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Rivoluzione nucleare: la fusione fredda funziona

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view post Posted on 23/5/2008, 17:12     +1   -1
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L'arte è... un'esplosione!

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La giornata di ieri è stata di cruciale importanza per il destino dell'energia nucleare e, penso, per quello del mondo intero.
È con mio immenso piacere - sul serio, non potreste immaginare nemmeno lontanamente come la notizia mi affascini e mi lasci basito - che vi annuncio la totale riuscita del primo esperimento di Chemycally Assisted Nuclear Reaction / Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come "Fusione Nucleare Fredda".

La sua esistenza era stata ipotizzata e poi dimostrata sperimentalmente - in un modo un po' rocambolesco, a dire il vero - dagli eminenti chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons, che la scoprirono il 23 marzo del 1989 durante alcuni esperimenti con celle elettrolitiche basate su platino e palladio. Ahimé, sfortunatamente non avevano ancora afferrato le condizioni necessarie alla riproducibilità del fenomeno, per cui la loro straordinaria scoperta fu cassata e messa da parte.

Ma alcuni scienziati, tra i quali è senz'altro doveroso ricordare il fisico italiano Giuliano Preparata (scomparso nel 2000), hanno continuato a studiare il fenomeno intuendone le immense potenzialità cercando non solo di riprodurlo, ma di studiarlo dal punto di vista teorico al fine di gettare le basi per più mirati esperimenti. Tra questi scienziati, rientravano anche esponenti dell'ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) e il professor Yoshiaki Arata, ricercatore dell'università di Osaka.

Proprio quest'ultimo, oggi 85 enne, ha dimostrato ieri presso l'università di Osaka la fattibilità di una fusione nucleare "fredda", vale a dire che non richiede le altissime temperature normalmente impiegate nelle stelle per la fusione nucleare "calda".
Riporto per completezza i dettagli tecnici dell'esperimento, in modo che se tra di voi ci sono fisici nucleari (:P) potranno confermare la validità dell'idea.

L'esperimento è basato sull'uso di nano-particelle di palladio (il cui diametro vale circa 10-20 nm), disperse in modo omogeneo e separate tra loro da una matrice di zirconia (altresì noto come ossido di zirconio, ZrO2). Il rapporto tra le concentrazioni è di 35% palladio, 65% zirconia.
Le nano-particelle sono state preparate con la tecnologia del melt-spinning partendo da una lega di palladio-zirconio; successivamente sono state trattate in modo tale da consentire l'ossidazione dello zirconio ma non quella del palladio.
La matrice (7 g) è stata quindi inserita in un apposito contenitore a pressione (di seguito chiamato reattore, anche se il nome forse non è appropriato), posto all'interno di un calorimetro e collegato ad uno spettrometro di massa ad altissima risoluzione (essenziale per dimostrare la presenza di elio 4 come eventuale residuo); nello stesso reattore è stato anche inserito idrogeno alla pressione di 50 atmosfere. La pressione ha comportato un picco termico generato dalla idratazione delle nano-particelle, seguito però da una dispersione di calore. Lo spettrometro non ha rilevato presenza di elio, né calore in eccesso: infatti tra due nuclei di idrogeno non avviene fusione nucleare.

Successivamente, però, è stato svuotato il reattore con un ciclo di vuoto a 200°C, degassato e nuovamente riempito della matrice. Al posto dell'idrogeno, però, è stato inserito del deuterio (isotopo dell'idrogeno con un neutrone aggiunto) alla medesima pressione di 50 atmosfere. Si è quindi notato il picco termico come in precedenza, ma a differenza di prima il calore non è scemato: si è anzi assestato su un valore stabile per tutta la durata dell'esperimento (circa un'ora e mezza). Questo calore è stato sfruttato per azionare un motore termico a ciclo di Stirling, che è stato in grado di azionare senza problemi - a scopo dimostrativo - un ventilatore e dei led.
Al termine dell'esperimento, è stata rilevata la nettissima presenza di elio (He4) mescolato al deuterio residuo, segno palese dell'avvenuta reazione di fusione nucleare. La reazione non ha emesso particelle radioattive di alcun genere.

