[Spalti] Gli imprevisti del caso, Ruolata libera per Karen91 e Misato Kojima

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view post Posted on 28/11/2014, 19:08
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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[x] ...ma uno strano siparietto le si parò sulla sua destra. C'era una ragazza alquanto chiassosa che sembrava giocare, un po' troppo ad alta voce, con quello che all'apparenza sembrava essere un animaletto domestico.

- Oh ci sono anche i mangia pidocchi al torneo? - chiese quasi svogliatamente il piccolo Yin che osservava la scena disteso nel suo piccolo corpicino provvisorio - Quanto chiasso che fanno le scimmie, si devono far sempre riconoscere.

Solo in quel momento interpretò il discorso del mustelide color pece relazionandolo alla spiegazione provvisoria che le aveva dato una volta. Era buffo vedere li altre creature dell'eremo, chissà come era fatto il posto da dove venivano loro? Trovava quella giovane moretta particolarmente interessante e Yin avrebbe potuto benissimo dirlo "quando mai"? Era solita incuriosirsi per poco e questo era dovuto anche allo stato di reclusione in cui aveva vissuto per buona parte della sua crescita. Stando con Fuyuki le cose erano mutate ma non quanto sperava. Le regole ferree si erano fatte più dure anche con la paura che potessero essere scoperti da un momento all'altro. Le gambe le si mossero automaticamente e prima che potesse fare mente locale di cosa stesse facendo aveva già raggiunto i gradini degli spalti. Alcune persone fissavano la sconosciuta scocciati, altri si lamentavano tra di loro ma nessuno sembrava voler farglielo presente dato che l'evento non era ancora cominciato.

- Chiaki ma che intenzioni hai? Preferisco trovare Fuyuki a questo punto che avvicinarmi a certi esseri inferiori - continuò irritabile la creatura scura sulla sua spalla.

- Dai non essere così rigido, sarà divertente - rispose il fratello gemello più piccolo per questione di secondi.

Uno sguardo gelido lo colpì all'istante rischiando d'incenerirlo sul colpo. Stare accanto a un'altra evocazione poteva anche significare pericolo imminente se solo li avesse riconosciuti. Risalire al tradimento dell'eremita e a qualsiasi altra possibile infiltrazione era un rischio e questo l'esserino ammantato di peluria nera l'aveva subito messo in conto. Purtroppo a parte sussurrare all'orecchio di sua sorella contrariato non poteva far nient'altro per convincerla. Tanto che non gli restò che incrociare le zampette ed isolarsi, ormai non avrebbe più potuto aprire bocca.

- Ciao - disse Chiaki con il suo sguardo innocente da bambina di sei, sette anni - Come ti chiami?

La domanda curiosamente però non era stata posta alla bella moretta che era affaccendata con il cestino del pranzo ma alla creatura ospitata sulle sue gambe.
 
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view post Posted on 29/11/2014, 12:20
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Gli imprevisti del caso - Un piccolo incontro -
La piccola comitiva stava ancora ridacchiando in attesa che il torneo avesse inizio quando una curiosa e carina bambina si avvicinò a loro. Aveva più o meno la stessa età di Chiyo però non rivolse la parola a nessuno di loro, piuttosto chiese al piccolo primate quale fosse il suo nome. La cosa fece sorridere Misato e non solo quello ma anche a reazione della scimmietta che rimase fermo a guardare la ragazzina con occhi sgranati senza sapere cosa rispondere. Era sicuro che Enma lo avrebbe messo in castigo se fosse venuto a conoscenza del fatto che stava giocando con esseri umani invece di allenarsi e questo era tutta colpa della sua evocatrice.


«E dai Chii-Chan presentati…anzi, perché non giocate insieme?»



Ridacchiò la ragazzina cercando di rubare il cestino del pranzo dalle zampette del piccolo animaltto.


«Ti ho appena detto che sono qui solo per mangiare e che non sono il tuo animaletto da compagnia…lasciatemi in pace e dammi l’o-bento che la nonnina mi ha preparato!»



Probabilmente era così perché Misato lo aveva appena fatto arrabbiare ma risultò particolarmente scontroso guardando la bambina di sottecchi e senza però rivolgerle a parola, almeno finchè la kunoichi non riuscì a togliergli proprio il cestino del pranzo e lo tenne fermo con le mani obbligandolo ad essere gentile.


«Il mio nome è Chiisaru piacere!»



Disse con aria un po’ scontrosa ma andava più che bene per iniziare.


«Io invece mi chiamo Misato e loro sono Chiyo e il suo papà Masaki! Vuoi fermarti con noi a vedere il torneo?»



Chiese Misato. Anche la piccola Chiyo la salutò presentandosi e così pure il padre prima che la bambina guardasse l’uomo con aria implorante.


«Papà io ho fame…hai portato un o-bento per me?»



Alla richiesta della bambina il padre fece una smorfia un po’ dispiaciuta prima di prendere per mano la figlia.


«P-purtroppo mi sono dimenticato a adesso facciamo un giro e andiamo a vedere se da qualche parte vendono qualcosa da mangiare! Ciao Misato a dopo!»



Con queste ultime parole i due uscirono di scena, e probabilmente dall’intero edificio, per cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Intanto Misato aveva aperto sia il suo cestino del pranzo che quello della scimmietta.


«Hai fame piccolina? Ti va di dividere con me il mio o-bento?»



Chiese alla fine con un bel sorriso dipinto sul volto.



-GdrOff-

<blockquote>La role che aspettavo da più di un anno *w* peccato che Misato non ti possa vedere con l tue vere sembianze *w*

-GdrOn-
 
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view post Posted on 1/12/2014, 20:40
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Chiaki rimase semi piegata in avanti poggiando le sue due manine bambinesche sulle ginocchia per osservare meglio da vicino l'esserino che sembrava essere stato colto in flagrante. Avrebbe voluto fargli più domande ma solo in quel preciso istante s'accorse che l'evocatrice non era sola. Conoscere cose nuove l'aveva sempre incuriosita e poi quella creatura ridava tanto ai mustelidi, dovevano essere anche loro dei fedeli compagni. Rimase li immobile godendosi la scena proprio come una di sette anni davanti a una vetrina piena di dolci dai disegni molto fantasiosi e invitanti. Sembravano proprio affiatati come coppia e non riuscì più a trattenere una piccola risata.

- Siete buffi - disse di rimando osservando i due litigare ancora per quello che doveva essere cibo.

- Ok, si, sono divertenti ma adesso andiamocene - bisbigliò all'orecchio il piccolo Yin che fremeva - Non ho nessuna intenzione di dare spiegazioni. Finiremo in guai seri, Chiaki.

Nonostante avesse perfettamente udito ciò che suo fratello le aveva appena consigliato non poté dargli retta, non dopo aver trovato una compagnia tanto esilarante. Fuyuki era lontano per il momento e avrebbe potuto investigare per conto suo mentre lei si godeva un po' di pace e poi chissà magari anche lei avrebbe trovato qualcosa d'interessante tra quegli spalti super mega affollati.

- Piacere il mio nome è Chiaki - disse sorridente la bambina che finalmente per quel breve istante ebbe l'attenzione del piccolo primate - Invece il tuo?

Alzò i suoi grandi occhi neri come la pece per focalizzarsi sull'altra ragazza. L'ultima cosa che voleva era risultare maleducata proprio con una sconosciuta. Non ci voleva un genio per capire che si trattava di una vera e propria ninja, e per di più di Suna. Uno strano oggetto era posato accanto a lei ma non le diede troppa attenzione dopotutto non poteva sembrare così guardinga, anche se i bambini passano sempre inosservati. Anche gli altri vennero presentati dalla bella ragazza anche se a primo impatto non sembravano essere amici da parecchio tempo con la tipa esuberante. L'invito la colse inaspettatamente ma allo stesso le fece immensamente piacere.

