Missione di interferimento 12B "Orme nella neve", Per Angy, .Melo e Karen91

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view post Posted on 25/10/2016, 14:27     +1   -1
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« Yotsuki Ryu è nel Paese del Gelo. »



Le parole proferite dal torreggiante ANBU piombano come macigni nel tepore dello studio, abbattendo la temperatura allo stesso livello di quella promessa.
Il rotolo poggiato sulla scrivania è così assurdamente inerte.
Come ci si sente ad avere a portata di mano il primo tassello del mosaico, Uchiha Akane?



off // mi sono spremuta, eh?
Scherzi a parte, è una trama difficile da comporre: iniziate i primi giri organizzando la spedizione dallo studio; non avete bisogno di me chiaramente, ma coordiniamoci -conto di avere in mano i dettagli per quando avrete terminato i lavori preliminari. Fatemi sapere // on
 
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view post Posted on 26/10/2016, 23:50     +1   -1
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♫ Peace ♫

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GdrOff// Continua da Studio dell'Hokage e prima ancora da Contatto //GdrOn

    Legenda

      Akane Uchiha
      Hachi Yamanaka NPC
      Shinichi Kobayashi NPC
      Hitomaru Nara NPC

*Stretta nella sua mantella scura, una figura aggraziata avanzò silenziosa nella notte più profonda di Konohagakure no sato, solo spettri inesistenti poterono giurare di averla vista saltare da un ramo all'altro fino a scivolare nell'ombra di vicoli ch'ella conosceva come le sue stesse tasche. Montò sui tetti e terminando quella danza infine raggiunse la sua meta dove l'unica luce che riuscì a immortalare il suo volto, maschera di tensione e determinazione, fu quella di un lampione appena fuori dalla struttura ospedaliera. Giunta nel cortile potè spogliarsi del suo travestimento e una volta dentro, intento tra una diagnosi e un bisturi, fece presto a incrociare lo sguardo con un uomo che aspettava già da tempo quella sua chiamata. Un istante di quel contatto visivo basto a far comprendere l'urgenza e solo pochi sussurri telepatici segnarono l'inizio della fine.*

(Non la prenderanno bene, Shin su tutti)

(Sarà una lunga notte..)


*Restando nella sua maschera composta il Primario raccolse mentalmente le forze e prima di raggiungere l'Hokage lasciò ad una collega infermiera le indicazioni necessarie per il giro notturno. Hachi era l'unico a sapere la verità su Namida [X] e ora toccava al resto della cerchia, nel Consiglio infatti non avrebbero mai permesso che il Sandaime partisse da sola per cacciare Hyou di Akatsuki e poi, in un modo o nell'altro - magari al suo non-ritorno - avrebbero comunque scoperto dei due nukenin Hyuga alleati. Seguì perciò un passaparola e nel giro di altri dieci minuti la sala del Consiglio fu piena, potete solo immaginare lo scompiglio a quella tavola quanto tutti i massimi rappresentanti del villaggio seppero delle menzogne di lei con annessi aggiornamenti sul nemico numero uno del mondo ninja. Dal canto suo Akane aveva immaginato tante e troppe volte quel momento - era preparata - avrebbero potuto rivolgerle i peggiori insulti e perfino spogliarla del titolo di kage se ritenevano, non le importava: il suo unico chiodo fisso era agire e farlo adesso che avevano una vera pista da seguire.*

(Non so se gioire o meno del loro stupore, voglio dire, capisco lo sdegno.. ma se non nutrivano alcun sospetto significa che è facile ingannarli.. non esattamente un vanto per Konoha.)

*Oppure erano stati solo molto bravi a non far trapelare la verità e di questi sforzi Fuyuki e Chiaki ne sapevano anche più di lei.
Le accuse più ovvie che le vomitarono addosso furono in merito alle vite dei suoi stessi shinobi messe in pericolo nel cercare qualcuno che non doveva essere cercato e quando seppero anche della morte di Takayoshi l'anziana Sachiyo fu sul punto di infartare. La vetusta non era mai stata esattamente una fan degli intrighi ma non ci volle molto a calmarla e convincere poi ogni membro ad ascoltare. Mai si scusò l'Uchiha, aveva avuto le sue buoni ragioni per nascondere la verità sul doppiogioco dei due Hyuga, non aveva nulla da farsi perdonare da loro e se dapprima si era mostrata docile nella confessione, adesso che i toni si erano fatti aspri e troppo acuti nel riempire il silenzio notturno, Akane divenne un tutt'uno con l'acciaio delle sue lame; ricacciata ogni insinuazione e sciolti gli interrogativi i suoi occhi divennero fuoco liquido e presto arrivò al dunque.*


"Se riterrete sarà la mia ultima battaglia con queste vesti, forse a prescindere da tutto sarà l'ultima in assoluto ma niente e nessuno mi impedirà di combatterla e di farlo al fianco di Fuyuki e Chiaki. Per il bene del villaggio hanno sacrificato più di tutti noi messi insieme. In più conoscono Hyou meglio di noi, conoscono la strada per l'eremo delle Salamandre e p-"

"Non abbiamo prove di quel che dicono, non può chiederci di fidarci di loro così, da un giorno all'altro."

"Infatti non lo sto chiedendo."

*Zittito anche Shinichi, capo anbu nonchè suo amico d'infanzia, l'unico a sembrare divertito dalla totalità della situazione parve Keiichi che come spesso accadeva durante quelle riunioni si limitava ad ascoltare e fare espressioni dalla difficile interpretazione.
Alla sua destra invece il capo medico era l'unico a sostenerla e per quanto negli ultimi mesi gli avesse sempre dato contro per alcune divergenze di opinioni, in quel momento gli fu profondamente grata per l'appoggio e infondo era l'unico che capiva quanto odiasse imporsi. Costretta a continuare su quella linea la riunione continuò fino alle prime luci e se da una parte Akane sarebbe stata anche d'accordo nell'invitare i due latitanti in quella stanza gli altri non ne vollero sapere, troppi rischi dissero, con gli anni secondo loro i due potevano essere diventati doppiogiochisti all'ennesima potenza. Comprendendo le perplessità su questo potè cedere, li avrebbero incontrati all'esterno e prima di dare il via all'operazione in tutto ci sarebbero voluti due o tre giorni prima di partire, occorreva infatti fare qualche rapido sopralluogo nella direzione indicata prima di tuffarsi a capofitto nell'impresa. Quello che però nessuno dei presenti si aspettava davvero era un altro risvolto che inatteso quanto il primo giunse a loro tramite un Anbu della Nuvola. Non era passato molto da quando l'Hokage aveva incaricato Makoto Senju di portare una lettera per Reisei Gekiretsu, nuova Raikage, e anche se il Genin non aveva fatto ancora ritorno l'arrivo della risposta lasciò intendere che la collega non era rimasta indifferente.
Congedato così il soldato straniero l'Uchiha si prese qualche secondo per metabolizzare e successivamente per focalizzare la sua attenzione sul messaggio che era passato in quelle poche parole; quelle informazioni erano state "ricavate" da Shiroko Yotsuki e Akane la sapeva ancora prigioniera insieme all'altro ex leader di Kumo. Aveva sempre ammirato la dea pallida, la sua solennità perlomeno - non aveva mai condiviso la sua devozione al limite del fanatismo - era stata un buon Kage questo si, una donna forte in cui a tratti si era rispecchiata ma che a quanto sembrava così candida non era. Destinata a sporcarsi quell'immagine a oggi venne infangata da un silenzio tenuto troppo a lungo, Shiroko sapeva di Hyou e nonostante le sue folli gesta a Konoha senza una tortura probabilmente non avrebbe mai parlato; Ryu Yostuki apparteneva al suo stesso clan e forse era stato questo il movente, doveva avergli concesso il beneficio del dubbio, la possibilità di redimersi. Apprendere tutto ciò tramite quelle supposizioni suscitò in Akane più fastidio del previsto, non ne capì davvero il motivo ma non se ne curò più di tanto anche perchè presto andò attenuandosi nel confrontare il suo stesso operato: non era stato molto diverso dal suo permettergli di fuggire dopo l'attacco a Konoha. Il tutto dunque si annullò e rimase solo l'amarezza di sapere un suo pari chiuso in una cella e torturato da quelli che un tempo erano i suoi sottoposti.*


(Pagherai anche per questo, stanne certo Ryu.)

"Dovremo rivedere totalmente il nostro piano, posticipiamo la partenza?"

".."

"Tutto l'opposto, non abbiamo tempo da perdere."


* * * *


*Gli ultimi giorni sul Monte Myoboku erano stati piuttosto movimentati da quando Gama aveva accompagnato le due spie di Akatsuki all'eremo, si respirava come un'aria diversa e per quanto cercassero tutti di non farlo pesare, i primi a rendersene conto furono proprio i bambini.
In attesa di un segnale Fuyuki e Chiaki poterono godere dell'ospitalità offerta dai rospi a tempo indeterminato aiutando così Amane e Aiko ad ambientarsi e fare amicizia con quelle bizzarre creature variopinte.
A distanza di pochi giorni poi Gama scomparve all'improvviso davanti ai loro occhi e intuirono all'istante che l'ora era vicina, Akane doveva aver richiamato il rospo corazzato per far avere ai due Hyuga un'ora e un luogo per la partenza. Presto avrebbero rivisto quelle che un tempo erano facce amiche e chissà se nei loro occhi avrebbero trovato anche solo l'ombra dell'amicizia e il rispetto di un tempo. Il tempo di immaginare quel momento e il rospo fece ritorno a poca distanza dal jonin dai capelli scuri, sul volto un'espressione interdetta.*


"Fuyuki-san, la partenza è stata anticipata, una nuova pista. "

*Non molto distante la consorte potè intuire che l'ora era giunta, il tempo di un saluto ai figli e avrebbero lasciato quelle terre preistoriche per trovarsi alle spalle del villaggio, sulla montagna dei volti di pietra. Gama decise di condurli di persona all'interno del villaggio e questo attraversando il passaggio segreto che collegava l'eremo alla Foglia, era la via più veloce e sicura; disse loro che lo chiamavano "corpo d'acqua lontano", si trattava di uno specchio d'acqua che nascondeva nelle sue profondità un dedalo sommerso in grado di far passare solo i rospi non più grandi di un uomo. Ci volle una manciata di minuti, in pratica nulla che una buona apnea non potesse sostenere e che un sigillo non potesse nascondere.*


* * * *


*Ore sette del mattino, rade nuvole sfumavano la volta celeste sopra Konoha, presto il sole si sarebbe alzato in tutto il suo splendore ricaricando le batterie di chi era già in piedi. Per le strade c'era chi con la solita banale puntualità apriva bottega in attesa di attrarre i primi clienti mattutini, un vociare lieve in confronto alle presenze più numerose e caotiche che presto si sarebbero riversate in massa per le strade date dagli studenti diretti in accademia. Lontani e al tempo stesso vicini da quelle previsioni chi godè meno di quel tepore mattutino furono le quattro figure sulla montagna, quella panoramica di ritrovata positività generò in loro solo un pizzico del conforto dovuto, in procinto di partire e abbandonare quelle terre infatti per loro risultava una visione piuttosto amara - nostalgica perfino - una sensazione che fu avvertita in particolar modo da Akane che avendo perso l'abitudine di viaggiare ormai aveva quasi dimenticato cosa si provasse a lasciare la sua terra. A conti fatti non lo avrebbe lasciato del tutto, aveva già sparpagliato diversi cloni d'ombra nel villaggio e dato che ne faceva uso di tanto in tanto la cosa non avrebbe dovuto destare sospetti: ufficialmente lei era a Konoha e nessuno al di fuori del Consiglio doveva sapere del suo allontanamento.