Il meccanismo fisico che sta dietro all'eccezionale esperimento di Arata è, invero, assai semplice: la matrice di palladio-zirconio fa sì che le nano-particelle di palladio si conformino a forma di esagono; il palladio è un forte catalizzatore e la grande pressione (50 atmosfere) spinge naturalmente i nuclei di idrogeno ad alloggiarsi nell'esagono del palladio. Ciò comporta la vincita della forza di repulsione tra gli atomi e la fusione dei nuclei, ottenendo come prodotto della reazione elio (che fra l'altro è un gas nobile, quindi totalmente innocuo e inerte).

Chiaramente, l'esperimento del professor Arata ha generato poca energia, all'incirca 100.000 joule per 20 watt di potenza, ma bisogna considerare che sono stati usati solo 7 grammi di matrice al palladio. Arata conta di ripetere l'esperimento a giorni con 60 grammi di palladio in modo da avere centinaia di watt termici di guadagno: abbastanza per illuminare una casa, per mesi, con una bombola di deuterio.

Ciò che importa, però, non è il fatto che l'esperimento specifico abbia generato poca energia: il fatto è che ne ha generata molta più di quanta ne ha richiesta, e che è anche un processo totalmente sicuro (infatti se il deuterio fuoriesce non è radioattivo e la reazione si ferma automaticamente per insufficienza di pressione) e a bassissima temperatura (300° circa contro svariati milioni di gradi necessari per una fusione nucleare "calda"). Inoltre, eccezion fatta per il palladio, gli altri materiali sono abbondanti in natura e anche assai economici: questo apre la strada ad un immenso universo di potenziali applicazioni che potrebbero anche arrivare a soppiantare le centrali a fissione nucleare nei prossimi anni.

Per quanto riguarda i possibili impieghi bellici, non vi preoccupate: le bombe atomiche a fusione esistono già da un pezzo, non sarà il professor Arata a contribuire al loro miglioramento ;)

Tanto di cappello all'equipe del Professore e a tutti coloro che non hanno mai smesso di credere nella fattibilità di quanto enunciato, quel lontano 23 marzo del 1989, da Martin Fleischmann e Stanley Pons - che mi auguro siano immediatamente riabilitati dalla comunità scientifica.

Sherry Haibara

Edited by doitokatuki - 9/3/2015, 01:36

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view post Posted on 23/5/2008, 18:35     +1   -1
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Detective quasi esperto

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Bravi, bravi, è sempre un piacere scoprire cose nuove...^^




...MA NON NEL NUCLEARE, PER CARITA'! ;_____;
 
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view post Posted on 23/5/2008, 18:42     +1   -1
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"Dancing in the Shadows!"

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CITAZIONE (Haibara @ 23/5/2008, 19:35)
Bravi, bravi, è sempre un piacere scoprire cose nuove...^^




...MA NON NEL NUCLEARE, PER CARITA'! ;_____;

E perchè no, scusa?

A parer mio, la notizia che ci ha dato Sherryno è positivissima... Una notizia che aspettavo da anni... Se sviluppano a pieno questo progetto, non ci dovranno più essere problemi di smaltimento di scorie e rifiuti e finalmente si potrà dire addio al petrolio come fonte d'energia primaria... Grazie mille per la notizia, Sherryno ;)
 
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Dupin
view post Posted on 23/5/2008, 18:44     +1   -1




CITAZIONE (Haibara @ 23/5/2008, 19:35)
Bravi, bravi, è sempre un piacere scoprire cose nuove...^^




...MA NON NEL NUCLEARE, PER CARITA'! ;_____;

Per fortuna che la conoscenza e lo studio sul mondo va avanti invece.
Non capisco come la gente possa preferire l'ignoranza alla conoscenza, mai capito.

Comunque se questa notizia fosse vera e confermata è svolta.
 
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view post Posted on 23/5/2008, 18:50     +1   -1
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Detective quasi esperto

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CITAZIONE (Dupin @ 23/5/2008, 19:44)
CITAZIONE (Haibara @ 23/5/2008, 19:35)
Bravi, bravi, è sempre un piacere scoprire cose nuove...^^




...MA NON NEL NUCLEARE, PER CARITA'! ;_____;

Per fortuna che la conoscenza e lo studio sul mondo va avanti invece.
Non capisco come la gente possa preferire l'ignoranza alla conoscenza, mai capito.

Comunque se questa notizia fosse vera e confermata è svolta.

