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| | CITAZIONE Analisi umanamente comprensibile, ma viziata dalla speranza che dopo la guerra la situazione possa tornare com'era prima. Il 24 Febbraio è stato tracciato un solco che non potrà essere più ricomposto finché Putin rimane al potere. Noi che siamo distanti non ce ne siamo ancora resi conto o non vogliamo crederci, ma gli ucraini, i polacchi, i finlandesi e tutti gli altri popoli confinanti con la Russia sì ed anche per questo sono ben lontani dal proporre concessioni alla potenza occupante nonostante il conflitto stia avendo conseguenze su di loro molto più che di noi come dimostra il recente black-out in Moldavia. Ricordo che tra le due Coree c'è ancora oggi un armistizio in vigore e i due Paesi restano formalmente in guerra; tuttavia un equilibrio pur precario esiste e si spera che prima o poi i nord coreani si sbarazzino del loro dittatore, così come è auspicabile che facciano i russi. Ma dal 1953 non vi sono stati altri combattimenti e i civili dei due popoli sono stati risparmiati dagli orrori della guerra. Bisogna spingere per accordi di quel tipo. Io penso che alla fine Finlandia e Moldavia si uniranno alla Nato e solo l'Ucraina e la Bielorussia ne resteranno fuori. Un simile equilibrio garantirebbe la pace, in special modo se l'Ucraina entrerà nell'UE.
CITAZIONE Finché gli ucraini avranno la volontà di proseguire il conflitto (circa il 70% di loro lo vuole, secondo l'agenzia Gallup di Ottobre) non si potrà non tenere conto della loro posizione. Sarebbe anche pericoloso non farlo ora che l'esercito nazionale sta avanzando. In meno di un anno hanno riconquistato la metà dei territori occupati ed il meglio delle forze armate russe è ormai andato mentre quel che resta ha il morale bassissimo. Non escluderei nuovi crolli o "ritirate strategiche" nelle prossime settimane visto che gli ucraini stanno già organizzando operazioni al di là del Dnepr. Ogni villaggio che liberano è un chiodo nella bara per l'autocrate del Cremlino. Ecco, questa ormai è propaganda pura. Chiodo nella bara dell'autocrate? Ma Putin sta muovendo guerra ad un Paese armato fino ai denti dagli occidentali, non più all'Ucraina. Credete che accetterà di ritirarsi senza avere nulla in cambio? Ormai per lui è una guerra totale contro l'Occidente, da portare avanti ad ogni costo. Supponiamo che venga sconfitto nel giro di un anno. E nel frattempo quanta gente dovrà morire? Altri 100.000 giovani? Ripeto, simili ragionamenti andavano bene nel Novecento, ma quell'epoca è finita. Le persone non sono numeri su una lista, valgono di più delle bandierine sulle cartine geografiche. Finchè la gente non lo capirà non faremo mai progressi. Un conto è morire per la libertà e 100.000 giovani morti per difenderla è già un tributo terrificante pagato dagli ucraini. Ma ora sono all'offensiva, nessuno gli impedisce di fermarsi e chiedere un cessate fuoco direttamente, senza intermediari. Magari i russi rifiuteranno e gli ucraini potranno sentirsi liberi di continuare il contrattacco. Ma se non ci provano nemmeno, sono da ritenersi guerrafondai nè più e nè meno di Putin. Zelensky sui campi di battaglia non ci va; se ne sta nel suo bunker esattamente come Putin, salvo visitare le città liberate per le foto di gruppo con i soldati. E' disposto a scatenare la WWIII come il generale McArthur, quandò arrivò a chiedere a Truman il permesso di sganciare la bomba atomica sulla Corea del Nord, che non si riusciva a battere sul campo. E la Corea del Nord guarda caso resistette proprio grazie agli aiuti dei volontari cinesi e sovietici, nochè grazie alle armi cedute dall'URSS e dalla Cina ai comunisti di Pyongyang. I coreani del nord (o meglio ancora i loro vertici) accettano l'esistenza di quelli del sud, li considerano una nazione indipendente? Ovviamente no e lo stesso si applica a Putin. Ma i coreani oggi non muoiono sotto le bombe, gli ucraini si. Quindi abbiamo un caso speculare, risolto in uno scenario difficile (si veniva dal ricordo spaventoso della WWII) con un compromesso che dura a tutt'oggi. Negoziare in tal senso deve essere l'obiettivo prioritario per me. Gli ucraini non vogliono la pace e Zelensky si ritiene titolato a proseguire la guerra per questo? Allora rimane un comico populista dietro la t-shirt da presidente. Il popolo spesso non sa quello che vuole, ma lo vuole fortemente. Essere uno statista significa quindi fare delle scelte difficili, figlie di una strategia precisa, anche contrarie, se necessario, alla reazione istintiva del popolo. I populisti governano con i sondaggi, gli statisti con il cervello, qui sta la differenza.
Oltretutto l'Ucraina già così è un paese in ginocchio. A guerra finita vivrà degli aiuti dell'Occidente per almeno un lustro e forse più. Conviene soprattutto a loro normalizzare il rapporto con la Russia, chiedere il negoziato, stabilire un cessate il fuoco e iniziare a pensare ad una ricostruzione. Perchè se i russi vengono umiliati e il regime cade, il revanscismo tornerà presto e lo spettro della guerra con lui. E accaduto con la Germania dopo la WWI; non è accaduto con la stessa Germania dopo la WWII, perchè il Paese era stato completamente distrutto, diviso e terrorizzato. Poi è arrivato il piano Marshall e la RFT nata dalla ceneri del Reich ha ricevuto l'aiuto del mondo per la sua rinascita. Ma prima era stata conquistata, le sue città rase al suolo, la popolazione sterminata. Volete fare lo stesso con i russi? Io no, preferisco aspettare che il dissenso interno faccia cadere il tiranno piuttosto che tentare di abbatterlo dall'esterno. Con Hitler lo si è fatto e sono morte 60 milioni di persone. Se volete questo, io non ci sto.
Edited by devian95 - 26/1/2023, 16:30 |
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