La danza irresistibile, Add. Superiore per Karen91 (Incentrato su PA/PT/PS, con pesi)

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view post Posted on 11/8/2017, 18:30     +1   -1
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Artificial Flower's Lullaby

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Sembrava una giornata come tante altre, in ospedale. O meglio, recentemente le giornate erano pesanti, piene di profughi bisognosi di cure, gente ustionata, intossicazioni alimentari, ma erano tutte cose di "normale amministrazione". Con il Paese del Fuoco, per non dire il mondo intero, sotto l'attacco di quei misteriosi nemici, i villaggi distrutti generavano feriti e sfollati, che convergevano tutti verso Konohagakure.
La giovane Hyuga ebbe giusto il tempo di arrivare in ospedale e mettersi l'uniforme, perché subito un'infermiera giovane (probabilmente una Genin dell'Accademia a giudicare dal coprifronte a tenerle indietro i capelli) le si approcciò con aria d'urgenza.

«Chiaki-san... Perdoni il disturbo, ma il dottor Nishihori mi ha detto di rivolgermi a lei...»
Parlava con deferenza nel riferirsi al caporeparto di loro comune conoscenza. Segno di rispetto, senza dubbio, ma forse anche di una certa paura di fondo.

«Il paziente della 15 è scappato di nuovo... Sembra sia fuggito nei sotterranei, ma due infermieri incaricati di andarlo a recuperare non sono tornati. Quindi mi è stato ordinato di, ecco... Mandarci lei. Il dottor Nishihori è convinto che la sua presenza materna incoraggerà il ragazzino a essere più collaborativo.»

Le consegnò quindi la cartelletta del paziente in questione: Shiren Hanbou, 14 anni, Chuunin con due missioni all'attivo e ricoverato per gravi esaurimenti nervosi che lo avevano portato a crisi depressive e talvolta violente. Era ricoverato in ospedale da parecchi mesi, e quella era la terza volta che cercava di scappare. Il suo file, a parte i dettagli tecnici come il gruppo sanguigno e l'elemento di chakra, non sembrava aggiungere altro di saliente.

«Ah, il dottor Nishihori ha anche aggiunto che è urgente, Chiaki-san...»

 
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view post Posted on 29/8/2017, 07:23     +1   -1
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Lasciò cadere il grembiule per terra, insieme al fazzoletto che pochi minuti prima stringeva la sua fronte umida di sudore. Si sentiva distrutta e la giornata doveva ancora cominciare, ma sperava che un bel bagno l’avrebbe ristorata. S’immerse completamente nella vasca preparata a puntino per quel breve istante di benessere, serrò gli occhi approfittando di ogni secondo di pace, allungò le braccia lungo il bordo distendendole completamente ed infine inclinò la testa leggermente all’indietro, trovando appoggio nello schienale. Un momento di pausa dal mondo, ma fu questione di un attimo, prima che delle urla assordanti riecheggiassero nella casa. Ogni scintilla di tregua poteva dirsi conclusa.

Un’altra giornata infernale è cominciata nella nostra umile dimora

Dovette fare tutto di fretta prima che le grida le sfondassero il cervello distruggendoglielo definitivamente. Chiaki era sempre stata una persona piuttosto calma ed equilibrata, ma c’erano dei giorni in cui la sua pazienza veniva messa a dura prova dagl’altri coinquilini. Riconobbe immediatamente la voce di suo figlio Aiko e Mirai, la ragazza della Casata Cadetta che aveva deciso d’accogliere tra le sue mura. Non era raro che litigassero i due: dopo il primo approccio amichevole, ci furono i segni di squilibrio creatosi per via della loro competizione nelle arti ninja. La castana era un tipa alquanto provocatoria e probabilmente come suo solito cercava di spronare il più piccolo ad un confronto diretto. Il moretto invece era diligente ed orgoglioso, sapeva scindere le sue responsabilità dai momenti dedicati all’addestramento, quasi sempre perlomeno. E dov’era Amane in tutto ciò? Probabilmente fu quello il pensiero che più di tutti spronò la giovane madre a sbrigarsi. In quei momenti di battibecchi i due sembravano perdere totalmente il controllo di loro stessi e non era raro che in quelle occasioni la più piccola finisse per cacciarsi in qualche guaio. Tipo l’ultima volta in cui l’aveva trovata totalmente sommersa nel fango, al punto che per individuarla aveva dovuto utilizzare il Byakugan. Oltre alla sveglia che squillava sempre presto per adempiere alle faccende casalinghe, in più aveva da pensare anche ai battibecchi degli ultimi tempi, senza contare che doveva recarsi anche all’ospedale per occupare la sua nuova mansione. Una pausa quando le sarebbe toccata? Fuyuki non c’era, partito nuovamente per una qualche missione pericolosa probabilmente sulle tracce di Kirinaki. In quei momenti esasperanti gli mancava ancor di più, nonostante anche lui avesse i suoi pesanti vizi che si sommavano ai già tanti casini della loro vita; tipo quando tornava ad orari indecenti ubriaco lercio, una volta era dovuta persino uscire a cercarlo preoccupata. Finì di vestirsi alla svelta, scendendo le scale con il volto imbronciato pronta a fare una delle sue noiose ramanzine, quando il suo volto si tramutò in una smorfia di terrore. Mentre i due discutevano nella sala centrale, la bambina di due anni alle loro spalle si era arrampicata su una sedia e cercava di sporsi per afferrare una scatola di biscotti. Sembrò quasi volare giù dalle scale tanta fu la paura quando l’appoggio iniziò a dondolare instabile. L’afferrò all’istante prima che l’oggetto rumorosamente si schiantasse al suolo, seguito dalla serie di viveri riposti dentro lo scaffale.

- Ma si può sapere cosa state facendo? - interrogò gli altri due, esprimendo tutto il suo dissapore.

Un silenzio tombale piombò nell’ambiente a seguire, contornato dai due volti altrettanto allarmati. L’orfano si era fatto prendere talmente dalle provocazione della Hyuga che aveva dimenticato tutto ciò che aveva intorno, mentre la sua interlocutrice, che avrebbe dovuto rappresentare l’adulta in quella stanza, non aveva sicuramente dato il buon esempio. Gli aspiranti shinobi si guardarono per un’ultima volta innervositi prima di prendere ognuno la propria strada. Aiko più di tutti era quello che si era sentito in colpa, ed infatti cercò subito un approccio con la paffuta sorellina allungando le braccia verso di lei. Per Amane tutto quello era stato un gioco e se la gioiva di gusto. L’unico suono che avrebbero mai udito sarebbero state le sue risate o almeno di questo Chiaki stava cominciando a convincersi.

- Fate i bravi, sapete che la mamma deve andare a lavoro - disse con tono serio, guardando negli occhi i suoi figli - Aiko mi raccomando, non dare troppo spago a Mirai. Stasera né riparliamo...

