Contatto, Role tra .Melo e ~Angy.

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view post Posted on 1/8/2016, 07:38     +1   -1
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Fuyuki Hyuga. Un nome per alcuni, un timore per molti altri.. e un prezioso alleato per pochi. Tra questi vi era sicuramente il Sandaime Hokage, la quale già diverse volte aveva avuto prova della ferrea fedeltà che legava il giovane alla Foglia. Eppure, malgrado le sue promesse e le parole spese durante il loro ultimo incontro, qualcosa non andava. Konoha - e lei in particolare - non aveva più ricevuto notizie riguardanti Fuyuki o Chiaki. Da diversi mesi ormai, da ancora prima che le salamandre di Hyou fossero quasi riuscite a radere al suolo il villaggio, dei due si erano praticamente perse le tracce. Di ninja sguinzagliati alle loro calcagna ce n'erano parecchi, ma nessuno di loro era riuscito a fare rapporto con in mano uno stralcio d'informazione. I due Hyuga dovevano essere davvero abili nel depistare le indagini.. o, come il buon senso avrebbe suggerito sicuramente ad Akane, doveva esser successo qualcosa.

Nemmeno Rejā, il furetto che l'eremita dei mustelidi aveva lasciato a disposizione della kunoichi affinché badasse a suo figlio e fungesse da intermediario per i loro incontri, non sembrava sapere nulla delle condizioni del fratello. Ciò ovviamente lasciava sorgere non pochi sospetti sul conto del nukenin, pensieri che tuttavia andavano in netto contrasto con quanto egli stesso aveva dimostrato fino a quel momento. La sua lealtà a Konoha era indiscutibile.. ma allora perché non si era più fatto vivo, né aveva alzato un dito per fermare la Pantera durante il suo folle attacco? Domande destinate a rimanere senza risposta ancora a lungo, finché la figura di Fuyuki avrebbe continuato ad essere quella di un fantasma.
Soltanto diversi mesi dopo la ricostruzione del villaggio qualcosa sarebbe cambiato. Il Sandaime avrebbe di certo notato l'assenza del furetto - come avrebbe potuto non farlo del resto, l'apprensione di Hikari per la scomparsa di Yūjin era alle stelle - e ciò poteva lasciare ben sperare. La palla di pelo di un colore marroncino sarebbe tornata pochi giorni dopo. La donna lo avrebbe rivisto proprio in compagnia del figlio, comodamente adagiato sulla sua spalla. I suoi occhi tuttavia non sarebbero stati sornioni come al solito, ma specchi traboccanti d'un desiderio ben palese. Aveva bisogno di parlarle con urgenza, ma non poteva far altro che attendere ch'ella trovasse il momento giusto per affrontare la questione a quattr'occhi, senza la scomoda presenza del ragazzino dalla chioma dorata.

 
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view post Posted on 9/8/2016, 20:23     +1   -1
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GdrOff// Continua dallo "Studio" // GdROn

*Come molte volte prima di allora varcando la soglia il suo sguardo sorvolò sul disordine e si poggiò direttamente sulla gabbietta sistemata in angolo, vuota. Hikari era impegnato in una missione D non molto distante dal villaggio e sarebbe rientrato la mattina seguente ma pur sapendo questo Akane aveva sperato di trovare il furetto a poltrire in camera. Era un bambino impegnativo il biondino, più di quanto avesse mai potuto immaginare il povero Rejā ma entrambi dovettero ammettere che stava crescendo in fretta, adesso era un Genin e anche se questo lo portava ad allontanarsi con lui c'erano i suoi compagni e il sensei. *

(sarà stato così diligente da seguirlo di nascosto durante la missione?)

*Il realtà era molto più probabile che la piccola palla di pelo si fosse preso un giorno libero e avesse deciso di rintanarsi altrove visto che l'ultima volta Ayumi, l'assistente dell'Hokage, lo aveva svegliato brutalmente perchè doveva rifare il letto. Così come era entrata uscì, avrebbe parlato con il mustelide il giorno seguente.*


* * * *


*Erano le prime luci dell'alba quando qualcuno tirando le lenzuola cercò di svegliarla da un sonno di per se già difficile e seppur controvoglia si costrinse a svegliarsi e tirarsi su. Con la bocca impastata dal sonno e il viso stropicciato aprì un occhio ma pur invitando il figlio a calmarsi non riuscì a farlo sedere accanto a se.*

"Mamma mamma, svegliati. Dai mamma, non trovo Yūjin, l'hai visto mentre ero via?"

"Mhgn.. che c'è tesoro, mh no pensavo fosse con te.. ma che ore sono? Kami, domani devo alzarmi presto.. La missione com'è andata, tutto bene?"

"Si si il sensei ha detto che farà rapporto più tardi ma mamma come facciamo con Yūjin, e se gli è successo qualcosa?"

*Era visibilmente agitato per la scomparsa del suo animaletto e cogliendo la delicatezza del momento Akane non potè ignorarlo. Scoprendosi quindi si alzò e abbracciandolo arrivò a baciarlo sulla zazzera bionda.*

"Mannò tranquillo vedrai che starà bene, domani lo cercheremo insieme d'accordo? Adesso corri a lavarti e fila a letto."

*Terminando con una pacca sul fondoschiena incentivò il suo andare e annuendo il ragazzino tirò su con il naso. Era riuscita a calmarlo e pur restando in pensiero per le sorti della bestiola fece come le aveva detto la mamma; nel giro di mezz'ora fu a letto e l'Uchiha non potè che essere invidiosa di come era crollato nel mondo dei sogni. Scuotendo la testa gli diede il bacio della buona notte e chiusa la porta si rassegnò all'idea di dormire, tra meno di tre ore avrebbe dovuto presenziare in un'importante riunione con il consiglio ed essere al tempo stesso presente in studio per il normale orario d'ufficio.*

(senza i cloni sarei perduta, chiunque abbia inventato questa tecnica ha tutta la mia ammirazione.. un po' meno quando li dissolvo e mi arriva il contraccolpo di stanchezza ma insomma, non si può avere tutto dalla vita no?)

*Così in vestaglia com'era si sistemò alla scrivania e iniziò a ripassare gli argomenti del giorno e degli appuntamenti che avrebbero richiesto al sua presenza.*


* * * *


*Mi piacerebbe poter dire che la situazione si risolse la mattina seguente ma purtroppo non fu così e nei giorni che seguirono nemmeno la madre riuscì a placare l'agitazione di Hikari. Affezionato al furetto non riuscì a farsene una ragione e anche se per motivi diversi anche Akane iniziò ad impensierirsi. Se il mustelide era scomparso improvvisamente le ragioni potevano essere solo due, o gli era successo davvero qualcosa - e non certo un agguato di qualche cane come pensava Hikari - ma di malintenzionati armati, oppure era stato richiamato all'eremo, il che era un buon segno, significava che c'erano novità su Fuyuki.*

"Lo so cosa avevo detto ma adesso proprio non posso tornare a cercarlo, non puoi farti aiutare dai tuoi compagni ooo non so, ecco, chiedi ad Hachi-sensei. Sono sicura che ti aiuterà più che volentieri, vero?"

"Ma-io, veramente.. "

*Restando alle spalle di Hikari il Sandaime unì le mani in segno di ringraziamento e con un sorriso furbo stampato in volto si allontanò. Sollevando le spalle lo Yamanaka si fece coraggio, non amava perdere tempo, aveva mille altre cose da fare all'ospedale ma non poteva nemmeno voltare le spalle a quel ragazzino che iniziava ad amare come fosse figlio suo. *

"Allora, dov'è che non avete ancora cercato?"

"Da questa parte!"

*Avendo già fatto perlustrare tutto il villaggio con ben altre forze Hachi sapeva già in partenza che sarebbe stato un buco nell'acqua eppure a fine giornata arrivò la sorpresa. Rejā sgattaiolò fuori da alcuni cespugli nel parco e per un'ora buona fu costretto tra le coccole e i rimproveri contrastanti di Hikarikage. Del suo ritrovamento Akane fu avvisata quella sera stessa e quando si ritrovò faccia a faccia con il furetto capì dal suo sguardo che qualcosa non andata: sembrava avere molte cose da dirle ma ovviamente non poteva farlo in presenza del bambino. *

"Dove ti eri cacciato, hai avuto notizie da Fuyuki?"

*Alla prima occasione non perse tempo e assicurandosi che il piccolo non fosse nei paraggi andò dritta al sodo.*

 
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view post Posted on 10/8/2016, 21:39     +1   -1
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L'occasione di poter finalmente stare per conto proprio ad oziare, senza la pressante presenza di Hikari a mettere i bastoni tra le ruote ai suoi programmi, fu un toccasana per la salute mentale del furetto. Ovviamente non aveva potuto nulla quando, una volta rientrato, il ragazzino l'aveva trattenuto per sgridarlo, pur senza dimenticare di mostrargli affetto; ma il momento di adempiere al suo vero compito era finalmente giunto e non si tirò indietro, quando la kunoichi a capo della Foglia riuscì a trovare il modo di incontrarlo in privato.. anche se, a dirla tutta, avrebbe sicuramente preferito godersi un po' di meritato riposo dopo gli ultimi giorni trascorsi all'eremo.

