Capitolo 1: La scoperta di Ai.Era passata una settimana da quando il Boss degli uomini in nero era stato arrestato dall'FBI, ma alcuni membri erano riusciti a scappare...Gin, il più pericoloso, aveva giurato vendetta.
Ran non era stata bene per sei giorni, causa influenza, ed era venuta a sapere che Jodie e gli altri agenti sarebbero tornati in America da un giorno all'altro.
Aveva appena ricevuto una telefonata da Shinichi, le aveva chiesto di uscire quella sera visto che era guarita dall'influenza.
"Speriamo che questa volta l'appuntamento vada bene, Shinichi non ha più scuse ora" pensò sorridendo e guardandosi allo specchio.
Poco prima aveva avuto un capogiro, quindi si lavò velocemente la faccia.
"Sarà tutto lo stress accumulato dopo aver saputo di tutta questa storia" pensò tranquilla.
Sentì suonare il campanello e andò ad aprire.
-Agente Jodie!- esclamò sorpresa, insieme a lei c'erano anche Eisuke e Rena Mizunashi alias Hidemi Hondou.
-Ciao- la salutò l'agente dell'FBI sorridendo.
-Ciao Ran-san- Eisuke le fece un timido sorriso
Quando lei ricambiò dolcemente, il ragazzo arrossì di colpo. Sua sorella Hidemi lo guardò e sorrise.
-Che ti prende Eisuke-kun?- chiese Ran perplessa
-Ah! Ehm...niente...ah!- indietreggiando imbarazzato andò contro l'armadio e uno scatolone gli cadde sulla testa.
Hidemi scosse la testa sospirando, mentre lui si massaggiava il capo.
-Sei sempre il solito!- Ran scoppiò a ridere
Lui la guardò pensando "Certo che quando ride così è ancora più bella".
Jodie si schiarì la voce e parlò -Ran, siamo venuti a salutarti, partiremo per l'America tra 3 giorni-
La ragazza divenne seria e allo stesso tempo triste -Così presto?-
Jodie annuì e continuò -Tuttavia alcuni agenti resteranno in Giappone, perchè pensiamo che alcuni membri dell'organizzazione siano ancora in libertà-
-Cosa?- chiese Ran impaurita da quella notizia.
Hidemi Hondou lanciò un'occhiataccia a Jodie che stava per aggiungere altro e disse -Comunque non ti devi preoccupare, non c'è niente di sicuro per il momento. Dobbiamo ancora verificare certe cose e il 99% dell'organizzazione è stata distrutta-
Eisuke guardò perplesso sua sorella, come per dire "Ma cosa dici?".
L'agente dell'FBi capì le intenzioni di Rena Mizunashi e rimase in silenzio, salutò velocemente Ran e uscì di casa seguita da Rena.
-Mi mancherai Eisuke-kun, mi raccomando torna a trovarmi quando puoi- disse Ran triste.
-Contaci, anche tu mi mancherai...non immagini quanto...- gli si spezzò il cuore in quel momento, ma probabilmente era meglio così, non vedendola non avrebbe sofferto.
-Magari io e Shinichi verremo in America a trovarti se faremo una vacanza quest'estate- sorrise lei.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, Eisuke annuì e uscì di casa mormorando un "ciao". Ran, inconsapevole di averlo terribilmente ferito, si andò a preparare per uscire con Shinichi.
Eisuke raggiunse sua sorella Hidemi e Jodie che stavano parlando tra di loro.
-Capisci Jodie? Non ho voluto allarmarla...in fondo è rimasto solo Gin, non è giusto far vivere qualcuno nel terrore. E poi ci saranno Okiya e Akai a proteggerli, no?-
-Sì, entrambi sono ex-infiltrati e conoscono molto bene Gin...speriamo che vada tutto nel migliore dei modi, altrimenti potremmo ritrovarci nei guai fino al collo...-
Hidemi deglutì sentendo quelle ultime parole.
