| Nonostante non fosse a Konoha da molto tempo, i giorni di gavetta erano stati piuttosto istruttivi su come muoversi tra le mura della struttura sanitaria. Per quanto immenso l’ospedale era parecchio interessante scoprire le stanze inesplorate, o quelle utilizzate di nascosto dai dipendenti nei momenti di pausa, anche se non aveva mai capito perché ci si nascondessero sempre in due. Percorse il corridoio principale del piano terra in tutta fretta, prima di trovarsi ad osservare una lunga scalinata che s’inoltrava nelle profondità della terra, lì dove le uniche luci presenti erano quelle artificiali. Un posto poco frequentato ma che nascondeva parecchi segreti o almeno nella noia dei momenti di nulla era questo che raccontava Reiko, la veterana infermiera dell’ospedale. Sarebbe risultato interessante constatare se le sue fisse sulle leggende fossero vere ma purtroppo il poco tempo che aveva preferiva destinarlo al riposo muscolare. Solo chi era sotto la supervisione del dottor Nishihori poteva capire lo stress fisico e psicologico che i suoi subordinati subivano quotidianamente. Una volta raggiunta la base delle scale, uno strano silenzio intaccò la sua tranquillità. Come mai non c’era nessuno presente? Sbatté più volte le palpebre confusa, intontita anche dal forte odore di medicinali che impregnavano l’aria.
- Ehi, c’è qualcuno? - domandò alzando un tantino la voce, mentre questa faceva eco nel corridoio all’apparenza vuoto.
Il climax sembrava quello caratteristico dei libri dell’horror che mai aveva apprezzato pienamente. Odiava i fantasmi e tutto ciò che girava intorno alla loro esistenza. Ancora si chiedeva se le tre bambine che aveva avuto modo di conoscere durante lo svolgimento del suo esame genin facessero parte di una genjutsu o effettivamente vivessero nei pressi del villaggio come spiriti eterei. Il mondo che popolavano era talmente misterioso che faceva fatica a dubitare della loro reale esistenza, dopotutto lei condivideva il corpo con un essere superiore; cosa c’era di più strano di quello? Percorse qualche passo prima di bloccare nuovamente il suo tragitto. Di fronte a lei un mucchietto di stoffa giaceva a terra, capi che ricordavano molto il colore dell’abbigliamento dei dipendenti infermieri, forse gli stessi che si erano avventurati all’inseguimento. Ma perché proprio lì? Se non fosse rimasta colpita da quel ritrovamento probabilmente avrebbe proseguito in tranquillità ma uno strano sentore la convinse ad attivare la sua abilità innata. Non era solita usarla per simili piccolezze ma dopotutto stava cercando un caso piuttosto particolare, le cui reazioni alla sua vista, sarebbero potute essere persino violente. Per un attimo nella mente le passò persino l’intenzione di volersi cambiare d’abito, ma la parola “urgente” vibrava pretenziosa ed assillante nella sua testa. Il Byakugan non fu di grande aiuto, ma riuscì ad individuare immediatamente una persona fisica in una stanza non troppo distante dal ritrovamento; anche se ciò che stava facendo era particolare?! Ed invece quel rialzo sotto la stoffa? La curiosità la stava logorando dentro, al punto che le parve sentire il corpo muoversi da solo verso quella direzione. Fortunatamente furono la coscienza e le ramanzine di Fuyuki a riportarla sulla retta via... un breve attimo di lucidità che l’aiutò a ragionare. E se fosse stata una trappola? In Akatsuki aveva appreso che chiunque poteva accoltellarti alle spalle, anche un semplice bambino. Ma come poteva passare senza controllare? Si morse il labbro indecisa sul da farsi. La luce sopra di lei vibrava come animata da vita propria, creando un effetto ancor più inquietante. Costeggiò il muro senza mai distaccare gli occhi da quel piccolo mucchio, avvicinandosi nella direzione del soggetto all’apparenza non dotato di poteri ninja. Che si trattasse di uno degli infermieri? Il suo stato psicologico era confuso e logorato, portandola a fissare nelle due direzioni d’interesse convulsamente. Poi improvvisamente i suoi occhi si sgranarono ed un sorriso compiaciuto si fece largo sulle sue labbra, al tutto seguì un’ordinaria sequenza di sigilli e l’apparizione di un furetto dal pelo scuro. Degli occhietti smeraldini fissarono l’evocatrice in modo perplesso ma emozionato.
