Detective Conan Forum

Le pagine di un diario mai letto, Raccolta di racconti brevi

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view post Posted on 18/3/2023, 17:52     +2   +1   -1
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Heiji Hattori's lover

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Playlist

1. Tango
2. Where you want me
3. Vigilante sh*t
4. No one but you
5. Anti-hero
6. White Queen (As it began)
7. Would’ve, could’ve, should’ve
8. The great pretender
9. I did something bad




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Questa playlist è una raccolta di racconti più o meno brevi, su alcuni personaggi dell'universo di Detective Conan.
Uno sguardo che scava nel profondo dei loro pensieri più nascosti ed intimi, in relazione a situazioni davvero avvenute nel manga ed altre di pura fantasia.
Ho scelto di utilizzare la prima persona per rendere il tutto ancora più immersivo, come se stessimo leggendo le pagine dei loro diari o lettere indirizzate al camino.*
Quella che trovate sopra è la playlist delle canzoni che mi hanno ispirata e che accompagneranno ogni racconto, per il momento vi lascio solo i titoli senza precisare a quale personaggio fanno riferimento.
Ricominciare a scrivere per me è stato terapeutico, soprattutto in quest'ultimo periodo non proprio facilissimo ma non siamo qui per parlare di me quindi è con immenso piacere che vi do il benvenuto in questa playlist di racconti brevi.

P.S l'ordine della playlist potrebbe variare in corso d'opera.


*letters address to fire riferimento al brano Evermore di Taylor Swift, al momento non in playlist ma never say never.


Tango
Shinichi Kudo






Non c'è un amore senza una ragazza che pianga





Da quando sono diventato Conan Edogawa ho compreso cosa significa realmente ‘aspettare’, l'attesa incessante, logorante, che non dà speranza. Ho capito quanto possa far male attendere l’arrivo di una chiamata, di un messaggio da parte di una persona che, forse, non tornerà più.
Ho visto le tue lacrime, ho sentito i tuoi singhiozzi durante le notti più buie, in quelle notti avrei voluto più che mai correre da te e stringerti tra le mie braccia, dirti che sono sempre al tuo fianco e che non ti lascerò mai.
Ma non posso farlo.
Se lo facessi vedresti il bambino di sette anni che hai deciso di accudire come se fosse il fratellino che non hai mai avuto.
Da quella maledetta sera io sono sempre al tuo fianco, ma è come se non ci fossi.
Ti osservo mentre guardi il telefono, come se da quel dispositivo dipendesse la tua vita, un semplice suono potrebbe far tornare il sorriso sulle tue labbra ma forse è meglio non darti troppe speranze, non voglio che tu soffra ulteriormente a causa mia.



Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco





So di aver compiuto un passo falso.
Il mio obiettivo era quello di non illuderti, di non insediarmi nella tua mente, e nel tuo cuore, con false speranze, tuttavia ho fallito, finendo col ferire entrambi.
La prima volta in cui ho abbassato la guardia è stata a Londra.
Quella sera, per evitare che tu scoprissi il mio segreto, ho dovuto prendere l'antidoto e tornare ad essere Shinichi Kudo. Le tue lacrime sono state più dolorose di un proiettile al cuore, sembravi così fragile e, al tempo stesso, la creatura più forte che io avessi mai visto.
Ho ceduto alla mia debolezza più grande: te.
Ti ho aperto il mio cuore, ti ho svelato cosa si cela dietro la mente del grande detective: un ragazzo innamorato, che farebbe di tutto per proteggere la sua amata. Mentire alla ragazza che si ama può essere considerato amore? Voglio illudermi che sia così, perché tutto questo lo sto facendo per proteggerti Ran.
Quella volta a Londra tu non mi diedi una risposta, mi ero illuso che ti fossi stancata di me e che non volessi saperne più niente e invece mi sono sbagliato. Ed ecco che arriviamo alla seconda volta in cui ho abbassato la guardia, lasciando che fossero i sentimenti a prendere il sopravvento sulla ragione.
Kyoto.
Per l’ennesima volta sono apparso dal nulla, una piccola pausa da quel caso complicatissimo che mi ha costretto ad allontanarmi da te. Ero consapevole dei rischi ma ho deciso di espormi perché avevo bisogno di vederti o meglio avevo bisogno che tu vedessi me.
Volevo una risposta alla mia dichiarazione.
Forse, in un certo senso, speravo che tu mi mandassi al diavolo dicendomi che non volevi più avere niente a che fare con me. Ma non avrei mai potuto sperare davvero una cosa del genere, perché io ho bisogno di te.
Ho bisogno di te per andare avanti.
Ho bisogno di te per non arrendermi.
Il mio ritorno come Shinichi Kudo durante la gita a Kyoto non avrebbe dovuto creare tutto lo scalpore che in realtà ha generato, ma la verità è che io non riesco a stare lontano dagli enigmi dai casi complessi che mi arrovellano il cervello e tu Ran sei il mio enigma preferito.
So di averti illusa ancora una volta, so che apparire nuovamente per poi sparire ti ha provocato un dolore immenso.
Lo so perché in realtà io sono sempre con te.
Quando mi hai mandato quel messaggio il mio cuore si è fermato.

