Potrei copia incollare il mio intervento per le elezioni del 2018 e sarebbe ancora valido. Se ben ricordo, in quel topic scrissi che occorreva turarsi il naso e votare PD perchè, pur con mille difetti, la loro classe dirigente e il programma riformista dell'allora segretario Renzi sarebbe stato di gran lunga più utile all'Italia delle vuote promesse dei grillini e della Lega. Dopo quasi un lustro siamo sempre lì.
Su Conte e i 5 stelle se ne sono scritte di tutti i colori e potrei solo ripetere il lunghissimo elenco di disastri compiuti, dai no ideologici a ogni tipo di opera, manifestazione o evento di pubblico interesse, all'indegno e patologico attaccamento ai posti di potere (non a caso andiamo al voto dopo che per deputati e senatori stellati è maturato il diritto alla pensione da parlamentare). L'avvocato di Volturara come politico è persino più inetto e pusillanime di come era da Presidente del Consiglio. A parte il draghicidio (voluto in primis dalle uniche teste pensanti del Movimento, ovvero i livorosi Travaglio e Padellaro), il modesto studioso del diritto (capace di coprire il nulla dei suoi discorsi con il tipico eloquio pomposo e forbito dei legulei) è riuscito nell'impresa di perdere milioni di voti e condannare il suo stesso partito all'estinzione. Il disastro è stato credere che i 5 stalle fossero un partito progressista; in realtà non lo sono mai stati e la miopia della vecchia ditta del PD conferma che il tafazzismo continua a regnare a sinistra...
La Lega è sempre quella lì: il partito con l'elettorato più ignorante d'Italia e forse d'Europa, capitanato con goffagine da un diplomato che ogni giorno cambia idea su quello che aveva detto il giorno prima. Adesso si finge pure frate, coperto com'è da capo a piedi di rosari; una roba veramente tragicomica, lasciatemelo dire
. Senza contare il fatto (di pubblico dominio ormai) che da tempo incassa le prebende dello zar e fosse per lui l'Ucraina sarebbe stata consegnata a Putin su un piatto d'argento, con tanto di genuflessione e panegirico dinanzi al piccolo capo di tutte le Russie.
Fratelli d'italia, partito che molto probabilmente esprimerà la prima donna Presidente del Consiglio in Italia, è quello che era anche cinque anni fa e pure dieci anni prima. Parliamo degli eredi della fiamma tricolore (ovvero la fiamma sulla tomba del dittatore di Predappio, un'idea del vecchio repubblichino Almirante) che poi cambiarono il nome in Alleanza nazionale con la "svolta" di Fiuggi (patrocinata da Fini) e successivamente in Fratelli d'Italia (per volere di Meloni stavolta), dopo aver rifiutato la fusione con l'allora Pdl della mummia (o del Caimano pregiudicato, fate vobis). A fronte dei cambi del nome ufficiale del partito, la sostanza resta quella; la futura (ahinoi) classe dirigente di Fdi è vicina alla destra estrema e più nera e la loro versione di sovranismo è null'altro che il ritorno alla fallimentare autarchia di mussoliniana memoria. Naturalmente avrete notato che a parte la mujer regina, altre donne nel partito non ce ne sono; guai ad avere pericolose rivali in casa, si sa...
Su Forza Italia non so cosa ci sia da dire, se non che non finirò mai di stupirmi del fatto che esistano persone ancora capaci di votare la mummia, che, prima ancora di rovinare il Paese per un ventennio con le sue politiche scellerate e ad personam, ne ha distrutto gli ultimi residui di moralità, facendo passare il pensiero dominante che fregare il prossimo paga molto di più dell'essere onesti. La mummia (in Italia) è riuscita a fare della rettitudine un vizio, non una virtù. Se vincessero le destre lo eleggerebbero Presidente del Senato, facendo di un pluripregiudicato (mai pentitosi dei suoi misfatti) la seconda carica dello Stato. E meno male che non gli hanno dato la prima, tremo ancora al pensiero.
Restano il PD, Articolo 1, Renzi e Calenda: li metto tutti insieme perchè un tempo facevano parte dello stesso partito. Divisi forse riusciranno a prendere più voti che non tutti uniti, ma in ogni caso le rivalità interne ed esterne e le talvolta inconciliabili visioni sulle riforme ne fanno un fronte molto meno compatto di come appaia in realtà. L'unico modo che hanno di evitare la vittoria delle destre è quello di unirsi in una coalizione, dalle dinamiche del Rosatellum purtroppo non si scappa.
E gli altri? Poca, pochissima roba. Piccoli partiti regionali di centro che hanno scarse possibilità di superare lo sbarramento al 3% (Brugnaro, Mastella, Toti e chi più ne ha più ne metta) e che in ogni caso possiedono programmi e idee molto vicine a quelle del fronte progressista. Dato che occorre evitare la vittoria delle destre (o quantomeno la loro vittoria assoluta, con la possibilità di fare leggi costituzionali senza referendum di conferma), anche stavolta bisognerà votare uno dei partiti dello schieramento riformista (che un tempo erano lo stesso soggetto). Ed anche stavolta gli elettori voteranno in senso opposto, contro gli interessi del Paese.
Sull'accozzaglia rossobruna, no vax, no pass e vetero comunista non mi esprimo nemmeno: a parte la nostalgia ideologica, cosa hanno in concreto da proporre per salvare il Paese dal declino in cui versa?
Edited by devian95 - 29/7/2022, 12:36