Come promesso, ecco che arriva - leggermente in ritardo sulla tabella di marcia causa forze maggiori
- l'atteso (see, ma dove?) megapost dello Sherryno sulle novità musicali che Apple ha approntato per questa holiday season 2010.
Prima di partire con le novità vere e proprie, una piccola osservazione sullo stato di salute di Steve; come avrete probabilmente notato sembra che il nostro eroe stia decisamente meglio e si sia lasciato definitivamente alle spalle i suoi problemi con fegato, pancreas e chi più ne ha più ne metta che lo avevano costretto a diversi mesi di stop forzato l'anno scorso.
Aggiungo anche che all'evento era presente quel simpaticone di Wozniak, anche lui in perfetta forma come sempre
Bene! Sul fronte salute è tutto, si passa quindi alla sostanza.
La prima cosa su cui Steve ha voluto soffermarsi è l'incredibile numero di Apple Retail Stores che sono presenti in tutto il mondo; numero che, con l'apertura dei recenti stores di Shangai, Parigi e Londra è salito a
quota 300.
Interno dell'Apple Store de l'Opera a Parigi
Esterno dell'Apple Store di Shangai
Interno dell'Apple Store di Shangai
Interno dell'Apple Store di Covent Garden a Londra
Naturalmente l'apertura degli Apple Store non si ferma - entro qualche settimana saranno aperti anche in Italia
due nuovi store, a Torino e a Bergamo - e ne ha ben donde: Apple Store è presente in 11 nazioni (US, Canada, UK, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Spagna, Giappone, Australia, Cina) ed è in grado di materializzare picchi di
1 milione di visitatori al giorno (globalmente): si tratta di numeri impressionanti, considerando che quando esisteva il Macworld di San Francisco (fino al 2008) il numero di persone che arrivava era di "appena" 30.000 persone (considerate in una sola locazione, però).
Secondo le recenti statistiche inoltre, più della metà degli acquirenti Mac proviene dal mondo PC - e dal momento che non tutti sono esperti e hanno bisogno di consigli e aiuto per effettuare il grande salto, Apple offre sessioni uno-a-uno personalizzate - 80.000 alla settimana in tutto il mondo.
Siccome tutto questo però è grandemente merito dell'
effetto halo indotto da iPhone e iPod, la grande sfida è di mantenere alto il livello di questa piattaforma come qualità ed innovazione, in modo da continuare a produrre device competitivi.
Per fare questo però, occorre concentrarsi su due aspetti: l'aspetto software e poi l'aspetto hardware.
Per quanto riguarda l'aspetto software, stiamo naturalmente parlando di iOS. iOS - nuovo nome di iPhone OS - è il sistema operativo mobile derivato da Mac OS X che è alla base di iPhone, iPad e iPod Touch ed è come tale un componente chiave della strategia Apple: lo straordinario successo di App Store, che ha venduto oltre
6,5 miliardi di applicazioni (
200 applicazioni al secondo) e
ne ospita oltre 250.000, e la facilità di utilizzo della sua interfaccia hanno reso la piattaforma iOS una delle più popolari al mondo.
Un po' di numeri? Dal momento del suo lancio ad inizio del 2007, sono stati venduti
120 milioni di dispositivi iOS e - non contando gli aggiornamenti - ne vengono
attivati 230.000 al giorno. Di questi, si stima che circa 68 milioni siano iPhone, 45 milioni siano iPod Touch e 7 milioni siano iPad (che pur essendo stato introdotto da poco, vende talmente bene che Apple è appena riuscita a stabilizzare la produzione per far fronte alla domanda).
Come si può migliorare una piattaforma che è già tra le più avanzate del mercato - confrontabile probabilmente solo con Android? Aggiornandolo!
È appena uscito infatti iOS 4.1: in esso vengono integrati molti bugfix richiesti (tra cui problemi di bluetooth, sensore di prossimità e performance su iPhone 3G), l'abilità di uploadare video HD su youtube attraverso WiFi, la possibilità di scattare foto HDR e Game Center. Le prime due cose non ci riguardano molto, ma sulle ultime due ci sono un po' di cose da dire.
