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Free! your own spirit, honey., {Rachel McAdams Morris x Makoto Tachibana}

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view post Posted on 31/3/2015, 22:00     +1   +1   -1
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× Sanji × Nami ×


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Ho il permesso dell'autrice di usare il suo personaggio. Questa è una one shot hot che le avevo promesso, e siccome sono una che mantiene le promesse, ecco a voi la mia fiction hot.

Ammetto che non è stato facile descrivere la femmina dominatrice, normalmente per me è il maschio che domina, ma mi sono divertita. Rachel è stata difficile da fare, ma spero di essere riuscita a centrare il punto.

L'ho scritta di getto. LOL

shiningstar ~ production presents:
Free! your own spirit, honey.



Era andata in Giappone per una vacanza. La sua meta era la meravigliosa e caotica Tokyo, la capitale. Appena atterrò all’aeroporto di Narita e già aveva attirato l’attenzione di tantissimi uomini. I capelli castano rossiccio ondeggiavano a ogni passo, il suo corpo formoso camminava provocante per recuperare i bagagli. Dietro gli occhiali da sole, due occhi azzurro-verdi che scrutavano gli ideogrammi con una contentezza in corpo che nemmeno lei si sarebbe immaginata di provare. Solo Simon le dava questo tipo di soddisfazioni.
Simon, il ragazzo con cui aveva una storia travagliata, sarebbe arrivato tra qualche giorno, giusto il tempo di sistemare le sue clienti. Immagino già come le sistemerà, quell’infame. pensò lei acidamente. Il lavoro del suo ragazzo era il ginecologo, quindi questa cosa, per quanto non lo volesse ammettere, la faceva imbestialire. La mia dovrebbe essere l’unica passera che deve visitare, non quella altrui. Dannato Simon!

Si diresse all’uscita con un paio di valigie in mano, quando ad un certo punto vide un ragazzo alto leggermente più di lei, un biondo dagli occhi verdi, il quale accoglieva a braccia aperte un ragazzo un po’ più basso di lui, capelli corvini e occhi color oceano. Rimase a fissare inebetita il biondino, rapita dal suo sorriso. Riuscì a intravedere tra le sue vesti un fisico piuttosto asciutto e muscoloso. Chissà che cosa mai farà... Va beh, andiamo in albergo e sistemiamo il tutto.
Durante il tragitto Rachel continuava a pensare al biondino e a Simon. Entrambi erano particolarmente belli, ma il sorriso che il biondo aveva riservato all’amico, quello non se lo ricordava, da parte del suo ragazzo. Almeno, non gliene aveva mai sfoggiato uno così aperto e così sincero, se non quando si ritrovava davanti ad una lei completamente nuda.
O forse non voleva ricordarsene.

Arrivata in camera, la numero 90 al sesto piano, sistemò tutto. Aveva una grande voglia di bagnarsi e, sapendo che c’era la piscina, non perse occasione di mettersi il costume da bagno rosso che le aveva regalato Simon, il quale accentuava ancora di più le sue forme, specie quella pericolosa curva del seno , oggetto del desiderio di tantissimi uomini. E lei ne era consapevole. Spesso ne approfittava per chiedere loro favori, come se sperassero in un suo permesso di toccarle quel meraviglioso frutto divino, ma non funzionava esattamente così. Era lei che conduceva il gioco.
Una volta giù nella piscina dell’albergo, la ragazza si spogliò dall’accappatoio rosso. Tutti i ragazzi si voltarono a guardarla per ammirare le sue meravigliose curve, ma la sua attenzione fu attirata dal biondino che aveva visto all’aeroporto, il quale si gettò in acqua assieme al suo amico moro. I muscoli della schiena di lui erano così forti che le era venuta voglia di toccarli. Il suo ritmo era costante e sembrava quasi che l’acqua si fosse impadronito di lui, inglobandolo. Oddio! È bellissimo! Ma deve notarmi, deve farsi avanti prima lui...
Così entrò in acqua, seguita dagli sguardi non tanto indiscreti degli uomini, e si mise a nuotare. Incredibilmente si sentì a suo agio, dentro quella piscina. Non era soltanto il fatto che lei amasse immergersi nella placidità di quella distesa incolore, ma anche il fatto che ci fosse un così gran bel pezzo di ragazzo dentro. Decise di aguzzare la sua intelligenza, per cui andò di proposito a sbattere contro di lui, il quale la afferrò saldamente tra le sue braccia muscolose e la guardò dolcemente preoccupato:«Mi scusi! Sta bene? Non volevo venirle addosso...»

