Da quanto non sentivo parlare di ermeneutica!
CITAZIONE (MAN_IN_BLACK @ 25/5/2022, 17:35)
a) Lo scontro fra l'umanità e la sfera naturale: oltre all'ovvio Mononoke Hime, in cui tale tema è affrontato in maniera esplicita e violenta, terrei in considerazione anche il meno famoso Pom Poko di Takahata. In tutti i film sopracitati, la divisione fra la sfera umana e quella selvaggia è vissuta come una lotta impari, in cui la foresta è sempre più indebolita e minacciata dalla crescente e frenetica attività degli uomini; di conseguenza, è interessante notare come Nausicaa, la pellicola più datata cronologicamente, sia l'unica in cui il bosco possa trovare un tangibile punto di contatto con il suo avversario grazie alla figura messianica della protagonista.
Se lo scontro del film "mitico" termina con una sconfitta di entrambe le parti (ugualmente "colpevoli", in quanto la natura è dominata da regole spietate e ferali ostili in ogni caso agli esseri umani, mentre questi ultimi sono spinti da sentimenti del tutto egoistici), in Pom Poko, ambientato ai giorni nostri, la vittoria degli uomini è ormai totale e impietosa.
In altre parole, nella visione del mondo idealistica, ma al contempo disillusa, di Miyazaki, solo Nausicaa, eroina di un'era imprecisata e senza tempo, è in grado di colmare il divario fra i due mondi con la propria figura quasi divina e dotata di una purezza assoluta e incontaminata; senza un miracolo come lei, l'unione fra l'uomo e le bestie è, purtroppo, impossibile... e, con il passare degli anni, lo stesso regista se ne è amaramente reso conto, rispondendo al sogno della Valle del Vento con la sanguinaria evoluzione della sua candida sovrana nella battagliera e rancorosa Principessa Spettro, che ribadisce più volte l'impossibilità di conciliare realtà troppo diverse fra loro.
Esatto. Lo scontro tra uomo e natura è sempre stato il tema centrale di queste pellicole, e anche del manga di Nausicaa.
Sì Nausicaa man mano che va avanti l'opera viene sempre più considerata un messia, capace di mettere in armonia umanità e natura ma anche tutti i diversi popoli che altrimenti si odierebbero. Da alcune tribù viene proprio presa e adorata come dea, anche se lei mostra come sia umana esattamente come loro. È la tribù dei domatori di vermi, disprezzata da tutti, e Nausicaa è la prima a considerarli persone normali e degne di amicizia.
La Valle del Vento è un po' come la Contea, un posto tranquillo di gente tranquilla, cristallizzata in questo idillio (anche se ci sono sempre meno bambini), che si rompe nel corso dell'opera, ma alla fine troverà un altro equilibrio.
A proposito del ruolo della natura e del Mar Marcio, c'è un plot twist verso la fine che non mi è piaciuto tantissimo ma ha senso.
Comunque che il ruolo del mar marcio sia pulire la terra dai veleni si capisce anche dal film. Quindi non è un rapporto conflittuale con l'uomo in sè, ma con quello che ha fatto.
Cose super spoiler non leggete:
Verso la fine si scopre che in realtà il mar marcio è un ecosistema creato dall'uomo quei mille anni fa (prima/durante quei famosi 7 giorni di fuoco) come scommessa sul futuro: dato che il mondo era ormai fottuto (un po' come lo è adesso) si creò questo ecosistema che in un migliaio di anni avrebbe risanato la terra. Contemporaneamente si modificò il corpo umano (e qui non si spiega nulla ed è un po' campata per aria) per consentirgli di sopravvivere nel mondo inquinato dai miasmi. La cosa bella è che questo ecosistema artificiale è comunque una forma di vita e si comporta come le forme di vita naturali: quindi gli ohmu hanno un anima, i funghi ogm che a una certa sfuggono a un laboratorio di Dorok pure. è sempre vita. La cosa sgravata è che l'umanità ora non sopravviverebbe in un mondo purificato, sarebbe come respirare ossigeno puro, quindi ci vuole il metodo per riconvertire i corpi di tutt* allo stato di mille anni prima.
