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A little pain, Cross over a sorpresa

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Sarah Smith
view post Posted on 1/1/2012, 22:43     +1   -1




Inanzittutto buon anno!

Questa one shot è nata grazie a una folle idea estiva, sia chiaro che i comportamenti dei personaggi non rispecchiano al 100% quelli originali, ho dato a tutti quel tocco in più necessario alla mia storia! E soprattutto non penso veramente quello che ho scritto riguardo a un certo personaggio, che ammiro e sento vicino come carattare, però ci tenevo a inserirlo nella mia storia!
Buona lettura

A Little Pain



I parte

Finalmente la data del matrimonio si sta facendo sempre più vicina e fra sei mesi arriverà il grande giorno. Eppure ho una strana sensazione, temo che qualcosa possa andare storto, rovinando tutto quello che abbiamo costruito in questi anni. Non ho detto niente a Heiji perché sicuramente mi prenderebbe in giro, inoltre ultimamente non c'è quasi mai a casa, dice che è molto impegnato con il lavoro, a volte non torna nemmeno a casa, sta fuori per giorni, e quando torna passa l'intera giornata dormendo. Questa è una di quelle giornate in cui io lavoro in casa e lui dorme, sono nella stanza di Kazuha e sto sistemando le sue cose, mentre lei ‘disegna’, improvvisamente mi sento abbracciare da dietro, riconosco queste braccia e riconoscerei il suo profumo tra altri mille.
"Stai proprio diventando la mogliettina perfetta!"
"Non ho niente da fare, è ovvio che mi occupo della casa..."
Mi giro verso di lui e lo bacio, dimenticandomi completamente che Kazuha è lì vicino a noi.
"Che schifoo!"
Heiji mi abbraccia, guarda la bambina e io sorrido, eccoli i miei due tesori, la mia famiglia!
"E come pensi di essere nata?"
"Mi ha portata la cicogna!"
Prende i suoi disegni e ci lascia da soli, prima o poi dovrò dirle la verità, ma adesso è ancora presto, magari quando arriverà un fratellino o una sorellina le racconterò tutto, per il momento è meglio lasciare le cose così.
"La cicogna?"
Heiji mi prende per le spalle e mi guarda fisso negli occhi con un'aria divertita, io sorrido e annuisco.
"Le hai detto che l'ha portata la cicogna?"
"Si cosa dovevo dirle scusa?"
"Ahahah la cicogna, ma l'hai vista la sua faccia? Era proprio convinta! È un amore di bambina, così innocente…l’esatto opposto di sua madre!”
“Ma sentilo! Voglio vedere se tra vent’anni dirai ancora così!”
“Certo che dirò ancora così! Ventitré anni, è ancora troppo giovane, potrà avere il primo appuntamento massimo a trent’anni!”
“Come sei esagerato! Devo forse ricordarti che tu a ventuno anni eri già molto attivo sotto quel punto di vista, e che io non perdevo tempo a giocare con le bambole?”
“Ma che centra? È un’altra storia! Comunque tu adesso vai nella nostra stanza e ti metti qualcosa che io ti possa togliere con facilità, mentre io scendo e vado da Kazuha, aspettami!”
“Va bene non metterci tanto!”
Do un ultimo bacio a Heiji e vado nella nostra camera, finalmente potrò fargli vedere il mio ultimo acquisto!

È stato più facile del previsto, ultimamente ci vuole davvero poco a convincerla. La mia Sarah sta tornando quella di una volta! Adesso devo solo convincere l’altra piccola donna a starsene buona per un po’ di tempo. Vado in soggiorno e la trovo sul suo piccolo tavolino, intenta a disegnare.
“Ciao!”
“Ciao…”
“Cosa fai?”
“Un disegno…”
“Ma che bello! Senti ti va di fare un favore al tuo papà?”
Annuisce mentre continua a colorare, non mi guarda mai in faccia quando le parlo, è uguale a sua madre.
“Io e la mamma dobbiamo fare una cosa…”
“Che cosa?”
“Una cosa che non facciamo da qualche giorno, quindi puoi stare qui buona buona e non venire nella nostra camera?”
“Va bene!”
“Brava piccolina! Allora ti metto i cartoni tu rimani qui, fai la brava!”

Dopo essermi preparata, mi siedo al centro del letto, sotto le coperte, e aspetto che Heiji faccia il suo ritorno. Quando arriva chiude la porta e fa girare la chiave nella serratura.
“Perché chiudi a chiave?”
“C’è Kazuha sveglia, sta guardando la televisione!”
“Ma se non ci arriva alla maniglia…”
“E dai, fammi creare un po’ di atmosfera! Hai fatto quello che ti avevo detto?”
“Cosa mi hai detto?”
“Se non sbaglio ti avevo detto di farti bella…”
Si mette in ginocchio sul letto e inizia a tirare le coperte, mentre io le stringo, alla fine le lascio andare, mostrandogli il mio nuovo acquisto: un babydoll di pizzo color cipria.
“Ti piace?”
“Da matti!”
Si avvicina sempre di più verso di me, gattonando sul materasso.
“Non vorrai mica venire a letto vestito? Guarda che l’ho cambiato, spogliati!”
“Mi vuoi aiutare?”
“Non ci penso proprio, resterò qui a gustarmi lo spettacolo!”
Come prima cosa si libera della t-shirt e la butta per terra, si avvicina alla cintura e molto lentamente la slaccia e se la sfila, infine i pantaloni, bottone dopo bottone aumenta il desiderio di averlo qui con me, quando finalmente se li sfila torna in ginocchio davanti a me e comincia a giocare con l’elastico dei suoi boxer
“Questi li lascio alla mia signora!”
“Che onore!”
Si stende accanto a me su un fianco e mi fa girare, ora siamo faccia a faccia, mi accarezza una gamba, partendo dal ginocchio, arrivando fino al mio fianco e poi torna giù, appoggio la testa sul suo petto e gli accarezzo un braccio, beandomi di questo momento di tranquillità.
“Sarah…”
“Uhm?”
“Stiamo facendo adesso quello che dovremmo fare alla fine, non è normale!”
Mi spinge sul materasso e appoggia la sua fronte sulla mia.
“Scusa se in questi giorni sono stato poco presente!”
“Fa niente, l’importante è che adesso siamo io e te, qui da soli!”
Gli circondo il collo con le braccia e intreccio le mie gambe con le sue, afferra i miei fianchi e mi scopre da quel sottile pezzo di stoffa, fino a quando non me lo toglie del tutto.
“Così va molto meglio!”
Inizio a ridere fino a quando non sento le sue labbra sulle mie spalle, le clavicole e poi su tutto il collo.
“Heiji…niente segni!”
“Perché?”
“Perché se no poi Kazuha inizia a fare domande…”
Si alza dal mio corpo e inizia ad osservarmi, prende la mia gamba e il suo sguardo si ferma sul mio interno coscia
“Qui è perfetto!”
Torna sulle mie labbra e da lì scende lungo il mio corpo fino ad arrivare alla meta tanto ambita. L’ultima volta in cui mi ha fatto un succhiotto risale all’incirca a quattro mesi fa, e non appena Kazuha lo vide cominciò a fare una marea di domande, alle quali, ovviamente, non sapemmo dare una risposta, così abbiamo evitato, fino ad oggi, certo che poteva farsela venire in mente prima l’idea dei posti nascosti, ma d’altronde ognuno ha i suoi tempi, le sue labbra sono tornate sui miei fianchi, e man mano stanno salendo sempre più su, si siede sul materasso e mi porta sulle sue ginocchia mentre continuiamo a baciarci con passione, mi sfila le mutandine e io faccio lo stesso con i suoi boxer. Il sole che filtra attraverso le tende illumina quella porzione di letto occupata da noi due, intenti a consumare la nostra passione. La sua presa è salda sui suoi fianchi e la sua voce roca e eccitata mi guida, anche se so benissimo quello che devo fare, appoggio la testa nell’incavo tra il collo e la spalla e lo mordo per reprimere un gemito, che molto probabilmente avrebbe attirato l’attenzione di Kazuha, anche se è servito a poco, visto che questa volta il contegno è pari a zero.
“Sarah ti prego qualsiasi cosa tu abbia mangiato oggi a colazione, continua a mangiarla…’’
La mano che prima era sul fianco si posa sul mio seno e lo cinge completamente, butto la testa all’indietro e mi lascio andare completamente. Mi delizio ancora una volta delle sue labbra, stringendomi ancora di più al suo corpo.
“Non ho mangiato niente di speciale…se sono così è merito tuo!”
Mi lascio andare sul materasso, trascinandolo con me, permettendogli di portarmi all’estasi totale, ma proprio sul più bello, la voce di Kazuha ci interrompe.
“Mamma,, mammina cosa fai? Hai la bua?”
“No…sto bene, vai nella tua camera arrivo subito!”
Ma a quanto pare, non ha nessuna intenzione di andarsene, bussa alla porta e ha cominciato a fare la lagna, sapendo che prima o poi le aprirò la porta.
“Heiji…”
“Può aspettare! Non ci vuole molto tempo!”
“Mammaaaaaa voglio entrare!”
Guardo lui e poi la porta.
“Dai Kazuha se fai la brava ti compro un regalo!”
“NO! Voglio entrare!”
Non posso sentirla urlare così, mi si spezza il cuore, anche se sarebbe un vero peccato interrompere proprio adesso, Heiji ha ragione non ci serve molto tempo, ma di sicuro Kazuha non può rimanere lì fuori a piangere.
“Fai come ha detto la mamma, vai di là!”
“NO! Tu sei cattivo, fai male alla mia mamma!”
È gelosa di Heiji, quando c’è lei non possiamo nemmeno sfiorarci, non so quale possa essere la causa di questa gelosia, fatto sta che solo lei può abbracciarmi e starmi vicino.
“Sarah non puoi darle retta, non si può rovinare così una mattinata perfetta!”
“Lo so, mi dispiace! Però non ce la faccio!”
Mi alzo, vado in bagno a sistemarmi e mi rivesto, Heiji mi guarda scuotendo la testa e fa lo stesso. Quando apro la porta Kazuha smette di piangere e mi stringe la gamba.
“Mi sei tanto mancata mammina!”
La prendo in braccio e la stringo per farla calmare e lei mi stringe il collo con possessività.
“Ti ha fatto la bua?”
“Guarda che io non la mangio mica alla mamma, le faccio solo le coccole!”
Si avvicina a noi e mi abbraccia.
Ho fatto la scelta giusta, niente e nessuno potrà dividerci.
Le braccia di Kazuha si staccano dal mio collo e si allungano verso Heiji
“Anch’io coccole!”
“Io faccio le coccole solo a chi mi vuole bene! Tu dici che sono cattivo!”
“Ti voglio bene!”
“Mi hai convinto!”
Prende la bambina in braccio e gioca con lei, mi siedo sul letto, ancora caldo, e li osservo, un po’ mi dispiace, ma certe scene valgono più di qualsiasi altra cosa.
“Mamma ho fame!”
Guardo l’orologio che c’è sul comodino e corro in cucina, l’una e dieci, adesso capisco perché è venuta a bussare, poco dopo mi raggiungono anche loro, Heiji mette Kazuha nel seggiolone e mi cinge da dietro, mentre io sono intenta a tagliare le verdure per il pranzo.
“Abbiamo un conto in sospeso lo sai?”
Le sue labbra sul mio collo mi fanno rabbrividire, mi appoggio sul bancone quando sento le sue mani sotto la mia maglietta.
“C’è Kazuha, spostati…”
“Non ci può vedere il seggiolone è girato dall’altra parte!”
Mi sfila il coltello dalle mani e sposta i capelli da un lato, per avere libero accesso al mio collo, mentre le sue mani hanno ripreso da dove erano state interrotte in camera.
“Dopo pranzo…”
“Lo sai che dopo pranzo si deve addormentare con te! Io non resisto più!”
“Ti prego, lo so che puoi aspettare!”
“No che non posso!”
E me lo fa capire spingendomi con il suo bacino al bancone, prendo la sua mano e gli faccio un leggero taglio con il coltello.
“Guarda cosa ti sei fatto! Andiamo in bagno così ti metto un cerotto!”
“Vengo anch’io!”
“No Kazuha, tu rimani qui, arriviamo subito!”
Heiji mi prende per mano, come se fossi io quella ferita e mi trascina in bagno, chiude la porta a chiave e mi mette con le spalle al muro.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“La tua spinta è stata abbastanza convincente!”
“Adesso hai capito?”
“Per me potevi aspettare!”
Mi schiaccia con il suo corpo alla parete e passa la punta del suo naso sul mio collo, per poi passare alla mascella e infine sulla guancia, mi soffia nell’orecchio e comincia mordicchiarmi il lobo:
“Sei ancora della stessa idea?”
“Penso solo che tu abbia un grande problema da risolvere e che io potrei aiutarti…”
“Brava!”
“Però questo bagno è piccolo!”
“Aaah non ti lamentare sempre!”
Nonostante mi abbia trascinata in bagno per risolvere il suo ‘problema’, passiamo una manciata di minuti a guardarci negli occhi, finalmente riesco a sostenere il suo sguardo, e soprattutto non scappo più da lui o dai suoi sentimenti. Mi accarezza i capelli e scende sulla mia guancia, prendo la sua mano e gliela bacio, ha un sapore strano, sa di ferro, solo ora mi ricordo di averlo tagliato
“Dovresti mettere un cerotto!”
“Può aspettare, adesso devo fare altro! Muro o lavandino?”
“Stiamo perdendo tempo!”
“Muro!”
Mi sfila il grembiule e tira su la mia gonna, gli sfilo la cintura e i pantaloni, gli circondo la vita con una gamba e lui pensa all’altra, lo bacio e finalmente riprendiamo da dove eravamo stati interrotti.
“Mammaaaa!”
Inizio a pensare che abbia una specie di sensore, non è possibile che tutte le volte abbia bisogno di me, o ci sente oppure non lo so.
“Heiji…”
“No!”
Sono talmente distratta che non mi accorgo che è tutto finito, bene lui ha avuto la sua soddisfazione, io no, mentre si sistema si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia.
“Grazie!”
“Prego…”
Non si è accorto di nulla, ha pensato solo a sé stesso, allora faccio bene a pensare che certe volte mi considera solo come il suo svuota palle personale. Mi ricompongo e torno in cucina, ma prima di uscire dal bagno mi volto verso di lui, è lì che mi fissa con una strana espressione, forse ci è arrivato, ma non vorrei dirlo troppo forte.
“Che c’è?”
“Stavo pensando a due cose: la prima è che il tuo fisico è tornato ad essere quello che aveva la mia segretaria preferita che ha tentato di farmi fuori, la seconda è che non ti vedo per niente soddisfatta, ho sbagliato qualcosa?”
Alzo un sopracciglio, sono alquanto esterrefatta, si è accorto che c’è qualcosa che non va in me, ma cosa gli sta succedendo? Questo vuol dire che i miracoli esistono davvero!
“Speedy Gonzales, ne parleremo un’altra volta, devo andare a vedere cos’ha la bambina e preparare da mangiare. Prima di tornare in cucina mettiti un cerotto!”
“Non l’ho fatto apposta! Lo sai che quando sono così duro poco!”
“Va bene…”
Torno in cucina prendo Kazuha dal suo seggiolone.
“Tranquilla la mamma è qui!”
Le do un bacio e la rimetto nel seggiolone, così posso tornare al pranzo, prendo la carne dal frigo e la metto sulla piastra, porto l’insalata a tavola e finisco di preparare la minestra per Kazuha, mi siedo vicino a lei e le do da mangiare.
Dopo pranzo porto Kazuha nella sua cameretta per farla addormentare, ma a quanto pare non ha nessuna intenzione di dormire, è già tanto se sono riuscita a metterle il pigiama, però non vuole andare a letto. Forse l’ho viziata un po’ troppo, dovrei cominciare a essere più severa con lei, anche se è impossibile dirle di no. Dopo averle raccontato una storia, finalmente, riesco a farla addormentare e io posso rilassarmi facendomi cullare dal movimento della sedia a dondolo, se penso che per colpa del mio caratteraccio ho rischiato di perdere tutto questo mi viene da ridere, me la sono presa con lui per dei motivi stupidi e me ne sono andata, se lui non fosse venuto a prendermi molto probabilmente non saremmo più tornati insieme, e io mi sarei ritrovata a dover crescere una bambina da sola.
“A cosa stai pensando?”
Blocca la sedia a dondolo e si siede sul pavimento, appoggiando la testa sulle mie gambe.
“A quando me ne sono andata…”
“Allegria portami via…e perché?”
“Non lo so…”
Si alza e mi porge la mano, io gliela stringo e dopo aver chiuso la porta andiamo in soggiorno, ci sediamo sul divano e lo abbraccio, lui mi stringe ma non dice niente.
“Mi piacerebbe tornare a lavorare con te!”
“Davvero? E Kazuha?”
“Potremmo mandarla al nido…”
“Possiamo parlarne dopo il matrimonio? Almeno non avremo altri pensieri per la testa!”
“Va bene…”
Mi piacerebbe tornare a lavorare con lui, mi sono stufata di rimanere a casa, a pulire e cucinare, certo gioco anche con Kazuha, però mi manca uscire con lui la mattina, lavorare insieme e tornare a casa alla sera.
Buona la scusa del matrimonio, ci sto pensando solo io, lui non sta facendo assolutamente niente, non so nemmeno se è andato a scegliere il suo vestito. Da quando è nata Kazuha, mi sono annullata completamente, mi occupo di lei e della casa, non mi sento più libera come una volta, ho bisogno di un po’ di svago uscire dalla solita routine, che in questi anni si è impossessata di me.
Mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe a sé , avvicinando sempre di più il suo viso al mio
“Non ti conviene”
“Sta dormendo!”
“Lo sai che ogni volta che ci proviamo si sveglia sempre…”
"Tentar non nuoce"
Con la punta del naso mi accarezza il collo, avvicinandosi alla bocca, tanto lo so che da un momento all'altro Kazuha inizierà a piangere, è un dato di fatto!
E invece no, la sua lingua sta accarezzando le mie labbra e io inizio a giocarci, catturandola e facendola giocare con la mia; mi prende per i fianchi e mi fa sedere sopra di lui, stringe le sue mani nelle mie e passiamo non so quanto tempo a baciarci, senza essere interrotti da niente e nessuno.
"Smith solo tu riesci ad eccitarmi con un bacio!"
"Hattori tu ti ecciti troppo facilmente!"
Ridiamo mentre continuiamo a baciarci, senza prendere fiato, non ci serve, abbiamo abbastanza ossigeno per entrambi...
"Devo andare a stendere i panni..."
"No dai rimani qui..."
"Vieni fuori con me!"
"Ma fa freddo!"
"Oh quante storie!"
Dopo un ultimo bacio, vado in lavanderia, seguita da Heiji, che mi osserva assumendo la sua solita posa, tiro fuori i panni dalla lavatrice e li metto in una bagnina, mi infilo il cappotto e Heiji fa lo stesso, ma quando usciamo, in giardino, troviamo una sorpresa stupenda, il prato è ricoperto da un soffice manto di neve e i fiocchi continuano a scendere copiosi. Heiji mi abbraccia e appoggia il mento sulla mia spalla
"Mai pensato di farlo sulla neve?"
"Mi è bastata la pioggia e la bronchite che mi è venuta in seguito!"
"Però sei guarita!"
"Scordatelo!"
Rimaniamo a guardare, incantati, questo meraviglioso spettacolo, fino a quando non sento Kazuha dal baby monitor
"La vado a prendere e la porto qui, questa è la prima volta che nevica da quando è nata!"
Rientro in casa e vado nella cameretta di Kazuha
"Ben svegliata! Hai riposato bene?"
Annuisce stroppicciandosi gli occhi. Apro il suo armadio e prendo il suo giubotto, i guanti e la sciarpa, li appoggio sul letto e la vesto.
"Adesso la mamma ti porta fuori e ti fa vedere una cosa!"
Prima di uscire le metto il giubotto e la sciarpa, le faccio mettere i guanti e le tiro su il cappuccio, almeno non prende freddo. La prendo in braccio e andiamo in giardino.
"Cos'è?"
"E' neve, hai visto com'è bella?"
Ne raccolgo un po' per fargliela toccare, allunga la mano verso la mia e la tocca appena
"E' fredda!"
"Kazu è come il gelato!"
"Papà posso mangiare?"
"No, non si mangia! Con questa nevicata di sente ancora di più l'atmosfera natalizia! A proposito cosa vuoi per Natale?"
Mi giro verso di lui e lo guardo
"Mi bastate voi due! Siete i regali più belli!"
Si avvicina e mi bacia, Kazuha non dice niente, forse ha capito che è normale che mamma e papà si scambino delle coccole.
"Entriamo? Preparo la cioccolata calda!"
Quando torno in soggiorno, con le cioccolate calde, le appoggio sul tavolino di fronte al divano, e trovo Heiji e Kazuha intenti a giocare, mi siedo vicino a loro e li osservo.
Fortunatamente il loro rapporto è migliorato, da quando siamo tornate ha cambiato completamente il suo approccio con la bambina, adesso giocano spesso insieme anche se certe volte preferisce restare con me.