“Quindi ci stiamo frequentando?”

Io ti ho detto di sì.
Ma con quale coraggio?
Come si può obbligare una ragazza come te ad un amore che forse non ha ragione di esistere?



Come si salva un amore se è così distante
È finita la poesia
È un anno che mi hai perso
E quel che sono, non volevo esserlo




Ormai è trascorso un anno.
Siamo distanti ma al tempo stesso siamo vicini.
Ti osservo mentre sospiri e guardi la porta, probabilmente ti aspetti di vedermi entrare da un momento all’altro, mentre in realtà sono seduto accanto a te e mi tocca percepire quel dolore che è anche il mio.
Non è facile essere Conan Edogawa e vivere con te. Essere al tuo fianco con questo corpo mi ha dato l’accesso ad alcuni dei tuoi momenti più intimi, hai rivelato al piccolo Conan cose che non avresti mai detto a Shinichi e io mi sento sporco per aver rubato i tuoi pensieri più profondi. Proprio io che lotto costantemente per la verità non faccio altro che comportarmi come un criminale nei tuoi confronti, mentendoti e violando la tua quotidianità senza il tuo consenso.
Se potessi tornare a quella maledetta sera sicuramente le cose sarebbero andate diversamente: mi sarei concentrato di più sul nostro appuntamento, avrei fatto di tutto per farti sentire speciale e, soprattutto, non avrei inseguito quegli uomini. Se solo non avessi peccato di presunzione ora sarei il vero me, ma un anno fa mi ero fatto travolgere completamente dalla vanità, credendo davvero di essere il più grande detective di tutti i tempi e a causa della mia superbia ho creduto di poter affrontare da solo due criminali in grado di commettere atroci delitti, tra i quali utilizzare una droga che fa rimpicciolire il malcapitato al quale viene somministrata. Ma come posso spiegartelo, Ran?
Mi prenderesti per folle e non crederesti mai a una storia del genere, ma in fondo è meglio così.
È meglio che tu non sappia nulla di tutto questo.
Non voglio che Loro vengano a sapere di te, significherebbe metterti in un grave pericolo e se mai ti dovesse capitare qualcosa per mano loro non me lo perdonerei mai.


Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò lunedì




Ti ho allontanato dalla vita di Shinichi e ti ho fatto entrare in quella di Conan, con lui corri meno rischi anche se, alla luce degli ultimi avvenimenti, anche la sua vita sta diventando un po' troppo rischiosa per te.
Più di una volta ti sei ritrovata, inconsapevolmente, faccia a faccia con il nemico e per ora sono sempre riuscito a tenerti fuori dal loro mirino, ma per quanto tempo ancora riuscirò a nasconderti?
Sai Ran, questa è una battaglia che non so come combattere, certo non sono solo ho dei validi alleati, eppure è tutto maledettamente imprevedibile.
A volte ho l'impressione che Loro siano in grado di prevedere le nostre mosse ed anticiparle.
Altre volte siamo noi ad anticipare Loro e tenerli in scacco.
Sono stanco Ran, la mia ragione sta cominciando a vacillare così come la speranza.
Sento di star combattendo contro una cosa più grande di me, che va al di là delle mie capacità.
Sono stanco di mentirti.
Continuo a ripeterti che presto tornerò da te e che tutto tornerà come prima.
Ma la verità è che io non so se tornerò.
Non so se Shinichi Kudo tornerà.
Non so se potrò mantenere le promesse che ti ho fatto.


Ma non è mai lunedì



Edited by Sarah Smith - 1/4/2023, 15:40
 
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view post Posted on 19/3/2023, 07:08     +1   +1   -1
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:clap:

È bello ogni tanto tornare a leggere le fanfiction ed è stato bello leggere la tua!

Non avrei mai pensato che una canzone del genere si potesse accordare alla situazione di Shinichi, ma le parole che hai scelto secondo la mia opinione non hanno neanche una stonatura!
Si percepisce benissimo il dolore e lo strazio di non poter tornare a essere quello di prima, i dubbi e la paura di questo 17enne finito in qualcosa più grande di lui e infine il passaggio da vanità e superbia a maturità e consapevolezza!

A leggere gli altri titoli, tra parentesi tutte di canzoni che non conosco, sembra una raccolta molto interessante, quindi non vedo l'ora di leggere i prossimi racconti!

