Pensavate che potessi farmi sfuggire l'occasione? Vi sbagliavate di grosso (
)
Dopo parecchio tempo che non scrivevo più una recensione, eccomi infatti qui a parlare del nuovo sistema operativo della casa di Cupertino. Apple lancia infatti oggi Mac OS X 10.6 Snow Leopard, auto-nominatosi abbastanza esplicitamente "il sistema operativo più evoluto del mondo".
Come sempre in questi casi ciò che conta non è quel che dice la casa produttrice, ma ciò che sperimentano gli utenti: per questo motivo, da bravo Mac-user, ho deciso di preparare una rapida recensione di quello che promette essere un piccolo gioiellino della tecnologia Apple.
Siete pronti per cominciare?
Un'esperienza utente perfezionataSnow Leopard non è inteso per essere un sistema operativo completamente nuovo per gli utenti. Mac OS X Leopard era già un ottimo sistema operativo, stabile, reattivo e veloce, ma aveva qualcosa che non andava: anni ed anni di lavoro in Apple avevano portato alla continua aggiunta di funzioni sempre più sorprendenti, tra le più note al grande pubblico si notano sicuramente Dashboard, Exposé, Spaces, Stacks, Front Row e chi più ne ha più ne metta.
Tuttavia, questa volontà e "fretta" di innovare aveva altresì portato a una non ottimale cura nel codice del cuore del sistema operativo: i componenti essenziali del sistema giacevano pressoché immutati da tempo, e spesso utilizzavano tecnologie che nel 2000 erano assolutamente straordinarie, ma quasi 10 anni dopo erano diventate - se non obsolete - per lo meno non all'avanguardia.
Così gli ingegneri Apple per Snow Leopard hanno cambiato obiettivo: prendersi una pausa nell'innovazione, per perfezionare l'esistente. Questo significa pochi cambiamenti dal punto di vista dell'utente, ma enormi differenze sotto il cofano.
Quello che è evidente all'utente normale, in primo luogo, è una serie di miglioramenti sottili in molte applicazioni di sistema.
In primo luogo un po' di informazioni: tutte le applicazioni Mac OS X possono fare uso di due set di librerie grafiche differenti, Carbon e Cocoa. Carbon è il vecchio set di librerie derivate dal primo Mac OS (7,8,9...) ed era stato inventato principalmente per garantire una transizione pressoché indolore da quei vecchi sistemi operativi al nuovo Mac OS "unix". Per questo motivo soffre di pesanti limitazioni, come codice non aggiornato e indisponibilità di utilizzo delle tecnologie più recenti. Cocoa, invece, è il set di librerie orientate a oggetti derivante da NeXTStep e progettato quasi interamente apposta per Mac OS X: pertanto è nuovo, scattante, flessibile e pensato per trarre uso delle tecnologie moderne (multithreading, 64-bit, accelerazione grafica hardware e così via).
In Mac OS X Snow Leopard tutte le applicazioni chiave del sistema operativo sono state
riscritte in Cocoa e 64-bit: per questo motivo saranno in generale molto più scattanti e rapide.
Il
Finder, ossia l'analogo di "Esplora risorse" del buon vecchio Windows XP e del "Computer" dei più recenti Windows Vista e 7, era in particolare abbastanza vecchio e francamente un po' incoerente e lento nella maggior parte delle operazioni. Grazie all'ausilio dei 64 bit e delle nuove librerie Cocoa, invece, è molto più rapido e meno incline ai crash di sistema, e questo si nota sia nelle operazioni normali che nelle modalità che richiedono un utilizzo più intensivo della scheda grafica (per esempio, CoverFlow).
Il
Dock è stato ulteriormente rifinito in tre suoi aspetti:
Exposé, Stacks e Minimize.Exposé, il sistema Apple per visualizzare rapidamente tutte le finestre aperte, è stato ora integrato nel Dock: tenendo premuto il pulsante del mouse su un programma, viene automaticamente attivata una speciale modalità di Exposé che mostra tutte le finestre aperte da quell'applicazione. Cliccando poi su un'altra applicazione del dock, le finestre cambiano automaticamente per riflettere quelle aperte dalla nuova applicazione selezionata.
