Detective Conan Forum

Kimi ga suki dato sakebitai, Ranma1/2

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Lore_chan92
view post Posted on 12/11/2005, 18:43     +1   -1




Questa ff la sto tutt'ora continuando su un altro sito di ff, però ho pensato di postarla lo stesso qui! E' un Alternate Universe, cioè quando i personaggi sono catapultati in una trama diversa. Qui per esempio ho immaginato che Ranma e Akane non si fossero mai conosciuti. I personaggi a volte sono un pò OOC (non uguali agli originali) ma purtroppo con una trama del genere a volte non posso fare altrimenti. Va bè, ditemi se vi piace!



Kimi ga suki dato sakebitai

(voglio gridarti ti amo)


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cap. 1 :: l’incontro


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Un urlo squarciò il religioso silenzio che c'era in casa Tendo. Proveniva dalla palestra, luogo in cui una ragazza si stava allenando. Lei era Akane Tendo, giovane artista marziale. Era la più forte di Nerima, e in pochi potevano tenerle testa. Anche se dall'apparenza potesse sembrare una ragazza carina e affettuosa, quando si arrabbiava si poteva trasformare in una belva. C'era gente, che si faceva menare da lei per uscire, ma per loro sfortuna, Akane non aveva mai avuto un buon rapporto con i maschi, pur essendo lei stessa di carattere un maschiaccio. Era sempre vissuta in quella cittadina, Nerima, con il padre e le sorelle. Aveva perso la madre quando era piccola, e da quel momento aveva creato un muro fra lei e gli altri. Probabilmente nemmeno lei se n'era accorta, ma piano piano si stava sempre allontanando di più dagli altri. Era una persona estroversa e socievole, ma inconsciamente si era ritirata in se stessa. Spesso sua sorella Nabiki le diceva che a volte sembrava un pezzo di ghiaccio, il che suscitava delle risate di schermo da parte sua. Se c'era una persona che assomigliava ad un pezzo di ghiaccio era proprio sua sorella Nabiki, e sentirlo dire da lei la faceva divertire. Kasumi e il padre non parlavano mai del suo carattere: credevano che il suo fosse un comportamento normale per un'adolescente. Ma si sbagliavano: all'età di sedici anni era ancora così, e ormai anche i due pensavano che quello era una soluzione per non far vedere la sua vulnerabilità. Era fatta così, e niente al mondo poteva farle cambiare le sue decisioni.

Sospirò... quel giorno si era allenata abbastanza. Prese l'asciugamano, e togliendosi le gocce di sudore dal volto, uscì dalla palestra. Era ormai sera, e il tramonto era stupendo. Si fermò a guardarlo, ma dopo un pò vide delle ombre: due individui saltavano sui tetti.
- Ma guarda te! Che sciocchi, rischiano di rompersi il collo! - pensò guardando le due figure. Ma non caddero: si allontanarono saltando con agilità di tetto in tetto, fino a quando scomparvero dalla vista della ragazza. Alzò le spalle, ed entrò in casa.
"Akane! Fatti velocemente il bagno! Fra poco si mangia!" le disse la sorella, sbucando dalla cucina. L'interpellata annuì, e salì al piano di sopra. Si sentiva strana, come se quelle due figure che aveva visto prima avessero a che fare con lei. Sbuffò: adesso aveva anche le "sensazioni?". Aprì la porta del bagno, e cercò di togliersi dalla mente quelle due figure... ma non ci riuscì.

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"Cavoli papà! Perchè ci dobbiamo mettere qui?" chiese schifato un ragazzo. Era al parco, con un uomo che doveva essere suo padre. Quest'ultimo gli aveva detto che avrebbero vissuto lì per alcune settimane, e al ragazzo la cosa non andava.
"Non possiamo prenderci una camera da qualche parte?" chiese implorante.
"E con che cosa? Non abbiamo denaro!" esclamò il padre. Si tolse un enorme zaino dalla schiena, e fece alcuni passi avanti. Il ragazzo sbuffò, lanciando a terra lo zaino. Aveva capelli neri pece, legati in un buffo codino. Non doveva mangiare da settimane, infatti era piuttosto sciupato.
"Cosa mangiamo?" chiese mentre la pancia gli brontolava. Suo padre si voltò.
"Abbiamo una scatola di piselli. E' nel mio zaino, Ranma." disse indicando il suo zaino. Ranma si avvicinò alla borsa del padre, e cercò.
"Papà, qui non c'è niente!" disse mentre sul suo volto si formava un nervetto, segno che stava per perdere la pazienza. Suo padre lo guardò imbarazzato, ridendo.
"Ehm... me lo devo essere mangiato quando tu dormivi!" disse mentre sorrideva. Ranma non ebbe nemmeno la forza di urlare contro suo padre. Si limitò a tirargli addosso lo zaino, seppellendolo nella terra. Fatto ciò si mise le mani in tasca, e saltando sulla ringhiera iniziò a camminare, senza sapere bene dove andare.