Io spero invece che tu mi venga addosso, caro mio! «No, non sto per niente bene... Ahia!» si toccò la testa:«Mi hai fatto un po’ male... La prossima volta stai più attento...» fece lei, cercando di fare la figura della vittima per attirare di più la sua attenzione. Il gioco era iniziato.
«Mi scusi! Io davvero non volevo crearle questo problema...» si voltò verso il suo amico e disse:«Haruka, tu rimani qui, per favore... Devo prendermi cura di questa donna...» così la prese per le braccia e la portò fuori dalla piscina, facendola stendere e scostandole i capelli per valutarne il danno:«Oddio!»
«Cosa?» fece Rachel, fingendosi nervosa. In realtà sperava con tutto il cuore che quelle meravigliose braccia muscolose la portassero in camera, e la aiutassero a spogliarsi.
«Ha un bernoccolo enorme! Mi scusi ancora!» fece lui, guardandola allarmato.
«Va beh» si finse seccata:«Sono cose che succedono... Ma la prossima volta non farlo mai più, intesi?» vide il giovane annuire con la testa, gli occhi leggermente lucidi. Questo le fece sciogliere un attimo il cuore, lo guardò e chiese:«Scusa, come ti chiami? Io sono Rachel McAdams Morris.»
«Piacere! Io sono Makoto Tachibana...» le strinse la mano, e la potenza della stretta le fece venire ancora più voglia. Entro la fine di questa settimana tu sarai mio, Tachibanana...

Quando risalì in camera la testa le faceva ancora male. Ma era valsa la pena: almeno conosceva il nome del biondino alto... Sperava che in questo caso non valesse la legge della L. Si lavò sotto la doccia e scese a cena, ritrovandosi allo stesso tavolo di Makoto e di Haruka, le pareva che si chiamasse così. Iniziarono a mangiare le leccornie giapponesi: udon, maki, ramen, e molto di più, finché non fu il tempo del dopocena. Cominciò a parlare con il biondo, tanto che il morettino iniziava a innervosirsi e tornò in albergo, andandosi a fare un bagno.
La settimana continuò in questo modo e Rachel, doveva ammetterlo, trovava quel ragazzo sempre più interessante, e sembrava che la cosa fosse reciproca. Quando rimaneva un po’ indietro durante le passeggiate serali, in cui lui le mostrava la caotica Tokyo, aveva potuto ammirargli il bel posteriore sodo e constatare, sempre più con sicurezza, che aveva una grandissima voglia di poterglielo toccare mentre lui era sopra.
Tuttavia c’era una cosa che le dava estremamente ai nervi, ed era per quel motivo che lo voleva punire: era troppo puro e troppo innocente. Probabilmente non sapeva nemmeno da dove iniziare a toccare una donna, e quindi, quell’ultima sera di vacanza, avrebbe dovuto spiegarglielo.
«Mi gira la testa...» finse lei, mentre passeggiavano per tornare in albergo.
«Vuoi qualcosa da mangiare?»
«No, grazie.» fece secca, per poi fingere un mancamento, e si ritrovò tra le sue braccia potenti. Le erano mancate troppo. «Ti porto in camera tua, se non dispiace.» le disse lui, e Rachel acconsentì a farsi portare in camera in braccio. È quasi fatta. Stasera tutto quello che possiede sarà mio. Il gioco stava diventando rovente.

Non appena Makoto appoggiò la ragazza sul letto disse:«Questo è il mio numero, chiamami se hai bisogno...» prese il foglietto con scritto il numero e lo mise sotto al suo cellulare. Poi, quando il ragazzo si girò per andarsene, lei riuscì a bloccarlo e a dirgli:«Rimani qua, dai...»
«Haruka mi aspetta, doveva essere una vacanza per distrarlo... È un po’ giù ultimamente...»
«Sei così buono...»
«Gra...»
«... Che vai punito.»
«Che inten..?» non fece in tempo a finire la frase che Rachel lo prese per la cravatta e lo baciò con passione. Le sue labbra erano morbidissime, come se fossero due cuscini. All’inizio lui sembrava contrario, ma quando lei impose la presenza della sua lingua nella bocca del ragazzo, allora riuscì a sbloccarsi.
Lo trascinò sopra di sé, togliendogli la cravatta: ormai con gli smoking era diventata un’esperta, con tutti quelli che metteva Simon. Riuscì a slacciargli via anche la camicia, tastandogli gli addominali scolpiti e passando la mano dietro, sulla schiena, avvertendogli tutti i muscoli. Era tutto così sodo...
Lui si staccò e per un attimo parve inebetito:«Ma cosa sto facendo?» arrossì di botto, vedendo che lei lo guardava con malizia; poi si sentì rispondere:«Stai per essere punito per essere troppo buono, caro mio... La tua innocenza finirà.» Makoto arrossì, tuttavia decise di farsi punire da lei, la quale gli prese una mano e la guidò sul suo seno, facendogli sentire che quella sera non aveva addosso il reggiseno. Il capezzolo era diventato subito appuntito non appena lui glielo strinse tra le sue mani grandi.