- Sì, e anche abbastanza urgenti a quanto pare. - iniziò con fare annoiato, quasi come fosse estraneo all'intera faccenda; la realtà non era poi così distante da quel pensiero, o almeno lui lo credeva. - Innanzi tutto dovrei spiegarti la situazione, cioè insomma, il motivo per il quale non si è fatto vivo fino a questo momento..

Sembrava in difficoltà nella scelta dell'approccio da usare. Che fosse pigrizia o semplice disattenzione, questo Akane non poteva saperlo. In realtà Rejā era soltanto frustrato, deluso per essere stato tenuto all'oscuro dalla verità fino ad allora. Dopo il coma di Fuyuki l'eremo si era chiuso su se stesso, come un riccio, impedendo a chiunque di entrare nel suo confine. Estranei o amici, poco importava. Anche se comprendeva bene i motivi che avevano spinto Chiaki ad adottare un simile atteggiamento di prudenza, il fatto di essere stato costretto ad adempiere al ruolo di badante era per lui motivo di collera, specialmente con tutte le difficoltà che i suoi fratelli avevano dovuto affrontare.

- Solo da qualche settimana Fuyuki-chan si è ripreso da diversi mesi di coma, in seguito ad una malattia e ad un combattimento in cui, insieme a Chiaki e Takayoshi, è riuscito a sconfiggere uno di quei nukenin.. com'è che si chiamava? Sanzu, forse? - continuò, abbozzando uno sbadiglio sul finale.

Se da un lato l'Uchiha avrebbe potuto gioire della notizia riguardante la morte di quel verme, da un altro avrebbe sicuramente trovato curiosa la menzione sul jonin dalle iridi smeraldine. Da quando era partito per dare la caccia a Namida, quasi un anno addietro, non aveva più ricevuto informazioni sul suo conto. Forse il furetto avrebbe potuto placare le sue curiosità o, perché no, avrebbe potuto farlo lo stesso Hyuga. Adesso che era tornato in circolazione avrebbe sicuramente potuto aiutarla a risolvere le numerose problematiche che la tormentavano. Quasi anticipandola però la bestiola riprese il discorso.

- Insomma, dopo aver saputo di quanto accaduto a Konoha in seguito all'attacco della Pantera, lui e Chiaki sono subito entrati in azione. Adesso vogliono vederti quanto prima. Stando a quanto mi è stato riferito, sono entrati in possesso di preziose informazioni su Akatsuki.. e su Hyou. Specialmente su come stanarlo. - riuscì ad essere serio questa volta, o perlomeno era ciò che il suo sguardo dimostrava in quel momento.

Sapeva che con quelle notizie avrebbe sicuramente catturato l'attenzione della donna che aveva di fronte, ma per il momento non sembrava intenzionato a divulgare più dettagli del dovuto. Del resto, il fatto che lo stesso Fuyuki stesse insistendo per vederla personalmente poteva significare solo che le informazioni di cui era entrato in possesso fossero qualcosa di veramente rilevante. In fin dei conti la sua presenza in Akatsuki era stata quasi inutile su quel fronte, o almeno fino a quel momento. Evidentemente la situazione doveva essere cambiata, specialmente dopo quanto era accaduto a Konoha, messa sotto torchio dall'ambizione di quel folle.

 
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view post Posted on 16/8/2016, 23:48     +1   -1
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*Affamata di notizie rimase ad ascoltare il furetto con molta attenzione faticando tuttavia nel farsi un'idea ben precisa dell'accaduto così come della reale voglia di quella creatura di aiutare allo scopo; Rejā infatti sembrava contrariato e non potè biasimarlo - a nessuno piaceva essere escluso, men che meno dalla propria famiglia - nonostante tutto però alla fine la bestiola riuscì ad essere collaborativo e a spiegarle cosa era accaduto a Fuyuki e all'eremo. Hyuga e consorte avevano combattuto e sconfitto Sanzu, l'unico esterno che sapeva del loro doppio gioco in Akatsuki ma cosa ancor più sorprendente fu il sapere del coinvolgimento di Takayoshi; l'anbu, nonchè padre di Chiaki era partito molto tempo addietro per mettersi sulle tracce di Fuyuki ma erano da molti mesi che non faceva avere sue notizie e le squadre mandate sulle sue tracce non erano state in grado di riportare nulla di utile. Era come scomparso.
Akane non seppe se gioire o meno di quella notizia, se li aveva trovati e avevano combattuto insieme significava che aveva capito cosa c'era dietro il tradimento dei due: ma se aveva compreso perchè non aveva fatto ritorno?*


(Che abbia preferito restare con loro all'eremo?)

*Lasciando sfogare per un attimo la parte più ottimista di lei Akane immaginò Takayoshi insieme ai due consorti e la loro prole fino a formare un quadretto familiare davvero invidiabile. Nella luce calda di quell'abbraccio però quasi all'istante apparvero delle ombre, delle venature ad incrinare quel clima sereno e fantasioso; tornando con i piedi per terra la scena iniziò ad accavallarsi ad una seconda, più ombrosa e infelice - quasi contrapposta - ovvero quella di un Takayoshi deluso e amareggiato per non essere stato incluso in quello stesso nucleo familiare. Immaginò un uomo solo, adirato con il mondo e con lei, il suo Kage, per avergli tenuto nascosta la verità.
L'idea che fosse morto nello scontro non la sfiorò nemmeno per un momento, era troppo presa dall'apprendere tutte le novità e quando sentì che l'eremita aveva indizi su Hyou non ce ne fu per nessuno. La sua espressione concentrata si fece sorpresa, le iridi scarlatte s'accesero di nuova luce e infine un brivido lungo la schiena la colse impreparata.
L'ora della caccia si faceva sempre più vicina.

Concordati i termini per un incontro Akane lasciò che il mustelide tornasse a vestire i panni di Yūjin, questo per almeno un paio di giorni di fila, conoscendo Hikari sapeva con certezza che non lo avrebbe perso di vista per più di dieci minuti e non era il caso di metterlo di nuovo in allarme in un lasso di tempo così breve.*


* * * *


*Nell'attesa di quel momento il Sandaime visse piccoli momenti colmi d'ansia e trepidazione risultando a tratti distratta. L'unico ad accorgersene per sua fortuna fu Hachi che anche se visibilmente preoccupato non indagò più del dovuto. Quando poi il giorno prefissato giunse e Akane mise finalmente piede tra quelle rovine, sentì di avere tutto sotto controllo, aveva avuto tutto il tempo per metabolizzare la notizia della malattia di Fuyuki, delle difficoltà che aveva affrontato ma anche e soprattutto su ciò che doveva comunicarle.
Lasciate un paio di copie al palazzo arrivò con un leggero anticipo e assicurandosi di non essere seguita il suo ultimo pensiero prima di avvertire quella presenza tanto familiare, fu proprio in merito alle notizie che attendeva su Hyou: sperò in qualcosa di concreto, dopo tanto mentire non avrebbe sopportato da lui notizie inutili quanto quelle fornite da Kairi. *


    Tre giorni più tardi, Tempio Kinshu
    ore 23:50

*Ogni cosa sembrava fissa al suo posto e immutata dal loro ultimo incontro, lei di nuovo vestita completamente di nero e nell'aria quell'inconfondibile puzza di fumo. E anche se per ragioni diverse, perfino l'oscurità attorno a lei pressava con la stessa intensità di allora.*

"Hai intenzione di mandarmi qualche altra copia come l'ultima volta? Stavolta potrebbe andarti molto peggio.."

*Quando lo sentì avanzare insieme a Chiaki, con una mano scostò l'ampio cappuccio permettendo alla flebile luce argentata della luna di specchiarsi nei suo nuovi occhi. Pur essendo stato in coma e avendo fatto a tutti gli effetti una vita da eremita, quella probabilmente non fu una grande sorpresa per i due Hyuga, le notizie sul suo conto ormai si spargevano con una facilità incredibile e purtroppo non si diffondevano solo quelle positive. L'attacco di Hyou di Akatsuki ai danni della Foglia aveva fatto il giro del mondo ninja insieme anche però a quella della sua fuga, le due cose erano inscindibili. Quell'esito poteva essere visto in modi diversi e se da una parte lo Yōkai di Konoha era stato in grado di respingere l'offensiva, era altrettanto vero che non era stato in grado di eliminare la minaccia e che la stessa era tutt'ora a piede libero, pronta ad bruciare un nuovo villaggio nel nome di folli convinzioni.*

(Chissà cosa penserebbe Fuyuki se sapesse che l'ho lasciato andare di proposito..)

