Torno >.< spero di non deludervi, sono riuscita a spunzecchiare qua e la qualcosa tra una verifica e un interrogazione e l'altra c.c sommersa T.T
Capitolo 1. La ripresa dell’incubo.Finalmente un’altra giornata di scuola era finita, e le vacanze estive si facevano sempre più vicine. I giovani detective stavano tornando a casa, quando Ayumi, attratta da una luce provocata dall’incontro di un raggio solare e lo sportello di una macchina, si fermò incuriosita.
«Ehi Ai, Conan, Genta, Mitsuhiko!! Venite un attimo!» Ayumi richiamò l’attenzione dei giovani ragazzi «Guardate qua, non è bellissima? Sembra una di quelle auto d’epoca che avevamo visto alla fiera tempo fa..»
Genta e Mistuhiko raggiunsero di corsa Ayumi, per vedere meglio la macchina che aveva tanto affascinato la loro amica. Ai e Conan rimasero immobili.
«Ehi, voi tre! E’ tardi dobbiamo andare!» disse Conan cercando un modo per poter farli andare via, lontano da quella macchina.
Così fu, infatti, dopo un po’ di lamentele, i ragazzi si allontanarono dalla macchina, obbedendo ai loro coetanei. Ci fu però una piccola interferenza in quella specie di fuga: Genta, senza fare grande attenzione al gradino del marciapiede di fronte a lui inciampò leggermente facendo scontrare lo zaino con l’automobile. Scattò un allarme.
«Genta, Mistuhiko, Ayumi, andate a casa svelti!! Non vi preoccupate, veloci!» urlò Ai che fino a quel momento era rimasta ferma a osservare, come fosse stata una bambola incapace di muoversi.
I bambini, spaventati dall’agitazione dell’amica si diressero insieme verso le rispettive case, chiedendosi il perché di tanta fretta, senza attribuirgli però grande importanza.
Quella macchina, nera e misteriosa, era proprio la macchina del terrore dei due bambini.
«Haibara, va a casa anche tu! E’ pericoloso stare qua!»
«V..vado se vieni anche tu..»
«Io non posso andarmene, potrebbe essere il momento buono per raccogliere prove, lo capisci??»
«Vieni! Sbrigati! Non importa delle prove, ora saresti troppo in pericolo!»
«Non mi farò vedere, sarò prudente, te lo prometto. Tu va..»
«K..Kudo» la bambina indicò alle spalle di Conan che lentamente si girò.
«…a casa.» deglutì.
Davanti a se, alla distanza minore di un metro, due uomini dallo sguardo minaccioso. Uno alto, magro e inquietante. L’altro di normale statura e un po’ robusto. Entrambi erano due esseri misteriosi, entrambi erano vestiti di nero.
«…Vodka.» quello alto e con lunghi capelli biondi chiamò l’altro uomo ordinandogli con un gesto della mano l’azione che avrebbe dovuto svolgere.
«Si capo.» acconsentì freddo, senza un tono particolare. Afferrò il bambino che ancora sotto sciock, non aveva la forza di capire quello che stava succedendo.
Gin, così si chiamava quell’uomo, si avvicinò invece alla bambina che vedendolo avvicinare cadde a terra iniziando a tremare sempre più forte e a piangere silenziosamente. Quando ormai i due erano separati da uno spazio di pochi centimetri, la più piccola tirò un urlo in cerca di aiuto, bloccato però dalla possente mano di Gin.
Ai cercò di dire diverse parole, ma con la bocca tappata, a parte alcuni versi non comprensibili, non riuscì a dire nulla.
Gin con aria quasi da pervertito, aria che lei conosceva bene, le accarezzò i capelli.
«Sai, mi ricordi molto una mia cara… cara amica..»
Ai cercava di liberarsi dalle sue grinfie ma lui continuò.
«Il tuo profumo, non mi è per niente nuovo..sicura che non ci conosciamo? Sai, io conoscevo una persona.. una scienziata, molto attraente. Si chiamava Sherry, era molto riservata e misteriosa. Non dava mai a trasparire niente. Ah, ma io la conoscevo bene.. eccome. Posso ancora sentire il suo corpo, la sua voce. Poi però si ribellò perché uccidemmo sua sorella. Allora la chiudemmo in una camera a gas, ma lei prese un farmaco, di cui soltanto lei era a conoscenza degli effetti reali; si chiamava aptx4869.
Riuscì a fuggire.»
Calcò particolarmente l'ultimo pezzo della frase con tono pieno di amaro rammarico.
La bambina riprese a piangere.
«Come mai piangi? Ho detto qualcosa che non va.. Piccola? Oh ma sai.. devi sapere che dopo che se ne è andata, abbiamo arruolato un altro scienziato al suo posto. Molto intelligente, è riuscito a scoprire gli effetti della pillola.. e ora, possiamo vendicarci senza lasciare incognite al passato..» gli scappò un sorrisino.
E mentre Conan si stava dimenando per cercare di fuggire da Vodka pensando il peggio, Gin a tempo estrasse una pistola.
La puntò verso la testa di Ai che emanò un urlo, di nuovo tarpato dalla mano dell’uomo.
Conan sparò un ago soporifero al braccio di Vodka che lasciò la presa, ma ciò non fece anche altro che affrettare la mossa di Gin che premè il grilletto.
Alcune immagini sfocate, una donna dai lunghi capelli biondi che chiamava, forse l’ambulanza e la polizia, Conan, Ai, un auto che si allontanava, diverse sirene, un pianto di una bambina strozzato. Poi il buio.
*sospesa* com'è?????? °-°
Prossimo aggiornamento:
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Capitolo 2. La storia era tutta realtà.Edited by Ace ~ - 29/10/2011, 22:37