In attesa sulla cima del mondo scolpita nella roccia erano in quattro, soldati e cacciatori pronti a dare tutto, due uomini, una donna e un ragazzo. Al di fuori di quest'ultimo tute vecchie conoscenze per Fuyuki e Chiaki. In divisa marziale completa v'erano Shinichi Kobayashi [X] e Hitomaru Nara [X] che, diametralmente opposti sia nella possanza fisica che in altezza, messi uno di fianco all'altro finirono per rappresentavano un po' gli antipodi e gli estremi dell'intera squadra. Nel mezzo come a completare la scaletta v'erano Hachi Yamanaka [X] e Akane. Lei armata di tutto punto ricordò ai presenti il giorno della battaglia finale contro Watashi, utilizzava infatti di rado la sua divisa da battaglia e quando lo faceva dietro non potevano che nascondersi guai.*


"Paese del Gelo, l'informazione è fresca di poche ore fa e arriva direttamente dal Godaime Raikage. Dopo il nostro incontro l'ho informata circa l'identità di Hyou e si è messa subito in moto estirpando questa preziosa informazione dai suoi predecessori che tiene ancora in catene."

"Pronti per il grande freddo?"

*Abbozzando un sorriso il medico mostrò ai due Hyuga delle mantelle bianche lanuginose che li avrebbero tenuti al caldo durante il viaggio, ne aveva prese per tutti il che donò loro un certo senso di unione e familiarità nonostante gli anni e le divergenze intercorse. I due anbu nonostante tutto non emisero fiato limitandosi a seguire la discussione da dietro le loro maschere, quella di canide che Fuyuki conosceva fin troppo bene e l'altra, di alligatore.*

"Non sappiamo con certezza se lo troveremo ancora li al nostro arrivo, forse conviene mandare ugualmente qualcuno all'eremo delle Salamandre. Questo significherebbe dimezzare le nostre forze e nell'eventualità l'unica che conosce davvero la strada è Chiaki.."

"Un medico e uno Hyuga per squadra sarebbe l'ideale.."

*L'Uchiha non poteva dire di conoscere Shimo no kuni, il Paese infatti era stata solo una tappa di passaggio durante la traversata Konoha-Kumo in occasione di un precedente Torneo Chunin. Montagne e gelida neve, ecco cosa li attendeva tra un piccolo villaggio e l'altro tra quelle alture: qualcuno doveva pur aver visto un omaccione grande e grosso con un braccio solo, non era esattamente un tipo che passava inosservato.*


GdrOff// Possiamo anche andare tutti nel Gelo o tutti all'eremo, troviamo un accordo ruolando :asd:. Specifico che non viene imposto nulla, la proposta è la seguente: [TEAM 1: Hachi, Fuyuki, Akane] e [TEAM 2: Chiaki, Shinichi e Hitomaru ] mi rendo conto però che separare i PG è un palo in c*** sia per noi che per il master xD. Gdr on diciamo che in caso si decidesse per la divisione l'ideale sarebbe avere almeno 1 medico e 1 Hyuga per squadra, Chiaki da sola rappresenta entrambe le opzioni cosa che la porterebbe a doversi separare da Fuyuki.
Se non mi sono spiegata non odiatemi troppo :bla: //GdrOn



Edited by ~Angy. - 26/11/2016, 14:30
 
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view post Posted on 1/11/2016, 14:23     +1   -1
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Era incredibile come una sola persona potesse influire negativamente sui progetti di altri con un solo gesto. Su questo rifletteva Fuyuki, vistosi obbligati ad abbandonare dopo anni l'eremo dei mustelidi; il posto che per anni era stato la sua dimora e quella dei suoi figli, anch'essi costretti per ragioni di sicurezza a seguire i loro genitori. L'eremo dei rospi era accogliente e, per fortuna, i due bambini si erano abituati in fretta alla presenza delle creature che lo popolavano. Certo, pensare ai propri fratelli, ancora impegnati nella ricostruzione della bianca torre, lasciava tutti con un amaro senso di nostalgia nel cuore, ma perlomeno lo Hyuga era certo che lì le persone che più amava al mondo sarebbero rimaste al sicuro. Lo stesso non poteva dirsi per chi, a causa della follia di Hyou, aveva perso molto dipiù rispetto alle comodità della propria abitazione.. ancora una volta lo shinobi si trovò a rimuginare su come, loro malgrado, la gente avesse dovuto convivere con il terrore e il fantasma di chi si era fatto largo con il fuoco e il sangue nelle loro vite.

"Ti prenderemo, pezzo di merda.. puoi starne certo."
Se l'era ripetuto per giorni, durante la snervante attesa di notizie da parte di Akane. La voglia di entrare in azione per scongiurare il pericolo di un nuovo attacco era irrefrenabile, ma più volte il giovane aveva dovuto rassegnarsi. La fretta era cattiva consigliera, lo aveva imparato a proprie spese durante il corso della sua carriera da ninja, ma nonostante tutto non riusciva a mettersi il cuore in pace. Del resto, come avrebbe potuto?
Il desiderio di mettersi in viaggio non era l'unico tarlo nella sua mente; questo era accompagnato dall'entusiasmo, e anche un po' dal timore, di rivedere finalmente i propri compagni senza che questi tentassero di ucciderlo. Riuscì solo a immaginare lontanamente ciò che l'Uchiha avrebbe dovuto affrontare dopo aver rivelato la verità sul suo conto e su quello di Chiaki, eppure era certo che sarebbe stato nulla in confronto a quello che lui e l'amata avrebbero dovuto sostenere da lì a poco. Incontrare occhi sempre stati diffidenti verso di loro durante gli ultimi anni non sarebbe stato facile, ma nonostante ciò Fuyuki non stava più nella pelle. Ricominciare del resto era il suo forte, nella vita l'aveva fatto così tante volte da aver perso il conto.

Quando il momento giunse, dopo qualche giorno, fu sorpreso da Gama mentre osservava da lontano il piccolo Aiko litigare con un ranocchio che aveva tentato di sottrarre ad Amane la sua bambola di pezza. Il sorriso dipintosi sul suo volto si tramutò in un'espressione seria quando il rospo inviato dal Sandaime lo avvertì dell'imminente partenza. Una nuova pista era stata trovata, bastò questo per convincere il jonin ad incontrare lo sguardo della propria amata, non molto distante, e mettersi quindi in moto. I saluti furono brevi - e del resto, i due Hyuga erano ormai abituati a salutare i loro bambini ormai da troppo tempo - affinché entrambi potessero seguire chi era stato mandato al loro cospetto. Il cuore del ventiduenne batteva ancora frenetico ma i pugni ben serrati lo aiutarono ad avanzare a testa alta verso il posto che, malgrado tutto, era sempre rimasto la sua casa.

EkNWK

Baciata dalle prime rosee luci del giorno, Konoha si ergeva in tutto il suo splendore davanti agli occhi dei due coniugi. In piedi sulla cima del monte sul quale veniva scolpita la storia del villaggio, Fuyuki si lasciò estasiare da quella visione, mentre il vento lo accarezzava, scostando le punte ribelli della sua chioma. Il suo animo venne pervaso da una gioia implacabile, addirittura indescrivibile; non ricordava nemmeno quando avesse visto la sua terra l'ultima volta. Erano passati anni, certo, eppure quel luogo appariva immutato al suo sguardo, che perso chissà dove lo immaginava avvolto tra le fiamme portate dalla Pantera di Akatsuki. Sembrava quasi che la Foglia non avesse mai trascorso quelle ore tremende - e questo era sicuramente merito degli ottimi lavori di ricostruzione di cui Akane gli aveva parlato - ma la verità era un'altra e fu proprio quella consapevolezza a dargli la forza per voltare le spalle a quello spettacolo che era riuscito a riempire il suo cuore di meraviglia, esattamente come era accaduto la prima volta in cui i suoi piedi avevano calpestato la roccia di quella montagna.

Ad attenderli, oltre la kunoichi dalle iridi scarlatte, vi erano anche altre tre persone. Tutte vecchie conoscenze di Fuyuki, in particolare Inu e Wani, shinobi con i quali aveva lavorato diverse volte durante gli anni trascorsi dietro la fredda maschera da ANBU. Si avvicinò a loro con passi lenti e cadenzati, senza trovare però il modo giusto per approcciarsi a loro una volta che la sua marcia si fu arrestata. Come poteva del resto salutare come se niente fosse chi fino al giorno prima aveva dedicato anima e corpo per mettersi sulle sue tracce al solo fine di ucciderlo? A quel punto, si convinse che non aveva altre soluzioni, se non quella di essere semplicemente la persona che era, quella che tutti i presenti avevano sempre conosciuto al di fuori delle vesti di Namida di Alba. Si portò una sigaretta alla bocca e la accese, prima di spezzare il silenzio imbarazzante venutosi a creare.

- Non so voi, ma mi ero rotto di giocare a guardie e ladri. - commentò ironico, nascondendosi dietro una coltre di fumo grigiastro. - Lieto che non abbiate vinto voi, ragazzi.

Il tempo tuttavia era agli sgoccioli e ognuno dei presenti era perfettamente consapevole della necessità di partire il prima possibile. Per questo motivo l'Hokage prese in mano le redini della situazione, mettendo al corrente i due Hyuga riguardo l'informazione che il Raikage aveva condiviso dopo essere venuto a conoscenza della vera identità della Pantera. Ryu Yotsuki era stato avvistato nel Paese del Gelo e quello, insieme all'eremo delle salamandre, costituiva la pista preferenziale dalla quale iniziare ad indagare. Sorridendo di rimando alla battuta di Hachi, il jonin ricevette in consegna un manto candido che avrebbe protetto il suo corpo dal freddo che li avrebbe attesi una volta giunti a destinazione.

- Credo possa valere la pena di fare un tentativo all'eremo. Chiaki è l'unica persona tra i presenti a conoscerne l'esatta ubicazione, ma sono del parere che mettere un bunshin alla testa del team incaricato d'ispezionare la zona sia più che sufficiente.. teniamo a mente che il vulcano è protetto da una genjutsu, pertanto credo che la presenza di Hachi all'interno del gruppo possa rivelarsi di fondamentale importanza.

Parlò loro anche della possibilità di adoperare uno dei fuuinjutsu per piegare la volontà di qualcuno nella posizione di condurre direttamente alla loro preda, ma ancora una volta si convenne che il suo byakugan potesse rivelarsi più utile tra le lande ghiacciate del Gelo e pertanto la soluzione più ovvia fu quella di includere anche un suo bunshin all'interno del team che avrebbe attraversato il Paese della Terra per raggiungere il nido delle salamandre. I dettagli tuttavia dovevano essere definiti del tutto e forse la cautela avrebbe potuto convincerli a spendere qualche minuto in più per stabilire con precisione le formazioni da adottare per affrontare quella missione tanto pericolosa quanto delicata.

Allora, dopo quanto concordato tra noi, i team sono i seguenti:

Team 1 - Diretto al Paese del Gelo
Fuyuki, Chiaki, Akane

Team 2 - Diretto all'Eremo
Inu, Wani, Hachi, Chiaki (clone), Fuyuki (clone)
 
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view post Posted on 9/11/2016, 19:19     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Da quando i due coniugi ed i loro bambini avevano messo piede all’Eremo dei Rospi molte cose erano cambiate. Più si era piccoli e più si riusciva ad adattare al cambiamento, mentre per la Hyuga non fu affatto facile. Certo, c’erano molte piante affascinanti che catturavano il suo interesse, ma ogni volta i pensieri tornavano lì a tormentarla. Stavano andando in missione per uccidere Hyou definitivamente. Ripetersi che fosse per il bene dei suoi cuccioli e del paese che l’aveva cresciuta era solo una scusa; sapeva persino lei quanto fosse sbagliato togliere la vita a qualcuno e ancora ne pagava le scottature con il famoso K. Suo malgrado, era costretta a mandare giù ogni volta la pillola quando quel pensiero faceva capolino sovrapponendosi alle scene armoniose che le si presentavano davanti. Aiko sembrava più rilassato da quando c’era stato l’attacco e aveva cominciato a dimostrare un certo interesse nelle arti ninja in presenza dei due nukenin. Infondo non lo aveva mai voluto costringere a prendere quella strada come era successo per lei, ma era fiera dell’idea che anche lui un giorno potesse diventare bello e forte come il ragazzo del futuro che aveva conosciuto. Persino Amane dopo il trauma scaturito dal potere di Jagura sembrava aver ripreso le sue solite abitudini, tornando ad assomigliare più ad una normale bambina spensierata. Quelle poche parole che però aveva imparato non uscivano più dalla sua bocca e a volte la notte cominciava ad urlare nel sonno; come una sonnambula teneva gli occhi aperti ma non avvertiva la presenza di nessuno. Solo dopo diversi minuti di panico riprendeva conoscenza e trovando i genitori che la stringevano si calmava. Suo fratello adottivo aveva sofferto molto nel vederla così, ma aveva imparato ad essere forte, a trovare una soluzione come faceva la coppia. Voleva aiutare, questo era chiaro, e la kunoichi contava proprio su di lui durante la loro assenza. Nonostante avesse solo sei anni già si comportava come un adulto, costretto a velocizzare la sua crescita a causa degli eventi. Anche la permanenza nello stesso luogo con suo marito le appariva strana: abituati ad essere sempre in missione, quando i loro occhi si incrociavano casualmente, il suo volto si tingeva di rosso come in passato. Sembrava quasi che quel luogo fosse un mondo parallelo e loro fossero stati posizionati lì ad aspettare. Un’attesa che non finiva mai. Quanto ancora avrebbero dovuto aspettare?