Stacks è stato notevolmente rifinito: ora include, nella modalità griglia, lo scorrimento verticale dei contenuti, oltre alla possibilità di consultare direttamente dallo stack anche le eventuali sotto-cartelle in esso contenute. Questo risulta particolarmente comodo in alcune situazioni.
Minimize (minimizza) precedentemente rimpiccioliva la finestra "infilandola" nella parte estrema a destra del dock vicino al cestino. Non più: in Snow Leopard è stata aggiunta una nuova modalità di minimizzazione che consente di minimizzare tutte le finestre di una stessa applicazione direttamente "all'interno" dell'icona dell'applicazione stessa. Cliccandoci sopra per qualche secondo appaiono le miniature delle finestre (i maligni ricorderanno una funzione già vista in Windows 7...).
Infine, il font del dock è stato modificato e anche i menù sono ora traslucidi per dare un effetto più chic.
Il nuovo Dock Exposé
La nuova modalità di scorrimento degli Stacks
Anche
Time Machine, il noto e rinomato sistema di backup automatico integrato dai tempi di Mac OS X Leopard, in Snow Leopard ha ricevuto un aggiornamento: l'interfaccia grafica è sempre la stessa, ma il motore sottostante integra un più efficiente algoritmo di compressione e trasferimento dei dati che consente di velocizzare il processo di backup fino all'
80% (personalmente non ho trovato una differenza così enorme, ma è sensibilmente più veloce lo stesso).
Per gli utenti professional, forse la più grande innovazione di Snow Leopard è l'introduzione del supporto a
Microsoft Exchange Server anche nelle applicazioni di sistema (iCal, Mail, Rubrica indirizzi e così via). Per la maggior parte degli utenti questo significa poco o nulla, ma l'utenza business riterrà sicuramente questo un importante tassello per l'interoperabilità dei sistemi Mac nelle reti aziendali composte da PC Windows: infatti, grazie a Exchange Server, anche Mac OS X Snow Leopard ora può ricevere le notifiche push inviate sulla rete aziendale, condividere i calendari e i flussi di lavoro e così via.
Piccola chicca: dal canto suo, Microsoft richiede di comprare separatamente Exchange Server per Windows, visto che non è dato in bundle (neanche in Windows 7).
Per coloro qui che fossero bilingua italo-cinese, potrebbe tornare utile il nuovo sistema di input dei caratteri cinesi (semplificato e tradizionale)
direttamente dal trackpad: potrebbe essere un salva-vita in alcune situazioni particolari in cui altri sistemi di input non riescono a far capire a Mac OS quale sia effettivamente l'ideogramma desiderato.
Il nuovo sistema di geolocalizzazione di Snow Leopard consente al sistema di auto-regolare il fuso orario man mano che il Mac viene spostato in giro per il mondo (utile soprattutto per le persone che viaggiano molto e non vogliono riconfigurarsi a mano l'ora tutte le volte); iChat è stato migliorato per supportare una qualità audio/video superiore; il menù servizi è stato modificato per suggerire ora il servizio giusto al momento giusto (che sia di copia, incolla, stampa o ricerca sul web, Mac OS cercherà di "azzeccare" quelli più opportuni in relazione all'elemento selezionato).
Altre chicche riguardano il software
Anteprima, utilizzato per aprire ogni sorta di documento di testo o di immagine. In Snow Leopard ha ricevuto pesanti miglioramenti: prima di tutto, un nuovo motore di selezione intelligente dei testi riconosce l'indentazione del testo seguendo il layout della pagina ed evitando di selezionare elementi indesiderati; inoltre, è stato migliorato il motore di rendering dei PDF ed è stato incluso il supporto automatico agli
scanner: questo significa che, anche se il produttore del vostro scanner non rilascia un'utility specifica per Mac OS, Snow Leopard sarà comunque in grado di utilizzarlo a patto che esistano driver più o meno funzionanti per il dispositivo.
Snow Leopard include anche il nuovo browser
Safari 4, già disponibile da un paio di mesi per Mac (10.5) e PC (Windows XP/Vista/7). La differenza sostanziale è che in Snow Leopard Safari è compilato per funzionare a 64-bit e trarre uso delle nuove tecnologie di multithreading, e questo consente un notevole miglioramento delle prestazioni soprattutto quando si tratta di elaborare pagine ricche di codice javascript. Inoltre, in Snow Leopard i plugin del browser girano in istanze separate dall'applicazione principale, per cui in molti casi se il plugin crasha (e con Flash è abbastanza frequente), il browser non crasherà con esso e sarà sufficiente ricaricare la pagina per ripristinare il documento che si stava visionando. Niente andrà perduto.