*Si fidava di Fuyuki. Più di tutti si era sacrificato per il bene del villaggio eppure adesso che erano di nuovo faccia a faccia sentiva di non potergli parlare apertamente come in passato. Colpa del troppo tempo trascorso senza avere sue notizie, colpa della prudenza e dell'innegabile verità che anche lei era umana e debole ai pregiudizi. Dopo aver confessato tutto ad Hachi, era stato proprio lui, il suo braccio destro e consigliere a metterle in testa quei dubbi e anche se Rejā le aveva dato finalmente una giustificazione per la mancata presenza del jonin, lei non riuscì a vedere in quell'uomo la stessa dedizione e purezza d'animo di un tempo.*

"Ho sentito che hai avuto qualche imprevisto di cui occuparti anche se dubito sia stato anche solo vagamente simile all'inferno che si è scatenato alle nostre porte."

*Un inizio duro il suo ma non lo fece di proposito e infatti poco dopo corresse il tiro chiedendo della famiglia e in particolare di Chiaki che doveva aver passato momenti terribili con lui fuorigioco per quella fantomatica malattia.
Prima di inoltrarsi in discorsi più seri quindi chiese maggiori dettagli in merito al coma e un sorriso amaro sfuggì al suo controllo.*


"Lo dicevo io che prima o poi il fumo ti avrebbe ucciso, quanto vicina ci sono andata?"

*Introducendo quel discorso il suo sguardo si spostò automaticamente sulla compagna - moglie anzi - si corresse ricordando e notando la fede in legno che entrambi portavano all'anulare. *

"Chiaki.. quanto sei cresciuta, sei una donna ormai. Forse non occorre ma vorrei ugualmente ringraziarti per esserti preso cura di lui, non deve essere stato facile da sola. "



Edited by ~Angy. - 21/8/2016, 17:50
 
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view post Posted on 20/8/2016, 14:43     +1   -1
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Il fatto che il Sandaime avesse scelto il Tempio Kinshu per il loro incontro aveva del nostalgico, l'eremita avrebbe quasi giurato di essere mancato alla donna, durante l'ultimo anno. Come l'ultima volta giunse puntuale, nascosta dietro un mantello scuro che ne celava i lineamenti. Ai tempi lo Hyuga aveva mandato avanti un bunshin per accertarsi dell'identità della nuova arrivata, ma in quel caso, memore di quanto accaduto, Akane lo provocò ironicamente. Avendo ricevuto le conferme che desiderava Fuyuki non poté che farsi avanti, seguito da Chiaki, con un sorriso compiaciuto stampato in volto. Non appena la kunoichi ebbe scoperto il viso, gli occhi cerulei del jonin ebbero modo di incontrare quelli di lei, ammantati del cremisi tipico dello sharingan. Le voci che aveva udito sul suo conto erano dunque fondate e il giovane fu più che lieto nel vedere la donna finalmente nel pieno delle sue forze.

- Fa piacere vederti nuovamente intera. Sai, l'ultima volta sapere di non essere visto mi aveva un po' messo a disagio. - iniziò così, permettendosi persino di scherzare, ma del resto non era semplice approcciarsi ad una vecchia conoscenza dopo tutto quel tempo.

D'altro canto, l'Uchiha mise immediatamente a nudo il fatto che la Foglia non avesse trascorso un buon periodo. Durante l'ultimo mese Fuyuki si era chiesto più volte come fosse realmente andata la faccenda, cercando persino di mettersi nei panni della donna che aveva di fronte; sentire sulle proprie spalle il peso della morte dei propri uomini non era affatto piacevole, persino lui aveva avuto modo di sperimentarlo durante il conflitto consumatosi tra le cime della Nuvola. Lui stesso si sentiva in parte responsabile per l'accaduto e da diverse notti ormai conviveva con la frustrazione di non aver potuto sventare una simile strage.
Si chiedeva cosa potesse pensare di lui la kunoichi che aveva davanti. La conosceva abbastanza ormai, sapeva quanto potesse essere guardinga e riflessiva. Qualità positive le sue e, anche se a volte avrebbe preferito vederla con un po' più di polso nelle decisioni da prendere, la apprezzava profondamente come leader. E lei dalla sua bocca avrebbe udito soltanto la verità, notizie buone, altre ben più cattive che in ogni caso l'avrebbero messa al corrente degli avvenimenti di cui purtroppo era all'oscuro.

- Più di quanto tu possa immaginare. - ribatté il giovane alla battuta, abbozzando un sorriso spento mentre la conversazione sul coma e le difficoltà affrontate da Chiaki volgeva al termine.

Il momento di entrare finalmente nel cuore del discorso era giunto. Con calma l'eremita si concesse un tiro della propria sigaretta, prendendo parola solo dopo che lingue di fumo grigiastre si furono alzate nel cielo vestito di stelle.

- Per fortuna la minaccia di Sanzu è stata sventata.. anche se ad un prezzo molto salato. - si fermò, indeciso sul come proseguire; le parole venivano meno, i pensieri gli rimanevano strozzati in gola. - Takayoshi è morto.

Il vento soffiò, scostando le punte della chioma disordinata dello Hyuga. Il coprifronte rigato risplendeva sotto la luce lunare, ma lo stesso non poteva dirsi dei suoi occhi, spenti e desolati nel ricordare quanto era accaduto fuori dalle mura di Tanuma. Lui e Chiaki le raccontarono tutto, senza risparmiare dettagli; dal modo in cui Fuyuki era stato tratto in inganno e sfidato dall'uomo dalle iridi smeraldine, agli ultimi ricordi della compagna, l'unica ad aver effettivamente ascoltato le sue ultime parole. L'argomento passò poi a quanto accaduto dopo il suo risveglio dal coma; l'attacco di Jagura aveva scosso l'eremo dal profondo, mietendo parecchie vittime e distruggendo le bellezze di quel piccolo angolo di paradiso. Anche in quel caso il nemico era stato ucciso, ma le ferite di quello scontro bruciavano ancora nel cuore dei due amanti.

- Dopo la morte di Jagura, siamo stati costretti a recuperare le forze e rimettere in sesto l'eremo.. prima di incontrare Hyou.

Anche il racconto che seguì fu pregno di dettagli e, soprattutto, di impressioni riguardo la diffidenza che la Pantera aveva mostrato nei loro confronti. Per la prima volta Fuyuki esternò al Sandaime le proprie perplessità su quanto conveniente fosse ancora vestire le nuvole rosse per loro, adesso che il leader dell'organizzazione covava simili sospetti nei loro confronti. Scoprire invece che l'Hokage fosse a conoscenza del fatto che il covo nel Paese della Pietra fosse stato abbandonato non lo stupì più di tanto. Il coma l'aveva tenuto lontano dai giochi politici per quasi un anno ed era normale che, specialmente dopo la distruzione della Foglia e la minaccia ai grandi villaggi, numerose squadre di shinobi e ANBU fossero state inviate al fine di stanare il nido delle serpi.
Quando giunse invece il momento di entrare nello specifico, gli occhi dello Hyuga si fecero magnetici, quasi come se volessero catturare con il solo contatto visivo quelli della sua interlocutrice.

- Il suo nome è Ryu Yotsuki. Ex shinobi di Kumo e, se le mie deduzioni sono esatte, ANBU al servizio del villaggio prima del suo tradimento. Consultando il registro dei ricercati, abbiamo scoperto che la Nuvola sospetta che sia morto. Nessuno immagina che in realtà sia lui a nascondersi dietro la maschera di Hyou. Al momento è lui il leader di Akatsuki e, da quanto ci ha riferito, la distruzione di Konoha è servita solo come mera dimostrazione di forza per ottenere il trono un tempo occupato dal Folle. - iniziò a commentare, pronto a rispondere ad eventuali perplessità della kunoichi.

Passò poi a sviscerare quanto sapeva sulla composizione di Alba. Dopo la morte di Jagura, l'unica persona di cui aveva ricevuto notizie da Hyou era Tensai Takei. Di altri membri, come Shogun Hyuga o Kyo Okito non possedeva alcuna informazione. Forse erano ancora in vita o magari erano stati uccisi, come suggeriva la versione raccontata dallo stesso Yotsuki. Ahimè, i membri di Akatsuki e la nuova ubicazione del suo covo rimanevano un mistero persino per i due shinobi infiltrati nell'organizzazione. Passò poi a spiegare i piani di Alba, o quantomeno ciò che la Pantera aveva rivelato. La presenza delle spie nascoste nel grembo della nuvola, prossimo bersaglio della follia di quell'uomo, fu quindi confidata all'attenzione del Sandaime, forse fin troppo bombardata di notizie negli ultimi minuti.

- Non saprei dire con esattezza quando ciò avverrà, tuttavia.. ma passiamo al piatto forte. - fece una pausa, buttando al suolo il mozzicone di sigaretta ormai completamente consumato. - Conosciamo l'ubicazione dell'eremo delle salamandre.