Interruppe la frase a metà perché quando notò l’ora che si era fatta quasi le si drizzarono i capelli. Stava in ritardo per l’ennesima volta. L’avrebbero licenziata sicuramente presto o tardi... anzi no, non avrebbero potuto farlo perché ancora veniva considerata un medico in prova. In quale altro modo avrebbe dovuto dimostrare le sue capacità? Quel capo reparto era un dittatore. Se non le piaceva tanto quello che stava facendo probabilmente avrebbe bruciato tutto e sarebbe scappata. Quante volte era capitato che la mettesse in situazioni spiacevoli e complicate solo per il gusto di vedere come reagisse; come in quell’occasione in cui le aveva assegnato in cura un paziente scambiando le cartelle con un altro solo per capire se effettivamente riuscisse ad arrivarci da sola che qualcosa non quadrasse. Ogni giorno era una scommessa, ogni giorno la speranza si ravvivava per poi spegnersi non appena i loro sguardi s’incrociavano. Diede un bacio veloce sulla fronte dei suoi bambini, afferrò il materiale che aveva sistemato la sera prima e fuggì a gambe levate con i capelli ancora umidi del bagno. Forse era proprio quel suo fare un po’ svampito che il dottor Nishihori adorava prenderla di mira o forse la colpa era della fama che gravava sulla sua testa. Arrivò di corsa, un po’ scompigliata e scombussolata per il lungo tragitto; abitare fuori dalle porte del villaggio non era sempre così comodo. I suoi occhi diafani si soffermarono sull’orologio del corridoio mentre faceva mente locale sul lavoro lasciato in sospeso il giorno antecedente. In realtà poteva fare ben poco perché ogni volta che varcava la soglia dell’ospedale accadeva qualcosa di nuovo che la metteva alla prova. Proprio come quella mattina. Riuscì a malapena ad infilarsi la solita divisa cucita con le sue mani, prima che un’acerba ninja le si avvicinasse con fare preoccupato.

Adesso cosa succede?

La paura che venisse richiamata per quei pochi minuti di ritardo le raggelarono il sangue, ma fortunatamente o sfortunatamente la portavoce doveva riferirle ben altro. Ascoltò attentamente ciò che aveva da dire, stropicciandosi gli occhi ancora assonnata. Solo in quell’istante si rese conto che aveva pensato ad ogni elemento della sua famiglia ma non a se stessa. Senza una sana tazza di thè non sapeva quanto avrebbe resistito in quelle condizioni con Morfeo che l’attraeva al varco. Ultimamente l’ospedale era in un vero subbuglio... cioè lei non aveva mai vissuto pienamente nell’ottica di una struttura organizzata come quella ma queste erano le voci che circolavano tra i suoi colleghi. Non che le dispiacesse apprendere così tante cose nuove rispetto ai suoi metodi “trogloditi” come li aveva chiamati il dottor Nishihori, ma i disastri ambientali sempre più frequenti ed il personale così ridotto non incentivava il miglioramento della situazione.

- Non ti preoccupare, sicuramente saranno incorsi in qualche inghippo. Andrò a vedere personalmente... il tempo di una... - non riuscì a completare la frase sentendo dalla bocca della ragazzina quell’amara parola.

“Urgente”. Anche il suo thè era urgente prima che cadesse per terra come un sacco di patate. Alzò gli occhi al cielo ricordandosi che ancora non era assunta in quel posto eppure la facevano sgobbare come un mulo. In realtà la fanciulla era convinta che quella fosse tutta una strategia del capo reparto per divertirsi alle sue spalle, pensò persino che lui riuscisse a prevedere l’impensabile. Afferrò sorridendo la cartella cercando d’essere più cordiale possibile nonostante la frustrazione provata, poi lasciando ai suoi doveri la più piccola, leggiucchiò in tutta fretta le informazioni che le erano state concesse. Shiren Hanbou... aveva già sentito quel nome, anche se i ricordi erano piuttosto offuscati. Non ne era sicura ma forse in una delle sue brevi pause era stata qualche infermiera inferocita a tirar fuori quell’appellativo. Tre anni meno di lei e già ricoverato per esaurimento nervoso, osservò proseguendo nel percorso indicato. Continuò a sviscerare le informazioni iniziando a farsi innumerevoli domande interiori, che prive di una controparte a risponderle risultavano inutili. Possibile che non fossero riusciti a risalire alla chiara origine del problema? Se aveva provato così tante volte a scappare non era forse più adeguato lasciarlo nel suo ambiente familiare, somministrandogli delle sedute obbligatorie con uno psicologo? Ci aveva provato una volta a trattare con un caso psichiatrico e la faccenda si era conclusa proprio come immaginava. A quel pensiero accelerò il passo, quasi temendo per l’incolumità dei due infermieri invischiati.

 
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Le fu facile trovare le scale che conducevano all'ultima locazione conosciuta di Shiren. Fu facile anche capire che il sotterraneo era stato completamente evacuato: nemmeno un inserviente che puliva, o un fornitore che scaricava le casse, un infermiere mandato a prendere le bende di riserva... Nessuno. Solo il silenzio e la luce ronzante dei neon.

Si trovava di fronte a un largo corridoio, circa tre metri di larghezza per sette di lunghezza. Sapeva che il sotterraneo veniva usato come magazzino e deposito, e ogni stanza aveva il suo numero stampato sulla porta.
L'ospedale era grande, e sebbene non fosse un vero e proprio labirinto una persona poco esperta avrebbe potuto far fatica a orientarsi. Tutti concordavano sul fatto che i numeri delle stanze erano stati assegnati a caso, o, in gergo tecnico, alla pene di segugio. Forse l'architetto originale seguiva un suo ordine mentale specifico, o forse i numeri erano stati scambiati da qualche burlone.

Ad ogni modo, il corridoio era deserto. Di fronte alla porta numero 4, quella esattamente di fronte a lei, c'era però qualcosa, un mucchietto di stoffa dello stesso colore delle uniformi verdi degli infermieri di ruolo.
Sembrava essere un camice, gettato sopra qualcos'altro di piccolo, ma cosa fosse questo "altro" lo avrebbe potuto capire solo sollevando la stoffa.

In quel momento alcuni neon cominciarono a fare le bizze.

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Nonostante non fosse a Konoha da molto tempo, i giorni di gavetta erano stati piuttosto istruttivi su come muoversi tra le mura della struttura sanitaria. Per quanto immenso l’ospedale era parecchio interessante scoprire le stanze inesplorate, o quelle utilizzate di nascosto dai dipendenti nei momenti di pausa, anche se non aveva mai capito perché ci si nascondessero sempre in due. Percorse il corridoio principale del piano terra in tutta fretta, prima di trovarsi ad osservare una lunga scalinata che s’inoltrava nelle profondità della terra, lì dove le uniche luci presenti erano quelle artificiali. Un posto poco frequentato ma che nascondeva parecchi segreti o almeno nella noia dei momenti di nulla era questo che raccontava Reiko, la veterana infermiera dell’ospedale. Sarebbe risultato interessante constatare se le sue fisse sulle leggende fossero vere ma purtroppo il poco tempo che aveva preferiva destinarlo al riposo muscolare. Solo chi era sotto la supervisione del dottor Nishihori poteva capire lo stress fisico e psicologico che i suoi subordinati subivano quotidianamente. Una volta raggiunta la base delle scale, uno strano silenzio intaccò la sua tranquillità. Come mai non c’era nessuno presente? Sbatté più volte le palpebre confusa, intontita anche dal forte odore di medicinali che impregnavano l’aria.