Il giorno di Natale mi sveglio con Heiji e Kazuha nel letto e in testa hanno un fiocco.
"Ahahah ma che belli!"
"L'altro giorno hai detto che io e lei siamo i regali più belli, quindi eccoci qui! Magari dopo mi spacchetti..."
"Si...dopo...prima i regali veri! Allora Kazuha andiamo a vedere cosa ti hanno regalato mamma e papà?"
"Sii!"
Andiamo in soggiorno, e l'albero che la sera prima non aveva niente, si era riempito di pacchetti, sono rimasta in piedi fino a tardi per impacchettarli tutti e per disporli sotto l'albero.
"Quando arrivano i tuoi?"
"Tra due ore..."
"Cosa? E non mi hai svegliata?"
"Ti ho fatto riposare perchè eri stanca! Dai non ti arrabbiare anche il giorno di Natale!"
Si avvicina e mi bacia
"Buon Natale Sarah..."
"Mamma per te!"
Kazuha viene verso di me con un pacco in mano e me lo porge, quando lo apro trovo un album con le nostre foto e i suoi disegni.
"Ma è bellissimo l'hai fatto tutto te?"
"Con papà!"
"Grazie! Lo dai un bacino alla mamma?"
Si aggrappa al mio collo e mi abbraccia, amo essere madre, e soprattutto amo la mia bambina!
"Questo è il primo Natale in cui non ricevo niente! Spero che almeno mia madre si sia ricordata di me!"
"Come sei noioso Heiji!"
Prendo un pacco che avevo nascosto dietro all'albero e glielo porgo
"Tieni musone!"
"Grazie!"
Lo apre, strappando la carta come un bambino, l'ho sempre detto, io non devo badare a una bambina, ma a due!
"Un orologio, non ci credo! Arriva proprio al momento giusto, il mio si è rotto!"
Indossa il suo regalo e si allontana, quando torna ha in mano un pacco e me lo da
"Questo è per te!"
Lo scarto e apro la scatola, è un vestito da sera nero, con il corpetto stretto e la gonna ampia con lo spacco
"Ma questo è..."
"Ti eri arrabbiata perchè te l'avevo strappato, così l'altro giorno mentre tornavo dal lavoro l'ho visto in una vetrina e l'ho comprato!"
"Te lo sei ricordato. Grazie!"
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, e chi se la dimentica quella notte? Ce l'eravamo date di santa ragione e poi avevamo fatto pace, durante quella notte è iniziato tutto e io non me la dimenticherò mai!
"Come potrei dimenticarla? Mi hai quasi fatto fuori!"

Dopo aver riordinato casa, vero l'una, finalmente, arriva il momento di andare a dormire, il problema è che ho perso Sarah, non so dove sia andata.
"Heiji sei a letto?"
Dovevo immaginarlo, si è chiusa in bagno.
"Si!"
"Sei sveglio?"
"Si!"
Esce dal bagno con un completino rosso fuoco, con dei nastrini verdi, è molto natalizio. Rimane in piedi davanti al letto pavoneggiandosi, lei lo sa che da un momento all'altro potrei saltarle addosso.
"Buon Natale Heiji!"
"Buon Natale anche a te, però è già il 26...allora vieni qui così ti spacchetto?"
"Ma sei fuori? Nella stanza accanto ci sono i tuoi genitori!"
"Quindi questa sera niente?"
"Niente! Vado a cambiarmi!"
Quando torna a letto, si infila sotto le coperte e spegne la luce, la sua stronzaggine mi era già nota, però non avrei mai immaginato che sarebbe arrivata a tanto, per di più durante le feste! Mi avvicino a lei per riscaldarmi, visto che è un termosifone vivente, ma purtroppo e impossibile prendere sonno, il suo profumo mi tiene sveglio e la camicia da notte che idossa non mi aiuta di certo...
"E dai Sarah...tanto quando andiamo a casa loro..."
"Appunto, abbiamo sempre dato spettacolo, per una volta dobbiamo dimostrare che siamo delle persone normali!"
"Almeno potresti coprirti di più quando vieni a letto!"
"Ma io ho caldo, e poi tu mi stai attaccato come una cozza, sei la mia copertina!"
"Mi dai almeno il bacio della buona notte?"
"Ok"
Sentendo le sue labbra a contatto con le mie non resisto, la faccio mia e lei non si lamenta, anzi...
Dopo essermi fatto perdonare la questione del bagno andiamo avanti per un po’, fino a quando non si addormenta fra le mie braccia.
Questo è stato di sicuro il Natale più bello che io abbia mai festeggiato!

Purtroppo dopo le festività, bisogna riprendere le attività di tutti i giorni.
Io riprendo il mio lavoro, Sarah sta a casa con la bambina e esce con le sue amiche.
Quando entro nel mio ufficio, trovo una donna, o meglio una ragazza, avrà si e no la stessa età di Sarah.
"Lei è il signor Hattori?"
"Si sono io!"
Si avvicina e mi porge la mano, non è una semplice ragazza è una bella ragazza!
"Reira Serizawa, ho bisogno del suo aiuto"
"Prego si accomodi..."
Si siede e si guarda intorno, non so chi sia, ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
"Ho un problema, da un paio di mesi a questa parte ho la sensazione di essere inseguita da qualcuno, ricevo delle telefonate anonime e delle buste vuote, ho paura..."
"Quindi pensa di essere vittima di stolker?"
"Esattamente...sa in America sono una cantante famosa e mi sono presa una pausa, ho paura che qualche fan pazzoide si voglia vendicare..."
Non ci posso credere è americana, come lei, ma mi perseguitano? Lo fanno sicuramente apposta.
Devo mantenere la calma io ho la mia famiglia!
Certo che però ha una scollatura...e le labbra...
Ma cosa sto dicendo? Sono sicuramente fuori di testa.
"E io come posso esserle utile?"
"So che lavora per l'FBI, vorrei assumerla come guardia del corpo!"
"Ma io non offro certi servizi, sicuramente all'FBI ci sarà qualcuno di più adatto!"
"Ma io voglio lei!"
Andiamo bene e adesso che faccio...
Il mio sguardo si posa sulla cornice che c'è sulla mia scrivania, ci siamo io Sarah e Kazuha, poi guardo lei...
Capelli rossi e occhi castani, che nascondono una luce particolare, seguo la linea del suo collo, lasciata scoperta dal maglioncino che indossa, la sua pelle è delicata e bianca, non avevo mai visto un incarnato così puro, lo scollo lascia intravedere un seno generoso, che si alza e si abbassa seguendo il suo respiro, rimango ipnotizzato dal quel movimento.
Mi sento a disagio, ho la gola secca e un caldo allucinante, nonostante siamo a gennaio.
"Allora signor Hattori, accetta la mia proposta?"
"Gliel'ho già detto, fare la guardia del corpo, non fa parte delle mie mansioni!"
"La prego, ad aprile tornerò in America, non si tratta di molto tempo..."
Posa i gomiti sulla scrivania e appoggia il viso sul palmo di una mano, ha appena accavallato le gambe, me lo sento.
"Signorina non insista, mi sta mettendo in difficoltà..."
E lo dico davvero, non ho mai rifiutato un incarico, ma questa volta sono costretto a farlo. Ho la mia famiglia e il mio tempo libero lo devo dedicare a loro!
"Sa non ho mai trovato nessuno così testardo! Proprio non riesco a capire cosa la spinge a rifiutare la mia offerta..."
"Vede il fatto è che a casa ho mia moglie e una bambina piccola, non posso trascurarle..."
"Non sapevo che fosse sposato, come mai non porta la fede?"
"A dire il vero non siamo ancora sposati, però è come se lo fossimo visto che ci conosciamo da molto tempo..."
Mi guarda con un'espressione indecifrabile, è chiaro come il sole che quello che le sto dicendo non le interessa minimante.
Si alza dalla sedia e si avvia verso la finestra, i suoi occhi si sono fatti improvvisamente cupi e lucidi.
"Per favore mi aiuti, non ce la faccio più a vivere così..."
Si gira verso di me e delle lacrime corrono giù sul suo volto, sbavandole il trucco.
"...lei non può nemmeno immaginare cosa voglia dire vivere la propria vita con la sensazione di avere qualcuno che ti osserva giorno e notte, che ti chiama a qualsiasi ora del giorno...io, io...la prego..."
Mi avvicino e le porgo un fazzoletto, non avrei mai pensato che potesse essere così fragile, vista così mi fa una gran tenerezza, forse è proprio per questo motivo che ho deciso di aiutarla.
"Va bene la aiuterò!"
"Davvero?"
"Si..."
Torna a sedersi e tira fuori delle buste, ci sono alcune sue foto e dei fogli.
"Può trovare delle impronte digitali, oppure tracce di DNA, suppungo che abbia leccato le buste per chiuderle, visto che non ho fatto fatica ad aprirle..."
"Certo le manderò subito in laboratorio! Ma quelle foto, non mi aveva detto niente..."
"Me n'ero dimenticata...comunque me le ha mandate a casa..."
"Sulle buste non c'è nessun timbro postale, questo vuol dire che le porta direttamente lui. Farò appostare alcuni uomini a casa sua e nelle vicinanze per controllare la zona!"
"Va bene...e lei cosa farà?"
"L'accompagnerò nei vari spostamenti. Mi dispiace ma dovremo tenere sotto controllo il suo telefono ventiquattro ore su ventiquattro, tutte le sue chiamate saranno intercettate."
"Non c'è problema...ma dovrò rimanere a casa da sola durante la notte?"
"Ci sarà sempre un agente, da oggi non sarà più sola! Il tutto dovrà essere fatto con la massima segretezza per non destare sospetti."
Finalmente sembra essersi tranquillizzata, anche se non mi sembra molto convinta , ovviamente non posso starle accanto tutto il giorno, mi occuperò semplicemente di gestire l'organizzazione, al resto ci penseranno gli altri uomini dell'FBI.
"Non so se mi sentirò a mio agio con degli sconosciuti..."
"Sono tutte persone fidate, e se la fa sentire meglio posso organizzare una squadra di sole donne."
"Quindi lei si limiterà a farmi d'autista?"
"In un certo senso, ovviamente starò con lei quando uscirà e quando tornerà a casa resterò un po' lì per controllare la situazione...c'è qualcosa che non le è chiaro? Non la vedo del tutto soddisfatta!"
"No va tutto bene...ti dispiace se rimango qui? Scusi che maleducata non volevo essere così sfacciata!"
"Non si preoccupi se la fa sentire al suo agio può darmi del tu!"
"Grazie anche te però!"
Mi sorride e va a sedersi su quella sedia, la sedia che non aveva più usato nessuno da quando Sarah entrò in maternità, mi fa uno strano effetto vederla di nuovo occupata, e soprattutto mi fa uno strano effetto vedere che quella sedia è occupata da una ragazza così misteriosa, ma allo stesso tempo così bella.
Si gira verso di me e sorride, ha ancora tutto il mascara colato sul viso, la guardo e non capisco niente, mi fa uno strano effetto e so che è sbagliato.
"Ehm Reira, hai il trucco sbavato..."
"Oddio che figuraccia! Dov'è il bagno?"
"Ultima porta a destra in fondo al corridoio"
"Grazie torno subito!"
La vedo uscire da quella porta con un sorriso dolcissimo, non ho mai incontrato una ragazza così, lei è l'esatto contrario di Sarah, anche se in ogni caso non reggerebbe mai il confronto con la mia donna, se ho deciso di sposarla ci sarà un motivo no?
Non è che la prima ragazzina che passa mi fa cambiare idea.
La mia è solo curiosità professionale!
Peccato però che un cadavere non mi faccia lo stesso effetto...
Quando torna è perfettamente truccata si siede di fronte a me e inizia a fissarmi, provo a continuare a fare il mio lavoro, ma è impossibile sento i suoi occhi addosso.
"C'è qualche problema?"
"Va bene così?"
Mi chiede indicando il suo viso.
Non ci posso credere, sbaglio o ci sta provando con me?
Se è così ha sbagliato persona.
"Guarda che nel bagno delle donne c'è lo specchio!"
"Lo so, ma un parere esterno è migliore di qualsiasi specchio!"
La guardo a me sembra tutto apposto.
"Si va bene..."
Sbuffa, guardandosi intorno, dopo un po' diventa seccante, provo a lavorare ma continua a distrarmi.
Dovevo accorgermene prima è una bambina viziata, perfino Kazuha fa la brava quando le chiedo di non disturbarmi, non lo fa sempre, però lei è una bambina, Reira nonostante abbia solo due anni in meno di me è peggio di mia figlia!
"Reira per favore puoi stare ferma? Sto facendo una cosa importante poi ti riaccompagno a casa!"
"Va bene scusa..."
"Preparati ti riaccompagno a casa...dov'è la tua macchina?"
"Non ce l'ho mi ha accompagnata il mio produttore..."
Questa ragazza sarà circondata da un centinaio di persone eppure non si sente protetta, cosa l'ha spinta a venire qui?
"Possiamo andare!"
Indosso il mio cappotto e ci dirigiamo verso il parcheggio, solo adesso noto che è più bassa di me, anche se indossa i tacchi, sembra una bambola di porcellana dai mille segreti!
"Allora dove abiti?"
"Ehm...di preciso non lo so, però è un quartiere residenziale appena fuori dalla città..."
Andiamo bene, non dovrebbe essere difficile trovarlo, di quartieri residenziali fuori città ce ne sono solo quattro, quindi basta vederli tutti.
Metto in moto la macchina e lei è completamente assorta nel cercare qualcosa all'interno della borsa.
"Ti dispiace se canto? Domani sarò ospite ad una trasmissione e mi devo esercitare..."
"Fai pure..."
Insierisce un cd all'interno del lettore e parte la base:


Travel to the moon
Kimi wa nemuri yume wo toku
Dare mo inai hoshi no hikari ayatsurinagara
Tsuyoku naru tame wasureta egao
Kitto futari nara torimodosu

Adesso ho capito!
Lei è la vocalist dei Trapnest, ha una voce meravigliosa.
Non avevo mai sentito questa canzone, chissà se i testi li scrive lei, se è così è veramente brava.
Solo una donna con un cuore sensibile potrebbe scrivere certe cose.
Non ce la vedo proprio Sarah alle prese con una canzone simile!
Non si metterebbe mai e poi mai a parlare di un viaggio sulla luna, di decifrare i propri sogni. E soprattutto non si metterebbe mai e poi a giocare ad accendere e spegnere le stelle.
No non fa per lei!
Ho una celebrità in macchina, e sta cantando certe occasioni non capitano tutti i giorni!

Kidzuite
I'm here waiting for you
Ima to wa chigau mirai ga attemo
I'm here waiting for you
Sakebitsudzukete
Kitto kokoro wa tsunagu ito wo tagutteru
Ano koro no watashi me wo samasu you ni
No need to cry

Il sentimento che mette, cantando questa canzone è palpabile, come le emozioni che suscita a chi la ascolta.
Continuo a guidare ma non posso fare a meno di ascoltarla, queste parole mi arrivano dritte al cuore.
Devi capire
Che ti aspetterò comunque
Anche se il futuro sarà diverso dal presente
sto qui aspettandoti
Continuerò a gridarlo
I nostri cuori già tirano verso di loro il filo che li unisce.
Sono più o meno le stesse parole che ho detto a Sarah quando se n'era andata, questa canzone sarebbe stata perfetta per quel periodo, anche se molto probabilmente, l'avrebbe trovata patetica.
Lei è fatta così, non le devi stare addosso, niente smancerie o robe simili, basta farle vedere che ci sei giorno dopo giorno.
Anche se da quando è nata Kazuha è diventata più sentimentale, ma non troppo.
Ci fermiamo ad un semaforo e la guardo.
Ha gli occhi chiusi ed è concentrata sulle parole che sta cantando, si vede che sta controllando il respiro, lo capisco dalla mano ferma sul ventre, non dev'essere facile cantare seduta.


Travel in silence
Te wo nobaseba fureru noni
Kimi wa tooi
Sore wa omoide no naka no koto
Koe ga kikoeru me wo tojireba
Chiisana itami sae itoshikute

viaggi in silenzio
Se allungo la mano riesco a toccarti
Eppure sei lontano
E’ una mia memoria
Sento la tua voce
Chiudo gli occhi
E avverto un piccolo dolore, ma tanto desiderato
Questa è poesia, non mai sentito niente del genere, forse perchè non mi sono mai interessate le canzoni d'amore, però questa ha qualcosa di speciale, non so spiegare cosa, però mi piace, starei ad ascoltarla per ore.
Il dolore che si sente quando si immagina la persona che si ama, quella fitta al cuore, che ti fa stare bene e poi quando sparisce la tristezza torna ad impossessarsi di te.
Questa canzone mi sta facendo riflettere, sto prestando attenzione ad ogni singola parola, e presto attenzione anche alle sue espressioni, nonostante tenga gli occhi chiusi il suo viso trasmette quello che canta.
Sarah anche tu hai provato le stesse emozioni quando eravamo lontani oppure stavi bene così?
Penso che questo non lo saprò mai..

Mitsumete
I'm here waiting for you
Kaze ni fukare hitori mayottemo
I'm here waiting for you
Sora wo miagete
Zutto kokoro wa te wo hirogete mamotteru
Ano koro no kimi ga furikaeru made
No need to cry

Reira hai sofferto davvero così tanto?
Come si fa a far soffrire una ragazza come te?
Sono sicuro che chiunque farebbe carte false per stare con te, sei perfetta, hai una voce splendida e soprattutto riesci a colpire il cuore di chi ti ascolta.
Forse sei un po' seccante, ma chi non lo è?
Appoggia la testa al sedile e lascia cantare il coro del cd, ogni tanto interviene lei, sovrastando le voci leggere, che le fanno da supporto.

(Feel something Feel nothing
Listen closely Listen closely)
Wide open ears
Disarm the dream tickler
In the constant moment
(You will find me Where it's quiet
Listen closely Listen closely)
Let the blood flow
Through all the spaces
Of the universe

Sono sicuro che quando la persona interessata ascolterà questa canzone tornerà da te.
Così potrete fare il vostro viaggio sulla luna e potrete giocare con le stelle...

Kidzuite
I'm here waiting for you
Ima to wa chigau mirai ga attemo
I'm here waiting for you
Sakebitsudzukete
Kitto kokoro wa tsunagu ito wo tagutteru
Ano koro no watashi me wo samasu you ni
No need to cry