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Akane si mise a tavola dove l'aspettavano per iniziare a mangiare. Appena si fu seduta, iniziarono a servirsi.
"allora, come vanno i tuoi allenamenti?" chiese Soun a sua figlia. Lei alzò le spalle, continuando a mangiare.
"Bene... " sibilò Soun. Non sopportava sua figlia quando faceva così.
"Akane? Dopo mangiato puoi andare dal dottor Tofu?" chiese Kasumi con il suo solito tono di voce dolce. Akane annuì.
"Va bene, ci vado adesso." disse alzandosi.
"Ma stiamo mangiando." protestò Soun.
"Mangio mentre m'incammino! Se aspetto diventa completamente buio, e non mi va!" disse Akane, alzandosi. Kasumi sospirò, e sapendo che se non glielo preparava lei sua sorella non si sarebbe presa niente da mangiare, avvolse nella carta da cucina qualcosina di pratico e veloce.
"Vado!" disse salutandoli.
"Aspetta Akane. Tieni." le disse Kasumi, porgendole il fagottino. Akane sorrise alla sorella, si mise le scarpe, e uscì di casa.

-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-

- Ragazzi, che fame! - pensò Ranma toccandosi la pancia. Era sulla riva del fiume, e guardava le barche passare. Aveva provato a prendere qualche pesce, ma ogni volta che si avvicinava, arrivava una barca, così che doveva ritornare a riva. Ora sene stava lì a pensare. Non gliene importava di cosa stesse facendo suo padre, conoscendolo a quest'ora cercando di farsi dare un lecca lecca da un bambino. No, pensava a Nerima. Non gli era piaciuta l'idea da subito: perchè andare in Giappone? Perchè non starsene in Cina? Tutti "perchè" che Ranma non riusciva a darsi una ragione. Abbassò la testa, tirando delle pietre nell'acqua.
- Perchè tutte a me? - pensò con la collera che gli saliva sempre più. Alla fine prese una pietra un pò più grossa, e la scagliò con forza nell'acqua.

Poco lontano da lui, sulla strada stava camminando Akane. Sentendo il rumore dell'acqua, la ragazza si voltò.
- Sulla riva c'è un ragazzo. - Akane guardò la figura. Anche se era calata la notte, poteva scorgere un buffo codino e dei capelli neri.
- Non conosco nessuno con una treccia così. Che sia nuovo? - pensò mentre riluttante saltava sulla ringhiera.
- Mi sembra innocuo... potrei avvicinarmi. Ma siamo sicuri che sia una brava persona? -
Nemmeno Akane sapeva cosa fare. Una parte le diceva di andarsene, e al più presto anche. Eppure qualcosa l'attirava. Era come una calamita. Ormai era quasi arrivata vicino a quel buffo ragazzo. Stava incominciando ad essere presa dal panico.
- E se mi volesse fare qualcosa una volta vista? - pensò mentre sudava freddo. Poi il ragazzo parlò:
"Che fame!" mugugnò Ranma, mentre gli brontolava per l'ennesima volta la pancia. Ad Akane si rilassarono i nervi. Era solo un ragazzo affamato.
"Se hai così fame, tieni. C'è qualcosina da mangiare"
Ranma si voltò, e prese al volo un fagottino. Con aria sorpresa, guardò chi gliela aveva tirato: Era una bella ragazza, dai capelli blu scuri. Lo sguardo sospettoso, ma comunque simpatico.
"Grazie..." disse mentre Akane cercava di essere più sicura possibile. Non ancora completamente convinta di quel ragazzo. Ormai era certa che non abitasse da quelle parti, così gli chiese come si chiamava.
"Come ti chiami?" chiese riluttante. Lui la guardò.
"Ranma Satome." disse porgendo la mano. Akane, se pur diffidente, gli strinse la mano.
"Io sono Akane Tendo" disse. "Sei nuovo di qui?" chiese poi.
"Già. Vengo dalla Cina." disse lui sospirando. Lei si sedette.
"Lo dici come se fosse una condanna venire a vivere qui" replicò mentre si sedeva, cercando di non aver nessun contatto fisico con lui.
"E' così infatti. Non mi va tanto.” Continuò lui curioso dalla ragazza. Lei accennò un sorriso, e si alzò.
"Hai già qualche amico?" chiese lei fissandolo d'altro.
"Veramente sono appena arrivato." replicò lui. Akane vide che era un pò impacciato: probabilmente gli mancavano i suoi vecchi amici.
"Allora sarò io la prima!" disse sorridendo. Lui la fissò stralunato. "Se avrei bisogno di qualcosa, dimmelo. Io vado al Furinkan, il liceo." disse lei alzando le spalle. Il ragazzo, sempre più sbalordito dalla ragazza, annuì con la testa. Akane lo salutò con la mano, e se ritornò sulla strada.
"Grazie... Akane." sibilò lui guardandola sparire nel buio.