^_^
 
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view post Posted on 19/3/2023, 20:03     +1   -1
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Heiji Hattori's lover

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CITAZIONE (Maja @ 19/3/2023, 07:08) 
:clap:

È bello ogni tanto tornare a leggere le fanfiction ed è stato bello leggere la tua!

Non avrei mai pensato che una canzone del genere si potesse accordare alla situazione di Shinichi, ma le parole che hai scelto secondo la mia opinione non hanno neanche una stonatura!
Si percepisce benissimo il dolore e lo strazio di non poter tornare a essere quello di prima, i dubbi e la paura di questo 17enne finito in qualcosa più grande di lui e infine il passaggio da vanità e superbia a maturità e consapevolezza!

A leggere gli altri titoli, tra parentesi tutte di canzoni che non conosco, sembra una raccolta molto interessante, quindi non vedo l'ora di leggere i prossimi racconti!

^_^

Grazie mille per la recensione, mi ha fatto super piacere :wub:
Ci sono voluti tanti ascolti di Tango prima che arrivasse la scintilla e quando è arrivata ho trovato alcune similitudini con la situazione di Shinichi e la sua storia con Ran.

Ora sto ascoltando molto lentamente le prossime canzoni e il prossimo racconto è quasi pronto, quindi arriverà molto molto presto, chissà chi sarà il/la prossimo/a protagonista :rolleyes: non voglio fare spoiler.

Grazie ancora per le tue parole e alla prossima <3
 
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view post Posted on 20/3/2023, 21:57     +1   +1   -1
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Heiji Hattori's lover

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Buonasera a tutt*,eccomi, prima del previsto, con il secondo racconto della serie :shifty:
Se posso essere di parte questo racconto mi piace particolarmente, percepivo una certa connessione mentre scrivevo e visto che l'ho terminato ieri sera ho deciso di condividerlo con voi subito senza aspettare ulteriormente.

p.s ai titoli di questi primi due racconti ho aggiunto il link Spotify della canzone, penso che così sia più carino.

Quindi rullo di tamburi ed ecco a voi la seconda canzone di questa particolare playlist.
Enjoy it


Warning/Disclaimer/Trigger/etc.

Questo racconto contiene riferimenti ̶p̶i̶ù̶ ̶o̶ ̶m̶e̶n̶o̶ vaghi a una relazione di carattere puramente sessuale. Se siete under 18 o sensibili all’argomento skippate. Non sono presenti descrizioni dettagliate né linguaggio scurrile, tuttavia si parla di incontri vietati ai minori e la cosa potrebbe mettere a disagio qualcunə. Sono inoltre presenti riferimenti a un cocktail il Manhattan (Sarah’s Smith version from the vault) bevete responsabilmente e con moderazione.





Prologo

Il nero è il colore della paura, di solito viene associato a ciò che è sconosciuto.
Il nero è una macchia che si espande senza sosta, sporcando l’anima di chi entra in contatto con questo colore.
Il nero spaventa.
Il nero affascina, intriga, spinge ad andare oltre i nostri limiti.
Il nero accoglie a sé chi non ha trovato il suo colore.
Il nero non ha vie d’uscita.
O forse sì?
Esiste uno spiraglio di luce in mezzo a tanta oscurità?



Where you want me
Bourbon



Gotta make a little room for me to breathe
Gotta feeling that your about to pull me in too deep