Non appena finisce la base, spegne il lettore cd, fa un respiro pronfondo e guarda fuori dal finestrino.
"Com'era?"
"Sei stata bravissima!"
"Grazie!"
Mi guarda sorridendo, mentre ripone il cd nella sua borsa.
"Perchè non mi hai detto che sei la vocalist dei Trapnest?"
"Pensavo che l'avessi capito, sei o non sei un detective..."
Ci fermiamo davanti a quartiere residenziale, è il primo che incontriamo lungo la strada.
"Abiti qui?"
"Si" Ma come hai fatto?"
"Sono o non sono un detective?"
"Ahahahah"
"Che numero è la tua villetta?"
"Diciasette"
Arriviamo davanti alla villetta e parcheggio la macchina nel vialetto di fronte al box.
Scende dalla macchina e mi fissa
"Beh non scendi?"
"Si arrivo..."
Mi sento a disagio e in colpa.
So che non c'è niente di male in quello che sto facendo, sto solo andando a casa di una mia cliente eppure c'è qualcosa che mi tormenta.
Non è questo il mio posto, a quest'ora dovrei essere a casa mia, non qui. Non ho nemmeno avvisato Sarah, quando tornerò mi farà una bella strigliata!
Entriamo in casa, e mi fa accomodare in soggiorno, devo dirle che non posso fermarmi a lungo, ma come faccio a dirglielo, sicuramente si lamenterà perchè la lascerò a casa da sola, non ho nemmeno organizzato la squadra da mandarle.
"Posso offrirti qualcosa?"
"Un caffè...grazie..."
"Arrivo subito!"
Vorrei seguirla in cucina, ma l'ultima volta che ho fatto una cosa simile con una ragazza appena conosciuta, ovvero Sarah, siamo finiti sul tavolo, e non voglio che questa storia si ripeta! Quella volta è successo perchè volevo che succedesse.
Giro per il salotto e guardo le foto che ci sono, su alcune mensole sono stati riposti dei premi, la maggior parte delle foto raffigurano lei con gli altri ragazzi del gruppo, e altre sono state fatte sicuramente durante qualche servizio fotografico.
"Heiji puoi venire un attimo non si accende il gas!"
No non ci credo. Qualcuno deve averle raccontato la mia vita privata!
Questo è uno scherzo, da qualche parte ci deve essere una telecamera nascosta e prima o poi spunterà fuori il presentatore che dirà 'Heiji Hattori sei su Candid Camera!', non può avere problemi con il gas, mi rifiuto di crederci!
Non entrerò mai in quella cucina.
"Cosa vuol dire non si accende il gas? Non è possibile!"
"Ma è vero vieni a controllare!"
Credo di dover lavorare sulla mia forza di volontà, anche se poco prima avevo detto che non ci sarei mai e poi mai entrato, adesso mi ritrovo a girare quelle manopole, e a quanto pare aveva ragione, non funziona!
"Hai visto?"
"Dov'è il tubo del gas?"
"In quel mobiletto..."
Mi avvicino al mobiletto indicato e lei mi segue, mi abbasso e controllo, come immaginavo, è stato scollegato, dopo averlo ricollegato mi giro verso di lei e mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio.
Non può averlo fatto apposta.
"Allora...qual'era il problema?"
"I-il tubo...si era scollegato..."
Deglutisco a fatica e provo ad indietreggiare, peccato che l'antina del mobiletto mi impedisce qualsiasi tipo di movimento.
"Tutto bene?"
No non va per niente bene.
Non può aver montato tutta questa sceneggiata per baciarmi, e se l'ha fatto bisogna ammettere che è veramente brava.
Solo Sarah potrebbe architettare simili piani, Reira è così ingenua, secondo me non sa nemmeno cosa voglia dire sedurre un uomo.
"Heiji mi stai facendo preoccupare!"
Si è inginocchiata davanti a me e ha preso il mio viso fra le sue mani, avvicinandolo al suo, mi è venuta un'improvvisa voglia di baciarla e non so come reprimerla.
Le prendo la testa per avvicinarla a me, lei appoggia le mani sulle mie spalle e si avvicina.
Eravamo sul punto di baciarci, quando il mio cellulare inizia a squillare.
"Pronto?"
"SI PUO' SAPERE DOVE SEI?"
"Scusa sono ancora a lavoro..."
"NON SO SE TI RICORDI, MA OGGI DOVEVAMO USCIRE!"
"Scusa hai ragione, finisco qui e arrivo subito..."
"SBRIGATI PEZZO D'IDIOTA!"
Ripongo il cellulare nella tasca della giacca e solo ora mi rendo conto dell'enorme stupidata che stavo per fare.
"Era la tua ragazza?"
"Si..."
Mi guarda e abbassa la testa, spero, vivamente, che si sia resa conto di quello che stava per succedere
"Continuerai a farmi da guardia del corpo?"
"Si, a proposito nel pomeriggio arriverà la squadra di sorveglianza. Adesso devo andare, se succede qualcosa chiamami!"
"Va bene..."
Mi alzo e vado a prendere il mio cappotto, poco dopo arriva Reira e apre la porta, è visibilmente dispiaciuta, e non può nemmeno immaginare quanto lo sia io, se in gioco non ci fosse stata una posta così alta, molto probabilmente l'avrei baciata, ma non posso permettermi di rischiare di perdere tutto quello che ho per un'avventura di una notte.
La saluto velocemente e vado alla macchina, mentre torno a casa, le immagini di quello che stava per succedere in quella dannata cucina riaffiorano nella mia mente.
Dannazione Reira, cosa mi hai fatto?
Quanto torno a casa non trovo nessuno, vado in camera e trovo la porta socchiusa, Sarah è seduta sul letto è sta facendo una telefonata, mi avvicino, ma non la apro:
"Senti adesso però parlo io, penso di avere un dubbio..."
Con chi sta parlando?
"Si si quel tipo di dubbio...quando posso venire?"
Che dubbio?
"Ok allora ci vediamo domani al solito orario...non devi dire niente a nessuno!"
Avvicino l'orecchio alla fessura della porta per ascoltare meglio.
"No nemmeno, se ti dico nessuno è nessuno, non ci sono eccezioni...va bene, a domani, ciao!"
Finisce la conversazione e si butta sul letto, coprendosi il viso con le mani, che cosa le prende. Entro in camera e mi sdraio accanto a lei, le prendo le mani e gliele sposto dal viso.
"Da quanto tempo sei qui?"
"Sono appena arrivato..."
"Ah ok..."
"Hey che hai?"
"Niente sono stanca, non mi va più di uscire! Mi puoi lasciare da sola per favore?"
"Come vuoi..."
Torno in soggiorno e faccio un paio di chiamate per Reira. Organizzo due squadre e impatisco loro i vari ordini da seguire, faccio mettere sotto sorveglianza il suo telefono di casa e il cellulare.
Una volta finito mi butto sul divano
"Ciao papà!"
"Ciao tesoro! Tutto bene!"
"Si, però la mamma ha la bua!"
"Che cosa si è fatta?"
"Non lo so però dopo la pappa è andata in bagno e ha detto che stava male..."
La prendo in braccio e mi faccio raccontare che cosa ha fatto durante la giornata, anche se la mia mente è da un'altra parte, sono preoccupato per Sarah e non riesco a non pensare a Reira.
Mi sono messo in un bel casino!
"Papà dov'è la mamma?"
"Sta riposando...tu l'hai fatto il riposino?"
"Si! Giochiamo?"
"A cosa vuoi giocare?"
"Al ristorante!"
"Va bene!"
Si avvicina alla cucina che le abbiamo regalato a Natale e fa finta di cucinare, io mi siedo per terra e la osservo, almeno lei arriverà a vent'anni e saprà cucinare!
"Ecco signore!"
"Grazie signorina!"
"Faccio finta di mangiare e lei mi imita.
"Buono signore?"
"Molto buono! Sono proprio sazio! Anche se potrei mangiare di baci questa bella bambina!"
La prendo in braccio e le faccio il solletico, facendola girare in aria, sta iniziando a diventare pesante, fra qualche anno non potrò più farlo.
"Facciamo una sorpresa alla mamma!"
"E cosa vuoi farle?"
"Un disegno così guarisce!"
"Ok!"
Prendiamo i fogli e i colori, ci mettiamo per terra e iniziamo a fare un disegno per Sarah.
Sono davvero preoccupato, perchè invece di urlarmi contro come al solito, non mi ha detto niente quando mi ha chiamato? Non la capirò mai, potrei vivere anche duecento anni accanto a lei, ma ci saranno sempre alcuni suoi comportamenti, che non capirò.
Certo che i disegni di Kazuha potrebbero essere esposti in una galleria d'arte moderna, solo lei capisce quello che disegna, e si arrabbia se le dici che quello che voleva disegnare lei si fa in un altro modo!
Dopo aver finito il disegno, lo arrotoliamo e lo leghiamo con un nastro, lo portiamo in camera da letto e lo appoggiamo sul suo comodino.
Torno a sedermi sul divano mentre Kazuha continua a disegnare, nemmeno il tempo di chiudere gli occhi e il mio cellulare inizia a vibrare.
"Pronto?"
"Ciao sono io..."
"Ciao, è successo qualcosa?"
"No...volevo solo dirti grazie, sono appena arrivati gli agenti..."
"Oh...bene..."
"Senti, per quanto riguarda og..."
"Non dire niente! Facciamo finta che non sia successo nulla..."
"Ok...allora ciao!"
"Ciao!"
Butto il cellulare sul divano e mi copro il volto con le mani.
Non si può fare finta niente, a chi voglio darla a bere?
Prima o poi farò qualche stupidata me lo sento e me ne pentirò amaramente, guardo Kazuha disegnare, eppure dovrei comportarmi bene per lei, per la mia famiglia, ma non ci riesco.
Non ci posso credere, mi sento attratto da una perfetta estranea...




Mi sembra di aver dormito per tre giorni consecutivi, eppure mi sono svegliata più stanca di prima e il malessere che avevo prima di addormentarmi non è passato. Allungo la mano sul comodino e tocco qualcosa che prima non c'era, è un foglio arrotolato, legato con un nastro, lo srotolo e trovo un disegno di Kazuha. Poverina, l'ho trascurata tutto il pomeriggio, spero che Heiji abbia fatto qualcosa, scendo in soggiorno e li trovo addormentarti sul divano, mi guardo in torno e ci sono giochi e colori sparsi ovunque, li copro con una coperta e mi metto a lavoro per rendere, di nuovo, presentabile il soggiorno. Accidentalmente faccio cadere alcuni pennarelli e Heiji si sveglia di soprassalto.
"S-Sarah...tutto bene?"
"Si ho fatto cadere dei pennarelli, non è successo niente...certo che prima di fare la siesta potevi riordinare!"
"Scusa..."
"Scusa scusa scusa....arriverà il giorno in cui non crederò più alle tue scuse, solo questo sai dire!"
"Che hai?"
"Niente. Non ho niente, sono solo nervosa va bene? Finisci tu mi è passata la voglia, vado a preparare la cena..."
Vado in cucina e mi chiudo dentro, non voglio essere disturbata da nessuno, apro il frigorifero e lo fisso, dopo un'accurata analisi del suo contenuto mi rendo conto che non c'è niente che mi ispira, quindi ci sono due possibilità o mi invento qualcosa o non si mangia, io opterei per la seconda, ma non posso lasciare a digiuno anche Heiji e Kazuha. Alla fine preparo della pastina in brodo, alla bambina andrà bene a Heiji non so.
Quando la cena è pronta vado a chiamarli, metto Kazuha nel seggiolone e porto i piatti a tavola, fortunatamente Heiji non dice niente, nemmeno quando non vede il mio piatto sul tavolo, do' da mangiare a Kazuha e poi la porto in camera sua, le racconto una storia e una volta addormentata vado in camera mia.
"Possiamo parlare?"
"Dobbiamo per forza?"
"Si!"
Mi siedo sul letto e Heiji fa lo stesso, non ho voglia di parlare con lui, me lo sento, finiremo per litigare ed è da tanto che non succede, sarebbe un vero peccato litigare solo perchè io sono di cattivo umore.
"Mi dici perchè ce l'hai con me?"
"Non ce l'ho con te...sono solo di cattivo umore e sono stanca tutto qui!"
Ed è la verità, ma lui sembra non crederci.
"Va bene ok, andiamo a dormire...buona notte.."
"Buona notte..."

La mattina, trovo Sarah in soggiorno seduta sul divano.
"Buon giorno, cosa stai facendo?"
"Sto guardando un programma..."
Tiene tra le mani una tazza di the fumante e sul tavolino ci sono dei biscotti secchi.
"Se vuoi in cucina è avanzato del the..."
Vado in cucina e me ne verso una tazza, quando torno in soggiorno mi siedo accanto a lei, sta guardando uno di quei programmi che trasmettono tutte le mattine, non avrei mai pensato che potesse interessarle un programma del genere.
'E adesso signore e signori, un bell'applauso per i nostri ospiti di oggi i Trapnest!'
Non ci posso credere, con tutti i programmi che ci sono proprio questo doveva vedere?
Appena entra i scena Reira sento come un tuffo al cuore, è bellissima anche se dal vivo è ancora meglio.
"Ma guarda questi! Guarda quanto sono fighi i bassisti, la cantante è del tutto insignificante, sembra una bambina!"
Parte la base ed è la stessa che ho sentito in macchina il giorno prima, anche in questa occasione Reira chiude gli occhi e inizia a cantare. Dopo le prime strofe Sarah fa una faccia strana e al ritornello scoppia a ridere.
"Ahahah ma la senti questa? Giocare con le stelle, aspettare all'infinito una persona che non tornerà mai, che palle sto filo del destino. Cazzarola che lagna ma è emo? Come fa il dolore a farle provare piacere? Io sono senza parole!"
Lo sapevo, certe canzoni Sarah non le dovrebbe nemmeno ascoltare, immaginavo che avrebbe avuto da ridire su tutto, in fondo lei è Sarah Smith, adesso capisco per quale motivo lei e Rachel vanno tanto d'accordo, la pensano allo stesso modo, e ovviamente, alla fine, chi ci rimette siamo sempre io e Simon.
"Heiji ma l'hai sentita sta bambolina di porcellana? Fanno prima a metterla in una campana di vetro e esporla in un museo..."
"Perchè devi sempre essere così critica?"
"Dai ma chi reagirebbe così alla fine di un amore? Solo un pazzo! Oh oh stai zitto adesso parlano i due bassisti!"
Si mette sull'attenti e ascolta l'intervista, prestando particolare attenzione ai due bassisti, sembra un'adolescente che sta vedendo un programma sui suoi idoli, sta praticamente sbavando davanti a quei due, dovrei essere geloso? No, meglio di no, qui sono l'ultimo che potrebbe ingelosirsi.
"Heijino non è che potresti farmi incontrare Ren e Takumi?"
Si appoggia alla mia spalla e mi soffia nell'orecchio, ma per chi mi ha preso per il loro agente? Non posso farglieli incontrare, anche se potrei chiederlo a Reira, lei mi direbbe sicuramente di si, ma non me la sento di chiederle certi favori, perchè sicuramente poi dovrei ricambiare, e non oso nemmeno immaginare cosa mi chiederebbe in cambio.
"No Sarah!"
"Eddai ma li hai visti? Sono così carini e sexy e poi quello con la giacca di pelle nera senza niente sotto mi ispira così tanto..."
Appoggia una gamba sulla mia e pigia il suo petto sul mio braccio, è fuori di testa, deve aver messo qualcosa nel suo the, questo è poco ma sicuro, appena finisce l'intervista ai due bassisti spegne la televisione, anche se mancavano il batterista e Reira. Si siede sopra di me e inizia a baciarmi il collo.
"Che ti sta succedendo?"
"Non lo so, questa mattina mi sono svegliata con gli ormoni in subbuglio! Dai andiamo in cucina, come quella volta è da un sacco di tempo che non lo facciamo sul tavolo!"
"Sarah devo andare a lavoro, non posso!"
"Non puoi stare a casa? Fallo per me..daiii!"
"Ti ho detto che non posso!"
La metto sul divano e vado a prepararmi per andare a lavoro, purtroppo non riesco a capire gli insulti che mi sta urlando, saranno sempre gli stessi, ormai il suo repertorio lo conosco bene. Mi faccio una doccia e quando esco trovo il un messaggio sul cellulare:
'Ciao Heiji, non so se mi hai vista in televisione...se si, come ti è sembrato? Gli agenti che hai mandato a casa mia sono tutti fantastici, anche se sono sicura che nessuno potrebbe competere con te! Sarei troppo sfacciata se ti chiedessi di venire a casa mia a prendere quel famoso caffè che non sono riuscita ad offrirti ieri? Mi piacerebbe vederti! Reira'
Prima di rispondere mi vesto e mi chiudo in bagno, non so cosa scriverle, non vorrei darle false speranze, il nostro è un rapporto strettamente professionale, prendo il cellulare e rileggo il messaggio, dopo di che le rispondo:
'Siete stati bravissimi! Sapevo che sarebbero stati all'altezza del loro incarico, non ti preoccupare sono tra i migliori! Mi farebbe piacere, quando finisco di lavorare passo da te!'
Così dovrebbe andar bene, non manifesta sentimenti particolari, è abbastanza freddo come messaggio, molto professionale, dopo averlo riletto un'ultima volta invio la risposta e mi dirigo alla mia macchina, prima di uscire di casa saluto Sarah, ma lei fa finta di niente borbottando qualcosa di incomprensibile, meno male che secondo lei il bambino sono io, si sbaglia di grosso è lei la bambina! Metto in moto la macchina e vado a lavoro, per il momento non ho ancora ricevuto nessuna risposta, meglio così, non avevamo nient'altro da dirci. Mi fermo ad un semaforo e il cellulare comincia a vibrare, mi è appena arrivato un messaggio:
'Mi fa piacere che ti sia piaciuta la nostra esibizione, ma io non ti avevo chiesto questo, ne parleremo meglio faccia a faccia. Non vedo l'ora di vederti!'
O cazzo, mi sa che ha frainteso tutto, non avrei mai dovuto provare a baciarla l'altro giorno, ho sbagliato tutto, sono il solito coglione, non ne faccio mai una giusta, e adesso che faccio se mi salta addosso quando vado a casa sua? Non posso assecondarla sarei un essere schifoso, però non posso nemmeno rifiutarla sgarbatamente, ha già sofferto tanto poverina, non posso essere la causa di nuove sofferenze. Quanto vorrei che questo pomeriggio non arrivasse mai, preferirei mille volte tornare a casa e litigare con Sarah, cosa posso fare?
Entro nel mio ufficio e mi butto a capofitto nel lavoro, senza pensare ad altro, è l'unico modo che ho per distrarmi, non chiamo nemmeno a casa. In un batter d'occhio arrivano le diciassette e trenta e mi tocca andare via, perchè oggi non c'è stata nessuna urgenza dell'ultimo minuto? Ci sono sempre quando non dovrebbero esserci, ma quando servono non arrivano mai. Vado alla macchina e con molta calma vado a casa di Reira.
Quando arrivo, parcheggio la macchina nel vialetto e suono il campanello, mi apre subito, sembra quasi che si sia appostata vicino alla porta.
"Ciao Heiji!"
"Ciao Reira..."
"Prego accomodati, ho già controllato tutto in cucina, il caffè è quasi pronto!"
"Bene..."
Mi accompagna in soggiorno e mi siedo sul divano, poco dopo arriva lei con un vassoio, lo appoggia sul tavolino e si siede accanto a me, decisamente troppo vicina. Si sposta una ciocca di capelli dal viso e inizia a parlare.
"Allora ti sono piaciuta questa mattina?"
"Te l'ho già detto siete stati tutti bravissimi!"
Scoppia a ridere mentre versa il contenuto della caffettiera in due tazzine, e me ne porge una
"Ahahah ma io mi riferivo alla mia esibizione! Come ho cantato?"
"Bene..."
Dico io, mettendo lo zucchero e girando il mio caffè
"Come mai mi hai vista?"
"La mia ragazza stava seguendo la trasmissione..."
"Ah capito..."
Guarda il contenuto della sua tazzina silenziosa, questi silenzi mi fanno paura, perchè non so mai cosa potrebbe succedere. Bevo il mio caffè, facendo finta di niente, in fondo non ho detto niente di male, le ho spiegato per quale motivo mi è capitato di vedere la sua esibizione, non penso di essere stato scortese con lei, eppure c'è qualcosa che non va, ha la testa bassa e le spalle strette, forse ho sbagliato qualcosa, appoggio la mia tazzina sul vassoio e prendo anche la sua, si stringe le mani e abbassa ancora di più la testa, le sposto i capelli e le circondo le spalle con un braccio per vedere come sta
"Reira va tutto bene?"
Ma non mi risponde, alza di scatto la testa e mi butta sul divano, stendendosi sopra di me, avrei dovuto il immaginarlo.
"Sai sarò anche una cantante però per registrare i video un minimo di recitazione serve!"
Che stronza! Tutte io le trovo, non è possibile, devo avere qualche calamita da qualche parte che le attira, altrimenti non so spiegare una sfiga simile.
"Forse avrei dovuto considerare il fatto che tu faccia parte del mondo dello spettacolo..."
"Forse...sbaglio o ieri stava per succedere qualcosa?"
"Sbagli..."
"Oh no!"
Prende una mia mano e l'appoggia sulla sua testa e l'altra sul fianco. Ma che fine ha fatto la ragazzina che era in ufficio da me ieri? Questa è una donna vera e propria, si sistema i capelli e avvicina il suo viso al mio...
Non può succedere, però se dovesse succedere non mi dispiacerebbe, anche se poi mi sentirò una merda perchè ho baciato un'altra, e se Sarah dovesse venirlo a sapere io sarei finito.
Il suo viso è sempre più vicino, le punte dei nostri nasi si sfiorano, ma le nostre labbra non hanno ancora avuto nessun contatto, fremo all'idea di baciarla, però allo stesso tempo ho paura, perchè so che è una cosa sbagliata.
Improvvisamente si azzera tutto, qualcosa di morbido ha toccato le mie labbra, sanno di ciliegia, ecco perchè non ha bevuto il caffè, non voleva rovinarsi il lucida labbra. L'abbraccio assaporandomi quel bacio al sapore di ciliegia. Mi ero sbagliato sul suo conto lei non è una ragazzina, è l'esatto contrario e come si sta muovendo non mi piace affatto, va bene un bacio, ma non posso e non voglio andare oltre. Ma perchè mi devo fare tutti sti problemi? Sto baciando una celebrità, chissà in quanti vorrebbero essere al mio posto, adesso ci sono io e voglio godermi questo momento di gloria tutto mio. L'afferro per le spalle e l'allontano per parlarle.
"Direi basta così..."
"Io dico che tu ne vuoi ancora!"
In effetti non ha tutti i torti, non mi dispiacerebbe baciarla ancora, però dovrei tornare a casa, se faccio ancora tardi Sarah mi ammazza. Torna a baciarmi e subito dopo si allontana, si sfila il maglioncino che aveva addosso e rimane in reggiseno, sembrano ancora più grandi viste da qui, mi prende una mano e la mette sul suo seno, ha il cuore che le batte a mille.
"Senti come mi fai battere il cuore"
Sento sento, sono belle morbide e calde, quando avrà un bambino le diventeranno enormi.
"No, non si sente abbastanza!"
Toglie la mia mano dal suo seno e al suo posto ci mette la mia testa, che situazione imbarazzante, ho una guancia spiaccicata sul suo seno, tanto sento quanto prima, non è che cambia molto, il cuore le va a mille, va bene, se sono io che le faccio sto effetto mi sento lusingato, mica mi da fastidio, anzi e poi sto pure comodo qui, le circondo la vita con le braccia e la tirò maggiormente verso di me, utilizzando una scusa stupida
"Per sentire meglio!"
Quanto vorrei toglierle il reggiseno tutti sti pizzetti e merletti mi fanno il solletico, molto lentamente risalgo tutta la sua schiena, arrivando al collo, le sfioro appena il gancetto e poi torno giù.
"Toglimelo, lo so che non aspetti altro!"
Che sfacciata! Già che c'è perchè non se lo toglie lei visto che ci tiene tanto? E poi io non ho molta dimestichezza con certi strumenti, appoggia le mani sul mio petto e inizia a sbottonarmi la camicia, sapevo che sarebbe finita così, e io non ho fatto niente per evitarlo. Quando scende per baciarmi il collo, con qualche difficoltà, le sgancio il gancetto del reggiseno, faccio scendere le spalline lungo le sue spalle e glielo sfilo, la mia mano è a un passo da toccare tutto quel ben di Dio e il mio cellulare decide di mettersi a squillare. Rispondo, mentre Reira continua a baciarmi ovunque, sarà una telefonata molto diccile.
"Heiji quando è il compleanno di Sarah?"
"Mamma, tu mi chiami per chiedermi quando compie gli anni Sarah?"
"Si, qualche problema?"
"Il 20 febbraio...adesso devo andare ciao"
Chiudo la telefonata e rimetto il cellulare nella tasca dei pantaloni, prendo Reira e la bacio, così d'impulso, perchè avevo voglia di farlo, tanto ormai siamo qui, tanto vale fare qualcosa.
"Andiamo di là!"
Si alza e mi prende per mano, mi trascina in una stanza sullo stesso piano, c'è un letto e ci si butta sopra trascinandomi sopra di lei, le sposto i capelli dal viso e la guardo negli occhi, sono lucidi e carichi di desiderio.
'Scusa Sarah'
è il mio ultimo pensiero, le tiro su la gonna e le sfilo le mutandine, mi slaccio i pantaloni e quando sono sul punto di sfilarmeli il cellulare riprende a squillare, provo ad ignorarlo, ma è impossibile.
"Pronto?"
"H-Heiji...torna a ca-sa...Kazuha sta male...cor-rri ti prego..."
"Arrivo subito!"
Mi rivesto di tutta fretta sotto gli occhi increduli di Reira.
"Che succede?"
"Mia figlia sta male"
Corro fuori dalla stanza e vado in macchina, guido come un pazzo per poter raggiungere al più presto casa mia, dannazione, è tutta colpa mia, non avrei mai dovuto fare quello che stavo per fare, questa è una punizione ne sono certo, è tutta colpa mia, perdonami Kazuha, giuro che non succederà mai più!
Arrivo a casa e parcheggio la macchina alla meno peggio, entro ed il soggiorno è affollato, ci sono tutti Simon, Rachel con il piccolo James, Sarah e la mia piccola Kazuha.
"Cos'ha?"
"Sembra una crisi asmatica, ma non ne sono certo, dovete portarla in ospedale!"
Sarah prende Kazuha in braccio, la vedo di sfuggita, si sente solo il suo respiro in tutta la stanza, faccio per seguirla ma Simon mi blocca
"Hattori vieni un attimo!"
"Che c'è?"
"La prossima volta ricordati di tirare su la cerniera..."
"Io..."
"Porta tua figlia in ospedale...."
Arriviamo al pronto soccorso e affidiamo la bambina alle cure dei medici, mentre aspettiamo nella sala d'attesa Sarah non fa altro che piangere, le circondo le spalle con un braccio e provo a farle forza, ma sembra tutto inutile, continua a piangere, fino a quando un dottore non esce da uno studio con Kazuha in braccio
"Eccola qui, ha avuto una crisi asmatica, le abbiamo dato un po' di ossigeno e le abbiamo fatto alcune analisi, questi sono i medicinali che dovrà prendere da oggi in poi, mentre questo dovrà prenderlo solo quando si verificherà un'altra crisi, per il resto è sana come una pesciolina!"
"Grazie mille dottore!"
La sera, dopo aver mangiato e dopo aver messo Kazuha a letto, io e Sarah andiamo a dormire, non abbiamo parlato molto in macchina tanto meno abbiamo parlato a cena. Sto leggendo un libro mentre Sarah è in bagno a prepararsi per la notte, ultimamente è un po' strana, e mi scoccia non riuscire a capire cos'ha, non ci sono mai riuscito e penso proprio che non ci riuscirò mai! Quando esce dal bagno, si infila sotto le coperte e fissa il soffitto.
"Devo rivelarti una cosa..."
"Cosa?"
"Ho avuto paura, vedere Kazuha in quelle condizioni mi ha fatto capire quanto sia difficile essere madre, devi essere preparata a tutto, ma questo non l'avevo messo in conto..."
"Sono cose che succedono è andata tutto bene, stai tranquilla!"
"Ma tu non ti sei preoccupato?"
"Certo che mi sono preoccupato, anch'io ho avuto paura..."
Si avvicina e appoggia la testa sul mio petto le accarezzo una guancia e mi bagno la mano, sta piangendo, di nuovo.
Che cosa ho combinato? Vado in giro a fare stronzate, quando la mia famiglia ha bisogno di me, basta devo mettere la parola fine a questa storia assurda, il mio posto è qui con Sarah e Kazuha.
Le asciugo le lacrime e le prendo, dolcemente, il viso, alzandolo dal mio petto per poterla guardare, meglio, negli occhi, singhiozzando si asciuga le lacrime che continuano imperterrite a scendere sul suo volto.
"Sarah si può sapere che ti prende? Come mai sei diventata così emotiva?"
"Non mi va di parlarne adesso, ti prego abbracciami!"
Nasconde la testa nell'incavo fra la mia spalla e il collo, continuando a singhiozzare, le accarezzo i capelli, cullandola fra le mie braccia, proprio come faccio con Kazuha
"Shh tranquilla, ci sono io con te...."
Fra un singhiozzo e l'altro si è addormentata fra le mie braccia, come una bambina, le lascio un bacio sulla fronte e mi addormento anch'io.