D7g4Hgy

Chiaki non si era accorta della scomparsa del rospo che li aveva condotti lì, ma le bastò guardare Fuyuki per capire che qualcosa si stava muovendo. Conosceva perfettamente il numero standard di sigarette che fumava al giorno, come sapeva con esattezza come si comportava con quest’ultime quando era sotto stress. Tutte le cose erano già pronte da tempo, perfettamente ordinate con le lame che luccicavano al solo contatto con la luce. Ormai avrebbero dovuto dire arrivederci al Monte Kyoboku ed ai loro figli. Prese un lungo respiro mentre si avvicinava a quest’ultimi, i quali sembravano intenti ad azzuffarsi con un rospo piuttosto dispettoso. Proprio in quell’istante una nuvola di fumo fece capolino alle sue spalle, facendo ricomparire Gama nella sua possanza. Allungò l’orecchio ascoltando attentamente cosa stava riferendo al suo sensei, chiudendo gli occhi come a cercare ristoro in se stessa dopo la notizia. Il momento quindi era giunto.

- Ehi smettetela di litigare... ti sembra modo di rubare un peluche a una bambina così piccola? - domandò con tranquillità la falsa nukenin.

Non le ci volle molto prima di riuscire a recuperare l’oggetto e restituirlo alla legittima proprietaria. Le sorrise amorevolmente scompigliandole la zazzera castana. C’era qualcosa di strano nella diciassettenne e sua figlia lo avvertì immediatamente, buttandosi a capofitto tra le sue gambe per abbracciarla.

- Aiko sei proprio un bravo fratello, ma comportati bene con i nostri amici che ci hanno ospitato, ricordati che siamo sempre a casa loro - disse con una certa nota di tristezza nella voce - Amane anche tu fai la brava, la mamma e il papà torneranno presto.

In quel modo riuscì a catturare l’attenzione d’entrambi, che abbandonarono il gioco per passare quegli ultimi minuti con la donna. Non si azzardò a parlargli della missione anche se le domande del moretto erano tante, in un modo o nell’altro cercava sempre di tergiversare dando la priorità all’affetto e alle raccomandazioni. Anche qualche risata spontanea fece capolino nella famiglia, ma purtroppo il tempo era agli sgoccioli. Salutò con un bacio sulla fronte i due pargoletti, continuando a farlo con la mano finché le loro figure non furono scomparse all’orizzonte.

D7g4Hgy

La loro guida fu molto premurosa, occupandosi del loro tragitto fino all’altura dove erano scolpiti i volti di pietra dei Kage. Il vento era più forte lassù, dato che non c’erano barriere né naturali né architettoniche ad ostacolarlo. Il membro delle Nuvole Rosse non riuscì a trattenere un gemito d’entusiasmo nel rivedere dopo diversi anni Konoha, affacciandosi da una delle teste rocciose. Non era cambiato niente, almeno da quello che ricordava. Le sembrava ieri che aveva deciso di seguire Fuyuki nella sua missione, ed adesso invece eccola di nuovo lì al centro di tutto. I rumori rimbombavano e si riuscivano a scorgere le prime persone sulla strada, pronte a mettere in moto le loro attività; si erano ripresi bene dall’attacco di Hyou, la vita continuava come sempre. Da lontano riuscì persino a mettere a fuoco l’immenso magione degli Hyuga, nel quale diversi anni addietro si era allenata. Chissà se Mirai era già in piedi e stava svolgendo i suoi soliti compiti? Avrebbe tanto voluto salutarla, ma quello non era proprio il momento. Prese un’ultima boccata d’aria prima d’avvicinarsi al gruppo, che le parve la stesse guardando un po’ accigliata... almeno coloro che non indossavano la maschera. Erano passati tre anni e mezzo da quando era successo tutto quel casino, probabilmente la sua scheda a Konoha non era stata più aggiornata e tutti la ricordavano come una semplice ragazzina insicura. Cercò d’assumere un’espressione seria e posata, quasi da leader, ma quando i suoi occhi riconobbero la figura dello Yamanaka non riuscì a trattenersi.

- Ho sentito molto parlare di lei... è un onore partecipare in missione insieme - commentò la diciassettenne con gli occhi luccicanti d’entusiasmo.

Non era mai stata brava a identificare i membri del villaggio e ne era la prova il fatto che quando Fuyuki aveva messo piede in camera sua, lei non avesse avuto la benché minima idea di chi fosse e che ruolo ricoprisse per il villaggio. Un argomento del genere non l’aveva mai attratta, forse perché il suo interesse era solo quello di rendere fiero suo padre e diventare più forte. Dopo la dichiarazione di tradimento e il reclutamento in Akatsuki però era stata costretta a mettersi a pari con gli “studi”, aiutata dal fido coniuge che l’aveva invitata a scappare nel caso si fosse incontrata con tutti i presenti. Di Hachi Yamanaka sapeva ben poco, come tutti del resto, ma le voci correvano e le sue imprese mediche avevano attraversato molte bocche. Non sapeva se alcune di queste fossero leggende, ma in un altro luogo e posto le sarebbe piaciuto riempirlo di domande e levarsi molte curiosità. La tranquillità iniziale venne immediatamente spezzata dalle notizie fresche che portava la bella mora. La loro prima tappa? Paese del Gelo. Un’informazione molto utile e che sembrava arrivare da fonti certe. Anche Kumo pretendeva la sua vendetta, probabilmente dopo che il Saidame aveva riferito l’informazione dei due nukenin infiltrati. Non se lo fece ripetere due volte la fanciulla e dopo aver ringraziato afferrò il mantello imbottito che il biondo le stava offrendo. Non era la prima volta che attraversava quelle terre fredde e per sua sfortuna avrebbe dovuto sopportare nuovamente quel carico pesante di vestiario, come il fatto di dover indossare dei calzari. Odiava le scarpe più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sospirò rassegnata, non riuscendo però a trattenere la sua disapprovazione verso il compagno.

Sembriamo un vero team

Chiaki non credeva ai suoi stessi pensieri e la cosa la metteva a disagio. Quando era successo tutto quel cambiamento? Non le sembrava vero. Il peso che aveva dovuto portare sulle sue spalle fino a quel momento si era alleggerito e stranamente si sentiva più sorridente ed allegra. Le loro forze avrebbero dovuto dividersi per avere più possibilità di successo ma soprattutto lei era la chiave per l’Eremo delle Salamandre. Il suo cuore sobbalzò alle parole di Hachi ma ben presto arrivò l’eremita a controbattere. Non voleva dividersi dallo shinobi e la motivazione era proprio la preoccupazione di dover affrontare tutto quel carico di emozioni in una sola volta. Il possibile rientro a Konoha e lo scontro con Hyou erano un forte fardello, qualcosa che i presenti non potevano capire... forse nemmeno l’ex ANBU.

- Occorre qualcuno veramente pratico con le genjutsu, perché non appena saremo dentro l’area avvertiranno la nostra presenza - commentò la kunoichi, facendo presente che alcune salamandre si nascondevano anche nel bosco adiacente il vulcano.

Certamente la loro immagine avrebbe richiamato probabilmente l’eremita, oppure quelle creature erano talmente orgogliose che avrebbero dato il massimo delle loro forze per contrastarli? La loro mente era così difficile da capire per chi non aveva firmato il loro sutra che la Hyuga preferì tenere per sé quel pensiero. Il ventunenne si mise completamente allo scoperto davanti ai suoi vecchi compagni, aggiornando gli altri sulla sua abilità acquisita nel tempo. Utilizzare dei bunshin era rischioso, contando quanto fossero facili da far esplodere, ma come altro potevano organizzarsi? Secondo Chiaki l’unica con le conoscenze veramente adatte per poter dissolvere quella genjutsu era la bella Uchiha. Aveva già visto il potere di Ashi all’opera e contando il ruolo che ricopriva il loro Kage il suo doveva essere almeno un centinaio di volete più potente. Ma anche la pista nel Paese del Gelo non era da prendere sotto gamba. Rimase in silenzio, pensierosa, prima che una vocina si facesse strada nella sua mente.

- Uchiha quel posto è un vero labirinto... sei sicura di voler mandare questi qui? Quella è una barriera eretta da tutte quelle dannate salamandre - affermò senza peli sulla lingua il furetto.

La Hyuga sgranò gli occhi, accorgendosi solo in quel momento che il mustelide nero se ne era rimasto nascosto tra le sue vesti dalla partenza. Come aveva fatto a non rendersi conto della sua presenza? E poi con che tono aveva parlato a chi aveva di fronte? Purtroppo non fece in tempo a farlo stare zitto e l’unica cosa che poté fare fu scusarsi. Anche Yin c’era quando si era persa nello sprazzo arboreo del Paese della Terra, che anche lui la pensasse alla sua stessa maniera?

Edit. Ho modificato la parte che mi aveva chiesto ~Angy.. ^-^



Edited by Karen91 - 11/11/2016, 15:43
 
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*Come da programma Fuyuki giunse a loro in compagnia della consorte e armato solo di buone intenzioni e dell'immancabile sigaretta presto fece avere la sua opinione. Al di fuori della prima battuta per rompere il ghiaccio Akane non fu una sorpresa sentirlo condividere i suoi pareri, la priorità andava data alla nuova pista anche se ciò significava dividere le forze: due mete opposte dunque, sia nel clima che nella direzione, a nord-ovest verso il vulcano ribollente nella Terra e a nord-est, tra i ghiacciai impetuosi del Gelo.
Ma se all'ordine del giorno v'era questa verità, l'altra era la necessità di dividersi e soprattutto in che modo farlo. Da buon diplomatico Hachi aveva fatto le prime osservazione in merito ma ahimè, Fuyuki non fu dello stesso avviso. A sua detta infatti un clone di lei sarebbe stato più che sufficiente a mostrare la via per il vulcano e per la comodità del byakugan avrebbe potuto aggiungere anche un suo bushin; tutto molto bello non fosse che i cloni d'ombra rischiavano di dissolversi prima di compiere il loro dovere. Se ciò fosse accaduto chi avrebbe mostrato loro la via?*


(Infondo parliamo di un vulcano visibile da chilometri di distanza, non dovrebbero avere difficoltà nel trovarlo una volta in zona, il vero problema è di tutt'altra entità..)