Non ho mica detto che non si debba andare avanti con la conoscenza, l'ho persino precisato! -___- non era ironico -.-"
 
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Dupin
view post Posted on 23/5/2008, 18:55     +1   -1




CITAZIONE (Haibara @ 23/5/2008, 19:50)
CITAZIONE (Dupin @ 23/5/2008, 19:44)
Per fortuna che la conoscenza e lo studio sul mondo va avanti invece.
Non capisco come la gente possa preferire l'ignoranza alla conoscenza, mai capito.

Comunque se questa notizia fosse vera e confermata è svolta.

Non ho mica detto che non si debba andare avanti con la conoscenza, l'ho persino precisato! -___- non era ironico -.-"

Intendevo in qualsiasi ambito, qualunque esso sia.


 
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sesshomaru-sama
view post Posted on 23/5/2008, 19:17     +1   -1




Quando ho commentato il fatto insieme a sherryno alcune ore fa non potevo che essere felicissimo per la notizia.Commento di nuovo dicendo grazie al professor Arata e a chi ha sostenuto e partecipato alla ricerca e a chi come lui continuerà a farlo, non posso che essere positivo di fronte ad una notizia del genere^^.
 
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view post Posted on 24/5/2008, 21:08     +1   -1
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Per completezza, riporto un aggiornamento sulla spiegazione scientifica del fenomeno.

La fusione fredda è sempre stata contestata principalmente per due fattori:
1) Per ottenere la fusione di due nuclei di deuterio, occorre superare la naturale forza di repulsione coulombiana: come tutti sanno, infatti, nel nucleo sono presenti cariche positive, e cariche di segno uguale si respingono per la legge di Coulomb.
2) Anche ammesso di ottenere fusione, dovrebbero generarsi delle particelle aggiuntive radioattive (principalmente neutroni) associate ad He3, e non soltanto He4 privo di radiazioni.

In realtà, come leggevo questo pomeriggio, c'è una teoria di fisica nucleare abbastanza attendibile che chiarisce entrambi i punti.

Supponete di prendere due atomi di deuterio e di doverli far fondere. Per superare la forza di repulsione coulombiana, in una normale reazione di fusione nucleare "calda" dovreste accelerare i due atomi enormemente, cosa che si può fare soltanto con elevatissime temperature (milioni di gradi). Quando i due nuclei si sono scontrati, liberano ciascuno un protone e un neutrone, per un totale di due protoni e due neutroni: questo comporta la formazione di He4. A causa dell'altissima temperatura, però, il gas così ottenuto è immensamente instabile: per questo motivo, prima di essersi raffreddato, si disgrega emettendo un neutrone (radioattivo) e dando origine solo He3.

Nel caso di fusione nucleare fredda, invece, la questione è profondamente diversa. Dovete sapere, infatti, che il palladio è un ottimo catalizzatore, e che in particolare si dispone a forma esagonale nelle sue nano-particelle. Per questo motivo, tende automaticamente ad attrarre verso di sé il deuterio: gli atomi di tale elemento si affollano sempre di più all'interno dell'esagono, dando così origine a folli pressioni locali nell'ordine di milioni di atmosfere.
Inoltre, il palladio ha la particolarità di conformarsi in modo tale da avere delle zone ad altissima densità di elettroni (e-), per cui questi tendono ad "abbassare" il livello di energia che è richiesto per "sfondare" la barriera di repulsione coulombiana: così, anche se la pressione di per sé non sarebbe sufficiente ad attivare una reazione nucleare standard, è sufficiente ad avviare una fusione nucleare di tipo "freddo".
Dal momento che l'energia in gioco è minore di quella usata dalla fusione nucleare classica, i due atomi di deuterio che si scontrano danno origine a He4, che però è già sufficientemente stabile e così non si spacca ulteriormente come invece fa nella fusione a caldo: così non si ha emissione di neutroni né di altre particelle radioattive.

Inoltre, è possibile ottenere una reazione a calore molto inferiore, circa 300°C; poiché ad ogni modo la fusione nucleare calda, se possibile, non consente di sfruttare molto più calore ai fini energetici, possiamo affermare che la fusione nucleare fredda ci consente di ottenere gli stessi risultati della fusione a caldo ma con un rendimento estremamente maggiore: stiamo parlando circa del 100% di rendimento, contro una frazione infinitesimale % di energia utile che noi otteniamo per reazione nucleare a fusione calda. In altre parole, possiamo avere gli stessi risultati impiegando (e dissipando) molta meno energia.