Da quella giornata infernale, sono passate esattamente tre settimane, fortunatamente io e Reira non ci siamo più visti, mi ha mandato solo qualche messaggio e io non le ho mai risposto, mi sono dedicato anima e corpo alla mia famiglia. Kazuha si è ripresa e non ha avuto più crisi e Sarah ha più comportamenti strambi, tutto è tornato alla normalità, anche se ogni tanto ripenso a quello che stava per succedere quel pomeriggio con Reira, non so cosa mi abbia spinto a comportarmi in quel modo, mi sono sentito un verme, una parte di me aveva preso il controllo totale della mia mente e dava retta solamente agli istinti che continuavano a mandarmi messaggi mirati, non avrei mai pensato che sarei arrivato fino a quel punto, certo ogni tanto mi capita di fare qualche apprezzamento e di far lavorare la fantasia, ma non sono mai andato oltre, ho sempre pensato che il tradimento fosse una cosa subdola e priva di valore, da quel giorno anch'io sono diventando una persona subdola, è diventato impossibile convivere con questo peso, però non posso dirlo a nessuno, mi vergognerei troppo, e poi penso proprio che Simon abbia intuito qualcosa, ma gli sono grato per non aver più tirato in ballo la questione; ogni volta che guardo Sarah mi sento in colpa nei suoi confronti, mi ricordo perfettamente le sue parole in ufficio:
“Ohohoh poverina mi dispiace per lei..”
“E perché?”
“Beh è facile. Mi sento un po’ in colpa, visto che a causa mia si ritrova due belle corna sulla testa. C’è da dire però che il suo ragazzo è anche un po’ stronzo visto che non si accontenta solo di lei, ma ha bisogno di andare a navigare da altre parti…tutto qui..”
-Ci avevi visto proprio bene mia cara Sarah, sono veramente uno stronzo che ha bisogno di navigare da altre parti, come puoi non bastarmi più dopo tutto questo tempo? Dopo che ho mosso mari e monti per non farti finire in carcere dopo aver scoperto le tue intenzioni? Dopo che mi hai dato una splendida bambina? Ho fatto di tutto per riaverti quando te ne sei andata, non ho mai perso la speranza, e mentre tu non c'eri non ho fatto altro che pensare a te, non ho sfiorato, nemmeno con lo sguardo, nessun’altra donna, e adesso che siamo a un passo dal matrimonio mi metto a fare l'idiota. Scusa per quello che ti ho fatto, spero con tutto il cuore che tu non lo venga mai a sapere, perchè se dovesse succedere so che finirebbe per sempre, potrei anche venire a cercarti dall'altra parte del mondo, ma tu non torneresti più in dietro con me, e faresti bene...-
Fare certi pensieri di prima mattina non fa per niente bene, mi sono svegliato con un bel mal di testa e l'altra parte del letto è vuota, eppure sono solo le sei e mezza del mattino, che ci fa sveglia a quest'ora? Improvvisamente la porta del bagno si apre ed esce Sarah, non ha una bella cera, deve aver preso l'influenza.
"Ma Sarah sei uno straccio..."
"Grazie tante...è tutta notte che rimetto..."
Viene a letto e si sistema accanto a me, l'abbraccio per riscaldarla visto che è ghiacciata, quando imparerà a mettersi qualcosa che le tenga più caldo non sarà mai troppo tardi!
"Hai preso l'influenza?"
"A dire la veri..."
Ma mi distraggo subito perchè il mio cellulare inizia a squillare, è mai possibile che la gente mi cerca sempre nei momenti meno opportuni? E poi chi è che rompe a quest'ora?
"Scusa un attimo, devo rispondere!"
"Ma Heiji..."
"Si tratta di lavoro torno subito promesso!"
Le do un bacio e vado in bagno a rispondere.
"Sei impazzita a chiamarmi a quest'ora, vuoi farmi litigare con la mia ragazza?"
"Scusa è da tanto che non ci sentiamo...volevo sentire la tua voce e vedere se eri ancora vivo!"
"Spiritosa, hai bisogno di qualcosa?"
"Si! Devo andare in una trasmissione ma nessuno può accompagnarmi!"
"Quando devi essere lì?"
"Fra un'ora..."
"Arrivo"
Chiudo la chiamata e mi faccio una doccia, torno in camera e mi vesto, Sarah si è riaddormentata, chissà cosa voleva dirmi, poverina è davvero distrutta. Le lascio un biglietto in cucina e mi avvio verso casa di Reira, quando arrivo non scendo dalla macchina, mi limito a farle uno squillo sul cellulare per farle capire che sono arrivato, infatti poco dopo esce di casa e si avvicina alla mia macchina, sale, mi saluta e mi da un bigliettino
"Questo è lo studio"
"Agli ordini"
Stiamo in silenzio per tutta la durata del viaggio, quando arriviamo agli studi televisivi le dico che sarei tornato a prenderla alla fine delle registrazioni, ma lei insiste e mi fa salire con lei, assisto all'intervista e alla fine torniamo indietro a metà strada mi accorgo di aver dimenticato il cellulare a casa, così faccio una deviazione per casa mia, quando arrivo la casa è deserta, non c'è nemmeno la macchina di Sarah.
"Tu aspettami qui arrivo subito!"
Lascio la porta di casa socchiusa e salgo su in camera a prendere il cellulare, quando torno in soggiorno, trovo Reira al centro della stanza, che si guarda intorno meravigliata.
"Ti avevo detto di aspettarmi qui!"
"Bella casa!"
Con passi lenti e sensuali si avvicina a me, sfilandosi il cappotto per poi buttarlo a terra.
"Sai ho mal digerito il nostro ultimo incontro, non è finito come speravo!"
"Posso assicurarti che con me non avrai mai il lieto fine con me!"
"Oh no, è qui che ti sbagli, lo avrò invece..."
"Non penso..."
Non mi lascia finire nemmeno la frase che si avventa su di me, ed eccole lì le sue labbra che mi hanno già fatto perdere il controllo una volta. Non riesco ad opporle resista, penso che con me lei vincerebbe sempre, per quanto la mia testa le voglia dire no, il mio corpo le dirà sempre si.
Mi sfila il cappotto e io l'aiuto a spogliarsi, nel giro di pochi secondi finiamo nudi sul pavimento di casa mia. Le accarezzo e le bacio tutto il corpo soffermandomi particolarmente sul suo seno, che mi aveva colpito fin dal nostro primo incontro e lei fa lo stesso, fino a quando non decidiamo che arrivato il momento di fare sul serio.
Come si può definire? Non stiamo facendo l'amore, no perchè non ci amiamo, stiamo solo facendo del buon sesso a casa mia.

Mi è bastato un attimo, ho notato la macchina di Heiji parcheggiata davanti casa, così ho lasciato Kazuha da Rachel, per fargli una sorpresa, entro dalla porta laterale e senza fare rumore vado in soggiorno e lì rimango pietrificata, quello che vedo mi disgusta, mi da il voltastomaco ma soprattutto mi spezza il cuore.

I never needed you to be strong
I never needed you for pointing out my wrongs
I never needed pain
I never needed strain
My love for you was strong enough, you should have known

Gli ho dato tutto e lui ha deciso di ripagarmi così.
Lascio in silenzio casa mia con le lacrime agli occhi, so che non vale la pena piacere per essere schifoso come lui, ma non posso farne a meno. Torno a casa della mia amica e appena la vedo scoppio a piangere.
"Che cos'è successo?"
"Si sta scopando una puttana sul pavimento di casa mia..."
"Cosa? Devi fargliela pagare, non puoi fargliela passare liscia, vieni con me!"
Mi prende per mano e mi porta in camera sua, apre un armadio e tira fuori una scatola, la apre e inizia a tirare fuori il suo armamentario.
"Dunque con questa -e mi indica una corda- lo leghi alla sedia, basta usare una buona scusa..."
"Questa -dice tirando fuori una frusta- la usi per fargli male, molto male"
"E poi ci sono questi - e tira fuori un set di coltelli- li usi nel caso in cui dovesse scappare, devi prendere bene la mira e metterlo al muro! Incredibile, questi uomini...devi fargliela pagare, non ti risparmiare deve soffrire, come non ha mai sofferto in vita sua! Se lo merita, non devi risparmiarti picchialo, prendilo a bastonati, dagli fuoco, tutto quello che vuoi l'importante è che soffra!"
Lei si che ci sa fare con le vendette. non so come avrei fatto senza di lei in questo momento, sicuramente avrei preso per i capelli quella sgualdrina e l'avrei riempita di botte e successivamente sarei passata al traditore! Rachel si apposta alla finestra, per darmi il via libera, sto aspettando con ansia questo momento, non vedo l'ora che se ne vada per entrare in azione, anche se il coraggio di entrare in quella casa è poco. Nel frattempo arriva Simon e vedendo tutti quegli strumenti di morte fuori posto si spaventa:
"Giuro che non ho fatto niente!"
"Non sono per te, questa volta..."
"E per chi sono allora?"
"Per il tuo caro amico! A proposito cos'hai intenzione di fare con il bambino?"
"Come fai a saperlo?"
"Se vuoi tenere nascoste certe notizie ti conviene cambiare dottore..."
Simon lascia la stanza fischiettando, dirigendosi verso i bambini, che stanno giocando in soggiorno, beati loro, non hanno pensieri, sono così innocenti. Cosa dirò a Kazuha? Non posso reggere una situazione del genere e soprattutto non posso affrontare una gravidanza da sola.
"Cosa devo fare? Lo crescerò..."
"Ricordati che noi ci saremo sempre!"
"Grazie..."
Passiamo il resto del pomeriggio chiacchierando e giocando con i bambini, fino a quando la macchina di Heiji non lascia il vialetto di casa nostra, complimenti si è proprio dato da fare!
Appena la macchina si allontana, vado a casa e preparo tutto come mi è stato detto, mi vesto e mi siedo sul tavolo del soggiorno.

I never needed you to be strong
I never needed you for pointing out my wrongs
I never needed pain
I never needed strain
My love for you was strong enough, you should have known

Quando apro la porta di casa, la trovo seduta sul tavolo del soggiorno. Indossa un vestito blu con uno spacco da urlo, che le lascia scoperta la coscia, i capelli raccolti in una lunga coda bassa e ha una specie di corda in mano.
"Ti stavo aspettando"
"Ho notato! Dobbiamo festeggiare qualcosa di speciale?"
"Non lo so, dimmi te..."
Mi avvicino lentamente a lei, completamente ignaro del fatto che stavo per firmare la mia condanna.
Proprio oggi doveva decidere di farmi una sorpresa del genere, non me la sento proprio, non dopo quello che ho fatto prima.
Quando raggiungo il tavolo mi accorgo che è imbandito di strani oggetti.
"Ehm...quelli cosa sono?"
Dico indicando il tavolo
"Sai oggi ho fatto due chiacchiere con Rachel e le ho detto che ultimamente il nostro rapporto si è appiattito così mi ha dato qualche consiglio..."
"Ah..."
Ammetto di essere un po' spaventato i suoi metodi 'vivaci' mi sono noti e l'idea che Sarah voglia iniziare ad utilizzarli non mi entusiasma particolarmente!

I never needed you for judgement
I never needed you to question what I spent
I never ask for help I take care of myself
I don't know why you think you got a hold on me

Ma guardalo adesso fa il cucciolo impaurito, era arrivato a casa bello pimpante e poi tutta l'euforia che aveva è sparita in un soffio, ma presto sarà lui a sparire.
Scendo dal tavolo e mi avvicino a lui, maneggiando la corda, mi fermo sul punto in cui l'ho visto divertirsi con quella lì e gli dico di raggiungermi, per un attimo fissa il pavimento sotto ai miei piedi e poi deglutisce.
"Guarda che il nostro rapporto non è per niente piatto a me piace così!"
"Davvero? A me no...dai siediti!"
Gli dico, prendendo una sedia e mettendola vicino a me, lui da bravo bambino obbedisce e si siede, gli giro intorno senza dire niente, devo trovare le parole giuste, è una faccenda molto delicata e va maneggiata con i guanti bianchi.
Lo trovo abbastanza agitato, la gamba destra gli trema e la fronte sta iniziando a sudare, è una vera goduria vederlo in questo stato. Gli passo la corda sulla faccia, poi sulle mani e infine sulle gambe, facendola scivolare ai suoi piedi, la raccolgo e gliela mostro:
"Sai cos'è questa?"
"Una corda..."
"Ma bravo! Visto che hai indovinato ti legherò!"
Vado dietro di lui, gli prendo le mani e le porto dietro alla schiena, legandogliele e la stessa cosa vale per i piedi, prendo la frusta e faccio gli stessi movimenti, fatti in precedenza con la corda.
"E questa?"
"Una frusta...oddio per carità Sarah..."
"Quante storie un po' di sadomaso non ha mai ucciso nessuno" per ora, aggiungo nella mia mente.
"Ma che ti salta in mente? Tu sei completamente pazza!"
Ha parlato, dovrebbe starsene zitto è l'ultimo che può parlare deve solo pagare e basta.

And it's a lil' late for conversations
There isn't anything for you to say
And my eyes hurt, hands shiver
So look at me and listen to me
Because
I don't want to stay another minute
I don't want you say a single word
Hush;Hush Hush;Hush
There is no other way
I get the final say
Because
"Che cos'hai fatto oggi?"
"Sono andato a lavoro..."
Ahahah è stato a lavoro, poverino, deve essere stanco allora, povero scemo, lui non sa che sono al corrente di tutto, l'ho visto con i mei occhi, ma giuro che avrei dato qualsiasi cosa pur di non assistere a quella scena. Mi siedo sulle sue gambe e gli circondo il collo con le braccia, ha uno strano profumo addosso, non è il suo e non è il mio è sicuramente il profumo di quella lì, ha l'odore del tradimento impregnato nella pelle e fa schifo, è davvero nauseante.
"Hai cambiato profumo?"
"No perchè?"
"Boh...sento uno strano odore..."
"Sarà il bagnoschiuma che ho usato questa mattina..."
"Può essere..."
Il bagnoschiuma eh, certo come no, quante palle dovrò sentire ancora? Io voglio sapere la verità, voglio sapere da quanto tempo va avanti questa storia e voglio sapere dove l'ha trovata! Provo ad accarezzargli una guancia, ma non ce la faccio, è più forte di me non mi va di toccarlo, vorrei solo schiaffeggiarlo, ma è ancora presto, adesso voglio torturarlo con le parole, voglio portarlo alla disperazione.
"Sei stanco?"
"Abbastanza...ti dispiace se rimandiamo a domani? Vorrei riposarmi..."
"Si mi dispiace, ho organizzato tutto questo per te e tu mi rifiuti così? Non è mai successo Hattori...devi forse dirmi qualcosa?"
"No no tranquilla, va tutto bene"
Quella sua faccia da idiota mi fa perdere la pazienza mi alzo di scatto e mi piazzo davanti a lui
"BUGIARDO!"
Lancio la frusta per terra e gli tiro una sberla, lui non dice niente, incassa il colpo abbassando lo sguardo. Pensava di farla franca, ma per chi mi ha preso, per una stupida? Tanto prima o poi l'avrei scoperto, non può pensare di farmi le cose sotto al naso.
"Perchè mi dici che sono bugiardo?"
"GUARDA CHE SO TUTTO!"
"Come hai fatto a scoprirlo?"
Mi dice sempre con lo sguardo basso, riprendo la frusta e lo colpisco sulle gambe, sono furiosa, gli ho appena detto che ho scoperto il suo tradimento e lui mi chiede come ho fatto? Vuol dire che ci tiene a scatenare tutta la mia ira, non ci sono altre soluzioni, se è questo quello che vuole lo avrà, non ci saranno sconti, ma solo tanto dolore, per entrambi...
"COME HO FATTO A SCOPRIRLO?"
Non è possibile, se pensa di intenerirmi con quel tono da cucciolo si sbaglia di grosso, lo colpisco di nuovo, questa volta all'altezza del cavallo dei pantaloni, è quello che si merita, visto che non è in grado di tenerlo a bada ci penserò io. Quando lo colpisco si mette ad urlare, questa si che è musica per le mie orecchie, e se non gli basta, gliene darò ancora e ancora, fino a quando non mi implorerà di smettere, e allora io continuerò fino a quando non mi stancherò.
"TI HO VISTO MENTRE TI FACEVI QUELLA TROIA SUL PAVIMENTO DI CASA MIA!"
Sgrana gli occhi, e li sgrana ulteriormente quando lo colpisco di nuovo, ormai ci sto prendendo gusto, è un ottimo antistress.
"Scusa..."
"SCUSA? FAI I PORCI COMODI TUOI E OSI ANCHE CHIEDERE SCUSA?"
Sono vicinissima a una crisi di nervi da un momento all'altro potrei non rispondere più delle mie azioni, lo afferro per il colletto della camicia e gli tiro un pugno, non so nemmeno dove lo colpisco, quando lo ributto sulla sedia vedo un rivolo di sangue colargli dal naso, se gliel'ho rotto sono fiera di me, improvvisamente inizio a colpirlo, come se fosse un sacco da boxe, mi sento frustrata, delusa, amareggiata e tradita, sto scaricando tutta la mia rabbia su di lui, colpo dopo colpo sento la rabbia aumentare dentro di me, si lamenta, ma non mi chiede di smettere, e questo mi fa infuriare maggiormente.
"PERCHE' NON MI CHIEDI DI SMETTERE? PERCHE' DIMMELO!"
"Perchè è giusto così..."
Gli ho fatto un occhio nero, gli ho rotto un labbro e il naso, sembra un mostro, anzi no, mi correggo lui è un mostro.

