I lager dei Savoia - Storia infame del Risorgimento nei campi di concentramento per meridionali, di Fulvio Izzo

L'Unità d'italia è la fine del Risorgimento, che non si chiama Rivoluzione perché è stata più una conquista del Regno dei Savoia che una sovversione dell'ordine costituito. Che poi da soli han conquistato ben poco, il più l'ha fatto Garibaldi da Sud.
Il punto mio è: come tutti i processi di conquista, è stato un fenomeno violento. Non è che Garibaldi al Sud abbia fatto la sfilata, con il popolo acclamante che scacciava i Borbone; è stato un bagno di sangue.
E come tutti questi processi dove prende il potere una nuova forza, c'è violenza e giustizia sommaria per tutti gli oppositori.
La cosa quindi mi sorprende perché non lo sapevo ma non mi stupisce.

Sul lager di Fenestrelle ci sono opinioni diverse e il dibattito è aperto, ma è un bene che ci siano libri come questo.

Era giusto creare un'Italia unita, ma c'erano diversi modi per farlo e fu scelto il metodo peggiore. Un errore che credo stiamo ancora pagando.

Attenzione, in rete circolano molte falsità storiche a riguardo. La repressione del brigantaggio è stata dura, gli eccidi ci sono stati da una parte e dall'altra. Ma la vera causa dietro il brigantaggio sta nell'odio dei contadini del Sud contro i latifondisti; si è trattato in primo luogo di una guerra sociale e poi di una guerra civile tra italiani e italiani. Lo Stato unitario, temendo che l'opinione pubblica europea potesse pensare che la partita al Sud non era ancora chiusa, ha mostrato un volto brutale, in risposta ai massacri compiuti dai briganti. Che erano un misto di criminali, renitenti alla leva, ex ufficiali borbonici, ex garibaldini delusi, funzionari dello stato borbonico messi al bando dai liberali etc.
Soprattutto, non è vero come dicono i neoborbonici che il brigantaggio è una pagina segreta della nostra storia. Se ne parlava già con discussioni parlamentari durissime ai tempi della repressione, sono stati scritti libri subito dopo e se ne è riparlato in ottica marxista nel Novecento. Suggerisco sempre di leggere fonti affidabili: molti dei libri che circolano sono scritti da giornalisti che di storia non sanno nulla e mescolano verità e illazioni.