Eisuke si guardò indietro fissando l'agenzia Mori e pensò "Stai attenta Ran-san...Kudo, proteggila. Proteggi la ragazza che entrambi amiamo".
Quella sera Shinichi portò Ran nel ristorante più bello e costoso di Beika.
-Anche questa volta hai esagerato!- commentò lei una volta arrivata davanti al tavolo prenotato.
Lui sorrise e disse -Voglio che sia una serata speciale per noi...sei bellissima...-
Ran arrossì sentendo quelle parole e vedendo come Shinichi la guardava, d'altronde quel vestito nero e scollato che indossava era abbastanza provocante.
"Che scema che sono, mi prenderei a pugni! Tutto per dare retta a Sonoko!" pensò mettendosi una mano sul viso e ricordandosi dei consigli discutibili che le aveva dato la sua migliore amica.
-E tu sei perfetto- sorrise lei dolcemente
Il detective liceale era consapevole di non esserlo e di avere molti difetti, ma sentirsi dire così da Ran lo faceva sentire il ragazzo più felice del mondo.
-Lo so- rispose con la sua solita faccia da sborone.
-E molto, molto modesto...-
Entrambi iniziarono a ridere e presto l'imbarazzo sparì, sostituito da chiacchiere allegre, ricordi d'infanzia, casi risolti e la discussione sull'organizzazione...
-Da come descrivi il capo di quegli uomini, doveva avere uno sguardo spietato- mormorò Ran rabbrividendo.
Shinichi annuì e rispose -Mai quanto quello di Gin comunque...-
Si morse il labbro inferiore, preoccupato perchè quell'uomo era ancora a piede libero.
-Basta pensare a queste brutte cose!- esclamò Ran che voleva cambiare argomento e chiese -Piuttosto, non dovevi parlarmi di una cosa molto importante? Me l'avevi accennato al telefono-
-Ehm...- Shinichi arrossì preso alla sprovvista e iniziò a giocherellare con le mani.
Ran inarcò un sopracciglio pensando "Ma che gli prende? Non l'ho mai visto così!"
Shinichi sapeva che era arrivato il momento, la cena era finita e non poteva più rimandare.
"Avanti Shinichi Kudo! Da quando in qua sei così insicuro e rammollito?!" pensò il detective cercando di calmarsi, ma non era una cosa facile da fare.
Il ragazzo si alzò dal tavolo e andò davanti a Ran, per poi inginocchiarsi davanti a lei con il cuore a mille. Lei sgranò gli occhi, intuendo le intenzioni...provò a dire qualcosa ma non uscì nessun suono dalla sua bocca.
-Ran Mori, vuoi sposarmi?- le chiese mostrandole un anello
Dopo quella frase ci furono degli attimi di silenzio e tensione.
"Vuoi sposarmi? Vuoi sposarmi?" si ripeteva Ran come se dovesse convincere se stessa che quelle parole erano davvero state pronunciate da Shinichi Kudo. Lo amava da quando era bambina e aveva passato parecchie notti a sognare quel momento.
Decisamente non si aspettava di ritrovarsi nel panico come stava accadendo, non riusciva a rispondere, era spaventata ed emozionata allo stesso tempo.
Erano molto giovani, tuttavia stava per rispondere il suo cuore per lei e stava per dire si mentre Shinichi le mostrava quel bellissimo anello.
Fece per rispondere, ma ebbe un capogiro e si portò una mano sulla fronte apponggiandosi al tavolo.
-Che succede Ran?- chiese lui allarmato tenendola per le spalle.
-La testa...mi gira...- bisbigliò lei
Il detective pensò che si trattasse dello troppo stress accumulato in quei giorni e ora aveva anche ricevuto una proposta di matrimonio...decisamente troppo...
-Chiamo il professor Agasa. Stai tranquilla- la rassicurò Shinichi mentre un cameriere si avvicinava per sincerarsi delle condizioni della ragazza.