Insomma un po' mi dispiace che la Natura sia così poco centrale, che sia tutta opera dell'uomo; dall'altra è bello che anche questi esseri creati dall'uomo siano comunque parte della natura
CITAZIONE
b) Il tema del vento: per un amante dei velivoli come Miyazaki, che avrebbe poi incentrato sul volo, inteso nella propria accezione di libertà assoluta e utopia, più di una pellicola (Si alza il vento e Porco Rosso in particolare), creare la Valle del Vento deve essere stato come dare vita letteralmente ai propri sogni. L'elegante aerodinamicità del trasporto monoposto di Nausicaa fa da perfetto contraltare ai mostruosi e rigonfi aerei da guerra usati dagli invasori tolmekiani: la prima rappresenta una realtà di sogno e comunione con le correnti del vento naturale, mentre i secondi sono sinonimo di industrializzazione guerrafondaia e distruzione insensata.
Per il regista, l'aria è l'elemento che dovrebbe spettare di diritto soltanto ai sognatori come Marco, gli sgangherati e bonari pirati del cielo di Porco Rosso e Laputa, Nausicaa e Jiro Horikoshi, desideroso di creare l'aereo (da trasporto e non da guerra) perfetto: in particolare, il pilota rosso è un vero e proprio outcast che ha volutamente scelto di allontanarsi dalla cosiddetta civiltà e dai suoi regimi orrendi, costrittivi e squallidi. Come Marco, anche Nausicaa vive in un mondo tutto suo, in cui ciò che agli altri appare come inaccettabile (per lui si tratta del solitario e malpagato lavoro da cacciatore del cielo, mentre per la ragazza della letale foresta tossica) si rivela affascinante e meraviglioso.
Non avevo mai pensato alla contrapposizione tra il mehve di Nausicaa, stupendo, e le grossi navi da guerra. Verissimo, il mehve lo riesce a guidare solo lei perché è come un deltaplano o come un uccello: bisogna conoscere il vento e cavalcarlo.
Nausicaa come Marco invece... nì. Marco rifiuta completamente la società ("queste cose fatele tra voi umani"), Nausicaa invece crede moltissimo nelle persone (è l'unica che crede ancora nelle persone in quella storia), e a parte la sua ricerca sulle piante del mar marcio e la sua amicizia con gli insetti (perché tiene a tutte le forme di vita) partecipa attivamente nella società, si sporca le mani per tutti, non vive in un mondo tutto suo.
CITAZIONE
c)
Il pacifismo: sulla base di quanto detto finora, appare lampante come il desiderio di pace assoluta di Miyazaki rappresenti il suo sogno più alto: come la successiva Laputa, capolavoro dell'ingegno umano, è stata convertita da un giardino fertile e accogliente a una spaventosa macchina da guerra, anche la foresta di Nausicaa è mortale unicamente a causa della contaminazione della terra provocata dall'uomo. Come al solito, la colpa è nostra
... e starebbe a noi imparare dagli errori per creare un mondo migliore del precedente.
Esatto, la pace e l'armonia tra i popoli e tra uomo e natura è l'utopia più grande. Ma Nausicaa ci crede davvero. Non vi dico se alla fine ci riesce o no.
Il Castello nel cielo ha vari punti in comune con Nausicaa, soprattutto una cosa che non si vede molto dal film è questo topos per cui c'è stato un tempo in cui gli umani avevano una tecnologia incredibile che poi è andata perduta. Dal film si vede solo col soldato titano, ma ci sono anche e soprattutto le idre, e poi tutta la cripta di Shuwa immaginatevela un po' come l'interno di Laputa (ma molto più inquietante
). E poi tutti i motori che usano, dicono che sono di fatto dei reperti, e nessuno sa come funzionino, ci costruiscono solo la navicella attorno, infatti sono importantissimi (e poi non esiste il concetto di fare benzina
). C'è sempre questa tecnologia antica quasi magica.
(Ma Laputa non era nata come macchina da guerra e poi è stata trasformata in giardino dai robottoni?)
Ah, vogliamo parlare di come i soldati titani abbiano ispirato gli apostoli di Evangelion?