- Sei veramente gentile. Mi posso accomodare qui? - indicò per un breve istante la pargoletta il posto libero di fianco alla sunese.

Sorrise festaiola a tutti i presenti mentre scambiava con loro saluti veloci, sorrisi e si chinava educatamente in un piccolo inchino. La conoscenza con la sua finta coetanea e quello che doveva essere il suo genitore non durò molto visto la foga della piccola per avere anche lei qualcosa da mettere sotto i denti. Avrebbe potuto offrirle qualcosa lei, in fin dei conti il cibo non mancava mai tra le sue pergamene ma questo non solo avrebbe insospettito tutti piuttosto l'avrebbe fatta rimanere seduta li e lei avrebbe tanto preferito rimanere un po' da sola con la kunoichi dagli occhi scuri. Salutò con la manina i conoscenti che avevano condiviso con lei quei pochi minuti e poi dando un veloce sguardo verso l'arena tornò a fissare la sua vicina di seduta insieme a Chiisaru. Yin si era spostato sulla spalla più lontana sotto le sembianze di criceto proprio per tenere lontano il suo odore ma quanto avrebbe potuto reggere il trucco? Stava persa nei suoi pensieri quando per la seconda volta Misato la sorprese con una domanda semplice ma allo stesso tempo gentile. Aveva seriamente intenzione di dividere il cestino del pranzo con lei?

- No grazie, non potrei mai a-accettare. Sono stata anche fin troppo invadente - disse muovendo davanti a lei freneticamente le manine in segno di scuse - Piuttosto posso farvi una domanda...da quali terre venite?

La sua era una domanda trabocchetto, in realtà aveva perfettamente capito la ragazza di dove fosse ma quella strana evocazione l'affascinava e iniziare a fare domande troppo dirette forse l'avrebbe fatta apparire troppo curiosa. Nel giro di pochi minuti già la sua testa era confusa senza contare che mantenere un perfetto controllo del chakra per quella tecnica per tutto quel tempo non pensava potesse essere così faticoso. Lasciò nuovamente vedere il suo volto felice e sorridente, la semplicità era sempre stata la sua arma vincente.

Si era da tanto che dovevamo fare questa ruolata *.* Magari un giorno la conoscerà nelle sue forme reali o forse durante la ruolata capirà qualcosa...vediamo come si mette XD Comunque se vuoi ruolare che la tua evocazione sente un odore strano puoi farlo, a te XD
 
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view post Posted on 2/12/2014, 20:13
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L'inizio del torneo - Un piccolo incontro -
I due ripresero ancora a litigare, ormai sembravano in grado di fare solo quello però alla fine si volevano bene e sapevano che, soprattutto in combattimento, avrebbero potuto contare sempre l’uno sull’altra. Quando la ragazzina chiese di potersi accomodare accanto a loro Misato annuì, battendo la mano proprio sul gradone e alla fine restituì il cestino del pranzo alla scimmietta che muoveva il piccolo capo freneticamente, quasi come se stesse sentendo odori strani ma così ben nascosti che non riusciva a capire bene a chi appartenessero.


«Misa-Chan tieni gli occhi aperti, senti strani odori, non abbassare la guardia!»



Sussurrò la scimmietta dopo aver afferrato il cestino del pranzo e approfittando dei movimenti per raggiungere l’orecchio della giovane. Certo era difficile che qualcuno potesse organizzare un attacco proprio a Kiri e proprio in pieno torneo chunin, inoltre quell’odore non sembrava umano ma era troppo debole per poterlo analizzare a fondo. Ad ogni modo la ragazzina annuì semplicemente per non destare troppi sospetti e prese il proprio cestino del pranzo. Era una cosa enorme, su tre piani, proprio uno spuntino con i fiocchi. Misato lo aprì immediatamente con orgoglio: sul primo piano c’erano tanti piccoli onigiri con su disegnate faccine sorridenti con le alghe, nel secondo invece erano state messe ordinatamente le frittatine pronte per essere mangiate mentre nell’ultimo c’erano tanti piccoli dango. Inoltre tirò fuori anche alcuni bicchieri e un termos di thè caldo.


«È tutto buonissimo, me l’ha cucinato la nonnina! Inn realtà una parte era per Arashi ma in fondo ho il cestino che gli ho preparato io e poi non credo che avrà molto tempo per mangiare….quindi prego, serviti pure e non accetterò un “No” come risposta!»



Annuì ridacchiando e infilando fra le mani della piccola un paio di bacchette per potersi gustare quelle prelibatezze.
Intanto la scimmietta sembrava aver perso ogni interesse per quell’odore strano e iniziò a posare la sua attenzione proprio sui partecipanti del torneo che sembravano in procinto di iniziare.


«Comunque noi veniamo entrambi da Suna, è bello come villaggio, tu ci sei mai stata? Da dove vieni Chiaki?»



Se i bambini erano curiosi Misato poteva risultare proprio come una poppante. Qualsiasi cosa destava il suo interesse perché le piaceva capire, comprendere e sapere cosa c’era in giro per il mondo. Anche adesso avrebbe voluto riempire la piccola di domande ma cercò di trattenersi per non risultare più infantile i una piccolina di dieci anni.


«Guarda Micchan, stanno iniziando!»



Urlò improvvisamente la scimmietta rimanendo in piedi sulle gambe della giovane sunese. La ragazza gurdò verso la gabbia con preoccupazione e improvvisamente i suoi occhi persero qualsiasi vitalità, qualsiasi allegria. Non le piaceva come si stavano mettendo le cose al torneo, sperava solo che Arashi non finisse arrosto o peggio e non riuscì a trattenere un pensiero mentre le sue labbra erano serrate dalla paura.


”Non morire ti supplico!”




-GdrOff-

Ok lo ruolata un po’ così la cosa dell’odore perché comunque penso che i supporti che hai con te siano più forti di una semplice evocazione di grado genin XD quindi è appena appena impercettibile ma non lo stimola alla ricerca o nulla di altro XD

-GdrOn-
 
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view post Posted on 11/12/2014, 19:38
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Le sue parole vennero immediatamente tradite da uno strano rumore che si propagò li intorno. Era una sua impressione o aveva appena tuonato? Alzò gli occhi al cielo ma una fitta alla pancia le fece immediatamente capire che il rumore non veniva dall'alto ma da se stessa. Il viso divenne rosso, sembrava leggermente a disagio davanti alla sconosciuta che non demorse nel farle provare le sue squisitezze. Allungò delicatamente una manina afferrando uno strano onigiri a forma di luna sorridente. La nonna della ragazza doveva essere veramente brava in cucina perché non appena la kunoichi mise in bocca l'alimento uno strano brivido le percorse la schiena. Da quanto tempo era che non mangiava qualcosa di così buono? Solitamente era lei a cucinare per la sua famiglia ma vivere in un bosco aveva anche i suoi problemi, non sempre si trovavano tutti gli ingredienti esatti e così ci si doveva accontentare oppure improvvisare; come per esempio per le alghe, il mare era troppo lontano e quelle che servivano a lei non si trovavano nella costa che dava verso il Paese dell'Acqua.
Si ricordava ancora l'ultima volta che era andata a mangiare fuori con Mirai ed aveva assaggiato qualcosa di veramente delizioso, se non si sbagliava doveva trattarsi del KebaKonoha, quanti ricordi legati a quella strana uscita per le vie del villaggio che frequentava sporadicamente solo per andare a trovare l'amica che usciva molto meno di lei. Le regole sapevano essere molto rigide nel Clan Hyuga e questo sia lei che l'altra ragazzina lo sapevano bene, forse la seconda meglio della prima. Tirò un lungo respiro nostalgico ripensando ai bei momenti ma allo stesso tempo un piccolo sorriso le increspò le labbra rosee. Quella ragazzina la faceva stare bene, il suo profumo e le sue parole la rassicuravano. Che differenza faceva se si fosse trattenuta un altro po'?