Tra le varie migliore, Snow Leopard promette anche una più efficiente espulsione del disco e un migliore servizio di rete anche in fase di aggancio ai network wireless; tuttavia, la novità che forse molti noteranno di più è la
nuova versione di QuickTime.
In Snow Leopard, infatti, cambia radicalmente il modo di vedere i filmati: scomparso il vecchio QuickTime Player 7 (ancora installabile opzionalmente per alcune funzioni particolari destinate all'utenza pro), ha fatto invece capolino la nuova versione
QuickTime X.
Ciò che salta di più all'occhio è la nuova interfaccia, profondamente modificata: scomparso il vecchio look metallizzato che circondava le finestre del player, ora i contenuti vengono direttamente riprodotti in una finestra
senza bordi né controlli (questo, a detta di Apple, "migliora l'esperienza utente". In effetti mi ci trovo meglio).
I controlli tuttavia non sono spariti: hanno semplicemente mutuato qualcosa dal player per iPhone. Quanti di voi hanno mai visto l'applicazione Filmati per iPhone OS in azione? Pochi? Molto, molto male
Ad ogni modo, in QuickTime X i controlli appaiono in sovrimpressione sul filmato quando vi si passa sopra con il mouse: l'interfaccia ha ora un look nero lucido molto accattivante, anche se certamente non fa gridare al miracolo.
Tuttavia, la nuova interfaccia porta in dote la funzionalità di
trimming recentemente comparsa anche su iPhone: essa consente, in maniera in effetti alquanto rudimentale, di effettuare dell'editing video direttamente all'interno del player. Non serve certamente per fare dei lavori professionali, ma per un po' di copia/incolla è sufficiente.
Signori e signori, ecco QuickTime X all'opera con la funzionalità di trimming
Una funzione che invece molti di voi troveranno più utile è l'inclusione delle capacità di
registrazione audio, video e schermo direttamente nella versione base del player: volete registrare un filmato dalla vostra iSight? Un brano attraverso il microfono? Uno screencast da inviare a un collega o a un amico imbranato che non sa usare una certa applicazione? Nessun problema: QuickTime X vi consente di farlo, e in modo incredibilmente comodo.
Ciliegina sulla torta, il filmato ottenuto può essere esportato alla libreria iTunes, ma anche su iPhone/iPod Touch e, a sorpresa, sulla galleria MobileMe e... Youtube! Molto tempo risparmiato per più di qualcuno...
Parlando più dell'aspetto tecnico, invece, QuickTime X integra il supporto all'accelerazione grafica H.264 direttamente a livello hardware per le più recenti GPU: questo significa meno carico di lavoro per il processore e, di conseguenza, più fluidità nella visione.
Purtroppo, tutto questo splendore comporta anche qualche perdita per gli utenti più smaliziati: le funzionalità di esportazione sono piuttosto esigue se paragonate al vecchio QuickTime, e anche le preferenze sono quasi inesistenti. Tuttavia, come dicevo, QuickTime 7 è ancora incluso nel sistema (opzionalmente), quindi se necessario vi si può fare ricorso.
Snow Leopard è in vendita in tutto il mondo a...
...ehi! Non avrete mica pensato che era finita qui! Perché non sono ancora state nominate le vere novità di Snow Leopard, ovvero quel che c'è sotto il cofano!
Le nuove tecnologie del Leopardo delle NeviTerminata la parte di innovazioni che servono a convincere il grande pubblico a passare a Snow Leopard, si entra nella fase in cui si discute maggiormente delle vere innovazioni di questa nuova major release di Mac OS: se fino ad ora poteva sembrare una sorta di "service pack" di Leopard, ora si comincia a fare sul serio.
Snow Leopard, infatti, presenta una buona parte dell'architettura del sistema
completamente riscritta. Il tutto per garantire un nuovo e superiore livello di efficienza e di flessibilità per il futuro.