- Ehi, c’è qualcuno? - domandò alzando un tantino la voce, mentre questa faceva eco nel corridoio all’apparenza vuoto.

Il climax sembrava quello caratteristico dei libri dell’horror che mai aveva apprezzato pienamente. Odiava i fantasmi e tutto ciò che girava intorno alla loro esistenza. Ancora si chiedeva se le tre bambine che aveva avuto modo di conoscere durante lo svolgimento del suo esame genin facessero parte di una genjutsu o effettivamente vivessero nei pressi del villaggio come spiriti eterei. Il mondo che popolavano era talmente misterioso che faceva fatica a dubitare della loro reale esistenza, dopotutto lei condivideva il corpo con un essere superiore; cosa c’era di più strano di quello? Percorse qualche passo prima di bloccare nuovamente il suo tragitto. Di fronte a lei un mucchietto di stoffa giaceva a terra, capi che ricordavano molto il colore dell’abbigliamento dei dipendenti infermieri, forse gli stessi che si erano avventurati all’inseguimento. Ma perché proprio lì? Se non fosse rimasta colpita da quel ritrovamento probabilmente avrebbe proseguito in tranquillità ma uno strano sentore la convinse ad attivare la sua abilità innata. Non era solita usarla per simili piccolezze ma dopotutto stava cercando un caso piuttosto particolare, le cui reazioni alla sua vista, sarebbero potute essere persino violente. Per un attimo nella mente le passò persino l’intenzione di volersi cambiare d’abito, ma la parola “urgente” vibrava pretenziosa ed assillante nella sua testa. Il Byakugan non fu di grande aiuto, ma riuscì ad individuare immediatamente una persona fisica in una stanza non troppo distante dal ritrovamento; anche se ciò che stava facendo era particolare?! Ed invece quel rialzo sotto la stoffa? La curiosità la stava logorando dentro, al punto che le parve sentire il corpo muoversi da solo verso quella direzione. Fortunatamente furono la coscienza e le ramanzine di Fuyuki a riportarla sulla retta via... un breve attimo di lucidità che l’aiutò a ragionare. E se fosse stata una trappola? In Akatsuki aveva appreso che chiunque poteva accoltellarti alle spalle, anche un semplice bambino. Ma come poteva passare senza controllare? Si morse il labbro indecisa sul da farsi. La luce sopra di lei vibrava come animata da vita propria, creando un effetto ancor più inquietante. Costeggiò il muro senza mai distaccare gli occhi da quel piccolo mucchio, avvicinandosi nella direzione del soggetto all’apparenza non dotato di poteri ninja. Che si trattasse di uno degli infermieri? Il suo stato psicologico era confuso e logorato, portandola a fissare nelle due direzioni d’interesse convulsamente. Poi improvvisamente i suoi occhi si sgranarono ed un sorriso compiaciuto si fece largo sulle sue labbra, al tutto seguì un’ordinaria sequenza di sigilli e l’apparizione di un furetto dal pelo scuro. Degli occhietti smeraldini fissarono l’evocatrice in modo perplesso ma emozionato.

- Quindi insomma... si torna all’avventura e ti occorre il mio aiuto - esordì la creatura pompandosi di fierezza - Qual è il problema? A chi stiamo dando la caccia?

Nonostante non lo avesse espresso apertamente, il mustelide sembrava veramente soddisfatto di poter dimostrare a sua sorella le sue straordinarie doti da ninja. Dopotutto le loro radici avevano origini da forti ed orgogliosi guerrieri, la stazza faceva solo parte di un dettaglio insignificante.

- Come hai fatto a capire che sto cercando qualcuno? Si tratta di un ragazzino di quattordici anni di nome Shiren ma data la sua patologia non so esattamente cosa potrei aspettarmi - commentò pensierosa la diciassettenne fissando gli stracci - Per esempio sapresti dirmi se il tuo naso avverte qualcosa di strano lì in mezzo?

Indicò con l’indice, lasciando tempo a suo fratello d’assimilare le informazioni. Il fatto che la firmataria non si fosse avvicinata e non avesse provveduto a scoprire da sola di cosa si trattasse, fece storcere il muso alla bestiola. Tutto si poteva dire di Yin ma non che fosse stupido.

- Tu hai paura di finire in qualche guaio, così mi hai evocato per usarmi come pedina sacrificale - disse senza peli sulla lingua il furetto.

- Non è vero - rispose di rimando Chiaki sbracciando in segno di negazione, sentendosi immensamente in colpa per il frutto del ragionamento del piccoletto - Volevo solo...

- Tranquilla, ci penso io. Basta che se succede qualcosa non mi abbandoni... anche se dovesse arrivare uno spirito - concluse infine, facendo intuire alla sua interlocutrice che lui conosceva bene i suoi timori.

Effettivamente quell’ambiente dava proprio l’impressione che dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro. L’evocazione prima si sporse per riferire alla fanciulla le sue sensazioni: cotone, sudore ma anche profumo, ed avvicinandosi un tantino di più percepì due odori distinti e differenti. La luce vibrante mascherava di tanto in tanto la creatura che a scatti la vedeva sempre più vicina all’obiettivo. Strattonando con la zampa Yin tolse via il telo, lasciando il jonin inebetito ed immobile in attesa di sapere. [x]

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

<tecnica> - Tecnica del Richiamo - (Chk: dipende dall'evocazione) "Il ninja si procura volontariamente una piccola ferita. Il sangue che ne sgorga è il sacrificio richiesto per attivare il legame con il contratto firmato, e la composizione di diversi sigilli permette di evocare le creature più disparate, sempre più potenti ad ogni grado ninja superiore a quello di Genin. Poggiata la mano a terra, la creatura evocata potrà agire seguendo le direttive dell'evocatore."
Yin [x] ~ Furetto dal pelo nero con una macchia bianca sulla coda. Non gli piace stare molto al centro dell'attenzione, infatti adora la notte ed il buio. Spesso può risultare freddo e brusco per chi non ha nessun legame con lui, ma è solo un modo per nascondersi. In realtà è geloso e molto affettuoso con chi reputa adatto alla sua compagnia. Non ama lottare, preferisce di gran lunga studiare la situazione. Non è un gran ottimista e qualche volta i suoi pensieri sfociano sul cattivo. Gli piace oziare e farsi trasportare da Chiaki quando ha l'opportunità e quando deve prendere una decisione aspetta che siano sempre gli altri a proporla.

 
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Solo l'eco le rispose, e il ronzare aritmico dei neon. Si accendevano e si spegnevano, non lasciandola mai completamente al buio, ma di sicuro provocando un effetto ben fastidioso per occhi anche meno sensibili dei suoi.
Probabilmente anche al furetto dava fastidio, ma la bestiola si concentrò sul suo compito: il naso riconosceva odore di deodorante maschile, sudore di due persone (presumibilmente uomini) e la stoffa leggera con cui si tessevano i camici da infermieri. Quello era a tutti gli effetti il camice di un infermiere, presumibilmente uno dei due che era stato mandato a recuperare Shiren.