Prima di tutto, le foto HDR. Di che cosa si tratta?
HDR sta per High Dynamic Range, ed è una tecnologia presente già da alcuni anni sul mercato ma che è sempre stata alquanto snobbata per motivi che francamente mi risultano ignoti. Si tratta semplicemente di scattare tre foto al posto di una: se ne scatta una normale, una sovraesposta e una sottoesposta, dopodiché si uniscono. Il risultato è che
vengono eliminati tutti gli effetti di luce indesiderati al fine di ottenere un'immagine che abbia maggiori dettagli e migliore qualità di quella di partenza.
A titolo comparativo, vi propongo una immagine presa direttamente dal sito Apple:
A sinistra: no HDR. A destra: sì HDR.
Un esempio invece di terze parti:
A sinistra: no HDR. A destra: sì HDR.
Naturalmente non è una funzione che possa fare miracoli, ma può sistemare alcuni dettagli che altrimenti verrebbero inesorabilmente persi. L'unica pecca: HDR è ufficialmente disponibile
solo per iPhone 4, anche se tramite la pratica del jailbreak (che non è più considerata illegale, almeno in USA, ma che non è ancora pronta per il firmware 4.1) si può portare la funzione anche su iPhone 3G e 3GS.
Parlando di iPhone 4: Apple ha annunciato che la campagna "promozionale" che offre un case protettivo in omaggio acquistando un iPhone 4
terminerà alla fine del mese; tuttavia ci sono speculazioni che a fine mese verrà introdotto un iPhone 4 leggermente modificato per gestire meglio il "death grip" anche in assenza di case protettivo.
L'altra novità introdotta da iOS 4.1 è invece
Game Center.
Game Center può essere visto un po' come
l'Xbox Live di Apple: esso infatti consta di una specie di
social network in salsa gaming, capace di offrire una serie di funzioni votate al multiplayer online in grado di arricchire l'esperienza di gioco della piattaforma iOS. Le sue principali funzioni sono quelle di sfidare gli amici (e di essere sfidato, di conseguenza) e la capacità di gestire degli auto-match con altri giocatori online. Inoltre, se si hanno degli amici, si può vedere a quali giochi essi stanno giocando (o hanno giocando di recente) scoprendo quindi nuovi titoli, e i migliori punteggi vengono registrati su una Leaderboard.
Game Center è
sia una API per sviluppatori, sia un'applicazione per gli utenti: la parte di API consente agli sviluppatori di integrare le proprie applicazioni con le funzionalità multiplayer di Game Center, mentre l'applicazione gestisce sul proprio device tutti gli aspetti legati all'organizzazione dei dati dei giochi che supportano Game Center (inviti, punteggi etc.).
Ora, al di là di Game Center (che di per sé non è niente di così speciale: esistono già social network alternativi e pure multipiattaforma di altissimo livello come OpenFeint che meritano veramente di essere utilizzati), la cosa che è maggiormente interessante è
la qualità che i titoli sviluppati per iOS possono raggiungere. Se la vostra convinzione è che i titoli sviluppati per iOS siano a livello "cellulare/amatoriale", beh allora credo che dobbiate ricredervi: quello che vi presento infatti è la demo di un gioco, chiamato temporaneamente
Project Sword, che utilizza l'
Unreal Engine per renderizzare tutto in tempo reale. Non so voi cosa ne pensiate, ma io credo che sia a un livello grafico sicuramente superiore a Nintendo DS, e credo anche a PSP.
La presenza di giochi di qualità, a un prezzo relativamente basso, e la potenza che iPhone - grazie al processore A4 integrato - riesce a fornire vengono testimoniate anche dai numeri: guardando al numero di dispositivi venduti al mese, infatti, risulta che
iPod Touch da solo vende più di Nintendo DS e PSP assieme. Chi l'avrebbe mai detto?