I suoi occhi di ghiaccio dicevano il vero e la stessa kunoichi dalle ciocche corvine avrebbe potuto udire le informazioni più succulente dalla bocca di Chiaki, colei che, a differenza dei presenti, era stata personalmente all'interno del vulcano che ospitava il popolo delle salamandre. Si fece da parti quindi lo Hyuga, lasciando che fosse la compagna a spiegare ciò che doveva, ma tenendosi in ogni caso pronto a rispondere ad eventuali perplessità da parte dell'Hokage.

 
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view post Posted on 20/9/2016, 06:04     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Da una Lacrima di Luna

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Pensava di poter trarre un vantaggio a loro favore dalla conversazione con Ashi, oltre al fatto che era comunque contenta delle sue condizioni ottimali. La follia di Hyou poteva aver raggiunto veramente epiloghi a lei sconosciuti, viste le ultime parole che le aveva rivolto. Non aveva fatto in tempo a tornare a casa che già insieme al suo consorte era dovuta ripartire, consci delle responsabilità che comportava continuare il loro doppiogioco. In realtà Chiaki si era persino meravigliata che Fuyuki la volesse portare con sé. Non perché si sentisse da meno nei suoi confronti quanto per il fatto che avesse sempre preso unicamente lui le redini di quella missione suicida, pronto a dare tutto se stesso per il villaggio che l’aveva allevato. I loro occhi avevano già messo a fuoco la figura ammantata di nero già a chilometri di distanza, godendosi secondo dopo secondo l’attesa del loro avvicinamento. Per quanto fossero stati all’erta per tutto il tragitto l’eremita raggiunse la radura abbastanza tranquillo, come se ormai fosse una consuetudine quell’incontro. La Hyuga invece era piuttosto curiosa di rivedere l’Hokage, visto che il loro incontro risaliva a ben quattro anni prima, quando aveva varcato la soglia del suo studio nella sua versione più timida ed impacciata. Chissà se si ricordava bene di lei? In fin dei conti per quanto non apprezzasse i metodi delle grandi nazioni per allevare i nuovi ninja aveva sempre reputato quella donna un gran esempio. Ricordava ancora quando aveva proclamato il suo discorso in piazza contro quell’essere di nome Watashi, lei era stata una delle poche a non credere a quelle false illusioni, carica di un’esperienza che andava ben oltre a quella di chiunque altro. Si teneva qualche passo dietro al suo amato, soggetta alla formazione che solitamente tenevano durante le missioni per conto di Akatsuki, ma quando il sensei arrestò il suo percorso lei lo affiancò da sua pari. Finalmente ebbe modo di vedere quegli occhi rossi, segno distintivo per eccellenza dei membri del clan Uchiha. Chissà perché li teneva attivi? Che stesse in guardia anche lei? I due ninja si scambiarono una sorta di botta e risposta, lasciando la diciassettenne piuttosto colpita dal loro modo di fare; sembrava quasi che due amiconi si stessero incontrando alla taverna dopo tantissimo tempo che non si vedevano e quella sensazione metteva nostalgia visti i tempi che correvano. Lei stessa non aveva più avuto modo di essere così genuina. Da parte sua si limitò ad un piccolo inchino in segno reverenziale, complice la buona educazione inculcata da sua madre fin dalla tenera età.

- E’ un piacere rivederla Akane-sama - disse rimanendo piuttosto rigida per quell’incontro.

Quasi non voleva credere di aver usato tanta formalità ma in fin dei conti quanto conosceva quella donna? Per un istante prevalse la sensazione del sentirsi di troppo ma poi riflettendo ricordò immediatamente l’oneroso compito che le era stato assegnato in quell’incontro. Hyou, l’Eremo delle Salamandre ed i loro figli erano tutte questioni degne di nota dove lei per prima avrebbe dovuto intervenire con le notizie che portava. La fanciulla era contenta che l’Hokage non avesse avuto ripercussioni fisiche durante il conflitto con il leader dell’Akatsuki, anche se immaginava quanto lavoro si fosse dovuta sobbarcare per il disagio che si era venuto a creare. Quante vite innocenti avevano spezzato quelle creature insieme al loro eremita? Lasciò immediatamente sprofondare quelle immagini piene di tristezza prima che ne venisse coinvolta sentimentalmente. Fu così che si buttò sul racconto dei fatti di quel terribile periodo di coma senza tralasciare nessun dettaglio. Sanzu aveva contaminato la vita di ognuno di loro due in modo diverso, chi più e chi meno. Nemmeno lei sapeva come aveva fatto a trovare la cura ed era quasi certa che la porta che avesse varcato e ciò che avesse azzardato un giorno le si sarebbero rivoltate contro, nonostante cercasse di non pensarci.

- I bambini stanno bene grazie al cielo... o quasi. Amane è uscita parecchio turbata dallo scontro con K - intervenne la ragazza dalla chioma blu, cercando di seguire il discorso dei due ninja più esperti.

Non avrebbe mai pensato di dire quella frase con una tale superficialità senza il pericolo di cadere in depressione da un momento all’altro. Sembrava quasi che la sola presenza di quella donna le avesse dato la forza di proseguire, la speranza che tutto sarebbe andato per il meglio, adesso che c’era lei.

- Ho dovuto proteggere l’eremo per tutta la sua assenza e studiare una cura per riportare Fuyuki tra noi. Mi dispiace Akane-sama se siamo venuti meno in un momento di tale bisogno ma Mujinahen è stato il primo a nascondermi ciò che lui conosceva da tempo - disse sentendosi inutile per il suo mancato intervento durante lo scontro - Isolare, ripiegando l’eremo sulla protezione dello stesso mi è sembrata la cosa più saggia da fare in quel frangente.

Nemmeno lei sapeva se quella fosse stata la mossa più adatta ma era la prima che le era saltata in mente e con tutti i problemi che aveva da gestire la reputava anche fin troppo affidabile.

- Non mi devi ringraziare. Va bene così - disse arrossendo ai complimenti dell’Hokage e sbracciando agitata in segno di negazione.

Da quanto tempo non diventava rossa più in quel modo? Quasi non lo rammentava. Per un attimo le sembrò quasi di sprofondare nei ricordi. Quando era cambiata così tanto? Non se ne rendeva nemmeno più conto. Effettivamente era cresciuta e non vedeva il villaggio da tanto di quel tempo che probabilmente nessuno si ricordava di lei, nemmeno la sua amica Mirai o molto probabilmente se ne sarebbe ricordata per quelle locandine che giravano con il suo volto e la sua taglia. Il sorriso si spense ma prima che potesse rabbuiarsi il jonin la riportò con i piedi per terra. Udire la freddezza in quelle tre parole le fece mancare il respiro. Silenzio. Un soffio di vento le scostò la divisa identica a quella del partner ma bianca con delle nuvole oro, emblema dell’acerba organizzazione Furikami, ormai andata a rotoli come tutto d’altronde; appoggiata accuratamente sulle spalle a difenderla dalle intemperie.

- Si... Takayoshi certo - sbiascicò quella frase quasi la sua presenza fosse diventata solo fisica in quel momento - Lui non c’è più.

Guardò lontano, con quel suo sguardo vuoto e triste. Poi riprendendosi come se fosse appena stata scossa brutalmente, fissò nuovamente la loro interlocutrice iniziando a cercare qualcosa tra le sue vesti.

- Ma se non chiedo troppo vorrei che tornasse a casa. Lui ha sempre amato Konoha e mia madre - disse allungando un rotolo di medie dimensioni che probabilmente nascondeva sotto le vesti.

Il racconto lo lasciò a Fuyuki, troppo abbattuta per poter esprimere ciò che la sua mente ancora non voleva ammettere. Suo padre era ancora con lei come anche sua madre. Lì sentiva sulla sua pelle, nel fruscio delle foglie degli alberi ma soprattutto li rivedeva ancora nei suoi sogni felici ed insieme. Fortunatamente quella tortura non durò troppo, non più di quella di Jagura. Un disastro dopo l’altro aveva scombussolato sempre di più le loro vite con lo scopo di schiacciarle definitivamente ma senza successo, quello che rimaneva erano solo ferite irraggiungibili, impossibili da curare.

- L’eremo non è un posto più così sicuro... - disse pensierosa la Hyuga ripensando ai due bambini che aveva lasciato a casa da soli in compagnia del sommo tasso questa volta.