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Nel frattempo a casa del professor Agasa, Ai Haibara stava cercando un modo per trovare l'antidoto definitivo. Aveva fatto degli esperimenti persino su se stessa, ma il risultato era deludente.
L'antidoto aveva una durata di circa 24 ore e a forza di usarlo perdeva efficacia.
-Ai, a chi punto sei?- chiese Agasa entrando nel laboratorio sotterraneo.
La bambina rosso-castana sbadigliò, era da ore che si trovava davanti al computer e non aveva neppure cenato. Sospirò, mentre sul pc era uscita una grande scritta rossa.
-Negativo?- chiese Agasa leggendo
Lei annuì -Esatto professore, oggi ho provato l'antidoto anche su di me e...-
-Cosa hai fatto?- chiese Agasa preoccupato -Lo sai bene che rischi la vita se abusi troppo di quel farmaco e allora...- si interruppe capendo la situazione e vedendo lo sguardo serio di lei.
-Lo hai fatto per Shinichi-kun, non è vero?-
Ai evitò di rispondere alla domanda e ne fece una a sua volta -Vuole sapere che cosa ho scoperto?-
Agasa esitò, ma poi annuì sudando leggermente.
-Allo stato attuale delle cose non è possibile creare un antidoto per l'APTX 4869, gli unici che funzionano durano solo 24 ore e continuando ad usarli finiranno per perdere efficacia, perchè il corpo imparerà a resistergli-
-Non...posso crederci...- mormorò il professore a fatica.
-Inoltre...- continuò a spiegare Ai -Quell'antidoto temporaneo è anche pericoloso, può portare alla morte se viene usato troppo spesso...io e Kudo non possiamo cambiare il nostro destino a quanto pare-
Sospirò rassegnata e spense il computer.
-Quindi non c'è modo per Shinichi di tornare ad avere il suo corpo originale?-
-Non c'è modo- confermò Ai
Agasa abbassò lo sguardo triste, pensava a Shinichi e Ran...che futuro avrebbero avuto?
Era così assorto nei suoi pensieri, che una chiamata lo fece sobbalzare.
-E' Shinichi-kun- disse esintando qualche secondo prima di rispondere
"Non si preoccupi professore, mi prenderò io la responsabilità di dirlo a Kudo-kun" pensò Ai.
-Certo, vengo subito a prendervi!- rispose Agasa chiudendo la chiamata.
Poi rivolgendosi a Haibara disse -Ran non si è sentita bene, sto andando prenderli. Lei passerà la notte qui visto che all'agenzia non c'è nessuno, Mori-kun è fuori città-
La scienziatina annuì e mentre Agasa usciva di casa, andò a sedersi su una poltrona in salotto, era compito suo dare la triste notizia ai due e questo la faceva sentire ancora peggio.
"E' colpa mia...se non avessi mai creato quel veleno..." pensò trattenendo le lacrime.
Poco dopo sentì la porta di casa aprirsi, entrò Agasa seguito da Shinichi che teneva Ran stretta a sè, Ai abbassò lo sguardo vedendo quella scena.
-Non c'è bisogno di tutte queste attenzioni, ora sto bene- sorrise Ran rassicurando il suo ragazzo.
-E' meglio che ti siedi- disse Shinichi ancora preoccupato
-Domani dovresti andare dal dottor Araide- intervenne Agasa mentre Ran si sedeva sul divano.
Shinichi lanciò un'occhiata poco carina al professore, come se fosse infastidito...proprio da quel dottore doveva andare?
-Lo farò- annuì Ran
Haibara si schiarì la voce attirando l'attenzione generale.
"Vuole dirlo adesso?" pensò Agasa spalancando gli occhi.
Il professore fece per dire qualcosa, ma la scienziatina alzò la mano come per fargli cenno di tacere. L'uomo abbassò lo sguardo rassegnato, tanto prima o poi avrebbero dovuto saperlo.
Ai fissò il detective -C'è una cosa di cui ti devo parlare Kudo-kun, ed è meglio che anche Mori-san senta quello che ho da dirti...-
-Va bene...- mormorò lui avendo una brutta sensazione, così come Ran che la fissava.