Ogni volta è la stessa storia, mi guardo allo specchio e ripeto a me stesso: "Questa è l'ultima volta" ma la verità è che non riesco più a farne a meno.
Quando osservo il mio riflesso non riesco a respirare, eppure questo bagno è immenso, troppo grande per essere utilizzato da una persona sola, ma io lo trovo maledettamente claustrofobico. Le pareti in marmo bianco invece di dare luce alla stanza la rendono fredda e i mobili pregiati danno l'impressione di trovarsi in uno di quegli hotel a cinque stelle arredati maestosamente ma comunque privi di personalità.
Tutto intorno a me sembra anonimo, opprimente, soffocante.
Stringo con entrambe le mani i bordi del lavandino e abbasso il capo, non riesco a sostenere il mio stesso sguardo.
Da quanto tempo va avanti questa storia?
Non ne ho idea, so solo di averle dato troppo spazio, di insediarsi nella mia mente, eliminando ogni via di fuga.
È riuscita ad intrappolarmi nella sua tela e, lentamente, mi sta portando a fondo con Lei.
Tutto è cominciato con una cena, dovevamo discutere di alcune faccende riguardanti l'Organizzazione e Lei era maledettamente bella con quell'abito rosso, le labbra scarlatte e quegli occhi in grado di inchiodarti con un semplice sguardo.
Dopo quella cena sono arrivate tante altre cene, quando non c'erano questioni di lavoro di cui parlare ci limitavamo a restare in silenzio, osservandoci a vicenda, credevo fosse un ottimo modo per tenerla sotto controllo, ma con mia enorme sorpresa ho scoperto che è sempre stata Lei ad avere il controllo su di me.
In questo momento si trova oltre la porta alle mie spalle, quando mi sono alzato stava dormendo, o forse sta fingendo nell'attesa che io lasci il suo appartamento.
Apro lentamente la porta e quello che vedo mi lascia, mio malgrado, senza fiato.
La stanza è illuminata dalle fioche luci della notte, la luna è come un occhio di bue puntato sulla protagonista assoluta della scena: il corpo rilassato, coperto malamente dal lenzuolo bianco, i capelli biondi sparsi sul cuscino con alcune ciocche che le cadono disordinate sul viso.
Quando dorme sembra un angelo.
Recupero la camicia dal pavimento e la indosso, lascio scivolare i bottoni nelle rispettive asole, uno alla volta, lentamente, mentre il mio sguardo continua a scrutarla. Respira lentamente, forse sta dormendo davvero, i miei occhi si soffermano per un istante sulle sue labbra; labbra che qualche ora prima ho divorato e hanno divorato a loro volta.
Dopo aver abbottonato la camicia vado alla ricerca della giacca, che trovo a terra accanto al letto, mi piego per raccoglierla e quando sollevo lo sguardo noto che ha cambiato posizione, ora è sul fianco, il viso rivolto verso di me.
Stai dormendo davvero o sei sveglia, Vermouth?
Il lenzuolo le è scivolato sul fianco e le sue labbra sembrano invitarmi a baciarle nuovamente. Ma perché dovrei baciarla prima di andare via?
Prendo un lembo del lenzuolo e la copro, indugio qualche secondo di troppo e alla fine cedo alla tentazione e le sposto una ciocca di capelli dal viso. Non si muove, sento solo il suo respiro, ma dal suo corpo non ottengo alcuna reazione.
Allora sei sveglia, stai solamente aspettando che io ti lasci sola.
Prima di uscire dalla stanza la guardo ancora una volta: è tanto bella quanto oscura.


The more I try to walk away
The harder it gets to believe that I don't need you




Quando sono da solo mi rendo conto di dovermi allontanare da Lei, quello che stiamo facendo è troppo pericoloso soprattutto per la mia morale, ma forse è troppo tardi per metterla in dubbio.
In fin dei conti io ho bisogno di Lei.
Quando sono entrato nell'Organizzazione ho deciso di avvicinarmi a Vermouth non solo per la sua posizione, ma anche perché Lei è uno spirito libero: agisce dove e nelle modalità che vuole Lei. Questa è una cosa che ci accomuna ed è per questo che sono riuscito ad entrare rapidamente nelle sue grazie e ad ottenere altrettanto velocemente un nome in codice. Avevo premeditato tutti i passaggi da compiere, schematizzando ogni mia azione, ciò che non avevo previsto era che oltre a finire nelle sue grazie sarei finito anche nel suo letto.
Da principio il nostro rapporto doveva essere prettamente professionale: io dovevo aiutarla quando aveva bisogno e lei faceva altrettanto con me. Ovviamente non si è fidata subito, quando tutto è cominciato voleva essere aggiornata passo dopo passo, voleva sapere lo schema che avevo elaborato e come l’avrei messo in atto; con il passare del tempo abbiamo iniziato ad agire insieme ed era come se non avessimo fatto altro per tutta la vita. La verità è che lavoriamo bene insieme, se fossi un vero criminale sceglierei altre cento volte Vermouth come complice, Lei sa esattamente cosa mi serve, come agire e soprattutto ha un livello di indipendenza notevole, potrebbe tranquillamente gestire da sola un’intera missione e portare a casa il risultato. L’ammirazione che provo nei suoi confronti mi spaventa molto, l’ho ammirata perfino quando ha minacciato di farmi saltare in aria la testa se mai avessi diffuso il suo segreto.
Quel dannato segreto, ero convinto di averla in pugno grazie a quella piccola scoperta e invece, ancora una volta, mi sono sbagliato. È Lei ad avere il pieno controllo della situazione, e in un certo senso la cosa mi manda su di giri. L’aura che emana, il suo potere seduttivo, l’eccitazione che provo quando è Lei a prendere in mano le redini della partita, lasciandomi dimenticare per qualche ora che io dovrei dare la caccia a Lei e non il contrario.