*Passare inosservati, un qualcosa che per chi ci era stato sembrava una missione impossibile, l'ostacolo, una Genjutsu che avvolgeva quell labirinto di roccia e il suo cuore in magma. Un pensiero quello che presto venne condiviso ed esposto senza troppi riguardi dal un piccolo furetto che fece capolino dalle vesti della Hyuga - "Ciao anche a te.. piccolo amico. " - esitò un attimo non ricordandone il nome.*

"Durante lo scontro non ho avuto molto tempo per osservare tutte le salamandre richiamate, non vorrei sembrare avventata nel giudicarle ma dai dati raccolti non credo di esagerare nel dire che non abbiamo riscontrato in loro una grande propensione per le arti illusorie. "

"Per lo più artigliavano, sbraitavano, un po' come Hyou.. e sputavano fuoco. "

*Come infastidito dalla mancanza di rispetto e fiducia Inu fece finalmente sentire la sua voce ruvida da dietro la maschera e in quel suo difendere a spada tratta il suo kage portò i presenti a voltarsi in sua direzione. Nulla di male non fosse che nel suo tono v'era un pizzico d'ironia, quasi come a volersi burlare delle preoccupazioni del piccolo animale. Avvertendo quel focolare di tensione Hachi fece un passo avanti e prontamente cercò di tranquillizzare ambo le parti: sarebbe stato lui a farsi carico di quel problema una volta arrivati sul posto. Spiegò che anche non masticando l'arte delle Genjutsu bene quanto Akane, per lui non erano un mistero e questo unito alle sue abilità di sensitivo, avrebbero permesso ampio spazio di movimento. L'Uchiha dal canto suo aveva piena fiducia nel suo braccio destro e della copertura che potevano fornire gli anbu, tuttavia ci tenne a chiarire alcune cose.*

"Se c'è un modo per non essere scoperti, trovatelo, diversamente non fate niente di avventato e mettetevi in marcia per il Gelo. Raggiungeteci.

Nel caso in cui le Salamandre dovessero scoprire la vostra presenza fate dissolvere i cloni di Fuyuki e Chiaki, non vogliamo che mettano in allarme Hyou o che confermino i sospetti circa la loro collaborazione. Improvvisate se necessario ma fate in modo che non ci renderanno le cose più complicate di quanto già non siano.
"

*Così terminando negli occhi azzurri del medico vi lesse emozioni contrastanti e invisibili ai più, pensieri e preoccupazioni riconducibili alla compagnia che lei, il suo amato Kage, avrebbe avuto durante quell'impresa; e sapeva Akane, che nemmeno Shinichi era immune a quei pensier ma con la maschera dalla sua non dovette fare sforzi nel nascondere il suo astio. Da buon soldato l'anbu non si sarebbe mai opposto agli ordini, avrebbe fatto quanto stabilito pur con la paura di vederla in balia di quelli che in cuor suo considerava ancora degli sporchi nukenin: nulla che il tempo o la riuscita di quella missione non avrebbe potuto risolvere.
Abbandonato infine quegli sguardi il Sandaime passò ai due Hyuga delle ricetrasmittenti e sintonizzato il canale alzò il braccio dando il via all'operazione.
In un soffio il monte degli Hokage tornò deserto e la poca polvere alzata da terra rimase l'unica testimone di quel grande inizio pieno di interrogativi.*

 
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Off // ok ragazzi, ce la facciamo. Mi dispiace per il tempo che ho impiegato, come sapete non me la sono passata benissimo... vedo di mettercela tutta per non rallentare di nuovo.
Sto giro concentriamoci sul vostro gruppo, le salamandre le seguiamo dal prossimo.
Sarà un post più che scarno da parte mia, vediamo se andando avanti riesco a settarmi come si deve ç_ç

Vedo da regolamento che la rotta Konoha-Suna dura 6-10 ore a seconda della velocità, ed il paese del gelo è alla stessa distanza: regolatevi voi qui, non voglio i calcoli della Stamina. // on


Come frecce appena scoccate dall'arco, i ninja esplodono in corsa senza guardarsi indietro: sul monte dei kage rimangono solo le piccole nuvole di polvere sollevate dalle loro calzature, mentre essi scattano come leoni affamati all'inseguimento della loro preda.
I loro passi rapidi li conducono attraverso le verdi e profonde foreste di Konoha ed i boschi di conifere ispide e profumate di Yu no Kuni, divorando i chilometri senza sosta e senza requie: saranno passate settimane, mesi dal giorno in cui la Pantera calcò il suolo nevoso del Paese del Gelo. Quante possibilità avranno mai di trovare delle tracce, sepolte sotto il candido e gelido manto che ricopre il Paese per quasi tutto l'anno?

L'aria si fa via via più gelida mano a mano che l'itinerario si dipana verso nord, tra i vapori grevi delle sorgenti termali e i morsi gelidi dell'aria di montagna: Netsuyama si staglia lontana, abbarbicata sui fianchi della sua montagna ed ammantata di una bruma leggera, ma le sontuose promesse di un bagno rilassante dovranno attendere il compimento della missione. Senza farsi sviare neppure un istante i ninja varcano l'ultimo confine, e la neve fresca scricchiola sotto i loro piedi.

Mai un mantello fu dono altrettanto gradito: senza le coperture fornite da Hachi-dono, difficilmente avrebbero resistito agli artigli dei venti del nord. Anche la Pantera calcò quel suolo, respirò la stessa aria, fissò lo stesso cielo con quei medesimi occhi che videro la Foglia in fiamme: che effetto fa questa consapevolezza ai giovani leoni bramosi di sangue?
Ed ora che hanno raggiunto le lande desolate senza stagioni, quale strada intraprenderanno per cogliere la loro preda alla fine della caccia?

Off // ok, tante chiacchiere ridotte a: “vi trovate in territorio neutrale senza una cazzo di traccia. Cosa minchia vi inventate per iniziare a racimolare una pista?”
Libertà totale, non pregiudicherà la riuscita o meno della missione: fate i vostri tentativi, non voglio neanche cose astruse (anzi, quelle lasciatele perdere proprio). Se avete domande o volete precisazioni sono a vostra disposizione // on

 
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view post Posted on 26/11/2016, 19:22     +1   -1
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Nessuna emozione aveva avuto modo di trapelare dalla maschera da canide di Shinichi. La disciplina e il rigore erano i pilastri della sua filosofia, la stessa che aveva sempre perseguito da quando la sua strada aveva incrociato quella di Fuyuki, anni prima. La reciproca fiducia, costruita col sudore e con non poche missioni affrontate insieme dietro le vesti di ANBU, sembrava tuttavia mutata in una tagliente indifferenza. Un'espressione seria si dipinse sul volto del jonin, il quale poté solo immaginare ciò che passava nella mente dell'uomo di chi aveva di fronte. Qualcuno che era stato un compagno, un nemico e che adesso vacillava su di una linea che nemmeno lui avrebbe saputo definire. Come se ciò non bastasse, non era da escludere che anche gli altri nutrissero gli stessi sentimenti nei suoi confronti e in quelli della sua amata. L'unica persona della cui fiducia era certo era proprio Akane e il pensiero di dover intraprendere il viaggio in sua compagnia quasi riuscì a sollevarlo.
I pensieri tuttavia non sembravano intenzionati a placarsi. Non sarebbe stato facile riallacciare i rapporti che aveva dovuto tranciare per difendere la Foglia, una volta tornato a casa.. già, da quando il Sandaime aveva messo in luce una simile occasione, la mente dello Hyuga non aveva fatto altro che simulare il momento in cui ciò si sarebbe finalmente realizzato. Le avversità non erano poche tuttavia e non era improbabile rischiare di trovarsi come in quel momento. Evitato come la peste, come il più sporco dei cani. Per quanto fosse questa la strada che aveva scelto il suo cuore non si sarebbe mai dato pace. Certe ferite, ahimè, non guariscono mai.

Non avrebbe nemmeno saputo dire se ciò che provava fosse rabbia o amarezza, ma in ogni caso quel turbinio di emozioni lo isolò per un istante da ciò che lo circondava. Tornò bruscamente con i piedi per terra quando la voce di Yin e la conseguente risposta dell'Uchiha si levarono in cielo, scandendo in maniera definitiva le formazioni che avrebbero calpestato rispettivamente la neve del Paese del Gelo e la roccia del vulcano che ospitava il popolo delle salamandre. Pattuiti gli ultimi dettagli, non rimase altro che materializzare i bunshin che avrebbero affiancato i due ANBU e lo Yamanaka lungo l'impervia rotta del Paese della Terra; soltanto dopo la loro partenza i tre rimasti si scambiarono uno sguardo d'intesa, prima di abbandonare a loro volta la montagna che ancora per poco avrebbe potuto proteggere il villaggio dalle prime luci mattutine.

EkNWK

Come ombre affilate macinavano chilometri, assistendo increduli agli affascinanti cambiamenti climatici e di scenario che si alternavano di fronte ai loro occhi. Dapprima la foresta fece largo alle sorgenti e alla paludi delle Terme. Quegli ambienti, familiari allo sguardo di Fuyuki, rievocavano ricordi lontani quanto spiacevoli. Erano passati anni da quanto la maledizione di Azura era stata spezzata e il Paese delle Terme Nere divenuto ormai solo un vecchio incubo.. eppure la ferita apertasi nel suo cuore dopo la perdita di Seiri non smetteva di sanguinare.
"Pace, che sogno utopico e infantile." pensò tra sé, stringendo i pugni. Rimembrava ancora le promesse fatte a Shinan, così come l'impegno di porre fine al circolo di odio che regnava in quel mondo. Tuttavia quelle parole erano distanti, confuse come suoni indistinti e il volto di quel ragazzo dalla chioma vermiglia, divenuto ormai una mera ombra irriconoscibile, non rappresentava altro che lo specchio di ciò che un tempo era stato lui stesso. Un giovane pieno d'ambizione che, crescendo, aveva compreso quanto fosse inutile inseguire una chimera. Il mondo degli shinobi non poteva essere distrutto e su questa ferma consapevolezza il suo nindo era mutato, coronandosi nella protezione dei suoi compagni, dei suoi fratelli e di Konoha. Quella strada, un tempo instabile e costellata di pericoli, lo aveva infine condotto sin lì, dove il giovane e ingenuo Fuyuki Hyuga era scomparso per lasciar spazio all'uomo che adesso calpestava quel terreno, conscio del fatto che la sua preda avesse fatto lo stesso, chissà quanto tempo prima. Quel pensiero lo frustrava così tanto da riuscire ad oscurare, anche se per poco, il desiderio di stanarlo ed assicurare in questo modo la sua testa alla giustizia. La Foglia non avrebbe dormito sogni tranquilli finché quel bastardo avesse avuto modo di circolare liberamente e non era un caso che lui, Chiaki e persino l'Hokage si stessero esponendo in prima linea pur di proteggere la loro casa.

La tensione di quei pensieri fu poi spazzata via dal vento che li accolse una volta varcato il confine con il Gelo, che aveva preparato ai loro piedi una non indifferente distesa di neve. Con le gambe provate dal viaggio, l'eremita continuò la marcia, avvolto come le due kunoichi al suo fianco dai mantelli che erano stati donati loro da Hachi e che si erano rivelati essenziali per reggere le fredde temperature di quel clima assai ostico.
Non appena furono giunti nei pressi di un piccolo borgo, si fece largo tra loro la necessità di decidere come agire. Rimembrando quanto accaduto durante la caccia che aveva visto Sanzu come preda, Fuyuki non poté che riflettere sul metodo adottato da lui, la consorte e Aiko nell'approcciarsi alla città di Tanuma.

- Dubito che farci vedere insieme sia una buona idea..

Immediatamente attivò il byakugan, esaminando la zona e confermando quanto aveva già ipotizzato: quello che aveva di fronte altro non era che una piccola città di confine, ma in ogni caso non potevano lasciare nulla di intentato. Avevano bisogno di una pista e in quel momento anche il dettaglio più insignificante poteva rivelarsi essenziale per dare un senso alle indagini e un obiettivo ai loro prossimi passi.

- Questa città è uno sbocco commerciale, forse tra gli abitanti potremmo raccogliere qualche informazione.. in questo momento anche una voce potrebbe tornarci utile. Direi di dividerci. Io penserò ad esaminare la parte prossima al mercato, voi invece potreste controllare le due taverne che riesco a vedere grazie al byakugan. L'esperienza mi ha insegnato che davanti a una birra si può conoscere gente davvero interessante.

Concesse loro un'espressione beffarda, la quale si tramutò in un'espressione traboccante di collera non appena si fu reso conto di non riuscire ad accendere nemmeno una sigaretta a causa di quel vento indomabile. Sospirò, rassegnato all'idea di non potersi concedere nemmeno un attimo di relax dopo il lungo viaggio che avevano affrontato.
"Fanculo, dovrò attendere di trovarmi dentro quella tavola calda.. Kami, già odio questo posto."