Yin lo strattonò, e scoprì in questo modo che al di sotto di esso si celava una bambola. Una di quelle poveramente fatte, composta da stracci bianco-grigiastri tagliati e annodati. Era grande circa quanto Yin, senza occhi o dettagli somatici, e con capelli e abitino tagliati da una delle tende ocra che componevano l'arredamento delle stanze d'ospedale. Non sarebbe stato insolito vederla in un villaggio di contadini, o nei quartieri più indigenti delle città, ma in un ospedale tutto sommato dignitoso un po' stonava.
Un'annusata ulteriore comunicò che a comporre quella bambola era stato qualcuno che aveva usato federe e lenzuola dell'ospedale, oltre che alle tende. Inoltre il giocattolo era stato a contatto con della pelle umana (era su di esso uno degli odori di sudore, quello meno acre).
Non appena la bambola vide la luce, però, Chiaki poté notare un'improvvisa attivazione di un micro-sistema circolatorio a base di chakra. Poco, pochissimo, ma sufficiente a far riattivare la bambola che, agitando braccia e gambe, emise un debole verso acuto, e parlò poi con una voce bianca leggermente stridula.

«Vuoi ballare con me?»


 
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Si dovette concentrare per cogliere nel dettaglio cosa si celasse sotto quegli abiti abbandonati. Le luci continuavano a fare i capricci ed i suoi occhi le dolevano e la causa si trovava semplicemente sopra la sua testa. Ma cosa avevano i neon che non andava? Si massaggiò le tempie mentre cercava di spostarsi per vedere meglio cosa tenesse tra le zampe il furetto.

- È una bambola... molto oscena direi - esordì l’animale perplesso per quello strano ritrovamento - Che problemi hai detto che ha questo essere senza pelo?

Fece appena in tempo ad esporre i suoi dubbi che qualcosa accadde o almeno il fantoccio si rianimò, lasciando ancor più accigliata la diciassettenne. Non aveva mai visto un oggetto così rudimentale esprimersi come un essere umano, soprattutto visto che quel potere sembrava essere stato donato da un qualche tipo di chakra. Non era sfuggito al suo Byakugan quel dettaglio, anche se limitata era sicura che a dare vita al manufatto fosse stata una piccola scintilla d’energia. Improvvisamente attratta dalla curiosa domanda squillante si avvicinò al giocattolo personalmente.

- No, non posso mi spiace sono in servizio, ma per caso hai visto un ragazzino sui quattordici anni? Lo stiamo cercando... - commentò all’improvviso lasciando basito suo fratello che la prese per pazza.

- Chiaki stai parlando con una bambola... - le rispose esasperato il mustelide.

Possibile che non avesse trovato strano quel fantoccio e tutti i suoi timori fossero scomparsi? Si era chinata anzi e con cura aveva afferrato l’oggetto in mano, mantenendo sempre i suoi modi molto gentili. Certo non si poteva dire che Chiaki fosse una persona comune. La piccola realizzazione sembrava essere stata fatta totalmente a mano, attraverso l’utilizzo di tutto ciò che il paziente aveva avuto modo di trovare intorno; perché più l’annusava e più Yin continuava ad avvertire un determinato odore maschile. Che il suo creatore fosse proprio colui che stava cercando? Perché nessuno aveva appuntato nei documenti la sua passione per le bambole? Ma poi per un ragazzino di quell’età non era un tantino strano come intrattenimento? Sicuramente gli inservienti incaricati di tenere in ordine la stanza del suo reparto non sarebbero stati contenti di trovare strappi un po’ ovunque. Avrebbe atteso una risposta e nel caso di un totale silenzio, avrebbe raggiunto quell’insolito individuo che continuava a sbracciare nella stanza accanto, mentre all’evocazione sarebbe toccato il compito più arduo: individuare l’origine dell’odore meno acre, quello che a prima intuizione poteva appartenere all’obiettivo della spedizione.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

 
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Non appena la prese in mano la bambola smise di parlare, ma non di agitare braccia e gambe. Non sembrò esserci alcuna reazione, almeno all'inizio, e sfortunatamente la bambola era piuttosto maleducata: non rispose alla domanda di Chiaki.

Non era finita lì, però.
Il fantoccino di stoffa ebbe un fremito, e l'istante successivo il poco chakra che conteneva si trasferì, come per osmosi, alle mani della Hyuga. Parte della stessa energia si disperse scendendo verso il basso, infilandosi anche nel corpo di Yin. Non avvertì niente, nemmeno un pizzicore, e sicuramente se non avesse avuto l'arte oculare attiva non se ne sarebbe minimamente accorta.

Yin intanto continuava ad annusare, spostandosi muso a terra fino ad arrivare alla stanza 7.
Lì dentro, comunicò senza dubbi, c'era il possessore dell'odore più acre.
Dentro la stanza l'uomo continuava ad agitarsi, facendo passi sul posso, muovendo testa e braccia, a volte avanzando ma subito tornando indietro.

E fu quando Chiaki cercò di muovere un passo verso la porta che si rese conto...
...Di aver mosso anche l'anca. Ma non in maniera normale, come quando si cammina. No, un gesto più accentuato.
Il passo successivo, stessa cosa.
Il terzo, c'era già un ritmo.
Sentì l'impulso di fare una piroetta, poi di continuare. La musica non c'era, ma il ritmo del suo sangue che pulsava era più che sufficiente per ballare.
Perché sì, stava ballando, sotto gli occhi esterrefatti del suo furetto che interruppe la ricerca olfattiva per guardarla, perplesso e soprattutto preoccupato.

Uno sguardo che durò poco, perché da preoccupazione la bestiola si tramutò nell'incarnazione pelosa del disagio. Anche lui stava cominciando a muoversi a scatti, facendo ondeggiare il lungo corpo flessuoso, alzandosi e abbassandosi sulle zampe anteriori.

L'istinto a danzare era irresistibile.


CITAZIONE
Da adesso, qualsiasi movimento che Chiaki e Yin vorranno fare, deve essere un passo di danza. Lascio a te la libera scelta descrittiva, e puoi comunque farle eseguire azioni non eccessivamente complesse... Ma dovrete farlo ballando :3


Edited by gaeshi - 31/8/2017, 20:21
 
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Fu un istante, troppo poco per trovare la forza d’opporsi. La bambola dichiarò il suo sciopero del silenzio, non rispondendo alla domanda di colei che la sorreggeva. Una scintilla minuscola di chakra scivolò via da quest’ultima entrando nel corpo della kunoichi, che fece cadere l’oggetto conseguentemente. La stessa energia passò anche a suo fratello che poco prima l’aveva afferrata con fare menefreghista. Avrebbero dovuto intuire entrambi che fosse una trappola, cosa gli sarebbe capitato adesso? Guardò preoccupata il mustelide, facendogli intuire nell’immediato che qualcosa non andava. Nonostante lo sguardo freddo e glaciale per via del doijutsu entrambi si conoscevano fin troppo bene per non comprendere le reazioni opposte.

- Cosa succede Chiaki? - chiese lui allertandosi, fissando istintivamente il punto dove le era stato riferito esserci un individuo.

Il suo istinto lo guidò nella stanza accanto, la numero sette, ma ancor prima che la raggiungesse il suo peloso fondoschiena iniziò ad ondeggiare in maniera inquietante. Lo sguardo della creatura si fece immediatamente preoccupato, andando a scalfire la sua consueta imperturbabilità.