Step one: 64 bit
Già in Leopard Apple aveva incluso una buona fetta di supporto ai 64-bit, ma con Snow Leopard la transizione è finalmente completa.
Infatti, a partire da Mac OS X 10.6,
tutte le applicazioni di sistema sono state riscritte per funzionare a 64-bit (ad eccezione di due o tre minori).
Cosa significa all'atto pratico? Poiché i processori Intel a 64 bit offrono più registri e un nuovo set di istruzioni semplificato e ottimizzato per spingere al massimo sull'acceleratore, le applicazioni compilate per trarre vantaggio dei 64-bit risulteranno tanto più veloci rispetto alla versione a 32 bit quanto più è intensivo il loro uso del processore. Applicazioni come Final Cut Pro, Mathematica, Blender, Cinema 4D e altre dedicate soprattutto all'utenza professionale trarranno enorme vantaggio dall'uso dei 64 bit; ma anche le applicazioni normali incluse in Snow Leopard beneficiano di questa nuova velocità che mette loro le ali sotto i piedi: Safari ha un motore di esecuzione del codice javascript notevolmente più veloce, le applicazioni si aprono più rapidamente, il Finder è più veloce, QuickTime stesso è più rapido, le applicazioni del pacchetto iLife eseguono le operazioni in molto meno tempo (specialmente quando si tratta di codifica video intensiva)... Insomma: bisogna provare per credere.
Il supporto a 64 bit è possibile su tutti i Mac rilasciati da inizio 2007 in avanti: i Mac del 2006, invece, dovranno accontentarsi della modalità a 32 bit (comunque assai più veloce di Leopard) in quanto i processori Intel Core Solo/Duo non supportano il set di estensioni a 64-bit.
Anche il
kernel e i
driver di sistema sono stati riscritti per funzionare a 64 bit dove possibile, ma per ora questa opzione è abilitata soltanto sugli Xserve (i server professionali Apple): perché? Semplicemente, perché quasi nessuna estensione di terze parti è finora stata compilata per funzionare a 64 bit. Poiché kernel ed estensioni condividono lo stesso spazio di memoria, devono essere entrambi o a 32 o a 64 bit. Nell'attesa che venga ultimata la migrazione a 64 bit da parte dei produttori di terze parti, il kernel e le estensioni funzionano a 32 bit.
È un male? Per la maggior parte di noi, no. Infatti,
anche il kernel a 32 bit è in grado di far funzionare applicazioni a 64 bit e a 32 bit contemporaneamente: il reale vantaggio di un kernel a 64 bit è la possibilità di usare fino a 16 exabyte di memoria, laddove il 32-bit arriva "solo" a 32 GB (...).
Per chi fosse curioso di provare la modalità 64 bit, può tenere premuto i pulsanti "6" e "4" subito dopo la pressione del tasto di accensione del Mac: attenzione, però, applicazioni che potrebbero essere chiave come Parallels e altre non funzionano ancora in tale modalità.
Per quanto riguarda i plugin a 32 bit, invece, non è un problema: Snow Leopard fa uso di una tecnologia di intercomunicazione fra i processi che consente ai processi a 64 bit di fare uso di plugin a 32 bit e viceversa, a patto che non condividano lo stesso spazio di memoria. Quindi, per la maggior parte dei plugin (Growl, Perian, Flip4Mac e così via) non ci sono problemi.
Step 2: Grand Central Dispatch
Grand Central Dispatch, per gli amici GCD, è una nuova tecnologia di Snow Leopard progettata esplicitamente per rendere più facile l'utilizzo delle risorse multi-threading del sistema. In altre parole, è un set di APIs che consente agli sviluppatori di applicazioni per Mac di suddividere agevolmente il carico di lavoro di una singola applicazioni su più processori o core.
In precedenza, se uno sviluppatore intendeva seguire la pratica del multi-threading (ovvero al suddivisione di una stessa applicazione in più thread, o processi, indipendenti ma intercomunicanti per velocizzare le operazioni) doveva impazzire su improbabili righe di codice dalla difficile comprensione per poter ordinare al sistema di comportarsi in modo diverso da quanto originariamente pensato e forzare i processi ad essere eseguiti su core differenti. Questo inoltre implicava un sacco di problemi per quanto riguardava la sincronizzazione dei processi, la condivisione delle risorse e così via... Morale della favola: nessun programma per Mac OS era multi-threaded.
