| Buonasera/Buongiorno/Buon pomeriggio a tutti xD Torno in questa sezione, con la mia prima ff a capitoli *^* *emozionata* x3 Beh, tratta di una specie di diario... Mh.. no D: Qualcosa del genere xD E' composto da un prologo scritto in prima persona, dai capitoli scritti da un narratore esterno e dal finale scritto nuovamente in prima persona. Elenco sbrigativo (??): ~ Prologo~ Capitolo 1. La ripresa dell’incubo.~ Capitolo 2. La storia era tutta realtà.~ Capitolo 3. Sherlock.~ Capitolo 4. Paradiso.~ Capitolo 5. Rivelazioni inaspettate.~ Capitolo 6. Triste melodia.~ Capitolo 7. Nel covo del nemico.Pagina di un diario distrutto.
Ai Haibara/Shiho Miyano/Sherry 's POV (prologo e conclusione).
Narratore Esterno POV.
Personaggi: Detective Boys, Conan, Shinichi, Ran, Ai Haibara, Shiho Miyano, Dottor Agasa, Sonoko, FBI, MIB, Kogoro, insomma un pò tutti.
Genere: Malinconico, Introsprettivo, Azione, Drammatico.
Raiting: Verde-Giallo.
Avvertimenti: What if? Fan Fiction a capitoli.
Pagina di diario [parte 1 di 2]Caro diario, anzi, caro pezzo di foglio. Ho intenzione di scriverti e parlarti brevemente di me, cosicchè la storia abbia le prove della mia esistenza. Ho intenzione di scriverti e parlarti di me, cosicchè io stessa mi convinca della mia esistenza. Ho intenzione di scriverti e parlarti di me, prima che l’incubo trasmutatosi in sogno finisca, reduce da brutti presentimenti sempre più fitti.
Ho in tutto quattro facciate, due fogli. Ora prenderò in considerazione due facciate, un foglio.
Mi sembra conveniente iniziare da questa mattina.
«Arrivo! Un attimo!»
Era di nuovo mattina, di nuovo un altro giorno.
«Dott Agasa mi può sistemare la cartella? Manca il pranzo!»
Giorno frenetico, la mattina ho sempre sonno, sarà perché la notte vado a dormire molto tardi per lavorare al progetto.
Fuori dalla porta di casa Agasa mi stava aspettando come ogni altra comune mattina colui che condivide una delle mie stesse “malattie”, colui che si da ogni momento una quantità infinita di arie, colui che riesce a farmi sorridere davvero, colui che nonostante tutto riesce a darmi la forza di andare avanti.
«Haibara sbrigati, o arriveremo tardi!»
«Eccomi, eccomi..»
Esco ed eccolo lì che mi aspettava impaziente, anche oggi l’ho visto, anche oggi sono felice. Sono passati due anni da quando l’ho conosciuto. Se penso che in realtà lui ne ha 19 mi viene quasi da ridere, a volte si comporta proprio come un bambino, come se si fosse abituato ad esserlo.
Durante la strada come a suo solito non ha staccato un attimo l’attenzione dal pallone. Mi piace guardarlo, mi da sicurezza. Quando non c’è lui con me la mattina per andare a scuola io non voglio uscire. Mi sento scoperta, come un passero d’inverno senza un nido, con la paura di essere vista dal terrore che mi distrugge la vita. Ma per fortuna lui è sempre qui con me, e questi pensieri mi sfiorano e poi fuggono via.
«Ehi Haibara, ho qualcosa di strano? Perché mi guardi in questo modo penetrante?» mi chiese tranquillo.
Arrossii. Guardai la strada davanti a me.
«N..niente» risposi sorridendo «Va tutto bene».
Arrivammo al cortile della scuola, come al solito i Detective Boys erano lì ad aspettarci. Erano allegri, felici e spensierati. Sono proprio dei bambini. A volte provo disprezzo nei loro confronti, non per cattiveria sia chiaro, ma perché mi ricordano la mia infanzia rubata. Anche io sono stata una bambina, per precisione una bambina che doveva fare l’adulta. Non sono mai potuta essere felice e spensierata. Ero chiusa a lavorare in una gabbia, nella quale entrava a volte mia sorella Akemi a cibarmi di affetto; lei era l’unica che, dopo la morte dei nostri genitori, riusciva a dare un minimo senso alla mia vita permettendomi di andate avanti.
Fino a quando anche lei morì, uccisa da Gin.
In quel momento ero sull’orlo del suicidio. Non potevo dare più neanche un minimo senso alla vita.
Nera, sporca, crudele, buia. Questo è ciò che ho sempre pensato, fino al giorno che posso ricordare come l’inizio di un nuovo capitolo, forse identificabile come la mia seconda o la mia prima vera vita.
Il tempo fino a quel giorno si proiettava inesorabile. Io, loro e il nero.