I don't want to do this any longer
I don't want you
There's nothing left to say
Hush;Hush Hush;Hush
I've already spoken
Our love is broken
Baby Hush;Hush
I never needed your corrections
On everything from how I act or what I say
I never needed words
I never needed hurts
I never needed you to be there everyday
Pensavo che sarebbe durata per sempre e invece no, ha fatto di tutto per farmi capire che non sarebbe durata, ma io continuavo a sperarci, mi ero perfino illusa di sposarlo, povera stupida, ho lottato contro me stessa per accettare di condividere la mia vita con lui, sono cambiata, ho fatto mille sforzi, gli sono sempre stata accanto quando aveva bisogno, gli ho dato una bambina, visto che la desiderava così ardentemente e fra meno di nove mesi ne sarebbe arrivato un altro. Non ho nemmeno avuto il tempo di dirglielo visto che non c'è mai a casa, e per colpa sua mi ritroverò a dover crescere due figli completamente sola, cosa dirò quando mi chiederanno del padre? Non posso affrontare questo argomento e Kazuha? Cosa farà quando tornerà a casa questa sera e non vedrà il padre? Dovrò inventarmi una bugia da raccontarle e quando vorrà potrà vederlo, ma senza di me, io non voglio averci a che fare, con me ha chiuso per sempre, non si può tornare indietro questa volta, non ci sono scuse e lettere strappalacrime, è finita, niente riconciliazioni, se vengo tradita non perdono, ho una dignità da difendere e già troppe volte l'ho messa sotto ai piedi per colpa sua. Facevo bene a non credere nelle storie a lieto fine il per sempre non esiste nemmeno nelle favole, perchè prima o poi uno dei due personaggi morirà e l'amore morirà con lui. Lo stesso vale per le storie vere, nessuna storia dura per sempre, perchè ci sarà sempre quel qualcosa che la interromperà: un tradimento, la morte, la monotonia...ce ne sono di esempi, solo che a me è toccato il primo, avrei preferito lasciarlo per qualcos’altro piuttosto che per questo motivo, è veramente imbarazzante, con che faccia posso andare in giro? Cosa dirò quando la gente mi chiederà di lui? Cosa dirà ai suoi genitori? Ci sono troppe domande senza risposta, fin dall'inizio sapevo che sarebbe stato difficile stare con lui, ma mi sono impegnata e ho dato il massimo, due persone così simili alla fine scoppiano, sono gli opposti che si attraggono, noi abbiamo provato ad andare oltre a questa legge, ma abbiamo combinato un gran casino.


I'm sorry for the way I let go
Of everything I wanted when you came along
But I am never beaten
Broken not defeated
I know next to you is not where I belong
And it's a lil' late for explanations
There isn't anything that you can do
And my eyes hurt, hands shiver
So you will listen when I say
Baby

Vorrei andarmene, ma non so dove andare, non ho nessun posto, mi tocca rimanere in questa casa, è lui quello che se ne deve andare, tanto un posto ce l'ha, potrà stare con la sua bella tutto il tempo che vorrà e non dovrà più nascondersi da nessuno, potrà fare tutto alla luce del sole.
"Dici che è giusto così, quindi quello che hai fatto tu è giusto? Ti sembra normale distruggere la tua famiglia..."
"No ho sbagliato, non ti meriti questo..."
"NON MI MERITO QUESTO? E A KAZUHA CI HAI PENSATO?"
"Si..."
Questo suo comportamento da vittima mi sta mandando in collera, sono io quella che dovrebbe fare la vittima non lui, non me ne faccio niente dei suoi monosillabi o delle sue frasi ricercate, non so più cosa voglio, sto male, vorrei solo piangere, ma questa soddisfazione non gliela darò mai.
"Mi puoi slegare per favore?"
Lo slego e mi allontano da lui, che tempestivamente si avvicina, indietreggio fino a toccare il muro, appoggia le mani ai lati della mia testa e mi guarda fisso negli occhi.
"Hai avuto quello che volevi, ti sei vendicata, hai scaricato tutta la tua rabbia e io ho subito, adesso possiamo fare finta che non sia successo niente e ricominciare tutto da capo?"
Sgrano gli occhi e spalanco la bocca. Dovrei far finta di niente e andare avanti? No non posso cancellare quello che ho visto dalla mia mente, penso che me lo ricorderò per tutta la vita, certe scene sono difficili da dimenticare e le sensazioni che ho provato in quel momento penso che mi accompagneranno per sempre.
"Sei fuori di testa! Come pensi che ti possa perdonare dopo quello che visto? Non puoi chiedermi questo Heiji..."
"Dov'è l'anello che ti ho regalato?"
"Non ti riguarda..."
Posa una mano sulla mia guancia, ma l'allontano subito schiaffeggiandola
"Non mi toccare..."
Scappo da quella trappola, passando sotto il suo braccio e vado dall'altra parte della stanza, in prossimità del tavolo, fa per avvicinarsi ma impugno il coltello, avrei dovuto usarlo se avesse provato a scappare, ma penso che in questa circostanza si possa usare lo stesso.
"Se fai un altro passo lo lancio..."
"Stai parlando come quella sera, ti ricordi?"
Fa un passo verso di me, stringo l'impugnatura e lo guardo assottigliando gli occhi
"Non sto scherzando..."
Lo lancio facendolo conficcare nella parete accanto a lui, adesso ha capito che faccio sul serio, si avvicina alla parete e toglie il coltello
"Hai intenzione di farmi fuori?"
"Forse..."
"E allora perchè non l'hai fatto quella volta?"
"Perchè uno stupidissimo stronzo mi aveva nascosto tutte le munizioni..."
"Quindi se tutto fosse rimasto al suo posto mi avresti ucciso?"
"Esattamente..."
S'incammina verso di me con il coltello in mano, lo ammetto, sto iniziando ad avere paura. Mi da il coltello e mi prende per un polso, puntandosi l'arma alla gola
"Fallo adesso allora se hai coraggio..."
La lama gli graffia il collo, facendogli uscire del sangue, la sua presa sul mio collo si fa sempre più forte e i suoi occhi sono fissi nei miei, è questo quello che vuole? Finirla così, solo perchè non vuole pagare le conseguenze di quello che ha fatto, io non ci sto, è troppo comodo e poi non voglio sporcarmi le mani con il suo sangue.
"No..."
"Non ho sentito bene..."
"HO DETTO NO!"
Gli tiro un calcio nelle parti basse, facendolo cadere dolorante, non ne vale la pena.

I don't want to stay another minute
I don't want you say a single word
Hush;Hush Hush;Hush
There is no other way
I get the final say
Because
I don't want to do this any longer
I don't want you
There's nothing left to say
Hush;Hush Hush;Hush
I've already spoken
Our love is broken
Baby Hush;Hush

"L'ho sempre pensato sai? Fai tanto la sgarzellina, ma alla fine non sei niente di speciale, sei solo una donna senza palle! Ti ho tradita e ho rimediato qualche livido, bella la tua vendetta, complimenti! Guardami sono morto di paura!"
Mi scaglio sopra di lui schiacciandolo sul pavimento, prendendolo a sberle e tirandogli qualche pugno.
"Ripetilo sei hai coraggio bastardo!"
"Sei una donna senza palle! -Mi afferra per le cosce e ribalta le posizioni- Però sei maledettamente affascinante!"
"PORCO"
Con una ginocchiata lo metto al tappeto, penso di averlo fatto soffrire abbastanza
"Sarò anche una donna senza palle ma le tue sono abbastanza fragiline! Non hanno sopportato il grande sforzo di oggi?"
"S-stronza..."
Mi riabbasso e gli slaccio la camicia
"Non ho capito bene, potresti ripetere per favore?"
"Sei una stronza..."
"Ah ok grazie!"
Mi alzo e appoggio un piede sul petto e lo graffio con il tacco
"Sai cosa bisogna fare con le persone come te? Bisogna schiacciarle..."
Schiaccio con più insistenza su un livido che gli ho fatto, quando lo tocco si mette ad urlare ancora più forte
"Chi era la donna senza palle?"
Sta avendo quello che si merita, il suo volto contorto dal dolore è uno spettacolo irripetibile, mi piacerebbe immortalare questa scena, è questa la fine che devono fare tutti i traditori come lui, si merita questo ed altro!
Tolgo il piede e mi allontano
"Adesso vattene!"
"Co-cosa?"
"Ho detto vattene!"
Che l'atto finale abbia inizio.
"Non puoi cacciarmi!"
"Certo che posso ho tutti i diritti per farlo!"
"E Kazuha?"
"Mi arrangerò! Domani mattina alle dieci vieni a prendere le tue cose, non ci sarà nessuno in casa, e quando hai finito lascia le chiavi sotto lo zerbino..."
"Stai facendo sul serio?"
"L'hai capito adesso?"
Si alza e si ricompone, prende le chiavi della macchina e si avvia alla porta, ma prima che se ne vada definitivamente ho un'ultima cosa da dirgli.
"Ah me ne stavo dimenticando, sono incinta. Congratulazioni!"
"Sei incinta?"
"Si, ma a te non importa visto che ti sei trovato un nuovo passatempo! E adesso fuori da casa mia!"
"Mi dispiace..."
Chiudo la porta e mi accascio al suolo, finalmente posso piangere. Grazie mille Heiji Hattori, hai reso la mia vita un inferno e adesso non so più come uscirne.
 
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view post Posted on 6/1/2012, 16:28     +1   -1
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Cavolo Sarah...ma una a lieto fine la farai mai?? O.O
Dai povero Heiji l'hai maciullato XD...anche se devo ammettere che fosse successo a me avrei fatto di peggio...
Per fortuna che il vero Ehiji non farebbe mai una cosa simile...perché penso che la vera Kazuha sarebbe anche peggio di te in fatto di vendetta...eheheheh
Comunque bravissima ^^
Però ti prego scrivine una a lieto fine...adoro come scrivi, ma sei sempre pessimista XD
 
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Sarah Smith
view post Posted on 6/1/2012, 16:49     +1   -1




Adesso che me lo fai notare sono tutte con un finale tragico xD Hai ragione, e questa è solo la prima parte, ci sarebbe anche la seconda solo che è più tragica della prima D:
Comunque ti ringrazio per i complimenti, mi fanno piacere!
Queste finiscono bene! :D ne sono tre se non sbaglio...
 
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view post Posted on 6/1/2012, 22:50     +1   -1
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Oh sì sì queste me le ricordo ^^ le ho letto un po' di tempo fa...mi sono però accorta che non te le ho mai commentate...XD
Comunque continua a scrivere che sei bravissima ^^
 
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Sarah Smith
view post Posted on 15/1/2012, 12:57     +1   -1




Grazie mille!!! ^^
Guarda ne ho di cose da postare, però non riesco mai a trovare il tempo!!
Questa è l'ultima parte e prometto che non scriverò più tragedie, ne avrei un altra con il finale simile però non la posto xD

II Parte

Guardo annoiato fuori dal finestrino, viaggiare su un jet privato è sempre stato un sogno, però questo viaggio non ha niente di interessante, sono l'unico ad essere sveglio mentre gli altri dormono tranquillamente. Ho accettato di accompagnare Reira in Italia in qualità di sua guardia del corpo, nessuno sa del nostro 'rapporto' è meglio tenerlo nascosto, mi volto verso di lei e la osservo, visto che il panorama è sempre lo stesso, solo nuvole, ha la faccia rivolta verso di me e le labbra dischiuse, sembra un angelo, le sposto dei capelli dal viso e si sveglia
"Hey dormigliona!"
"Quando arriviamo?"
"Mancano due ore..."
Si alza leggermente dal sedile e si guarda intorno, torna a sedersi e stringe la mia mano nella sua, voleva vedere se qualcuno si fosse svegliato, è proprio furba, ho fatto bene a dire che sembra un angelo visto che non lo è, si sporge verso il mio sedile sorridendomi, mi da un bacio sulla guancia, e scende con le labbra fino al mio mento; siamo su un aereo, ma a quanto pare lei se ne frega, e va bene me ne frego anch'io, la prendo per un braccio e la faccio cadere con la testa sulle mie gambe, al primo accenno di risata le metto una mano sulla bocca, se si mette a ridere è la fine rischierebbe di svegliare tutti, toglie la mia mano dalla sua bocca e mi prende per collo tirandomi verso di lei.
"Dormono tutti..."
Sussurra prima di baciarmi, finalmente questo viaggio inizia a farsi interessante, la faccio sedere sulle mie gambe, tanto qui di spazio ce n'è a sufficienza per tutti e due, incastra le ginocchia ai lati del sedile e riprendiamo a baciarci.
"Lo sapevo che andavi al letto con la tua guardia del corpo, e finalmente ne ho avuto la prova!"
Sul sedile vuoto c'è seduto Takumi uno dei due bassisti. Merda ci hanno scoperti, sbatto la testa al sedile, Reira si gira verso di lui e lo guarda seria, mentre io continuo a stringerle le cosce, fasciate dai jeans, ed è proprio lì che guarda il bassista.
"Takumi devi stare zitto! Non dirlo a nessuno, altrimenti andrò a dire che ti sei portato a letto la figlia del produttore..."
Io rimango sbalordito, ma dove sono finito? Questa non è una band, questo è un gruppo di scopatori accaniti, l'unico normale sembra il batterista, dico sembra perché potrei sbagliarmi.
"Va bene va bene, starò zitto, non oserei mai rovinare l'immagine della candida principessa. Fate piano, perché se vi beccano è la fine!"
Torna al suo posto, lasciandoci di nuovo soli, questo viaggio è iniziato male, molto male, Reira si lascia andare, sospirando, sulla mia spalla, circondandomi il collo con le braccia.
"Dai basta così, siediti, manca poco!"
Le dico, dandole una pacca sul sedere, lei obbedisce e si siede, subito dopo si svegliano gli altri due componenti della band, seguiti dallo staff, abbiamo fatto bene a separarci, l'abbiamo scampata, tempo qualche secondo e ci avrebbero scoperti.
Torno a guardare fuori, non ci sono mai stato a Milano, e finalmente potrò vederla, inoltre è un ottimo pretesto per distrarmi, e perchè no, magari anche per dimenticare una certa persona.
Dopo l'atterraggio e l'apertura del portellone, attraversiamo un lungo tunnel, che ci avrebbe condotti direttemente all'interno dell'aeroporto di Malpensa. Ci dirigiamo al ritiro bagagli e ognuno carica il suo sul carrello, dopo di che un gruppo di persone ci attende all'uscita e ci accompagna fuori, all'uscita dell'aeroporto ci sono due Mercedes Vito Kombi neri con i vetri oscurati, uno per la band e l'altro per lo staff, l'autista carica tutti i bagagli e dopo di che ci dirigiamo in albergo, il viaggio è di circa quarantasette minuti, ma tutto dipende dal traffico, così dice l'autista, la prima cosa che ho capito da quando sono arrivato è che agli italiani piace parlare, e anche tanto, dopo dodici ore di volo, vorrei solo un po' di silenzio, ma a quanto pare non si può. L'unico che gli da retta è Naoki, il batterista del gruppo, non è assetato di sesso come gli altri, in compenso è un gran ficcanaso e un chiacchierone come pochi.
Quando finalmente arriviamo all'albergo scarichiamo i bagagli e ci dirigiamo alla reception, tutti hanno la loro camera tranne me, ho già capito dove mi toccherà stare. Saliamo in ascensore e piano dopo piano inizia a svuotarsi, fino a quando non rimaniamo solo io e Reira.
"Dormiamo sul tetto?"
"Quasi..."
Torniamo al piano terra e prendiamo un'altra ascensore, più appartata rispetto alle altre.
"Che stiamo facendo?"
"Questo è un ascensore privato e ci porterà direttamente in camera, ho preso la suite più grande ed è all'ultimo piano, raggiungibile solo con questo ascensore..."
"Aah quanto lusso!"
"Sono pur sempre il membro di spicco del gruppo, ho certi privilegi che gli altri non possono avere..."
"Ad esempio?"
Si appoggia alla parete dell'ascensore, avvicinandomi a lei
"...ad esempio gli altri non hanno una guardia del corpo..."
"Vero..."
"...e nel caso in cui dovessero averne una, non sarebbe mai sexy quanto te..."
"Anche questo è vero..."
Premo il mio corpo contro il suo, slacciandole il giubotto di jeans, le disfo il nodo del foulard, liberandole il collo, la prendo in braccio per farle raggiungere la mia altezza, senza tacchi è troppo bassa
"Sei un po' bassina lo sai?"
"Nessuno ha mai avuto da ridire sulla mia altezza..."
"Però ricompensi il tutto con due tette da favola!"
"Ahahah sei fissato è dal primo giorno in cui ci siamo visti che non fai altro che guardarle..."
"Guarda che ci faccio tante altre cose, mica mi limito a guardarle, sarebbe uno spreco...che dici blocchiamo l'ascensore?"
"Mancano due piani...magari un altro giorno..."
Arriviamo direttamente in camera e rimango sbalordito, più che una camera sembra un appartamento, ha il salotto, con tanto di angolo bar, un camino, tre camere da letto e addirittura una piscina con annessi bagno turco e sauna, il bagno è enorme e naturalmente non poteva mancare la vasca idromassaggio. La terrazza è spettacolare c'è una vista di Milano meravigliosa, Reira mi raggiunge in terrazza e si siede una sdraio
"Mi avevano detto che fosse grande, ma non immaginavo così! Ti piace?"
"Da matti!"
"Ci sono tanti posti su cui divertirsi qui dentro: la piscina il bagno turco, la sauna, la vasca idromassaggio, il salotto e ben tre camere da letto...meglio di così non poteva andarci!"
"Hai dimenticato l'ascensore!"
"Giusto!"
Fa finta di contare sulle dita e dopo di che mi guarda, mostrandomi le mani
"Sono nove posti!"
Dice sorridendo soddisfatta del risultato ottenuto, spero che l'abbia fatto apposta, non ci vuole un genio per arrivarci.
"Bene dopo aver scoperto che sei un genio in matematica, possiamo andare a dormire!"
Dico io rientrando, apro delle porte a caso per trovare una camera da letto ma non sono così fortunato, dopo averle aperte quasi tutte ne trovo una e Reira mi segue.
"Che?? Vuoi andare a dormire ma sei fuori?"
Mi stendo sul letto incrociando le braccia dietro la testa, io sarei quello fuori di testa? Non ci siamo capiti è lei quella con qualche problema, sono stanco morto se lo può sognare.
"Reira siamo appena arrivati, sono stanco..."
Butta il giubotto di jeans e il foulard per terra, sale sul letto e viene verso di me gattonando
"Non mi dire che in aereo e in ascensore volevi solo pomiciare...perchè io avrei idee diverse dalle tue..."
Uno di questi giorni mi porterà allo sfinimento, non è che non abbia voglia, è che ho paura di addormentarmi mentre lo facciamo, e sarebbe estremamente imbarazzante.
"Reira ti prego...."
Si spoglia rimanendo solo in biancheria intima, e riprende la sua gattonata verso di me, mi sfila i pantaloni della tuta, lasciandomi in boxer, si siede sopra di me e appoggia il mento sulla mia spalla, mi accarezza una spalla e avvicina la bocca al mio orecchio:
"Puoi dirmi di no quanto vuoi, ma tanto qui sotto c'è qualcuno che continua ad urlare SI!!"
In effetti è da quando siamo entrati in ascensore che è in questo stato e c'è solo un modo per rimediare, l'afferro per i fianchi e la bacio, mentre ci baciamo inizia a ridere, se l'ho accontentata è solo perchè mi avrebbe dato fastidio addormentarmi in queste condizioni, peccato però che non ho nemmeno il tempo di sfilarle il reggiseno che lei è crollata sulla mia spalla, complimenti meno male che aveva detto di avere idee diverse dalle mie, va beh questa sera è andata così, tanto vale mettersi a dormire visto che domani pomeriggio inizierà a lavorare. L'adagio sul materasso e la copro con un lenzuolo, mi giro verso di lei e la guardo fino a quando il sonno non si impossessa di me.

Torno in camera ma lei sta ancora dormendo, con ancora in dosso l'asciugamano gattono sul letto, raggiungendola, le sfioro appena con le labbra la guancia e lei si sveglia
"Uhm buon giorno!"
"Buon giorno, ieri sera ti sei addormentata..."
"Scusa ero stanchissima, però adesso sono bella sveglia..."
Le sfilo il lenzuolo e mi posiziono fra le sue gambe, le accarezzo una coscia e risalgo fino ai capelli
"Heiji sei tutto bagnato, potevi asciugarti prima!"
"Senti chi parla...Miss sono sempre pronta!"
"Cattivo! Perchè mi devi prendere in giro in questo modooooh"
"Forse è meglio se risparmi fiato, parliamo dopo ok?"
Ecco l'unico modo per farla stare zitta, coglierla di sorpresa e accontentarla, ci vuole poco per farla felice.

Dopo averla accompagnata nella palestra in cui si tengono le prove, decido di fare un giro, giusto per conoscere meglio la città, la prima tappa, ovviamente è Piazza Duomo. La cattedrale è imponente e la piazza è grande, circondata da negozi di ogni tipo, al lato della piazza c'è una galleria, la galleria Vittorio Emanuele per essere più precisi, ovviamente è ricca di negozi e di affreschi sul soffitto e il pavimento è interamente decorato, e proprio qui trovo colei che non avrei mai pensato di trovare, come mai si trova qui? Ha forse deciso di pedinarmi? Il suo profumo mi inebria e la sua coda per poco non mi sfiora la pelle del braccio, la prendo per un polso e l'avvicino a me senza farla girare.
"Sarah"
Sentendo la mia voce sobbalza, molto probabilmente non si sarebbe mai aspettata di trovarmi qui, quindi è un caso se ci siamo incontrati.
"Come fai a conoscere il mio secondo nome?"
Cazzo, che figura di merda, è una ragazza italiana, non è lei e per giunta non so parlare l'italiano, lascio la presa sul suo polso e la ragazza si gira, in effetti non è lei, però la somiglianza è straordinaria, a parte l'altezza e il seno molto più piccolo.
"Sorry I don't speak Italian..."
"Oh..ehm how do you know my second name?"
Ecco perchè ha sussultato quando l'ho chiamata è il suo secondo nome, che coincidenza, le assomiglia e ha pure il suo stesso nome.
"Sorry, but you look like a girl I know..."
"No problem, my name is Chantal! Nice to meet you!"
Mi porge la mano sorridente, gli occhi sono coperti dagli occhiali da sole, chissà se anche i suoi sono verdi come quelli di Sarah, le stringo la mano e le sorrido a mia volta, quando improvvisamente, una ragazza dietro di lei la spinge e le fa perdere l'equilibrio, l'afferro al volo e la stringo per non farla cadere
"Chantal ti sembra questo il momento di fare conoscenze? E che conoscenze...chi è il tuo amico?"
"Smettila stupida mi stavi facendo cadere comunque lui è...non so come si chiama...What's your name?"
Che doppia figura non mi sono nemmeno presentato.
"Heiji..."
"Hai sentito si chiama Heiji...adesso andiamo...I hope you will soon find the girl you're looking for!"
Che carina, si mette in punta di piedi e mi da un bacio sulla guancia
"Ciao Heiji!"
"Ciao!"
Questa è l'unica parola che conosco, la saluto e l'osservo mentre si allontana trascinata da una sua amica, se anche Sarah fosse così, penso che non sarebbe mai successo quello che è successo!

