| I politici come Salvini non sono la causa del problema, sono il loro prodotto. Io una cosa che non sopporto, ed è un sentimento comune che si sta creando, è questo odio, questa caccia agli ignoranti. Il popolo è ignorante perché ce l'hanno voluto far diventare e i politici eletti sono l'espressione della cultura devastata del nostro paese. Il popolo è il popolo, sia colto che ignorante, anzi, soprattutto quello ignorante e quindi il più debole e quello che andrebbe difeso. Chi divide il mondo tra colti e ignoranti è per me il principale nemico ideologico da affrontare e primo sostenitore indiretto dei Salvini. Sono quelli che vogliono ghettizzare chi non ha cultura, che vorrebbe togliergli il diritto di voto, che li disprezza per quello che votano e che poi si lamentano chiedendosi come mai questi ignoranti non li votano. La sinistra è intrisa di un classismo vomitevole. Un partito, chiunque sia, che accusa il popolo per chi vota, al posto di accusare sé stesso per non aver saputo comunicare col popolo, è un partito destinato a fallire e che non ha capito l'abc del concetto stesso di politica. Dalla guerra all'ignoranza alla guerra agli ignoranti è un attimo.
Salvini fa schifo al pari di tanti altri che lo hanno preceduto, solo in maniera diversa e più verace. Chi pensa che Salvini sia il peggio del peggio, sta ripetendo la stessa storia dei tempi di Berlusconi. E questo pensiero, nell'azione finale, si tramuta in una chiamata alle armi per votare il più grande partito in opposizione. Motivo per l'esistenza oggi del PD. Tra 20 anni ci sarà un altro che sarà il peggio del peggio e saremo ancora tutti a votare PD perché unica forza possibile.
La più grande domanda a cui dovrebbe saper rispondere chiunque voglia far cambiare idea a qualcuno sul suo partito è sapergli dire cosa dovrebbe votare. Vedo tantissimi antisalvinisti, ma pochissimi che sappiano indicarmi convintamente un partito che ritengono giusto. E sperare di togliere la fede politica ad una persona, rimpiazzandola con il nulla, è impresa improba.
Sulla questione USA. Certo è che ci sono variazioni tra i vari presidenti, ma in sostanza la politica USA è sempre la stessa dal dopoguerra, con leggerissime variazioni. Se uno studiasse la loro politica estera senza sapere i presidenti, farebbe molta fatica a notare quando al governo c'era un democratico o un repubblicano.
Più che sempre vecchi, sempre gente ricca di alta estrazione sociale. Sarà mica possibile che un paese intero si senta perennemente rappresentato da multimilionari o gente ammanicata con la finanza e multinazionali?
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