Inoltre, si tratta di una reazione totalmente sicura: infatti, nel caso in cui si dovesse disgraziatamente rompere il reattore, verrebbe immediatamente meno la pressione necessaria per alimentare la reazione, ed essa si fermerebbe all'istante; in caso contrario, avremmo dispersione di deuterio, e quindi la reazione si fermerebbe comunque; nel peggiore dei casi, avremmo liberazione di un po' di calore (200°C circa) e di una manciata di deuterio ed elio, entrambi gas innocui. È evidente, quindi, che sia sotto l'aspetto sicurezza, sia sotto l'aspetto efficienza, la fusione fredda è immensamente più conveniente rispetto alla fissione nucleare classica delle centrali nucleari.

Possiamo anche aggiungere che nel caso di fusione fredda il sistema si autoalimenta: infatti non occorre apporto di energia dall'esterno per far partire la reazione, se non un minimo per tenere la pressione a 50 atmosfere (questa energia viene poi interamente recuperata dalla reazione stessa).

Non è infine da trascurare la possibilità di produrre energia elettrica per via nucleare in loco, intendo cioè a casa propria: il costo di un'apparecchiatura per la fusione fredda è irrisorio, nella peggiore delle ipotesi non superiore a qualche centinaio di euro; il deuterio si può procurare in modo immensamente facile, e l'elio si può riciclare eventualmente perché, a differenza della fissione nucleare, la fusione fredda è un processo reversibile (vale a dire che se da due atomi di deuterio ne otteniamo uno di elio + energia, viceversa da uno di elio + energia possiamo ottenere due atomi di deuterio). Sarebbe quindi anche una fonte di energia che consentirebbe a ciascuno di diventare energeticamente indipendente da qualsiasi ente perché, usando la fusione fredda assieme a tecnologie rinnovabili come il solare, l'eolico e il geotermico potrebbe coprire tranquillamente il suo intero fabbisogno energetico per decine di anni con un costo quasi nullo ed eventualmente rivendere l'eccedenza di energia.

Sherry Haibara
 
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view post Posted on 26/5/2008, 13:45     +1   -1
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Super detective

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Io non sono un fisico nucleare ma dalle poche nozioni di chimica che ricordo, è una figata. Oltretutto se non c'è rischio di attività radioattiva è pure energia pulita : 1st : . Benissimo, quindi possiamo pure farla finita con questa fesseria di fare le centrali nucleari in Italia. Aspettiamo che inventino le centrali nucleari fredde e poi installiamocele per primi tra un paio d'anni.

CITAZIONE
Per quanto riguarda i possibili impieghi bellici, non vi preoccupate: le bombe atomiche a fusione esistono già da un pezzo, non sarà il professor Arata a contribuire al loro miglioramento ;)

Le più importanti invenzioni della storia sono il fuoco e la ruota e c'è stato qualcuno in grado di trasformare in armi entrambe le cose. Non sarà certo colpa di Arata se le sue ricerche aiuteranno lo sviluppo delle armi nucleari così come non do la colpa ad Einstein per l'invenzione della bomba atomica originale.

Edited by doitokatuki - 16/6/2015, 14:10
 
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"Odin Eidolon"
view post Posted on 27/5/2008, 12:01     +1   -1




CITAZIONE
Benissimo, quindi possiamo pure farla finita con questa fesseria di fare le centrali nucleari in Italia. Aspettiamo che inventino le centrali nucleari fredde e poi installiamocele per primi tra un paio d'anni.

