando la sunese parlò dei manicaretti nella giara automaticamente i suoi occhi neri come il carbone fissarono quella che lei usava come scorta per i viveri. Non era la prima volta che conosceva una come lei del Clan della Sabbia. Anche se erano passati parecchi anni dal'ultima volta che li aveva visti Hariken e Hiro rimanevano comunque nei suoi ricordi come dei validi combattenti con cui aveva affrontato le sue prime missioni. Non ci volle molto ad identificare quella bella ragazza come una di loro, nonostante il contenitore che utilizzasse fosse molto particolare. Trattare di quello e delle sue conoscenze a tal proposito era troppo complicato soprattutto per il momento, così si concentrò nel girarci intorno.
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Quindi la tua giara è un c-contenitore per mangiare? E non ti pesa? - chiese con semplicità la bambina dalla zazzera corvina.
Intanto la kunoichi delle terre aride aveva posto il cestino del suo pranzo tra lei e la pargoletta, così da poterle permettere una facile fruizione. Un po' le dispiaceva essere la causa del termine repentino delle scorte, dall'altro sembrava che il suo stomaco fosse assuefatto da quel cibo. Cercava di tenere un andatura lenta ma ogni volta che si portava qualcosa di diverso alla bocca lo mandava giù in un sol boccone. Eppure per chi conosceva la nukenin era strano vederla così vorace, anzi erano più le volte che saltava i pasti che altro. Che quel viaggio le avesse messo appetito oppure era colpa della sua curiosità?
Chiisaru ormai aveva perso completo interesse per le due, sempre se ce l'avesse mai avuto e ormai le ragazze parlavano per conto loro. Quando si giunse al tassello Arashi qualcosa mutò nell'atteggiamento della kunoichi dagli occhi nocciola. Un serio imbarazzo si venne a creare tra le due anche se l'evocatrice dei primati sembrò cavarsela piuttosto bene con le spiegazioni. Una storia d'amore, le erano sempre piaciute quelle storie per quanto solo recentemente avesse capito il reale significato di quella parola detta con tanta leggerezza. Si portò le mani sul mento appoggiandole alle gambe rannicchiate e con sguardo sognante e allo stesso tempo beffardo fissò la sua vicina di seduta.
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Quindi lui è il tuo ragazzo...e come vi siete conosciuti? Non ti far pregare, ho sempre amato questi racconti - disse l'infiltrata perdendo completamente l'interesse per i monitor acquatici.
Le parole che si susseguirono dopo non la colpirono molto, in fin dei conti capiva quella giovane come ormai capiva se stessa. Diventare madre era stato solo il completamento di un ciclo, quando si amava realmente una persona allora non si vedevano difetti, lei era perfetta e ce l'avrebbe fatta davanti a qualsiasi sfida. Sorrise amabilmente mentre osservava i tratti di lui nella sfera limpida. Avrebbe potuto dirle che aveva dei bei gusti ma per Chiaki l'aspetto fisico era qualcosa di veramente irrilevante dopo tutto quello che aveva passato negli anni.
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Si sono sicura che ce la farà - disse in un moto d'incoraggiamento la chunin.
Non volle infierire sul fatto che Kiri era conosciuta come la Nebbia Insanguinata in passato o delle atrocità che le genti di fuori e di quel posto avevano dovuto subire sotto il comando dell'ex Mizukage. Lei non conosceva bene la storia, preferiva di gran lunga i racconti fantastici, sulla medicina e d'amore ma Fuyuki le era voluto venire incontro, riuscendo a farla capacitare di dove realmente si trovasse. La prendeva alla leggera per via del suo modo d'essere ma sapeva quanto poteva essere temibile quel luogo se solo il Capovillaggio l'avesse voluto.
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Perché fortunato? Non credere che spostarsi in continuazione ti procuri sempre dei buoni pasti caldi o un letto comodo. A volte se i clienti non sono soddisfatti non pagano e noi dobbiamo trovare altri acquirenti, trovandoci nuovamente senza nulla in mano - affernò la Hyuga un po' affranta entrando perfettamente nella parte del suo personaggio.
