Detective Conan Forum

Contest FanFic San Valentino 2014

« Older   Newer »
  Share  
Lady Kid 1412
view post Posted on 8/2/2014, 23:55 by: Lady Kid 1412     +1   -1
Avatar

Super detective

Group:
Member
Posts:
4,020
Location:
Oltre la linea dell'orizzonte

Status:


Proviamo è una oneshoot di 4 anni fa che ho scritto e subito dimenticato in una cartella... quindi ora che l'ho ritrovata ho pensato fosse carino farla leggere^^
La coppia non è proprio una di quelle solite... ma che ci volete fare, io sono così :P

- Never Forget -

Una pungente aria invernale avvolgeva completamente quel luogo, apparentemente abbandonato, dove della candida neve aveva ricoperto interamente il paesaggio circostante, creando un velo di tristezza e solitudine.
Nascosto tra la vegetazione si poteva individuare un sentiero di pallidi gradini semi coperti dalla neve, che conduceva a un piccolo cimitero commemorativo.
Incurante del freddo, una ragazzina dai mossi capelli ramati, si mise in ginocchio davanti a una di quelle pietre sepolcrali e accendendo dell’incenso iniziò a pregare per i suoi defunti genitori e per la sorella maggiore.
Ai, apparentemente era questo il nome di quella bambina, in giapponese vuole dire “amore” ed era stato il dottor Agasa a sceglierlo, ma in realtà lei era la diciottenne Shiho Miyano, conosciuta anche con il nome in codice di Sherry.
Il suo carattere duro e scontroso non lo avrebbe mai permesso di mostrare in pubblico il suo dolore, e per questo aveva poche occasioni per manifestare veramente il suo stato d’animo.
Sua sorella le mancava tantissimo, nonostante fossero passati circa due anni da quando gli uomini dell’organizzazione l’avevano uccisa senza la minima pietà. I suoi genitori, invece, non li aveva mai conosciuti e nemmeno ricordava i loro volti, forse erano stati assassinati anche loro da quei criminali che l’avevano costretta a lavorare per loro ad un farmaco in grado di ringiovanire chi lo assume.
Da quasi due settimane, incurante delle condizioni climatiche, la ragazzina si recava in quel posto dall’aria mistica ad accendere dell’incenso sulla lapide di “Masami Hirota”.
Il vero nome di sua sorella era Akemi Miyano, ma l’organizzazione aveva voluto mantenere il nome finto, che la donna si era creata, per evitare sospetti e per questo era stata sepolta in un luogo poco frequentato dallo sguardo di curiosi.
Un senso di grande rabbia pervase la ragazzina, chissà che persona sarebbe diventata se quegli uomini non le avessero stravolto a vita...
Una calda lacrima iniziò a scendere rigandole il volto, quando un rumore di passi la distolse dai suoi pensieri.
“Accidenti” esclamò il nuovo arrivato cercando di farsi strada tra la neve.
Senza dare troppo peso alla presenza di qualcuno, Ai, si asciugò velocemente gli occhi e riprese a guardare il sottile filo profumato emanato dall'incenso salire verso il cielo.
Un rumore simile ad un tonfo, distrasse nuovamente la ragazzina che subito si voltò preoccupata.
“Ah... non volevo disturbarti” si scusò subito il ragazzo, appena scivolato sulla neve “non volevo fare tanta confusione, certo che oggi questa strada è proprio difficile da percorrere”
“Già” annuì freddamente lei, spostando subito lo sguardo.
Il ragazzo si guardò intorno imbarazzato e subito si rialzò, togliendosi di dosso la neve rimasta attaccata ai suoi vestiti.
Cercando di non farsi vedere, Ai, osservò con attenzione il giovane dai mossi capelli castani, dei vivaci occhi azzurri che indossava ancora la divisa scolastica passarle affianco e posizionarsi davanti ad una lapide poco distante.
