| SLIDE DOWN.
Sto lentamente precipitando in un buco nero nel suolo. Non ho idea di come ci sia finita dentro. I miei capelli fluttuano in un movimento ondulatorio, la forza di gravità mancante li spinge al di sopra della mia nuca. Un grido silenzioso, urlo senza emettere alcunché. Chiudo gli occhi terrorizzata. Finalmente raggiungo terra ma , invece di cadere bruscamente, appoggio lentamente i piedi al suolo come se il tempo si fosse fermato. Apro pian piano gli occhi, ho timore di scorgere cosa mi aspetta.
Sono in un prato dall'erba violetta, il cielo rosato. Quà e là vi sono un paio di cespugli color smeraldo, ma non sembro essere attratta da questo strano paesaggio. Le mie gambe cominciano a muoversi senza che il mio cervello ragioni permettendo loro il movimento. Corro piano, come a rallentatore. Ed inizio ad ansimare per la fatica. Cado a terra sfinita, e delle lacrime cominciano inesorabilmente a scendere sul mio viso, come una tempestosa bufera che si sfracella al suolo. Piango sempre più, singhiozzando rumorosamente.
Poi scorgo una calda presenza dinnanzi a me. Alzo il viso rigato di liquido salato e mi accorgo un ragazzo alto e dai capelli corvini che sosta di fronte al mio corpo inerme, incapace di alzarsi.
Al posto dell'occhio destro il misterioso giovane ha una rosa rossa. Voglio fuggire dinnanzi a quel mostro ma le mie gambe restano incollate all'erba fresca. Lo sconosciuto mi porge una mano e io l’afferro, dopodiché mi fa rialzare delicatamente. -Una ragazza bella come te non dovrebbe piangere.- sussurra quasi sfiorando la mia mano con le labbra, quasi fosse la cosa più preziosa dell’Universo. Rimango stupita da quella sua azione, un qualcosa ormai fuori “moda”, ma legato unicamente alle regali tradizioni del Medioevo.
Lo fisso dritto negli occhi cristallini: -Io ti conosco.- gli dico stralunata. Lui annuisce, nonostante la mia non fosse una domanda, bensì un’ affermazione.
-La tua vita sta per cambiare, lo sai?- mi domanda retoricamente con aria mortificata.
Non riesco a chiedergli spiegazioni poiché vengo risucchiata da un enorme foro nel prato, anche il mio tempo è scaduto.
Questa volta grido disperatamente, come nel bel mezzo di una giostra del terrore, di quelle che montano alle feste paesane. E, come si suol dire, “ora si è in ballo, per cui si balla” .
-Ci rivedremo!- mi dice il ragazzo con la rosa al posto dell'occhio, la cui voce sembra sempre più fragile e lontana, nel mentre proferisce quella frase.
Mi sveglio di colpo. Era tutto un sogno. Sono nella mia camera, la fronte sudata. Fuori è l'alba. Sul comodino vedo qualcosa di rosso nella fioca luce: una rosa rossa.
Angolo di I_Am_She:
FlashFic altamente demenziale, a puro scopo di postare qualcosa (poiché puo' essere considerata solo una "cosa" e nient'altro!) , nata dall'anormale (?) sogno che la mia mente malata ha elaborato ieri notte xD Spero vivamente sia stata di gradimento! I_Am_She.
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