- Se per voi va bene, direi di vederci tra due ore in questo stesso punto.. preferirei evitare di riunirci in punti troppo frequentati. Nel frattempo potremo comunque tenerci in contatto via radio.

Una volta terminato il discorso, non gli rimase che attendere un responso da parte delle due kunoichi che aveva davanti. In fin dei conti adesso erano un team a tutti gli effetti e ciascuno di loro era al corrente di quanto fondamentale fosse valorizzare il lavoro di gruppo piuttosto che l'iniziativa del singolo. In fin dei conti Akane era pur sempre l'Hokage, mentre Chiaki non era più la ragazzina ingenua e indifesa che aveva conosciuto.. si trovava al fianco di due ninja di tutto rispetto, ai quali avrebbe affidato la sua stessa vita. La loro opinione era più che importante per chi, come lui, ormai da anni conosceva il valore di una squadra ben affiatata e coesa.



Edited by .Melo - 26/11/2016, 19:49
 
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*Quando la polvere tornò a posarsi in terra i sei shinobi erano già lontani dal punto di partenza e come c'era da immaginarsi il distacco dal villaggio per Akane fu difficile, non tanto per la distanza in se ma quanto all'idea di tornare a far parte di un team, lavorare in squadra e avere un obiettivo da completare a tutti i costi. Il Consiglio era stato piuttosto chiaro e le aspettative da soddisfare erano alte a tal punto da farle rimpiangere la noiosa routine che giornalmente mal sopportava. Sotto strati d'ansia tuttavia la determinazione era più forte che mai e da sola bastava ad allontanar il disagio del per il distacco da Konoha così come quello di avere i due Hyuga al suo fianco; intendiamoci, si fidava di Fuyuki e consorte ma nel profondo del suo animo inconsciamente si agitavano timori e dubbi in vista dell'incontro con la Pantera. Nelle uniche due ore di sonno che si era concessa quella notte aveva avuto un breve incubo, scene in rapida successione che rappresentavano un risvolto negativo per quella missione e che tutt'ora, ben prima di entrare nel Gelo, le faceva venire la pelle d'oca. A innescare quei sogni irrequieti dovevano essere state le parole di Chiaki, dei presenti era quella che conosceva meglio Hyou e per quanto non avesse accennato al tipo di rapporto che li univa era bastato sentire la gratitudine nella sua voce quando raccontò di essere stata salvata.. e nessuno meglio di Akane sapeva con che occhi una donna in pericolo finiva per guardare il suo salvatore: le possibilità che le stesse nascondendo un legame profondo e che lo stesse nascondendo perfino al marito, erano alte. Continuando ad avanzare tuttavia tenne tutto per sé, in fondo per quanto esperta nell'osservare e capire le persone non aveva prove e la sua restava solo un' intuizione; conoscendosi comunque non avrebbe aspettato molto prima di vuotare il sacco su quella questione e anche sull'altra in sospeso.. *

(Non vola una mosca, era così che funzionava? Ci conosciamo da una vita eppure sembriamo perfetti estranei, mi chiedo se saremo in grado di agire come una vera squadra.. quegli occhi bianchi da un lato mi rassicurano però, è come se ti avessi di nuovo affianco Nimuo sai?)

*Rimandando il dialogo alla prima sosta utile il flusso di pensieri della donna verté su un paragone piuttosto banale ma molto significativo per lei e superando anche le pianure delle Terme si rivide in viaggio al fianco di quello che fin dall'accademia era e tutt'ora considerava il suo migliore amico: Nimuo Hyuga, defunto Nindaime Hokage.*

"Sarà ora di indossare questi.."

*Quando in lontananza i ghiacciai di Shimo furono visibili le temperature in calo le suggerirono di premunirsi e una volta indossato il mantello candido ne apprezzò subito la comodità e soprattutto la funzionalità. Così riparati dalle intemperie i tre iniziarono a calpestare un terreno nuovo, un suolo a loro avverso e a cui non erano abituati e per un attimo si maledì per essersi procurata anche degli stivali adatti per quella lunga traversata nella neve. Stringendo i denti e continuando a correre tuttavia il calore corporeo fu sufficiente per non farle perdere un passo e ricordando quella tratta non ebbe problemi nel guidare la spedizione. Immersi nella neve fin quasi alle ginocchia presto giunsero alle porte di una piccola cittadina, una manciata di case in legno dai comignoli fumanti e quasi un miraggio per i suoi piedi congelati - non vedeva l'ora di ripararsi - e magari bere qualcosa di caldo nella prima taverna. Fuyuki suggerì di dividersi e comprendendo le motivazioni non ebbe nulla da ridire, i loro volti erano già troppo famosi presi singolarmente, se li avessero riconosciuti insieme potevano dire addio alla caccia segreta.
Rimuginando fece per sistemare il cappuccio e si strinse ancor di più nella mantella, nel vederla così ai compagni sembrò di vederla ritirare la testa quasi come fosse una tartaruga nel suo guscio: una tipa focosa come lei doveva mal sopportare quei climi rigidi e il rossore sulla punta del naso e sulle guance ne erano un chiaro segno. *


"Una birra? Con questo freddo fottuto ci vuole una tisana altrochè."

*Non fece nulla per smentire l'evidenza e quella battuta pronunciata a denti stretti e battenti andò ad evidenziare la sua voglia di trovare un riparo e perchè no, magari qualcuno vendeva degli scarponi da neve o comunque qualcosa di comodo ma un pelino più caldi dei sandali aperti che indossava. Accantonando per un attimo le sue esigenze da vecchia megera passò ad accendere la trasmittente e prima di allontanarsi si accordò con gli altri per il da farsi: si diedero due ore di tempo per scoprire qualcosa e le sue ultime parole prima di congelare a mezz'aria comunicarono il punto di ritrovo, uno spazio riparato nei pressi di una via secondaria all'ombra dell'edificio più alto.*

 
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view post Posted on 30/11/2016, 10:34     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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L’Hokage al solito rimase tranquilla davanti a quell’improvvisa entrata in scena non proprio amichevole e di questo la Hyuga ne fu grata. Teneva stretto il muso alla piccola bestiola senza farsi il minimo scrupolo, stendendo le orecchie a tutte le informazioni che da lì a poco sarebbero uscite dalla bocca dei presenti. Su una cosa aveva ragione la bella Uchiha, le salamandre non risultavano molto pratiche nelle arti illusorie ma ne bastava solo una di alto rango per gestire tutte le altre. Infondo le evocazioni non differivano molto da una colonia d’insetti dove il membro più anziano o più forte nel caso di quest’ultime, assegnasse ad ognuna un compito specifico. L’attacco sarebbe anche potuto essere stato sfruttato per raccogliere informazioni ma quanti dati effettivamente avevano alla mano? Chiaki non osò ribattere infondo a cosa serviva creare ulteriori inimicizie ancor prima di partire? Proprio come sospettava il ragazzo dalla chioma castana, nascosto dietro la maschera da ANBU azzardò un commento dalle sfumature molto ironiche, una cosa che non piacque per niente a Yin che lo fulminò con lo sguardo. Poteva anche essere quaranta volte più grosso di lui ma chi gli diceva che avessero accumulato negli anni le stesse conoscenze? Incrociò le zampette indispettito e ben presto voltò il muso dall’altra parte. La kunoichi dalla chioma blu l’aveva lasciato andare dopo essere stata sicura che avesse intuito quale fosse il suo pensiero a riguardo. Fortunatamente ad appianare la situazione s’intromise Hachi che con il suo modo di fare calmo e diplomatico riuscì a far calmare un po’ tutti. La ragazza dalle iridi perlacee lo guardava assolutamente assorta, praticamente le sue doti non erano meno di quelle di Fuyuki nel rapportarsi con il prossimo ma molto più tranquille e dosate, gli ricordava il modo di fare di Tensai e quasi lo invidiava. Bastò quella breve spiegazione per ritrovare fiducia nel jonin e nelle sue capacità nell’arte delle genjutsu, infondo se Akane l’aveva scelto come braccio dentro un motivo doveva pur esserci. Sorrise di rimando la diciassettenne assolutamente più rasserenata e annuì come a voler dare il suo benestare. Anche il Sandaime volle aggiungere qualche dettaglio piuttosto importante così che le cose sarebbero state chiare per il gruppo che si sarebbe dovuto separare da lei. Uno strano silenzio catturò l’attenzione della firmataria e le bastò scorgere per un istante l’espressione sul volto del medico per intuire quanto potesse non sopportare quella divisione. Si sentì improvvisamente a disagio sia perché si ricordò il ruolo che aveva ricoperto per quegli anni al fianco del sensei, sia perché l’illusione di essere un team era andata a farsi benedire con una sola espressione facciale. Abbassò lo sguardo ed attendendo gli ordini del suo superiore, si posizionò la ricetrasmittente all’orecchio non senza prima aver creato una sua copia perfetta. Una nuvoletta di polvere e via verso il Paese del Gelo in cerca della pista giusta.

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Il silenzio fu la parte più logorante del viaggio e dopo il modo con cui si erano lasciati con gli altri membri sembrava anche più pesante l’aria che respiravano. Chiaki da quando aveva sorpassato la sua estrema timidezza, si era aperta in una maniera incredibile con il coniuge tanto che era convinta che molte volte lui si allontanasse per non ascoltarla più, forse anche perché la ragazza era solita parlare tra se e se. Persino Yin che si era comodamente riposizionato tra le sue vesti si convertì a quel mutismo tombale non risentendone troppo visto il suo carattere solitario. Intanto intorno a loro l’ambiente iniziò a mutare insieme allo scorrere delle ore. Le ampie foreste di Konoha si iniziarono a fondere con quelle del Paese delle Terme che vantavano la stessa densità con la differenza del tipo di flora. Ad un medico erborista come la fanciulla dalla chioma blu non potevano sfuggire simili dettagli. Anche l’odore nell’aria si faceva più intenso vista la concentrazione di zolfo nelle terme naturali e questo disturbava la diciassettenne non poco. Nonostante non fosse una di quegli specialisti negli odori, non le piaceva molto avere il suo senso olfattivo deviato, anche per questo motivo non sopportava il fumo emanato dalla sigaretta dell’eremita. Quelle terre però portavano la giovane a lontani ricordi legati ad una delle sue avventure: la sua prima missione con il coniuge. Watashi in quel lontano giorno aveva lanciato la sua maledizione nel mondo, facendo perire ogni cosa. Anche quelle verdeggianti terre erano state intaccate dal mostro che aveva colorato tutto di nero. Da quel momento non aveva più avuto modo di ripercorrere quei territori utilizzando le sue gambe, godendosi il paesaggio e i villaggi in lontananza. L’uomo, come essere vivente, era un grande costruttore e sapeva sempre rimettersi in piedi, ormai pochi erano i ricordi legati ancora a quell’essere immondo visibili ai suoi occhi. Quando la temperatura cominciò a variare tutto il gruppo fu quasi sicuro che non mancasse molto prima che varcassero le soglie del Paese del Gelo. Non che il confine delineato da alte montagne ghiacciate non fosse già un segno evidente. Prima di proseguire nessuno sembrò disdegnare una pausa anche se si trattava di qualche minuto giusto per indossare abiti più adatti. L’Hokage grazie alle informazioni ricevute sapeva perfettamente che tra i luoghi da prendere di mira c’era un posto così ostico ma i due sposi avevano avuto veramente poco tempo per prepararsi. Nonostante tutto una delle doti migliori della kunoichi si manifestò immediatamente, dando modo all’Uchiha di vedere di cosa era capace la finta nukenin. Un rotolo non troppo grande nascondeva un’infinità di sigilli impressi in nero e con nomi assurdi, svariati ad identificare il contenuto in modo che solo la proprietaria potesse riconoscerlo. L’operazione fu veloce e pratica conoscendo a memoria la disposizione della sua arte. Due completi perfettamente piegati per gli inverni veramente glaciali vennero fuori da una nuvoletta biancastra.

- L’ho realizzati un bel po’ di tempo fa nell’evenienza di qualche missione per conto dell’Akatsuki - disse facendo spallucce non appena si sentì gli occhi puntati addosso - Se vuole Akane-sama posso lasciarle i mie...