- Ma per tutti i saggi tassi... che diavolo... - continuò l’esserino che era finito per sorreggersi solo sulle zampe posteriori ed agitarsi come un forsennato, forse per colpa proprio del suo corpo troppo affusolato - Chiaki parla! Cosa sta succedendo?

La Hyuga rimase immobile, osservando il manufatto che ancora stringeva tra le mani. Le gambe e le braccia non smettevano di muoversi come prese da un ballo compulsivo. Sarebbe stato quello il loro destino? Ridursi come quella creazione posseduta? Istintivamente buttò il fantoccio ricoprendolo con le lenzuola ma non successe assolutamente nulla se non che smise di danzare. Questo non era d’aiuto assolutamente. Le servivano delle spiegazioni, anzi magari gli altri individui incastrati nei sotterranei avevano subito la stessa sorte. Infatti solo di sfuggita aveva visto tramite l’eredità del clan che anche altri soggetti si muovevano in maniera strana in stanze più lontane. Rimase accovacciata per qualche secondo mentre il furetto dal pelo color pece le dava conferma che uno degli odori sulla bambola l’avvertiva più forte proprio dallo spiraglio sotto la porta. Le ci vollero diversi secondi prima di decidersi ad alzarsi e scegliere cosa dire al suo compagno che continuava a tempestarla di domande; ormai evitarle sembrava impossibile, avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità insieme alle conseguenze delle sue azioni, come la furia dell’evocazione per ciò che gli stava accadendo.

- Non so che tecnica sia ma siamo stati contaminati da qualche sorta di chakra attraverso quest’affare - rispose infine grattandosi la testa imbarazzata per la pessima figura - Dai vedrai che supereremo anche questo momento insieme.

- Sapevo che non avrei dovuto rispondere alla tua chiamata - commentò innervosita la bestiola - Tutte a te succedono. Mi ero offerto volontario io per fare da esca ed invece adesso saremo entrambi inutili immagino. Tra l’altro io odio ballare.

A quel punto lasciare lì la bambola era praticamente inutile. Forse era proprio quello il meccanismo per far cessare tutto quell’assurdo scherzo. Afferrò la creazione, posizionandola in una delle tasche solitamente utilizzate per il materiale sanitario. La realizzazione era piuttosto semplice per nascondere un qualsiasi ingranaggio.

Adesso capisco perché sono stata scelta proprio io per la questione

- Yin vado io a parlare con il mio collega nella stanza accanto, tu cerca di individuare l’origine più persistente nell’odore della bambola - comunicò la kunoichi al piccoletto, che continuava a borbottare lamentele.

Adesso la parte più difficile rimaneva proprio alzarsi e proseguire. Le bastò un unico passo per accorgersi che qualcosa non andava. Il suo corpo eseguiva i suoi ordini mentali ma lo faceva a modo suo, seguendo un ritmo che solo lui riusciva a cogliere. Il volto della diciassettenne si fece immediatamente rosso per l’imbarazzo di quell’esibizione fuori contesto. Ancheggiava come quelle locandiere che facevano di tutto per accalappiarsi la clientela. Circondò la parte bassa del viso con le mani, coprendosi per la vergogna. Se Fuyuki l’avesse vista in quelle condizioni cos’avrebbe pensato di lei? Immaginava la sua voce profonda ed arrabbiata mentre la rimproverava per l’ennesima volta sulla sua poca attenzione agli elementi nell’intorno. A ricordarglielo ci sarebbe stato sicuramente il puntiglioso Yin, che preso dal momento di rabbia, Chiaki temeva avrebbe dato il peggio di lui. Eppure nonostante il tentennamento iniziale ad un certo punto sembrò entusiasta di quel movimento fluido, come una bambina alle prese con un giocattolo nuovo. Un tempo era una ragazzina goffa e sbadata eppure era riuscita grazie ad un grazioso giovane ad apprendere l’arte del ballo, adesso aveva la possibilità di ripercorrere quei passi rivangando nei ricordi. Da quanto tempo non faceva qualcosa di così sciocco e superfluo? S’immaginò la sua figura in tale pratica all’interno del covo di Akatsuki e quasi non scoppiò a ridere da sola. Volteggiò su se stessa, muovendo braccia e gambe sinuosamente, iniziando a darsi un ritmo anche canticchiando un motivetto. Annullò la mente ed afferrando il povero Yin per le zampette anteriore lo trascinò nella sua esibizione, questa volta senza riuscire a trattenere le risa. Il muso di lui rimase allibito, tacendo definitivamente sul suo monologo. Forse faceva bene la firmataria a prenderla così serenamente dato che ormai c’erano dentro fino al collo. Lasciandosi andare appena possibile dalla presa, la creatura salutò con il capo la bella dalla chioma blu, prima di scomparire nei vari corridoi adiacenti. Ormai solo il jonin, continuando a spostare piede e capo nella stessa direzione, afferrò la maniglia della porta, trovandola per sua fortuna non sigillata.

- Ciao, scusa il disturbo. Mi chiamo Chiaki Hyuga e sono stata mandata qui dal dottor Nishihori per darvi una mano con il fuggitivo. Si può sapere cosa sta succedendo? - chiese continuando a ballare in solitaria, perdendo di tanto in tanto il contatto visivo con il suo interlocutore.

Lui un uomo sulla trentina sembrava essere rimasto senza fiato, chissà da quanto tempo era in quelle condizioni? Il sudore imbrattava completamente il suo corpo dandogli quell’odore di uomo un po’ troppo mascolino che le faceva storcere il naso. La sua unica compagnia? Gli immensi scaffali pieni di cose imballate e protette.

- Come mai ti sei chiuso qui dentro? - continuò incuriosita la fanciulla, reprimendo la tentazione viscerale dell’unirsi in ballo con lo sconosciuto collega.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

 
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Sculettando e saltellando, Yin si allontanò borbottando maledizioni a zanne strette. Chiaki poteva supporre che i movimenti del mustelide sarebbero stati rallentati, perché lei per prima faticava a muoversi in linea retta: il ballo la prendeva troppo.
Aprì la porta, entrò a passo di danza, e si trovò di fronte l'infermiere stremato che la guardò come il naufrago fa con la nave... Per poi rendersi conto che anche lei stava ballando. La speranza morì, rapida com'era nata.

«Sono... Kimura... Ero sceso... Con Takahashi per... Recuperare il... Moccioso...»
Ballare e parlare al tempo stesso richiedeva uno sforzo ulteriore, che il suo corpo cominciava a non sopportare più. Si vedeva che non era una persona allenata, e quell'esercizio di cardio prolungato stava consumando le sue energie.
«Mi ci ha chiuso... Il moccioso... Takahashi gli è corso dietro... Non... So dove siano... Ti prego... Aiutami... Non ce la... Faccio più.»

Ora che ce l'aveva di fronte, in tutta la sua possanza rotonda e sudaticcia, Chiaki poté vedere con precisione il suo flusso di chakra... E, senza troppe sorprese, si rese conto che era alterato. Come quando si subisce un Genjutsu, il flusso di Kimura era turbato da un secondo flusso, estraneo, probabilmente la causa di quel movimento ballerino.