...siamo in Italia mica in Giappone. :P

Getto un po’ di acqua sul fuoco soprattutto su chi si aspetta soluzioni nel breve periodo, in più aspetterei l’esperimento successivo... cosa che peraltro stan facendo tutti. Quello che più interessa è la ripetibilità del processo con la conseguente conferma di una costante produzione d’energia.
Verificato ciò il passo successivo è quello di definire la “dimensione” cioè realizzare il processo energetico in modo da soddisfare il fabbisogno energetico. Questo è il primo nodo.
Le risposte a “quanto” e “come” produrre dipenderanno dalle politiche di richiesta dell’energia. Si dovrà quindi valutare se proporre, anche per questa risorsa, un modello di produzione/distribuzione sulla falsa riga di quello attuale -costituito da poche, grandi centrali ed una distribuzione capillare- oppure come ha detto Sherry una sorta di modello di cogenerazione (micro e/o macro).
A mio avviso se si vuole muovere qualcosa, nel breve periodo, bisogna puntare ancora sul primo modello energetico e parallelamente introdurre / diffondere il secondo. Questo vuol dire cambiare anche il concetto con cui noi ci rapportiamo con l’energia. In virtù del fatto che questo cambiamento, anche mentale, sarà lento (non è facile far capire a tutti questi concetti) ora è importante risolvere i problemi agendo sulle attuali risorse senza dimenticarsi che vi sono delle valide alternative a disposizione.
L’esperimento di Arata è una dimostrazione della fattibilità della fusione fredda ma alla base possiede dei limiti, uno fra tutti è il catalizzatore. Un’ improvvisa richiesta farebbe schizzare il prezzo e qualcuno ovviamente ci speculerebbe sopra... forse è proprio questa mentalità assurda che non ci fa andare avanti <_<...
Inoltre non vorrei che ci si dimenticasse della normale fusione nucleare che rappresenta anch’essa una fonte, nonché un impegno da portare a termine viste le risorse finanziare (e mentali) usate finora. Basta pensare allo sviluppo di reattori (“by Tokamak”), progetti importanti, quali I.T.E.R. e IGNITOR, che hanno come obiettivo di portare in positivo il bilancio tra energia necesaria e prodotta.
Inoltre al momento ci sono già valide alternative, è sufficiente pensare al solare (un pannello solare produce all’incirca 15 volte tanto di quello che si è prodotto con la fusione) oppure all’eolica la cui resa è ancora superiore.
Concludo dicendo che, se si vuole davvero cambiare, le risorse su cui fondare questa “mutazione energetica” ci sono e che la fusione fredda può anche non essere il punto di partenza ma bensì un valore aggiunto.


CITAZIONE
(vale a dire che se da due atomi di deuterio ne otteniamo uno di elio + energia, viceversa da uno di elio + energia possiamo ottenere due atomi di deuterio)

!? o_O
Io sapevo che il metodo più utilizzato, adesso, si basasse sull' elettrolisi dell'acqua normale... questa reversibilità del processo mi lascia perplesso soprattutto in campo pratico. : boh :

Edited by doitokatuki - 16/6/2015, 14:10
 
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view post Posted on 27/5/2008, 17:03     +1   -1
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!? o_O
Io sapevo che il metodo più utilizzato, adesso, si basasse sull' elettrolisi dell'acqua normale... questa reversibilità del processo mi lascia perplesso soprattutto in campo pratico. : boh :

Non è che serva in modo particolare a qualcosa... Serve se non si vuole sprecare un po' di elio e si è a corto di deuterio combustibile.
È una soluzione abbastanza teorica, senza finalità pratiche, per dimostrare che - mentre all'uranio non si può "riattaccare" un neutrone - dall'elio si potrebbe tecnicamente riottenere deuterio bombardandolo. È economicamente vantaggioso? Direi di no ;)

Per quanto riguarda la fusione normale, non è che mi convinca moltissimo... Combina gli ovvi limiti di ottenere temperature altissime e di governarle (abbastanza risolvibili, almeno sulla carta, anche grazie all'uso di potenti magneti toroidali) con i difetti della fissione (emissione di particelle radioattive). Inoltre si basa sull'impiego di un gas potenzialmente pericoloso in quanto radioattivo, il trizio, che ha un tempo di dimezzamento di circa 12 anni. Nulla se paragonato all'uranio, ma sarebbe preferibile non farci ricorso, anche perché è abbastanza difficile da procurare (va ottenuto in laboratorio con reazioni secondarie).
Quindi non confiderei troppo nella fusione nucleare calda... Mi sembra il tipo di processo molto costoso che poi alla fine porta più problemi che vantaggi...
Non è tuttavia detto che con grandi investimenti si riescano a fare centrali di grande dimensioni in grado di soddisfare fabbisogni energetici molto elevati (per intenderci, non quelli domestici - che sarebbero soddisfatti dalla fusione fredda o da energie rinnovabili quali l'eolico o il solare - ma quelli industriali, che richiedono molta più energia); l'unico aspetto veramente negativo è il tempo: improbabile (anche se non impossibile) che entrino in funzione centrali simili prima del 2050, e che siano competitive prima del 2060-2070. Spero che per allora le varie fonti di energia pulita abbiano risolto i nostri problemi almeno nella maggior parte ;)