Fu in quel preciso istante che si accorse però che lei non aveva ai piedi assolutamente nulla come suo solito e che non avrebbe retto a lungo lo stato di congelamento, rischiando persino la cancrena. I due completi erano uno da uomo ed uno da donna, realizzati nelle misure perfette dei due probabili utilizzatori. Che cosa doveva fare? Si sentì un po’ a disagio per la sua uscita infelice ma dopotutto cosa poteva farci ormai? Fortunatamente la fretta di rimettersi in marcia risolse l’imprevisto e dopo che si fu preparata anche con il mantello datogli in dono, ripresero il cammino alla solita andatura. La parte più difficile non era ancora arrivata. Già stanchi dal lungo viaggio a metterci il carico arrivò anche la fredda neve che cominciò a diventare sempre più fitta, ed il vento che sembrava voler tagliare la pelle a quegli stranieri impreparati. L’unica nota positiva della situazione rimaneva il fatto che dovessero tenersi impegnati con la mente, osservando pazientemente l’ambiente alla ricerca di qualche traccia probabilmente inutile. Anche gli strapiombi o le trappole per gli animali erano un rischio ma per quelle c’era il byakugan che come sempre veniva sfruttato al massimo per evitare ogni singolo pericolo. Finalmente in lontananza alcune casette di legno diedero il benvenuto ai tre giovani facendoli ricredere sul fatto che non fossero soli. Se non si potevano ottenere informazioni dalla natura intorno a loro allora dovevano pensarci autonomamente, sfruttando il dialogo. Fuyuki fu il primo a prendere la parola detonando la sua idea, probabilmente la stessa che passò per la mente di tutti i presenti. L’evocatrice si limitò ad annuire, dando conferma di aver intuito. Sapevano perfettamente come muoversi nell’indagare, reduci da diverse missioni per conto delle Nuvole Rosse ma soprattutto da quella sul rintracciamento di Sanzu.

- Si va bene, qui tra due ore. Per qualsiasi problema... - e con un gesto indicò la radio fissando il castano come a voler sottolineare il fatto che era sempre lui quello che si autoescludeva a priori dal team.

Fece un sorriso ed un piccolo inchino a colei che identificava come il loro capitano e intraprese la strada verso il borgo da tutt’altra parte rispetto a dove i due ragazzi s’erano infilati. Il suo doujutsu le mostrò per l’ultima volta tutto il perimetro dell’area e le varie persone disposte prima di cambiare completamente aspetto. Non era famosa come il nukenin suo compagno ma chi le diceva che le locandine con su stampato il suo volto non fossero arrivate fino a lì? Infondo Yume era una parte di lei ma pochi conoscevano il loro segreto, il vincolo che le univa poteva sfruttarlo a suo vantaggio. Una strana aurea l’avvolse ma poi scomparve improvvisamente. Perché aveva cessato volontariamente lo scambio delle due anime? Era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che le due avevano avuto a che fare l’una con l’altra e la ragione era semplice: Chiaki si era sentita tradita. Per l’ennesima volta lei e Yume si erano trovate a voler prendere delle decisioni differenti durante uno scontro mortale. Persino la divinità non sapeva come approcciarsi con la sua protetta per questo non si era fatta più viva nemmeno in sogno. La diciassettenne abbassò lo sguardo dispiaciuta, prima di fare una piccola smorfia scocciata. Prese coraggio e componendo i sigilli finalmente assunse le sembianze di qualcuno che non era lei. Le ragazzine le uscivano veramente bene con la tecnica della trasformazione. [x] Sistemò meglio i vestiti, anche questi camuffati e si avventurò per le vie.

- Sto cercando il fratellone. E’ un tipo alto alto, biondo, pieno di muscoli ed è senza un braccio - bisbigliò mentre camminava, cercando di dare un timbro triste alla voce.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

<tecnica> - Trasformazione - [Chk: variabile] “Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica Ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e simili. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il Byakugan, lo Sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perché vede attraverso la copertura, il secondo perché riconosce la presenza di una Ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, né numerici, né altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario. E' possibile rimanere trasformati per lunghi periodi di tempo solo laddove il consumo di Chakra per turno sia inferiore alla Stamina recuperata in una azione morta. Il consumo di Chakra varia a seconda di cosa ci si sta trasformando:
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Ed è così che le due kunoichi dirigono i propri piedi infreddoliti verso gli edifici indicati dallo Hyuga: si tratta di un paio di locande a tutti gli effetti, situate lungo la strada principale che taglia in due il paese.
L'insegna della prima cigola lamentosa al vento: reca la scritta “La Tana” incisa rozzamente con una sgorbia, e spingendo la porta verso l'interno si accede ad un ambiente piuttosto raccolto, profumato di resina bruciata ed assurdamente caldo: gli avventori lì sono tutti in canottiera, i volti arrossati dalla temperatura e dal riverbero delle fiamme del caminetto che ruggisce a sinistra. Ecco, quello è l'unico dettaglio in pietra dell'ambiente: il resto è in legno – pavimento, pareti, mobili, quasi ci si aspetterebbe che anche le stoviglie siano del medesimo materiale... che invece si rivela essere terracotta. Niente di fine o pregiato, ma trattiene perfettamente il calore delle pietanze. È un luogo rustico, ma tutto sommato accogliente: gli avventori saranno cinque o sei, tutti concentrati sulle loro zuppe di fagioli o immersi in una fitta chiacchierata col proprio commensale.
In fondo alla stanza ovviamente si stende il bancone: la trave soprastante è carica di boccali in peltro appesi per il manico tramite dei ganci, e l'oste ne sta asciugando un paio col grembiule spiegazzato. È un tipo dalla corporatura inaspettatamente snella, tipica di chi è abituato a camminare per chilometri senza stancarsi... strano che sia confinato là dentro; appena la nuova visitatrice fa il suo ingresso subito punta si di lei gli occhi neri e penetranti, per poi tornare subito al suo lavoro: aspetterà che si avvicini prima di rivolgerle di nuovo la sua attenzione.
I suoi occhi non sono i soli a seguire l'ingresso della kunoichi: quasi tutti si voltano verso di lei, esaminandone in particolar modo le calzature inadatte a sopravvivere in un luogo del genere – più di un paio di sopracciglia si sollevano perplesse, ma quella è gente abituata a farsi i cavoli suoi... pochi istanti e i nasi tornano a immergersi in scodelle o bicchieri, come se niente fosse.

Procedendo nella sua esplorazione, il giovane Hyuga si appropinqua al luogo più simile ad un mercato che possa trovare: non è pensabile allestire bancarelle all'aperto in un luogo come quello, l'unica alternativa è esporre le proprie mercanzie nei pressi di un luogo caldo. Le stalle, per l'esattezza.
L'aroma dolce della paglia secca misto a quello meno gradevole dello sterco permea l'aria, sempre più pesante mano a mano che ci si accosta ai banchetti: cinghie di cuoio, selle, finimenti, fruste, grasso di balena ed olio da lampada, coltelli, accette e chi più ne ha, più ne metta... l'indispensabile per la sopravvivenza, per chi lavora viaggiando in luoghi tanto inospitali. Non manca ovviamente la bottega del maniscalco e quella del falegname, in caso servano interventi sulle cavalcature o sulle slitte. I venditori non degneranno Fuyuki di uno sguardo, a meno che non sia lui per primo ad accostarsi alla loro mercanzia: qui non ci sono donne da invogliare agli acquisti urlando come pescivendole, le poche che abitano in paese sono chiuse in casa a cucinare – e dove altro dovrebbero essere? È un posto da uomini, quello.

L'insegna della Locanda dell'Orso non cigola invece: è saldamente inchiodata al muro, le lettere in ottone forgiate con una certa maestria sul legno annerito ad arte. La porta a doppio battente scorre senza rumore verso l'interno, chiudendosi subito dietro le spalle della fanciulla: la luce è soffusa, proveniente da alcune lampade a olio inchiodate alle colonne lignee che sostengono la volta; il pavimento così come i mobili luccica di cera, il cui odore impregna il locale con leggerezza. Dei veri radiatori di ghisa fanno il loro lavoro lungo le pareti, chiaro segno di ciò che era già palese: chi gestisce quel posto ha parecchi soldi, ed i suoi clienti probabilmente ne sono a loro volta ben forniti.
Gli avventori sono pochi: giusto due o tre, uno dei quali seduto al bancone davanti ad un bicchiere di idromele caldo; quella che indossa sembra avere l'aspetto di un'uniforme, mentre gli altri due confabulano animatamente al tavolo più lontano dal bancone, subito a destra dell'ingresso.
Il loro parlottare s'interrompe bruscamente all'arrivo della fanciulla, ma riprende immediatamente: sembrano mercanti di pellicce, a giudicare dai ciuffi di pelo che sbucano dalle bisacce abbandonate a terra: visone, ermellino, cincillà, lepre e forse persino lupo ed orso... ci faranno su un sacco di soldi una volta giunti nei Paesi più caldi.
Meglio che Yin non assista a quel macabro spettacolo, giusto?




Off // la prima osteria è quella di Akane, la seconda quella in cui si recherà Chiaki.
Se avete bisogno di dettagli contattatemi pure // on
 
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view post Posted on 7/12/2016, 00:39     +1   -1
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*Prima ancora di varcare la soglia Akane si trovò a chiedersi con che frequenza passassero da quelle parti stranieri o viandanti di sorta e dal momento che la fissarono tutti e che altrettanto velocemente si dimenticarono di lei, la risposta non si fece attendere. A giudicare da come si erano dispersi quei troppi sguardi potè ipotizzare che fossero abituati alle facce nuove, non aveva fatto nemmeno in tempo ad avvicinarsi all'oste che tutti erano già tornati a farsi gli affari propri, ognuno dedicandosi alle proprie compagnie o diversamente, in compagnia del solo boccale o di un piatto fumante.
Superato quel primo ostacolo la Tana le si presentò piuttosto bene, raccolta nelle dimensioni esibiva interni rustici ma al tempo stesso accoglienti e in primis fu il tepore dell'ambiente a mettere Akane a suo agio e a donarle sollievo. Più nello spirito che nel corpo a dire il vero.
Ebbe quindi modo di notare che la fonte di quel calore era un caminetto ardente, quella che mentalmente definì essere la star di quella serata e di chissà quante altre prima di allora; comunque prima di beneficiarne e addentrarsi battè con delicatezza le punte dei piedi per liberare i sandali dalla neve e solo una volta abbandonate le calzature all'ingresso si avvicinò come una calamita verso le fiamme. Una deviazione tuttavia fu dovuta, se non per altro, fu la sua buona educazione che la costrinse a presentarsi al bancone e ordinare qualcosa.*


"Brrr! Quasi avevo perso la speranza di trovare un riparo, spero ci sia ancora posto per una donzella infreddolita - posso lasciare la mantella qui vero? Non vorrei darle noie bagnando il locale."

*Seguendo le indicazioni dell'uomo una volta tolto il soprabito come potete immaginare al di sotto non fu rilevata alcuna traccia del suo equipaggiamento o della divisa da shinobi, stupidamente però non aveva pensato di occuparsi anche degli stivali ma poco male, ormai la frittata era fatta. Nel dettaglio l'Uchiha si era premurata di eseguire un jutsu di trasformazione sugli abiti e infatti presto sfoggiò tailleur invernale dalle tinte autunnali, una cartellina sottobraccio, occhiali da vista a darle un'aria rispettabile e per finire un paio di orecchini che non avrebbero attirato nemmeno il più pezzente dei ladri. A donarle un tocco di classe v'erano tuttavia i lunghi capelli scuri che aveva deciso di sciogliere all'ultimo e che in parte andavano a coprirle il volto rimasto immutato.
Una volta giunta al bancone fece per accentuare leggermente la gestualità cercando di risultare il più femminile possibile e odiandosi per la decisione l'istante seguente: stava cercando di entrare nella parte, i dettagli tuttavia li avrebbe pensati sul momento e solo se necessario.*


"Potrebbe portarmi qualcosa di caldo da bere a quel tavolo? Scelga lei basta che non sia zuccherato per cortesia. Ah e qualcosa per accompagnare, grazie. "

*Un clichè, una donna d'affari esigente con molte richieste e vizi.
Così conciata incrociò le dita di mani e piedi per l'eventualità di essere riconosciuta e nell'attesa dell'ordine avrebbe finto di leggere qualcosa, se il menù o una rivista non avrebbe fatto differenza. Tra le ciocche di capelli e il paio di lenti, il suo sguardo avrebbe cercato "qualcosa", qualsiasi cosa degna di nota tra quelle mura, osservare in fondo era una delle sue doti primarie - certamente più del recitare - e non si sarebbe fatta sfuggire l'opportunità di capire che gente era quella di Shimo no Kuni. Partì dai primi tavoli sulla destra che a giudicare dalla corporatura, dall'abbigliamento e dallo stato delle mani, doveva essere un gruppo affiatato di lavoratori, taglialegna o forse vecchi cacciatori della zona: orsi e cervi selvatici non dovevano mancare ma non era quel tipo di prede che cercava. Scure come la notte che stava per giungere le sue iridi si diressero presto altrove, affilate e caute, silenziose e soprattutto.. appannate. Il thè era arrivato e fumante le appannò gli occhiali: ecco già la seconda scelta che rimpianse.*


"Gentilissimo..signor, come ha detto che si chiama?"