You've got me tempted by what's forbidden
How can you be so sweet but uh so unforgiving



Durante il tragitto verso casa sento ancora il suo profumo sulla pelle. È un profumo francese, sa di rose e mughetto, è un profumo delicato, dolce, ma in un certo senso deciso perché resta sulla pelle a lungo. Miss Dior, ho visto la boccetta in bagno e mi ha subito dato l’impressione di essere un profumo costoso, nonostante il nome e la fragranza siano in netto contrasto con il carattere di quella donna, eppure le si addice perfettamente perché nel suo doppio gioco Lei sa essere dolce e al tempo stesso spietata.
Arrivato a casa non posso fare a meno di guardare con pietà la figura riflessa nello specchio mentre i sensi di colpa iniziano a farsi strada nella mia mente:

"Hai ceduto ancora una volta, Rei.
Il tuo lato oscuro l’ha definita il miglior sesso della tua vita, ma la tua parte razionale non riesce neanche a guardarsi allo specchio.
Il suo profumo sulla pelle è la prova tangibile del tuo tradimento, così come lo sono i graffi e i segni che ti ha lasciato sul corpo.
La tua anima si è macchiata di nero, Rei.
Hai fatto sì che una nemica diventasse una tua debolezza.
Hai voluto assaggiare il frutto proibito e adesso non riesci a farne a meno
.”

Se solo ci fosse un modo per silenziare la voce che ho nella testa, perché i miei pensieri devono essere così rumorosi? Come se non lo sapessi che ogni mia singola azione da quando tutto è cominciato potrebbe portarmi ad autosabotarmi in qualsiasi momento. Vorrei prendere a pugni il mio stesso riflesso, magari così facendo riuscirei a zittire la mia coscienza.
Dov’era la mia coscienza quando io e Vermouth eravamo in macchina e il mio sguardo è caduto sull’orlo di una delle tante gonne troppo corte per quelle gambe così lunghe? Dov’era quando Lei se n'è accorta e ha sorriso beffarda. Dov'era mentre si avvicinava al mio orecchio per poi sussurrare quelle parole che mi hanno fatto inchiodare al semaforo e mi hanno tolto il respiro?
«So... How about tonight? Want to make some Manhattan?»
«Manhattan?»
«Yes, is a cocktail made as... a mixture of both Vermouth and Bourbon.»*

Quando si parla con Lei i riferimenti alcolici non possono mai mancare, fanno parte del suo modo di esprimersi, sono parte integrante del personaggio che si è costruito su misura.
La sua mano sulla mia coscia e il suo fiato caldo vicino al mio orecchio, il tono di voce basso, sensuale; mi sono voltato appena per poterla guardare e prima ancora che io potessi realizzare il significato di quella frase le sue labbra erano sulle mie.
Da quella notte siamo diventati… Amanti?
Non è forse questa la parola che si utilizza quando due persone adulte intraprendono una relazione che si basa esclusivamente sul sesso?
O forse non siamo neanche quello, per essere amanti dovrebbero esserci alla base dei sentimenti, ma non penso che Lei sia in grado di provarne. Il nostro rapporto ha come obiettivo quello di appagare l’uno il corpo dell’altra.
Noto che il colletto della mia camicia è macchiato di rossetto, in prossimità di un segno abbastanza evidente sul collo, un fremito mi percorre la schiena, devo assolutamente lavare via le tracce di questa ennesima notte di follia.

And I'm emotionally drained
Am I too gone to be saved
But I don't want it any other way



Esiste la redenzione per quelli come me?
C’è un modo per salvarmi da questa situazione?
Non riesco a prendere sonno, mi giro e rigiro nel letto, mentre le prime luci dell’alba iniziano a farsi intravedere, invadendo la stanza attraverso le fessure delle tende. Tra poco suonerà la sveglia e io dovrò andare a lavorare senza aver chiuso occhio. Succede sempre così, quando sono con Lei la notte non riesco a dormire, la mia mente mi tormenta, la mia coscienza mi ricorda che il mio ruolo all’interno dell’Organizzazione non è quello di dare piacere alla donna che dovrei catturare insieme a tutti gli altri, bensì è quello di usarla per arrivare al loro capo e annientarli una volta per tutte.
Provo a ripetermi che è non Rei ad aver varcato il limite ma Bourbon, certo siamo la stessa persona ma al tempo stesso siamo due entità differenti, che operano per il medesimo scopo. Posso mentire a me stesso quanto voglio, ma alla fine dei conti sono sempre io, che sia Rei, Bourbon o Amuro a fine giornata è la stessa coscienza che si tormenta su quanto fatto o detto.
Che senso ha continuare ad interrogarsi quando non si ha la minima intenzione di dichiararsi colpevoli? Cerco costantemente un alibi che mi scagioni dai miei errori e che mi permetta di proseguire secondo i piani. Non posso abbandonare l’Organizzazione per colpa di una donna e non posso neanche smettere di lavorare con Lei, perché mi serve, Lei è la chiave di tutto, è il pezzo che mi permetterà di completare il puzzle.
Allungo la mano verso il comodino per recuperare il telefono: le cinque meno un quarto.
L’ennesima notte insonne per colpa della mia debolezza più grande: Vermouth.
Parli del diavolo ed ecco lì sullo schermo un suo messaggio.