Spesso facevo un incubo. Ero sola in mezzo al buio. Cercavo di fuggire ma non sapevo dove andare, il buio era infinito. L’incubo si ripeteva uguale tutte le notti, fino a che un giorno ebbe una svolta. Mi buttai a terra disperata, volevo farla finita, volevo diventare un’entità unica con il buio, in modo da non averne più il terrore. All’improvviso però vidi una luce che in mezzo al buio mi ridiede la capacità di vedere, lì alla sorgente del fenomeno c’era un vecchio dall’aria simpatica, il dottor Agasa. Poi si accesero altre tre luci, Genta, Mistuhiko, Ayumi, che se vogliamo attribuirgli un merito, credo che mi diedero metaforicamente la capacità di respirare, udire e percepire con il tatto gli oggetti. Ma nonostante tutto che cosa ero io? Nulla. Ero vuota, non ero un essere umano, ero un qualcosa di insignificante che si portava alle spalle enormi macchie di sangue color scarlatto.
Si accese una quinta luce, quasi accecante.
Davanti a me un bambino non molto alto, occhiali, giacca blu, fiocco rosso, pantaloncini corti, non molto robusto e una palla ai piedi. Si fermò a fissarmi, poi mi porse un braccio, in segno di aiuto a tirarmi su. Lui, la quinta luce, mi diede la capacità di vivere.
E’ così che iniziai a conoscere la vita e tutto ciò che essa offriva. Uscivo allo scoperto, tremavo ma vivevo.
Conobbi Sonoko, Kogoro, Ran,il corpo della polizia, gli agenti dell’FBI e molte altre persone che mi diedero sempre più sicurezza.
Tra queste elencate però ammetto che ce n’è una che mi ha sempre dato molti pensieri.
Ran.Io ho comportamenti freddi nei suoi confronti, questo perché non voglio avvicinarmi di più a lei. Ho distrutto la vita a Shinichi e quindi di conseguenza anche a lei, è giusto che non le causi altri problemi.
Io sono il danno di tutto. Io sono la persona più egoista di questo mondo. La persona che ha fatto soffrire un sacco di suoi simili, che più volte si è tinta le mani di un indelebile rosso scarlatto, ma soprattutto sono la persona che ha distrutto la vita all’uomo che le da l’esistenza.
Cosa c’è di più egoistico di questa cosa?
Prima distruggergli la vita, e poi come se non bastasse approffittarsene per trovare la forza di mandare avanti la propria anima e il proprio corpo.
Ma ora voglio rimediare e sto cercando di trovare una soluzione, ossia l’antidoto del farmaco maledetto. So che però solo questo non potrà mai compensare tutte le sofferenze subite.
A mio parere è così.
Trovare un antidoto per l’aptx4869, comprometterebbe però in seguito il suo allontanamento da me. Tornerebbe con Ran, si fidanzerebbero, vivrebbero felici, e a quel punto io non saprei più come saziarmi. Ma io non mi tirerò indietro, anche se dovessi soffrire.
Di certo, se riuscissi a farcela, se riuscissi a trovare l’antidoto io non lo prenderei mai. La mia vita dovrà ricominciare da qua, rivivrò la mia infanzia, sarò ragazzina e infine di nuovo adulta. Andrò avanti senza tirarmi indietro, saprò trovare un motivo della mia esistenza, saprò affrontare le situazioni difficili anche senza di lui.
Sono un po’ masochista.. mentre scrivo ho paura. Una lacrima mi scende., Foglio.. ti ho impresso involontariamente qualcosa di mio. Conservalo, perché la tristezza del passato non va scordata, cosicchè il futuro abbia davvero un senso.
Comunque in realtà adesso non dovrei pensare a tutte queste cose, soprattutto al giorno in cui tutto avrà fine. Ora dovrei godermi il detective egocentrico, altruista e affascinante finchè posso, perchè quel giorno non è vicino.
Credo.
Anzi, spero…
Aggiunta: più passano i giorni più la mia convinzione che quel giorno non è vicino diminuisce. Diciamo che l’1% di me stessa ne dubita. Si, è poco, ma ho paura.
Aggiunta 2: ho deciso di andare avanti come ho sempre fatto senza preoccuparmi di quell’1%. Ora ho finito tutte e due le facciate che il foglio mi dava a disposizione, facciamo che il giorno in cui comincerò il secondo pezzo di carta, sarà quello che stabilirà la fine. Aspettami, perché arriverà. Non importa tra quanto, se a breve o no. Io sarò qua a scrivere, è una promessa.
Bye
Ai Haibara… Sherry.Prossimo aggiornamento: ~ Capitolo 1. La ripresa dell’incubo.Edited by Ace ~ - 1/11/2011, 23:30 |
a me lei dice tutto...)