Grand Central Dispatch
rivoluziona la situazione: pur richiedendo comunque un contributo dallo sviluppatore per essere implementato, questo ora è minimo, in quanto il sistema si preoccupa di
gestire automaticamente le risorse e la distribuzione dei processi terminandoli quando non necessario, sincronizzandoli e gestendo in modo trasparente tutte le comunicazioni fra loro.
Per il momento, ovviamente, le applicazioni che ne fanno uso sono poche, ma un assaggio delle sue potenzialità si può già avvertire in
Mail e Safari: entrambe le applicazioni sono state riprogrammate per sfruttare appieno i benefici di Grand Central Dispatch e quindi hanno una gestione dei propri processi e delle risorse notevolmente migliorata che contribuisce in parte al sensibile aumento di velocità che gli utenti sperimenteranno.
Step 3:OpenCL
La tecnologia informatica moderna si è sviluppata contemporaneamente su più fronti: uno di essi è l'aumento dei core dei processori, l'altro è l'aumento della potenza delle schede grafiche.
Al giorno d'oggi, le schede grafiche moderne hanno una potenza enorme in termini di teraflops (operazioni al secondo), decisamente superiore a quella del processore centrale: ma è una potenza in gran parte
inespressa, in quanto la scheda grafica viene utilizzata soltanto per svolgere il suo "sporco" lavoro di disegnare sullo schermo senza essere realmente utilizzata nella maggior parte dei programmi.
OpenCL è un nuovo standard aperto che consente ai programmatori di fare uso della GPU anche per funzioni
diverse dal calcolo grafico: un ottimo esempio è il calcolo matematico scientifico. In altre parole, OpenCL consente agli sviluppatori di programmare applicazioni che siano in grado di delegare una parte importante dei calcoli da eseguire alla scheda grafica, senza quindi appesantire il processore centrale della macchina che rimane libero di eseguire tutti gli altri compiti.
È facile immaginare che, se sfruttata correttamente, questa tecnologia ha un potenziale rivoluzionario quasi superiore al Grand Central Dispatch: infatti libera una enorme quantità di potenza inespressa rendendo il sistema immensamente più veloce e flessibile per moltissime applicazioni.
Al momento non ci sono molte applicazioni che lo usano, ma essendo uno standard aperto abbracciato da numerosissime compagnie (compresa Microsoft) è lecito attendersi grandi sforzi in questa direzione. Apple, dal canto suo, ci ha messo l'implementazione in tutto il sistema e un grande contributo alla redazione delle specifiche.
Step 4: QuickTime X
E voi direte: ancora lui?!
Sì, ancora lui, perché prima abbiamo esaminato l'aspetto "utente" di QuickTime X, ma l'innovazione non si limita a un nuovo player con nuova interfaccia. QuickTime, infatti, è da tempo immemore molto più di questo:
è una parte fondamentale di tutto il sottosistema grafico di Mac OS X. È cioè quell'insieme di tecnologie che, messe tutte assieme, consentono a Mac OS X di utilizzare velocemente e con efficienza una enorme varietà di formati audio e video, nonché di compiere buona parte delle animazioni dell'interfaccia stessa.
In Snow Leopard, non solo il player è stato riscritto, ma
tutta l'interfaccia sottostante è completamente nuova: ora tutto il sistema operativo è pesantemente accelerato facendo uso delle tecnologie introdotte negli anni precedenti, ossia Core Image, Core Audio, Core Video e Core Animation che rendono la decodifica dei documenti estremamente più veloce e tutto il sistema che si basa su questo layer grafico molto più reattivo.
Inoltre, dovendo essere riscritto, è stato pensato per trarre giovamento da tutte le nuove tecnologie disponibili: è a 64 bit (ma può usare plugin a 32 tramite il sistema di intercomunicazione fra i processi), è multi-threaded con Grand Central Dispatch, è accelerato con OpenCL ed OpenGL e sfrutta pesantemente la scheda grafica grazie alla decodifica hardware H.264.
