Se mi sono accostata alla musica elettronica, mia grande passione da sempre, lo devo a lui. I testi delle sue canzoni più electro-pop riecheggiano da sempre nella mia mente e il desiderio di carpire i suoi significati più reconditi mi ha spinto verso lo studio della cultura mediterranea, verso quella passione per la musica dell'era dei " rozzi cibernetici " , magistralmente adoperata per sperimentare i suoni più innovativi e al tempo stesso veicolatrice di messaggi dalla profonda saggezza, quella sapienza di cui è sempre più carente l' Europa, seppur patria della "filosofia " , di cui Battiato fu profondo conoscitore. Numi come lui hanno creduto nell'antimodernismo, consegnando un ritratto spietato dell' Occidente a pezzi, lacerato e degenerato da aberranti mercificazioni dove imperano i “supermercati coi reparti sacri” . La vera salvezza sta negli echi delle danze sufi, nell’Islam che resiste e in quella spiritualità che fu propria degli antenati arabi che hanno lasciato profonde radici nella cultura siciliana e di conseguenza italiana. Non a caso “Diwan” , propriamente “canzoniere” , fu un progetto di Franco Battiato nel quale musicò alcune opere del poeta arabo siculo Ibn Hamdis, probabilmente netino, costretto a scappare dalla Sicilia all’ arrivo dei Normanni ed esule a Siviglia, accolto nella corte di un principe-mecenate. Della Sicilia conserverà sempre il ricordo nei suoi testi ( ” pieni gli occhi, e vuote le mani, del ricordo di lei ” ). Hamdis fu massimo esponente di un’importante scuola poetica araba che prese vita intorno all’anno Mille. Proprio da questa scuola siciliana dei mitici arabi, di cui Dante fu grande fan, furono influenzati i poeti fiorentini del Trecento .
Ci dobbiamo confrontare con una grossa eredità, ossia quella promozione culturale che ha saputo profondere instancabilmente nei suoi testi , non esitando a lanciare invettive contro la stessa musica contemporanea, contro quei "figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il Denaro " . A queste anime perdute oppone , invece, tutto l'universo a cui l'amore obbedisce , nella speranza che l'essere umano non perda la sua condizione originaria umana. L'uomo contemporaneo, invece, non ha tempo ed è circondato da un vuoto di senso di cui percepisce il senso di vuoto, in quanto può essere quello che vuole, ma non sa quello che è realmente.
Mi è rimasta impressa una sua frase : "Sono venuto a fermare la latinizzazione della lingua araba ", citazione da " Esoterismo Cristiano " di Guenon . Con queste parole il maestro sottolineava la necessità di promuovere la conservazione delle civiltà mediterranee senza sminuire la lingua araba , lingua sacra come l'ebraico.
GRAZIE
Edited by la signorina kobayashi - 17/9/2021, 16:40
Addio a un grande, probabilmente ancora non capito da molti. Non era neppure vecchio per quest'epoca, 76 anni non sono tanti. Non me l'aspettavo proprio. Rimarrà un grande.
Certo è evocativo che dopo la sua morte si siano svegliati sia l'Etna che lo Stromboli. Da ricordare anche il suo gesto di altruismo verso i bambini iracheni nel 92 colpiti dalla guerra e dalle sanzioni. R.I.P.
