| "Allora è questo il tuo punto debole." Fino a quel momento aveva retto bene lo scontro, ma era evidente come per lui ogni singola mossa fosse più dispendiosa rispetto alla kunoichi. Lei si muoveva senza problemi, mentre lui aveva iniziato da poco ad avvertire il fiato farsi più corto; di quel passo, sarebbero andati avanti finché lui non sarebbe caduto a terra, stremato... ma con quell'informazione, le carte in tavola potevano cambiare. L'aveva percepito il proprio chakra mentre s'insinuava nella mente della fanciulla, diffondendosi come un cancro fino ad alterare le sue percezioni ed era certo di poterlo rifare, che non si fosse trattato di un semplice colpo di fortuna. L'arte illusoria pareva quindi essere l'unica via che poteva intraprendere per tentare di ottenere la vittoria e mettere a tacere l'arroganza di Nami, riprendendosi il coprifronte.
- Sembra interessante. Chissà, magari un giorno mi porterai a visitare le tue terre.
L'idea in effetti non gli dispiaceva, a pensarci bene. Del resto aveva lasciato Yakeba per esplorare il mondo, per collezionare l'esperienza di mille rumori e odori diversi dai soliti ai quali era stato abituato; dalla sua descrizione, la casa di Nami non sembrava molto diversa dal posto che avevano visitato durante il loro primo incontro, nel Paese della Neve. In ogni caso, si vide costretto a tornare con i piedi per terra nel momento in cui l'avversaria si esibì in un'altra dei suoi jutsu elementali. I primi proiettili riuscì a schivarli senza alcun problema, l'ultimo invece lo colpì sulla spalla, di striscio, per fortuna senza arrecare alcun danno che non fosse un po' di dolore. Fu a quel punto che lasciò che il proprio chakra abbandonasse la mente della fanciulla. Allargò le gambe, così da trovare maggiore stabilità e raddrizzò la schiena. Era giunto il momento.
- Hai ragione, una mossa insegnata ad entrambi serve a poco. Stai a vedere.
La biwa scivolò rapida in avanti e, in men che si dica, il biondino iniziò a pizzicare le sue corde. Con calma, dando vita a note lunghe, vibrate, capaci persino di farsi eco a vicenda, sovrapporsi o annullarsi. Era la stessa tecnica che aveva usato in precedenza, contro il sensei Busame; ciò che Nami avrebbe visto, da lì a breve, non lo sapeva nemmeno lui: era un cieco, incapace di plasmare un mondo credibile, fatto di luci ed ombre. La kunoichi sarebbe quindi stata circondata da elementi distorti, grotteschi, frutto non della mente del ragazzo. Dettagli nati dal nulla, creature che forse servivano solo a tenere compagnia durante gli incubi più fecondi. Era quella, la sua canzone. La Melodia senza Forma, la tetra litania che avrebbe alimentato le paure della sua vittima. Elusione [ Vel: 86 + 88 (Chk) + 17 (Vel/5) = 191 ] [ Residuo: 203 - 191 = 12 ] [ Danno Certo: 12 - 17 (Res/5) = 0 ] [ Stm: 59 - 4 = 55 ]
<genjutsu> - Merodī Konton ~ Melodia senza Forma - [Chk: 55] [Eff: +75] "Vivere non è semplice per chi ha perso la vista. Perdere l'opportunità di distinguere forme, o di apprezzare il fascino dei colori, è un duro colpo che potenzialmente potrebbe mettere in ginocchio persino il più determinato dei guerrieri. Lo stesso tuttavia non può dirsi per chi non ha ricordo di quel mondo costellato di luci e ombre, per chi da sempre convive con l'oscurità più profonda. Fue l'ha accettata ed essa non è mai stata ingiusta nei suoi confronti. Certo, l'invidia nei confronti di chi è stato più fortunato è un tormento che lo perseguita, ma al tempo stesso questa particolarità ha permesso al ragazzino di affinare altri sensi. L'udito ad esempio, che si sposa perfettamente con la sua passione per la musica e la capacità di vivere la vita come fosse una canzone. L'arte illusoria è affascinante, fedele compagna di chi con l'ingegno è in grado di dar vita ad un mondo perfettamente credibile, capace di trarre in inganno persino le menti più acute. Fue tuttavia non può fare lo stesso; non avendo percezione del mondo, riprodurlo fedelmente per renderlo veritiero agli occhi del suo nemico è un'impresa in cui non può avere successo. Per questo motivo questo suo genjutsu, che inebria il senso dell'udito dell'avversario grazie alle note della biwa, è particolarmente ostico. Ogni suono precede la creazione di elementi privi di senso, mostri deformi e distorsioni della realtà talmente evidenti da porre la vittima di fronte ad uno scenario orrido, frutto del mondo fatto di tenebre in cui Fue vive costantemente. Chi cade in questa illusione vivrà un'esperienza mai affrontata prima; che sia cadere nel vuoto o trovarsi di fronte ad entità dai lineamenti indefiniti, poco importa. Persino chi lo utilizza è totalmente ignaro della forma che assumerà la sua creazione. Chi viene intrappolato in questo jutsu, riceverà PF da Panico in base al calcolo Residuo/3.
[ Int: 129 + 75 (Tecnica) + 33 (Chk Residuo) + 16 (Spec.) + 20 (L'Ingannatore) = 273 ] [ Stm: 55 - 4 = 51 ]
|