Sempre sul fronte software, c'è spazio per parlare anche di
iOS 4.2. Sostanzialmente si tratta di
iOS 4.1 migliorato per iPad: oltre alle funzioni di iOS 4 (Game Center, Multitasking, Folders etc.) esso introduce anche la possibilità di
stampare via WiFi ed include le API di
AirPlay.
Cosa è AirPlay, però?
AirPlay è il nuovo nome della tecnologia AirTunes - estesa: grazie alla tecnologia AirPlay, i dispositivi iOS o compatibili (quindi anche Mac e PC tramite iTunes) sono in grado di effettuare lo
streaming di musica, video o brani via WiFi. Quello che è interessante è che non solo sarà possibile tramite iPod, iPad o iPhone effettuare lo streaming di documenti presenti in rete locale, ma che grazie a tutta una serie di hardware dedicato (impianti HiFi, per esempio) sarà possibile riprodurre musica, video e foto in tutta la casa senza dover passare nemmeno dal classico Dock Connector.
Sempre dal lato software, Apple ha introdotto di pari passo anche
iTunes 10.
iTunes 10 presenta una serie di novità estetiche - come il nuovo tipo di bottoni, il nuovo look, una nuova view "ibrida"... - ma la vera novità è
Ping.
Ping è un social network musicale. Quello che Ping permette di fare, sostanzialmente, è di
seguire le pagine di alcune persone o di essere seguiti: è un concetto ripreso da Twitter, ma in questo caso le pagine delle persone non presentano commenti di status di 140 caratteri, bensì informazioni sul
tipo di musica che si ascolta, sui brani acquistati, o sugli album che ci piacciono (selezionati da iTunes Store tramite bottone "Mi piace" alla Facebook). Inoltre iTunes Ping non permette solo di seguire persone qualunque, ma anche
artisti: in questo modo si possono avere informazioni sui nuovi album in uscita, sulle nuove canzoni prodotte, sulle date dei loro tour e così via. Inoltre è possibile anche postare commenti in risposta agli aggiornamenti che gli amici postano.
Il lato privacy è stato particolarmente curato: infatti si può decidere di non essere seguiti, di essere seguiti da chiunque, oppure di essere seguiti solo "su autorizzazione". Io per esempio ho impostato la privacy in modo che chi vuole seguirmi debba prima chiedermi il permesso, e a quel punto posso decidere chi può seguirmi e chi no. Non che ci sia molto da temere per la privacy, eh, ma metti caso che non voglio far sapere a qualcuno a che concerti partecipo o che canzoni ascolto...
Piccolo parere personale: per ora ritengo Ping relativamente acerbo e poco utile, ma ho la convinzione che se i maggiori artisti entreranno a farne parte, allora potrebbe avere una sua comodità.
Ok, quindi questo è quel che c'era da dire sul software. È tempo allora di rinnovare l'hardware e concentrarsi su quello.
Apple offre da anni ormai una linea iPod che consta di 4 modelli: Shuffle, Nano, Classic e Touch. Sommando le vendite di tutti gli iPod finora, risulta che siano stati venduti in totale
275 milioni di iPod dalla sua introduzione, e sebbene la curva sia scesa, l'introduzione di iPod Touch fa sì che gli iPod siano ancora i dispositivi mobili più venduti al mondo.
Fatta l'eccezione dell'iPod Classic - che è l'unico basato su hard disk di tutta la linea e offre tuttora un HD integrato da 160 GB e la clickwheel - tutti gli altri sono stati rinnovati.
• iPod ShuffleL'iPod Shuffle è da cinque anni il piccolo di casa. Contiene 2 GB di memoria, relativamente poca per gli standard attuali ma sufficiente per un po' di canzoni, e non ha display.
Ora, il concetto di base di questo tipo di player è abbinato al concetto di
casual listening: ovvero quel tipo di ascolto che viene fatto nei momenti più disparati della giornata - per esempio mentre si fa sport - e si intende sentire la musica ma senza concentrarsi sul lettore mp3.