Inoltre, include un nuovo server per lo streaming audio/video via HTTP notevolmente migliore rispetto al precedente che consente di trasferire flussi multimediali sulla rete con un bitrate variabile scelto automaticamente dal sistema come compromesso fra qualità e banda disponibile per il massimo delle prestazioni con il minimo della compressione. Tutto questo garantisce a QuickTime X una velocità straordinaria senza però perdere nulla in termini di qualità, ed anzi guadagnandoci grazie anche al supporto alla tecnologia di gestione del colore di Mac OS X denominata Colorsync.
Ma ricordiamoci che, purtroppo, non tutti gli utenti Mac hanno le stesse abilità: ci sono alcuni di noi e di voi che, per i più svariati motivi, sono diversamente abili e hanno bisogno di una attenzione speciale. Per questo Apple ha rifinito ulteriormente anche questo aspetto del sistema, che ora garantisce un maggiore
accesso universale da parte di tutti. Componenti chiave come il visore tastiera, il sistema text-to-speech VoiceOver integrato, il riconoscimento vocale, il supporto Braille e così via sono stati migliorati per essere più flessibili, più chiari e più facili da utilizzare con scioltezza da coloro che, appunto, per i più svariati motivi hanno bisogno di farvi ricorso per avere un'interazione dignitosa con il proprio computer.
Snow Leopard è anche
più sicuro: se già Leopard era un sistema operativo molto sicuro, Apple ha pensato bene che prevenire è meglio che curare e con Mac OS X 10.6 ha deciso di innalzare ulteriormente il livello di guardia.
Sebbene non ci siano molte minacce per il mondo Mac e i virus per PC non siano compatibili, l'aumentare del market share di Mac OS rende la piattaforma sempre più appetibile per i delinquenti informatici: per questo motivo, Snow Leopard include una serie di migliorie mirate a rendere la vita più difficile a coloro che tentano di penetrare le difese del sistema per farne ciò che vogliono.
I
64 bit offrono un sistema di prevenzione e controllo degli errori di buffer overflow che spesso sono utilizzati dal codice malevolo per puntare ad aree di memoria a cui non dovrebbe avere accesso, il sistema
anti phishing integrato aiuta i browser (non solo Safari) a tenersi alla larga dai siti che si fingono qualcosa che non sono, il
Firewall di sistema è ora più personalizzabile e più severo e offre una migliore sicurezza del sistema permettendo la crittazione dei dati con il sistema FileVault.
L'utilizzo del computer da parte dei bambini è più sicuro, grazie ai
controlli parentali che impediscono ai più piccolo di eseguire applicazioni o navigare su siti non adatti a loro e gli aggiornamenti critici di sistema vengono installati automaticamente.
Per finire, Snow Leopard integra
un rilevatore automatico di malware e virus basato su definizioni che Apple fornisce ed aggiorna ogni qualvolta una nuova minaccia per Mac si faccia avanti: questo, pur non comportandosi come un vero antivirus, è in grado di riconoscere con precisione la presenza di malware all'interno dei pacchetti scaricati da internet o ricevuti come allegati da Mail. Purtroppo non può disinfettare i file, né ha alcun controllo su quello che entra nel Mac da altre fonti: poiché la prudenza non è mai troppa, Apple suggerisce di prestare sempre molta attenzione ai programmi che richiedono la password di sistema e consiglia ai più paranoici di installare un antivirus per Mac, una soluzione che potrebbe essere poco ortodossa per molti utenti ma che può essere efficace soprattutto in ambienti misti dove circolano anche macchine Windows: in questo modo, infatti, si evita al Mac di diventare "portatore sano" di virus per Windows e ciò aiuta, ovviamente, a preservare la funzionalità dell'ecosistema.
L'anti-malware al lavoro...
Dulcis in fundo, Apple promette di
liberare spazio durante l'installazione di Snow Leopard su una precedente installazione di Leopard. Poiché vengono eliminate tutte le applicazioni PowerPC non più supportate da Snow Leopard e i componenti di sistema vengono sostituiti dalle nuove versioni riscritte esclusivamente per processori Intel, lo spazio liberato varia dai
5 ai 20 GB rispetto alla precedente installazione del sistema operativo.
A contribuire a questo risultato abbastanza sorprendente sono anche le nuove politiche del processo di installazione di Snow Leopard: ora non vengono più installati tutti i driver stampanti, ma solo quelli delle stampanti connesse al Mac, usate di recente o presenti nella rete locale; le lingue sono state snellite e in generale tutto il sistema è molto più leggero ed intelligente fin dalle primissime fasi dell'installazione.