Sherry Haibara

Edited by doitokatuki - 16/6/2015, 14:11
 
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view post Posted on 28/5/2008, 13:18     +1   -1
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Super detective

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Inoltre non vorrei che ci si dimenticasse della normale fusione nucleare che rappresenta anch’essa una fonte, nonché un impegno da portare a termine viste le risorse finanziare (e mentali) usate finora. Basta pensare allo sviluppo di reattori (“by Tokamak”), progetti importanti, quali I.T.E.R. e IGNITOR, che hanno come obiettivo di portare in positivo il bilancio tra energia necesaria e prodotta.
Inoltre al momento ci sono già valide alternative, è sufficiente pensare al solare (un pannello solare produce all’incirca 15 volte tanto di quello che si è prodotto con la fusione) oppure all’eolica la cui resa è ancora superiore.
Concludo dicendo che, se si vuole davvero cambiare, le risorse su cui fondare questa “mutazione energetica” ci sono e che la fusione fredda può anche non essere il punto di partenza ma bensì un valore aggiunto.

Secondo una regola aurea insegnata alla facoltà di economia, non bisogna mai considerare quanto hai già investito ma solo quanto devi ancora investire e quanto puoi guadagnare. Se hanno speso nel corso di questi ultimi anni duecento miliardi di euro nella fusione nucleare, ormai quei soldi nessuno può restituirglieli. Se vedono che investendo un altro milioncino otterranno un processo fusione nucleare soddisfacente sian in termini di produzione che di sicurezza, allora sarebbe assurdo accantonarla. Se però vedono che ci vogliono altri cento miliardi, "soddisfacente" non mi pare abbastanza per continuare gli esperimenti.

Sono d'accordo anch'io che è meglio utilizzare fonti di energia più "pulite" però bisogna dire che in alcuni paesi non c'è abbastanza sole per produrre una quantità soddisfacente di energia elettrica energia elettrica (è stata una grande delusione per me scoprirlo :( ).

Per me la cosa migliore riguardo alla fusione fredda non è il processo in se e per se quanto l'assenza (mi pare di aver capito) di scorie radioattive. Il motivo per cui non voglio le centrali nucleari in Italia, a parte la sismicità del paese, è che smaltire le scorie costa e noi ci ritroveremmo di sicuro con qualche mafioso che ottiene lo smaltimento delle scorie scaricando tutto in qualche spiaggia del Sud d'Italia. Vabbeh, qui sono un po' OT.
 
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"Odin Eidolon"
view post Posted on 28/5/2008, 16:30     +1   -1




CITAZIONE (harryxginny @ 28/5/2008, 14:18)
CITAZIONE
Inoltre non vorrei che ci si dimenticasse della normale fusione nucleare che rappresenta anch’essa una fonte, nonché un impegno da portare a termine viste le risorse finanziare (e mentali) usate finora. Basta pensare allo sviluppo di reattori (“by Tokamak”), progetti importanti, quali I.T.E.R. e IGNITOR, che hanno come obiettivo di portare in positivo il bilancio tra energia necesaria e prodotta.
Inoltre al momento ci sono già valide alternative, è sufficiente pensare al solare (un pannello solare produce all’incirca 15 volte tanto di quello che si è prodotto con la fusione) oppure all’eolica la cui resa è ancora superiore.
Concludo dicendo che, se si vuole davvero cambiare, le risorse su cui fondare questa “mutazione energetica” ci sono e che la fusione fredda può anche non essere il punto di partenza ma bensì un valore aggiunto.