- Tua nonna è una maga in cucina ma...chi è Arashi? - Chiaki si grattò la testa confusa per quel nome uscito così a caso.

I metodi scortesi vennero poi messi da parte non appena Misato, era così che si chiamava la sua nuova conoscente, le cedette in mano delle bacchette di legno. Se non fosse stata una nukenin probabilmente anche lei sarebbe arrivata li con qualche cosa da mettere sotto i denti e si sarebbe goduta lo spettacolo, invece sapeva qual'era il suo posto e perché Fuyuki aveva deciso di portarla li. Avrebbe dovuto instaurare una specie di collegamento con i partecipanti, stilando una vera e propria lista delle loro capacità e abilità. Distrarsi con una comune ninja straniera però la faceva apparire ancora più ignota di quanto quelle dimensioni ridotte già non le regalassero. Intanto qualcosa nella situazione mutò e improvvisamente la sfera d'acqua iniziò a muoversi mostrando le prime immagini in diretta di quelli che sarebbero stati i candidati alla prova; impressionante come la tecnologia avanzasse a Kiri.

- Suna dici? No, non ci sono mai stata. Nonostante il mio f-fratellone sia un buon mercante, li non abbiamo molti clienti. Dicono che faccia veramente caldo e l'aria sia quasi irrespirabile per chi non è abituato...chissà se è vero - disse lei ritrovando l'attenzione per la sunese - Io vengo dal Paese della Luna. E' un'isola a forma di luna c-crescente ma non ci sono tante persone come te. Da quello che dice sempre il mio fratellone i ninja sono più per i villaggi grandi che per piccole terre dove non accade mai nulla di anomalo.

Dopo la risposta i suoi occhi scuri tornarono a fissare la bolla d'acqua che trasmetteva scene a intermittenza dei vari partecipanti. Un piccolo sussurro uscì dalla sua bocca non appena vide chiaramente chi c'era li in mezzo...anche Akane Yuki avrebbe partecipato al torneo. Strabuzzò gli occhi prima di tornare normale e sorridere serenamente come aveva sempre fatto.

- Lo spettacolo sta per cominciare... - disse Yin sussurrando lievemente all'orecchio della giovane e strofinandosi le zampette ingordo.

Invece l'evocatrice non sapeva che dire, ne cosa aspettarsi. Le gabbie vennero aperte e le urla si propagarono per l'intera arena.

Hai fatto bene XD Ogni opzione andava bene per quanto mi riguardava alla fine ti avevo dato io il via. Comunque ci ho messo un po' a postare per impegni vari e perché sinceramente non capivo se noi la scena la vedevamo dentro l'arena o meno ma poi Angy mi ha chiarito le idee. A quanto pare la sfera d'acqua funziona da schermo, ma tu guarda :O
 
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view post Posted on 11/12/2014, 20:44
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L'inizio del torneo - Preoccupazione -
Misato rimase fera, quasi in attesa e quando sentì il brontolio dello stomaco della piccola ridacchiò allungandole in risposta il cestino. Non riusciva ancora a capacitarsi come una bambina così piccola potesse fare tanti complimenti se qualcuno le offriva qualcosa, a quanto si ricordava lei non si era mai fatta particolari problemi da quel punto di vista ma in fondo lei era un caso a parte quindi probabilmente non avrebbe nemmeno fatto testo.
Guardò attentamente la piccola mentre si metteva in bocca uno degli onigiri e alla fine sorrise nel vedere la sua espressione soddisfatta e quelle parole dolci di compiacimento.


«Certo, la mia nonnina è la migliore. Non so come potrei viaggiare senza i suoi manicaretti sempre pronti nella mia giara!»



Ridacchiò, iniziando anche lei a mangiare e lasciando il super cestino tra lei e la bambina per permetterle di mangiare tutto quello che voleva. Per quanto riguardava la scimmietta decise di sedersi al fianco della sua evocatrice per non rischiare più il pericolo di essere disturbato e poter papparsi quelle delizie in santa pace mentre, preoccupato, guardava lo svolgersi dell’evento visibile attraverso la bolla d’acqua che tutti i presenti fissavano con sguardo assente.


«Beh…Arashi è….Arashi è….è il mio fidanzato!»



Rispose alla fine tutta rossa in volto e grattandosi la nuca piuttosto imbarazzata. Ancora si sentiva un pochino strana a dire una cosa del genere, forse perché il concetto di base di un ninja che si accoppiava con qualcuno non le sembrava ancora del tutto normale, o forse perché erano di due villaggi diversi…ad ogni modo le sembrava ancora una cosa molto strana con cui poter fare i conti.
Alla fine però si voltò verso la bolla e con le bacchette la indicò quando l’Uchiha passò davanti al “grande schermo”


«È lui Arashi e sono sicura che diventerà Chunin. Lui è un grande shinobi e ha anche un grande cuore!»



Disse infine con sguardo deciso. Anche solo il pensiero che il ragazzo se ne uscisse da quelle mura senza la sua promozione le sembrava davvero assurda. Era sicura, era convinta che ci sarebbe riuscito e una volta ottenuto quello sarebbero andati insieme a festeggiare.
Allungò poi le orecchie non appena la piccola parlò di quel suo fantomatico fratellone che faceva il mercante e il suo sguardo si perse nel vuoto con le bacchette ancora ferme in bocca. Trovava che quel lavoro non solo doveva essere estremamente interessante ma anche molto divertente, inoltre si aveva la possibilità di vedere tante cose senza però dover stare sempre a contatto con la guerra e con la sofferenza come succedeva spesso a loro ninja.


«Chissà com’è fortunato il tuo fratellone…e chissà quante cose buone avrà assaggiato nel corso dei suoi viaggi…»



Riuscì solo a balbettare la ragazza abbassando le bacchette e con la bavetta alla bocca. C’erano tante cose che ancora non aveva mangiato e voleva assaggiarle tutte.
Alla fine comunque si riprese da quel sogno culinario e rivolse nuovamente la sua attenzione sulla piccola mentre la scimmietta ancora stava sbattendo la zampina contro la fronte perché la sua evocatrice ragionava sempre con la pancia invece che con il cervello.


«Ma quindi hai un fratello più grande…che meraviglia! Ma dimmi, come si chiama? A ogni modo si, Suna è molto calda ma ti consiglio di venire a visitarla e quando succederà ti farò io da guida, cosa ne dici?»



Chiese alla fine con gli occhi pieni di meraviglia. Anche se era piccola la trovava molto simpatica e molto curiosa, ci si trovava bene ma, come diceva sempre Chiisaru, Misato si trovava bene con i bambini perché era una loro simile.
Sgranò anche di più gli occhi quando la piccola parlò della sua terra. Il nome non era famigliare alla giovane ma non ci fece molto caso perché in fondo in geografia non era mai stata la migliore.


«Dai parlami un po’ del tuo paese, poi magari ti dico qualcosa del mio!»



Sorrise contenta mentre, con la coda dell’occhio, osservava la presentazione di tutti i partecipanti rimanendo particolarmente sorpresa dall’azione del suo Arashi. Comprendeva fin troppo bene che quella era stata una situazione molto difficile per lui ma era anche consapevole del fatto che lui era forte e sicuramente ce l’avrebbe fatta.


«Siiiiiii….Arashi sei il migliore!»