La ragazza lo avvicinò e lo baciò nuovamente con passione. Ardeva di desiderio verso di lui. Era troppo bello e troppo meraviglioso per riuscire a resistere. Lasciò che lui le togliesse la maglietta. Era incerto, ma probabilmente perché non lo aveva mai fatto prima. Arrossì di botto quando vide il seno di lei già pronto per essere toccato. Rachel gli sorrise, incoraggiandolo, e poi gli tolse definitivamente la camicia, passando poi a affondare le sue mani sotto la cintura di lui, andando a toccargli il sedere. Come immaginavo pensò lei è parecchio sodo.
Inaspettatamente lui si piegò e iniziò a baciarla sul collo, per poi scendere e accogliere in bocca un suo capezzolo, mentre con una mano stuzzicava l’altro. Diamine! pensò lei non sapevo che fosse così focoso...
«Free your own spirit, honey!» esclamò nel piacere. Sentì le mutande ardere. Voleva troppo farlo e averlo con sé. Simon mi perdonerà. Pensò. Dopotutto anche lui guardava le passere delle altre ragazze, e lei non diceva mai nulla.
Allontanò Makoto, facendolo sedere. «Conduco io i giochi, adesso.» era lei la dominatrice e lo era sempre stata. Baciò sul collo il ragazzo, scendendo tirò fuori anche la lingua, finché non arrivò alla cinta. Vide un’enorme sporgenza, e pensò che era già pronto per essere tirato a lucido. Gli slacciò i pantaloni, per poi afferrare il bordo assieme all’elastico delle mutande e, con la collaborazione di Makoto, tolse tutto, facendolo rimanere completamente nudo.

Non riusciva a credere ai suoi occhi: era di una meraviglia tale da essere inserita tra i monumenti dell’UNESCO. Non solo era lungo, ma era anche abbastanza grosso. Anche sotto non era messo male, al contrario di come aveva pensato la ragazza, la quale lo guardò con fare provocante, facendolo avvampare del tutto. Lo capisco, sarà la prima volta che si ritrova nudo davanti a una ragazza...
Si abbassò e lo baciò, cadenzando le labbra. Poi fece scivolare fuori la lingua, mentre lo teneva con una mano, iniziando a fare un saliscendi, mentre lui si stava tenendo alle coperte. Sembrava che non ce la facesse più: pulsava tantissimo. Risalì lungo il bastone e poi lo mise in bocca, andando a fare lo stesso movimento di saliscendi con la mano. Sentì Makoto gemere, e questo non poté che darle piacere.
Continuò così per un po’, finché non si staccò, lasciando che lui la toccasse. Si sdraiò sopra di lei, scivolando in una piega del lenzuolo, e poi le baciò di nuovo il seno, scendendo sempre di più lungo il suo corpo, andando a toglierle i pantaloni. Mentre risaliva lungo le gambe, il ragazzo cadenzò i baci, e Rachel non poté che sentirsi quasi del tutto soddisfatta. Per essere inesperto se la sta cavando bene.

Poi con la bocca le prese l’elastico delle mutande e gliele abbassò, rivelando un triangolo perfetto. Il ragazzo, sperando di non farle eccessivamente male, sospinse dentro due dita, mentre con la lingua andava a leccarle il monte di venere. Rachel dovette anche lei aggrapparsi alle lenzuola. Era perfetto anche mentre faceva quelle cose, seppur per la prima volta. La lingua continuava a inumidirle quella parte, mentre le dita si muovevano velocemente avanti e indietro, provocandole un senso di piacere unico.
Come Simon non c’è nessuno, ma anche lui ci sa davvero fare!
La ragazza decise di fermarlo. Lo guardò e lui capì. Con il bastone si ritrovò a penetrare la grotta umida, andando dentro pianino per paura di farle davvero male. Quando fu dentro del tutto, Makoto andò prima piano, poi sempre più veloce. Nessuno dei due riuscì più a capire nulla, se non il fatto che era davvero meraviglioso. Lei lo aiutava muovendosi un po’, ma per il resto, e per stavolta glielo lasciava fare, era lui a condurre il gioco. Si sentì schiacciata sotto tutti quei muscoli, ma non gliene importava nulla. L’aveva fatto suo, il sogno di una settimana si era finalmente avverato.
Quando entrambi arrivarono all’apice del piacere, crollarono l’uno accanto all’altra, stremati dal piacere.
«Sei stato punito abbastanza. Non sei più innocente.» fece lei, tirandosi su le lenzuola.
«Beh... Ecco... Io... Non l’avevo mai fatto prima, se ti ho fatto male mi scuso tanto, Rachel...»
Rimase in silenzio lasciandogli il beneficio del dubbio. Era stato così facile condurre quel gioco.