"No ma ti rendi conto? Di quanto tempo sono?"
"Quattro mesi..."
"Sono quattro mesi che non si fa vivo. Ma mi stai ascoltando o hai la testa da un'altra parte? Perchè non mi guardi in faccia mentre ti parlo?"
"Scusa se ti devo visitare..."
"Uff...ancora non ho capito perchè vengo qui..."
"Perchè sono l'unico che ti fa lo sconto vicini di casa..."
Sbuffo e guardo il soffitto, ho sempre odiato queste visite, sono fastidiose e invadenti.
Almeno prima mi accompagnava Heiji, adesso, invece, devo fare tutto da sola.
Ormai non so più che scuse inventare con Kazuha, le ho esaurite quasi tutte, prima o poi arriverà il giorno in cui dovrò dirle la verità e non sarà per niente facile. Nonostante siano passati quattro mesi, non riesco ancora a capire cosa l'ha spinto a fare quello che ha fatto, eppure sembrava che le cose tra di noi andassero bene, non litigavamo più come una volta ed eravamo riusciti a instaurare una certa complicità , ma a quanto pare le ho notate solo io tutte queste cose, a lui devono essere sfuggite, non se ne sarà accorto, anche se io ho creduto il contrario fino all'ultimo, fino a quando non ho visto con i miei occhi come stavano realmente i fatti.
"Hai finito?"
"Si si ho finito! Il mese prossimo hai l'ecografia quindi per favore..."
"Si lo so dovrò bere fino a scoppiare e non andare in bagno, così potrai darmi la fantastica sensazione di essere sul punto di farmela addosso! Toglimi una curiosità ma vive con quella lì?
"Fammi un favore parlami a gambe chiuse...vestiti..."
Mi ricompongo e vado a sedermi, prendo una penna e ci gioco un po' prima di riprendere a parlare.
"Beh non mi rispondi?"
"Secondo te? Dove dovrebbe essere?"
"Tu la conosci?"
"No..."
Incredibile, non gliel'ha presentata, non ci credo, l'avrà pregato di non dirmi niente, è naturale che gli pari il culo, ma io non ci sto voglio sapere tutta la verità, dall'inizio alla fine.
"Dimmi tutto quello che sai!"
"E va bene...è una cantante, a gennaio è andata da Hattori e gli ha proposto di diventare la sua guardia del corpo, lui ha accetato e il resto della storia la conosci..."
"Mi stai forse dicendo che è da gennaio che mi tradisce con quella lì?"
"Da quel che so il tradimento vero e proprio è avvenuto quando li hai visti..."
Una cantante, chi è questa stronza sfascia famiglie? Giuro che se mi capita sotto mano la faccio a pezzi, me la deve pagare, mi ha rovinato tutto.
"E come si chiama?"
"Reira qualche cosa..."
"E com'è fatta?"
"Beh capelli rossi, viso di porcellana, però è bassina ma in compenso ha due..."
Lo fulmino con lo sguardo e lui si interrompe subito, Reira il nome non mi dice niente e la descrizione fisica mi dice ancora meno.
Ho bisogno di incontrarlo, voglio delle spiegazioni e voglio vedere questa maledetta che ha osato portarmi via il MIO UOMO!
"Dimmi dov'è?"
"Adesso non è qui...è in Italia..."
Bene si permette pure di andare in vacanza, non vede sua figlia da due mesi e se ne va senza avvisare, sono sconvolta, forse è meglio se ha smesso di far parte della mia vita, certe persone è meglio perderle che trovarle. Mi alzo di scatto, prendo la borsa e vado verso la porta, appoggio la mano alla maniglia e abbasso la testa
"Appena lo senti, digli di chiamarmi..."
"Va bene..."
"Ciao..."
Salgo in macchina e appoggio la testa sul volante, le lacrime che ho trattenuto durante la conversazione, adesso, scendono accompagnate da quei singhiozzi che mi fanno compagnia durante la notte, quando provo ad addormentarmi, abbracciando il suo cuscino; perchè nonostante mi abbia tradita lo amo ancora, e continuerò a farlo.

Finalmente sono passati questi due mesi, non ne potevo più ha lavorato tutti i giorni, e quando tornavamo in albergo si addormentava senza cenare, sono stati due mesi estenuanti, certi viaggi vanno fatti con la persona giusta, e purtroppo questa persona non è Reira.
In questo periodo ho capito quando sono stato stupido, ho sbagliato tutto, non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto, perchè ho ferito una persona a cui tengo più di ogni altra cosa, dico di aver ferito solo una persona perchè Kazuha è ancora piccola, e sicuramente non ha ancora capito quello che è successo, ma sono sicuro che crescendo capirà, e molto probabilmente proverà del rancore nei miei confronti.
Da questo viaggio sono tornato da solo, Reira è parita per una tourneè e a quanto pare non aveva più bisogno di me, sono sempre più convinto che in tutto questo tempo mi abbia solo usato come se fossi stato il suo giocattolino, con cui giocare quando aveva voglia.
Visto che non posso tornare a casa, mi toccherà andare in un albergo, fino a quando non troverò una nuova sistemazione, escludo a priori la casa di Simon perchè non sarei ben accetto, sicuramente Rachel troverebbe il modo di farmela pagare quindi è meglio evitare!
L'unico albergo vicino al posto di lavoro è il Ritz Carlton, ho preso una camera per un periodo di tempo indefinito, mi toccherà tirar fuori un bel po' di soldi, ma purtroppo non ho altre soluzioni.
Sono due settimane che vivo qui, e per il momento la situazione mi sembra abbastanza tranquilla, certo è pesante non avere una donna al mio fianco ma cosa ci posso fare?
Questa sera non ho niente di speciale da fare, per questo vado al bar dell'albergo e mi guardo in giro, per mia sfortuna non c'è niente di interessante, quando improvvisamente una voce attira la mia attenzione
"Vuole ordinare?"
Mi giro e rimango sbalordito, non avevo mai visto una barista, ma questa qui è una barista con la B maiuscola, ha tutto quello che una donna dovrebbe avere e ce l'ha nei punti giusti: capelli biondi legati in una coda bassa, occhi azzurri e un fisico mozzafiato.
"Cosa mi consigli?"
Appoggio i gomiti sul bancone e lei fa lo stesso sorridendomi.
Ho appena trovato la mia nuova preda.
"Ci vorrebbe qualcosa di forte per uno come te, ma allo stesso tempo deve essere dolce..."
"E tu come sei?"
Si sporge e si avvicina al mio orecchio
"Io posso essere tutto quello che vuoi..."
"Camera 707..."
Si avvicina ai ripiani colmi di bottiglie e ne prende alcune, prepara un cocktail e me lo porge.
"Mi pagherai quando ho finito il turno!"
Mi fa un occhiolino e va da un altro cliente.
Beh dopo tutto questo tempo passato in bianco un po' di vita ci voleva, bevo il mio drink e lascio il bar.
Verso le tre di notte qualcuno bussa alla mia porta, so che è lei, l'ho aspettata sveglio appositivamente, vado alla porta e prima di aprirla accendo tutte le luci.
"Servizio in camera!"
"Prego!"
Indossa un vestitino rosso, che le arriva si e no a metà coscia, un paio di sandali rossi e solo adesso noto le unghie laccate, i capelli le cadono sulle spalle e il suo profumo ha già riempito tutta la stanza, appoggia la borsa su di una sedia e si avvia verso la camera da letto, a quanto pare conosce bene questo posto.
Si gira verso di me e mi porge la mano
"Chris Vineyard, ma non penso che possa interessarti..."
"In effetti...Heiji Hattori."
Le stringo la mano e la tiro verso di me, infila una mano sotto alla maglietta e mi accarezza il petto, avvicinando le labbra carnose al mio viso.
Sto ripetendo lo stesso errore per la seconda volta, ma il dolore è troppo grande e questo è l'unico modo che ho per non pensare a lei.

Oggi è una giornata strana, c'è qualcosa di insolito nell'aria, non so di preciso cosa sia, però mi sento diverso dal solito. Eppure mi guardo intorno ed è tutto normale, il mio ufficio è come l'avevo lasciato ieri, continuo a vivere in albergo e Sarah non si fa sentire da sei mesi, è tutto normale, si, eppure c'è qualcosa che non va, mi manca qualche passaggio non so, oppure sono io che sto diventando pazzo, è probabile, dopo tutto quello che mi è successo da sei mesi a questa parte, non mi stupirei se dovessero ricoverarmi in un centro psichiatrico.
Bevo il mio caffè, controllando le mail, quando improvvisamente si spalanca la porta del mio ufficio, questo è Cuds, avrà sicuramente combinato qualcosa. Sposto lo sguardo dallo schermo del computer alla porta e rimango sorpreso.
Il sorrisino da stronza, la camicia troppo sbottonata per lasciar intraveddere il decoltè, e dei tacchi da equilibrista.
Sono più che convinto, è lei non ci sono dubbi, però mi aveva detto che era incinta e se non sbaglio dovrebbe essere al sesto mese, eppure non si vede niente.
"Ciao!"
Non mi risponde continua a guardarmi con quel sorrisino insopportabile, e non si schioda dalla porta, secondo me non è in grado di camminare su quei tacchi, sono troppo alti.
Avanza verso di me, camminando con disinvoltura, ancheggiando come solo lei sa fare, gira intorno alla mia scrivania e si posiziona dietro di me, afferrando i braccioli della poltrona, deglutisco, non oso girarmi, ho troppa paura di finire fuori dalla vetrata dietro di noi, avvicina il suo viso vicino al mio e schiaccia un pulsante sulla tastiera, parte una base che non ho mai sentito prima e rimbomba per tutto l'ufficio

"Superstar, where you from, how's it going?"

Ma cazzarola, lei è venuta qui per farmi uno spettacolino? Voglio proprio sapere chi l'ha fatta entrare, che domanda idiota l'avrà aiutata sicuramente la sua amica, devo ricordarmi di chiedere di aumentare le misure di sicurezza. Adesso che faccio le do corda o la faccio andare via? Forse è meglio se le do retta, ho paura...
"Si va tutto bene...ultimamente vengo poco ma va beh, penso che a questo potremo rimediare..."
Sento il suo sorrisino sull'orecchio e le sue mani sulle mie, ieri quella barista da urlo e oggi lei, ultimamente mi sta andando proprio di lusso.

"I know you, gotta clue whatcha doing
You can play brand new to all the other chicks out here"

Schiaccia un altro pulsante sul computer e appaiono due foto che occupano lo schermo: una è di Reira e l'altra è...non ci posso credere ha scoperto anche lei, come fa a sapere di Chris? Incredibile, deglutisco, mentre le sue mani si spostano sulla mia testa e mi avvicinano allo schermo.
"Lo so che mi conosci, non c'è bisogno che lo sottolinei!"
Provo a cambiare discorso, ma lei mi tira i capelli, avvicinandomi maggiormente allo schermo, è veramente insopportabile, a cosa serve tutta questa messa in scena? Tanto non stiamo più insieme, la trovo fuori luogo e stupida, d'altronde queste sono le sue caratteristiche, lei adora essere fuori luogo e stupida, me ne stavo dimenticando.

"But I know what you are, what you are, baby"

Sinceramente me la ricordavo più intelligente, oppure sta recitando bene la sua parte, anche se non è da lei, quando mente si vede lontano un miglio. Sposta il suo viso dall'altro lato della mia faccia, quanto dovrà durare ancora questa sua recita?
Io devo lavorare non ho molto tempo da perdere come lei.

"Look at you, getting more than just a re-up"

Se adesso mi da quello che voglio, potrebbe anche avere ragione, altrimenti si sbaglia di grosso. Ormai ci ho rinunciato a parlare, non mi risponde e poi ho paura di prenderle, non si sa mai potrebbe aver imparato qualcosa di nuovo, e giuro su qualsiasi cosa che non ci tengo a provarlo! Le sue mani sono ancora sulle mie, sono calde e lisce, proprio come me le ricordavo e il suo profumo è sempre lo stesso. Mi ricordo benissimo il giorno in cui sono andato a prendere le mie cose, quando andai in bagno presi dalla mensola quella boccetta rossa, che tanto amavo e che amo tutt'ora, e la strinsi, dopo di che spruzzai il profumo su di un fazzoletto, che porto sempre con me, non me ne sono mai separato.

"Baby you, got all the puppets with their strings up
Faking like a good one, but I call 'em like I see 'em
I know what you are, what you are, baby "

"Sei sempre molto gentile vedo!"
La mia voleva essere una battuta ironica ma a quanto pare lei non l'ha presa allo stesso modo.
Prende la sedia e la fa girare verso di sè, finalmente, dopo tanto tempo, siamo faccia a faccia. I suoi occhi verdi mi erano mancati e le sue labbra carnose mi erano mancate ancora di più, ho un bisogno impellente di baciarla, è impossibile non volerlo, chiunque trovandosela davanti vorrebbe baciarla, se solo non fossi bloccato su questa maledetta sedia ci metterei poco a buttarcela sopra come ai vecchi tempi. Appoggia un ginocchio fra le mie gambe e fa sbattare lo schienale della sedia alla scrivania, mi piace quando prende l'iniziativa, non avrei dovuto pensare male quando l'ho vista arrivare, a quanto pare vuole quello che voglio io e la cosa mi piace parecchio.

"Womanizer, woman-womanizer, you're a womanizer,"

Ho parlato troppo presto, è venuta qui per insultarmi come al solito.
Però questa volta non ha tutti i torti, mi sono comportato male con lei, non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto.
Nemmeno tra cent'anni potrò capire il dolore che ha provato lei in questi mesi, quindi tutte le sue vendette, tutte le sue parole le accetto, fanno male, ma non provocano lo stesso dolore che ha provato lei a causa mia.

"Oh womanizer, oh you're a womanizer, baby
You you you are, you you you are
Womanizer, womanizer, womanizer (womanizer)"

I suoi occhi mi guardano con odio, e le parole escono dalla sua bocca e mi colpiscono come tanti pugnali.
Ha ragione, mi sono comportato da donnaiolo, dopo Reira sono andato alla ricerca disperata di qualche donna che allietasse il mio dolore e l'ultima è stata Chris, però nessuna potrà mai essere come Sarah, lei è unica, in tutto.
Afferra le mie spalle e avvicina il suo viso al mio

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Adoro quando si arrabbia, è stupenda, non c'è niente da dire, l'odio che prova nei miei confronti è palpabile, ma è palpabile anche qualcos altro, per questo ne approfitto e appoggio una mano sul suo fondoschiena, è sodo come al solito, mi sta piacendo sempre di più!

"(You) You got me going
(You) You're oh so charming"

Come se fosse schifata dal mio gesto, prende la mia mano e la toglie, si alza e si mette davanti a me, tiene i pugni serrati sui fianchi e la sua espressione sembra dispiacita, peccato per quel sorrisino che rovina tutta l'atmosfera.

"(You) But I can't do it
(You) You womanizer"

Quante volte dovrò sentirmelo dire ancora?
Sto seriamente iniziando a stufarmi, non può andare avanti all'infinito.
Ho capito il messaggio adesso può anche tornare a casa.
Mi prende un braccio e mi tira su dalla poltrona, è diventanta pure forzuta, bene, questo vuol dire che nella malagurata ipotesi in cui dovesse tirarmi un cazzotto in faccia, o peggio ancora un calcio nei gioielli di famiglia, potrebbe farmi fuori, la cosa si sta facendo sempre più preoccupante!
La prendo per i fianchi e l'avvicino a me, tanto vale scherzare, se devo morire preferisco farlo in grande stile, forse sono destinato a morire per mano sua. Penso che lassù qualcuno si stia divertendo parecchio, se me l'ha mandata è perchè deve farmi fuori, non mi deve stare accanto fino alla fine dei miei giorni, deve solo farmi andare all'altro mondo!

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Mi trascina verso la porta e fa scattare la serratura.
E adesso cos'ha intenzione di fare?
Mica vorrà portarmi a spasso così, non può. Usciamo nel corridoio e stranamente non c'è nessuno, mi sbatte contro al muro vicino all'ascensore e mi guarda negli occhi assottigliando lo sguardo, continuo a stringerle i fianchi, non so nemmeno come abbiamo fatto a spostarci così.
"Tu sei pazza!"
Glielo sussurro in un orecchio mentre le annuso il collo, passo la punta del naso su quella parte che mi piace tanto, ma lei è impassibile, immobile, inamovibile come una montagna.

"(You) You say I'm crazy
(You) I got your crazy"

Se si avvicina ancora un po' esplodo, non ha molte possibilità tra cui scegliere, quindi spero che quest'ascensore arrivi in fretta, non si deve preuccupare ci penso io. Le prendo una gamba e inizio a tirarle su l'orlo della gonna, senza staccare gli occhi dai suoi, ma lei mi blocca subito, trascinandomi dentro all'ascensore.

"(You) You're nothing but a
(You) Womanizer"

Appena entriamo le porte dell'ascensore si chiudono e iniziamo a salire verso l'ultimo piano. Mi spinge contro la parete e mi si spalma addosso. Bontà divina che meraviglia, finalmente si è decisa adesso però adesso voglio prendere io in mano il gioco, mi sono stufato di fare la marionetta e di stare ai suoi giochetti, d'ora in avanti si fa come dico io!

"Daddy-o, you've got the swagger of a champion
Too bad for you, you just can't find the right companion
I guess when you have one too many, makes it hard, it could be easy
Who you are, that's just who you are, baby"

Magari dopo, adesso è meglio lasciare la situazione in mano a lei ancora per un po', sto iniziando a prenderci gusto, finirà molto bene questo nostro incontro.
"Ho sempre desiderato rimanere chiuso in un ascensore con te..."
Le prendo una gamba e la tiro su, peccato che non sono ancora riuscito a strapparle la gonna, sembrava così aderente e invece è più elestica di quanto immaginassi, peccato però che la tira subito giù e si abbassa.
Mi piace da morire la svolta che sta prendendo, certo è un po' lenta ma è normale è fuori allenamento.

"Lollipop, you must mistake you're a sucker
To think that I, would be a victim, not another
Say it, play how you want it
But no way I'm never gonna fall for you, never you, baby"

Stronza dieci, cento, mille volte, la prendo per i capelli e la faccio tornare su, adesso mi ha davvero stufato, non può fare tutte queste moine per poi non realizzare niente di concreto, così non va per niente bene! Le stringo i capelli tirandola verso di me, ma lei non lascia trasparire niente, glieli tiro più forte e faccio toccare le punte dei nostri nasi.
"Adesso mi dici cosa vuoi e perchè sei venuta qui, mi stai facendo perdere tempo, io sono qui per lavorare non per giocare con te, hai capito?" Continua a guardarmi, ma non parla, perchè non mi dice niente? Adesso mi sta facendo incazzare sul serio, le tocco le cosce per verificare se sia armata o meno, fortunatamente non ha portato niente, questo vuol dire che il mio giorno non è ancora giunto.

"Womanizer, woman-womanizer, you're a womanizer,
Oh womanizer, oh you're a womanizer, baby
You you you are, you you you are
Womanizer, womanizer, womanizer (womanizer)"

"Sarah è da quando sei arrivata che continui a dirmelo, va bene ho capito, hai ragione adesso però possiamo parlare come due persone serie? Siamo grandi abbastanza per parlare non credi?"
Niente non mi parla, continuo a stringerle i capelli, ma dopo un po' glieli lascio andare, è inutile cosa penso di ottenere?
Di sicuro non è venuta qui per gettarsi ai miei piedi, ci sarà un motivo e se voglio saperlo devo andare fino in fondo e vedere cos'ha intenzione di fare, non posso agire diversamente, rischierei solo di farla arrabbiare ulteriormente.

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Le sue labbra sono di nuovo vicino al mio orecchio, perchè mi deve far rabbrividire così tutte le volte?
Le circondo la vita con le braccia e la stringo, voglio sentirla vicina, siamo stati lontani per troppo tempo e mi è mancata, non posso negarlo, ho bisogno di lei.

