| Stava ancora assorta nei suoi pensieri quando sentì una salda presa afferrarla rimettendola in piedi e trascinandola lontano dai sue bambini. Il loro sguardo stupito la accompagnarono per quel breve spostamento da una stanza all’altra dove Fuyuki si rivolse a lei in maniera più cruda e senza troppi giri di parole. La sua fermezza la lasciarono un tantino scombussolata ma non per questo vacillò davanti allo sguardo fermo del marito.
- Si hai ragione... - rispose di rimando, lasciandosi convincere.
In realtà la sua curiosità aveva già iniziato a insediarsi nelle sue viscere già da quando il jonin aveva introdotto la vicenda in maniera così naturale. Però c’erano sempre quelle emozioni sofferte vissute con suo padre a trattenerla, e fu proprio il commento del coniuge a scalfire il blocco interiore.
- Non dovrei metterci molto - aggiunse iniziando ad avvicinarsi alle scale che conducevano al piano superiore, lì dove avevano organizzato la zona notte.
La finestra aperta nelle vicinanze le scompigliò la chioma scura, facendola ondeggiare nella direzione opposta del vento. Fischiò ma il suono che uscì dalla sua bocca fu delicato, non come quello tipico degli allevatori che utilizzavano nei confronti del proprio bestiame. In pochi secondi ad una velocità impressionante davanti a lei comparvero i due gemelli dell’eremo, che la osservavano con i loro occhi curiosi. Yin ci mise più tempo, probabilmente per colpa della sua svogliatezza e perché aveva già intuito cosa Chiaki gli volesse chiedere.
- Dobbiamo fare la guardia ad Aiko ed Amane suppongo - commentò come se fosse la cosa più scontata del mondo.
- Dai Yin, non fare quel muso lungo. Fammi questo favore... per sdebitarmi quando tornerò a casa porterò con me quei dolcetti che ti piacciono tanto - disse cercando di corrompere il suo fratello peloso.
- Pancia mia fatti capanna! – rispose di rimando l’altro che si era già perso nella sua ghiottoneria.
- Non potrai corromperci così all’infinito - rispose stizzito nei confronti della ragazza.
- Ma quando un po’ d’azione Chiaki? - intervenne l’altro fuori dai pronostici.
- Ehm... non lo so. Quando il villaggio lo reputerà opportuno immagino... - affermò non particolarmente convinta della cosa - Dai vi prometto che alla prossima avventura partiremo insieme, come sempre insomma.
Lasciò un’ultima occhiata ai due, notando il furetto nero non particolarmente convinto ma decise di tacere e lasciare l’evocatrice andarsi a cambiare. Non era passato molto dal loro reintegro al villaggio, probabilmente i piani alti gli stavano dando tempo per ambientarsi. Nemmeno lo Hyuga era stato convocato, anche se era convinta che potesse risultare molto utile su certi incarichi. La sua paura più grande non era mettersi a confronto con le sue capacità quanto doversi trovare a decidere per il bene del paese rispetto alla sua etica. La sua crescita avvenuta fuori da lì aveva cambiato tutto, il suo modo di pensare già particolare a suo tempo, aveva preso una piega totalmente opposta a quello che si pretende da un ninja. Avrebbe potuto uccidere, per esempio, se non come ultima spiaggia? Rimase diversi minuti a riflettere su quell’argomento finché non si rese conto che si trattava di un dettaglio inutile in quel frangente. Stava per conoscere la donna che affermava d’essere sua nonna. C’erano così tante domande che avrebbe voluto farle. Il volto di sua madre diventava sempre più sbiadito e parlare di lei con qualcuno le avrebbe fatto soltanto bene. C’era così tanto affollamento nella sua testa che solo in quel frangente si accorse d’essere in alto mare nella sua preparazione. Alcuni kimono di diverse tonalità erano stati tirati fuori dall’armadio e svettavano per contrasto e forma. Ognuno di quelli era stato realizzato dalla stessa kunoichi che andava fiera dei suoi miglioramenti nell’arte del cucito, soprattutto grazie alle conoscenze della cara amica Fujime. Quando il jonin varcò la soglia con il suo sguardo severo e spazientito intuì che fosse nei guai. Prese l’abito più vicino, regalando al compagno un sorriso impacciato e sbrigandosi. Perché non capiva che per una donna era così difficile scegliere? E se avesse fatto freddo o troppo caldo? E se si fosse strappato il capo che ci aveva messo una vita per realizzarlo? E se fosse stata troppo elegante per l’appuntamento? Sarebbe potuta impazzire, se avesse continuato a guardare tutto il suo guardaroba. Si curò di prendere anche tutto l’equipaggiamento in suo possesso, nell’evenienza che potesse accadere qualcosa. Adesso era pronta per partire. Non ci fu bisogno di correre verso la propria destinazione ma decisero d’approfittare della camminata per trascorrere quel poco tempo da soli. Convivere con i bambini era piacevole, mettevano allegria anche nei momenti bui ma quell’intimità che i due giovani avevano condiviso dopo il loro giuramento era quasi andata perduta. Bisognava saper cogliere gli attimi nelle piccole cose, nei brevi istanti prima di una separazione. L’affiatamento che i due coniugi avevano sempre dimostrato durante il ruolo ricoperto nelle Nuvole Rosse sembrava essersi spezzato, visto il compito assegnato a Namida dallo stesso Hokage. C’era qualcosa di diverso in lui, in loro. Eppure nonostante quella sensazione opprimente, la Hyuga cercava di non pensarci ma di godersi ogni scintilla del loro tempo insieme. Gli afferrò la mano e rimase al suo fianco, come i vecchi tempi. Lui rimaneva la sua guida, il pilastro che sorreggeva i suoi tentennamenti e che l’aveva strappata dalla solitudine. Il piccolo battibecco di poco prima era già storia passata, o quasi. Quando giunsero al bivio che divideva le loro strade, lo shinobi prese parola per primo.