C’era così tanto di quel materiale da raccontare che non era difficile perdersi in quei discorsi che aveva udito già diverse volte, anzi persino lei si era incaricata di essere una messaggera di morte. Bastava pensare ad Ashi e alla reazione che aveva avuto nell’udire il suo resoconto al covo delle Nuvole Rosse. Colui che lei pensava di amare probabilmente non era più la persona che aveva conosciuto, non era più l’amico fidato della ragazza dalla chioma blu. Se solo la donna davanti a lei avesse saputo quanto condivideva con quel jonin, se solo avesse saputo che il manto che indossava era un suo regalo come la collana con il dente di lupo che portava tutt’ora al collo, sotto le vesti.. Perché si era comportato in quella maniera? Quella volta non le aveva risposto seriamente ma aveva preferito prendersi gioco di loro e ripiegare in minacce; quello che riesce meglio a un criminale. Non credeva alle storie del voler essere leader. Che cosa ci ha guadagnato? Potere? A cosa serve il potere quando si è soli? Finalmente erano giunti al sodo e la diciassettenne aspettava ansiosa la reazione del capo del villaggio senza proferire parola. Un ANBU preparato come Fuyuki sapeva meglio di lei come allibire con poche semplici frasi i suoi ascoltatori, un punto che avrebbe giocato a loro favore semmai lei non avesse creduto alle loro parole. Avevano passato così tanto tempo fuori da Konoha che ormai nemmeno ricordava che aspetto avesse casa sua. L’argomento seguendo un filo logico si spostò per l’ennesima volta verso i membri ancora presenti nell’organizzazione. Tensai avevano avuto la certezza che fosse ancora presente, anche se da come diceva la Pantera aveva dato la sua completa fedeltà a lui, per quanto ai due membri aveva riferito di non accettare il comando di nessun leader dopo il Folle. Bugie forse... ma da parte di chi? Oppure un semplice ripensamento? Ashi per il momento l’avrebbe tenuta da parte, almeno finché non avessero sviscerato cose più importanti ed urgenti come il fatto che Ryu Yotsuki si fosse visibilmente fissato con Konoha ed Akane Uchiha. Questa volta quando suo marito la tirò in ballo non si sentì minimamente responsabile di quello che avrebbe rivelato da quel momento in avanti, infondo a lui non sarebbe importato nulla glielo aveva esplicitamente detto davanti al compagno.

- L’Eremo delle Salamandre si trova nel Paese della Terra all’interno di un immenso vulcano attivo visibile anche a chilometri di distanza. Ho rischiato di perdermi per essermi avvicinata troppo proprio perché la zona è intrappolata in un infida genjutsu che ti porta a ripercorrere in continuazione la stessa strada. Fortunatamente al tempo sono stata trovata da Hyou e portata in salvo all’interno del covo - disse interrompendosi nel racconto.

Non voleva parlare del nukenin di Kumo in quei termini, non voleva sembrare debole davanti all’Hokage. Lasciò completamente perdere qualsiasi riferimento alla Pantera e al rapporto che aveva stabilito con lui anni addietro e iniziò a sminuzzare precisamente tutto ciò che ricordava dell’incontro. Il loro obiettivo aveva usato un guanto sul suo braccio per farsi guidare finché non avevano raggiunto la destinazione, un immenso cancello roccioso e pieno di fiamme ardenti che sembrava aver preso vita da solo. Quello era il portale che conosceva Chiaki ma non aveva la minima idea se ce ne fossero stati degli altri. Quel posto era immenso, pieno di gallerie e stanze. Lei a malapena sapeva dove si trovasse l’atrio centrale che ospitava Reshef, lo studio medico di Eris e la camera in cui lei ed Ashi si erano cambiate ma il problema principale rimaneva l’ingresso. Ad accoglierli quella volta c’era stata una salamandra nera di piccole dimensioni ma che lo stesso Ryu aveva chiamato sensei, quindi doveva essere qualcuno di potente. Non si tirò indietro nel riferire ogni cosa che reputava importante.

 
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*Apprendere della morte di Takayoshi fu un duro colpo, uno di quelli che tolgono il fiato e che lasciano senza parole. Fu come l'avverarsi improvviso di una di quelle tragiche fatalità che seppur presenti a livello inconscio, sul momento giungevano inaspettate. Ricordava ancora il giorno in cui il padre di Chiaki si era presentato nel suo ufficio pregandola di farlo entrare nelle squadre speciali e ricordava ancora meglio il peso delle menzogne che aveva dovuto sopportare per mantenere la copertura di Fuyuki. Nonostante il coinvolgimento personale dell'uomo in un certo senso fu costretta ad acconsentire all'addestramento e nel giro di poco Takayoshi diede iniziò all'inseguimento dei due Hyuga che oggi lei aveva difronte.
Non avrebbe mai voluto apprendere della sua morte eppure trasportate dal vento e accompagnate da un profondo senso di colpa, quelle parole giunsero ugualmente alle sue orecchie. La sua prima reazione fu ovviamente di sorpresa ma subito tramutò in sincero dispiacere: di riflesso chiuse gli occhi e voltò leggermente il capo, un gesto appena percettibile che tuttavia denotò un certo timore nell'incrociare lo sguardo di Chiaki e il dolore per la sua perdita.
Sanzu era stato neutralizzato ma il prezzo era stato alto e rendendosene conto ricordò le ultime parole che aveva rivolto a Takayoshi, gli aveva fatto con una sorta di avvertimento e sopra ogni cosa ora fu proprio quel ricordo ad attanagliarle il cuore.*

    ".. fa in modo che non debba pentirmene."

*Non era da lei piangere sul latte versato ma quella perdita bruciò più di molte altre. Tanti e troppi shinobi erano morti in quell'ultimo periodo, molti per difendere l'umanità dal tiranno divoratore, altri per difendere il villaggio o combattendo per ideali in cui credevano ma Takayoshi si era spento credendo alle bugie del suo Kage, credendo sua figlia una traditrice e non c'era morte peggiore di quando non si ha per le mani tutta la verità. Sentiva di averlo manipolato, prendere in consegna quella pergamena contenenti le sue spoglie fu il minimo che potesse fare per onorare la sua memoria e sistemato con cura all'interno della mantella, già si vide nel comunicare il decesso alla consorte.*

"Sarà fatto."

(spero che prima di morire almeno abbiate avuto modo di chiarire le cose tra voi..)

*Non volendo toccare ulteriormente quel tasto dolente Akane si limitò a rassicurare la Hyuga con due semplici parole e in quell'esatto istante per analogia non potè che ripensare al corpo che lei stessa desiderava seppellire, quella di sua sorella Ayame. Era stato trafugato dall'obitorio dell'ospedale da un membro di Oto e Hideyoshi aveva promesso di riportarglielo insieme alla testa di Saito: chissà a che punto era il suo piano di rivendicazione e come se la stava cavando il suo pupillo Kinji.
Il discorso poi verté su Jagura e sulla sua disfatta -
una buona notizia finalmente - anche se certo non era costata poca fatica ai due e all'eremo dei Mustelidi. Doveva avere ancora da qualche parte la carta da gioco il simbolo del Joker, una Kappa nera, l'ultimo lascito di Kai, il suo monito e un avvertimento non più necessario.. forse. Esatto perchè quello che impensieriva Kai non era Jagura ma la follia nella mente degli uomini e in fin dei conti di cos'è che stavano parlando i tre shinobi di Konoha nel cuore della notte?*

(Ci sarà sempre una follia da combattere, anche dopo Jagura, anche dopo Hyou..)

*Il mondo ninja era una spirale, un circolo vizioso in cui la storia tendeva a ripetersi prima o poi e la ruota a girare, i regnanti cambiavano e con loro anche le leggi eppure il risultato non cambiava mai. Sempre punto e a capo.
La via del vero cambiamento tuttavia doveva esistere, Keiichi l'aveva intravista e l'aveva soprannominata come "Il sentiero dorato", un qualcosa che per lei era ancora solo un miraggio ma laddove nemmeno i suoi occhi arrivavano, irriducibile il suo cuore credeva. Utopia o meno che fosse infatti avrebbe continuato a lottare nel tentativo di migliorare quel mondo o per darne l'opportunità ai posteri; lo Yokai di Konoha era pronto a farsi da parte e quando sarebbe stato il momento lo avrebbe capito da sè. Un giorno e che si faceva sempre più vicino.

Inutile dirvi poi cosa provò nell'apprendere le buone nuove passate da Fuyuki, finalmente la maschera aveva un nome e con esso un'infinita quantità di informazioni che le era possibile ottenere con la collaborazione di Kumo, finalmente conosceva le origini di Hyou. Anzi, di Ryu Yotsuki.*


"Fantastico, voglio dire, questo cambia tutto."

*Contenendo a stento l'emozione per quelle scoperte la sua mente subito si mise in moto apparendo pensierosa agli occhi cerulei dei falsi nukenin al suo cospetto.*

" Attaccherà Kumo? Mmh.. stento a crederci, non ha alcun senso logico, non dopo essersi schiantato prima su Konoha. La Nuvola è la sua casa, se poi mi dici che è stato anche un anbu vuol dire che conosce le sue difese a menadito e questo significa che poteva.. anzi no, doveva, essere il suo primo obiettivo. Avrebbe avuto l'effetto sorpresa unito a vantaggi di base quindi o è davvero un pessimo stratega oppure vi ha mentito.