Urlò improvvisamente quando vide l’Uchiha portare a termine la sua prova. Misato si era alzata di scatto, alzando le braccia al cielo e, probabilmente, lanciando anche pezzi di cibo in giro ma in quel momento non le importava perché il giovane era riuscito a completare quella prova senza troppi problemi.



-GdrOff-

Tranquilla per le tempistiche XD sono in un periodo in cui non ho molta voglia di ruolare quindi tranquilla XD ad ogni modo meno male cche mi hai detto come vedono il tutto perché io non l’avevo capito Oo grazie XD hahahaah

-GdrOn-
 
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view post Posted on 12/12/2014, 15:21
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Non si poteva stare meglio che così. Se solo quella non fosse stata una copertura praticamente avrebbe potuto rimanere tutta la giornata in compagnia di Misato. Erano passati si e no pochi minuti dalla loro conoscenza eppure già conversavano come se fossero grandi amiche. In parte mostrare quelle sembianze la rendeva più sicura, per un altro verso nascondersi dietro una maschera non le era mai andato a genio. Voleva essere sincera con gli altri come lo era sempre stata con se stessa e la fanciulla dalla chioma blu si sentiva in colpa per non poterlo essere con una ragazza così gentile e premurosa.
Nonostante tutto non poteva permettersi distrazioni e il suo volto congelato in un espressione armoniosa e pacata, lasciava i tumulti al suo cuore. Quando la sunese parlò dei manicaretti nella giara automaticamente i suoi occhi neri come il carbone fissarono quella che lei usava come scorta per i viveri. Non era la prima volta che conosceva una come lei del Clan della Sabbia. Anche se erano passati parecchi anni dal'ultima volta che li aveva visti Hariken e Hiro rimanevano comunque nei suoi ricordi come dei validi combattenti con cui aveva affrontato le sue prime missioni. Non ci volle molto ad identificare quella bella ragazza come una di loro, nonostante il contenitore che utilizzasse fosse molto particolare. Trattare di quello e delle sue conoscenze a tal proposito era troppo complicato soprattutto per il momento, così si concentrò nel girarci intorno.

- Quindi la tua giara è un c-contenitore per mangiare? E non ti pesa? - chiese con semplicità la bambina dalla zazzera corvina.

Intanto la kunoichi delle terre aride aveva posto il cestino del suo pranzo tra lei e la pargoletta, così da poterle permettere una facile fruizione. Un po' le dispiaceva essere la causa del termine repentino delle scorte, dall'altro sembrava che il suo stomaco fosse assuefatto da quel cibo. Cercava di tenere un andatura lenta ma ogni volta che si portava qualcosa di diverso alla bocca lo mandava giù in un sol boccone. Eppure per chi conosceva la nukenin era strano vederla così vorace, anzi erano più le volte che saltava i pasti che altro. Che quel viaggio le avesse messo appetito oppure era colpa della sua curiosità?
Chiisaru ormai aveva perso completo interesse per le due, sempre se ce l'avesse mai avuto e ormai le ragazze parlavano per conto loro. Quando si giunse al tassello Arashi qualcosa mutò nell'atteggiamento della kunoichi dagli occhi nocciola. Un serio imbarazzo si venne a creare tra le due anche se l'evocatrice dei primati sembrò cavarsela piuttosto bene con le spiegazioni. Una storia d'amore, le erano sempre piaciute quelle storie per quanto solo recentemente avesse capito il reale significato di quella parola detta con tanta leggerezza. Si portò le mani sul mento appoggiandole alle gambe rannicchiate e con sguardo sognante e allo stesso tempo beffardo fissò la sua vicina di seduta.

- Quindi lui è il tuo ragazzo...e come vi siete conosciuti? Non ti far pregare, ho sempre amato questi racconti - disse l'infiltrata perdendo completamente l'interesse per i monitor acquatici.

Le parole che si susseguirono dopo non la colpirono molto, in fin dei conti capiva quella giovane come ormai capiva se stessa. Diventare madre era stato solo il completamento di un ciclo, quando si amava realmente una persona allora non si vedevano difetti, lei era perfetta e ce l'avrebbe fatta davanti a qualsiasi sfida. Sorrise amabilmente mentre osservava i tratti di lui nella sfera limpida. Avrebbe potuto dirle che aveva dei bei gusti ma per Chiaki l'aspetto fisico era qualcosa di veramente irrilevante dopo tutto quello che aveva passato negli anni.

- Si sono sicura che ce la farà - disse in un moto d'incoraggiamento la chunin.

Non volle infierire sul fatto che Kiri era conosciuta come la Nebbia Insanguinata in passato o delle atrocità che le genti di fuori e di quel posto avevano dovuto subire sotto il comando dell'ex Mizukage. Lei non conosceva bene la storia, preferiva di gran lunga i racconti fantastici, sulla medicina e d'amore ma Fuyuki le era voluto venire incontro, riuscendo a farla capacitare di dove realmente si trovasse. La prendeva alla leggera per via del suo modo d'essere ma sapeva quanto poteva essere temibile quel luogo se solo il Capovillaggio l'avesse voluto.

- Perché fortunato? Non credere che spostarsi in continuazione ti procuri sempre dei buoni pasti caldi o un letto comodo. A volte se i clienti non sono soddisfatti non pagano e noi dobbiamo trovare altri acquirenti, trovandoci nuovamente senza nulla in mano - affernò la Hyuga un po' affranta entrando perfettamente nella parte del suo personaggio.

In fin dei conti quello che aveva detto non era poi così lontano dalla realtà dove viveva lei. L'Akatsuki veniva chiamata a raccolta in base alle esigenze più o meno importanti e quando questi commettevano anche un singolo errore spesso si ritrovavano a mani vuote; avere a che fare con reietti della società poteva portare solo guai e altre truffe. Chiaki fortunatamente rimaneva sempre nelle retrovie e in quel breve periodo d'insediamento aveva avuto poco modo di vedere come il suo amato risolvesse le questioni spinose.

- Certo che sei una golosona - disse ridacchiando l'infiltrata cercando di risollevare l'atmosfera creatasi - Ma a Suna sono tutte così buone le portate?

Non poté trattenere una piccola risata nel vedere la scimmietta prendersela con la sua evocatrice dopo la sua ultima uscita. Prendere quella ragazza in simpatia non sembrava difficile soprattutto quando la si prendeva per la gola. Non avrebbe mai creduto che esistessero altre persone semplici come lei, crescendo tutti sembravano cambiare. Si rammaricò per poco prima che la sua espressione divenisse più preoccupata ed agitata. Come si chiamava il suo fratellone?

- Yuichi, il suo nome è Yuichi - disse abbassando la testa per non far leggere all'altra la sua menzogna troppo evidente - Si dai un giorno vorrei tanto vedere il tuo v-villaggio, chissà quante cose belle nasconderà. Le persone a volte parlano troppo per invidia.

*Anche se credo che sarà impossibile...*

Cercò di riprendersi con la frase successiva ma che la corrose affondo, dove la pelle era più tenera e neutra. Non sarebbe mai potuto addentrarsi in un villaggio come quello nelle sue condizioni di ricercata e non avrebbe potuto fare altrettante cose interessanti. Fissò lo schermo pieno di gente folle e dagli occhi fuori dalle orbite mentre si abbatteva su quei poveri ragazzi. Da un lato non essere più nel suo villaggio le avrebbe risparmiato queste torture a detta sua inutili, torture fatte a delle persone solo per un titolo.

*Che cosa sciocca...*

Parlare con la sua vicina di posto sembrava molto più sensato che guardare quelle scene macabre così tranquillamente si voltò verso Misato e iniziò a raccontare quello che conosceva del Paese della Luna; i suoi viaggi erano perlopiù brevi ma avrebbe comunque trovato qualcosa da dire, anche per quel posto che effettivamente non aveva mai visto ma letto forse in qualche libro.