“Ciao papà” saluto lui con disinvoltura, spostando la neve che si era appoggiata sulla pietra.
Non era la prima volta che lo vedeva, da quando aveva iniziato ad andare a pregare per la sorella, lo trovava spesso lì a pregare sulla tomba del padre.
Tempo prima, vinta dalla curiosità, la ragazzina andò a leggere il nome riportato sulla pietra.
Toichi Kuroba.
Dopo qualche minuto, in assoluto silenzio, Ai si alzò in piedi e, dopo aver salutato per un’ultima volta la sorella, si decise a tornare dal dottor Agasa che la aspettava in macchina all'inizio del viale innevato.
“Ehi!” la chiamò il ragazzo, alzandosi a sua volta “Stai attenta, è parecchio scivoloso”
Ai si voltò per rispondergli quando, mettendo il piede in fallo, perse l'equilibrio.
La caduta fu tutt'altro che dolorosa, anzi...
“C’è mancato poco” sospirò il moro sorreggendola tra le sue braccia “tutto bene signorina?” domandò notando che Ai teneva ancora gli occhi socchiusi.
“S-si, grazie... un salvataggio perfetto” rispose lei riprendendosi e accennando un sorriso.
“Oh, finalmente ti vedo sorridere!” esclamò lui sistemandole un ciuffo di capelli che le era finito davanti al viso “ti ho notata varie volte, ma non ti ho mai vista sorridere”
“Beh, non penso che questo sia il posto più indicato...” ribatté lei fingendosi offesa.
“Effettivamente... ad ogni modo, io sono Kaito, Kaito Kuroba” disse porgendole la mano in segno di saluto.
“Ai Haibara” rispose lei ricambiando.
“Accidenti, hai le mani congelate” esclamò Kaito “non hai dei guanti?”
Ai fece segno di no col capo e Kaito le prese le mani tra le sue per scaldarle.
“Come può una signorina elegante come te, andare in giro senza dei guanti”
“Veramente io...”
"Crede nella magia signorina Haibara?" la interruppe Kaito.
"Io... beh no..."
"Ahi ahi... allora mi permetta di farle vedere qualcosa di... magico" Kaito avvicinò il viso alle mani di lei e con dolcezza vi soffiò sopra.
Ai lo osservò curiosa, mentre lui iniziava un conto alla rovescia.
“Tre... due... uno...” e tra le mani di Ai apparve un pacchettino regalo con la carta di un color rosso acceso.
“Questo è per te, mia dolce signorina” sorrise lui.
“Ma c-come...” balbettò Ai.
“Diciamo che sono un’artista! Me la cavo bene con i trucchi di magia” sorrise lui tornando sui propri passi “Aprilo dai! Guarda che quello è un mio regalo per te”
Leggermente imbarazzata, Ai, scartò subito il regalo scoprendo al suo interno un paio di guanti di un tenue color indaco.
“Aspetta! Non posso accettarli!” esclamò lei guardando in direzione di Kaito che si era già allontanato tra la vegetazione, fino a svanire completamente.
Vinta dal freddo, Ai si mise quei guanti che le provocarono un piacevole tepore alle dita e, avvicinandoli al volto, sentì chiaramente un buon profumo.
Il suo profumo.
Ai arrossì appena e voltandosi verso la sorella le sussurrò dolcemente “a domani Akemi” per poi avviarsi nuovamente verso la macchina di Agasa.

Il giorno seguente, Kaito, tornò a visitare la tomba del padre quando rimase sorpreso nel notare, appoggiata sulla lapide, una splendida rosa bianca che sul gambo aveva annodato un nastro rosso con un biglietto.
Il ragazzo prese subito il foglio e, iniziando a leggerlo, non riuscì a trattenere un sorriso.
“Solo un piccolo omaggio per ringraziarti di ieri, anche se, il vero regalo è stato incontrarti... a presto, Ai”
 
Top
51 replies since 6/2/2014, 18:31   7390 views
  Share