*Già che c'era avrebbe scambiato due parole con l'oste o chiunque lavorasse la dentro, tra tutti erano i dipendenti ad avere memoria sulla clientela e se Ryu o qualcuno a lui connesso era passato di la, doveva trovare il modo di scoprirlo.*

"Posso un'informazione? Sa, non sono del posto e spero di non risultare scortese nel chiede ma.. quando cade esattamente la Breve Estate, è così che la chiamate vero? Sa, prima di avventurarmi un amico di Konohagakure mi ha assicurato che ormai l'evento era alle porte e quindi mi sono messa in viaggio.. "

*Sospirando stanca si voltò verso la finestra indicando l'immensa massa di neve che specchiando gli ultimi raggi di sole ricopriva ogni cosa.*

"Spero davvero che non si tratti di uno scherzo.. forse ha solo sbagliato di qualche giorno e me la sono persa - NO! - Non me lo dica la prego, ne soffrirei troppo. Ho viaggiato per giorni e se non potrò vedere con i miei occhi questo Immenso fenomeno le mie ricerche subiranno dei tagli netti. Quanto tempo è passato dall'ultima?"

*Unendo le poche conoscenze che aveva sulla geografia del posto Akane cercò di iniziare una conversazione quasi del tutto improvvisata ma tra le righe lanciò qualche indizio per vedere se l'oste o qualche altro in ascolto, abboccava.*

<tecnica> - Trasformazione - [Chk: variabile] “Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica Ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e simili. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il Byakugan, lo Sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perché vede attraverso la copertura, il secondo perché riconosce la presenza di una Ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, né numerici, né altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario. E' possibile rimanere trasformati per lunghi periodi di tempo solo laddove il consumo di Chakra per turno sia inferiore alla Stamina recuperata in una azione morta. Il consumo di Chakra varia a seconda di cosa ci si sta trasformando:
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view post Posted on 7/12/2016, 21:34     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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- Sei ridicola Chiaki - disse sghignazzando il piccolo furetto dentro al cappuccio della giovane trasformata.

La ragazza dal canto suo non commentò facendo una piccola smorfia, quasi contrariata dalla presenza del mustelide. Ma era venuto per aiutarla o perché non aveva nulla da fare? Si strofinò le mani la diciassettenne cercando di ridare calore alle punte delle dita, che nonostante i guanti pesanti, stavano cominciando a raggelare. Sapeva esattamente dove si trovava la locanda in questione ma non voleva correre, perché attirare ulteriori attenzioni su di lei? Dei bambini che giravano da soli a quell’ora e con quel clima impervio non ne aveva visti molti ma che importava... ormai aveva scelto la parte che avrebbe dovuto interpretare. Infondo se avesse fallito c’erano sempre Fuyuki ed Akane che avrebbero potuto riportare qualcosa d’interessante. Proprio mentre si focalizzava mentalmente sulle figure dei due ninja intravide il mantello inconfondibile dell’Hokage che finalmente sembrava aver trovato la sua meta. Sorrise nella sua direzione inconsciamente anche se probabilmente non l’aveva nemmeno notata, infondo non era più Chiaki Hyuga in quel momento. A lei non mancava molto, avrebbe solo dovuto svoltare il curvone in quella che sembrava la strada principale e poi si, lì ci sarebbe stato l’altro luogo designato.

Locanda dell’Orso... quale nome più appropriato in un posto del genere?

Anche solo dall’esterno la prima impressione era di un posto ben curato. Chissà che tipo di clientela poteva ospitare un luogo del genere? La Hyuga sperava tanto che non ci fossero ubriaconi visto che solo l’odore dell’alcol già le faceva girare la testa anche se con gente in stato d’ebrezza era molto più semplice svolgere un incarico come quello. Prese un’ultima boccata d’aria fresca prima di appoggiare le mani sulla porta e spingere. La luce naturale che iniziava a scurirsi alle spalle della kunoichi venne abbandonata per un ambiente più soffuso. In realtà non disprezzava affatto di trovarsi al chiuso, al caldo e con così poca gente. Che poi perché erano in così pochi? Forse l’orario lavorativo non era ancora cessato? Poi scrutando meglio l’arredamento capì. Nulla era dato al caso, ogni dettaglio, anche se destinato ad un posto sperduto in mezzo alle montagne, era stato accuratamente studiato e progettato. Dovevano aver investito parecchi soldi per essersi riusciti a permettere dei radiatori piuttosto che un semplice camino. In realtà la kunoichi non ne aveva mai visto uno dal vivo ma probabilmente le era passato davanti quando si era messa a sfogliare uno di quei cataloghi per la casa. Eh si la casa che il suo caro Fuyuki non aveva mai ristrutturato. Quel pensiero le mise il mal umore: il ricordo dei suoi figli che avevano dovuto vivere fino a quel momento in una cosa così simile ad un monolocale la faceva alterare; per sua fortuna adesso erano all’Eremo dei Respi, sotto la protezione di quest’ultimi. L’odore di cera oltrepassò anche la fitta sciarpa con la quale era imbardata la diciassettenne, riportandola alla realtà. Giusto da dove cominciare? Gli occhi dei presenti si spostarono per un breve istante su di lei che abbassò il capo e si diresse con tranquillità verso il bancone. Certo non senza lanciare occhiate nascoste ai pochi clienti. Quelli che più la incuriosirono furono due uomini al tavolo, impegnati in una qualche conversazione abbastanza intensa, ai loro piedi il bottino. Non appena i suoi occhi ambrati ebbero messo a fuoco il contenuto delle bisacce che fuoriusciva, un mezzo sorriso le si dipinse sul volto.

Da quando sono diventata così dispettosa?

Una strana idea contorta che accarezzò la mente. In realtà voleva un po’ divertirsi nei confronti di suo fratello ma per il momento si trattenne, preferendo proseguire verso il locandiere. Non era da maleducati entrare in un posto senza parlare con il padrone di casa? Proseguì tranquillamente fino a raggiungere il bancone e sorridendo al presunto proprietario.

- Salve vorrei se possibile qualcosa di caldo... fa tanto freddo in questo posto - disse con voce fanciullesca, abbassandosi la sciarpa per riuscire a comunicare meglio.

Poi si arrampicò su uno di quegli sgabelli alti vicino al bancone, cercando di non sembrare troppo impacciata con tutti quegli abiti addosso; ancora doveva ambientarsi anche se il locale era così caldo e confortevole. Quando riuscì a sedersi fece un'espressione vittoriosa, finalmente ora vedeva meglio.

- Lei invece è la cameriera? - domandò rivolgendosi alla ragazza indaffarata - Ce carinaaaaa! Sicuramente il fratellone come minimo ci deve aver provato con lei. L’ha incontrato? E’ un tipo alto, biondo, pieno di muscoli, pelle leggermente scura e senza un braccio... è tanto che cammino ma ancora non riesco a trovarlo. Aveva promesso che sarebbe tornato subito e invece...

Si diede un pizzicotto alla coscia e dei grossi goccioloni iniziarono a sgorgare dalle sue guance. Non era abile come certi shinobi a piangere in automatico ma infondo c’era rimedio per tutto. Chissà se il tizio vicino a lei che sorseggiava la sua bevanda sarebbe intervenuto? Dalla sua uniforme sembrava quasi appartenesse a qualche gruppo delle forze armate... che fosse un difensore ufficiale di quelle terre sconosciute? I dubbi nel come comportarsi erano tanti ma se si voleva qualcosa occorreva muoversi e lei lo stava facendo, sperava solo che nessuno avesse sospettato di lei.

Per il momento mi sembra più corretto interagire con il "padrone di casa" piuttosto che gironzolare per i tavoli. Infondo se non ha visto lui qualcuno tra tutta la gente che passa nelle locande chi può averlo visto?

 
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view post Posted on 8/12/2016, 13:54     +1   -1
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Non appena le ultime cose furono concordate, i tre infine si divisero, scomparendo ognuno in un angolo diverso, inghiottiti da quel vento gelido che si ostinava ad accompagnarli, come un tetro compagno. Un ospite indesiderato a dire il vero, dato che furono molteplici i tentativi del giovane Hyuga di accendere la propria sigaretta. I pensieri che lo tormentavano non accennavano ad allentare la presa sul suo cuore e non poter sfogare la frustrazione in quel suo maledetto vizio non faceva altro che alimentare le fiamme della collera che attanagliavano il suo animo. Si rassegnò infine, comprendendo di non poter far altro che attendere di trovarsi in un posto protetto da quelle fredde sferzate. Fu per questo motivo che i suoi passi si fecero presto più svelti; la fretta di fumare quella dannata sigaretta lo stava consumando, ma d'altro canto in quel modo avrebbe finalmente abbandonato le vie aperte, quelle maggiormente colpite dalla furia del vento. Durante la strada non dimenticò di camuffare il proprio aspetto ricorrendo all'Henge no Jutsu: i cambiamenti non furono radicali, il jonin pensò bene di aggiungere solo qualche ruga alla fronte, qualche spruzzo di bianco sui propri capelli e una sfumatura di verde ai propri occhi; che il nome degli Hyuga fosse giunto fino a quel posto sperduto e dimenticato dal mondo era difficile, ma l'esperienza gli aveva insegnato che la prudenza non era mai troppa in simili situazioni. L'ultima cosa che desiderava del resto era che si venisse a sapere che un ninja dagli occhi candidi fosse sulle tracce della Pantera di Akatsuki.
"Quel figlio di puttana potrebbe avere occhi e orecchie ovunque, meglio andarci cauti." rimuginò tra sé, mentre avvolto tra i caldi abiti che gli erano stati dati da Chiaki - mai avrebbe potuto ringraziarla a dovere per averlo protetto dal gelo - raggiungeva infine il posto che più degli altri si avvicinava alla descrizione di mercato. Il nauseabondo tanfo di sterco non invitava molto la poca gente ad avvicinarsi, ma chiunque si sarebbe fatto coraggio e avrebbe affrontato quell'odore per mettere le mani sulla merce esposta; tutto poteva tornare utile alla sopravvivenza, in un posto dal clima rigido come quello, che fosse un'arma o un semplice fiammifero poco importava.

- Non bastava il freddo, Kami bastardi.. che puzza di merda.

La ricerca non era sicuramente iniziata con il piede giusto per il povero Fuyuki, che perlomeno, dopo aver trovato riparo all'interno delle stalle che ospitavano la mercanzia, riuscì finalmente ad accendere la sigaretta che teneva in bocca. Il primo tiro e il bruciore alla gola furono un vero e proprio toccasana per la sua mente, la quale riuscì infine a rilassarsi e a concentrarsi su ciò che il giovane aveva di fronte. Cercò di mettersi nei panni di Hyou, arrivando alla conclusione che, qualora fosse stato realmente lì, avrebbe potuto avvicinarsi alla bancarella delle armi, magari per ampliare o rifornire il proprio equipaggiamento.. di sicuro le probabilità erano maggiori, rispetto a quelle che lo vedevano alle prese con lampade o grasso di balena.