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
(You) You got me going
(You) You're oh so charming
(You) But I can't do it
(You) You womanizer"

Sono proprio un'idiota, se solo fossi stato in grado di reprimere quel maledettissimo istinto a quest'ora non sarebbe cambiato niente, avremmo continuato la nostra vita senza troppi problemi, ci saremmo sposati e avremmo cresciuto insieme i nostri figli, ma effettivamente non doveva finire così.
Appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe.
"Mi sei mancata..." Glielo dico sussurrando, accarezzandole i capelli, sono sicuro che in questo momento sta piangendo è passata dalla fase sexy-aggressiva a quella drammatica, e sinceramente è quella che preferisco perchè è il momento in cui tira fuori quello che prova e ci chiariamo, pensavo che questa volta non sarebbe arrivata mai.
Sento le sue unghie sulla pelle attraverso la camicia

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

No non ce la faccio più sono stufo di questa canzone, sono stufo di lei, sono stufo di tutto.
L'ascensore si apre e lei mi butta fuori, bloccando le porte aperte, dal soffitto si apre una botola e scende giù una scala di corda, si arrampica salutandomi

"(You) You say I'm crazy
(You) I got your crazy
(You) You're nothing but a
(You) Womanizer"

Indietreggio sempre più spaventato da questa situazione assurda e inciampo in qualcosa, fortunatamente dietro di me c'è un letto e ci cado sopra.
Un momento da dove è sbucato questo letto? Dove mi trovo?
Le porte dell'ascensore si aprono di nuovo ed esce Sarah.
Indossa una camicia da notte di seta nera, con i bordi di pizzo bianchi, e una vestaglia nera aperta.
Se non ricordo male, non dovrebbe portare niente sotto.
Si avvicina a letto e ci sale sopra in piedi, mi trovo perfettamente fra le sue gambe, potrei anche dare una sbirciatina, ma dovrei spostarmi di qualche centimetro, quindi è meglio evitare

"Maybe if we both lived in a different world (womanizer, womanizer, womanizer, womanizer)
Yeah"

le afferro le caviglie e gliele accarezzo arrivando fino al ginocchio, poi torno giù, ha la pelle abbronzata e liscia è proprio bella.
Mi guarda dall'alto con aria di sfida, inizia ad abbassarsi fino a quando non si siede sul mio petto, appoggia le ginocchia ai lati della mia testa, appoggio le mani sulle sue cosce e provo a spingerla un po' più giù.
"Dovresti scendere un po', così non concludiamo proprio un bel niente..."
Abbassa la testa e sfiora le mie labbra con le sue.
Fantastico!

"It would be all good and maybe I could be your girl
But I can't 'cause we don't, you"

Si alza, tornando alla stessa posizione di prima, a questo punto voglio sapere se ha qualcosa sotto oppure no, riprendo ad accarezzarle le gambe e gioco con il bordo della camicia da notte

"Womanizer, woman-womanizer, you're a womanizer,"

Torno alle caviglie e riprendo la mia risalita, le accarezzo delicatamente le cosce e le sorrido, quando finalmente arrivo all'interno coscia, chiude le gambe stringendo la mano rimasta ancora lì, sporge il busto verso di me, sistemandosi i capelli

"Oh womanizer, oh you're a womanizer, baby
You you you are, you you you are
Womanizer, womanizer, womanizer (womanizer)"

Mi afferra per il colletto della camicia e mi tira su, adesso siamo faccia a faccia, le prendo la cintura della vestaglia a con quella la tiro verso di me, questo gioco sta diventando sempre più caldo e io potrei esplodere da un momento all'altro.

"Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Sbottona i bottoni della camicia, e me la sfila e lo stesso fa con la cintura e pantaloni, butta tutto giù dal letto, le sfilo la vestaglia e le faccio raggiungere i miei vestiti, inizia a strusciarsi addosso, le accarezzo la schiena e, lentamente, le tiro giù una spallina della camicia da notte, questo è davvero un ottimo modo per iniziare la mattinata. Mi afferra il colletto della camicia e vedo le sue labbra muoversi vicino alle mie "Dai che ci siamo, quanto devi farti pregare ancora?" questo è il mio unico pensiero, sto fremendo come non ho mai fatto fino ad oggi, l'ho sempre desiderata, ma adesso sta diventando un'ossessione, se non si lascia spogliare entro dieci secondi ci penso, e farò tutto a modo mio!

"(You) You got me going
(You) You're oh so charming
(You) But I can't do it "

Mi butta giù dal letto e mi guarda con aria soddisfatta.
Assottiglio lo sguardo, ma a che gioco stiamo giocando?

"(You) You womanizer
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Scende giù dal letto e mi guarda, si avvicina a me con passo lento, indietreggio e vado a sbattere contro una parete, che prima non c'era. Sono in trappola splendido, si mette in ginocchio e avanza verso di me gattonando, sposto la mia attenzione sulla sua scollatura, molto provocante, almeno mi distraggo e non penso a quello che potrebbe succedere da un momento all'altro.
Si siede a cavalcioni sopra di me
"Finalmente hai capito dove ti devi mettere!"
Lo dico quasi con cattiveria, ma l'ha voluto lei, sono impaziente di farla finita, voglio tornare sul quel dannatissimo letto e farla finita una volta per tutte. Mi prende la testa e la porta vicino al suo seno
"Il Paradiso!"
Le annuso la pelle, salendo sul suo collo, inebriandomi con il suo profumo, quel stramaledetto profumo che mi manda in estasi ogni volta che lo sento.

"(You) You say I'm crazy
(You) I got your crazy
(You) You're nothing but a
(You) Womanizer
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are
Boy don't try to front
I (I) know just (just) what you are-are-are"

Le sue labbra rosse e invitanti continuano a muoversi davanti a me, ma ormai non do più peso a quello dicono, sono completamente concentrato sul suo corpo, la stendo sul pavimento e le accarezzo una gamba, mentre con l'altra mano le accarezzo il viso, finalmente si è decisa, si è data una calmata e adesso posso averla tutta per me, perchè lei è mia, mia e di nessun altro.
La gamba stesa per terra si alza lentamente e con una ginocchiata secca mi mette al tappeto. Me l'ero dimenticate le sue ginocchiati micidiali, stramazzo al suolo urlando per il dolore lancinante. Lei tranquillamente si alza e si avvicina alla finestra, la apre e si siede al bordo

"Womanizer, woman-womanizer, you're a womanizer,
Oh womanizer, oh you're a womanizer, baby "

Dopo di che il vuoto, la vedo cadere giù e io non posso far niente. Sento solo un rumore lontano, che sembra la suoneria del mio cellulare, chiudo gli occhi e le lacrime mi bagnano il viso, mentre quella musica così lontana si fa sempre più vicina ed insistente.
Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo nella mia camera d'albergo tutto sudato e solo.
"Era solo un sogno"
Sospiro e rispondo al telefono, con il fiato corto.
"Pronto?"
"Finalmente ti sei deciso a rispondere! Ho interrotto qualcosa per caso?"
"No...cosa c'è?"
"Vuole vederti..."
Allontano il telefono dall'orecchio e sgrano gli occhi.
Perchè vuole vedermi? Cosa mi vorrà dire.
Non posso affrontarla, ho troppa paura dei suoi occhi e del suo odio nei miei confronti...
Non possiamo incontrarci, finirebbe male, scaricherebbe tutta la sua rabbia contro di me, come ha fatto durante il nostro ultimo incontro e io sono stufo di prenderle solo perché lei è emotivamente disturbata
“Come scusa?”
“Oh Cristo santo, vuole vederti! Non e poi così difficile da capire…”
“E per quale motivo?”
“Chiediglielo tu, non sono mica il suo psicoanalista!”
“Ok va bene…dove e quando?”
“Non lo so…ti farò sapere”
“D’accordo…un’ultima cosa! Non le hai detto dove mi trovo vero?”
“Ti assicuro che se fosse a conoscenza del tuo nascondiglio sarebbe già venuta a riempirti di botte…adesso devo andare ti saluto!”
“Ciao…”
Che bella consolazione, quindi la sua pazzia è nota a tutti, ma che domande è ovvio la sentivano urlare come una forsennata. Chissà come sta, non ci vediamo da fine gennaio, e Kazuha, sarà cresciuta mi manca tantissimo, mi mancano tutte e due non posso farci niente.
“Sono incinta. Congratulazioni!”
Il bambino, non ho mai chiesto della gravidanza, mi faccio schifo per questo rimarrò per sempre solo.
Accendo la televisione per scacciare questi pensieri e chi vedo? La causa di tutti i miei problemi, la principessa dei miei stivali, guardo le immagini scorrermi sotto gli occhi, mentre la giornalista parla:
“Fonti certe hanno affermato che la vocalist dei Trapnest sia in dolce attesa, pare che la Principessa Cantante, sia incinta di tre mesi, ovviamente sono già partite le scommesse su chi possa essere il padre, ma per il momento non si sa ancora niente. Si presume che sia stato galeotto il viaggio in Italia della band, chi lo sa magari un giovane italiano ha fatto colpo sulla bella cantante, anche se non si esclude che il bambino possa essere proprio di uno dei tre componenti del gruppo, il più quotato, per ovvi motivi, rimane il bel bassista Takumi Ichinose, vecchia fiamma della principessina. Queste sono le domande che tormentano i milioni di fan. Come andrà a finire questa favola? Riuscirà la principessa a mettere su il suo bel castello con marito e pargolo? Da Londra è tutto a voi studio!”
Dannazione cos’è questa storia? L’ho messa incinta, perché non mi ha detto niente?
Spengo il televisore e la chiamo, dopo qualche minuto sento la sua risata
“Eddai smettila! Un momento…Pronto?”
La conosco bene quella risata, a quanto pare era impegnata in faccende intime.
“Mi puoi spiegare questa storia?”
“Heiji sei tu! Di quale storia parli?”
“Perché non mi hai detto che sei incinta?”
“Ah quella storia…non ti preoccupare…”
Intanto continua a ridere, mentre una voce, che identifico subito come quella del bassista le dice di attaccare.
“Cosa vuol dire?”
“Vuol dire che il bambino non è tuo! È di Takumi!”
Ma non è possibile tre mesi fa stava con me, è anche vero che non abbiamo mai corso nessun rischio, questo vuol dire che mentre stava con me se la faceva con quello lì. Quindi io ho mandato a puttane la mia vita per una troia del genere, certo che lassù ci dev’essere qualcuno che ce l’ha a morte con me, certi colpi bassi non succedono a chiunque.
“Ah bene, meglio così…allora ciao!”
“Senti Heiji potresti farmi un favore? Puoi evitare di chiamarmi, sai non vorrei che intercettassero le mie chiamate e pensassero che abbia un amante ne andrebbe della mia reputazione…”
“Certo cancello subito il tuo numero addio.”
Troia!
Chiudo il telefono e cancello il numero dalla rubrica, come ho potuto farmi fregare così. I miei pensieri vanno subito a Sarah, è lei quella che ha sofferto più di tutti per questa faccenda e io non ho fatto niente per evitarla, anzi ho buttato benzina sul fuoco, distruggendo tutto quello che stavamo costruendo insieme. Però bisogna dire che se la nostra storia è finita è anche un po’ colpa sua, il suo stupido orgoglio le ha impedito di fare finta di niente e di andare avanti come se non fosse successo nulla.
Non come te che invece, hai cancellato in un momento
tutto quanto.
Ed è rimasto dentro te soltanto il peggio
per uno sbaglio ed un momento in cui mi son sentito solo,
senza coraggio...
Bisogna proprio essere egoisti per fare certi ragionamenti, e io da qualche mese a questa parte lo sono diventato . Me ne frego altamente dei sentimenti delle altre persone, non m’importa più niente degli altri, penso solo a me stesso e a Lei. Lei è diventata una parte integrale di ogni mio singolo pensiero, però non lo dico a nessuno, rischierei di fare la figura del fesso, anche se penso che ormai sia troppo tardi. Non posso non pensare a Sarah, è impossibile, sarebbe come dire alla Terra di smettere di girare intorno al sole, assurdo, e poi non voglio smettere, perché lei è e sarà per sempre l’unico amore della mia vita, nonostante tutti i suoi, insopportabili, difetti.

Sbagliare è umano,
ma per te uno sbaglio è tutto.
Sono solo un malandrino ed un violento,
per una volta provo ad ascoltare
il cuore e non l'orgoglio

Quei difetti, che stavo imparando ad amare.
Quei difetti, che mi hanno fatto innamorare di Lei.
Quei maledettissimi difetti, che hanno fatto finire tutto.
La odio e la amo allo stesso tempo, ma ormai è tutto inutile, non c’è più niente da fare.
Riprendo il cellulare e cerco il numero di Chris

Dico ci riesco, poi mi perdo e ci ricasco
nei momenti di sconforto, quando intorno a me è
tutto buio come,
come la notte,
come le botte,
come le ferite abbandonate e mai curate,
ancora aperte.

Ho conosciuto parecchie ragazze da quando sono qui, ma Chris è l’unica che continuo a chiamare, con le altre finisce tutto la mattina successiva, chissà perché poi, forse perché mi capitano tutte more, o con gli occhi verdi, per questo non voglio più averci a che fare. Le incontro al bar, offro qualcosa e poi, come per magia si finisce in camera, e dopo è come se non ci fossimo mai visti.
Con Chris è diverso.
Lei è l’unica che non mi ricorda Sarah.


In questo periodo l’unica cosa che mi fa stare davvero bene è andare al parco con Kazuha, ormai si è rassegnata all’idea che il padre non vive più a casa con noi perché è impegnato con il suo lavoro, ma non so quanto ancora potrà reggere questa palla.
Camminiamo mano nella mano e ci avviamo all’ingresso del parco, quando una figura a me nota si avvicina.
“Sarah…”
Indietreggio di qualche passo, stringendo la mano della bambina, come mai è qui, non ci posso credere, dev’essere per forza un incubo.
“Bryan…che cosa ci fai qui?”
“Bellezza tutte le cose hanno un inizio e una fine. Non lo sapevi?”
“Bene…ti trovo in forma adesso ti devo salutare!”
“Non così in fretta!”
Mi afferra un braccio bloccandomi, devo, per forza, voltarmi verso di lui, s’inginocchia all’altezza di Kazuha e le sorride.
“Ma che bella bambina!”
“Mamma chi è il signore?”
Bryan mi fissa con un’aria stupita, e Kazuha ne approfitta per nascondersi dietro le mie gambe.
“Tua figlia?”
Annuisco, stringendo la borsa, se osa avvicinarsi di un altro passo giuro che mi metto ad urlare.
“E posso notare con piacere che ne sta arrivando un altro! Beh ti sei data da fare in questi ultimi anni. Eh brava Smith! Chi l’avrebbe mai detto…”
“Le persone cambiano…”
E non c’è niente di più vero.
“Mamma chi è?”
“Sono un amico della tua mamma…prima lavoravamo insieme solo che poi ci siamo dovuti dividere!”
“Mamma giochi!”
“Si vai giocare…io ti guardo. Attenta a non farti male!”
Parte come un razzo verso lo scivolo e io, molto lentamente, mi avvio verso una panchina, seguita da Bryan. Certe cose possono succedere solo a me, com’è possibile che un assassino del suo calibro sia libero di girare indisturbato per la città?
È assurdo.
“Allora ho saputo che quel detective, che si diverte a giocare all’agente dell’FBI è ancora vivo. Come mai?”
“Mi aveva scoperta…”
“E tu ovviamente ne hai approfittato per tirarlo dalla tua parte, farti mettere incinta e avere così un futuro assicurato. Non sei cambiata affatto, tu sei fatta così, sei subdola riesci a portare qualsiasi cosa a tuo vantaggio, vinci sempre anche quando meriteresti di perdere. È per questo che sono sempre stato innamorato di te!”
Lo guardo sconcertata.
Ma quando mai?
Tra me e lui c’è sempre stato solo sesso e niente di più non può venirsene fuori con una palla del genere.
“Tu non sei mai stato innamorato di me!”
Dopo questa mia affermazione scoppia a ridere e una sua mano si posa sulle mie gambe, stringendo con forza una coscia
“Di te no. Ma delle tue gambe si!”
“Sei un porco!”
Tolgo riluttante quella mano.
Nessuno ha il diritto di toccarmi, tanto meno lui.
“E dov’è il padre?”
“Ci siamo separati…”
“L’hai tradito?”
“Ti sembrerà strano ma è successo il contrario…”
Ed ecco che scoppia a ridere, di nuovo.
Io non ci trovo proprio niente di divertente, ci ho messo mesi per riprendermi e ancora non mi è passata del tutto e questo qui cosa fa?
Si mette a ridere, non gliel’ha mai insegnato nessuno che non si ride delle disgrazie altrui?
È proprio un cafone.
Certo che le persone fuori dal letto sono completamente diverse da come te le immagini.
Forse avrei fatto meglio a mantenere questo tipo di rapporto, niente sentimenti , solo buon sesso e poi amici come prima.
I sentimenti ti portano alla distruzione, piano piano prendono il sopravento e distruggono ogni singola cellula del tuo corpo, riducendoti ad uno scheletro schiavo dell’amore.
Bella merda!
“E così sei sola.”
“Già”
Non lo guardo in faccia anche se lui è completamente girato verso di me, non mi va, potrò sembrare maleducata ma non m’importa, con certe persone è meglio evitare qualsiasi tipo di contatto.
“Hai sempre i tuoi bambini…anche se come madre non ti vedo. Tu sei più una tipa da una botta e via!”
“Mi stai irritando…attento a come parli!”
“Ma come siamo suscettibili questa mattina! Ho detto solo la verità per me tu non sei adatta alle storie di lunga data…tu devi tornare a vivere la tua vecchia vita…”
Si avvicina al mio orecchio e io faccio finta di niente, cercando con lo sguardo Kazuha, per colpa sua l’ho persa di vista e adesso non so dove si è nascosta.
“…torna con me a Washington, riformiamo l’organizzazione e facciamo fuori insieme quel traditore…”
Devo ammettere che non mi dispiacerebbe tornare a Washington, potrei ricominciare tutto da capo. Ma se pensa di poter avere qualche esclusiva su di me si sbaglia di grosso e tornare nell’organizzazione è fuori discussione, quello ormai è un capitolo chiuso della mia vita.
L’organizzazione è morta e la vecchia Sarah è morta con lei.
Fare fuori Hattori.
Non sarebbe una cattiva idea, visto che l’ultima volta non ce l’ho fatta, potrebbe essere la vendetta migliore, o forse no, priverei i miei figli del padre.
Infondo però cosa se ne fanno di un padre che non c’è mai?
Non telefona e non si fa vedere.
Non gliene frega niente della sua famiglia.
Un momento noi non siamo più la sua famiglia, è ovvio che non gliene importi più nulla.
Glielo dirò quando ci incontreremo, sarà il nostro ultimo incontro.
“Ci stai pensando vero? So di averti fatto una proposta allettante, non puoi rifiutarla e poi a William farebbe piacere rivederti…”
William, quel grandissimo infame che mi ha rovinata, lo sapevo che non ero adatta per la missione, avrebbe dovuto pensarci qualcun altro, a quest’ora non avrei mai conosciuto Hattori, e avrei potuto vivere tranquillamente la mia vita, senza tutti questi pensieri.
“Io non ci tengo affatto a vederlo! È colpa sua se mi trovo in questa situazione. La missione non era adatta per me e lo sai bene!”
“Certo che lo so. Voleva solo metterti alla prova e tu hai fallito. Però è disposto a metterci una pietra sopra e a darti una seconda possibilità!”
“Io non me ne faccio niente delle sue seconde possibilità! Non ho nessuna intenzione di tornare nell’organizzazione, la mia vita è qui…”
Nel frattempo vedo arrivare Kazuha correndo, sicuramente mi chiederà di comprarle qualcosa.
Arriva tutta trafelata, lo sa che non può correre così, altrimenti rischi di avere una crisi.
Si appoggia con le mani sulle mie gambe e respira profondamente prima di parlare:
“Mamma….gelato!!!”
Lo sapevo.
“Tesoro quando torniamo a casa ceniamo, non voglio che ti rovini l’appetito!”
“Mammaaaa voglio il gelato, voglio il gelato, voglio il gelato, voglio il gelato, voglio il gelatooooo!”
Sbatte i piedi per terra e mi tira i pugni sulle gambe, ci manca solo che inizi a rotolarsi per terra, come fa quando siamo in un negozio, e siamo apposto.
“Dai Sarah penso che una coppetta di gelato non le rovini l’appetito!”
“Stai forse scavalcando la mia autorità di madre?”
“No ti sto solo dicendo che un po’ di gelato non la farà arrivare affamata a cena e soprattutto non le farà perdere la voce!”
Ma come si permette?
Sono io sua madre lui non è nessuno, non può dire cos’è giusto o cos’è sbagliato per mia figlia!
“Uff fa come ti pare!”
Lo vedo alzarsi dalla panchina e prendere Kazuha come se fosse un pacco, e si avvia verso la gelateria, mentre lei continua, tranquillamente, ad urlare, mi alzo anch’io e quando li raggiungo trovo Kazuha calma, completamente spiaccicata alla vetrina dei gelati, le manca solo la bava alla bocca, anzi, forse ha anche quella.
“Allora cosa vuoi?”
“Fragola e cioccolato”
Bryan da’ la coppetta a Kazuha e io vado alla cassa, ma mi blocca subito, pagando lui.
Fuori dalla gelateria prende la bambina e se la mette sulle spalle, lei inizia a ridere, mangiando il gelato.
“Non ti sporcare mi raccomando…”
Oddio come sto diventando apprensiva, devo darmi una calmata, non posso stressarla in questo modo.
La vedo ridere e il cuore mi si riempie di gioia, era da tanto che non la vedevo così, lei ha bisogno di una figura paterna al suo fianco, peccato che il padre sia in un imbecille che pensa con l’uccello invece di utilizzare il cervello.
Quando torniamo alla panchina Bryan la mette giù e lei continua a ridere.
“Certo che ti assomiglia in una maniera impressionante! Adesso so come sei quando ridi, da quando ti conosco non ti ho mai vista ridere…”
Alzo un sopracciglio e metto le mani sui fianchi
“Guarda che io ridevo e rido tutt’ora!”
“Non mi riferisco ai sorrisini o alle risatine da pornodiva!”
Gli tiro uno scappellotto e Kazuha scoppia a ridere
“Non dire queste parole davanti a Kazuha!”
“Guarda che me le ricordo bene! Certi suoni non si possono dimenticare!”
Che faccia tosta!
“Mamma il signore può cenare con noi?”
Mi volto verso Kazuha che ha le mani e il viso sporchi di gelato
“Tesoro non si fanno gli inviti all’ultimo momento. Sicuramente avrà altro da fare, sarà per la prossima volta”
Spero vivamente che non ci sia una prossima volta, ma questo non lo dico a Kazuha per non farla rimanere male.
“Sinceramente non ho niente da fare! Mi farebbe piacere cenare con voi!”
Certo accettiamo gli inviti di una bambina, mi sembra ovvio!
Non mi resta che accettare la sconfitta e andare a casa a preparare qualcosa da mangiare.
Appena entriamo in casa Kazuha sparisce e Bryan fischia guardandosi intorno
“Bella casa!”
“Sta zitto, non dovevi nemmeno entrarci qui dentro!”
“Ma io ho solo accettato l’invito che mi è stato fatto!”
“Da una bambina…”
“Mi sta simpatica è una tipetta forte!”
“Idiota…”
Vado in cucina e inizio ad aprire tutte le antine e il frigorifero, cercando l’ispirazione per la cena
“Vuoi una mano?”
“No grazie…”
Dopo aver finito di mangiare mi sento più tranquilla, ci sediamo tutti e tre sul divano e Kazuha inizia uno dei suoi soliti discorsi senza capo né coda che iniziano con: “Oggi sono andata al parco” e finiscono con “il mio colore preferito è il rosa”, ormai non l’ascolto nemmeno, sono troppo occupata ad osservare Bryan che l’ascolta interessato fino a quando una parte del discorso di Kazuha non attira la mia attenzione
“…la mia mamma e il mio papà si chiudono nella loro cameretta e fanno rumori strani, sai si fanno le cocc..”
La blocco anche se ormai è troppo tardi, da dove l’è uscito fuori questo discorso?
Le copro la bocca con una mano tutta rossa in viso
“Kazuha ma cosa dici?”
Bryan ci guarda divertito, è stato estremamente imbarazzante.
Kazuha non può dire certe cose alla prima persona che incontra, anzi non lo può dire proprio a nessuno.
Poco dopo crolla tra le mie braccia, cosi la prendo in braccio e la porto in camera.
Quando esco trovo Bryan appoggiato allo stipite della porta, mi si blocca il cuore in gola
“C-che ci fai qui?”
“Non tornavi più, così sono venuto a vedere se era tutto apposto…”
“L’ho dovuta cambiare, facendo attenzione a non svegliarla. Sai non è un’impresa facile!”
Si avvicina e mi accarezza una guancia, non mi tiro indietro, abbasso solamente lo sguardo.
“Lo so…come ti senti?”
“Come vuoi che stia? Sto male, non è facile fare questa vita…”
“Mi dispiace…”
Succede tutto in un attimo, si stacca dalla porta e mi avvolge in un abbraccio. Ha ancora lo stesso profumo, appoggio la testa sul suo petto e scoppio a piangere in un pianto liberatorio, mi accarezza i capelli, stringendomi a se, mi allontana di pochi millimetri per poi colmare quella distanza con un bacio.
Non mi accorgo nemmeno che i miei piedi si muovono verso la mia stanza, spinta dal suo corpo, l’ultima cosa che sento è il tonfo del materasso sotto di me.
Chissà perché poi sto facendo questo, e poi proprio con lui, forse perchè ne ho bisogno, per questo non oppongo resistenza, solo ora mi rendo conto di essere quasi nuda, caspita che mano lesta non me ne sono nemmeno accorta, sussulto quando mi sfiora la pancia
“Si è mosso!”
Mi metto a sedere sul letto toccandomi la pancia, sentendo i suoi movimenti appoggiando una mano sulla pancia, gli prendo la mano e la metto vicino alla mia
“Senti!”
Erano giorni che aspettavo questo momento, sorrido commossa, dimenticando completamente quello che stavamo facendo.
“È una bella sensazione!”
Gli sorrido, annuendo e lui sposta la mano dalla pancia al mio viso, si avvicina e mi bacia, spingendomi sul materasso sotto di lui.
“Penso che per oggi è meglio finire qui, non mi sembra il caso, ti lascio con il tuo bambino…”
“Resta…”
Mi esce così, spontaneamente, non ho avuto nemmeno il tempo di pensare, lui mi guarda e mi lascia un bacio sulla fronte.
“Come vuoi…”
Si stende accanto a me e mi prende fra le sue braccia, appoggio la schiena sul suo petto e mi addormento.
Quanto mi mancava dormire abbracciata a qualcuno.
Mi sento protetta, come non mi succedeva da tanto, troppo tempo.
In questo momento non m’importa chi ho accanto, voglio solo sentire la presenza di qualcuno vicino a me, non ce la faccio più a vivere questa vita così, non posso fare tutto io, ho bisogno di una persona che mi sostenga.
Al mio risveglio sono da sola.
Mi infilo una maglia di dieci taglie più grandi di me e trovo la camicia di Bryan appoggiata sulla sedia, questo vuol dire che è ancora qui, raccolgo i capelli e scendo in cucina e quello che vedi mi lascia senza parole, è appoggiato al davanzale con una tazza di caffè in mano, con indosso solo i boxer.
“Buongiorno! Ho fatto il caffè ne vuoi un po’?”
“No grazie mi faccio un the, il caffè mi da fastidio…”
“Siediti faccio io.”
Mi siedo allibita guardandolo frugare dappertutto, fino a quando non trova il the, mette a bollire l’acqua e inizia a fissarmi, appoggio la testa sul palmo della mano e sorrido. Non siamo mai stati così in sintonia e sottolineo mai nemmeno a letto, mi rasserena stargli vicino.
“Perché mi guardi?”
“Lo sai che di notte scalci?”
“Se la vuoi mettere su questo piano tu russi!”
Si avvicina e appoggia una mano sul tavolo e l’altra sullo schienale della sedia
“Non abbiamo mai dormito insieme…”
“No…”
“È stato piacevole…e poi quando dormi sei bella!”
Ma cosa mi sta succedendo?
Mi sciolgo per un complimento mieloso? Pazzesco…e poi è Bryan lui non è tipo da complimenti del genere, chissà forse il carcere l’ha cambiato. Mentre mi riempio la testa di mille pensieri le labbra le Bryan sono sulle mie, che cercando di farsi spazio, chissà poi quale forza superiore spinge le mie mani fra i suoi capelli, mi sembra tutto così normale.
“Il the…”
Sussurro sulle sue labbra senza lasciarle andare, è lui ad allontanarsi per primo, spegne l’acqua e ne versa il contenuto in una tazza, la posa sul tavolo e io gioco con la bustina del the senza staccargli gli occhi di dosso.
“Perché mi fissi?”
“Stavo pensando che hai un bel culo…sei andato in palestra vero? Prima non eri così ben definito!”
“Non ti piacevo?”
“Si però…non eri così…”
Poco dopo arriva Kazuha e le preparo il latte, quando è a metà della sua colazione si accorge della presenza di Bryan
“C’è il signore simpatico, è nudo!”
Lo indica ridendo. Che occhio, si vede che è mia figlia, si accorge subito quando c’è qualcosa di interessante!
“Mamma perché è qui?”
Sai è qui perché la mamma stava per andarci a letto, però alla fine non è successo più niente e allora è rimasto a dormire con me…
È andata così, ma non posso dirglielo, e poi anche se lo farei non capirebbe.
“Ho perso l’ultimo treno e allora sono rimasto qui. Ti dispiace piccolina?”
“No sei simpatico! Sei come il mio papà!”
Ecco questa poteva anche evitarla, non esistono due persone più diverse di loro due, però lei che ne sa, basta che qualcuno la faccia ridere e giocare, e allora sono tutti uguali, è ovvio che sembrano uguali, infondo ha solo tre anni, non si può pretendere tanto da una bambina, lei agisce e parla ingenuamente, non è colpa sua, è normale per la sua età.
“E il tuo papà dov’è?”
Sbatto la tazza sul tavolo e lo fulmino con lo sguardo
“Vai in camera tua e prendi i vestiti per oggi…”
“Ma…”
“Ho detto va in camera tua!”
Esce dalla cucina con la testa bassa, mi alzo e mi avvicino a lui puntandogli il dito
“Tu non devi parlare di lui. Chiaro? Non posso tutte le volte dirle che suo padre è in giro per lavoro, lo capisci? Dimmi cosa non ti è chiaro, così te lo rispiego!”
“Non ho capito perché non me ne sono accorto prima…”
Appoggio il dito sul suo petto, con un’espressione indecifrabile, come il suo discorso.
“Ma cosa stai dicendo?”
“Se mi fossi accorto prima di quanto tu sia fantastica, avresti avuto molte sofferenze in meno”
“Bryan smettila…”
“Dico sul serio…mi è bastato un pomeriggio per capire quanto sono stato stupido. Prima ti usavo solo per soddisfarmi, mi piacevi ma solo a letto. Però ieri ho capito che sei veramente speciale…non sai quanto mi avrebbe reso felice avere una bambina splendida come Kazuha, così vivace, così bella…”
“Finiscila….”