Parlando d'installazione, il nuovo installer di Mac OS previene anche gli incidenti: se per esempio salta la corrente mentre si sta installando, Snow Leopard non dovrà ricominciare l'installazione dall'inizio, ma continuerà da dove ha interrotto.
È inoltre semplificato: sono scomparse le voci "inizializza e installa" ed "archivia e installa": ora Mac OS sceglie automaticamente l'opzione migliore in base al contenuto del disco, archiviando e aggiornando il sistema precedente se esso è presente.
Le eventuali applicazioni incompatibili con Snow Leopard vengono automaticamente spostate in una cartella separata per evitare che risultino nocive alla stabilità del sistema.
Impressioni d'uso personaliGrazie alle mie conoscenze interne (
) ho usato quotidianamente Snow Leopard fin dai primi di giugno passando attraverso tutte le beta rilasciate da allora, e devo dire che il sistema ha fatto diversi progressi.
Innanzitutto, confermo quanto dice Apple quando parla di maggiore velocità: il sistema è effettivamente più rapido di Leopard sia sulla vecchia macchina (MacBook bianco di prima generazione, Core Duo 32-bit 2 ghz, 2 GB RAM DDR2, GMA950) sia sulla nuova (MacBook Pro 13", Core2Duo 64-bit 2,53 ghz, 4 GB RAM DDR3, GeForce 9400M). Su quella più recente ovviamente i benefici si notano di più, avendo più possibilità di sfruttare le nuove tecnologie, ma anche il vecchio MacBook ha tratto giovamento dall'aggiornamento.
Ho provato sia a fare un'aggiornamento da Leopard sia a fare un'installazione pulita: francamente preferisco il secondo metodo, in quanto mi da la garanzia di non avere residui di schifezza sul disco e comunque ho tutti i documenti backuppati con Time Machine, ma ho notato che comunque anche la modalità di aggiornamento funziona senza troppi intoppi e si comporta bene. Confermo anche la liberazione di spazio su disco, nel mio caso intorno ai 7 GB.
Le applicazioni principali funzionano tutte bene: Firefox 3.5, Adium, Parallels (solo a 32 bit), X-Chat, Burn, Dosbox, tutto funziona come dovrebbe. Ho avuto qualche problema di troppo con Roxio Toast 10, che nella versione attuale non è pienamente compatibile con Snow Leopard e fallisce durante la masterizzazione, ma avendo anche l'ottimo Burn (per di più gratuito) non me ne cruccio troppo.
I plugin principali (Growl, Perian, Flip4Mac) funzionano tutti, anche se ho notato una certa instabilità di Safari 4 relativa al plugin flash che ha ancora qualche problema se eseguito in modalità 64 bit.
Sempre connesso ai 64 bit, il trasferimento documenti via bluetooth crasha inesorabilmente quando fatto funzionare in questa modalità, mentre non presenta problemi quando funziona in 32-bit. La stabilità del segnale bluetooth e WiFi è ottima e direi anzi che è migliorata da Leopard. Spotlight sembra funzionare correttamente (alcuni riportavano problemi nell'utilizzo della calcolatrice integrata, ma io non ne ho riscontrati). Tutte le nuove funzioni - da Dock Exposé a Stacks, al nuovo Finder - funzionano regolarmente e i crash sono effettivamente diminuiti. Non ho avuto modo di testare l'anti-malware (preferirei evitare di rischiare!), ma alcune mie fonti l'hanno fatto e mi confermano che funziona come dovrebbe.
I tempi di spegnimento e di accensione sono effettivamente diminuiti, e anche il ripristino dallo stop è più veloce.
C'è stato un po' uno stravolgimento dei pannelli delle preferenze di sistema, che tutto sommato però sono più coerenti ora che prima: è possibile notare soprattutto una riorganizzazione dei pannelli Internazionale (ora divenuto Lingua e Testo), Tastiera e Mouse (ora la voce trackpad è scorporata) e altre modifiche minori.