- Quindi insomma... si torna all’avventura e ti occorre il mio aiuto - esordì la creatura pompandosi di fierezza - Qual è il problema? A chi stiamo dando la caccia?
Nonostante non lo avesse espresso apertamente, il mustelide sembrava veramente soddisfatto di poter dimostrare a sua sorella le sue straordinarie doti da ninja. Dopotutto le loro radici avevano origini da forti ed orgogliosi guerrieri, la stazza faceva solo parte di un dettaglio insignificante.
- Come hai fatto a capire che sto cercando qualcuno? Si tratta di un ragazzino di quattordici anni di nome Shiren ma data la sua patologia non so esattamente cosa potrei aspettarmi - commentò pensierosa la diciassettenne fissando gli stracci - Per esempio sapresti dirmi se il tuo naso avverte qualcosa di strano lì in mezzo?
Indicò con l’indice, lasciando tempo a suo fratello d’assimilare le informazioni. Il fatto che la firmataria non si fosse avvicinata e non avesse provveduto a scoprire da sola di cosa si trattasse, fece storcere il muso alla bestiola. Tutto si poteva dire di Yin ma non che fosse stupido.
- Tu hai paura di finire in qualche guaio, così mi hai evocato per usarmi come pedina sacrificale - disse senza peli sulla lingua il furetto.
- Non è vero - rispose di rimando Chiaki sbracciando in segno di negazione, sentendosi immensamente in colpa per il frutto del ragionamento del piccoletto - Volevo solo...
- Tranquilla, ci penso io. Basta che se succede qualcosa non mi abbandoni... anche se dovesse arrivare uno spirito - concluse infine, facendo intuire alla sua interlocutrice che lui conosceva bene i suoi timori.
Effettivamente quell’ambiente dava proprio l’impressione che dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro. L’evocazione prima si sporse per riferire alla fanciulla le sue sensazioni: cotone, sudore ma anche profumo, ed avvicinandosi un tantino di più percepì due odori distinti e differenti. La luce vibrante mascherava di tanto in tanto la creatura che a scatti la vedeva sempre più vicina all’obiettivo. Strattonando con la zampa Yin tolse via il telo, lasciando il jonin inebetito ed immobile in attesa di sapere. [x] <attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”
<tecnica> - Tecnica del Richiamo - (Chk: dipende dall'evocazione) "Il ninja si procura volontariamente una piccola ferita. Il sangue che ne sgorga è il sacrificio richiesto per attivare il legame con il contratto firmato, e la composizione di diversi sigilli permette di evocare le creature più disparate, sempre più potenti ad ogni grado ninja superiore a quello di Genin. Poggiata la mano a terra, la creatura evocata potrà agire seguendo le direttive dell'evocatore." Yin [x] ~ Furetto dal pelo nero con una macchia bianca sulla coda. Non gli piace stare molto al centro dell'attenzione, infatti adora la notte ed il buio. Spesso può risultare freddo e brusco per chi non ha nessun legame con lui, ma è solo un modo per nascondersi. In realtà è geloso e molto affettuoso con chi reputa adatto alla sua compagnia. Non ama lottare, preferisce di gran lunga studiare la situazione. Non è un gran ottimista e qualche volta i suoi pensieri sfociano sul cattivo. Gli piace oziare e farsi trasportare da Chiaki quando ha l'opportunità e quando deve prendere una decisione aspetta che siano sempre gli altri a proporla.
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