CAPITOLO 2:
Una casa in affitto.
Il grande cancello in ferro grigio, con la "K", in ferro, sopra esso, sì aprì, e le due automobili entrarono nel vialone della grande casa...
L'edificio era costruito in stile vittoriano, ed era una villa grandissima, con belle vetrate dipente di rosso, con mosaici alle pareti esterne della casa, che erano un po' logori, e una scala in marmo nero prima di giungere alla grossa porta in legno che sotto il porticato della villa.
Ad attendere il gruppo di viaggitori c'era un donna, con abito molto elegante, azzurro, i capelli rossi, e gli occhi verde chiaro, che reggeva in mano un piccola fascicolo blu, con dei fogli sopra, e teneva una penna in mano.
Le due auto si fermarono davanti alla casa, e Felix guardando la moglie disse fischiando
- Accidenti, vista dal vivo è anche meglio... Non trovi che sia spettacolare?-
La moglie era incantata a guardare la bella vetrata rossa che si trovava sopra alla porta di ingresso, e da cui sporgeva un grandissimo balcone, e disse sovrapensiero
- E' bellissima...-
Anche Bob era affascinato nel vedere una casa così grande, si immaginava già in giro per i corridoi a calciare il pallone, senza la paura di dovere rompere qualcosa per il poco spazio...
La donna con il vestito azzurro and. verso le persone che stavano uscendo dalla macchina e aveva un sorriso stampato sul viso, che si vedeva che era finto: il classico sorriso di cortesia.
- Salve, signori...-
- Salve, lei deve essere la signora Hoklan?-
La annuì e mostrò i documenti a Frank il quale si mise guardarli, mentre la donna spiegava
- Come da contratto avrete questa casa in affitto... Avete già sistemato molte cose sul sito, quindi avrete letto anche le regole per fare in modo che la casa non subisca danni. Quindi basta una vostra firma, così potremmo procedere con il pagamento.-
Maggie uscì dalla macchina e squadrò la casa con disgusto, e fece un espressione strana con la bocca, sussurrando tra i denti
- Ma che cazzo di posto... -
Il marito la sentì, ma non ci fece caso, perchè sapeva che tanto non le avrebbe fatto cambiare idea con le parole, ma alla fine anche lei si sarebbe convinta che andare per un volta in un posto diverso era meglio...
La donna con il vestito azzurro prese i documenti e le mise dentro il fascicolo blu, tirando fuori una cartelletta trasparente e consegnandola a Frank spiegando
- Qui c'è il regolamento, come detto prima. Alcuni numeri telefonici, nel caso ci fossero problemi o lamentele, e qualche indirizzo di qualche bel posto giù in paese... Vi auguro una buona permanenza!-
- Grazie!- Risposero in coro le persone uscite dalle vetture.
La donna girò sui tacchi e si diresse verso la sua vettura, che era parcheggiata poco distante dalle loro. Salì a bordò gettando il fascicolo sul sedile acanto e lei, e poi mise in moto l'auto, facendo ancora un saluto ai signori, e poi sparendo lungo il cancello, e giù per la collina.
Aron agitava la testa, mentre ascoltava la musica e disse
- Wow, che figata questa casa...-
- Sembra di stare in un romanzo del 1900...-
Le nuvole minacciose su di loro cominciarono a sputare gocce di pioggia, e le persone che venuvano bagnate si affrettarono a prendere i bagagli e a correre all'interno della casa...
Non si erano accorti che qualcuno, dalla finestra rossa li stava osservando...
Hellen buttò giù la valigia e rimase a bocca aperta nel vedere l'enorme salone in cui erano entrati, che si trovava proprio dietro la porta di ingrsso... In cima c'era un grosso lampadario luminoso, e tantissime pendole antiche, e anche tantissimi e bellissimi quadri...
- E' enorme!-
- Accidenti qui sì che si possono fare feste!- Disse Cristhine facendo la ruota sul pavimento in marmo del grandissimo salone e sentendo che era molto freddo, ma che era anche tanto pulito.
Due grosse scale si trovavano ai lati del grande salone e conducevano al piano di sopra della grossa villa, e una grossa porta in legno di trovava proprio sotto il pianerottolo...
Quella casa era assolutamente da visitare in ogni suo angolo. C'erano due corridoio che si dilungavano dal salone lungo tutte le stanze della casa, e il silenzio che regnava era rilassante,ma inquietava anche un pochino...
Maggie disse in tono di disgusto e prendendo il rossetto dalla borsetta
- Che schifo di villa, è troppo grossa, e troppo silenziosa. Mi spiegate per quale motivo avete speso per una casa così grande?-
- Era l'unica che c'era!-
Disse secco Felix.
Bob girava la testa da una parte e dall'altra e immaginava una grande partita di calcio con i suoi amici in quel salone: sarebbe venuta davvero bene!
il bambino si mise anche a guardare le grosse pendole, chiedendosi come mai ce ne erano così tante...
Vicino ad una di esse c'era un quadro con rappresentante una persona, e l'ora che le pendole segnavano erano tutte diverse le une dalle altre.
Ad un tratto la voce di Frank ruppe il silenzio, perchè rimbombò in tutta la villa...
- Adesso dobbiamo cercarci tutti una stanza... E a quanto pare si trovavano al piano di sopra... La migliore sarà nostra!-
E si mise a correre lungo la calinata di destra con le valige in mano, mentre gli altri lo guardavano con occhi stupiti, e colsero al volo la sfida, lanciandosi di corsa lungo le scale con le proprie valige per andre a prendere la stanza migliore...
La testa della persona che era dentro il quadro uscì dalla tela, facendo cadere della pittura sulle scale, e i suoi occhi erano rosso fuoco, con i denti neri come la pece, e un ghigno malvagio stampato su quell'orrido viso.
LA figura uscita dal quadro si girò verso l'altra accanto a se, che raffigurava una donna, la quale girò anche lei la testa e disse alla figura di uomo...
- Bene, sono arrivati altri ospiti... Chi se ne occupa?-
- Siamo in tanti... Vero amici?-
E tutti i quadri presenti del salone cominciavano ad anirmarsi e a sorridere con malignità, con gli occhi rosso sangue.
La figura femminili li rimproverò tutti dicendo
- Adesso rimettetevi a posto tutti quanti. Inizieremo la nostra festa questa notte. Spero che nessuno di loro trovi "la stanza più bella"-
E si mise sogghignare malvagiamente, mentre ritornava in posa normale... Una bella fanciulla con un sorriso angelico, pitturato sulla pelle bianca come il latte.