 
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Il ballo della kunoichi non entusiasmò per niente l’occupante della stanza, che invece apparve agli occhi della fanciulla ancor più sconfortato nel non poter essere aiutato dall’unica luce di salvezza di quel posto dimenticato. Chiaki ballava e si divertiva come non aveva fatto più da tempo, allenata a prove assai più ardue. Sorrideva in direzione di quel poveretto come una bambina e quell’allegria era proprio il suo modo d’essere, quello che piaceva tanto ai piccoli ricoverati nei vari reparti. Le sue forme minute ed aggraziate cambiavano spesso ritmo, quindi era difficile per lei intuire quale danza avesse deciso d’intraprendere in quel momento il suo corpo. Si muoveva a zig zag nella stanza, non riuscendo a tenere gli occhi fissi sul suo interlocutore. Il trentenne sembrava veramente allo stremo, tanto che la sua richiesta apparve quasi più come una supplica. Le tecniche ninja sapevano essere veramente infide con i comuni esseri umani e pensare che lei un tempo nemmeno voleva prendere parte ad una simile carriera; in quell’istante esatto invece si chiese come avrebbe fatto senza le sue conoscenze. Se il destino l’aveva portata su quella strada un motivo doveva pur esserci; magari i Kami si aspettavano veramente qualcosa da lei.

- È stato Shiren? A parte tu e Takahashi... sai se qualcun altro vi ha seguito qui sotto? O almeno avete visto qualcuno? - domandò a fatica, facendo delle pause per dare il tempo all’altro d’assimilare gli interrogativi.

La stanchezza poteva giocare dei cattivi scherzi ed in pratica il povero Kimura sembrava completamente assuefatto da quello stato fisico. La sua pancetta in esibizione era un chiaro segno che l’individuo fosse poco avvezzo alla pratica fisica, probabilmente anche per via dei turni distruttivi ed incessanti nell’ospedale, con tutto ciò che stava accadendo recentemente. I pazienti aumentavano esponenzialmente, senza esserci un ricambio, al punto che molti finivano depositati nei corridoi di corsia per estrema necessità mentre i casi meno gravi venivano rilasciati il giorno stesso. La situazione stava diventando molto stressante, ma cosa migliore in quel momento era non pensarci e trovare una situazione a ciò che stava accadendo. Per quanto infantile quello scherzo stava levando risorse importanti alla struttura sanitaria, coinvolgendo in quell’assurdo gioco almeno tre dipendenti.

- Va bene, stai calmo. Adesso provo a fare qualcosa - intervenne la diciassettenne cercando di calmare l'uomo.

Grazie alla sua capacità innata infatti la giovane era riuscita a cogliere qualcosa che non andava nel flusso continuo del chakra estraneo. Che si trattasse di una genjutsu? Se il tocco con la bambola ne era l’origine magari si trattava di una qualche particolarità dello shinobi fuggitivo. La cosa più difficile adesso rimaneva congiungere le mani per i sigilli. Con il corpo così in subbuglio non sarebbe stato sicuramente una passeggiata. Così attese pazientemente osservando i movimenti del suo lato da danzatrice, tenendo particolarmente d’occhio i suoi due arti superiori, preparando la sua stessa energia all’eventualità. Non appena il proseguimento del ballo avesse condotto le sue mani ad avvicinarsi, si sarebbe imposta di ricongiungerle in modo da poter cogliere l’esatto momento per sciogliere quella che sembrava proprio un’illusione.

- Come sei finito a ballare? Anche tu hai toccato la bambola? Hai visto di che genere di potere è dotato il paziente? Sulla sua cartella clinica non figurava molto... questi dettagli dovrebbero essere appuntati - esordì la bella dalla chioma blu facendo presente alla vittima vicina che non era scesa lì sotto completamente impreparata.

Se l’esperimento fosse andato a buon fine con il signor Kimura probabilmente anche lei avrebbe adottato la stessa strategia su se stessa, altrimenti avrebbe incaricato il collega di trovare quante più informazioni possibili riguardo al quattordicenne. Sicuramente avrebbe fatto qualcosa di più utile ai posteri che rimanere lì e rischiare che venisse di nuovo coinvolto in quell’estenuante gioco senza frontiere. Doveva sbrigarsi, il prossimo prigioniero stava sicuramente aspettando un aiuto divino.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1][Chk: 30][Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base *1.1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento +Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res+Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.” [E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]
Liv 3: [Res*1,2][Chk: 50][Eff: +80]
Liv 2: [Res*1,25][Chk: 70][Eff: +120]
Liv 1: [Res*1,35][Chk: 90][Eff: +160]

 
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Il poveraccio, a tempo con la musica che solo lui sentiva, scosse la testa in segno negativo.

«Solo noi... Avevamo trovato la maledetta... Bambola... Poi ci ha preso... Alle spalle... Sono ore che ballo... Ti prego...»

Per fortuna, con molta fatica e un dispendio energetico ben più alto del normale, Chiaki riuscì a interrompere il chakra estraneo nel corpo di Kimura. L'infermiere si lasciò cadere a terra, ansimante e sudato, palesemente non più in grado di continuare a muoversi.

«Mi hai... Salvato la vita... Grazie...» boccheggiò, schiena a terra e cicce all'aria, pallido come la morte.

«Non so che... Poteri abbia... Non sono un ninja, il ninja è Taka...hashi»

Alzò un braccio tremante verso la porta, mentre Chiaki riusciva, anche lì con un po' di fatica e svariati tentativi, a liberarsi dall'illusione ballerina. Il suo corpo si fermò, con solo un lieve strato di sudore a ricordare cosa fosse appena successo.

«Sono andati di là...» E grazie al pesce si poteva dire, c'era un'unica uscita da quella stanza. «Stai attenta... Non fidarti di...»
E collassò, stremato. Mancanza di zuccheri, tachicardia, il poveretto avrebbe avuto bisogno di parecchio riposo e di un bel gelato fresco.

Bisognava proseguire, però. Yin non stava inviando segnali, ma dal corridoio silenzioso oltre al ronzio delle lampade al neon si poteva udire il flebile suono di qualcosa che sbatteva.
Il Byakugan le avrebbe rivelato che una delle figure stava cercando di lanciarsi contro la porta, ma cadeva e si rialzava con scenografici passi di breakdance.
L'altro, quello più lontano, stava pian piano consumando il proprio chakra, convogliandolo in qualcosa a terra ancora di informe, non chiaro.

Yin si trovava nei pressi della porta del primo individuo, quello ballerino. Il suo incedere era zoppicante, poiché alterato dalla danza forzata a cui era costretto, quindi la sua piccola e allungata figura rotolava, saltava, si avvolgeva su se stessa e tornava indietro cercando costantemente di avanzare verso il primo odore umano che aveva percepito dietro la porta.