- Non ci sta un granché da dire sul mio paese, solo vedendolo si può apprezzare la bellezza del luogo. Già in lontananza la sua forma particolare è visibile ad occhio nudo. Le coste lisce e sabbiose la circondano completamente, lasciando la possibilità d'attraccarsi un po' o-ovunque. Poi c'è una coltre foresta che nasconde gli insediamenti che si mimetizzano perfettamente con il resto della natura. Il legno è tutto ciò che predomina, insieme a qualche colore a tempera utilizzato per decorare le strutture più importanti. Viene chiamato in questo modo anche per un'altra p-particolarità simile alla luna: ci sono diversi stagni all'interno dell'isola che sembrano i crateri dell'altro. Le zone acquose sono disseminate un po' ovunque e attraverso la luce del cielo che vi ci si rispecchia danno luce alla città incantata. Ma è tanto che non torno più nella mia terra, sono in viaggio con il mio f-fratellone da un bel pezzo ormai - non se ne rese conto ma le parole che utilizzò sembrarono un po' fuori contesto per una ragazzina di sei/sette anni.

Lo scatto della giovane al suo fianco la fece sobbalzare per lo spavento, quasi terrorizzata che lei avesse fatto qualcosa di grave. Fortunatamente l'urlo di gioia le ricordò perché Misato fosse realmente così e che l'audacia irrefrenabile faceva parte del suo carattere.

Successo qualcosa di particolare o è colpa della lentezza avanzata di questo GDR ormai? Comunque io non ho azzardato volontariamente a dire niente sulla prova per evitare incongruenze con il real. Ho paura che qualcuno ci potrebbe finire secco per qualche errore o magari farci credere così a noi spettatori, dato che non so la trama. :asd:


Edited by Karen91 - 15/12/2014, 15:56
 
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view post Posted on 12/12/2014, 20:04
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L'inizio del torneo - -
Misato continuava a conversare allegramente con quella bambina tanto simpatica completamente ignara del fatto che in realtà si nascondeva ben altro. Probabilmente, se avesse scoperto la verità, si sarebbe sentita terribilmente tradita e poter dare nuovamente fiducia a quella giovane le sarebbe stato molto difficile ma erano davvero poche le possibilità che avesse potuto portarle rancore. Anche perché scoprire la vera identità di Chiaki significava anche scoprire il suo ruolo in quel mondo caotico e quindi avrebbe potuto capire anche i suoi motivi.
La bambina, però, sembrava molto più concentrata sulla giara che su tutto il resto, cosa che la giovane sunese non notò minimamente impegnata com’era sull’evento e sul cibo che la sua nonnina le aveva preparato. Solo quando la piccola pose la domanda lei la guardò con aria un po’ perplessa. Ecco, era giunto uno di quei momenti in cui avrebbe voluto lanciare tutto in aria e fuggire. Per fortuna la riteneva solo una bambina, così mentire su quella sua arma poteva risultare facile come bere un bicchiere d’acqua. Sorrise quindi prima di alzare la mano destra con fare teatrale.


«Certo che è una scatola per il cibo, cosa potrebbe essere altrimenti? Non vedi che la sua forma ricorda anche si un barattolo di caramelle? Mi pare ovvio che sia una sacca per il cibo…e pesa come uno zaino sai?»



Mentire per lei era quasi diventato all’ordine del giorno perché sapeva bene che i segreti delle giare, del loro legame con il deserto e del controllo che avevano sulle immense distese dorate doveva rimanere sempre all’interno del loro clan. Nessuno, nemmeno una bambina innocente, avrebbero mai dovuto venire a conoscenza di una cosa del genere. Quasi le si stringeva il cuore al pensiero di aver mentito alla piccola Chiaki però non poteva fare altrimenti, in fondo quello era un luogo pubblico e pieno di persone che avrebbero potuto carpire qualsiasi segreto dalle sue parole. Fosse stata tutta gente del suo villaggio la questione poteva essere diversa ma ora come ora doveva rimanere vigile su ogni singola parola che poteva uscire dalla sua bocca. Di sicuro le parole della kunoichi dalla chioma blu non avevano destato alcun sospetto agli occhi della comunque ingenua Misato, però l’avevano messa all’erta riguardo a pericoli esterni a quella piccola compagnia formatasi.
La scimmietta, in realtò, non aveva mai avuto interessa per la piccola nuova arrivata, la cosa sarebbe stata diversa se avesse avuto anche solo il sentore che potesse essere un pericolo per la sua evocatrice ma dal momento che sembrava essere tanto innocua non aveva alcun motivo per stare all’erta, quindi rimase fermo a fissare la bolla d’acqua, in perfetto silenzio e ignorando completamente le due.
La corvina si grattò un po’ imbarazzata la nuca quando la piccola le chiese ulteriori spiegazioni con sguardo sognante. Questa volta dire la verità non avrebbe potuto danneggiarla più di tanto e poi Chiak aveva ragione: le storie d’amore piacevano tanto anche a lei. Alla fine si rilassò e i suoi occhi languidi iniziarono a vagare persi e felici per gli spalti, in fondo davvero le sembrava di vivere un sogno quando stava con lui, un meraviglioso miraggio dal quale non aveva alcuna intenzione di riprendersi come se fosse presa da un genjtsu bellissima.


«Diciamo che ci consociamo da quando abbiamo dodici anni. Abbiamo fatto insieme l’esame genin e ai tempi diciamo che ero più impegnata a diventare uno shinobi che a crogiolarmi in storie d’amore. Dopo quell’evento abbiamo iniziato a fare qualche missione insieme e anche a vederci tra una missione e l’altra dal momento che il mio papà spesso doveva andare a Konoha e quindi andavo con lui. Le cose sono successe con semplicità, non saprei dire bene quando tutto è iniziato, so solo che quando me ne sono accorta non volevo più farlo andare via!»



Lei sorrise, i suoi occhi sorrisero ma una tragica ombra di tristezza e angoscia distruggeva quel dipinto di felicità che si era formato sul suo volto perché adesso il ragazzo in questione era impegnato in un torneo dove si poteva anche morire, in un torneo con pericolosi assassini provenienti dalle potenze ninja più grandi del mondo e che, sicuramente, non si sarebbero fatti alcuno scrupolo a sfoltire le file della concorrenza. Senza nemmeno rendersene conto il suo sguardo si spostò nuovamente sulla bolla d’acqua, nel preciso momento in cui mostrava il volto preoccupato del giovane Uchiha. Era preoccupata ma sapeva che sarebbe tornato vivo. Doveva farlo o lei sarebbe morta di dolore, ne era sicura: non poteva perdere anche lui, non ora.
Cercò nuovamente di riportare il sorrise sulle sue labbra voltandosi nuovamente verso la piccola che la incoraggiò.


«Lo so che ce la farà, lui è più forte di quello che sembra!»



Le parole uscirono sicure dalle sue labbra ma era evidente che dovevano servire a convincere più sé stessa che tutti gli altri. Alla fine però ridacchiò sinceramente divertita riprendendo a mangiare come solo lei sapeva fare.


«Beh, Suna non è certo rinomata per la sua cucina ma a casa mia troverai sempre cose deliziose, di questo ne puoi stare certa!»



Sghignazzò ancora prima di rimanere in silenzio per ascoltare dei viaggi di suo fratello. Sapeva benissimo che spostarsi non sempre ti regalava un letto caldo o del buon cibo in tavola ma trovava comunque estremamente affascinante la cosa e non riusciva a fare a meno che immaginare tutti i posti che quel giovane aveva sicuramente visto fino a soffermarsi sulle coste dorate e la bellezza che Chiaki stava descrivendo del suo paese.
In tutto quello Misato non fece assolutamente caso al registro utilizzato dalla piccola per descrivere il suo villaggio quindi anche questa volta nessun sospetto ebbe modo di nascere e difficilmente sarebbe potuto accadere in futuro, tranne se Chiaki non avesse voluto smascherarsi volutamente.



