| CITAZIONE (detectivedoc @ 6/3/2024, 12:11) CITAZIONE (Shiheiji @ 5/3/2024, 21:17) Sarà che ho iniziato a seguirlo nel 2018, ma a me interessano più curiosità scientifiche come la lacrima di Medusa, rispetto ai dialoghi tra i personaggi; anche quando compare Yusaku, mi viene voglia di andare al prossimo caso. Si, è diverso da chi lo segue da più tempo. Io, ad esempio, ho iniziato a seguirlo nel 2012-2013, dopo avere visto prima l'anime ed ero curioso di sapere a che punto si era con la storia. All'epoca io ero aggiornato allo scontro Rosso-Nero (la morte di Akai per intenderci) mentre il manga era già arrivato alla comparsa di Amuro e alla scena in cui Vermouth era al telefono con Bourbon e giusto giusto Okiya, Sera e Amuro erano tutti e tre al telefono (file 800). Quando uscì il file successivo ci fu il caso del barbecue; io non ci feci molto caso ma chi ha seguito per 7 anni (non un mese), il manga si è giustamente arrabbiato per avere sprecato il notturno dei detective come pre mega caso, considerando che all'epoca Gosho faceva qualche caso sull'organizzazione per ogni file centenario quindi ormai tutti si aspettavano un caso degno dei precedenti. Quando nell'MT Gosho risolve tutto con Kaito Kid, la stessa cosa. Poteva creare un bel caso dove potevamo approfondire il trio dei sospettati e vedere come Conan salvava Ai, invece tutto in un file inserendo un personaggio di un altro manga, per di più Gosho aveva detto che non avrebbe inserito Kid nella trama. Invece, mi sono seguito tutto la parte in cui Conan aveva paura di Bourbon, che scopriva di Akai, che rovinava il piano di Kir (che serve solo a prolungare la storia e basta) e che scopriva che c'era lui di mezzo. Anche qui, Gosho risolve tutto facendo diventare Bourbon buono, quindi nessun pericolo. Quindi, ripetere la stessa storia di prima, Amuro che spia Conan, ecc. ecc. anche se fosse per il Boss, non mi va, non mi emoziona. Amuro comunque non è cattivo, l'ha dimostrato in tutti i modi, ma anche se Gosho impazzisse e lo facesse tornare cattivo, la delusione rimane. Chi segue Conan da adesso, è già abituato a questo nuovo modo di fare di Gosho, che non è più il Detective Conan che i fan passati conoscevano ma soltanto una pallida ombra. Il punto è che Gosho avrà reso il manga adatto ai lettori giovani di oggi, presumo, ma l'ha fatto in un modo che non tiene conto lontanamente dei vecchi fan. Un altro esempio è Ai, nel caso precedente alla gita scolastica in cui Ran si dichiara, sviene per la perdita di un pupazzo, cosa inconcepibile per chi la conosce e ha seguito la sua caratterizzazione precedente. Che ci tenga perché è importante per lei, magari l'ha vinta in un'occasione speciale ed è introvabile ok, ma farla svenire no. Queste argomentazioni vanno a favore del consiglio che ho dato: non ha senso cercare di trarre soddisfazione da un prodotto commerciale quasi sterile. E dal punto di vista umanitario lo era da prima della saga di Vermouth. Ci sono molti mangaka e scrittori che trasmettono più ideali e più utili per la società. Gosho può stimolare la logica e la cultura cinque volte l'anno, ma mi pare uno spreco e un incentivo a non migliorare la trama seguirlo più di così. CITAZIONE (the creator @ 6/3/2024, 14:45) I personaggi sono diventati macchiette, stereotipi di sé stessi. La cosa più dolorosa è proprio vedere la completa mancanza di azione/reazione di causa/effetto per qualunque cosa accada. Conan scopre di botto che il boss è Karasuma? Nessuna reazione, si torna a fare barbecue. Rumi viene scoperta dai MIB e rischia di far ammazzare i bambini? Tutto procede come nulla fosse. Ai ritrova preziosi ricordi di sua sorella? Chissenefrega, tanto dal prossimo caso non sarà cambiato nulla in lei.
I personaggi sono impassibili a qualsiasi cosa accada a loro, pare che ogni caso resetti completamente quello che c'era prima. Si nota molto bene in tutte le storielle amorose. Heiji ha visto Shinichi dichiararsi, le sue difficoltà con Ran, ha fatto diversi tentativi di dichiararsi lui stesso, diversi momenti in cui ha ricevuto importanti segnali da Kazuha e poi l'arrivo di una rivale in amore. Il personaggio ha forse reagito? Ha dimostrato una qualche evoluzione data dagli eventi subiti? No, perché come nelle sit-com, i personaggi sembrano costruiti per non imparare mai assolutamente nulla dalle loro esperienze. Come Ran che al 300esimo cadavere urla come fosse il primo. Che sarebbe un cliché simpatico e accettabile, se non fosse applicato all'intera caratterizzazione di tutti i personaggi ad ogni livello. Aoyama ha proiettato in Shinichi e in molti personaggi con una logica decente la propria personalità, che relega le emozioni a qualcosa di macabro (ad esempio le sue autorappresentazioni di morte iniziali), di volgare (Kogoro che molesta la cameriera) o al limite di esasperante (Ran che aspetta per 30 anni uno che probabilmente non sarà presente nemmeno al loro matrimonio). Più che arte si tratta di un manga di enigmistica e penso che si sarebbe risparmiato problemi alle articolazioni senza perdere in qualità se avesse pubblicato degli eccellenti gialli su una rivista enigmistica.
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