“Andiamo, Urako-chan... non è possibile che non ti interessi! Di' la verità, ti sei messa d'accordo con qualcun altro e non ci vuoi venire con noi...”L'accusa e la stizza grondano dalle parole di Ayame, che la bersaglia con uno sguardo carico di accuse: tipico per lei, più una cosa la eccita, più cresce la sua irritazione quando il resto del branco non la segue. In genere nessuno ha niente di meglio da fare che andarle dietro -tranne Urako, in particolare da quando ha superato l'esame genin ed ha iniziato ad essere chiamata in missione. Il fatto che lei abbia ottenuto il coprifronte e il resto del gruppo no, non aiuta affatto: è come se si fosse scavato un solco invisibile e profondo tra di loro. Gelosia? Un pizzico di invidia, forse?
La genin poggia con un sospiro le pesanti sporte cariche di verdura a terra e si strofina le dita arrossate dal carico -
”No. Te l'ho detto, non voglio andarci e basta” ribadisce asciutta, con un'alzata di spalle.
È iniziato tutto tempo prima, quando papà ha letto quei curiosi articoli sul giornale: oro a Kiri, eh? Vuol dire che oltre alla ricchezza aumenteranno anche i cadaveri per strada, da queste parti si uccide per molto meno; per giunta nessuno sembrava poter confermare quella diceria -almeno i primi tempi. Poi è successo tutto in fretta, come una frana che si origina da un sassolino: il primo fortunato ricercatore solitario, gruppi di amici che si organizzano e partono setacciando i fiumi, un intero Villaggio in fermento al solo pensiero dell'enorme ricchezza che giace sotto i propri piedi. Più o meno, perché ammesso che qualcuno abbia trovato il giacimento, di certo non andrà a gridarlo ai quattro venti.
“Senti Ayame, è pericoloso. A quest'ora avranno già trovato il posto e lo sorveglieranno... armati. Che fine credi che faremmo noi?”In realtà il motivo non è proprio quello, o meglio: quello è il motivo logico per cui Urako non intende farsi trascinare. In realtà è colpa di quel famoso solco di cui parlavamo prima. Perché se c'è una cosa di cui è convinta, è di non essersi meritata quel pizzico di acredine che le viene elargita tanto facilmente: insomma, dovrebbe sentirsi in colpa per non essere stata bocciata con loro?
Di fatto ha riflettuto molto, ed ha concluso che il modo di fare dell'amichetta non le piace affatto; non le piace nemmeno l'invadenza con cui propone iniziative a tutti -e il suo pretendere che tutti aderiscano entusiasti. Ciò si traduce in una certa reticenza ad abbracciare qualsiasi progetto le venga enfaticamente sbandierato come l'idea del secolo... inclusa la caccia all'oro. La sua famiglia non è povera, né lei ha bisogno di denaro. La reazione seccata dell'altra ovviamente non ha fatto che inasprirla nella sua silenziosa opposizione, ed ecco che le due dodicenni si fissano in silenzio in mezzo alle bancarelle del mercato. Un silenzio carico di cose non dette.
“Io mi sentirei più tranquilla se venissi”A parlare è stata la voce di Mikako: minuta, bruna di capelli, pallidina, una tipa che passa abbastanza inosservata -proprio come Urako, ed è l'unica che non ha mai dato segno di avercela con lei per qualche motivo; per di più, è proprio andata a solleticare in pieno l'orgoglio della giovane kunoichi. Certo, lo sa bene che ha detto così solo per allentare la tensione, ma se la ragazzina glie la mette in quel modo come fa a rifiutarsi? Ricambia lo sguardo nocciola con un'occhiata meno dura, poi pensierosa, infine rassegnata e dopo qualche istante annuisce brevemente:
“patti chiari: al primo cenno di pericolo prendo e me ne vado”. Potrebbe aggiungere un migliaio di precisazioni: che non intende prendersi la responsabilità per loro, per cominciare; oppure che sarebbe meglio se fosse lei a prendere le redini del gruppo, ma sanno tutte alla perfezione cosa accadrebbe se intaccassero la leadership di Ayame, o accennassero alla loro differenza di rango.
Ci vuole poco a questo punto per fissare un ritrovo: giusto il tempo di passare a casa a prendere l'attrezzatura, e la squadra si sarebbe inoltrata nella bruma indistinta di Kiri alla ricerca di fortuna.
post schifido, mal di testa feroce =.="