-GdrOff-

Beh io direi di ruolare il torneo man mano che la gente risponde XD mi pare ovvio che non potevo far ruolare a Misato la prova di Akane XD non mi sembra una cosa da fare XD ahahahahha

-GdrOn-
 
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view post Posted on 15/12/2014, 17:01
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Chiaki stava per scattare in piedi ma rilassò immediatamente i muscoli, allentando la presa sulla seduta di pietra che la ospitava. Non era facile la vita da ricercata, già per lei era difficile relazionarsi con qualcuno e ora che era relegata a quella condizione si sentiva completamente esclusa dal mondo. Abbassò il viso imbarazzata per quel suo comportamento sciocco ma ringraziò Misato per la sua ingenuità cristallina proprio come era e in parte continuava ad essere la sua. Il suo viso si voltò verso la bolla d'acqua ma i suoi pensieri erano devoti alla conversazione con la kunoichi. Quali sarebbero state le domande migliori che poteva fare? Capì immediatamente che la ragazza non era intenzionata a parlare troppo delle sue abilità quando le diede ragione sul contenitore per il cibo. Poteva aver trovato difficoltà nello spiegare ad una bambina cosa fosse oppure era più accorta di quanto volesse dare a vedere. Una scintilla di maggior interesse si accese negli occhi scuri della nukenin, anche se all'accademia nelle prove come oratore era veramente pessima.

- Chiaki questa non ci dirà niente, stiamo solo perdendo tempo prezioso - bisbigliò la piccola palla di pelo dal pelo più folto e nero.

Forse in parte suo fratello aveva ragione ma dall'altro lato, non voleva tornare ad essere un ninja professionale il cui obiettivo era mirato solo verso quella sfera. Continuò a fare le orecchie da mercante, guardando oltre la luce degli schermi. Una moltitudine di persone si erano buttate a capofitto sui partecipanti e tra le file riuscì a scorgere nuovamente quella chioma rossa. Chissà se Akane ce l'avrebbe fatta? Chissà se la sua forza di volontà avrebbero vinto contro dei concorrenti tanto caparbi? Persino Arashi, il ragazzo della moretta, nonostante avesse tentennato un po' all'inizio teneva quelle persone lontane da se stesso. Sarebbe stato difficile stilare una lista delle qualità, delle loro conoscenze e abilità strategiche.

*In fin dei conti c'è anche Fuyuki, non devo pensare a tutto io...*

Ascoltò senza mai interrompere la sunese che raccontava la sua storia d'amore con l'aspirante chunin. La loro conoscenza risaliva a molto tempo addietro, praticamente avevano intrapreso la carriera insieme. Era stata fortunata la dominatrice della sabbia, lei del suo gruppo iniziale non aveva più rivisto nessuno; vuoi per missioni diverse o per tragedie a cui era meglio non pensare. Forse un giorno si sarebbe persino ritrovata i suoi vecchi compagni alle calcagna come ANBU ma quello non era proprio un'idea che la rasserenava. Comunque era bello pensare a due persone di villaggi così diversi, riuscire a trovare un punto d'incontro che poteva essere un ideale o l'amore per quello che si faceva. Anche lei diversi anni addietro aveva conosciuto Fuyuki e lui era diventato il suo sensei, poi l'aveva liberata dalla sua solitudine, l'aveva protetta, infine aveva occupato il posto di un fratello come quello che non aveva mai avuto. Le cose in seguito erano andate cambiando fino ad arrivare al punto in cui adesso si trovavano, insieme fino alla fine. Non aveva più niente Chiaki o forse aveva tutto quello che lui le poteva dare. Sorrise ripensando al giorno del loro matrimonio, al giorno in cui aveva messo al mondo Amane e alle notti passate insieme.

*So solo che quando me ne sono accorta non volevo più farlo andare via...si*

Capiva perfettamente i suoi sentimenti e dentro di lei pregò perché non fosse l'essere shinobi a dividerli oltre ad averli fatti incontrare. Cercò di non guardarla in volto perché i suoi occhi ora erano umidi. In mente le era tornata la maledizione che forse un giorno li avrebbe separati, alla sua inefficienza come ricercatrice e al trovarsi li lontano da lui quando in realtà avrebbero potuto stare insieme. Si sentì in colpa e per deviare quei pensieri contorti decise di porre delle domande, così che dimenticasse.

- Come mai vi siete separati allora? Perché non p-partecipi anche tu al torneo...o sei già una chunin? - chiese con curiosità la pargoletta apparente.

Misato ripeté delle frasi più a se stessa che rivolte alla sua nuova conoscenza, come se temesse il peggio da quell'incontro. Come poteva darle torto? L'infiltrata si concentrò sul piccolo criceto più chiaro che si era appollaiato sul suo kimono prendendosi tutto l'affetto della ragazzina. Ogni tanto lanciava qualche sguardo agli spettatori nella speranza di individuare qualche sua vecchia conoscenza ma ogni iniziativa sembrava inutile, troppe erano le persone in quello stadio. Sentì la vaschetta del cibo muoversi di fianco a lei e capì immediatamente che l'appetito era tornato alla sua vicina, forse quelle cose facevano meglio a lei che alla Hyuga in un momento del genere.

- Un giorno mi piacerebbe anche a me, f-farti vivere il mio mondo... - disse sorridendo dolcemente con quella mezza frase ambigua che solo lei poteva interpretare completamente.

Ah no mi aveva confuso questa tua frase: "Urlò improvvisamente quando vide l’Uchiha portare a termine la sua prova."
 
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view post Posted on 17/12/2014, 12:02
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Gli imprevisti del caso - Troppo debole -
La sunese aveva parlato a cuor leggero perché, in fondo, sapeva bene che poteva dire qualsiasi cosa in giro, tranne informazioni relative al suo villaggio o alle capacità dei vari clan. Rimase ferma a pensarci un attimo prima di fissare nuovamente la bolla d’acqua completamente ignara alla moltitudine di sentimenti che stavano stringendo il cuore di Chiaki. Trovava pericoloso un torneo del genere, non solo perché gli shinobi rischiavano realmente la vita ma anche perché nemici avrebbero potuto studiare le loro tecniche. Per quanto lei desiderasse che l’alleanza continuasse ancora non poteva certo obbligare le persone e di una cosa era sicura: avrebbe fatto di tutto per proteggere il proprio villaggio, la propria gente e la propria famiglia, anche uccidere se si sarebbe ritenuto necessario.
Ridacchiò ancora un attimo senza riuscire a notare più di tanto l’evidente stato d’animo della piccola e voltandosi poi verso di lei.


«No, sono ancora una genin, però non sono stata chiamata, evidentemente non mi ritengono ancora all’altezza….non lo so!»



Sorrise amaramente mentre un moto d’invidia la invadeva completamente e il suo sguardo tornava nuovamente sul ragazzo che aveva terminato la prova e che si stava guardando in giro in attesa di andare avanti. In quei momenti, quando si vedeva superata da lui, provava un profonda invidia che schiacciava completamente l’amore che provava per lui. Non era sicura che fosse una cosa tanto salutare ma lei era così competitiva e odiava così tanto perdere che vederlo in quel torneo senza di lei era una doppia pugnalata al cuore. Preoccupazione e inividia.


”Sono davvero una persona pessima!”



Pensò abbassando appena lo sguardo. In quel momento la scimmietta si girò destandosi dai suoi pensieri e fissando la sua evocatrice continuando a trangugiare il riso del suo cestino.