-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-

Akane si svegliò: si sentiva la pancia vuota, e aveva ancora sonno. La sera prima non aveva più mangiato, e ora non vedeva l'ora di fare colazione. Si alzò sbadigliando dal letto, reggendosi sulla scrivania per non crollare nuovamente nel sonno. Si diresse verso il bagno, e si chiuse dentro. Aveva un aspetto orribile: aveva due occhi minuscoli, segno che quella notte non aveva dormito tanto, e i capelli più sparati che mai. Cercò di farli stare un pò dritti, ma non riuscendoci, dovette per forza farsi la coda. Si sciacquò più volte il volto, e alla fine ebbe un aspetto "presentabile". Si mise la divisa, e scese di sotto.
"Ben svegliata Akane" la salutò sua sorella.
"Buon giorno Kasumi!" sbadigliò lei. "Ma dov'è Nabiki?" chiese non vedendo la sorella.
"E’ già andata a scuola. In fatti mancano dieci minuti" disse Kasumi. Akane spalancò gli occhi
"Dieci minuti?!" urlò. Prese la cartella, e corse a dieci all'ora.

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"Ma perchè??!!" urlò Ranma.
"Non fare storie!" gli disse suo padre davanti alla scuola. Aveva costretto suo figlio ad andare a scuola, e ora Ranma guardava con sguardo annoiato l'enorme edificio. A sua insaputa, il giorno prima suo padre era andato a iscriverlo al Liceo.
"Forza" gli disse il padre dandogli una spinta. Lui iniziò a camminare verso l'entrata. Ecco un altra domanda che gli girava in testa: perchè doveva andare a scuola? Un altro perchè da mettere nella luuuunga lista. Sospirò, ed entrò dentro.
- Intanto vediamo come si chiama questo istituto... - si chiese, avvicinandosi a una targhetta sul muro. Ma la sua attenzione fu attratta da un'altra cosa: dei ragazzi che si alzavano pieni di lividi da terra.
"Tutto bene? Ma che è successo?" chiese avvicinandosi e fissandoli. Uno dei ragazzi lo guardò.
"E' stata lei... Akane Tendo" spiegò. Ranma lo fissò sbalordito. Era la stessa Akane Tendo della sera prima a fare quel disastro? E dire che le era sembrata una ragazza per bene.
- E' meglio se le giro alla larga - pensò mentre entrava nel Liceo: il Liceo Furinkan.



*** fine primo capitolo ***





 
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Lore_chan92
view post Posted on 12/11/2005, 20:48     +1   -1




commentate pleas!!
 
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Sherry W.
view post Posted on 13/11/2005, 20:25     +1   -1




Che carina!!^^
dai continua!non importa se poi il contesto è un pò diverso, sn curiosa^^!!!
 
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Lore_chan92
view post Posted on 14/11/2005, 22:28     +1   -1




Grassie Sherry!
 
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