-Dopo che scadrà il tempo per l'ultimo antidoto che hai preso, non potrai più tornare ad avere il tuo corpo originale-
Così, fredda, tagliente, apparentemente calma e inespressiva gli disse quella frase. Si sentì in colpa in realtà, però non lo diede a vedere.
Ran non sapeva cosa dire o pensare, quelle parole le rimbombavano in testa, mentre Shinichi sentì il mondo crollargli addosso...
-C...cosa...v...vuoi...di...dire?- barbettò il detective.
Non voleva credere a quelle parole, non poteva!
-Quello che ho appena detto - lo fissò Ai -I nostri corpi sono rimasti rimpiccioliti per troppo tempo, si sono abituati al farmaco. Nessun antidoto sarà mai efficace, tanto da riuscire a neutralizzare l'effetto dell'APTX sulle nostre cellule, se non per poche ore come l'ultimo che hai assunto...ma continuare a prendere quell'antidoto ti porterà alla morte-
Detto questo, rimase in silenzio, apparentemente fredda e distaccata. Shinichi però non riuscì a comprendere il dolore interno della scienziatina e strinse i pugni arrabbiato, mentre Ran era incredula.
-E MI DICI UNA COSA DEL GENERE IN QUESTO MODO?!- gridò scattando in piedi -NON POSSO CREDERE AD UNA COSA DEL GENERE, DANNAZIONE!-
Prese un vaso dal tavolino e lo buttò a terra mandandolo in frantumi e scoprendo che ciò lo faceva sentire un po' meglio.
-Shinichi calmati!- esclamò Agasa preoccupato per la sua reazione.
Ran guardò il suo ragazzo con gli occhi pieni di lacrime, poi guardò Ai e capì il suo stato d'animo...provavano entrambe la stessa tristezza, ma Haibara riusciva a mascherare le proprie emozioni.
-E' TUTTA COLPA TUA! SEI STATA TU A CREARE QUEL VELENO! E' COLPA TUA, SOLO TUA!- Shinichi indicò Ai furioso, mentre lei abbassava lo sguardo ferita.
Il detective continuò -NON HAI NEANCHE IL CORAGGIO DI RISPONDERE, EH? CREATRICE DI VELENI!-
-Ora basta!- intervenne Ran prendendolo per un braccio mentre lui si avvicinava minacciosamente verso Ai.
"Shinichi, non capisci quanto anche lei stia soffrendo?" pensò Ran osservando la bambina.
-Smettila Shinichi- Agasa si mise tra lui e Ai e disse -Lei ha provato in tutti i modi a creare un antidoto, ha pure rischiato la sua vita prendendo più volte quel farmaco...non puoi parlarle così, erano quegli uomini che la obbligavano a...-
-E' sufficiente professore- lo interrupe Haibara alzandosi e uscendo dalla sala -Ho detto quello che dovevo dire...-
Nessuno riuscì a vedere le lacrime della bambina, anche se Ran intuì qualcosa e la guardò tristemente.
-E' meglio che io vada...-
Shinichi la prese per un braccio -Ma come! Ran, possiamo trovare una soluzi...-
-Per favore, Shinichi...basta così...- mormorò stanca liberandosi dalla presa, se fosse rimasta ancora lì si sarebbe messa a piangere a dirotto e proprio non voleva.
Ran uscì da casa del professor Agasa, mentre quest'ultimo consigliava a Shinichi di lasciarla sola per un po' per metabolizzare il tutto.
"E ora? Cosa ne sarà di noi, Shinichi?"
CONTINUA...
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Cosa ne pensate di questa trovata?
E i colpi di scena non sono ancora finiti, sarà molto dura per Shin d'ora in avanti
CITAZIONE
Non mi dire che a un certo punto della storia Shinichi andra' con Shiho ed Eisuke con Ran?
Chi lo sa
Edited by Nami - 11/6/2012, 17:53