Quella notte Makoto non tornò in camera, rimanendo a dormire da Rachel.
Il giorno dopo era tempo di partenze. Haruka era visibilmente furioso per il fatto che il suo caro amico non fosse tornato indietro per la notte, e quindi il giovane Tachibana avrebbe dovuto scusarsi con lui in ogni modo possibile.
Rachel si fece accompagnare dai due ragazzi all’aeroporto. Il volo partiva tra tre ore, ma voleva essere sempre la prima ad arrivare. Dopo il check-in la ragazza dovette andare al cancello d’imbarco. Era uno’ triste all’idea di dover lasciare quel ragazzo, tuttavia sapeva che doveva tornare dal suo Simon, attualmente cornuto.
«È stato un piacere averti conosciuta, Rachel...» fece lui grattandosi dietro la testa.
«Piacere mio, Makoto...» gli scoccò un bacio sulle labbra e poi gli disse:«Ho il tuo numero. Semmai chiamami e ti faccio venire in America...» gli fece l’occhiolino, agitò il braccio e superò i metal detector.
Si lasciò alle spalle il Giappone, e con esso il suo Tachibanana.

THE END

Spero ti sia piaciuta Sofy. ^*
 
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view post Posted on 31/3/2015, 22:28     +1   +1   -1
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Hot Baroness

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MONICAAAAAAAAAAAA!!!!!
Hai esaudito il mio sogno erotico con MAKOTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! OMIODDIO!!! Fremevo tutta mentre leggevo ogni singola parola della parte clue!!!
Ne è valsa la pena aspettare a farti pressione!! Anzi scusa se ti ho rotto
Andiamo al dunque!
Premetto infatti che il carattere di Rachel non è affatto semplice da riproporre, io stessa molte volte faccio fatica. E' anche contradditoria, ma devo dire che sei ben riuscita a renderla come io voglio farvi credere!!! :D
Per Makoto la questione è semplice, è un manzo sceso in terra con tutto quel ben di dio che però NON sa usufruire!!! E chi di meglio se non una a cui piace avere le redini della situazione? :shifty:
Il gioco è semplice, l'impacciato candido di cuore e la tenebra vogliosa di piacere! Connubio perfetto <3
Sono morta dal ridere per quel "Entro questa settimana, sarai mio Tachibanana" con tanto di rima azzeccata
Non parliamo poi della sua corporatura, Michelangelica. Sfido chiunque a non maltrattarlo a dovere, in quanto anche il suo carattere docile permette ciò.
Gli addominali scolpiti, i muscoli della schiena, i suoi glutei...TUTTO. Makoto è la perfezione corporea, punto.
Per quello si va in fibrillazione quando lei passa a rassegna ogni parte del suo monumento (dell'UNESCO, IO SONO MORTA AHAHAH), via via andando ad ardere sempre di più.
Non mi soffermo nemmeno sui servizi, io ogni volta che ho occasione di vederlo penso che glieli proporrei più volte. OH Sì.
E poi lo maltratterei, ma pesantemente. Troppo un caro ragazzo, troppo innocente.
Ed è per questo che lo incitiamo con "Free your own spirit, honey!"

Grandiosa Monica!!!!!!!! :D anche se la reputi di mediocre qualità, per me ha significato molto!!!!!! <3 ti adoroooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!! :wub:
 
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view post Posted on 31/3/2015, 22:36     +1   +1   -1
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Sono contenta che alla Hot Baroness sia piaciuta, è davvero un grande onore per me! Soprattutto a sapere che sono riuscita a centrare il carattere di Rachel! ^*

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view post Posted on 31/3/2015, 22:37     +1   +1   -1
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Hot Baroness

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Davvero, complimenti!!!!! E non faccio i complimenti a tutti, e sono molto orgogliosa del mio personaggio!!!!! Brava ancora!!!!! :D
 
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