Se c'è qualcosa che ho capito combattendoci in prima persona e ascoltando i suoi sproloqui è che non si tratta di un individuo sicuro di sè come può sembrare, la sua arroganza e il suo modo di parlare sono solo apparenza.. è psicolabile e le conseguenze delle sue azioni sconsiderate lo confermano.
"

*In meno di un attimo la bella Hokage stilò un quadro del suo obiettivo unendo le informazioni già in suo possesso alle nuove appena servite su un piatto d'argento. Il meglio tuttavia ancora doveva venire e stavolta fu Chiaki a farle un dono dicendole che sapeva esattamente dove si trovava l'eremo delle Salamandre. A quel punto Akane rimase letteralmente a corto di parole e fissando incredula i due avvertì un'irrefrenabile desiderio di abbracciarli - se non fosse stato per il suo forte senso del pudore probabilmente li avrebbe baciati entrambi sulle labbra. Così nei suoi occhi cremisi tornò a splendere la luce e con il cuore a battere frenetico nel petto stavolta faticò nel trovare le parole per continuare la conversazione. Dischiuse le labbra ma ci mise un po' prima di emettere fiato.*

"Sono mesi che seguivamo la pista dell'eremo senza risultati, questa che mi date è un'informazione davvero preziosa, ve ne sono grata, non sapete quanto. Sento che lo prenderemo davvero, ormai non è più solo un desiderio. Certo non è detto che lo troveremo li ma è un punto di partenza, senza contare che quelle creature hanno da rispondere delle loro azioni al pari di chi le ha evocate. E c'è di più, forse troveremo anche l'ultimo tassello mancante.."

*La terza pista battuta era ovviamente quella di Ashi che grazie alle informazioni ricevute da Kazuto, sapeva essere collegata alla Pantera. Scomparsa al termine della guerra insieme all'uomo, la Foglia non aveva più avuto sue notizie e ingenuamente pensò che valeva lo stesso per i due Hyuga.*

"..prenderemo Ashi Uchiha. Avrete visto di certo la taglia sulla sua testa, sospettiamo sia in qualche modo legata a Hyou, non so in che modo - non è rilevante ai fini della caccia all'uomo - ma se per lui è una parte importante della sua vita è probabile che la tenga al sicuro all'eremo. Arrivare a lei può essere la chiave.. "

*La prenderemo, parole pronunciare di fretta e con una durezza tale da non ammettere obiezioni, sembrava anzi già fatto. Terminando alluse poi al volerla usare come esca ed era in momenti come quelli che saltava fuori "Neko", l'anbu inseguitore che era stata. Ashi per lei era solo un volto su un manifesto, un obiettivo come un altro e non poteva nemmeno immaginare del legame che aveva instaurato con Chiaki o che fosse stata anche lei l'ennesima kunoichi che si era innamorata dell'uomo sbagliato, nel momento sbagliato.*



Edited by ~Angy. - 21/9/2016, 01:59
 
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Separarsi da quella pergamena non era stato affatto facile e dopo una prima resistenza finalmente aveva consegnato ciò che apparteneva a Konoha. Forse il suo era un pensiero un po’ macabro ma avere le spoglie lì con lei l’aveva fatta sentire per una volta forte davanti al mondo, come se avesse una corazza a coprirle le spalle. Fuyuki non l’avrebbe abbandonata mai e questo lo sapeva perfettamente, ma l’amore di un genitore era diverso e recentemente lo stava percependo sempre di più sulla sua pelle, adesso che anche Chiaki era madre.

Spero che adesso tu stia abbracciando la mamma come tanto desideravi

Il resto della discussione venne assorbito abbastanza in fretta dalla bella scura che, senza porre troppe domande dove non occorreva, lasciava sfogare i due Hyuga su tutto quello che avevano vissuto nel loro periodo di distacco dalla Foglia. Quando finalmente il rospo venne sputato e tutte le informazioni in possesso dei sue coniugi vennero rivelate ad Akane un’espressione entusiasta si dipinse sul volto di lei, quasi come se le prime diffidenze fossero totalmente scomparse. Non aveva mai visto l’Hokage in quella versione e avrebbe ridacchiato se non sentisse un tantino di tensione sui suoi muscoli. Forse era una sciocca, ma stando lontana da casa si sentiva ancora più formale nei confronti di chi non vedeva da così tanto tempo. In un certo senso si sentiva in colpa nei confronti del suo villaggio, anche se in quegli anni non aveva fatto nulla di male. Però avevano fatto centro e dentro di lei si sentiva lieta di aver fatto qualcosa di buono per la donna di fronte a lei. La sua energia era rassicurante e si diffondeva nell’ambiente.

- Potrebbe aver tirato fuori Kumo dopo che gli ho risposto in malo modo. Accusava Fuyuki di non aver fatto nulla contro Konoha mettendo in dubbio la sua fedeltà, quando lui è il primo che ha difeso il Villaggio della Nuvola nel conflitto contro Watashi. Avrebbe potuto approfittare di quel momento di debolezza per schiacciare il Paese definitivamente se veramente voleva. Sembra che si sia spinto quasi più verso Konoha per noia che per una vera e propria strategia. Non so se l’Akatsuki ha scelto il leader giusto... di questo passo si autodistruggeranno da soli - commentò pensierosa la fanciulla.

La malafede che aveva mostrato per tutta la discussione la Pantera poteva essere un chiaro segno che li stesse fregando con quel suo giro di parole e la calma improvvisa alla fine del battibecco, e le improvvise buone intenzioni nel voler collaborare. Una persona poteva essere tanto lunatica? Non aveva conosciuto “Il Folle”, o come lo definivano ma l’organizzazione sembrava posseduta da qualche maledizione su chi dovesse occupare il trono centrale. Il leader di Konoha non la pensava poi tanto diversamente come lei. In fondo c’erano tanti tasselli che non portavano e persino la diciassettenne non riconosceva più quella figura che un tempo apprezzava come una guida, come un amico fidato e perché no, persino un fratello. Strinse nuovamente i pugni a quel dolce ricordo del suo passato che la ossessionava ancora. Non poteva quasi credere a ciò che aveva compiuto con le sue azioni sconsiderate, venendo meno ai suoi insegnamenti. Che uomo era colui che abbandonava il suo nindo per il potere? Finalmente il trio aveva tutte le carte in tavola per poter fare un buon ragionamento e sviscerarne un abbozzo di piano. Come quei macchinari a vapore che non trovano mai riposo, il membro più anziano iniziò a tirare fuori tutto quello che le passava nella testa in un fluido monologo. Bastò un nome però per far sgranare gli occhi alla kunoichi dalla chioma blu, un solo appellativo che conosceva più che bene: Ashi Uchiha.

- Ashi non c’era niente - intervenne senza nemmeno rendersene conto in modo duro - In realtà si è solo innamorata della persona sbagliata...

La seconda parte della frase la disse in un sussurro ma udibile da tutti i presenti. Abbassò il viso quasi a non voler farsi vedere, con la frangetta che nascondeva quegli occhi perlacei. Adesso che si trovava davanti al suo Hokage quasi temeva per l’incolumità della ragazza che considerava un’amica fedele. Se lei poteva fidarsi sulla parola di ciò che le aveva raccontato, lo stesso non poteva dirsi per colei che non la conosceva nemmeno, se non per nome. Doveva trovare la forza di dire qualcosa di più concreto se voleva realmente convincere l’Uchiha che aveva davanti. L’ex compaesana non era un oggetto ma qualcuno per lei molto caro.

- Hyou ha abbandonato anche lei dopo questa sua follia. Ashi non sapeva nemmeno dell’attacco a Konoha fino a poco tempo fa quando gliel’ho rivelato. Per quanto abbia scelto la via dell’amore lei ha ancora delle persone care al villaggio che le vogliono bene, non avrebbe mai acconsentito ad un simile gesto se solo l’avesse saputo. Voleva prima parlare con Ryu dell’accaduto per capire cosa l’avesse spinto a una simile follia, rendersi conto da sola di aver sbagliato tutto seguendolo - affermò con tranquillità la giovane, ritrovando la forza di interloquire - Non c’è bisogno di cacciarla, sa perfettamente che ad un azione corrisponde una conseguenza. Ho lasciato una donnola nelle sue vicinanze per comunicare in caso di bisogno.

 
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Certo di aver colto in contropiede la bella Uchiha con le informazioni in suo possesso, il jonin si preparò ad affrontare l’argomento Ryu Yotsuki nel dettaglio. Quanto affermato dal Sandaime non lo sorprese affatto, anzi lui stesso aveva rimuginato più di una volta riguardo ciò che la Pantera aveva affermato con convinzione. La notizia di un possibile attacco di Akatsuki ai danni di Kumo poteva essere una menzogna, oppure la mossa dichi non aveva ancora rivelato quali fossero le carte di cui era realmente in possesso. Per tutto il tempo del loro colloquio, Fuyuki aveva avuto la netta sensazione che Hyou non si fidasse né di lui, né di Chiaki.. un atteggiamento sicuramente previdente il suo, ma che apriva spazio a diverse interpretazioni su quanto aveva rivelato loro in cambio della loro fedeltà. In ogni caso, che si trattasse o meno di una falsa pista poco importava. Il loro compito era un altro e avrebbero dovuto affrontarlo immediatamente, senza concedersi il lusso di procrastinare ulteriormente.