In fin dei conti quello che aveva detto non era poi così lontano dalla realtà dove viveva lei. L'Akatsuki veniva chiamata a raccolta in base alle esigenze più o meno importanti e quando questi commettevano anche un singolo errore spesso si ritrovavano a mani vuote; avere a che fare con reietti della società poteva portare solo guai e altre truffe. Chiaki fortunatamente rimaneva sempre nelle retrovie e in quel breve periodo d'insediamento aveva avuto poco modo di vedere come il suo amato risolvesse le questioni spinose.
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Certo che sei una golosona - disse ridacchiando l'infiltrata cercando di risollevare l'atmosfera creatasi -
Ma a Suna sono tutte così buone le portate?Non poté trattenere una piccola risata nel vedere la scimmietta prendersela con la sua evocatrice dopo la sua ultima uscita. Prendere quella ragazza in simpatia non sembrava difficile soprattutto quando la si prendeva per la gola. Non avrebbe mai creduto che esistessero altre persone semplici come lei, crescendo tutti sembravano cambiare. Si rammaricò per poco prima che la sua espressione divenisse più preoccupata ed agitata. Come si chiamava il suo fratellone?
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Yuichi, il suo nome è Yuichi - disse abbassando la testa per non far leggere all'altra la sua menzogna troppo evidente -
Si dai un giorno vorrei tanto vedere il tuo v-villaggio, chissà quante cose belle nasconderà. Le persone a volte parlano troppo per invidia.*Anche se credo che sarà impossibile...*
Cercò di riprendersi con la frase successiva ma che la corrose affondo, dove la pelle era più tenera e neutra. Non sarebbe mai potuto addentrarsi in un villaggio come quello nelle sue condizioni di ricercata e non avrebbe potuto fare altrettante cose interessanti. Fissò lo schermo pieno di gente folle e dagli occhi fuori dalle orbite mentre si abbatteva su quei poveri ragazzi. Da un lato non essere più nel suo villaggio le avrebbe risparmiato queste torture a detta sua inutili, torture fatte a delle persone solo per un titolo.
*Che cosa sciocca...*
Parlare con la sua vicina di posto sembrava molto più sensato che guardare quelle scene macabre così tranquillamente si voltò verso Misato e iniziò a raccontare quello che conosceva del Paese della Luna; i suoi viaggi erano perlopiù brevi ma avrebbe comunque trovato qualcosa da dire, anche per quel posto che effettivamente non aveva mai visto ma letto forse in qualche libro.
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Non ci sta un granché da dire sul mio paese, solo vedendolo si può apprezzare la bellezza del luogo. Già in lontananza la sua forma particolare è visibile ad occhio nudo. Le coste lisce e sabbiose la circondano completamente, lasciando la possibilità d'attraccarsi un po' o-ovunque. Poi c'è una coltre foresta che nasconde gli insediamenti che si mimetizzano perfettamente con il resto della natura. Il legno è tutto ciò che predomina, insieme a qualche colore a tempera utilizzato per decorare le strutture più importanti. Viene chiamato in questo modo anche per un'altra p-particolarità simile alla luna: ci sono diversi stagni all'interno dell'isola che sembrano i crateri dell'altro. Le zone acquose sono disseminate un po' ovunque e attraverso la luce del cielo che vi ci si rispecchia danno luce alla città incantata. Ma è tanto che non torno più nella mia terra, sono in viaggio con il mio f-fratellone da un bel pezzo ormai - non se ne rese conto ma le parole che utilizzò sembrarono un po' fuori contesto per una ragazzina di sei/sette anni.
Lo scatto della giovane al suo fianco la fece sobbalzare per lo spavento, quasi terrorizzata che lei avesse fatto qualcosa di grave. Fortunatamente l'urlo di gioia le ricordò perché Misato fosse realmente così e che l'audacia irrefrenabile faceva parte del suo carattere.
Successo qualcosa di particolare o è colpa della lentezza avanzata di questo GDR ormai? Comunque io non ho azzardato volontariamente a dire niente sulla prova per evitare incongruenze con il real. Ho paura che qualcuno ci potrebbe finire secco per qualche errore o magari farci credere così a noi spettatori, dato che non so la trama. Edited by Karen91 - 15/12/2014, 15:56