"Spero solo che questa fatica non sia vana.. quel bastardo potrebbe anche aver ignorato questa città, ammesso che ci sia mai passato."
L'atteggiamento dello Hyuga era tutt'altro che positivo, ma del resto era inutile illudersi. Le probabilità di ottenere qualcosa di utile per la ricerca erano davvero basse, ma ciò nonostante l'eremita si convinse che tentare era d'obbligo. Ryu Yotsuki poteva essere chissà dove, questo era vero, ma da qualche parte avrebbero pur dovuto cominciare; di certo non potevano sperare che un ricercato del suo calibro incrociasse accidentalmente le loro strade. Avvolto da una coltre grigiastra e da un fastidioso odore che sembrava quasi volesse competere con quello di quel luogo, il jonin si avvicinò dunque al mercante di coltelli. Ridotte le distanze, lasciò scivolare dietro la nuca il cappuccio, così che i suoi lineamenti fossero ben evidenti a chi aveva davanti.

- Salve, amico. La vostra merce mi ha davvero colpito, non deve essere semplice reperire certi materiali in un luogo come questo..

Pensò bene di gratificarlo per ottenere la sua attenzione, mostrandosi al tempo stesso capace di giudicare con un occhio esperto. Il copione che aveva scelto di recitare in fondo imponeva di comportarsi in quel modo, anche se i suo fine era decisamente lontano dall'acquisto di quella merce.

- .. tuttavia sono qua per un motivo ben preciso. Vendo armi anch'io e un paio di mesi fa un cliente ha comprato diversi articoli, versando parte della somma e promettendomi di saldare il debito al suo ritorno. Quel disgraziato, come puoi intuire, non si è più fatto vivo e adesso sono sulle sue tracce per riavere i miei soldi. Vivo non molto distante da qui e mi è stato detto che è stato avvistato qui in zona, non molto tempo fa, anche se non saprei dire quando con certezza. Si tratta di un uomo che non passa inosservato, alto, robusto, biondo.. è persino privo di un braccio, forse potresti averlo visto.

Per un attimo pensò di offrirgli un compenso in cambio di informazioni, ma si decise ad attendere che fosse lui per primo a mostrare di sapere qualcosa. Non era da escludere infatti che, vedendo del denaro, quel tipo fosse capace di mentire e mandarlo su di una falsa pista pur di appropriarsene. Per il momento avrebbe quindi mantenuto un profilo basso, studiando la situazione e le sue eventuali risposte prima di azzardare un approccio più diretto. Rispondere a possibili domande o chiacchiere non sarebbe nemmeno stato un problema, era un esperto di armi e di sicuro avrebbe retto con facilità una conversazione al riguardo. Una volta lanciato l'amo, a quel punto, non rimaneva altro che attendere che il pesce abboccasse.

<tecnica> - Trasformazione - [Chk: variabile] "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il byakugan, lo sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perchè vede attraverso la copertura, il secondo perchè riconosce la presenza di una ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, nè numerici, nè altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario.
E' possibile rimanere trasformati per lunghi periodi di tempo solo laddove il consumo di chakra per turno sia inferiore alla stamina recuperata in una azione morta. Il consumo di chakra varia a seconda di cosa ci si sta trasformando:
- Oggetti, animali, persone delle stesse dimensioni del ninja: 10 chk
 
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@Akane

Figuriamoci se non c'è posto per una viaggiatrice alla Tana!
L'oste, oltre che avere un bel fisico asciutto si rivela anche una persona discreta e poco incline alle facili smancerie, come al contrario capita in presenza di donne non accompagnate; di contro c'è che cavargli di bocca poco più che qualche monosillabo sembra essere un'impresa. Il tè che propina ad Akane, oltre a non essere zuccherato, sembra contenere una dose fin troppo generosa di bacche di ginepro... complimenti a chi riesce a mandarlo giù senza miele e senza smorfie. Un “Anzai” bofonchiato pare essere il suo nome, e sicuramente sarebbe più felice se potesse passare più tempo possibile *lontano* da quella donnetta petulante. Parliamone: non la finisce mai di parlare! Probabilmente è la creatura meno simile a lui che sia capitata da una decina d'anni a quella parte; al sentir nominare la “breve estate” poi, l'angolo della bocca dell'uomo sembra essere tirato all'indietro da un amo invisibile – il risultato è una smorfia tra l'incredulo e il seccato. “Tardi” bofonchia “'mese e mezzo fa”, prima di girarsi scrollando le spalle e sfuggire da qualsiasi esternazione di disappunto che la donna avesse in mente.
Tutt'intorno ciascuno prosegue con le sue conversazioni, senza occuparsi della donna in carriera piantata come un gambo di sedano al suo tavolo (assieme alle sue speranze infrante).


@Fuyuki

Dal canto suo, Fuyuki non ha molta più fortuna: dopo essersi avvicinato alla zona dei banchetti, cerca di intavolare una discussione con un venditore – che lo ascolta a braccia conserte ed occhi socchiusi contro le raffiche gelate di vento, ma i complimenti del giovane non sembrano aver acceso la sua simpatia.
Sembra piuttosto che la gente di qui sia chiusa, di poche parole... dei veri orsi, stando ai nomi delle uniche due locande della zona. “Braccio solo, compra armi... tu cerchi rogna” ribatte quello a denti stretti, scuotendo la testa. Saggezza popolare o esperienza diretta?
Sta di fatto che non sembra intenzionato a proseguire la conversazione: si stringe nel suo pastrano e si mette a riordinare le scatole di fibbie metalliche che ha in esposizione, anche se non ce n'è un reale bisogno.


@Chiaki

“Subito, signorina...” rispose subito il proprietario con tono dolce come miele: gli basta richiamare tale Miyuki, la cameriera, perché lei si precipiti verso una credenza a parete e ne estragga una bottiglia dal liquido ambrato; ne versa un certo quantitativo all'interno di una tazza di terracotta e lo pone a scaldare sopra un fornelletto a gas; subito si espande da dietro il bancone un aroma dolce di miele... ed alcol. Qualunque roba sia, deve essere bella forte.
L'altra ragazza sembra combattuta tra il voltarsi verso la cliente e sorriderle timidamente, e il mantenere lo sguardo rigorosamente basso. Se la situazione non fosse così tranquilla, si potrebbe quasi dire che sia terrorizzata; fatto sta che muove la testa a scatti, a tratti verso Chiaki e subito dopo verso la bevanda posta a scaldarsi, in una serie di scatti nervosi che sembra non trovare risoluzione. Quando l'altra poi accenna a piangere, le volta definitivamente le spalle: armeggia con tazza e liquore, poggia tutto frettolosamente davanti al naso della kunoichi e si ritira in tutta fretta nel retro del locale, strofinandosi le braccia come se avesse freddo.

“Suo fratello maggiore, dice?”

Interviene a quel punto la voce carezzevole del locandiere, che le tiene puntati addosso due occhi neri come braci spente. “Deve essere stato terribile per lei, aver perso un familiare tanto stretto così all'improvviso. La prego, beva qualche sorso per riscaldarsi il cuore e ci racconti meglio: quanto tempo fa è sparito il ragazzo?” continua, mentre il presunto agente resta assorto nel suo mondo, il viso sospeso sopra un boccale di birra chiara quasi intonso.

 
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view post Posted on 13/12/2016, 00:04     +1   -1
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*Nonostante assecondasse le sue troppe richieste e curiosità l'oste non si dimostrò affatto incline alle chiacchiere, da lui riuscì a scoprire solo che il suo nome era Anzai e che la Breve Estate era terminata da più di un mese. Ah e ovviamente le portò del thè naturale senza un pizzico di dolcificante, cosa che in pratica fu l'unica consolazione in tutto quel parlare: l'effetto riscaldante della tisana insieme a quello del fuoco riuscì infatti a metterla a suo agio. Rimasta così a bocca asciutta iniziò a interrogarsi sulla prossima mossa, l'uomo purtroppo non aveva colto nessun messaggio tra le righe e questo poteva significare solo due cose, o era stata troppo vaga o lui era troppo preso dalle sue faccende per darle corda. Nella sua recita purtroppo non poteva osare troppo nè affrontare l'argomento di petto con quella gente, avrebbe rischiato di essere scoperta spingendo eventuali informatori a mettere in allarme Hyou prima del tempo.*

"..'Kusoō"

*Comunque sia restando nel personaggio le fu facile esprimere delusione in quanto la stava vivendo davvero sulla sua pelle ma l'accasciarsi sul tavolino fu solo una messa in scena: per quanto le probabilità di trovare informazioni utili al primo villaggio sulla strada fossero scarse infatti Akane era ben lontana dall'arrendersi. Nel suo piccolo era convinta di non poter lasciare nulla d'intentato se non voleva rendere vano il "sacrificio" di Shiroko, le cui sorti le restavano ancora sconosciute; nonostante gli sforzi l'Uchiha proprio non riusciva proprio a vederla come una complice della Pantera.

(..l'avrà fatto perchè nonostante tutto era sangue del suo sangue. Bah, se un Uchiha sfondasse le porte di Kumo uccidendo numerosi innocenti e dichiarando guerra al mondo mi guarderei bene dal proteggerlo e anzi..)

*..e anzi, cosa? Lei era quella che lo aveva lasciato andare. Tagliando bruscamente il flusso di pensieri mantenne così il broncio, la testa poggiata su un braccio. Con la mano libera continuò a girare il contenuto della tazza e questo fin quando la tisana, ormai fredda, non smise di emettere fumi e fu allora che ebbe un'idea. Avrebbe finito di addormentarsi, di star male, magari per una reazione allergica alle bacche contenute in quella bevanda e presto o tardi qualcuno si sarebbe accorto del suo silenzio o del suo immobilismo: serviva solo pazientare un po', qualcuno se ne sarebbe accorto. Magari a soccorrerla sarebbe stato proprio quell'entusiasta di Anzai o se non lui magari qualche cliente seduto li attorno, era convinta che una donna in difficoltà venisse sempre aiutata specie se ben vestita in quanto profumava di ricompensa. Nella speranza che nascesse un qualsiasi interesse immaginò già cosa sarebbe potuto accadere di li a poco: con molte probabilità se l'oste non si fosse accorto di niente sarebbe stato avvertito da qualcun altro e incaricato di cercare un medico e l'avrebbero portata in un luogo meno affollato per farla riprendere in attesa dei soccorsi. In quello scenario avrebbe dovuto fare solo attenzione a non farsi fare un massaggio cardiaco. Niente di più facile no? Bastava continuare a respirare e gli altri avrebbero fatto il lavoro per lei.*

"yhmm ..maledette montagne. "

*Bofonchiò qualcosa iniziando ad abbandonarsi completamente sul tavolo ma al tempo stesso mantenendo alta la concentrazione; con la coda dell'occhio controllò i dintorni per assicurarsi che niente andasse storto, anche solo un urto più forte del normale - per quanto involontario - avrebbe rischiato di far saltare la tecnica della trasformazione.*

"yhmm ..maledetti Yotsuki."

*Di nuovo lamentò ma fu l'ultima volta, l'ultima esca lanciata nel tentativo di scoprire se qualcuno nei dintorni conoscesse la sua preda o chi le aveva indicato quel posto. Se fino all'ultimo tempo utile nessuno si sarebbe fatto avanti avrebbe fatto cadere accidentalmente la tazza e non avrebbero potuto più ignorarla.*

GdrOff// In sostanza se non le si avvicina nessuno dopo un po' forza gli eventi fingendo un malore e attirando l'attenzione su di se (con la trasformazione potrei far apparire delle bollicine simulando uno shock anafilattico). L'obiettivo è quello di trovarsi sola con Anzai o con qualcuno che conosce bene quelle montagne, qualsiasi persona che sia del posto o che abbia l'aria di essere un pettegolo.

Se invece qualcuno le si avvicina, prima di tentare questa mossa, pensavo di chiedere se conosce un posto isolato dove poter sparire perchè ormai la sua carriera è finita e per sfuggire alle sue responsabilità crede sia l'unica soluzione; eventualmente se ti serve per accorciare i tempi posso fornire il discorso parlato. //GdrOn

 
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