 
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Il sudore le inumidiva la fronte ma non per la fatica, quanto per la concentrazione con cui osservava i suoi stessi movimenti, cercando di anticiparli. Non avrebbe mai pensato che potesse diventare un incubo danzare, né aveva visto mai quella pratica ridurre le persone alle suppliche. Le faceva pena quell’uomo, ma avrebbe dovuto resistere qualche altro minuto prima che lei riuscisse nel suo intento. Con sua stessa grande meraviglia, dopo diversi tentativi falliti miseramente, riuscì con un sonoro “Kai” a svincolare dalla genjutsu la povera vittima. Lo vide scivolare a terra, esasperato e distrutto. Finalmente era libero da quell’incubo. Quello che la preoccupava di gran lunga la ragazza era il fatto che non fosse riuscita ad estrapolare nessuna informazione utile da quell’incontro, anzi, il tempo perso lì avrebbe potuto diventare un ostacolo nella conclusione delle ricerche. La bambola l’aveva lei, ma chi le diceva che non ne avesse fatte altre? E soprattutto, quante persone aveva ingarbugliato nella sua illusione? Kimura aveva affermato che in quei corridoi ci fossero solo lui ed il suo collega, ma i suoi occhi vedevano altro.

- Prendi questo, ti farà riprendere - esordì il medico, estraendo da una delle sue tasche una piccola ampolla - E’ estratto di ginseng, solitamente lo uso per i turni estenuanti, ma credo che oggi tu ne abbia più bisogno di me.

Nonostante il ringraziamento, la giovane sperava che quell’uomo le desse retta e provasse a trovare qualche informazione in più sul ninja. Date le sue condizioni fisiche però evitò di farglielo nuovamente presente. Quindi era Takahashi l’unico che effettivamente potesse tornarle utile nella vicenda, anche se dal chakra che avvertiva in lontananza non doveva essere un tipo troppo forte. Cercando di calmarsi per quell’acceleramento dei battiti dovuto alla danza, la diciassettenne tentò anche su di lei quella manovra d’emergenza. Questa volta risultò più preparata e coordinata nei movimenti e la liberazione giunse prima del previsto. Tirò un respiro di sollievo quando le sue gambe cessarono di muoversi, lasciandola però con un vuoto dentro. Infondo, anche se non lo avrebbe ammesso davanti al nuovo conoscente, si stava divertendo. Chissà in che condizioni si trovava Yin? L’osservò da lontano sculettante, conscia che probabilmente le stesse mandando le peggiori imprecazioni. Il collega provò a darle qualche dritta ma fu tutto inutile, in pochi istanti cadde in un sonno profondo. Sistemandosi la divisa da lavoro, l’evocatrice affiancò la boccetta al corpo esamine dell’infermiere. Purtroppo era riuscito solo ad indicarle la porta d’uscita e ad accennarle qualcosa che sembrava essere importante. Perché certi risvolti avvenivano sempre nel momento clou? Alzò gli occhi al cielo mentre si rimetteva in marcia. Adesso che aveva il pieno controllo di se stessa forse sarebbe riuscita ad essere più efficiente. Continuò a studiare la situazione, decidendo infine che strada prendere. Se Yin si trovava nei pressi dell’altro dipendente forse la figura chinata a terra poteva essere il suo obiettivo. Ma soprattutto cosa stava facendo? Non era facile individuare le sue intenzioni, ma una strana sensazione le fece accapponare la pelle. Gli altri due ce l’avrebbero fatta a resistere per un altro po’ senza il suo aiuto, ma lei doveva recarsi in quella stanza e capire. Accelerò il passo trovandosi addirittura a correre, finché con il fiatone non arrivò davanti al magazzino. Eseguì i sigilli e realizzò una copia di se stessa, che mandò a spalancare la porta per accertarsi che non ci fosse niente di realmente pericoloso. Intanto lei si sarebbe appiattita al muro utilizzando la “Trasparenza”, così da poter studiare le stesse espressioni della sua controfigura. Non avrebbe mai pensato di dover utilizzare certe contromisure in quell’ambiente lavorativo, ma a quanto pare si era sbagliata.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

<attivazione> - Moltiplicazione Superiore del Corpo - [Chk: 50 x copia] “L'utilizzatore si concentra e componendo un unico sigillo forma delle copie non-illusorie che potranno agire in turno proprio composto solo da una azione , oppure sprecandone una dell’originale. Se colpite svaniscono. Le copie hanno statistiche pari ad 1/3 [arrotondato per difetto] dell’originale [Tranne la Slt che non la possiedono], Possono usare tutte le sue jutsu e le tecniche, i cui bonus saranno ridotti ad 1/3 della tecnica reale.”

<tecnica> - Trasparenza - [Chk: 20 x turno] “Il ninja diventa invisibile. Non ha alcuna utilità in combattimento perché muovendosi si perde la trasparenza.” [Utile per missioni di spionaggio]

 
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Il furetto sarebbe arrivato con i suoi tempi alla porta dell'altra vittima di Shiren. Come faceva a sapere con certezza che era l'altra vittima? Beh, oltre agli indizi palesi, la porta aperta dalla copia rivelò un ragazzino con addosso il camice da paziente ospedaliero, di quelli tristissimi color bianco ricotta aperti sulla schiena.
Shiren non era grosso di suo, ma l'ospedale doveva averlo reso ancora più smagrito. Il viso smunto e pallido faceva risaltare due occhi azzurri enormi, sottolineati da occhiaie profonde e scure. Una zazzera di capelli biondi scompigliati, che gli ricadevano lungo le spalle, e braccia ossute e nervose che uscivano dalle maniche del camice. Pelle cadente, segno che c'era più massa su quelle ossa, e probabilmente non solo grasso.

Shiren alzò gli occhi di scatto dal lavoro che stava facendo. Utilizzando una scopa come supporto, stava creando un'altra bambola, più grande evidentemente, perché tramite grucce, tele, e un camice da infermiere stava dando un aspetto circa "umano" alla composizione.

«Un'altra?» gracchiò, senza muoversi dal centro della stanza dove era accucciato. «Ma perché non mi lasciate in pace? Cosa vi ho fatto di male?»
Con l'ansia crescente, le sue mani iniziarono a muoversi più veloce per legare e comporre la nuova marionetta, se così si poteva chiamare.
«Voi mi volete togliere la musica. Volete tornare a farmi fare il ninja. No no no. No. Non ve lo permetterò. Non voglio il silenzio. Non voglio il sangue. No.»

Balbettava a velocità elevata, alzando solo ogni tanto gli occhi verso la copia di Chiaki, ignorando ce ne fosse un'altra, più vera e reale, oltre quella. Il Byakugan della ragazza avrebbe potuto vedere che il chakra di Shiren si stava convogliando nel fantoccio, attecchendo sempre di più agli strumenti di fortuna che lo componevano.

