Amuro94Innanzitutto contento che ti sia piaciuto
più siamo meglio è.
Sul film...boh, che cosa hanno di uguale? Il rapporto tra due ragazzi in un estate. Il resto è totalmente diverso. I due di "chiamami col tuo nome" hanno una bella differenza d'età, Luca e Alberto no. Anche il rapporto tra i due, a prescindere dalla componente amorosa, è molto diverso. Per non parlare delle tematiche. Poi il regista stesso ha smentito. Il fatto di rifarsi allo studio Ghibli è vero, così come a Fellini, ma per i temi. Non c'entra niente il film di Luca Guadagnino.
Comunque più che queste polemiche da articoletti, mi irritano di più quelle che urlano allo stereotipo. Che pesanti mamma mia. Che permalosità. Ma ho scritto adeguatamente nel commentone passato.
Sul messaggio finale concordo in parte. Secondo me era inteso più come il fatto che le diversità esistono, non tutti le accetteranno ma saprai trovarti quelli che ti apprezzeranno. Che è molto più sottile e realistico, perché è così anche nella realtà.
Comunque ha tante tematiche il film.
Ieri mi è stata fatta notare un altra cosa a cui non avevo fatto caso ma che è azzeccatissima. L'intera storia è un Pinocchio rovesciato.
Copio direttamente tale commento perché merita. E io non me ne voglio prendere il merito.
Per me, ad esempio, Luca è anche una rivisitazione di Pinocchio. Un anti-Pinocchio se vogliamo (e infatti il Pinocchio di Collodi non compare a caso secondo me), in cui il protagonista fa il percorso inverso al burattino. E' ubbidiente, anche troppo, deve imparare a disubbidire. La sua voce interiore, la sua "coscienza" gli dice che è meglio non rischiare, comportarsi bene, stare al suo posto, ma per crescere Luca deve imparare a zittirla, ad ascoltare quello che gli dice il mondo esterno (silenzio, Bruno!) e a correre dei rischi. Alberto è la classica "cattiva compagnia" che vuole divertirsi e porta i ragazzini sulla "cattiva strada", come Lucignolo; ma sovverte il ruolo di Lucignolo perché alla fine è un amico fedele e devoto che aiuta Luca nella sua crescita e lo spinge verso l'esterno, lontano dall'abbraccio accogliente e protettivo della famiglia. La scelta di Alberto di vendere la vespa per comprare il biglietto per fare andare Luca a scuola mi è sembrato un altro omaggio a Pinocchio. Poi, parliamo di tutta la storia del "Silenzio, Bruno" perché secondo me non è una semplice gag: è un messaggio nuovo e meraviglioso in un film per bambini. Pensiamoci, molto spesso soprattutto nei film per bambini il messaggio è "segui il tuo cuore", "ascolta la tua voce interiore, lei sa cosa è giusto per te". Qui invece la voce interiore è una voce che spesso ci butta giù, ci dice che non possiamo farcela (la voce di Luca), che non contiamo niente (la voce di Alberto) e per crescere dobbiamo imparare a zittirla, a fidarci della voce degli altri, nel mondo, dei nostri amici, della nostra comunità, di chi ci dice che possiamo farcela e che valiamo, anche a dispetto di noi stessi.
Aggiungo solo una cosa che ho notato io: in Pinocchio il gatto e la volpe sono due esempi totalmente negativi, mentre qui vengono rappresentati come i due protagonisti (la canzone, centro anche del trailer, parte proprio mentre inizia la loro amicizia) che si sostengono a vicenda nella loro voglia d'avventura e poi capiscono che si può crescere anche senza vagabondare a caso.
Inoltre la cosa della Vespa non è spiegata bene nel commento, voglio essere più preciso.
Pinocchio vende l'abbecedario, comprato coi sacrifici del babbo, per andare a divertirsi invece che a scuola. Alberto vende la vespa, la cosa che lo univa a Luca, il mezzo che avrebbero usato per fare una vita di divertimenti e vagabondaggi e che avevano vinto assieme, per aiutarlo a studiare.
E per finire, giusto per dimostrare che non sono tutte paturnie, il libro di Pinocchio appare tra le cose di Giulia. E per la prima volta in un film Disney si vede il Pinocchio rappresentato da Collodi.
Ennesimo motivo per amarlo insomma, dato quanto adoro Pinocchio.
Detto questo volendo riassumere il mio parere dico che a me è piaciuto molto perché incarna le avventure di formazione stile anni 80 che ho sempre adorato. Questo in particolare richiama Stand by me, filmone che vi consiglio se non l'avete mai visto. È pure tratto da un romanzo di Stephen King e dimostra che non era bravo a fare solo horror.
Inoltre è genuino e tratta tematiche che mi piacciono molto, tra cui la voglia di essere liberi e l'importanza della crescita, oltre che ai rapporti interpersonali. È una storia di formazione. Non finisce col solito status quo, con Luca che torna in mare magari assieme al suo amico e poi va a trovare ogni tanto Giulia, oppure che lui rimane là. Finisce con lui che va a studiare partendo su un treno (scena che effettivamente richiama molti film italiani d'epoca) dimostrando che tutte le vicende sono servite a qualcosa e lo hanno fatto crescere. Anche Alberto che rimane a vivere col padre di Giulia per realizzarsi in qualcosa e nel contempo aiuta Luca nel suo sogno.
La scena finale dell'addio ammetto che mi ha commosso di brutto. Sopratutto gli ultimi secondi dove Alberto saluta Luca urlando, lui si affaccia, diventa mostro marino e guarda quello splendido paesaggio. Dai, è divina come cosa.
La parte iniziale può ricordare un pó un mix tra la Sirenetta e Nemo, ma poi cambia decisamente in qualcosa di personale, che si sente che il regista ha messo.
Generalmente comunque mi è piaciuto. Molti si lamentano perché è troppo semplice e per bambini...io volevo dire una cosa.
Non ho nulla contro i film più impegnati e che provano a essere maturi, sopratutto nei film d'animazione escono cose molto belle. Però non possono essere tutti così, allo stesso modo dei cattivi che non possono essere tutti lacrimoni con un brutto passato e una motivazione per essere stronzi. Io non sono di quelli che piange perché i cartoni/film/fumetti devono essere per bambini e sempre tutti felici e coccolosi dato che il mondo è già brutto così (l'ho sempre trovata una motivazione ridicola e da mamme pancine) però ogni tanto ben venga anche la semplicità e la genuinità, che si sta perdendo a favore di robe sempre più complicate!
Non è che ogni cosa "matura" è per forza bella, anzi a volte esce una roba brutta perché ci si sforza di essere maturi senza contenuti o una capacità necessaria a mettere in scena determinati argomenti. Mentre al contrario le cose semplici a volte sono le più belle e riescono a mandare messaggi molto più facilmente. A me hanno toccato molto di più i messaggi di Luca che non quelli di altra roba più impegnata. Perché Luca colpisce il bambino che è stato in ognuno di noi. Immagino quanto toccherà le corde delle emozioni questo film ai 50enni in su, che hanno vissuto proprio l'epoca di questo film che il regista ricorda e a cui si è ispirato.
È molto più semplice arrivare direttamente al pubblico con la semplicità a volte. Si sbaglia a definire una cosa semplice "sciatta" "per bimbi" "banale".
E chiudo che mi sono dilungato troppo