-Sei andato via senza salutare. Non sei stato molto cortese, Bourbon…-

Le mie labbra si incurvano in un sorriso, non stava dormendo, lo sapevo. Quel messaggio l’ha mandato appena sono uscito dal suo appartamento, ma ovviamente me ne accorgo solo ora dato che ho passato tutta la notte ad incolparmi per quello che abbiamo fatto.

-Stavi dormendo così bene, sarebbe stato crudele da parte mia svegliarti.-

Sto flirtando con lei, questo è crudele. Crudele nei miei confronti, ma è più forte di me, divento incredibilmente debole quando c’è Lei nei paraggi, anche quando si trova dall’altra parte dello schermo, nel suo appartamento, probabilmente ancora avvolta in quel lenzuolo candido, così come l’ho lasciata prima di andarmene.

«SMETTILA REI.»

Se solo fosse così facile, avrei smesso già da tempo, la verità è che mi piace.
Mi piace vivere una vita diversa da quella che conduco normalmente.
Mi piace aver fatto uscire il mio lato oscuro, avergli permesso di impadronirsi di me, di aver trovato qualcuno di altrettanto tenebroso con cui assaporare il sapore dolce e amaro del pericolo. Mi piace ma al tempo stesso me ne vergogno, perché il mio compito è quello di proteggere le persone da quelli come Bourbon e Vermouth e invece sono diventato il peggior nemico di me stesso. Chissà se anche gli altri infiltrati hanno avuto a che fare con questa lotta interiore tra il bene e il male, se anche loro hanno provato almeno una volta la sensazione di veder prevaricare la parte cattiva su quella buona. Saperlo mi rincuorerebbe? Non credo, ma forse mi farebbe sentire meno solo, e mi farebbe sperare nella possibilità di redimermi quando tutto questo sarà finito.
Mentre la mia mente continua ad elaborare possibili scenari nei quali io riesco a fare la parte dell’eroe senza macchia decido di alzarmi, è inutile aspettare che suoni la sveglia. Indosso la tuta ed esco per la mia solita corsa mattutina, mi serve per schiarirmi la mente, soprattutto quando la notte penso troppo e dormo poco.
Appena esco di casa noto una moto parcheggiata sull’altro lato della strada, a bordo una figura dal corpo sinuoso, avvolta in una tuta nera che segna perfettamente ogni curva, i capelli sciolti in morbide onde si muovono al ritmo della brezza mattutina.
«Sarà la mia rovina.»
Sussurro a denti stretti, mentre mi accingo ad attraversare la strada per raggiungerla. Perché deve essere così bella? Quando sono abbastanza vicino si toglie il casco e arriccia le labbra in un sorriso scaltro, lo stesso sorriso di quella sera.
«Siamo mattinieri.»
«Mi piace andare a correre la mattina presto, così non rischio di incontrare troppe persone.»
Alla mia risposta il suo viso diventa corrucciato, sembra una bambina alla quale è appena stato negato l’ennesimo capriccio.
«Non sei felice di incontrarmi, Bourbon
Si sporge verso di me, e solo allora realizzo quanto la cerniera della sua tuta sia in difficoltà, allora non sono l’unico ad essere debole quando lei è nei paraggi, certo che paragonarmi a una cerniera non mi fa onore, ma è pur sempre meglio di niente.
«Per te posso fare un’eccezione.»
Fa schioccare la lingua al palato, quel suono mi riecheggia nelle orecchie e dà l’ennesima scossa al mio corpo, ho un assoluto bisogno di andare a correre, mi devo sfogare, non posso restare qui ancora a lungo.
Va bene incontrarsi di notte, con il favore delle tenebre, ma di giorno possiamo solo lavorare, non c’è spazio per altro.
«Ho bisogno di te.»
Lo sussurra, sembra una supplica, e mentre lo dice scende dalla moto e si avvicina a me, istintivamente indietreggio, come se mi avesse appena puntato una pistola al petto.