«In realtà io penso che tu sia molto più forte di Arashi….se solo tu fossi meno infantile ti avrebbero senz’altro chiamata….o forse non l’hanno fatto perché ti ritenevano troppo forte per poter partecipare con genin più deboli…le motivazioni possono essere tante, non essere così dura con te stessa!»



Annuì l’animaletto rovesciandosi completamente il cestino in bocca per far scendere gli ultimi granelli di riso. Misato tirò un sorriso poco convincente però aveva apprezzato l’uscita della piccola evocazione. Già, non doveva disperare, non ora.


«Chiaki tu hai mai avuto un sogno?»



Chiese alla fine la padrona della sabbia. Si stava deprimendo troppo e in quei momenti aveva bisogno di aggrapparsi al suo sogno, l’unico modo per combattere con sempre più foga e riuscire a mantenere fede al suo nindo.



-GdrOff-

lol scusa XD ho ruolato tutto il post di Vale in una volta sola X effettivamente avrei dovuto dividerlo in più pezzi forse XD

-GdrOn-
 
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view post Posted on 17/12/2014, 17:41
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Capì che aveva colto nel segno quando la kunoichi le rispose in quella maniera inaspettata. Il byakugan non era disponibile in quel frangente e le uniche informazioni che poteva trarre dalla ragazza erano date dalla sua buona capacità comunicativa. Anche lei era ancora una genin ma perché tutto quel dispiacere per un singolo appellativo? La gloria del paese, l'orgoglio dei genitori, la competizione o c'era dell'altro? A lei non interessava per nulla quella nomina, quello che più contava era l'essere degna per restare al fianco del suo amato. Nonostante lui fosse sempre un passo davanti a lei, un giorno sapeva che non avrebbe fatto a meno della sua compagnia. Voleva essere qualcosa di più, non voleva essere protetta ma anche proteggere. Da quando lo aveva conosciuto aveva occupato la sua vita in quella maniera e adesso era fiera dei traguardi che aveva raggiunto, non sarebbe stata li a parlare con Misato se in parte non ci fosse stato quello sviluppo reciproco.
Riuscì a leggere un'ombra d'oscurità sul volto della giovane moretta, persa in qualche meandro della sua mente. Si pentì immediatamente della domanda che aveva posto, nonostante le interessasse realmente quell'informazione. Fece per prendere parola ma il primate la precedette e da buona evocazione non poté che sostenere la firmataria. Sorrise Chiaki, nonostante nel discorso di Chiisaru si leggesse il rimprovero educativo che voleva dargli. Anche lei si sentiva infantile o meglio così le dicevano ma era proprio quel suo carattere che riusciva a farle cogliere la gentilezza e la solarità della madre terra. Il mondo stava cadendo in un oblio e Watashi era solo l'inizio di una possibile catastrofe. Le conoscenze e il potere che era stato fatto dono agli uomini dai Kami adesso veniva sperperato e utilizzato con incoscienza. Nonostante Yume fosse una parte di quella realtà immaginaria e lei non avesse mai creduto intensamente a qualcosa fuori dalla sua portata, riusciva a leggere quel frantumarsi alternato.

- Non devi avere fretta, hai tutto il tempo per crescere e comprendere. Non sono esperta di ninja ma credo che l'importante sia quello che si fa di b-buono per il prossimo. Magari non sei stata ancora notata ma un giorno potresti scavalcare persino gli altri. Essere infantili non è sempre una dote n-negativa, riesci a coinvolgere gli altri in un modo tutto tuo - disse facendo un occhiolino alla ragazza e rimanendo calma e pacata.

Non credeva che lei non fosse all'altezza, Chiaki non credeva a nessuno che avrebbe detto una cosa simile. Tutto si basava sulla propria determinazione e voglia d'arrivare. Sicuramente la piccola scimmia le sarebbe rimasta accanto in caso avesse avuto altre ricadute, sapeva la Hyuga cosa significava avere un amico valoroso accanto soprattutto in determinate situazioni. Fissò Yang che aveva chiuso gli occhi e dormiva beatamente rannicchiato su se stesso, anche lui per quanti guai combinasse era per lei un vero e proprio fratello come anche Yin che scocciato rimaneva sulla spalla con sguardo vigile sotto le spoglie di un roditore.

- Si ce l'ho un sogno e credo che tutti dovremmo averne uno. Forse mi troverai sciocca ma nella mia mente immagino un mondo dove gli uomini si s-sostengano gli uni con gli altri, un luogo dove la pace avrebbe il suo posto. Mi piacerebbe tanto non vedere più gente uccisa anche solo per uno s-sciocco torneo... - disse riflessiva la piccola dalla chioma scura - Sai una volta ho letto di un libro, parlava di un bambino che aveva messo in atto un gioco nel quale lui iniziava ad aiutare tre persone e di c-conseguenza queste ne avrebbero dovute aiutare altre tre e così via. La richiesta di quel bambino era solo di continuare quel gioco, ignaro che con quella sua idea avrebbe fatto rinascere una parte dimenticata dagli uomini. Vorresti essere il mio primo favore?

La nukenin le sorrise euforica, ma come gli era tornato alla mente quel libro? Fissò un po' contrariata l'enorme bolla, riflettendo sul vero significato di quella prova così brutale. Ne aveva realmente un senso? Non c'era un altro modo per provare realmente l'abilità di uno shinobi degno?

Non mi chiedere come mi sia tornato in mente questo film che non lo so nemmeno io. Se non l'hai mai visto guardatelo si chiama: "Un sogno per domani". Ah e se non si fosse capito Chiaki vorrebbe che Misato le chiedesse un favore, qualsiasi.
 
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view post Posted on 18/12/2014, 19:37
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Gli imprevisti del caso - Sogni -
Lei viveva di sogni e di speranze, e si trovò a sorridere alle parole della piccola così simili ma allo stesso tempo così contrastanti da quelle dette da Chiisaru poco prima.


«Certo che scavalcherò gli altri, li scavalcherò tutti e diventerò la persone più forte, importante e influente del mio villaggio perché può essere l’unico modo per cambiare le cose e proteggere davvero tutte le persone che potrò! Io un giorno sarà Kazekage e cambierò questo mondo di odio e violenza….e la grande alleanza che si era formata quando avevamo dovuto combattere Watashi risorgerà e non si estinguerà più.»



Ed ecco che la sua infantilità usciva fuori con tutta la prorompenza di cui era capace. Gli occhi della giovane fiammeggiavano e fremevano al pensiero di poter davvero avverare tutto quello che aveva detto ma a lei forza di volontà e determinazione certo non mancavano. Piuttosto sarebbe morta nel tentativo ma lei era un’idealista e avrebbe fatto di tutto per poter far avverare il suo desiderio.
Ascoltò con ancora più attenzione le parole della bambina sgranando appena gli occhi. Stava parlando di un libro davvero molto interessante ma che evidentemente lei non aveva letto. Abbasso appena lo sguardo mentre la scimmietta stava finendo di mangiare per poi accoccolarsi sul grembo della sua evocatrice e iniziare a dormicchiare appena.


«Devo chiederti un favore? Fammi pensare…»



Distrattamente iniziò ad accarezzare il morbido pelo di Chiisaru mentre rifletteva con molta attenzione. Cosa poteva chiederle? Magari qualcosa perché il suo sogno si possa avverare più velocemente? O magari qualcosa che le poteva servire subito. Lei era una shinobi, non si era mai posta la domanda di cosa gli altri avrebbero potuto fare per lei ma bensì il contrario.


«Immagino che sabotare e fermare questo torneo non sia valida come opzione vero?»