Nella precedente generazione (che non mi era piaciuta, ndr) erano stati rimossi completamente i bottoni dal corpo del lettore ed erano stati trasferiti sulle cuffie. Idea simpatica per alcune funzioni, ma sicuramente non per qualcosa di più complesso come le funzioni di back e forward...
Per questo motivo sul nuovo iPod Shuffle sono tornati i tasti. iPod Shuffle è tornato alla classica forma rettangolare - che per l'occasione diventa quadrata e ancora più piccola - e riospita nuovamente i bottoni principali su di esso. Tuttavia esso include ugualmente la funzione di Voiceover per la lettura dei nomi delle playlist, delle canzoni etc. che era presente nella terza generazione di iPod Shuffle.
Mantiene inoltre la classica
clip che permette di agganciarlo ai vestiti. Niente di rivoluzionario, insomma, a parte il prezzo che finalmente è sceso ancora un po' e ora parte da
49$ (55€), i colori sono cinque variabili.
• iPod NanoQui so che qualcuno storcerà il naso. Dopotutto eravamo tutti abituati all'idea di un iPod Nano rettangolare, con un bel display e una bella clickwheel, capace di portarci ovunque... Beh vi informo che la "follia touch" ha colpito anche qui. Per questo il nuovo iPod Nano consta di un
inedito form factor quadrato delle dimensioni poco più grandi di un iPod Shuffle: ma, a differenza di un iPod Shuffle,
ha un display multitouch.
Inutile dire che con l'adozione del multitouch
l'interfaccia è stata notevolmente semplificata: 4 icone per schermata, più schermate a disposizione, su ogni schermata ci sono le funzioni principali che il device può effettuare (ad es: Playlist, Musica, Foto, Impostazioni, Orologio etc.), e lo scrolling laterale su una schermata porta da una schermata all'altra.
Ora, sebbene possa sembrare che iPod Nano esegua iOS, in realtà
esegue una nuova versione del classico iPodOS rimaneggiata per l'occasione: come tale,
non ha la compatibilità con App Store. D'altronde era prevedibile, sarebbe stato alquanto impossibile usare le applicazioni su un display del genere.
Quel che più salta all'occhio però è la
mancanza di molte funzioni che erano state aggiunte ad iPod Nano negli anni:
- non ha un calendario
- non ha una rubrica
- non ha giochi (neanche solitario o arkanoid)
- non può scattare foto o fare video (come il modello che rimpiazza)
- non può riprodurre video
D'altro canto, può fare
meglio una serie di altre funzioni più elementari: ad esempio, si può impostare una lock screen di default, e tra le selezionabili c'è l'orologio. La
presenza di una clip permette così di trasformare facilmente iPod Nano sia un uno Shuffle d'eccezione, sia in un ipotetico
iWatch: certo uno potrebbe obiettare che si può spendere molto meno per un orologio, ma è innegabile che abbia un certo stile
Dal punto di vista del prezzo, iPod Nano non era estremamente accessibile e continua a non esserlo: si parla di
169€ per 8 GB e di
199€ per 16 GB. Come al solito, è disponibile in colori diversi, stavolta 7 (magari pensano che ci sarà qualcuno che ne indosserà uno diverso per ogni giorno della settimana
).
Insomma, la sensazione è che con questo nuovo iPod Nano Apple voglia
ritornare al concetto di player monouso: se si vuole utilizzare qualcosa di più sofisticato, che gestisce calendari / rubriche / giochi / video etc., allora bisogna puntare senz'altro su iPod Touch. La linea di demarcazione fra i due dispositivi non è mai stata così chiara.
• iPod TouchSi arriva finalmente al più stretto parente di iPhone, e cioè il nostro iPod Touch. Come già si diceva prima, l'iPod Touch costituisce attualmente
la piattaforma di gaming più venduta, nonché quella con più titoli, quella con i titoli più economici e quella con le migliori prestazioni se paragonata ai suoi concorrenti mobile. Come migliorare un prodotto che già da ora è estremamente competitivo per la sua fascia di mercato? La risposta, forse scontata, è di
aggiungere altre funzionalità e renderlo più simile ad iPhone.