- Si hai ragione... - rispose lei di rimando, cercando di farsi vedere forte davanti al marito - Ho affrontato i tuoi modi, posso affrontare anche questo.
Ridacchiò, scherzando sull’eccessiva preoccupazione del partner. In realtà dentro di lei c’era ancora un vero e proprio tumulto per la scoperta eclatante ma cercava di nasconderlo a modo suo. Il modo in cui la derideva Fuyuki era stato inglobato dalla stessa giovane, che nell’ultimo periodo aveva cominciato a rispondere a tono alle sue provocazioni, rendendolo un gioco piuttosto divertente quel loro scambio di frecciatine. Inaspettatamente il castano la colse completamente in contropiede, trovando le sue labbra premute sulle sue. Non poté resistere e si lasciò scivolare in quelle dolci sensazioni ritrovate. Un attimo e tutto le apparve come il primo giorno in cui si scambiarono le prime effusioni. Chiuse delicatamente le palpebre, lasciandosi andare ai suoi sensi. Avrebbe voluto che quel momento durasse di più, che rimanessero insieme ancora qualche attimo.
- Fai attenzione... - disse in un sussurro, malfidente di quella gente piena d’odio.
I suoi occhi avevano visto a cosa potesse portare quel sentimento negativo e non avrebbe potuto dire fino a che punto si sarebbero potuti spingere i cittadini. La casa imbrattata di Fuyuki, il marchio identico sulla loro pelle... quel posto sembrava repudiarli dopotutto. Si allontanarono appena l’uno dall’altra e l’ex ANBU le sorrise, un’espressione felice che in pochi attimi probabilmente si sarebbe tramutata in una smorfia. Una secchiata d’acqua scese perpendicolare dal cielo e lo bagnò da capo a piedi. L’allieva cominciò ad indietreggiare, allontanandosi pian pianino.
- Chiaki Hyuga non dimentica - disse ridacchiando, lanciandogli un occhiolino ed un bacetto fugace.
Si dileguò in un battibaleno proprio per evitare di finire nei guai, tanto prima o poi si sarebbero comunque ribeccati a casa, proprio come gli aveva annunciato lo stesso. La sua trovata ancora le dava ilarità, stampandole un sorrisetto divertito sul volto anche dopo diversi minuti di cammino. Gliel'aveva fatta sotto il naso e l'eremita non si era accorto di nulla. Infatti, proprio mentre erano assorti in quel gesto dolce e delicato, la più piccola aveva composto velocemente i sigilli aspirando dal sottosuolo alcune particelle d'acqua che si erano amalgamate, andandosi a posizionare all'unisono sopra la testa dell'obiettivo. La fortuna tra l'altro le aveva guardato le spalle dato che entrambi si trovavano all'ombra di un muro, evitandole per l'appunto giochi di luce che potessero insospettire la vittima. La residenza non doveva essere lontana, per quanto non fosse un’esperta di quelle strade le aveva già percorse negli anni precedenti alla sua scomparsa. L’ansia per futuro incontro tornò a bussarle alla porta, pronta a stressarla prima di poter raggiungere la sua meta. Come sarebbe stata accorta dalla sua casata? Probabilmente avrebbero solo pensato che fosse figlia di sua madre. Aveva commesso il suo stesso insulso errore, senza pensare a cosa ne sarebbe stata dell’immagine degli Hyuga. Ma a lei cosa importava delle apparenze? Assolutamente nulla. Doveva essere se stessa, proprio come aveva fatto all’ingresso delle porte del villaggio qualche giorno addietro. In silenzio con sullo sfondo solo il rumore dei suoi passi e delle chiacchiere di alcuni passanti, improvvisamente la diciassettenne provò una strana sensazione. Possibile che qualcuno la stesse seguendo? Incuriosita da quello strano comportamento, piuttosto impacciato, la fanciulla con tranquillità attivò la sua capacità innata proseguendo verso la sua meta. Un rapido sguardo, giusto per capire chi fosse. Concentrò il chakra nei bulbi oculari e come era solito accadere i sistemi venosi all’altezza delle tempie si materializzarono in rilievo. Nonostante le spalle, un sorrisetto divertito si dipinse sulla bocca della Hyuga.
- Ehi Mirai mi stai per caso seguendo? - domandò alzando abbastanza la voce così da poter essere udita in lontananza. <attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”
Il master mi ha dato il permesso di scoprire chi fosse la figura misteriosa tramite il Byakugan.
|