- Che sia vero o no, non ha alcuna importanza. Con queste informazioni possiamo stanarlo e lo faremo prima ancora che possa anche solo pianificare il prossimo attacco.

La sua voce non sembrava ammettere obiezioni, ma era certo che da parte della kunoichi non avrebbe trovato alcuna resistenza; del resto le parole che aveva speso per ringraziare i due Hyuga e la luce che aveva dato un nuovo splendore alle sue iridi cremisi erano la prova di quanto fosse entusiasta all’idea di seguire finalmente una pista che stavolta non avrebbe condotto ad un vicolo cieco. E un sorriso beffardo venne strappato dalle parole pronunciate da Akane per parlare della personalità della Pantera.. arrogante, psicolabile, avrebbe chiuso quel quadretto perfetto aggiungendo “stolto”, ma decise di contenersi.
Fece poi per prendere un’altra sigaretta, ma fu costretto ad interrompersi non appena ebbe ascoltato le conclusioni dell’Hokage e la conseguente reazione di Chiaki. La donna non poteva sapere quale fosse il legame che univa quelle due kunoichi e, a dire la verità, nemmeno Fuyuki era in grado di comprenderlo fino in fondo. Aveva sempre visto Ashi come una stupida ragazzina, una persona sulla quale era meglio non fare affidamento, specialmente dopo quanto successo al povero Yang.. eppure, nonostante tutto, la fanciulla dalla chioma blu continuava a preoccuparsi per lei, trattandola come fosse una sorella. Sospirò, rassegnato di fronte all’evidenza: la sua amata non avrebbe sopportato l’idea di vedere l’amica coinvolta in quella faccenda e francamente nemmeno lui aveva voglia di perdere tempo con Ashi.

- Ashi Uchiha non può essere definita come una vera e propria nukenin. È solo una ragazza accecata dall’amore e penso che venire a conoscenza di quanto commesso da Ryu Yotsuki sia bastato per farle capire di aver commesso un grave errore.. penso sia meglio concentrare le nostre forze per stanare direttamente Hyou. L’eremo delle salamandre potrebbe essere il suo punto debole, in quanto eremita è plausibile venga chiamato in sua difesa qualora dovesse essere preso di mira. - commentò con coscienza, certo che anche Akane fosse a conoscenza delle responsabilità che gravavano sulle spalle di un eremita.

Si avvicinò quindi alla donna, fino ad azzerare completamente la distanza che li separava. Fu allora che, dopo aver acceso una seconda sigaretta, le poggiò una mano sulla spalla, come per infonderle coraggio. I suoi occhi gelidi incontrarono quelli di lei, lasciando che essi leggessero in quello specchio di ghiaccio quanto fosse ardente di determinazione.

- Non ho intenzione di rimanere in disparte questa volta. Ce la faremo, Akane.

Non aveva dubitato minimamente della fiducia che lei riponeva nei suoi confronti, ma in quello sguardo la kunoichi avrebbe sicuramente incontrato lo stesso Fuyuki Hyuga che aveva conosciuto e che, durante gli ultimi anni, era sempre rimasto al suo fianco per garantire alla Foglia un futuro sereno e privo di insidie. Adesso, insieme a Chiaki, dovevano soltanto unire tutte le loro risorse e seguire finalmente la pista apertasi dinanzi a loro.

 
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view post Posted on 2/10/2016, 17:34     +1   -1
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*Quel legame avrebbe complicato le cose, lo sentiva, non era tuttavia quello il tempo per discuterne, così come non lo era per sottolineare quest'altra mancanza da parte loro. Sapevano del tradimento di Ashi - Chiaki aveva ammesso anche di sapere dove trovarla - e per quanto la giovane Uchiha sembrasse essere all'oscuro dei piani della Pantera, si trattava pur sempre di altre informazioni non condivise e in loro possesso da ben prima del coma di Fuyuki. La giustificazione? Amicizia. Forse era vero che andando con lo zoppo si impara a zoppicare eppure, per quanto scettica, Akane si lasciò convincere; il suo silenzio in merito tuttavia avrebbe dovuto far capire a Chiaki che non potevano permettersi il lusso di preferire la salvezza dell'amica alla cattura di Hyou, non era un'opzione possibile e in cuor suo probabilmente la stessa Ashi lo sapeva.*

(.. e questo lo sai bene anche tu Chiaki, l'hai vissuto sulla tua pelle quando hai deciso di seguire il tuo cuore. Conoscevi i rischi così come li conosceva lei e come li ho valutati io a mio tempo. Delle tre sono l'unica a non aver seguito il cuore, sembra.)

*Facendo simili osservazioni e paragoni con un pizzico di malinconia, il Sandaime si limitò ad ascoltare, non annuì nè fece alcun cenno e questo finchè non fu l'uomo ad avvicinarsi: poggiando una mano sulla spalla distolse il suo sguardo dalla consorte e si dichiarò pronto a combattere. Parlò al plurale certo che lo avrebbero fatto insieme ma la verità era che nemmeno lei sapeva dire con certezza quale sarebbe stata la formazione.
Ce la faremo disse lui..*


".. fosse l'ultima cosa che faccio."

*.. rispose lei, era pronta a dare la vita. Aveva già concesso a Hyou una seconda possibilità ma non ne avrebbe avuta una terza. Lo aveva lasciato fuggire nella speranza di scatenare un cambiamento in lui, il fallimento spesso insegna ma non aveva abbandonato i suoi folli piani e anzi, a quanto sembrava ne pianificava di nuovi. Presto dunque la spedizione punitiva sarebbe partita e la formazione avrebbe visto in campo anche lei, il Terzo Hokage.*

"Vi chiedo solo il tempo di riunire e informare il Consiglio, è ora che sappiano di voi e chissà, se avremo successo forse potrete finalmente tornare a casa."

*Per quanto remota quella era una possibilità, tutto sarebbe dipeso dall'esito di quell'incontro dei vertici di Konoha e da come sarebbe terminata la missione.*

 
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Sembrava che le carte fossero state totalmente messe in tavola, quando l'Uchiha concluse con le sue ultime parole. Eppure Fuyuki sapeva di non potersi ancora congedare; non tutti gli argomenti erano stati sviscerati, anzi tra le faccende non trattate vi erano forse le più importanti. Al pensiero di poter far rientro a Konoha senza dover temere lo sguardo dei suoi compagni sul suo viso si dipinse un sorriso nostalgico, ma fu costretto a soffocare precocemente quell'immagine per ritrovare la lucidità necessaria per affrontare le ultime questioni.

- Purtroppo ottenere queste informazioni ha avuto un prezzo. Contando sul fatto che ne fosse già a conoscenza, ho dovuto parlare a Hyou dell'esistenza di Hikarikage. Solo in questo modo ho potuto conquistare la sua fiducia e ottenere qualche informazione sui prossimi movimenti di Akatsuki.

Il suo sguardo era serio, a tratti desolato.. forse però lei avrebbe compreso la necessità che lo aveva spinto ad arrivare a tanto. Fuyuki non era tipo da lasciare incurati certi dettagli e se aveva fatto ricorso ad un certo espediente doveva essersi trovato con le mani legate.

- Perciò occhi aperti, Akane.

Indietreggiò di qualche passo, spezzando il contatto fisico con la donna ma mantenendo i propri occhi incastonati nei suoi, quasi come se volesse leggerle dentro.

- A tal proposito, avremmo un favore da chiederti. Per ottenere queste informazioni abbiamo dovuto esporci parecchio e purtroppo Hyou non sembra l'unico a dubitare della nostra lealtà. Dopo l'attacco di Jagura l'eremo dei mustelidi non è più un posto sicuro per Aiko e Amane.. - parlava con tono preoccupato e del resto come biasimarlo? I suoi figli rischiavano di essere coinvolti in prima persona per faccende che riguardavano un mondo al quale ancora non appartenevano. - Ti chiediamo un aiuto per nasconderli.. Konoha, l'eremo dei rospi, qualsiasi posto va più che bene. Questa farsa ci ha fatto guadagnare troppi nemici e chiunque potrebbe prendere di mira loro per arrivare a noi.

In tutti quegli anni, mai Akane aveva avuto modo di vedere Fuyuki ridotto in quello stato. Impotente, incapace di far fronte al peso che portava sulle spalle, ormai divenuto fin troppo gravoso.. anche lui era disposto a dare la vita pur di garantire la sicurezza della Foglia, ma per la prima volta si vide costretto a chiedere il sostegno della donna che aveva di fronte. Aiko e Amane erano in pericolo e questo rappresentava un rischio che un padre non poteva ignorare.