Cosa significa in termini pratici?
Significa che il nuovo iPod Touch eredita dal fratello maggiore iPhone 4 una serie di feature che sicuramente faranno comodo e lo rendono ancora migliore:
-
Retina Display, il famoso schermo ad altissima risoluzione (960x640 su 3.5") a 326 dpi, 24 bit di profondità di colore e retroilluminato a LED
-
Il system-on-a-chip A4: progettato da Apple e costruito da Samsung, esso è la fonte delle straordinarie prestazioni in ambito grafico e di risposta del sistema.
-
Giroscopio a 3 assi per un'esperienza di gioco più completa
Hmm... Ma non manca qualcosa? Certo che sì! Infatti sul nuovo iPod Touch sono presenti
ben 2 videocamere: una montata sul retro, per le riprese dell'ambiente, ed una montata frontalmente.
Su iPod Touch infatti è presente il protocollo
FaceTime, già adottato da iPhone 4 e pubblicato come open standard implementabile da chiunque lo voglia.
Ma come funziona FaceTime su iPod?
Dal momento che non ha un comparto cellulare e quindi un numero a cui poter abbinare l'account FaceTime, esso abbina l'identità dell'utente a un
indirizzo mail e le chiamate vengono effettuate
via WiFi. Il protocollo FaceTime, come ho già detto, è uno standard aperto, e diverse aziende (tra cui Skype) hanno già manifestato la volontà di includerlo nei loro prodotti, e dal momento che alcuni di questi software sono installati sugli smartphone della concorrenza... Nel giro di non molto tempo è prevedibile che ci saranno in circolazione un gran numero di dispositivi da poter videochiamare. Non che se ne senta la necessità, ma a qualcuno può far comodo, e sicuramente è più facile che la feature abbia successo se è disponibile in tutto il mercato.
Per quanto riguarda la videocamera posta sul retro, invece, essa è in grado registrare ottimi video in qualità HD (720p) nonostante non sia munita di flash e quindi le performances in condizioni di scarsa luminosità siano lontane dalla perfezione (o comunque da ciò che si può ottenere usando un iPhone 4).
La possibilità di registrare video è inoltre accompagnata dalla compatibilità di iPod Touch con il software
iMovie for iPhone, che permette di effettuare
l'editing in mobilità dei filmati aggiungendo effetti speciali, scene di transizione, titoli e chi più ne ha più ne metta, esportando tutto su Youtube. Insomma, se iPod Touch era già molto acquistato prima, c'è ragione di credere che diventerà ancora più popolare.
Come sempre, però, ci sono anche alcuni aspetti negativi:
- La qualità della videocamera frontale è una 640x480 (stessa di iPhone 4), ma la videocamera sul retro scatta foto ad
appena 0.7 mpx: per confronto, iPhone 4 è munito di fotocamera da
5 mpx. Certo, nessuno pensava di sostituire la propria reflex, ma almeno un paio di mpx avrebbero fatto comodo... Il fatto è che iPod Touch è ancora più sottile del già sottile iPhone 4, e non ci sarebbe stato fisicamente modo di infilare un sensore più spesso.
- Manca il GPS: una mancanza che si fa sentire, vista la grande disponibilità di navigatori per iOS, e che poi impedisce le funzioni di geotagging e geolocalizzazione che spesso vengono infilate nelle foto
- Il Retina Display, a differenza di quello incluso nel fratello maggiore iPhone 4,
manca di tecnologia IPS: questo non ha molta rilevanza se il dispositivo viene tenuto frontalmente, ma porta ad un peggioramento della fedeltà dell'immagine al variare dell'angolo di visione (cosa che non avviene su iPhone).
- Il chip A4 che fa funzionare iPod Touch presenta solo 256 MB di RAM, contro i 512 MB di iPhone 4. Certo, si tratta dello stesso quantitativo di RAM che ha iPad, e se va bene a lui non vedo perché non dovrebbe andar bene ad un iPod, però avrebbero potuto sprecarsi leggermente di più.