Why do I feel so weak
When you are near me
You've got me in too deep



Non può essere vero, magari durante i miei deliri mentali mi sono addormentato e ora sto sognando, ma almeno in sogno non potrebbe lasciarmi in pace?
Eppure sembra tutto così vero, nell’aria c’è il suo profumo, sento l’odore del suo shampoo e il suo respiro sul mio viso.
Un momento, quando si è avvicinata così tanto?
Si sarà resa conto del potere che esercita su di me?
Sa di essere il mio punto debole? Se dovesse averlo scoperto significherebbe che per me è finita, potrebbe farmi fare qualunque cosa, avrebbe il totale controllo su di me e io dovrei abbandonare una volta per tutte l’idea di distruggere l’Organizzazione.
«Vermouth, è tardi. Tra poco devo andare a lavoro. Io non…»
Agita un dito davanti al mio viso e al tempo stesso scuote il capo, mai dire di no a Vermouth.
«No, Bourbon. Oggi ho bisogno che tu faccia un piccolo lavoro per me. Me lo devi, io ti ho aiutato con la questione di Akai, ora devi ricambiare il favore. Non puoi prendere senza dare nulla in cambio, è come con il sesso, ma questo tu lo sai bene, vero?»
Maledetta…
Mentre lo dice inclina il capo e le sue labbra si sono piegate in un sorriso tutt’altro che innocente. Se solo potessi la prenderei in questo esatto momento e la porterei nel mio appartamento, è sbagliato e perverso ma tutto l’odio che provo nei suoi confronti si tramuta subito in desiderio.
«Gin sta architettando qualcosa e Rum ne è a conoscenza. Io non sono stata informata e odio quando agiscono alle mie spalle. Tu hai un buon rapporto con Lui, voglio che tu scopra su cosa stanno lavorando e voglio anche tu intervenga nel caso in cui il loro piano coinvolga, anche in minima parte, quelle due persone che mi hai promesso di non toccare neanche per sbaglio.»
La fisso esterrefatto per qualche istante, cercando di elaborare quanto mi ha appena detto. Ha avuto davvero l’ardire di chiedermi di ficcare il naso negli affari di Gin e Rum?
«Tu vuoi che io indaghi per scoprire cosa stanno tramando Gin e Rum
Ho bisogno di una conferma, per capire se è effettivamente pazza o se sono io ad aver capito male.
«Sbaglio o ti piace particolarmente giocare al detective? Ricordo perfettamente di averti visto in diverse occasioni cercare indizi, fare grandi deduzioni. Inoltre…»
Fa una pausa e si inumidisce le labbra con la punta della lingua, avvicinandosi a me, il suo profumo invade le mie narici, inebriandomi completamente, appoggia una mano sulla mia spalla e si solleva sulle punte per poter raggiungere più facilmente il mio orecchio.
«…Sei molto sexy quando ti concentri per risolvere un mistero.»
La odio, la odio con tutto me stesso, ma al tempo stesso la desidero con il medesimo ardore.
«D’accordo.»
Sarebbe inutile discutere con lei, farle capire che quello che vuole è assurdo e irrealizzabile, evidentemente non è abituata a ricevere un no come risposta e io finisco sempre con il cedere alle sue richieste per quanto folli possano sembrare.
Alla mia risposta sorride soddisfatta e mi dà un fugace bacio sulle labbra prima di allontanarsi e dirigersi verso la sua moto.
«Good luck, Bourbon
Indossa il casco e sfreccia via sotto il mio sguardo, la guardo allontanarsi e quando sparisce all’orizzonte inizio a correre, maledicendomi per tutte le volte in cui non sono riuscito a dirle di no.

You're living in my dreams
You're always with me
You're the dark in my light
You're the black in my white



Luce e ombra.
Bianco e nero.
Bene e male.
Questo è quello che c’è dentro di me, questo è quello che ho al mio fianco da quando sono entrato nell’Organizzazione e ho trovato in Vermouth la partner ideale per realizzare il mio fine ultimo.
Vermouth è l’opposto di quello che ero io prima di diventare Bourbon, Lei ha macchiato la mia anima di nero, ha tirato fuori il male che c’è in me, mi ha fatto scoprire quel lato tenebroso che non sapevo di avere.

Quando l’ho avvisata di aver scoperto il piano di Gin e Rum mi ha chiesto di andare a prenderla, quello che è successo dopo è abbastanza prevedibile, ma io non mi sono tirato indietro, perché in fin dei conti mi va bene così. Forse è arrivato il momento di iniziare a convivere in pace con Bourbon e tutto quello che comporta, finché non arriverà il giorno in cui potrò dirgli finalmente addio.

