Una piccola considerazione che non sapevo dove mettere, e che potrebbe portarci alla soluzione del più grande mistero di Detective Conan.
Ieri sera rileggevo il volume 27, il caso in cui compare per la prima volta Jodie.
Mi era già capitato altre volte di rileggerlo, ma questa volta mi è risaltato subito un dettaglio che le altre volte non mi era mai capitato.
Sarà che da poco ho fatto una sintesi dettagliata in altri forum della storia di Conan fino al volume 74(un lavorone immane), che potete andare a leggere
qui. Sarà che ieri sera ero stanco e quando sono stanco ragiono meglio... Ma già con questo caso potevamo arrivare alla conclusione logica che Jodie non era Vermouth... ed è Conan a dirlo.
Come?
Semplice. Durante la risoluzione del caso afferma che nella nostra testa ci sono dei preconcetti, per cui se una cosa sembra A allora per noi è A, anche se in realtà così non è.
Ancora Vermouth non è apparsa facendo facce strane e misteriose, eppure quando lo fa proprio perchè utilizza un linguaggio e un modo di fare simile a quello di Jodie in questo caso siamo portati a credere che siano la stessa persona.
Il fatto che proprio il caso di presentazione di Jodie, e quindi con il vero avvio della saga di Vermouth(prima c'è stato il caso del cavaliere nero di fondamentale), si basi sui falsi preconcetti è un caso o un fatto voluto?
Secondo me è voluta la cosa, proprio per lasciare un indizio, in maniera molto indiretta.
Il che fa di Gosho un genio assoluto!
E ora la mia domanda è... ha fatto una cosa del genere anche col capo dell'organizzazione? Sappiamo che gli indizi ci sono e sono sufficienti per identificarlo. Ma se l'ha fatto in un modo subdolo come questo, tanto di cappello!
Provocazione per tutti voi... avete notato altri indizi subdoli?