 
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Rimase in assoluto silenzio, calibrando persino il suo respiro in riferimento a quello della sua copia. Un gesto involontario ma che faceva intuire con quanta accuratezza Fuyuki avesse educato la sua allieva. Yin ormai era nei pressi dell’altra porta continuando la sua buffa esibizione. La Hyuga riusciva a vederne il chakra corrotto e ballerino anche all’interno del corpo della povera vittima; si stava affievolendo, forse per colpa della stanchezza che quei movimenti gli creavano. Il furetto color pece era sempre stato un tipo sveglio d’intelletto ma piuttosto pigro nel mettere in pratica le sue capacità, proprio per il fatto che odiasse sporcarsi le zampe con simili faccende. Eppure adorava l’azione e seguire sua sorella in missione, anche se quello non era proprio un incarico degno del suo nome. Il contatto visivo veloce venne interrotto nell’immediato per concentrarsi meglio sulla scena principale. Si trovava abbastanza vicina da poter udire tutto ed anche osservare, grazie al suo Byakugan. La sua copia spostò lentamente, per non creare scompiglio, la porta della stanza incriminata dandole modo di mettere a fuoco una figura minuta e quasi denutrita. Non era raro vedere in ospedale qualcuno ridursi in quelle condizioni da solo, solitamente succedeva per casi depressivi gravi o schizofrenia. Per quel motivo molti venivano attaccati a delle macchine, monitorati costantemente, altri addirittura legati con delle cinghie al letto per evitare che si causassero delle ferite. C’era chi si aggrappava alla vita con tutte le sue forze e chi invece voleva lasciarsi andare per trovare la pace dei sensi. In realtà lei in cuor suo desiderava salvare tutti, ogni persona che si lasciava dietro diventava un fardello da sopportare e rinchiudere nei propri ricordi. Non esistevano regole per certe situazioni, solo l’abitudine e l’esperienza poteva aiutare. Un paziente salvato non andava a rimpiazzare i fallimenti ottenuti, quelli rimanevano per sempre incastrati nel limbo dei sensi di colpa. Quel piccoletto non era un suo diretto incarico ma il suo affetto materno sorpassava persino le responsabilità. Infondo Chiaki era pur sempre una madre, ed uno dei suoi figli stava intraprendendo la dura carriera dell’essere ninja. Se le informazioni sulla cartella clinica erano corrette Shiren era solo un’altra vittima del sistema. Come si potevano mandare dei ragazzini al fronte? Dimostrare delle ottime capacità per delle missioni di rango D, non poteva accertare che potesse essere lo stesso per quelle di rango più alto. Il meccanismo su cui lavoravano i villaggi era veramente inquietante ed a parte i modi, Hyou ci aveva visto giusto con le sue idee rivoluzionarie. Venne notata immediatamente dal quattordicenne la sconosciuta, ma questa non osò avvicinarsi né interrompere la sua realizzazione. Rimase lì paziente e calma, cercando di studiare il caso che le si poneva davanti. Utilizzare la violenza era un mezzo estremo per la kunoichi, decisamente molto tranquilla e pacata. Sembrava impaurito il più piccolo, come se soffrisse dentro quelle quattro mura. Naturalmente non era strano: chi amava vivere all’interno della struttura sanitaria?

- Sei tu Shiren? Posso chiamarti per nome? Piacere io sono Chiaki - esordì la controfigura presentandosi educatamente - Non abbiamo mai avuto modo di conoscerci lo so, e si lo ammetto i piani alti mi hanno mandato qui per riportarti nella tua stanza, ma se devo essere sincera non ho voglia di fare tutto quello che mi dicono di fare, un po’ come stai facendo tu, no? Ti va di parlare un po’ con me?

Mantenne un tono dolce, tipico del suo carattere. Non c’erano accuse ne pretese nella sua richiesta, anche se il so sguardo di tanto in tanto si abbassava in direzione del nuovo fantoccio che stava componendo a terra. Quali erano le sue reali intenzioni con quello?

- Ho trovato questa tua realizzazione lungo il corridoio... graziosa - continuò lei bonaria, provando a fare un passo nella sua direzione - La vuoi indietro o la posso tenere? Nonostante il materiale d’emergenza con cui è stata costruita, sembra fatta molto accuratamente. Sai anche io ho fatto una bambola per mia figlia una volta... ma le tue sembrano animate di vita propria. Hai un potere fantastico... ti va di raccontarmi come ci riesci? E’ la musica la tua ispirazione? Io quando cucio per esempio penso ai paesaggi che ho visto nei miei viaggi.

Proseguì provando a capire le reazioni del suo interlocutore. Semmai fosse riuscita a calmarlo allora avrebbe continuato il suo tragitto fino alla sua direzione, chinandosi per affiancarlo. Per il momento il contatto fisico sarebbe stato fuori discussione; sapeva quanto potessero essere volubili certi elementi, per quanto non si fosse specializzata con la psicologia, soprattutto quando quella a mancare era la confidenza e la fiducia nell’altro individuo. Intanto, il piccolo aveva cominciato a muoversi per finire il più in fretta possibile la sua opera d’arte. Stava utilizzando buona parte del suo chakra per quel fantoccio, quanto avrebbe potuto risultare pericoloso? Forse la sua era un’azione avventata e che avrebbe potuto causare guai ma avventarsi su un povero paziente non era un piano peggiore? Se non capiva che lì era al sicuro e nessuno voleva obbligarlo a fare niente, non c’era il rischio che quella spiacevole situazione potesse ripetersi in futuro?

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

 
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view post Posted on 12/9/2017, 11:21     +1   -1
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Artificial Flower's Lullaby

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Shiren non le rispose. Aveva gli occhi vuoti e cupi di chi non dormiva bene da tempo, e che nemmeno da sveglio trovava pace. Drammatico, per un ragazzo così giovane; la foto della sua cartella clinica doveva risalire a prima del suo ricovero, o quantomeno della sua discesa verso la disperazione.
Rallentò i gesti delle mani, pur continuando a convogliare chakra nel fantoccio, e aggrottò le sopracciglia in maniera sospettosa in direzione della amichevole Hyuga.

«Quella fa schifo.»
Un cenno col mento alla bambola che Chiaki reggeva. «Anche questo che sto facendo fa schifo. Fa tutto schifo qua dentro!»
Con gli occhi stralunati, la voce incrinata, era il ritratto del malessere mentale.
«È quello che so fare. Dò vita alle cose... La musica, la musica è ciò che mi spinge, una musica che sento solo io... Ma fare bambole non bastava, ci servivano soldi a casa... Quindi mi sono messo a fare il ninja...»

Chiaki cercò di avvicinarsi, ma Shiren non sembrava favorevole alla cosa. Afferrò il manico di scopa, a cui ormai pezze, tubi e quant'altro erano già attaccati, e indietreggiò strisciando sul pavimento.

«Stai indietro! Sei una Hyuga! Per questo ti sei liberata del mio chakra! Stai indietro! Tu la spegni, la musica! Voi medici volete spegnermi la musica!»

Sembrava sinceramente spaventato da quella prospettiva. Ma cosa voleva dire, spegnere la musica? La cartella clinica forse non era completa?

Una smorfia di dolore storse il viso del ragazzino, che si buttò di nuovo sulla sua creazione.

«Non mi aprirete la testa! Non ve lo permetterò! Senza la musica io non servo più a niente!»

Con la forza della determinata disperazione, gli ultimi stralci di chakra necessari diedero vita al fantoccio. La scopa si alzò in piedi, facendo ondeggiare le otto braccia a forma di tubi, terminanti in altrettanti aghi da flebo. La testa della scopa era dritta, rivolta verso Chiaki con i suoi occhi inesistenti a forma di incassatura delle viti, e gli stracci che componevano il vestito ondeggiavano appena, sospesi da terra. Shiren ansimava, ma le sue dita battevano per terra a ritmo... Un ritmo che a Chiaki non suonava del tutto strano.
Il ritmo che il suo corpo aveva seguito fino a poco prima, e a cui Yin e l'infermiere si agitavano nella stanza dall'altra parte del corridoio.

 
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