Chiese con aria piuttosto triste. Le sembrava troppo crudele, anche a lei sembrava che i Kage si stavano solo divertendo a giocare con delle vite quasi fossero pedine su una scacchiera.



-GdrOff-

Certo che l’ho visto quel film *w* lo conosco a memoria e ho pure una citazione dello stesso scritta sulla mia cartella delle superiori :3

-GdrOn-
 
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view post Posted on 14/1/2015, 16:21
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La determinazione e l'euforia della ragazza dai capelli corvini fece sorridere Chiaki che si sentiva stranamente serena in quel posto così sovraffollato. Fortunatamente nessuno aveva occhi per loro ma solo per il grande schermo acquatico che si espandeva al centro dell'arena. L'introduzione iniziale finalmente era terminata per lasciare posto a qualcosa di più sobrio e concreto: una prova scritta. Molti degli esaminati erano stati buttati fuori per loro sfortuna o fortuna. La kunoichi fissava quelle immagini distrattamente, disgustata in una certa misura da quel modo assurdo di testare dei poveri genin. Il sogno di Misato era molto più interessante e proprio in quello riuscì a scorgere una parte di se stessa, quella devota al nukenin che aveva rubato il suo cuore. Le strade che avevano deciso di percorrere erano decisamente diverse e i metodi per i quali l'Akatsuki era conosciuta non facevano onore alle sue idee in merito ma la sua era tutta una copertura, una maschera con cui aveva deciso di convivere da quando aveva intrapreso quella carriera corrotta. Eppure una parte di lei ancora la portava a credere nel grande cambiamento, forse quella più fanciullesca e credulona.

- Farò il tifo per te e un giorno vorrei v-venire a Suna per vedere incoronato questo tuo sogno. Forse tu non mi vedrai ma io ci sarò tra la folla e li ti dovrai ricordare la promessa che hai fatto. Un mondo unito ma senza l'ausilio di divinità, un mondo unito sotto lo stesso c-coprifronte - spronò la piccola il discorso della sua vicina di posto.

Ormai alla nukenin non importava più d'essere scoperta, tanto era stata trasportata lontano in quello strano futuro utopistico. E poi se Misato non aveva fatto caso fino adesso a lei perché doveva succedere proprio in quell'istante? Avrebbe voluto alzarsi e urlarlo ad alta voce ma poi si ricordò della sua timidezza e della figuraccia senza senso che avrebbe fatto per quella sua azione sconsiderata. Meno dava nell'occhio e meglio era per tutti i presenti. Se Fuyuki fosse intervenuto non avrebbe badato a mezze misure per proteggerla e quello era un problema molto grande visto dove si trovavano. Rilassò il pugno di determinazione che si era serrato nel mezzo del discorso attendendo la risposta della sua nuova amica. La sunese stava riflettendo sulla sua proposta alquanto assurda e intanto la chunin si chiedeva quale sarebbe stata la risposta della ragazza.
Qualsiasi cosa le aveva detto, sarebbe stata anche disposta a darle una grossa quota in monete se ne avesse solo avuto bisogno ma la risposta che arrivò la lasciò di stucco. Non si sarebbe mai aspettata una simile richiesta e quasi fece fatica a trovare le parole per rispondere. Si trattava di qualcosa di grosso, forse troppo grosso persino per lei. Il silenzio calò tra le due e lo sguardo della ragazza travestita si fece più scuro spostandosi al piccolo criceto che si godeva le carezze sulle sue gambe. Sentì Yin sussultare e agitarsi forse perché conosceva abbastanza bene Chiaki per poter immaginare cosa stesse passando in quella piccola testolina complicata. La fissò con i suoi occhietti verdi smeraldo in attesa della risposta. La Hyuga si trovò combattuta ma da quando aveva pronunciato quello strano gioco aveva condizionato anche qualsiasi possibilità di rimangiarsi ciò che aveva detto.

*Potrei mettere a rischio la mia identità ma non importa...credo nelle mie parole*

- Non sarà facile ma non mi darò nemmeno per vinta. Forse questo evento non avrebbe mai dovuto esserci, il nostro incontro potrebbe cambiare diverse cose presenti e future - farfugliò quelle cose in modo distratto come se le stesse dicendo più a se stessa che all'evocatrice dei primati.

Stava ancora persa nei meandri della sua mente quando un urlo la mise immediatamente in allerta. Ad una velocità strabiliante si era già buttata addosso a Misato mentre una bevanda si rovesciava interamente dove pochi attimi prima era seduta lei.

- Che diavolo sta succedendo? - disse la vocina del fantomatico criceto dal pelo diafano.

La kunoichi fissò l'uomo che si era inciampato sui gradini e in seguito sgranò gli occhi rendendosi conto che la sua copertura era praticamente crollata come un castello di carte. Yin si passò la zampetta sul muso mentre Yang si chiudeva la bocca imbarazzato per l'inconveniente. Chiaki prese un lungo respiro e cercando di comportarsi nella maniera più tranquilla possibile si rivolse per l'ultima volta alla sua interlocutrice.

- Ci rivedremo presto e spero di portarti buone n-notizie - con un ultimo sorriso scomparve in una nuvoletta di fumo lasciando l'altra probabilmente perplessa. [x]

Per ora la nostra role termina qui, ci rivediamo a fine evento. Sono proprio curiosa di vedere come ci rimane Misato :asd:


Edited by Karen91 - 14/1/2015, 17:26
 
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view post Posted on 15/1/2015, 12:46
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Gli imprevisti del caso - Il saluto della piccolina -
Misato sorrise felice, era contenta di aver trovato qualcuno che la pensasse come lei e le parole della piccolina non fecero altro che alimentare il fuoco di giustizia che bruciava dentro di lei. Sapeva che non sarebbe stato facile, sapeva che avrebbe anche dovuto comportarsi spesso male e magari pestare i piedi a qualcuno, però sarebbe arrivata dove voleva, avrebbe ottenuto quello per cui combatteva tutti i giorni anche sporcandosi le mani di sangue. Se per difendere un intero paese avrebbe dovuto rimetterci solo la sua anima allora era un gioco per cui valeva la candela. Con aria molto dolce si volse verso Chiaki con un sorriso felice.


«Certo che manterrò le mie promesse, io lo faccio sempre!»



Annuì convinta e piena di quella determinazione che bruciava perennemente nel suo cuore. In ogni caso la giovane mukenin non aveva nulla da temere, la kunoichi che aveva di fronte non era solo una grande idealista ma anche ottusa come un mulo, non avrebbe mai potuto scoprire la vera natura della piccola Chiaki perché lei cercava sempre di vedere solo il buono delle persone che aveva di fronte, quindi non avrebbe mai minimamente sospettato che quella fosse una traditrice con l’aspetto di una bambina. Solo la sua frase finale riguardo il suo desiderio la lasciò un po’ di stucco e perplessa. Non riuscì a dire una parola nemmeno quando Chiaki venne investita di una bibita voltante fuggendo poi via. La kunoichi si limitò ad alzare una mano in segno di saluto con gli occhi sgranati e ancora impegnata a capire il vero significato di quelle parole. Intanto la scimmietta stava finendo tranquillamente il suo pranzo al sacco.


«Qualcosa non mi quadra. Quella bambina mi puzza!»



Era risaputo ormai che la scimmietta fosse decisamente più sveglia e acuta della sua evocatrice ma Misato non gli diede grande peso fnendo anche lei di mangiare in pace e continuando a fissare il globo d’acqua che continuava a mostrare le immagini di quello che stava accadendo al suo ragazzo e ai suoi compagni di sventura.



-GDrOff-

Grazie mille per la role ^^ sisi ci vediamo a fine torneo :D

-GdrOn-
 
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13 replies since 28/11/2014, 19:08   404 views
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