Secondo una regola aurea insegnata alla facoltà di economia, non bisogna mai considerare quanto hai già investito ma solo quanto devi ancora investire e quanto puoi guadagnare. Se hanno speso nel corso di questi ultimi anni duecento miliardi di euro nella fusione nucleare, ormai quei soldi nessuno può restituirglieli. Se vedono che investendo un altro milioncino otterranno un processo fusione nucleare soddisfacente sian in termini di produzione che di sicurezza, allora sarebbe assurdo accantonarla. Se però vedono che ci vogliono altri cento miliardi, "soddisfacente" non mi pare abbastanza per continuare gli esperimenti.

ecco perché l'uomo non andrà sulla Luna :lol: ... finchè la razza degli economisti non si estinguerà l'uomo non si evolverà. : sisi : ...:P
Scherzo! lo so benissimo che i soldi spesi non si recuperano, ma quando ho detto di non abbandonare gli attuali studi è perchè ragionavano in termini... vabbè, "diciamo spaziali"! A mio avviso, e ne abbiamo discusso anche in università, processi come la fusione nucleare potrebbero esser usati molto di più per missioni spaziali di alto livello. Basta vedere quanto ci mette a disposizione la nostra stella. Ad esempio l'Elio-3 sulla Luna utile appunto per i processi nucleari di fusione. Con riferimento al modello attuale, si può destinare la fusione fredda, considerati i limiti dei catalizzatori dal punto di vista economico, ad un uso terrestre in modo che nessuno possa poi lamentarsi delle "spese spaziali" che sono state il vero freno di queste attività. A questo punto perchè non sfruttare le risorse presenti nello spazio!? A mio avviso sarebbe un errore mollare totalmente gli studi sulla normale fusione.

Quando ho letto della notizia della fusione fredda ho subito pensato agli scenari possibili. E la cosa che più mi ha entusiasmato è immaginare anche macchine o moto a fusione. :P
Ieri mi son mezzo a fari quattro conti cercando anche i prezzi dei gruppi di cogenerazione.
Per un impianto eolico si spendono dai 2250 ai 3000 &#128;/kW;
Il prezzo del palladio è 9 &#128;/g, ora dalla fusione abbiamo ottenuto quasi 0.02kW per 7 grammi di palladio, il che vuol dire circa 3100&#128;/kW
Cercando su internet ho trovato che il costo medio di un impianto di cogenerazione con motore alternativo "chiavi in mano" è di circa 500 &#128; per kW al quale bisogna aggiungere il costo annuo di combustibile usato. [fonte]

Ora bisogna fare delle considerazioni.
In un ipotetico grafico costo/durata, consideriamo per semplicità un andamento lineare, allora la retta relativa alla fusione ha si un intercetta maggiore rispetto alla retta che rappresenta il motore alternativo ma questa ha un coefficiente angolare >0 (a causa del combustibile usato) "mentre la retta fusione" è caratterizzata da una pendenza inferiore (circa nulla). Il che vuol dire che dopo aver raggiunto il punto di pareggio (2 o 3 anni) la soluzione fusione risulta più redditizia. Per non parlare delle "immissioni zero"
Rispetto all'eolico il vantaggio risiede nella possibilità dell'installazione...non tutti abitano a Trieste. :)

p.s. Alla fine mi sono ritrovato a parlare da economista...-_-... meglio l'ingegneria : sisi :... :P

Edited by doitokatuki - 16/6/2015, 14:12
 
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view post Posted on 28/5/2008, 16:51     +1   -1
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L'arte è... un'esplosione!

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Solo una domanda: dove hai trovato il prezzo del palladio? XD

Sherry Haibara
 
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Shinichi Kudoh
view post Posted on 28/5/2008, 17:10     +1   -1




I concetti che avete espresso sono molto complessi.Ma da parte mia non penso che l'evoluzione/sviluppo del nucleare porti qualcosa di positivo.Porterà qualcosa di positivo agli Stati bellicosi non certo alla popolazione media che è costretta a sottostare alle loro politiche.Anzi,questi sviluppi potrebbero portare effetti negativi sull'umanita portandola all'autodistruzione.
Voi gridate dalla gioia per il progresso tecnico e scientifico nel nucleare,io no.

CITAZIONE (harryxginny @ 26/5/2008, 14:45)

Le più importanti invenzioni della storia sono il fuoco e la ruota e c'è stato qualcuno in grado di trasformare in armi entrambe le cose. Non sarà certo colpa di Arata se le sue ricerche aiuteranno lo sviluppo delle armi nucleari così come non do la colpa ad Einstein per l'invenzione della bomba atomica originale.
[/QUOTE]

Non do la colpa a nessuno.è che giudico sbagliata quest'acclamazione al progresso quando potrebbe ipoteticamente mietere vittime.E non ci vedo denotazioni positive nella creazione di certe armi tecnologicamente avanzate-
 
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17 replies since 23/5/2008, 17:12   395 views
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