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Contest FanFic San Valentino 2014

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Poirot Len
view post Posted on 7/2/2014, 23:25 by: Poirot Len     +1   +1   -1
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Chissà se il tempaccio di questi giorni mi ha influenzato :shifty: ... comunque voglio provare anche io a scrivere questa Fanfic, alla peggio prenderò ortaggi virtuali in testa!

Dietro la maschera

Pareva un pulcino con gli occhiali.
Infreddolita ed esitante, sotto una pioggia incessante che danzava sulla sua pelle, Jodie si trovò davanti all’entrata di casa Kudo. Davanti ai suoi occhi cerulei, le sbarre del cancello sembravano decise a dissuaderla.
«Non si arrenda, professoressa!» le parole di Ran le frullavano nella testa «Se quello che prova è frutto solo del suo cuore, allora non sarà tutto uno sbaglio. L’ho imparato grazie ad una persona speciale. Il cuore non mente mai.»
La biondina afferrò le gelide sbarre e si aprì un varco verso la resa dei conti. Lacrime e pioggia si fusero, scendendo armoniosamente dal suo viso. Bussò alla porta.
«Ma lei..è la donna del centro commerciale.» sussurrò Subaru, facendosi scudo con la porta che divideva i loro sguardi.
«Posso entrare?» rispose lei, con un timido sospiro.
Non ce la fece a resistere. Non riusciva a vederla così, torturata dalla furia delle nuvole, nemmeno per un istante. Aprì la porta di scatto, e cercò di tenere a freno ogni emozione.
«Entri, fa freddo la fuori.»
Jodie fece i primi passi, sfiorando Subaru con il suo giubbotto fradicio. Fu fin troppo semplice per lei, carpire il sobbalzo del nuovo padrone di casa, solo al primo contatto. Non era la reazione di un completo sconosciuto.

Il silenzio era imbarazzante. Ancorata ad una sedia in noce, Jodie sembrava perdersi nel tè all’arancia che stava sorseggiando. Subaru le aveva prestato qualche vestito, quelli della donna erano rimasti inzuppati come spugne.
Il cuore non mente… pensava sconsolata, accarezzando il colletto della camicia da uomo che indossava. Non poteva ignorare quel profumo, il profumo di Shu sulla sua pelle.
Subaru la guardava rigido, in piedi di fianco a lei. La mano appoggiata al tavolo infrangeva le sue unghie addolorata. La sua bocca, serrata da pesanti catene, esprimeva il suo dolore più immenso.
«Non voglio. Non voglio continuare a pensare a quei ragazzini come un occasione sprecata della mia vita.» pensò Jodie, appoggiando le sue labbra sulla tazzina bollente «Ran, ti chiedo scusa. Ti ho sempre invidiata, qualche volta…credo persino di averti odiata. Ma grazie a te, adesso…io…»
La tazzina le sfuggì di mano, e cadde sul tavolo. Non si dissolse in cocci spinosi e taglienti, ma tutto il tè venne rovesciato sul tavolo. Entrambi assistettero allo scempio di quell’essenza d’arancia, che in quel momento si disperse furtiva su tutto il tavolo.
Come un servile maggiordomo, ecco che Subaru cercò di afferrare la tazzina di porcellana.
Fu un movimento scattante, volere di muscoli appassionati: Jodie afferrò la mano di Subaru, che non oppose alcuna resistenza.
«Puoi indossare la maschera che preferisci. Puoi negare, negare fino alla morte. Ma c’è una cosa, che...nonostante tu voglia scomparire nelle ombre, ti rivelerà sempre… per l’uomo che sei.» un singhiozzo disperato l’avvolse, e quasi si vergognò di quelle parole, si sentiva patetica.
Subaru tentò di controbattere, ma Jodie lo zittì con un dito, poggiato sulle sue labbra delicatamente. Lo sguardo dell’uomo sembrava soffrire, dopo l’ennesima frustata al cuore.
Jodie avvicinò la sua fronte ancora umida su quella di Subaru, e respiro contro respiro, lo baciò.
Non si era sbagliata. Non era cambiato nulla, nonostante fossero passati anni, sembrava che le lancette si fossero addormentate.
Il cuore non le aveva mai mentito.
Di quel che sarebbe accaduto in seguito non le importava. Non c’era più bisogno di pensare al futuro, oscurando l’estasi del presente.
«Finalmente io…non sono più sola.»
 
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51 replies since 6/2/2014, 18:31   7390 views
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