Non ce la faccio ad alzarmi, sono troppo stanco, questa giornata è stata infinita e il modo in cui si è conclusa ha prosciugato le ultime energie che mi erano rimaste.
La testa di Vermouth è sul mio petto, il suo respiro, ancora irregolare, mi solletica la pelle, stranamente questa sera non ha fatto finta di addormentarsi.
«Hai fatto un ottimo lavoro oggi… Con Rum
Abbasso lo sguardo su di lei e solo in quel momento realizzo che una mia mano sta giocando distrattamente con alcune ciocche dei suoi capelli; questa intimità improvvisa mi destabilizza, mentre Lei sembra perfettamente a suo agio tra le mie braccia.
«Non è stato così complicato. Si trattava di un semplice traffico di denaro, me l’ha detto Rum senza che io gli chiedessi nulla. All’inizio voleva che me ne occupassi io, poi però si è ricordato che questo non è il mio tipo di affari e ha chiesto a Gin, che sicuramente ha più esperienza di me nel campo.»
Si lascia sfuggire una piccola risata, quel suono così cristallino è quasi piacevole, ma in quella camera qualunque cosa esca dalla sua bocca diventa immediatamente irresistibile per me. Volta lentamente il capo così che i nostri occhi possano incontrarsi, la mia mano è ancora tra i suoi capelli, ho appena scoperto che mi piace accarezzarli, giocarci; sono morbidi e profumati, passare le dita tra quelle onde bionde ha un effetto quasi soporifero su di me, potrei anche addormentarmi nel suo letto, tra quelle lenzuola sgualcite e con Lei al mio fianco. Tutto questo però è sbagliato, non posso permettermi di abbassare così tanto la guardia, sono rimasto troppo a lungo. A malincuore allontano la mano dai suoi capelli e provo ad alzarmi ma Lei mi blocca, portando una mano sul mio petto.
«Perché devi sempre scappare così presto? Resta, la notte è ancora lunga. Inoltre, domani è domenica e non lavori, no?»
Con un dito traccia la linea che va dal mio petto fino all’addome, quel tocco leggero basta a togliermi il fiato, facendomi rabbrividire. Adagio la schiena tra i cuscini e Lei poggia, nuovamente, la testa sul mio petto, stringendo a sé il lenzuolo, soddisfatta per aver ottenuto, ancora una volta, quello che voleva.

“Non restare, Rei.
Ti stai lasciando travolgere da quella donna.
Scappa da quel letto.
Allontanati da Lei.
Tutto questo è sbagliato.”


Chiudo gli occhi e quando li riapro la voce nella mia testa ha smesso di parlare. Questa notte voglio essere Bourbon, la mia coscienza dovrà farsene una ragione. Intreccio una sua ciocca di capelli tra le dita e ne inspiro il profumo, pregustando il momento in cui la farò nuovamente mia.
Questa notte ha vinto Lei.

You've got me where you want me






*Riferimento al file 287, è una frase troppo iconica e non ho potuto fare a meno di “manipolarla” per poterla inserire in questo contesto.

Edited by Sarah Smith - 1/4/2023, 15:37
 
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view post Posted on 23/3/2023, 07:59     +1   -1
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Detective famoso

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Un Bourbon cattivo è quello che avrei voluto vedere in DC, invece Gosho ha ben pensato di farne l'ennesimo infiltrato...

Ebbene vedere una vena di nero in questa tua ff mi è piaciuto, d'altronde una parte di nero è sempre necessaria e mi sembra che al tuo Bourbon nonostante tutti i sensi di colpa e le giustificazioni non dispiaccia :D

Vermouth poi è tratteggiata benissimo: affascinante, misteriosa, manipolatrice. In effetti mi sono sempre chiesta se non avesse una storia con lui ed è stato bello leggerla con le tue parole.

Ancora complimenti! :clap:
Aspetto di leggere la prossima storia!
 
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view post Posted on 3/4/2023, 07:11     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Maja @ 23/3/2023, 07:59) 
Un Bourbon cattivo è quello che avrei voluto vedere in DC, invece Gosho ha ben pensato di farne l'ennesimo infiltrato...

Ebbene vedere una vena di nero in questa tua ff mi è piaciuto, d'altronde una parte di nero è sempre necessaria e mi sembra che al tuo Bourbon nonostante tutti i sensi di colpa e le giustificazioni non dispiaccia :D

Vermouth poi è tratteggiata benissimo: affascinante, misteriosa, manipolatrice. In effetti mi sono sempre chiesta se non avesse una storia con lui ed è stato bello leggerla con le tue parole.

Ancora complimenti! :clap:
Aspetto di leggere la prossima storia!

Perdona il ritardo nella risposta ma ero convinta di pubblicare la nuova parte entro questo weekend ma purtroppo non ce l’ho fatta.

All’inizio quando Bourbon sembrava un vero cattivo ero molto emozionata ma, ovviamente, Gosho ha deciso di cambiare il suo destino. Mi piace immaginarlo come un personaggio grigio, né troppo buono né troppo cattivo e penso che collaborare con Vermouth lo stia portando a sfumare le sue zone bianche e nere.

Io credo che tutti quei giri in macchina che si fanno e le cenette nei ristoranti lussuosi porteranno da qualche parte, ma probabilmente è solo la mia immaginazione che parla :lollo: quindi dove non arriva Gosho arriva la mia penna/tastiera.

Ti ringrazio tantissimo per le tue parole e complimenti, mi fanno sempre super piacere.

Alla prossima 🥰
 
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Pierino1997
view post Posted on 3/4/2023, 15:57     +1   -1




Ha ragione Maja , davvero carino !
 
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view post Posted on 8/4/2023, 23:06     +1   -1
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Detective avanzato

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Mi hanno emozionato molto queste due playlist ❤️😊
soprattutto la prima🤭

Spero tanto tu possa continuare...scrivi davvero bene❤️
 
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