Insomma, qualche mancanza c'è - ma la buona notizia è che, a differenza di iPhone 4, i prezzi di iPod Touch sono molto più abbordabili: si parte da
239€ per la versione da
8 GB,
309€ per la versione da
32 GB e
409€ per la versione da 64 GB.
• Un piccolo hobby americano: Apple TVAmmettiamolo, Apple TV non è mai stata un successo. Sarà per il costo esagerato (239€ per 160 GB di set-top-box che non include neanche un decoder), sarà per la mancanza di contenuti (iTunes Movie Rentals non è disponibile in Italia), sarà perché non c'è mai stata una killer application in grado di indurre i clienti all'acquisto, ma il media center di Apple non è mai stato un successo.
Certo, non è stato neanche un fiasco: stando ai numeri, sono stati venduti comunque milioni di Apple TV dalla sua introduzione nel lontano 2006, ma chiaramente non c'è mai stato hype nei suoi confronti e non si è mai gridato al miracolo per i suoi dati di vendite.
Tuttavia, coloro che ce l'hanno
la trovano insostituibile. Perché? Perché Apple TV si propone uno scopo molto semplice: di non aggiungere un PC al televisore, ma di
rendere facilmente fruibili i contenuti. È chiaro che un form factor più piccolo, un costo ridotto, e l'eliminazione di alcuni fastidi (come la sincronizzazione e la dipendenza da un PC) farebbero comodo per migliorarlo ancora un po'.
Ecco allora che dall'America (
e per ora, solo per l'America) arriva la
nuova versione di Apple TV: piccola, nera, basata su iOS ma
non compatibile con App Store, con solo 16 GB di memoria integrata non utilizzabile per trasferirci contenuti e una interfaccia ulteriormente semplificata, essa promette di rendere ancora più accessibili i contenuti casalinghi di tutti coloro che sono indecisi se mettere un media center nel proprio salotto o no.
Detta così però sembra un passo indietro. Possibile che per renderla migliore si debbano
togliere delle funzioni?
Ma qui c'è il trucco: mentre la vecchia Apple TV era sostanzialmente un Mac - al punto da eseguire una versione modificata di Mac OS X - la nuova versione di Apple TV è solo un piccolo dispositivo multimediale. Come tale, funziona con un A4, e questo ha permesso di
ridurre i costi: infatti la nuova Apple TV viene venduta per
solo 99$.
Non mi soffermo molto su questo dispositivo, dal momento che lo vedo come l'ennesima incarnazione di un hobby, più che come una potenziale rivoluzione nel mondo dei media center: sottolineo solo come il suo modello di streaming di film a noleggio (e l'alta banda che richiede di conseguenza) la rendono particolarmente adatta ad un mercato come quello americano, dove la banda larga è diffusa e iTunes la fa da padrone come negozio di film, ma
non nel vecchio continente per ovvie ragioni. Sebbene alcune sue funzioni siano interessanti (una su tutte, la compatibilità con AirPlay e quindi la possibilità di mandare in streaming contenuti non solo da qualunque PC o Mac che ci sia in casa, ma anche da iPod/iPhone/iPad), al momento non la vedo come un dispositivo killer per noi, al punto che in Italia
non è nemmeno venduta. Forse le cose però cambieranno da Natale, pare che forse arriverà iTunes Movie Rentals anche dalle nostre parti... chissà.
Bene, eccoci arrivati al termine anche di questo aggiornamento. Ancora una volta niente di straordinariamente rivoluzionario, ma sostanzialmente un buon aggiornamento per una linea di prodotti che è già forte ed è già la migliore sul mercato, e promette di fare faville durante la prossima holiday season.
Alla prossima!
Sherry Haibara
Edited by Sherry Haibara - 12/9/2010, 01:54
iTunes già configurato in attesa della nuova tecnologia degli impianti audio casalinghi 