 
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*L'incontro volgeva al termine eppure v'era ancora un argomento da trattare, il più delicato di tutti: i figli da proteggere. Fuyuki le spiegò che avere quelle informazioni aveva avuto un prezzo, un rischio che si era sentito di prendere e cioè quello di informare la Pantera dell'esistenza di Hikarikage. A quella notizia il lato materno e protettivo di Akane non mancò di manifestarsi, fulminò lo Hyuga con lo sguardo per poi soprassedere quando capì che non aveva rilevato chissà quali informazioni. Ormai la notizia doveva aver fatto il giro del mondo ninja e non occorreva ricordarle di tenere gli occhi aperti, sorvegliato giorno e notte Hikari era forse la persona più sicura al mondo, tra anbu e rospi poteva dormire sonni tranquilli.*

"Il vecchio non avrà problemi ad ospitarli, il Monte Myōboku sarà la loro casa finchè non faremo ritorno, potete stare tranquilli. Forse farei meglio a mandare anche Hikari li, mi inventerò qualcosa."

*Al villaggio nessuno doveva sapere della sua partenza al di fuori del Consiglio e delle squadre speciali, men che meno la voce doveva arrivare a suo figlio, testardo com'era chissà che avrebbe combinato. In circostanze normali lo avrebbe tenuto occupato affidandogli una missione lunga o semplicemente distante da Konoha ma la situazione era tutto, fuorché normale. Gli avrebbe affidato la protezione di Aiko e Amane all'eremo senza un termine prestabilito, in questo modo a sua insaputa i rospi avrebbero vegliato su tutti e tre i bambini fino al suo ritorno.*

5NwNhOh

*Così detto effettuò la tecnica del richiamo e facendo la sua comparsa il rospo armato nel vedere i due di Akatsuki si mise sulla difensiva. Appariva confuso dalla situazione, cosa ci faceva Akane li a quell'ora ad un palmo dai due nukenin?*

"Gama tranquillo, non sono nemici. Ti devo chiedere di andare con loro e scortare i loro figli all'eremo."

"Con questi due, all'eremo, non è uno scherzo vero?"

"Affatto, ti spiegheranno strada facendo. Presto invierò un clone per maggiori direttive e con lui anche Hikari, ho bisogno che teniate al sicuro i nostri figli mentre daremo la caccia a Hyou."

"Oh.. infine il giorno è giunto allora.
Namida, quando vuoi.
"

*Fidandosi del suo eremita il rospo sciolse la guardia e per quanto dubbioso sulla compagnia di viaggio, accettò l'incarico.*

"Sarà meglio andare ora, rischiamo che qualcuno ci veda. Prendete tutto quello che pensate possa tornare utile e tenetevi pronti a partire in qualsiasi momento. Mi farò sentire io, fino ad allora se volete potete restare all'eremo e salutare con calma i piccoli.. "

 
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Non ci mise molto Fuyuki a venirle incontro, dandole man forte nell’argomento Ashi. In fin dei conti lui era quello che conosceva meglio le reazioni di sua moglie quando s’intraprendevano simili argomenti. Chiaki era cambiata si ma non completamente, c’era sempre qualcosa che la legava al passato e a quel suo lato insicuro che aveva dovuto sovrastare per le casualità della vita. Lo shinobi però non usò carinerie, le sue idee sulla moretta erano piuttosto dure, lo si sarebbe notato subito dal suo modo di parlare di lei. Persino la diciassettenne avrebbe potuto fare l’errore di scegliere la persona sbagliata se solo l’eremita non fosse stato una spia ancora al servizio di Konoha. La Hyuga lo aveva seguito in tutto e per tutto, forse abbracciando proprio l’idea che lui fosse l’unica persona che fino a quel momento l’avesse tenuta realmente in considerazione, che si fosse preoccupato per lei e addirittura preso cura di lei nei momenti più bui. Certa gente non poteva capire o magari aveva avuto in dotazione dai Kami un carattere più forte per affrontare la vita da un’altra prospettiva; l’unica ragione che le veniva in mente poteva essere quella. Il silenzio dell’Hokage la mise un po’ in soggezione come il suo sguardo, sentendosi giudicata mutamente. Per la seconda volta nel giro di pochi minuti fu il sensei a riprendere la palla in mano, tornando a dirigere il gioco delle rivelazioni. Con un gesto di confidenza si avvicinò ad Akane e le poggiò una mano sulla spalla, rafforzando la sua fedeltà verso la casa che aveva lasciato da tempo.

- Si Akane-sama avete anche il mio appoggio - affermò la fanciulla non lasciandosi sfuggire l’occasione di far capire la sua determinazione.

Per quanto volesse bene ad Ashi era stata chiara persino con lei: l’evenienza di uno scontro era scontata dopo ciò che aveva fatto Hyou. Le aveva dato l’opportunità di scegliere e schierarsi così da avere ancora una possibilità per poter uscire da quei casini ma sostenendo le Salamandre e il loro eremita l’unica strada che vedeva per la bella Uchiha era a senso unico, verso la disfatta. Andare contro Konoha o fare l’ignava verso le Salamandre? Qualunque scelta avesse fatto la sua vita sarebbe cambiata. La frase in risposta del Sandaime le suscitò una strana emozione. Non aveva mai pensato ad un suo ritorno effettivo al Villaggio della Foglia dopo averla abbandonata. Il pensiero di poter rivedere casa sua, la tomba di sua madre, far conoscere ai suoi piccoli il posto dove erano nati lei e loro padre... c’era qualcosa di magico in quei sogni ad occhi aperti. Chissà cosa ne avrebbero pensato di un posto così grande e con altra gente umana come loro? Aiko forse ricordava qualcosa ma Amane era nata nella foresta e apparteneva ad essa. Poi da quando la pargoletta aveva smesso di dire anche quelle poche paroline che aveva appreso le cose erano cambiate e la situazione forse l’avrebbe messa in difficoltà. Era realmente la scelta giusta da fare? Fu come al solito l’eremita dei Mustelidi a mettere una pietra sopra ai suoi dubbi interiori. Quelle due piccole creature erano in pericolo adesso che entrambi i coniugi si erano definitivamente schierati. Dopo che K era entrato indisturbato in quel piccolo paradiso verde e che Aiko era stato preso in ostaggio da un ex firmatario, nascondere la realtà sarebbe stato solo un suo mancamento come genitore. La confidenza che aveva il castano con la donna dagli occhi vermigli l’aveva portato ad esporsi senza troppi se e ma e di questo Chiaki ne fu grata. Persino dopo aver rivelato la verità l’informazione di scambio che aveva dovuto dare a Hyou per ottenere la sua fiducia non turbò troppo Akane, probabilmente ormai abituata ad aspettarsi di tutto. Se anche lei era madre, la diciassettenne capiva perfettamente cosa potesse sentire dentro quella figura tanto forte ma con un punto così debole.

- Finché Akane-sama sarà nel mirino di Hyou vorrei evitare Konoha... per quanto mi fidi delle misure prese, dopo l’attacco alla Foglia preferisco essere previdente - commentò preoccupata la kunoichi in risposta a ciò che ebbe affermato suo marito.

Adesso che è leader dell’Akatsuki le spie saranno tutte al suo servizio

L’Hokage sembrò pensarla alla sua stessa maniera perché in poco tempo non tardò a dare il suo verdetto. I due piccoli avrebbero abbandonato la loro dimora per introdursi in un altro luogo sacro alleato con i mustelidi anche per il rapporto dei loro due rappresentanti in carica. Il Monte Myōboku sarebbe stato la loro casa fino al loro ritorno.

- Farà bene ad Aiko ed Amane relazionarsi con qualcuno che non siamo noi o un mustelide - commentò la falsa nukenin alla proposta della più anziana del gruppo.

Se da un lato la neo mamma era preoccupata per la reazione dei suoi bambini a quella notizia dall’altra era lieta che l’Uchiha si fosse presa il carico di quel fardello. Forse quell’esperienza avrebbe fatto bene al trio. Componendo dei sigilli che la Hyuga conosceva bene, davanti a lei comparve uno strano rospo con una specie d’armatura. Chiaki non aveva mai visto quel tipo di sutra e riuscì a stento a trattenere l’entusiasmo.

E dopo le scimmie, conosco i rospi... WOW!

La stessa reazione però non avvenne da parte della creatura che sembrò piuttosto turbata dalla presenza di quei due loschi individui, entrambi con una taglia sulla testa e con indosso qualcosa che rappresentava la losca organizzazione che aveva ferito nel profondo la Foglia. Per la prima volta da quando era arrivata Chiaki si spostò dal suo spiazzo e si avvicinò all’animale senza farsi troppi problemi.

- Dai diventeremo presto amici, non fare quel muso - affermò dandogli una pacca sull’armatura e mostrando un sorriso cordiale.

Non si fece intimidire da nessuna reazione la firmataria, che iniziò a fare le più disparate domande a quella buffa evocazione, almeno secondo il suo punto di vista. Dopo aver fatto un piccolo inchino in direzione della donna dalla chioma scura e averla ringraziata per le sue attenzioni riprese il sentiero nel quale erano passati. Prima avessero abbandonato quel posto e prima la loro presenza lì sarebbe diventata solo un ricordo. L’effetto sorpresa non era un opzione, ma una mossa vincente.

Ci rivedremo presto Akane-sama

 
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