Ho notato che Snow Leopard ora include un miglior sistema di correzione automatica e di sostituzione delle abbreviazioni, per cui il simbolo (c) viene effettivamente stampato con il simbolo di copyright e altre simpatiche migliorie.
Ok, ok... e quanto mi costa?Apple è stata fin da subito chiara: Snow Leopard è un aggiornamento di Leopard, pertanto non porta con sé innovazioni grafiche rivoluzionarie tali da giustificare una spesa ingente per aggiornare il sistema operativo.
Tuttavia, tecnologie come QuickTime X, Grand Central Dispatch, 64 bit, OpenCL, il nuovo Finder, la nuova architettura di sistema, Microsoft Exchange Server, Dock Exposé, Safari 4, i nuovi Stacks... valgono sicuramente il prezzo dell'aggiornamento.
Per venire incontro alle esigenze degli utenti e motivare tutti ad aggiornare (casomai ci fosse qualcuno restio), Apple ha così deciso di abbassare il prezzo del sistema operativo.
129€ erano più che giustificati per un nuovo sistema operativo, ma per Snow Leopard? Difficile dire lo stesso.
Tuttavia, credo che pochi avranno da obiettare ai nuovi prezzi:
29 € per la licenza singola, 49€ per il family pack (5 licenze). Il prezzo scende a
8,95€ se il computer è stato acquistato
da giugno a dicembre 2009.
Questi prezzi valgono nel caso in cui il computer esegua Mac OS X Leopard: nel caso in cui foste fermi alla più anziana versione Tiger 10.4, potete comunque aggiornare a Snow Leopard approfittando del
Mac Box Set: si tratta di un unico pacchetto che,
a 169€, include iLife '09, iWork '09 e Mac OS X Snow Leopard.
Se per qualche incongruente motivo avete saltato Leopard ma volete aggiornare a Snow Leopard, potete farlo con il Mac Box Set (o, se non avete problemi di coscienza, potete comprare lo stesso la versione da 29€: non ha un controllo del sistema operativo, ed è installabile dove si vuole... Ma io non ve l'ho detto
).
È inoltre disponibile la versione server a client illimitati al prezzo consigliato di
499€.
I requisiti di sistema sono:
- Un Mac con processore Intel (no, i processori PowerPC non sono più supportati, mi dispiace per gli affezionati)
- Almeno 1 GB di RAM
- Almeno 5 GB di spazio libero su hard disk
- Un'unità DVD per l'installazione (locale o remota, se installate su MacBook Air)
- Per usufruire dei 64 bit, occorre un processore Intel Core 2 Duo o superiore
- Per usufruire di OpenCL, occorre una GeForce serie 8xxx o superiore
- Per usufruire della decodifica hardware H.264, occorre una GeForce 9400M o superioreMi conviene aggiornare?Se sei un utente normale che si trovava bene con Leopard, allora Snow Leopard fa per te. Migliora molti aspetti dell'esperienza utente aumentando la velocità e la sicurezza complessiva del sistema a un prezzo decisamente accessibile.
Se però hai delle esigenze particolari, ad esempio:
- utilizzi plugin per il quale il produttore non garantisce la compatibilità con Snow Leopard
- utilizzi periferiche particolarmente vecchie per le quali il produttore non intende rilasciare nuovi driver per Snow Leopard (o perlomeno, non subito)
- utilizzi applicazioni che dipendono da funzioni specifiche di vecchie versioni del sistema operativo o bug di sistema (ad esempio, le applicazioni che si basavano sui bug di InputManager, come 1Password)
- utilizzi il Mac in un ambiente business in cui ogni errore è punito con il licenziamento
allora conviene che aspetti ad aggiornare almeno fino alla versione 10.6.1, che presumibilmente sarà rilasciata entro un mese e includerà una discreta dose di bug-fix. Nel frattempo, diversi produttori potrebbero essersi adeguati ed aver rilasciato nuove versioni dei loro software compatibili con Snow Leopard.
DisponibilitàSnow Leopard è disponibile nell'
Apple Store di RomaEst, in tutti i maggiori
Apple Reseller e rivenditori autorizzati vari, in molte catene di informatica (come
Essedì, Unieuro e altre) e su
Apple Store online con tempi di spedizione di 3-5 giorni (più i variabili di posteitaliane). La spedizione è
gratuita.
Sherry Haibara