ma si sveglierà
il tuo cuore in un giorno
d’estate rovente in cui sole sarà
e cambierai
la tristezza dei pianti in
sorrisi lucenti tu sorriderai …

“No! Sarah credo di essermi innamorato veramente di te!”
Ecco il coupe de théâtre della giornata.
In quanti ancora scopriranno di essere follemente innamorati di me?
Quante volte dovrò sentirmi dire che non sono come le altre, che il loro amore è vero e che non soffrirò mai?
Queste frasi trite e ritrite stanno iniziando a stancarmi e poi sono sempre le stesse, potrebbero avere un po’ più di fantasia.
“Ma per favore. E tu ti aspetti che io ti creda? Ti prego se stai cercando una scopata facile dimmelo, sono talmente repressa che ti direi di si, senza nemmeno pensarci, però ti prego evita la parte che riguarda ‘l’innamoramento’ perché la trovo semplicemente ridicola!”
Afferra il mio polso e mi avvicina a sé, se non ci fosse la pancia saremmo corpo a corpo, il suo respiro caldo sulla pelle, il profumo che annebbia prepotentemente tutti i sensi, sono in sua balia, non posso farci niente, è questo l’effetto che mi fa.
“Se cercassi veramente una scopata facile ne avrei approfittato ieri sera e oggi non sarei qui, non pensi? E invece no, quando ho visto i tuoi occhi brillare, ho capito che sarebbe stato subdolo, avrei solo approfittato di te e io non voglio questo. ti voglio, non mi vergono di ammetterlo, però non mi permetterei mai di trattarti come una pezza da quattro soldi…”
“Andiamo prima non la pensavi così, non ti facevi tanti problemi. Cos’è cambiato?”
“Tu sei cambiata. Sei diventata una donna, che ha provato il dolore sulla tua pelle, te lo si legge in faccia, puoi sorridere ma i tuoi occhi non possono nascondere quello che provi…”
I miei occhi.
Sono come un libro aperto, me lo diceva sempre Heiji.
Dannazione, non potrebbero impicciarsi degli affari loro, invece di spifferare i miei ai quattro venti.
“Vuoi provare?”
“Cosa?”
“Lascia perdere…”

e arriverà
il sapore del bacio più dolce
e un abbraccio ti scalderà
arriverà
una frase e una luna di quelle
che poi ti sorprenderà
Posa una mano sulla mia schiena e l’altra sulla testa, avvicinandomi a lui
“Prova ad avere fiducia in me…”
Appoggia la sua fronte sulla mia e poi mi bacia, dolcemente, accarezzandomi i capelli, mi scioglie la coda e gioca con i miei capelli, mentre io rimango lì, ferma immobile, con gli occhi sbarrati.
Le sue labbra giocano con le mie e alla fine mi lascio andare all’ennesima delusione, non posso sperare che sia diverso, però posso sempre illudermi.

Sono passate tre settimane da quando ho saputo che Sarah desiderava vedermi, e finalmente il fatidico giorno è arrivato.
L’appuntamento è nel mio albergo ha preso una camera, vuole fare le cose in grande, finalmente si è decisa a perdonarmi, ce ne ha messo di tempo.
Fortunatamente, sono riuscito a corrompere il proprietario dell’albergo e mi sono fatto dare una copia della chiave della stanza, così al suo arrivo sarò già li, la coglierò di sorpresa.
All’orario prestabilito, sento la porta aprirsi, e io mi presento davanti a lei con addosso solo un asciugamano stretto in vita.
“Avevo detto sedici e trenta…”
Caspita devo ammettere che è bellissima, i capelli lunghi, leggermente ondulati, le cadono morbidi sulle spalle, mentre gli occhiali da sole le bloccano la frangetta, anche se qualche ciuffo è scappato incorniciandole il viso. Abbasso lo sguardo e mi imbatto in un vestitino rosso, con la parte inferiore in pizzo, e dei sandali neri, stranamente raso terra. E poi eccola lì la pancia, dove c’è custodita la mia bambina, non ho resistito e mi sono fatto dire il sesso ero troppo curioso.
“Lo so, ma visto che sono arrivato un po’ prima o pensato di farmi una doccia…”
“Vedo…”
“Sai volevo rievocare i vecchi tempi…ricordi?”
“Sinceramente no!”
“Ma come il nostro primo incontro! Sei venuta ad aprire la porta bagnata fradicia coperta solo da un asciugamano…”
“Ah si adesso ricordo! In quell’occasione stavi già cercando un modo per portarmi a letto, perché è stato questo il tuo scopo fin dall’inizio…”
“Si sto bene anch’io grazie, è un piacere vederti! Sai ti dona la gravidanza!”
“Va a cagare!”
Si fa spazio spingendomi e va dall’altra parte della stanza, la raggiungo sedendomi sul letto.
Per essere una che non fa sesso da più di sette mesi è in forma smagliante, non me lo sarei mai aspettato.
“E comunque i miei scopi erano migliori dei tuoi, visto che tu volevi farmi fuori!”
“Lo so, e non puoi nemmeno immaginare quanto mi dispiaccia non aver portato a termine l’incarico che mi era stato assegnato!”
Bene, non è venuta qui per fare pace.
“Ricominci con questa storia? Pensavo che volessi incontrarmi per chiedermi scusa!”
“Come scusa?”
Si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e fece segno di non aver capito bene.
“Hai cercato di uccidermi ben due volte! Non è normale, lo capisci questo?”
“No la parte prima…io dovrei chiederti scusa? IO!”
Si sta alterando non è buon segno, se parte così finirà sicuramente male, e se andrà avanti potremo arrivare a tre, o magari centra l’obbiettivo e mi fa fuori definitivamente.
La vedo frugare nella borsa e subito dopo me la ritrovo con una pistola dotata di mirino, ha pensato a tutto.
Bene forse è meglio se inizio a pregare.
Avanza verso di me puntandomi l’arma e io indietreggio
“Mi hai tradita, umiliata, mi hai fatto sentire come se fossi l’ultima donna sulla faccia della terra, inutile, triste, delusa, non amata e per di più INCINTA PER LA SECONDA VOLTA, mi hai lasciata sola con due bambini da crescere, mentre tu eri chissà dove a goderti la bella vita!”
Parte il primo colpo e centra in pieno il muro vicino a me.
“La tua mira fa schifo come quello che cucini!”
Inizia a sparare alla cieca, devo stare attento prima che qualche proiettile mi becchi, quando li ha finiti crolla per terra, il viso rigato dalle lacrime, mi avvicino e le sfilo l’arma dalle mani, le alzo il viso e lei mi tira un pugno.
Incassiamo anche questo, ormai ci ho fatto l’abitudine.
“Dai distruggimi! Sei venuta qui per riempirmi di botte? E allora fallo!”
I colpi arrivano diretti, senza fare troppi complimenti, e io li prendo tutti ormai mi sono arreso, non posso farci niente.
“Sei uno stronzo, lurido, schifoso, sei un animale, mi fai schifo, ti odio, le persone come te non dovrebbero nemmeno esistere e io come una stupida ti ho creduto, e per questo ti odio ancora di più!”
Colpo parola, colpo parola, è come una danza, una successione continua e ripetuta e quando finisce, ricomincia da capo.
Improvvisamente si blocca, si asciuga le lacrime agli occhi e mi butta sul letto, si siede sopra di me e mi bacia, mentre cerca di togliersi il vestito poi improvvisamente sento come una puntura al collo e tutto e si fa nero.
È questo quello che ti meriti?
In fondo un labbro rotto e qualche livido non potranno mai competere con le ferite che porto io nel cuore, quelle non si potranno mai rimarginare, rimarranno così per sempre.
Ripongo la siringa nella borsa e lo osservo.
Come può essere successo tutto questo?
Perché siamo arrivati a questo punto di rottura? Ormai non si può più tornare indietro, le nostre strade si sono divise definitivamente.
Mi siedo alla scrivania e gli scrivo una lettera:

È inutile iniziare questa lettera scrivendoti caro Heiji, perché non te lo meriti
Queste sono le ultime parole che leggerai riguardanti questo argomento.
Io non so cosa ti abbia spinto a tradirmi, e davvero non lo voglio più sapere, prima mi ossessionava l’idea, ma adesso non mi importa, ormai l’hai fatto e se è successo un motivo ci sarà.
Penso che la cosa migliore da fare sia dividerci definitivamente, ovviamente potrai venire a trovare i bambini tutte le volte che vorrai, non posso vietartelo perché sono anche figli tuoi, quindi mi sembra normale, che un padre passi del tempo con i propri figli. Però ti chiedo solo una cosa, non provare a farmi cambiare idea perché è inutile, ormai ho preso la mia decisione e sono sicura che se tu fossi stato al mio posto avresti fatto lo stesso.
Non ti dirò che un giorno potremo diventare amici, perché non accadrà mai, non posso essere amica dell’unica persona che io abbia mai amato in vita mia e ti assicuro che non riuscirò più ad amare nessun altro come ho amato te, adesso però non ti montare la testa per queste parole, perché non significano nulla.
Sei liberissimo di continuare la tua vita come hai fatto fino ad oggi.
Sai Heiji, abbiamo sbagliato tutto noi due, io sbagliato ad innamorarmi di te e tu hai sbagliato ad alimentare i miei sentimenti nei tuoi confronti, chissà se tu eri veramente innamorato di me, a questo punto non ne sono più tanto certa.
È stato bello conoscerti anche se il finale non è stato uno dei migliori.
Spero che tu possa capire la mia scelta, non è stato facile arrivare a questa conclusione, però ti assicuro che è la migliore per entrambi…

Kazuha Toyama

La piego la lascio sulla scrivania, adesso ho un’ultima cosa da fare.
Prendo la borsa e tiro fuori un paio di manette e lo ammanetto alla spalliera del letto, gli tolgo l’asciugamano e gli metto la chiave sulla coscia, dopo di che lo copro con un cuscino.
Prendo tutte le mie cose e mi avvio verso l’uscita.
Prima di uscire lo guardo per un’ultima volta
“Addio Heiji Hattori…e sappi che nonostante tutto quello che mi hai fatto continuerò ad amarti…”
Esco dalla stanza e chiudo la porta alle mie spalle, in lontananza, vedo una cameriera dai capelli biondi, assomiglia alla ragazza del bar, così mi avvicino e le consegno la chiave della stanza
“Può riordinarla, non mi serve più!”
Esco dall’albergo con il cuore ancora più pesante di prima.
Forse un giorno mi pentirò, ma ricordando tutto quello che è successo, capirò che è stata la cosa giusta, ho solo bisogno di un po’ di tempo…

Mi dispiace devo andare via
Questa volta l'ho promesso a me
Perché ho voglia di un amore vero
Senza te

 
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view post Posted on 28/1/2012, 14:48     +1   -1
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Black Lady

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Sarah cavolooooooooo...ma non puoi dividermeli così... Uffaaaaaaaa...Forse io sono esageratamente ottimista, e molto abituata alle favole...però porca la miseria non puoi fare la seconda parte e farla finire ancora peggio della prima...se si amano a vicenda...
Uff...sta di fatto che sei un genio...non riesco mai a scollarmi dalla lettura quando leggo le tue fan fic...Ti prego dimmi che ci sarà una terza parte...
 
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Sarah Smith
view post Posted on 28/1/2012, 15:24     +1   -1




Grazie mille per i complimenti! Quando ho scritto questa storia ero un po' depressa, quindi è venuta fuori così.
Questa è a parte, quindi si sono lasciati così, ma nelle altre sono più uniti che mai. Scusa, ma davvero vedo depressione ovunque, comunque mi sto impegnando a scrivere storie con un lieto fine!!
 
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view post Posted on 28/1/2012, 16:29     +1   -1
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Oki mi fido...^^ Sai ora sto provando a scrivere una hot-shot anche io...ma considerato che ho iniziato ieri e che sono nel pieno degli esami penso che la posterò tra un bel po'...La mia però non riguarderà Kazuha e Heiji ^^... Spero che quando sarà la verrai a leggere XD
 
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Sarah Smith
view post Posted on 28/1/2012, 17:51     +1   -1




La leggerò con piacere!! ^^
 
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darkcorvina86
view post Posted on 16/2/2012, 20:53     +1   -1




La tua fanfiction mi è piaciuta un sacco! Sembra uno di quei film in cui l' amore è in primo piano!
Una curiosità... la foto del tuo avatar rappresenta Sarah Smith?

 
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Sarah Smith
view post Posted on 23/2/2012, 17:34     +1   -1




Grazie mille!! Mi fa piacere, che ti sia piaciuta.
No il personaggio dell'avatar rappresenta Reira Serizawa di Nana.
 
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view post Posted on 16/3/2012, 11:09     +1   -1
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Sarah ho postato la fan fic *-*
 
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Sarah Smith
view post Posted on 16/3/2012, 21:25     +1   -1




Ho visto, adesso vado subito a leggere e commentare!! :)
 
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12 replies since 1/1/2012, 22:43   950 views
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